Diario del viaggio Grecia classica e meteore



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Transcript:

Diario del viaggio Grecia classica e meteore Dati di viaggio. Periodo: 25 aprile 4 maggio 2008 Km percorsi: 2500 circa (da Firenze) Moto utilizzata: Ducati Multistrada 1100S Altre moto dei partecipanti: KTM Superduke e Adventure, Bmw R1200RT, R1200GS, R1200C, R1100RS, Suzuki Bandit 1250 e V-Strom 650, Honda Goldwing, Harley Davidson Electra Glide. Persone partecipanti: 30, con 19 moto, più l organizzazione Raid Inside. Nota Questo diario è stato scritto durante il viaggio, giorno per giorno. Al ritorno dal viaggio sono state aggiunte solamente le fotografie ed alcune piccole correzioni al testo. 25 aprile Partenza il giorno venerdì 25 aprile, Festa della Liberazione, da Firenze alle 9:15 circa. Piuttosto che prendere l autostrada (Firenze-Bologna-Ancona) decidiamo per una molto più guidata Firenze-Arezzo (purtroppo in autostrada), Città di Castello, poi il passo Bocca Serriola fino ad arrivare ad Acqualagna. Infine la superstrada per Fano e poi un altro pezzo di autostrada (35 km) fino ad Ancona. Pieno di benzina alla partenza e via per questi 300Km di preludio ad un viaggio bellissimo. Già sul passo c'erano molte moto, quelle dei passi appenninici, pronte a sfidare ogni curva non appena arriva la bella stagione. Il tempo è stato sempre bello, senza nuvole e con temperatura mite. Forse solo un po' di freddo in cima al passo. Una breve sosta pranzo in autostrada e poi pochi minuti ancora per l arrivo ad Ancona. Appena arrivati al porto solo pochi equipaggi erano già lì (figura 1). Scopriamo che l'organizzazione è composta da 5 persone (Antonio, Nicola e Mauro con la moglie Maria ed il figlio Sergio); tutti sono da subito gentili e disponibili. 1 Figura 1

Ci consegnano i biglietti del traghetto ed un cartello da applicare alla moto. La curiosità su un viaggio del genere e sui relativi partecipanti è molto forte quindi iniziamo subito a fare due chiacchiere con i presenti. Scopriamo che alcuni di loro si conoscono già. Il traghetto è un bella nave della Anek Lines (figura 2), che opera sulla linea Ancona- Igoumenitsa-Patrasso. Dalle impressioni raccolte in passato molti erano convinti che la Anek Lines fosse una compagnia economica e dalle prestazioni migliorabili. Invece ci siamo tutti ricreduti una volta saliti a bordo. La nave è molto ben tenuta, l ambiente è veramente piacevole. Forse solo il personale di bordo non è particolarmente disponibile, nota un po stonata nel contesto generale positivo. L imbarco è alle 14:00, la partenza alle 16:00, l arrivo previsto nella città di Igoumenitsa (estremo nord della Grecia, al confine con l Albania) alle 8:30 del giorno dopo. Figura 2 Abbiamo passato il pomeriggio sui vari ponti e salotti della nave con gli altri partecipanti, anche in questo caso ci sono sembrati tutti simpatici già alla prima opinione. Le cabine che ci sono state assegnate sono tutte esterne, alcune affacciate a prua altre lateralmente. Non serve a molto fare un giro della nave, visto che non ha molto a parte ristorante, bar e un paio di piccoli negozi, uno di abbigliamento ed uno di souvenir. Alle 19:30 è previsto il primo briefing di tutto il viaggio. Ci hanno informato sull'organizzazione degli spostamenti e ci hanno consegnato il kit con la cartina della Grecia, un adesivo ed il road book per tutti quelli che non vogliono seguire il gruppo durante gli spostamenti. 2

Dopo il briefing è l ora della cena. Molti si dirigono verso il ristorante o il self service del traghetto ma altri vanno direttamente a mangiare dei panini in camera. Carina l idea della compagnia di navigazione di far trovare un piatto di frutta dentro la cabina. Accendendo il GPS in nave possiamo vedere che la velocità del traghetto è di 50km/h. E così resta fino all arrivo. Dopo aver cenato molti si ritrovano ancora al bar, per una birra o altro. Il costo della birra media è di 3,5, non particolarmente alto considerando dove siamo. La cosa più spiacevole del restare nelle aree comuni del traghetto è che non si capiscono bene le suddivisioni tra zone per non fumatori e per fumatori; sta di fatto che i greci fumano tutti come matti un po ovunque. L odore del fumo è presente ovunque con molta intensità e dà parecchio fastidio a chi non ne è abituato, come noi italiani da quando la legge impone di non fumare più nei locali pubblici. Leggeremo poi sulla guida che effettivamente il popolo greco è quello con il più alto tasso di fumatori di tutta l Unione Europea. Durante la serata notiamo che il greco parlato sembra una specie di spagnolo ma senza l'intonazione musicale tipica della lingua iberica. Il tono di voce e la cadenza sono molto simili a quelle dell'italiano. L'orario greco è un'ora avanti rispetto all'italia. 26 aprile L'arrivo in porto è puntuale; il traghetto, dopo averci fatto sbarcare, continua per Patrasso. E necessario anticipare un po il risveglio per organizzare i bagagli ed andare in anticipo nei garage per far sbarcare le moto. Purtroppo i letti delle cabine del traghetto alla fine non si sono dimostrati paragonabili a quelli di un hotel, specialmente per la difficoltà di organizzare per bene le lenzuola e le coperte. Nella notte si sono raggomitolati con il risultato di lasciarci quasi sempre scoperti. Al risveglio il raffreddore è stato una sorpresa per molti! Già dal traghetto si poteva vedere il tempo brutto sulla Grecia. Arrivati in porto (figura 3) c'è molto vento, abbastanza tipico per la Grecia, ed un po' di freddo, un po meno tipico invece. Dopo aver caricato i bagagli sul furgone prima sosta per far fare il pieno di benzina a tutti e poi partenza. Dopo mezz'ora siamo subito fermi causa pioggia e necessità per tutti di mettere la tuta antipioggia. Ha iniziato a piovere e non ha più smesso fino a sera. Il percorso del primo giorno prevede l attraversamento dei monti per arrivare alla località di Ioannina, su un bellissimo lago. Già al primo briefing della sera prima era emerso come l'asfalto greco sia molto liscio e pure sporco. Il contatto reale con questo fondo è decisamente peggiore di come era stato descritto. Peggiore ancora forse per effetto della pioggia. Dopo poche curve ti rendi conto che la moto non è in grado di affrontare nessun angolo di piega e nemmeno di accelerare anche poco senza ritrovarsi di traverso. Le perdite di aderenza sono molto frequenti e la situazione è molto pericolosa, alcune curve devono essere affrontate a non più di 10km/h per rimanere in sella. Il fondo è molto variabile, ma sempre molto rischioso. Il peggiore è una specie di asfalto molto chiaro e molto poroso, con aderenza veramente minima. 3

Figura 3 Continuiamo in questo modo fino a Ioannina, dove ci fermiamo per prendere qualcosa di caldo in un locale vicino al lago. La località sembra molto carina e con molta vita, ma il maltempo purtroppo rovina tutto. Appena fermi raccogliamo il disappunto di tutti per il tempo e per il freddo, che ci ha colto un po di sorpresa. Infatti difficilmente era immaginabile una situazione simile per questo periodo in Grecia. Fortunatamente quasi tutte le attrezzature da moto tengono bene l'acqua, un po meno il freddo perché eravamo organizzati per una stagione più calda. Nel locale in cui ci fermiamo ci guardano tutti come extraterrestri, tutti bagnati e grondanti che entriamo in un locale decisamente di alto livello. Ci fermiamo un'ora circa, ed è la prima occasione di conoscere e fare due chiacchiere con gli altri del gruppo. Cappuccino caldo quasi per tutti. Risaliti tutti in sella partenza per Metsovo, dove è prevista la sosta per il pranzo. I guanti bagnati sono quasi impossibili da rimettere, le mani sono ghiacciate quasi per tutti durante il viaggio. Forse questo è il tratto migliore della giornata, la pioggia quasi smette anche se qualcuno afferma di essersi trovato peggio di prima. Vista la situazione meteo è quasi impossibile tenere la visiera chiusa, per la pioggia e l'appannamento. All'arrivo a Metsovo tutte le moto vengono parcheggiate in piazza, piove poco, e ci prendiamo un paio d'ore per il pranzo. Alla fine ci ritroviamo in tanti nello stesso locale. Ci sediamo all'aperto (ma coperto) vicino ad un fuoco acceso, con il risultato di avere ustionata la parte del corpo esposta al fuoco e congelata l altra. Mangiamo abbastanza bene e c è ancora la 4

possibilità di conoscere meglio gli altri ed in particolare le persone dell'organizzazione Raid Inside. Ripartiamo con un po' d'anticipo, visto il tempo, e ci avviamo verso Kalambaka. La strada prevede l'attraversamento di un passo di montagna. Lì la temperatura scende, dopo poco marciamo dentro una nuvola, con visibilità minima. Il massimo lo raggiungiamo dopo poco ancora, incontrando addirittura la neve, prima solo ai bordi della strada, poi anche sulla strada. Marciamo a passo d'uomo per alcune curve, piedi a terra per scongiurare ogni perdita d'aderenza. La situazione è molto dura, freddo fortissimo, mani e corpo congelati, visibilità minima e neve sulla strada! Per fortuna dopo poche curve la neve sparisce dalla strada ma resta tutto il resto. Questa sarà una delle situazioni più ricordate da tutti alla fine del viaggio. Molto difficile ma molto suggestiva! L'unica voglia per tutti è di arrivare in hotel prima possibile. Siamo in pochi a tenere il ritmo della moto di testa. Il tempo si mantiene molto brutto ma la strada migliora un po', così dopo riusciamo a tenere una media un po' più alta ed accennare un minimo di guida, sempre sotto l'acqua. Alla fine arriviamo a Kalambaka, il paese di riferimento per la visita alle meteore. Facciamo il pieno di benzina e poi dritti in hotel, finalmente al caldo. Purtroppo all'arrivo degli altri, con molto ritardo, arriva anche la notizia che una delle moto è scivolata. Un signore di Genova, con una Suzuki GSX, è scivolato in frenata su quel fondo viscido. Gli fa male una mano ed infatti più tardi al pronto soccorso gli troveranno una piccola frattura e gliela fasceranno. La moto non è molto rovinata ma è già sul carrello dell'organizzazione. Fortunatamente ha funzionato bene anche l assicurazione che tutti i partecipanti ricevono insieme al pagamento del viaggio. Il signore interessato all incidente continuerà poi qualche giorno sul furgone dell organizzazione, rientrando in Italia con un volo da Atene pagato tramite l assicurazione. L'hotel a Kalambaka è buono. E prevista una cena a buffet, in cui apprezziamo le portate tipiche dei greci, e poi ancora due chiacchiere al bar. Infine in camera a riposare. Ci voleva proprio dopo una giornata dura come questa! 27 aprile Domenica mattina, il secondo giorno in Grecia, il tempo è ancora brutto a vederlo dalla finestra dell hotel (figura 4), però sembra meno carico di pioggia del sabato. Dalla finestra si vede molto bene anche tutto il paesaggio intorno, e purtroppo sembra più quello della Norvegia che quello della Grecia! La notte in hotel è stata buona con una camera molto confortevole ed un letto veramente valido. La stanchezza del giorno prima sicuramente ha giocato la sua parte nel far crollare tutti subito dal sonno! 5

Figura 4 La mattina inizia subito con la visita alle meteore, una serie di formazioni rocciose presenti solo in questa zona della Grecia. Su molte di queste ci sono dei monasteri arroccati (figura 5), pochi dei quali sono visitabili. E prevista una visita a due di questi, ma alla fine quasi tutti decidono di visitarne uno solo. La visita è molto carina, non tanto per le stanze del monastero quanto più per la vista panoramica che c'è salendo al monastero. Lo spettacolo è notevole, con tutte queste costruzioni arroccate su picchi rocciosi già di per sé incredibili. Nel passato addirittura c'era l'abitudine di far salire i monaci ai monasteri utilizzando dei sacchi e delle carrucole, direttamente in verticale. Dopo la visita alle meteore il resto della giornata è tutto di trasferimento per raggiungere la città di Delfi, dove c'è lo storico oracolo ed il sito archeologico. Il percorso all'inizio è sempre rettilineo, abbastanza noioso per quasi 100km. Il tempo fortunatamente regge, anche se è ancora molto scuro. Poi inizia un percorso un po' più guidato ma lì inizia a piovere, anche se mai in maniera forte. E così resta fino all'arrivo a Delfi. Rispetto al giorno precedente comunque c'è stata la possibilità di guidare in maniera un po' più divertente! Il pranzo è stato un po' in ritardo, perché tutti i locali erano chiusi per la Pasqua ortodossa (arriva un mese dopo quella cattolica). Alla fine troviamo due locali simili al lato opposto della strada, che aprono pur di farci mangiare qualcosa. Ci dividiamo alla pari tra i due locali. In uno mangiamo molto bene, in maniera tipicamente greca, addirittura interrompendo il pranzo di Pasqua dei proprietari che stavano per mettersi a tavola. Nell altro locale invece non è andata bene allo stesso modo! Una cosa molto tipica in Grecia, per la Pasqua, è quella di cuocere gli agnelli sul girarrosto. Ne abbiamo visti a centinaia, ovunque, dai ristoranti alle case private. Tutto il paesaggio era 6

tappezzato da questi agnelli sui girarrosto, automatici o manuali, ma sempre con lo sfortunato animale a girare sul fuoco! Figura 5 La serata a Delfi passa in maniera tranquilla, il ristorante è esterno all'hotel ma molto vicino, le moto sono parcheggiate in strada. L'hotel sembra un po' inferiore a quello del giorno prima. Al briefing, che si svolge ogni sera intorno all ora di cena, l organizzazione ci ha consegnato una maglia a testa, firmata Raid Inside, come ricordo del viaggio. Il giorno successivo ci aspetta la visita al sito archeologico e poi la partenza per Atene, con visita al Partenone. Tutti quelli che sono già stati ad Atene indicano questa città come estremamente caotica e inquinata. Staremo a vedere! 28 aprile Anche oggi la stanchezza è sopra la media. Il letto e l'hotel sono stati più che sufficienti. Appena partiti ci siamo fermati alle rovine dell'antica Delfi, fortunatamente gratuite per questa giornata di Pasquetta ortodossa. C'è un museo al chiuso con alcune statue e resti di oggetti in bronzo. Sicuramente più interessante è la parte esterna. C'è un tempio dedicato agli ateniesi, quasi intatto, il tempio di Apollo (l'attrattiva più importante), il teatro e lo stadio. Complessivamente un sito in uno stato di degrado abbastanza avanzato. A parte il piccolo tempio degli ateniesi e lo stadio (entrambi di interesse minore) delle rimanenti strutture non resta quasi niente. Molto più spettacolare il panorama generale del sito sullo sfondo delle montagne (figura 6). Veramente suggestivo. 7

Figura 6 Finita la visita ripartiamo verso Atene (Athina in greco) con una tappa tutta di trasferimento. Per fortuna il tempo è mite, abbastanza caldo per camminare nel sito archeologico. Durante le visite è veramente una bella opportunità quella di poter lasciare tutto ciò che vogliamo nel furgone, regolarmente custodito da qualcuno dell'organizzazione. Un bel vantaggio del viaggiare con Raid Inside. La tappa è un po noiosa, quasi tutto rettilineo ed a velocità bassissima. Una delle particolarità di queste strade è la continua presenza di frane, piccole e grandi, sul percorso e anche molto spesso di animali, soprattutto cani e gatti. Il pranzo come sempre è lungo la strada, con l immancabile agnello, l'insalata greca e il piatto di patatine fritte. Il pranzo è l'occasione per chiacchierare un po' con i ragazzi dell'organizzazione. Antonio, il "capo" del gruppo, racconta che alcuni degli accompagnatori attuali hanno iniziato come clienti di un viaggio Raid Inside. Ripartiti dal ristorante restano 50km ad Atene. L'arrivo in città regala una vista sull'acropoli veramente molto suggestiva (figura 7) e già da molto lontano è possibile vederla ergersi sull intera città. La città stessa è veramente immensa, tenuta abbastanza male e curata poco. Il traffico è medio ma è una giornata di festa (Pasquetta ortodossa) quindi tutto fa pensare che possa essere molto peggio nei giorni lavorativi. Sembra una città poco occidentale e molto più orientale, con case basse e molti negozietti ai piani terra. Si vedono molte facce poco raccomandabili in giro. Per raggiungere l'acropoli ci perdiamo e, girando per le vie, si capisce che non ci sono vere e proprie attrazioni da visitare a parte l Acropoli stessa. 8

Figura 7 Purtroppo scopriamo che l'acropoli è chiusa in questa giornata festiva, quindi andiamo direttamente in hotel. È di categoria superiore nell'aspetto, ma la camera è decisamente piccola rispetto alla media. Usciti dall hotel prendiamo la metropolitana ed andiamo in centro ad Atene. Tutti dicono che non c'è molto da vedere. Ci fermiamo a guardare il cambio della guardia davanti al palazzo del Parlamento. La fanno una volta l'ora ed è molto caratteristica soprattutto per i passi dei militari durante il cambio. Come sempre molti turisti, noi compresi, si fermano davanti alle guardie immobili per fare delle foto. La cosa curiosa è che la guardia, quando si sente stanca di tenere gli occhi aperti fissi o per altri problemi, batte il fucile in terra ed un altro militare accorre per soddisfare i suoi bisogni, come per esempio quello di asciugargli gli occhi lacrimanti. La serata è organizzata con una guida per portarci nella zona più caratteristica della città, la Plaka, e farci mangiare in un locale dove organizzano balli tipici. Dopo il cambio della guardia andiamo proprio alla Plaka, una serie di vie molto piccole e carine, dal gusto arabeggiante, con una miriade di piccoli negozietti che vendono in particolare souvenir e piccoli ristoranti con i tavoli all'esterno. Effettivamente si tratta di una passeggiata piacevole in un quartiere molto caratteristico. Dopo la passeggiata ci avviamo al locale previsto per la serata. Il posto è molto carino, con tantissimi coperti, un palco al centro e molte portate già disponibili in tavola. Il pasto è tipico greco, agnello, insalata greca, feta ecc. Lo spettacolo è un'alternanza di canzoni tipiche greche e italiane (per l'occasione della nostra visita), di balli tipici con ballerini vestiti in costume e una danza del ventre. Durante quest'ultima tre del nostro gruppo sono andati sul palco chiamati dalla ballerina per fare un po' di spettacolo e le risate di tutta la sala sono state inevitabili. Anche durante i balli tipici i ballerini hanno chiamato diverse persone sul palco per fare più spettacolo. La serata passa in maniera davvero piacevole. 9

Un ultimo accenno alla metropolitana di Atene. La sera chiude a mezzanotte, è tenuta benissimo, senza scarabocchi di alcun genere né sui treni né nelle stazioni. Sembra una metropolitana dei paesi dell'est per come è ben curata! 29 aprile Appena fatta colazione ci muoviamo finalmente in vestiti borghesi (e non con pantaloni e stivali da moto) e andiamo verso l'acropoli con la metropolitana. Lì scopriamo che c'è anche l'ingresso gratuito per gli studenti. Questo varrà per tutti gli altri ingressi nei musei e nei siti archeologici. Entrando nel sito una signora greca parlante italiano ci propone di farci da guida, 100 per circa un'ora di visita a 20 persone. In realtà non è una guida ufficiale però per 5 a testa decidiamo di accettare. Alla fine si è dimostrata una scelta giusta, diversamente avremmo capito poco di tutto ciò che abbiamo visto. Una cosa spettacolare dell'acropoli è il luogo il cui si trova. Una collina dalla quale è possibile vedere tutta la città a 360 gradi (figura 8). E Atene è una città dalle dimensioni impressionanti, le case che si vedono da lassù riempiono l'orizzonte a perdita d occhio. Dalla collina si vedono anche il porto del Pireo ed ovviamente il mare. I resti archeologici sono di entità notevole però purtroppo, come quasi sempre in Grecia, sono rimasti intatti in minima parte. E non fa storia a parte neanche tutto il comprensorio dell'acropoli. Del Partenone c'è molto ma è in buona parte una ricostruzione dell'originale con pietre prelevate dalle cave originali. Figura 8 Una volta terminata la visita ci dirigiamo di nuovo in hotel, pronti per ripartire con le moto. Purtroppo ci vuole un po' di tempo per recuperarle tutte dal parcheggio multipiano in cui le abbiamo messe. Ripartiti da Atene andiamo verso il Peloponneso con l'autostrada, il paesaggio sul mare è bellissimo ed è possibile vedere tante isole all'orizzonte. Un incidente sulla strada ha creato una coda molto lenta. Finita la coda continuiamo fino all'uscita che ci porterà all'istmo di Corinto. Il canale artificiale aperto per collegare i due mari è veramente molto suggestivo da vedere (figura 9). Dopo la pausa per alcune foto al canale decidiamo di separarci dal gruppo insieme ad altre 5 moto. Questo in maniera da poter aggiungere Micene alle visite già previste, limitando il pranzo ad un panino invece del ristorante. Questa scelta è stata molto opportuna per rendere gli spostamenti molto più dinamici, con una velocità media più alta e pause molto più veloci. È anche l'occasione per conoscere meglio alcuni altri membri del gruppo. 10

Figura 9 Con questo gruppo ci fermiamo a mangiare un panino in una specie di negozio di alimentari sperduto su una strada secondaria. Lì una signora molto gentile ci lascia fare ciò che vogliamo nel suo negozio; prendiamo il pane, lo affettiamo, affettiamo il formaggio e prepariamo tutto in autonomia. Tutto è molto divertente per una spesa irrisoria. In 11 spendiamo ben 20 Euro! Durante l escursione la prima visita è stata al sito archeologico di Epidauro, nel quale c'è uno stupendo teatro tenuto benissimo. Questa visita era comunque prevista nel giro del resto del gruppo. L'effetto eco originale del teatro è perfettamente funzionante e molto suggestivo. Salendo ai posti più alti, molto lontani da chi parla al centro della scena, la voce dell oratore si sente benissimo anche se quest ultimo parla con un tono normale. E quasi surreale ed è veramente da provare. Un teatro da 14000 posti poi, per l'epoca, era veramente immenso (figura 10). Di lì andiamo alla ricerca di Micene, altro sito archeologico, dove arriviamo dopo alcuni errori sulla strada giusta da prendere. Purtroppo arriviamo troppo tardi per trovare aperto il sito. In Grecia, in bassa stagione, i siti chiudono alle 15:00 e questo orario è troppo presto per arrivare in tempo quando la visita è prevista all arrivo di una tappa. Anche a Micene il panorama dei dintorni è veramente bello. Ci ripromettiamo di tornare l'indomani mattina e ci avviamo in hotel. La cena è di nuovo a buffet, con le tipiche portate che troviamo tutti i giorni nei ristoranti. Ormai ogni volta che ci sediamo a tavola con qualcuno del gruppo è l occasione per fare delle chiacchierate più approfondite e per conoscersi meglio. 11

Figura 10 Dopo cena facciamo un breve giretto a piedi nel piccolo paese di Tolo, dove si trova l'hotel, e lì riusciamo a trovare qualche piccolo souvenir a prezzo molto basso e dalle dimensioni ridotte in maniera da poter entrare senza problemi nel bauletto di una moto. Dobbiamo rientrare presto perché la sveglia deve essere puntata presto, ci aspetta Micene ancora prima di ripartire per Sparta. Una piccola nota sul carattere dei greci. Hanno un modo di parlare tra di loro, e anche più in generale, con un fare un po' scontroso; sembra sempre che vogliamo fare discussione con chiunque. All'inizio abbiamo pensato che si trattasse del carattere di alcuni ma poi ci siamo resi conto che è un comportamento più generale di tutti i greci. Alla fine poi si dimostrano tutti cordiali e disponibili. 30 aprile In questa giornata la visita a Micene non sarebbe prevista dal programma del viaggio però, dato che tutte le guide turistiche la suggeriscono come migliore rispetto a Sparta, decidiamo di partire molto presto per visitarla e poi continuare anche con la visita di una cittadella fantasma nei dintorni proprio di Sparta. Il sito dell'antica Micene è molto bello. Vale un po' quanto detto per gli altri siti. Lo stato di conservazione non è alto però si trova ancora una volta in un luogo spettacolare. Ci sono sempre dei panorami stupendi da ammirare guardando questi siti archeologici. E Micene non 12

è da meno. Peccato solo per aver perso una mezz'oretta nella ricerca del sito, il gruppo non riusciva ad orientarsi tra le stradine nei dintorni di Micene ed abbiamo perso un po' di tempo. A proposito di questo c'è da dire che muovere un gruppo di 20 moto non è una cosa semplice. Ognuno ha i suoi ritmi, ognuno ha le sue necessità, fermarsi e ripartire richiede sempre un po' di tempo. Se poi il contrattempo è una strada che non si riesce a trovare la cosa peggiora ancora, perché può capitare di fare inversioni strane oppure di andare a recuperare chi ha già imboccato strade sbagliate. Di conseguenza va un merito particolare agli organizzatori per essere sempre riusciti a gestire queste situazioni correttamente. Una volta ripartiti da Micene ci avviamo verso un monastero sui monti, molto caratteristico per la sua particolarità di essere totalmente arroccato sul fianco di una montagna, a strapiombo sulla valle. Per raggiungere il posto percorriamo una strada lungo il mare con un panorama mozzafiato sia sul mare stesso sia sul resto del paesaggio. Si vedono anche diverse isole sullo sfondo che contribuiscono a rendere tutto ancora più gradevole. Inoltre la strada è anche bella e, per una volta, tenuta bene quindi invita anche a divertirsi un po' più del solito con la guida delle moto. Il monastero non ha niente di particolare se non la sua posizione incredibilmente arroccata sul fianco di una montagna. La vista da lassù è spettacolare ma lo è anche solamente il vederla dalla strada mentre si arriva. Figura 11 Ripartendo dal monastero ci avviamo verso la città fantasma di Mystras (figura 11), a un passo da Sparta. Per i problemi di orario è necessario saltare il pranzo e correre alla città, 13

dato che la chiusura è alle solite 15:00. Arrivati lì resta solo mezz'ora prima della chiusura. La cittadella fantasma di Mystras sostituisce la visita a Sparta. Di quest'ultima ormai non esiste quasi più nulla visto che la città moderna è stata costruita sulle rovine di quella antica! Di conseguenza è molto più interessante visitare Mystras, con dei resti molto ben tenuti. Si tratta di un sito molto più recente, del 1200 d.c., di origine bizantina. È molto ben tenuto e si sviluppa su un picco montuoso molto suggestivo. Finita la visita ci fermiamo molto tardi per il pranzo lì in zona. I nostri pasti sono quasi sempre ormai a base di insalata greca e patatine ed anche per oggi il rito non è smentito. Dopo pranzo decidiamo di fare ancora un giro con altre 5 moto su un passo di montagna che ha come destinazione il luogo dove andremo il giorno dopo, anche se con un'altra strada. Qui riusciamo a divertirci molto nella guida. Anche il paesaggio è spettacolare, con una gola di montagna molto caratteristica. Gallerie in roccia naturali sono bellissime da vedere ed attraversare. L'occasione è ottima per fare un po' di foto alle moto sulla strada. In quella valle la guida riporta che si trova la famosa rupe dalla quale gli spartani avevano l'abitudine di gettare i neonati non perfetti fisicamente! Noi non l'abbiamo trovata. 1 maggio Oggi ancora una partenza presto per via di una tappa abbastanza lunga, oltre i 300km. Molti hanno deciso di saltarla andando direttamente all'hotel della città di arrivo con un passo di montagna invece che tutto il giro della costa previsto da programma. La prima tappa è la rocca di Monemvassia, un paese tutto su una piccola isola collegata da un ponte alla terra ferma. Da quest'ultima il paese non si vede perché è tutto dalla parte opposta dell'isola. Il paese è veramente molto carino, soprattutto per le viste che regala da lassù (figura 12). Anche i piccoli vicoli aprono a scorci stupendi sulla montagna o sul mare. Il tempo poi è tornato ottimo e dà la possibilità di ammirare in tutto il loro splendore i colori sia del paese sia del panorama. Finita la visita ci dirigiamo all'isola di Elafonissos, dove è prevista una sosta in spiaggia. L'isola è raggiungibile con il traghetto, un po' caro per la verità. La spiaggia è incantevole, ma decidiamo insieme ad altri di non andare e di non fare il bagno per evitare scottature e senso di salsedine addosso. Decidiamo invece di fare un giretto per il resto dell'isola. Non c'è molto ma è comunque carino vedere cosa ci può essere su un'isola così piccola! Purtroppo siamo costretti a saltare il pranzo perché nell'unico ristorante aperto dell'isola non fanno in tempo a prepararci qualcosa prima della partenza del traghetto per il ritorno in terraferma. Sbarcati dal traghetto inizia il lungo trasferimento. Alcune strade sono veramente stupende, soprattutto per i paesaggi lungo la costa. Per rompere la fame del mancato pranzo facciamo una sosta in un paese sul mare un po' più grande degli altri. 14

Figura 12 Infine l arrivo a Kalamata in un hotel molto bello e confortevole. I chilometri alla fine sono stati più di 350 e la stanchezza è veramente tanta. La cena è libera. Con dei taxi andiamo quasi tutti in un ristorante vicino al porto. Mangiamo tutti del pesce, veramente molto buono ed a prezzi bassi. Finita la cena tutti in hotel a riposare. 2 maggio Questa mattina la partenza fortunatamente non è prevista presto come negli ultimi giorni, visto che la tappa non è troppo lunga. Ci dirigiamo verso Methoni, un paese sul mare dove c'è un castello da visitare. In realtà poi l'obiettivo un po' di tutti è quello di poter stare ancora un po' in spiaggia. Anche qui il mare è bellissimo e le giornate sembrano lontane due stagioni da quelle dei primi due giorni trascorsi in Grecia. Un gruppo di alcune moto, noi compresi, decide di non andare in spiaggia ma di fare il giro della penisola. La strada ed i panorami sono molto belli, peccato solo per alcuni sterrati nei quali ci riempiamo completamente di polvere. Alla fine arriviamo a Koroni, un paese carino nel quale ci fermiamo a mangiare un dolce e a bere un caffè in un bel bar. Forse questa è la giornata in cui ci siamo divisi in gruppi più del solito. Dopo il bar il giro continua in modo diverso per le moto arrivate lì. Noi proseguiamo nell'entroterra senza ripassare dove gli altri si sono fermati in spiaggia. Il giro non ha niente di particolare, ci fermiamo a mangiare in un paese lungo la strada. Con qualche difficoltà per trovare la strada, 15

negli ultimi 10km arriviamo ad Olimpia, dove ci aspetta un hotel 4 stelle che però non è così accogliente come l aspettativa delle stelle farebbe pensare. L'arrivo ad Olimpia avviene prima del resto del gruppo, quindi siamo senza le borse che restano tutto il tempo nel furgone Raid Inside. Nell'attesa decidiamo di fare un giro per i numerosi negozietti che sono sul corso principale. Non c'è molto altro ma l'ambiente è piacevole e rilassato. Oltre ai negozi l'unica altra attrazione disponibile sono i tanti ristoranti. Cena a buffet in hotel, la sala però era un po troppo buia; dopo la cena un improvvisato spettacolino di alcuni genovesi del gruppo dopo il briefing. Con un paio di armoniche hanno cantato alcune canzoni genovesi facendo divertire tutti i presenti. Una piccola passeggiata in paese prima di rientrare in hotel e andare a letto. 3 maggio La mattinata è dedicata alla visita dell'antica Olimpia, città in cui sono state fondate le storiche Olimpiadi. Sveglia con comodo e trasferimento al sito archeologico. Fortunatamente l'ingresso è proprio a fianco all'hotel quindi in 5 minuti siamo lì. C'è un biglietto cumulativo per il sito e per il museo. Figura 13 Il sito è molto bello (figura 13), Olimpia è la città nella quale sono nati i giochi olimpici all'era dei greci. Come sempre in Grecia i resti delle città sono molto pochi e lo stesso vale per Olimpia, anche se alcune strutture sono state ricostruite almeno in parte. Anche qui è lo 16

sfondo a metterci del suo per rendere tutto più gradevole. In questo caso le rovine sono immerse in un bosco pieno di verde e alberi, molto gradevole. All'epoca in cui tutto era in piedi doveva essere uno spettacolo non indifferente. Peccato solo per la grandissima quantità di turisti che sono entrati con noi nel sito e che impediscono di guardare con tranquillità le varie costruzioni. Dopo il sito visitiamo il museo, ancora più bello, che raccoglie molti dei resti ritrovati nel sito. In particolare sono stati ricostruiti quasi completamente i due frontoni del tempio di Zeus, il più grande ed importante del sito, e sono bellissimi. Poi numerose altre statue sono quasi intatte ed esposte veramente con gusto. Finita la visita ultimi minuti per acquistare ancora qualche gadget prima di abbandonare la città. Una piccola tappa in hotel per cambiarsi, recuperare tutte le borse e prendere le moto. Ci spostiamo nel piazzale accanto all'hotel per una bella foto di gruppo, tutti noi con tutte le moto ed il furgone degli organizzatori (figura 14). Il caldo si fa sentire così ripartiamo subito per Patrasso. Figura 14 Il porto è vicino ma ci fermiamo comunque un po' prima per mangiare un boccone prima dell'imbarco. La tristezza per la fine molto vicina della vacanza è addosso a tutti, ma ognuno cerca di non trasmetterla per prolungare ancora il più possibile le ultime ore. Al momento previsto siamo in porto per imbarcare le moto. La stanchezza del giorno e di tutta la vacanza si fanno sentire e pure il caldo ha iniziato a giocare la sua parte. Il ponte della nave è un ottimo posto per scambiare con gli altri le ultime conoscenze, per scambiarsi i numeri di telefono e gli indirizzi di posta elettronica. Ci resta una nottata e la mattina successiva, poi dovremo salutarci. 4 maggio E il giorno dei saluti, dei baci e degli abbracci. L arrivo in porto ad Ancona è circa un ora in ritardo, ma è quasi desiderato da tutti per poter restare ancora un po insieme. Dopo essere 17

sbarcati ritroviamo il piazzale del porto dove ci eravamo conosciuti, e non sembra che siano passati 10 giorni. Tutto, come sempre quando le cose sono divertenti e coinvolgenti, è trascorso velocemente. Ognuno deve tornare alla propria casa e ricominciare la vita di tutti i giorni, però ci ripromettiamo di organizzarci e ripartire prima possibile per ripetere un altra esperienza altrettanto indimenticabile. Giovanni Caradonna. Firenze. carad@libero.it 18