Nota metodologica per l attuazione dell Asse IV Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Programma FEP

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MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE EUROPEE E INTERNAZIONALI DIREZIONE GENERALE DELLA PESCA MARITTIMA E DELL'ACQUACOLTURA Nota metodologica per l attuazione dell Asse IV Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Programma FEP 2007-2013 Maggio 2010 1

Introduzione Ai sensi degli artt. 43, 44 e 45 del Regolamento (CE) 1198/2006 e degli artt. 21-25 del Regolamento (CE) n. 498/2007, il FEP può finanziare, con portata sperimentale, azioni in materia di sviluppo sostenibile e miglioramento della qualità di vita nelle zone di pesca ammissibili nel quadro di una strategia globale di sostegno all attuazione degli obiettivi della politica comune della pesca, tenendo conto in particolare delle implicazioni socioeconomiche. La peculiarità dell Asse IV è l approccio di tipo bottom-up, essendo gli attori locali a definire la propria strategia di sviluppo sostenibile con la costituzione di un gruppo locale che riunisca rappresentanti del settore alieutico locale e di altri settori pubblici e privati. Il gruppo deve tuttavia essere sufficientemente ampio per poter portare a termine una strategia integrata di sviluppo locale e pertanto è necessario rivolgere particolare attenzione alla sua composizione, alla ripartizione dei compiti e all attribuzione delle responsabilità, che devono essere chiare e trasparenti. Il gruppo locale deve elaborare, nel rispetto della strategia dell Organismo Intermedio, una strategia locale di sviluppo. La strategia deve inserire l attività di pesca nel contesto generale dello sviluppo della zona e deve essere fondata sulle esigenze in precedenza individuate dei vari attori e settori economici e sulle loro reciproche interazioni. Nel quadro di questa strategia il gruppo locale deve definire l insieme di interventi che richiedono un finanziamento pubblico. Gli interventi devono essere intesi a creare o rilanciare attività economiche, ad esempio dando nuovo impulso alle attività di pesca in declino, sviluppando poli di ecoturismo, valorizzando il patrimonio naturale o architettonico in modo da attirare i visitatori, finanziando attività di formazione professionale all interno o all esterno del settore della pesca e così via. Alla luce delle criticità emerse nelle esperienze di molti GAL in ambito rurale, è fondamentale che le strategie proposte dai gruppi, in particolare nelle Regioni obiettivo convergenza, siano sostenibili, basate sulla promozione e gestione di progetti e di interventi che possano consentire al gruppo di autofinanziarsi e di svilupparsi nel lungo termine. 2

Obiettivi e misure dell Asse 4 del FEP Obiettivo Generale Obiettivi specifici Azioni ammissibili (Art. 44 del Regolamento (CE) 1198/2006) S V I L U P P O S O S T E N I B I L E D E L L E Z O N E D I P E S C A 1. mantenere la prosperità economica e sociale di tali zone e aggiungere valore ai prodotti della pesca e dell acquacoltura 2. preservare e incrementare l occupazione nelle zone di pesca sostenendo la diversificazione o la ristrutturazione economica e sociale nelle zone che devono affrontare problemi socioeconomici connessi ai mutamenti nel settore della pesca 3. promuovere la qualità dell ambiente costiero 4. promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca 5. acquisire competenze e agevolare la preparazione e l attuazione di una strategia di sviluppo locale. - sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca - aggiungere valore ai prodotti della pesca - rafforzare la competitività delle zone di pesca; - ristrutturare e riorientare le attività economiche, in particolare promuovendo l ecoturismo, senza determinare però un aumento dello sforzo di pesca - diversificare le attività mediante la promozione della pluriattività dei pescatori, creando posti di lavoro aggiuntivi all esterno del settore della pesca - tutelare l ambiente nelle zone di pesca per conservarne l attrattiva, rivitalizzare e sviluppare le località e i paesi costieri con attività di pesca e preservare e migliorare il patrimonio naturale e architettonico; - recuperare il potenziale produttivo nel settore della pesca, se danneggiato da calamità naturali o industriali; - promuovere la cooperazione interregionale e transnazionale tra gruppi delle zone di pesca, soprattutto mediante l istituzione di reti e la diffusione delle migliori pratiche - acquisire competenze e agevolare la preparazione e l attuazione di una strategia di sviluppo locale. 6. contribuire alle spese operative dei gruppi - contribuire alle spese operative dei gruppi 3

OBIETTIVO 1 - Mantenere la prosperità economica e sociale di tali zone e aggiungere valore ai prodotti della pesca e dell acquacoltura Esempi di tipologie di intervento commercializzazione: azioni di commercializzazione integrata dei prodotti ittici, turistici ed artigianali, volti anche al recupero e/o alla tutela di antichi mestieri legati al mare; azioni integrate intrasettoriali e intersettoriali: studi e progetti relativi alla filiera ittica, oppure orizzontali rispetto a più filiere produttive finalizzati all introduzione di prodotti/servizi e processi produttivi innovativi; sviluppo di formule organizzative a carattere collettivo: studio, pianificazione e realizzazione di esperienze pilota mirate a promuovere nuove forme organizzative, soprattutto nel settore della piccola pesca e dell acquacoltura (es. consorzi d area per l erogazione di servizi ecc.); qualificazione dell offerta: azioni di valorizzazione dei prodotti e del territorio anche attraverso marchi di qualità; Realizzazione e diffusione di materiale illustrativo e promozionale; OBIETTIVO 2 - Preservare e incrementare l occupazione nelle zone di pesca sostenendo la diversificazione o la ristrutturazione economica e sociale nelle zone che devono affrontare problemi socioeconomici connessi ai mutamenti nel settore della pesca. Esempi di tipologie di intervento recupero e adeguamento di strutture dedicate all attività di pesca e acquacoltura per lo sviluppo dell attività ricettiva; adeguamento imbarcazioni per l attività di pescaturismo; acquisizione di consulenze specialistiche per lo sviluppo dell ecoturismo nella fascia costiera; realizzazione di punti di sosta, di didattica e di ristoro attrezzati; acquisizione di servizi di consulenza specialistica per la progettazione, organizzazione e promozione dell offerta congiunta delle attività turistiche, ricreative e culturali del settore ittico; messa in rete e promozione congiunta dell offerta ricettiva, ricreativa e culturale del territorio, nonché degli eventi e manifestazioni che vi trovano ospitalità; realizzazione e diffusione di materiale illustrativo e promozionale; 4

OBIETTIVO 3 Promuovere la qualità dell ambiente costiero Esempi di tipologie di intervento qualificazione del patrimonio culturale ed ambientale: interventi di tipicizzazione architettonica e paesaggistica, interventi di recupero delle tradizioni e delle identità culturali locali legate al mare; interventi rivolti alla fruizione integrata della fascia costiera: azioni di valorizzazione dell ambiente e delle risorse costiere anche a finalità turistica, sportiva e ricreativa (es. centri visita, azioni di sviluppo delle strutture museali, sentiristica, ripristino aree incluse le vie di accesso e di sosta delle imbarcazioni da pesca, ovvero spazi del territorio terrestre prospiciente il mare anche in caso di emergenze ambientali); azioni volte al recupero del potenziale produttivo nel settore della pesca, se danneggiato da calamità naturali o industriali (eventi riconosciuti tali attraverso apposito atto formale) azioni a favore della tutela ambientale: iniziative di educazione ambientale e alimentare, azioni innovative di sviluppo dell uso di fonti energetiche rinnovabili, di promozione del risparmio energetico e del recupero e riuso dei rifiuti, iniziative di sostegno alla certificazione ambientale; Spazi ed attività sportive e per il tempo libero Realizzazione e diffusione di materiale illustrativo e promozionale; OBIETTIVO 4 Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca Esempi di tipologie di intervento Cooperazione rimborsi spese ad amministratori e personale del GAC per gli incontri con i gruppi partner fuori dal territorio del GAC medesimo; servizi di traduzione e interpretariato; organizzazione di incontri pubblici ed informativi; noleggio locali e attrezzature per incontri pubblici e seminari; produzione e diffusione di materiale informativo; consulenze specialistiche; rimborsi per spese relative all attività di coordinamento; scambi di esperienze tra gruppi, paesi etc; 5

OBIETTIVO 5 - acquisire competenze e agevolare la preparazione e l attuazione di una strategia di sviluppo locale. Partecipazione del personale e dei collaboratori del GAC ad iniziative formative e di assistenza tecnica promosse dall Amministrazione regionale per la corretta ed efficace attuazione del PSL: - retribuzioni del personale; - rimborsi di spese di viaggio e soggiorno; - Informazione e sensibilizzazione della popolazione, dei principali attori sociali e del partenariato del GAC sulla realtà territoriale, sulla strategia di sviluppo locale sulle politiche di sviluppo socioeconomico: - acquisizione di servizi e prestazioni professionali; - noleggio attrezzature, locali e spazi per iniziative pubbliche; - produzione e diffusione di materiale informativo; - realizzazione o aggiornamento di siti internet; - pubblicazioni di bandi e avvisi pubblici dei GAC; - OBIETTIVO 6 - contribuire alle spese operative dei gruppi. Spese sostenute per l operatività della struttura e per i compiti organizzativi ed amministrativi connessi al funzionamento del partenariato e all attuazione del PSL: - compensi ed oneri per gli organi di amministrazione; retribuzioni del personale e compensi per prestazioni di lavoro a progetto ed autonome; - acquisizioni di servizi amministrativi, contabili e finanziari; - acquisto e noleggio attrezzature; - *** La procedura di selezione dei Gruppi di Azione Costiera (di seguito GAC) e dei Piani di Sviluppo Locale (di seguito PSL), può avvenire in due fasi come di seguito meglio specificato oppure, in alternativa, i gruppi e le strategie proposte potranno essere selezionati in un unica fase. 6

1 a fase Nella prima fase è prevista la presentazione delle proposte di candidatura da parte dei partenariati pubblico/privati dei territori ammissibili che sono già costituiti o intendono costituirsi in GAC. Entro il termine stabilito, il soggetto pubblico o privato capofila del partenariato locale deve presentare, pena l inammissibilità, la seguente documentazione: - proposta di candidatura sottoscritta dal soggetto pubblico o privato capofila con l indicazione della denominazione del GAC che si intende costituire; - protocollo d intesa in originale sottoscritto dai rappresentanti legali di tutti i componenti del partenariato pubblico/privato che intende candidarsi; - cartografia dell area interessata che evidenzi il territorio dell istituendo GAC; - breve descrizione dello stato economico e sociale della zona geografica interessata; dati sul territorio e sulla popolazione; indicazione dei punti di forza, dei punti di debolezza, delle opportunità e dei rischi del territorio (analisi SWOT); - descrizione sintetica della strategia di sviluppo locale che si intende attuare, con l individuazione dell obiettivo generale, della strategia che si intende realizzare per il perseguimento dell obiettivo e dei risultati attesi; - breve descrizione del processo di costituzione del partenariato: composizione e rappresentatività dei partner rispetto al tessuto economico-sociale e alla stategia di sviluppo locale che si intende attuare; descrizione delle modalità e dell iter seguito per la formazione del partenariato; - attestazione/certificazione/documentazione comprovante che la proposta di candidatura è scaturita a seguito di incontri adeguatamente pubblicizzati nel territorio di riferimento; -... Come suggerito nel documento del 29 maggio 2006 della Commissione europea direzione generale della pesca e degli affari marittimi Sviluppo sostenibile delle zone di pesca: guida all applicazione dell Asse IV del FEP, l istruttoria delle proposte di candidatura può essere affidata ad un comitato di selezione all uopo istituito. Verrà verificato innanzitutto il rispetto dei criteri di ammissibilità che riguardano l ambito territoriale di riferimento e le caratteristiche del partenariato. Ambito territoriale di riferimento Le zone di pesca eleggibili per l attuazione dell asse prioritario 4 devono possedere le seguenti caratteristiche: 7

a) costituire un insieme omogeneo sotto il profilo geografico, economico e sociale, di dimensioni inferiori al livello geografico NUTS 3 e almeno una delle seguenti caratteristiche: b) presentare una popolazione residente di almeno 30.000 abitanti in generale e di 15.000 nelle aree ad insularità minore, e/o c) il rapporto tra occupati nella pesca e nelle attività connesse rispetto agli occupati totali deve essere in generale pari ad almeno il 2%, e/o d) nel periodo 2000-2006, la flotta da pesca deve aver subito una riduzione di almeno il 10% in termini di GT oppure di potenza motore (Kw). Ciascun Organismo Intermedio, nell ambito della propria autonomia, individua le zone di pesca sulla base dei criteri precedenti. Caratteristiche del partenariato Il partenariato deve comprendere, anche a livello decisionale, rappresentanti del settore della pesca (minimo il 20% e massimo il 40% del numero dei soci), enti pubblici (minimo il 20% e massimo il 40% del numero dei soci) e altri pertinenti rappresentanti dei settori locali di rilievo in ambito socioeconomico e ambientale (minimo il 20% e massimo il 40% del numero dei soci). Il partenariato dovrà avere nella sua compagine rappresentanti in grado di elaborare ed attuare una strategia di sviluppo nella zona interessata sulla base di una camprovata esperienza in questo ambito. La selezione si concluderà con l approvazione da parte dell Organismo Intermedio dell elenco delle proposte che hanno riportato una valutazione positiva, cui seguirà pubblicazione. La positiva valutazione, da parte dell Organismo Intermedio, delle proposte di candidatura costituirà condizione necessaria per la partecipazione alla successiva 2 fase di selezione. 2 a fase Questa fase è riservata ai partenariati pubblico/privati che nella 1 fase hanno presentato le proposte di candidatura risultate ammissibili e che per questo possono procedere all eventuale formalizzazione della loro costituzione in GAC e alla predisposizione dei PSL. Entro il termine stabilito, il rappresentante legale del GAC o il referente amministrativo, qualora il GAC non si sia ancora costituito, deve presentare, a pena di esclusione, la seguente documentazione: - domanda di partecipazione sottoscritta dal capofila del GAC; - copia conforme all originale della deliberazione dell organo decisionale esecutivo del GAC (es. Consiglio di Amministrazione della società) che dà mandato al legale rappresentante di presentare la domanda di partecipazione; 8

- copia conforme all originale dell atto costitutivo e dello statuto del GAC; - nel caso di GAC costituito come società di capitali: copia della domanda di iscrizione al registro delle imprese della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura nelle more del rilascio del certificato di iscrizione con le annotazioni antimafia; nel caso di GAC non iscritto al registro delle imprese: copia della domanda di iscrizione nel pertinente registro delle persone giuridiche, nelle more del rilascio del certificato di iscrizione; nel caso di GAC costituito a seguito di un accordo sottoscritto tra diversi soggetti che non genera una struttura avente personalità giuridica: copia conforme all originale del suddetto accordo; - attestazione/certificazione/documentazione comprovante che la costituzione del GAC, l elaborazione e la redazione del PSL siano avvenute a seguito della consultazione del partenariato pubblico/privato mediante incontri adeguatamente pubblicizzati nel territorio di riferimento; - il PSL sottoscritto dal legale rappresentante, siglato in ogni pagina e corredato del piano finanziario; -... La valutazione e selezione dei gruppi ammissibili verrà effettuata sulla base di una scheda di valutazione strutturata in riferimento ai criteri di selezione approvati dal Comitato di sorveglianza possibilmente esplicitati in sottocriteri con apposite note esplicative al fine di agevolare il lavoro di selezione dei valutatori. A ciscun criterio verrà attribuito un peso in funzione degli elementi ritenuti maggiormente strategici. I criteri di selezione terranno conto dei seguenti aspetti: Estensione dell area; Coerenza interna della strategia di sviluppo locale con le problematiche del territorio in cui opera e, in particolare, con le esigenze del settore pesca soprattutto sotto il profilo socioeconomico: il gruppo deve farsi promotore di una strategia locale di qualità, svilupparla attraverso azioni innovative, coerenti e complementari rispetto alle altre politiche di sviluppo del territorio. Partecipazione del settore ittico al partenariato locale: la composizione sociale del gruppo, infatti, deve dimostrare la capacità di aggregare i diversi interessi del territorio, ponendo particolare attenzione alle problematiche connesse alle attività ittiche. Modalità di gestione del piano di sviluppo locale e dei finanziamenti (direttamente dal gruppo o da soggetti esterni al gruppo). Azioni del piano volte alla tutela dell ambiente. Complementarietà del piano di sviluppo locale rispetto ad altre politiche di sviluppo del territorio (ad esempio i Piani di sviluppo locale elaborati nell ambito dei Programmi di sviluppo rurale). I GAC e i rispettivi PSL, accertati i requisiti di ammissibilità, vengono selezionati in base al seguente sistema di valutazione: 9

1. Estensione dell area CRITERIO DI SELEZIONE INDICATORE PUNTEGGIO Minimo/Massimo 2. Coerenza interna della strategia di sviluppo locale con le problematiche del territorio in cui opera e, in particolare, con le esigenze del settore pesca soprattutto sotto il profilo socioeconomico 3. Partecipazione del settore ittico al partenariato locale 4. Modalità di gestione del piano di sviluppo locale e dei finanziamenti (direttamente dal gruppo o da soggetti esterni al gruppo). 5. Azioni del piano volte alla tutela dell ambiente. 6. Complementarietà del piano di sviluppo locale rispetto ad altre politiche di sviluppo del territorio (ad esempio i Piani di sviluppo locale elaborati nell ambito dei Programmi di sviluppo rurale). TOTALE Al termine della seconda fase verrà stilata dalla commissione la graduatoria finale. Il processo sopradescritto è sintetizzo nella seguente tabella: FASE Attività Definizione e formalizzazione della strategia di attuazione regionale 1 a Pubblicazione bando di selezione dei GAC e dei PSL Presentazione proposte di candidatura Conclusione della selezione dei partenariati e pubblicazione degli esiti Presentazione dei PSL 2 a Selezione dei PSL e dei GAC finanziabili Emanazione del decreto di approvazione della graduatoria dei PSL e dei GAC finanziabili *** Modalità di gestione, flussi finanziari e monitoraggio I GAC devono disporre di una capacità amministrativa e finanziaria adeguata per gestire gli interventi e assicurare che le operazioni siano portate a termine con successo. Essi possono costituirsi con una forma giuridica che comporti l assunzione di personalità giuridica oppure essere frutto di un accordo tra diversi 10

soggetti che non genera una struttura avente personalità giuridica, in questo caso, il gruppo sceglie un partner che funge da dirigente amministrativo. Una volta stabilita la struttura verrà firmato un Protocollo d Intesa che regolerà tutti i rapporti tra OI e il GAC. L attuazione degli interventi previsti nella strategia di sviluppo locale predisposta dai gruppi può essere svolta: - direttamente dai gruppi; - da soggetti pubblici e privati, singoli o associati, esterni ai gruppi. In questo caso la selezione dei beneficiari finali avviene tramite bandi emanati dai GAC La maggior parte delle operazioni dovrà essere condotta dal settore privato. I GAC, prima dell attivazione di ciascun intervento attuativo del PSL, devono presentare all OI copia dei bandi o degli altri atti programmatori, al fine del conseguimento del parere di conformità. L OI può chiedere chiarimenti e integrazioni ai GAC e provvede a trasmettere il proprio parere ai fini dell attivazione dell intervento. Nell ipotesi di parere negativo, il GAC è tenuto a non dare corso all intervento e a riproporre il bando o gli altri atti programmatori, adeguandone i contenuti alle osservazioni formulate dall OI. Il GAC selezionato, in relazione al budget assegnato, individua le azioni e identifica i beneficiari. L OI, sulla base della proposta del GAC, procede all erogazione dei fondi a ciascun beneficiario. Per azioni attivate in modo diretto, il pagamento viene erogato dall OI al gruppo in qualità di beneficiario finale anche sotto forma di anticipazioni, previa presentazione di apposita polizza fideiussoria. In ogni caso, nei confronti dell OI, il GAC, poichè titolare del PSL e beneficiario dell iniziativa, conserva la sua responsabilità sulla corretta realizzazione degli interventi e sul rispetto delle normative comunitarie, nazionali e regionali in vigore, a prescindere dal destinatario del finanziamento pubblico. Per verificare l andamento del programma sia dal punto di vista di utilizzo delle risorse finanziarie, che dello stato di attuazione delle procedure e degli obiettivi, l OI dovrà applicare un sistema di monitoraggio compatibile con quanto indicato nell allegato III del Reg. (CE) 498/2007. Per quanto riguarda il monitoraggio dei singoli PSL viene utilizzato un sistema di indicatori utile per misurare l avanzamento dei Piani e andrà applicato dai GAC nella presentazione delle relazioni di avanzamento dei lavori all OI. La definizione di indicatori rappresenta la metodologia che garantisce la sorveglianza e la possibilità di giudicare l efficacia di qualsiasi.programma rispetto ali obiettivi fissati. Il quadro complessivo del sistema di indicatori di realizzazione, di risultato e di impatto dell Asse IV è riportato nella griglia che segue: 11

Indicatore Target Numero di Gruppi Territorio coperto dai gruppi Popolazione nel territorio coperto dai gruppi e percentuale degli occupati dipendenti dalla pesca Posti di lavoro creati o mantenuti Numero di progetti di cooperazione transnazionale Numero di progetti di comunicazione 12