Regolamento di Polizia Urbana

Documenti analoghi
Comune di Cesano Boscone. provincia di milano REGOLAMENTO DI POLIZIA URBANA

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA CONDUZIONE DEI CANI SUL TERRITORIO DEL COMUNE DI BIENNO

REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE. ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento.

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA CONCESSIONE DELLE AREE A FAVORE DEGLI ESERCENTI LE ATTIVITA DELLO SPETTACOLO VIAGGIANTE E CIRCENSE

Regolamento Comunale d'utilizzo delle aree verdi ed attrezzate

Art. 1 Destinazione d'uso della sala

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RACCOLTA A DOMICILIO DEI RIFIUTI INGOMBRANTI E DEI BENI DUREVOLI DI CONSUMO AD USO DOMESTICO

COMUNE DI VOBARNO Provincia di Brescia REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEGLI IMMOBILI COMUNALI

Città di San Giorgio a Cremano REGOLAMENTO COMUNALE. Parchi e Giardini pubblici

REGOLAMENTO COMUNALE DEI PASSI CARRABILI

PIANO GENERALE DELLA PUBBLICITA

REGOLAMENTO PREINSEGNE ATTIVITA RICETTIVE

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DELLA SALA CONFERENZE DEL PLANETARIO DI RAVENNA

Città di Gardone Val Trompia. CRITERI PER L UTILIZZO DEI LOCALI POLIFUNZIONALI PRESSO I CAPANNONCINI PARCO DEL MELLA Via Grazioli n 23

COMUNE DI ONANO Provincia di Viterbo

Delibera n del proposta da GIOVANAZZI. Legge provinciale 11 settembre 1998, n. 10, art. 44, 4. comma.

COMUNE DI GENZANO DI ROMA

P r o v i n c i a d i L e c c o REGOLAMENTO PER L USO DEI PARCHI GIOCO E DEI GIARDINI PUBBLICI

COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna

COMUNE DI PREGNANA MILANESE Provincia di Milano SETTORE EDUCATIVO - CULTURALE

COMUNE DI OLIVETO LARIO Provincia di Lecco REGOLAMENTO PER L USO DELLE SALE, DEI LOCALI E DEGLI IMMOBILI DI PROPRIETA COMUNALE

2. Per quanto non previsto dalla presente legge si applicano le leggi 1/1990 e 174/2005.

Comune di Pistoia REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI PATROCINI O ALTRE UTILITA' ECONOMICHE A SOGGETTI RICHIEDENTI

N. 96 in data 07/10/2010 Proposta n. 183 Oggetto: INSTALLAZIONE SEGNALETICA STRADALE E ARREDO URBANO - DETERMINAZIONE PROCEDURA E TARIFFA.

REGOLAMENTO SUL DIVIETO DI FUMO NEI LOCALI DELL UNIVERSITA TELEMATICA e-campus

DISCIPLINARE PER L APERTURA E LA GESTIONE DI SALE GIOCHI

REGOLAMENTO PER L USO DEI LOCALI COMUNALI PER LO SVOLGIMENTO E L ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA SPORTIVE, RICREATIVE E CULTURALI

2 - Il carattere della mobilità dell attrezzatura non è escluso dalla circostanza che la medesima sia collegata al suolo in modo non precario.

PER L APPLICAZIONE DEI CANONI PATRIMONIALI NON RICOGNITORI

Luogo residenza prov. c.a.p. Indirizzo n. Tel. Fax

COMUNE DI MARCIANA MARINA

R E G O L A M E N T O PER LA CONCESSIONE IN USO DEI LOCALI COMUNALI

REGOLAMENTO COMUNALE PER L APPLICAZIONE DEL CANONE CONCESSORIO PATRIMONIALE NON RICOGNITORIO

CITTA DI SAN MAURO TORINESE

Regolamento per l utilizzo delle aree verdi comunali e di libero accesso ;

REGOLAMENTO COMUNALE SULLA DETENZIONE E CIRCOLAZIONE DEI CANI

COMUNE DI CASTELLO TESINO Provincia di Trento REGOLAMENTO COMUNALE PER LA PULIZIA DEI CAMINI

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI

REGOLAMENTO PER ESPOSIZIONE PUBBLICITÀ SU PASSERELLA DEL MOVICENTRO

ALLEGATO B. Art. 1 - Impianti a fonti rinnovabili, pannelli solari termici e fotovoltaici, generatori eolici

REGOLAMENTO AZIENDALE

REGOLAMENTO DI POLIZIA URBANA

REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO

C O M U N E DI M A L FA PROV. DI MESSINA ISOLA DI SALINA - EOLIE

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA CELEBRAZIONE DEI MATRIMONI CIVILI

COMUNE DI CINTE TESINO PROVINCIA DI TRENTO

REGOLAMENTO PER L USO DEI LOCALI E DELLE ATTREZZATURE SCOLASTICHE PER ATTIVITA SPORTIVE, IN ORARIO EXTRASCOLASTICO.

COMUNE DI SANTA GIUSTINA IN COLLE (provincia di Padova)

Oggetto del regolamento

Regolamento per l assegnazione dei contributi per "edifici di culto ed altri edifici per servizi religiosi" e per "centri civici e sociali

Servizio Mobilità, Strade, Centro Storico e Cimiteri - Ufficio Ordinanze

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA TUTELA DELLA SALUTE CONTRO I DANNI DERIVANTI DAL FUMO NORME DI RIFERIMENTO

REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DELL AREA DI SGAMBAMENTO PER CANI DI PARCO CESARE TOSCHI

COMUNE DI CARASCO (Provincia di Genova)

REGOLAMENTO COMUNALE SUI GIARDINI CON CINERARI PER ANIMALI D AFFEZIONE, DENOMINATI

COMUNE DI NORMA PROVINCIA DI LATINA

REGOLAMENTO DELL ASSEGNAZIONE DI SPAZI PRESSO I CIMITERI IN OCCASIONE DELLA COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI PER RACCOLTA FONDI

REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA

Regolamento per la concessione in uso di beni mobili comunali

Regolamento per il Servizio di Volontariato di Difesa Ambientale e controllo, deposito, gestione, raccolta e smaltimento dei rifiuti

PROTOCOLLO DI INTESA RELATIVO AI RAPPORTI DI COLLABORAZIONE TRA L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS E LA GUARDIA DI FINANZA

PIANO ATTUATIVO AR2 - CALO REGOLAMENTO

COMUNE DI PALAZZUOLO SUL SENIO Provincia di FIRENZE

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE IN USO DELLE SALE CIVICHE COMUNALI

PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI

REGOLAMENTO D USO DEL PARCHEGGIO SOTTERRANEO DI PIAZZA VITTORIO VENETO

C O M U N E DI MANSUÈ REGOLAMENTO DI POLIZIA URBANA

COMUNE DI SENIGALLIA

AZIENDA TERRITORIALE PER L EDILIZIA RESIDENZIALE DELLA PROVINCIA DI TREVISO **** REGOLAMENTO PER IL DIRITTO DI ACCESSO AGLI ATTI DELL AZIENDA

SANZIONI AMMINISTRATIVE PECUNIARIE PER I TRIBUTI COMUNALI: CRITERI PER LA DETERMINAZIONE DELLE SANZIONI E LA DETERMINAZIONE DELLA LORO ENTITA

Il concetto di gestione dei rifiuti

REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ. Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno /50

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo

COMUNE DI PARMA REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLA VIDEOSORVEGLIANZA AI FINI DELLA SICUREZZA URBANA

REGOLAMENTO COMUNALE DEI PASSI CARRABILI. (Artt. 22, 26 e 27 del Codice della Strada Art. 46 del relativo Regolamento di esecuzione)

COMUNE DI MOGGIO-CREMENO-CASSINA V.NA-BARZIO

Decreto ministeriale 05/02/2004 Gazzetta Ufficiale del 14 aprile 2004, n. 87

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE IN USO DELLE SALE PRESENTI PRESSO LA FONDAZIONE CASOLO. allegato GC 144/10

REGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014)

COMUNE DI CAVERNAGO REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA

SCHEMA CONVENZIONE TRA COMUNE ED ASSOCIAZIONE GESTIONE AREA SGAMBAMENTO CANI TRA

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente

COMUNE DI LONATE POZZOLO Provincia di Varese REGOLAMENTO COMUNALE PER LA CELEBRAZIONE DEI MATRIMONI CIVILI

COMUNE DI RENATE Provincia di Monza e Brianza

COMUNE DI MOGORO Provincia di Oristano

REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA DEL COMUNE

COMUNE DI TRIGGIANO Provincia di Bari

CITTÀ DI FOLIGNO. Regolamento per la sosta dei veicoli a servizio delle persone invalide

COMUNE DI ORSARA DI PUGLIA Provincia Di FOGGIA

COMUNE DI MERLINO PROVINCIA DI LODI REGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI DIFESA AMBIENTALE

REGOLAMENTO PER L ESECUZIONE DI INTERVENTI NEL SOTTOSUOLO DI PROPRIETA COMUNALE ALLEGATI. Comune di Follonica

COMUNE DI TREMEZZINA (Provincia di Como)

ORDINANZA CHE REGOLA LA PROCEDURA PER LA POSA DI IMPIANTI PUBBLICITARI, DI INSEGNE E DI SCRITTE DESTINATE AL PUBBLICO IL MUNICIPIO DI MENDRISIO

COMUNE DI CUNEO REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI SOVVENZIONI, CONTRIBUTI, E ALTRI BENEFICI A SENSI DELL ART. 12 DELLA LEGGE N.

PIANO REGIONALE ATTIVITA ESTRATTIVE (P.R.A.E.)

REGOLAMENTO PER LA TUTELA IGIENICO-SANITARIA DEL SERVIZIO PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI 2 ART. 1 - OGGETTO DEL REGOLAMENTO 2 ART.

REGOLAMENTO PER L USO DEL PARCO GIOCHI COMUNALE

INDICE. TITOLO I Disposizioni generali. TITOLO II Sicurezza e qualità dell ambiente urbano

SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE:

Transcript:

CITTA DI SACILE COMANDO POLIZIA MUNICIPALE Regolamento di Polizia Urbana I

TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI Articolo 1. Articolo 2. Articolo 3. Articolo 4. Articolo 5. Articolo 6. Finalità Oggetto e applicazione Definizioni Concessioni e autorizzazioni Vigilanza Sanzioni TITOLO II - SICUREZZA E QUALITÀ DELL'AMBIENTE URBANO SEZIONE I - DISPOSIZIONI GENERALI DI SALVAGUARDIA DELLA SICUREZZA E DELL'IGIENE AMBIENTALE Articolo 7. Articolo 8. Articolo 9. Articolo 10. Articolo 11. Comportamenti vietati Altre attività vietate Nettezza del suolo e dell'abitato Rifiuti Sgombero neve SEZIONE II - DISPOSIZIONI PARTICOLARI DI SALVAGUARDIA AMBIENTALE Articolo 12. Articolo 13. Manutenzione delle facciate degli edifici Tende su facciate di edifici SEZIONE III - DISPOSIZIONI PARTICOLARI DI SALVAGUARDIA DEL VERDE Articolo 14. Articolo 15. Divieti Disposizioni sul verde privato TITOLO III - OCCUPAZIONE DI AREE E SPAZI PUBBLICI SEZIONE I - DISPOSIZIONI GENERALI E SPECIFICAZIONI Articolo 16. Articolo 17. Disposizioni generali Specificazioni SEZIONE II - DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER MANIFESTAZIONI ED ATTIVITÀ VARIE Articolo 18. Articolo 19. Articolo 20. Articolo 21. Articolo 22. Articolo 23. Articolo 24. Articolo 25. Articolo 26. Articolo 27. Occupazioni per manifestazioni Occupazioni con spettacoli viaggianti Occupazioni con elementi di arredo Occupazioni con strutture pubblicitarie Occupazioni per lavori di pubblica utilità Occupazioni per attività di riparazione di veicoli Occupazioni per traslochi Occupazioni del soprassuolo Occupazioni di altra natura Occupazioni per comizi e raccolta di firme II

SEZIONE III - DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER ATTIVITÀ COMMERCIALI Articolo 28. Articolo 29. Articolo 30. Articolo 31. Articolo 32. Occupazioni con plateatico attrezzato Occupazioni per temporanea esposizione Occupazioni per esposizione di merci Commercio in forma itinerante Mestieri girovaghi TITOLO IV - TUTELA DELLA QUIETE PUBBLICA E PRIVATA ED AMMINISTRAZIONE STABILI Articolo 33. Articolo 34. Articolo 35. Articolo 36. Articolo 37. Articolo 38. Articolo 39. Articolo 40. Articolo 41. Disposizioni generali Lavoro notturno Spettacoli e trattenimenti Circoli privati Aree verdi Abitazioni private Strumenti musicali Dispositivi acustici antifurto Amministrazione degli stabili TITOLO V - MANTENIMENTO, PROTEZIONE E TUTELA DEGLI ANIMALI Articolo 42. Articolo 43. Articolo 44. Articolo 45. Articolo 46. Articolo 47. Articolo 48. Articolo 49. Disposizioni generali Tutela degli animali domestici Protezione della fauna selvatica Divieti specifici Animali molesti Mantenimento dei cani Trasporto di animali su mezzi pubblici Animali liberi TITOLO VI - NORME TRANSITORIE E FINALI Articolo 50. Abrogazioni III

TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI Articolo1. FINALITA 1. Il Regolamento di Polizia Urbana disciplina, in conformità ai principi generali dell'ordinamento giuridico ed in armonia con le norme speciali e con le finalità dello Statuto della Città, comportamenti ed attività comunque influenti sulla vita della comunità cittadina al fine di salvaguardare la convivenza civile, la sicurezza dei cittadini e la piu' ampia fruibilità dei beni comuni e di tutelare la qualità della vita e dell'ambiente. Articolo 2. OGGETTO E APPLICAZIONE 1. Il Regolamento di Polizia Urbana, per il perseguimento dei fini di cui all'art. 1, comma 1., detta norme, autonome o integrative di disposizioni generali o speciali, in materia di: a) sicurezza e qualità dell'ambiente urbano; b) occupazione di aree e spazi pubblici; c) quiete pubblica e privata; d) protezione e tutela degli animali; e) esercizi pubblici. 1. Oltre alle norme contenute o richiamate dal presente regolamento, dovranno essere osservate le disposizioni stabilite per singole contingenti circostanze dalla Autorità Comunale e gli ordini dati dai funzionari comunali e dagli operatori della Polizia Municipale, nonché dai funzionari delle Aziende per i Servizi Sanitari e dell Agenzia regionale per la Protezione dell Ambiente, nei limiti dei poteri loro riconosciuti dalle leggi e dai regolamenti. 2. Quando, nel testo degli articoli, ricorre il termine Regolamento senza alcuna qualificazione, con esso deve intendersi il Regolamento di Polizia Urbana. Articolo 3. DEFINIZIONI 1. Ai fini della disciplina regolamentare é considerato bene comune in generale lo spazio urbano tutto, ed in particolare: a) il suolo di dominio pubblico, ovvero di dominio privato ma gravato da servitù di uso pubblico costituita nei modi e nei termini di legge, nonché le vie private aperte al pubblico passaggio e le aree di proprietà privata non recintate in assenza di chiara indicazione al pubblico del limite della proprietà privata; b) parchi ed i giardini pubblici e il verde pubblico in genere; c) le acque interne; d) i monumenti e le fontane monumentali; e) le facciate degli edifici e ogni altro manufatto la cui stabilità ed il cui decoro debbano essere salvaguardati; f) gli impianti e le strutture di uso comune, collocati sui beni comuni indicati nelle lettere precedenti. 2. Per fruizione di beni comuni si intende il libero e generalizzato uso dei medesimi da parte di tutti i cittadini, senza limitazioni o preclusioni, nel rispetto delle norme di cui al Regolamento. La fruizione dei beni comuni non necessita di preventive concessioni o autorizzazioni. IV

3. Per utilizzazione di beni comuni si intende l'uso particolare che di essi venga fatto, in via esclusiva, per l'esercizio, di norma temporaneo, di attività lecite, anche di carattere privato. L'utilizzazione dei beni comuni é sempre subordinata a preventiva concessione o autorizzazione Articolo 4. CONCESSIONI E AUTORIZZAZIONI 1. Quando, a norma del Regolamento, occorra conseguire preventiva specifica concessione od autorizzazione, questa deve essere richiesta, con istanza in regola con la legge sul bollo, indirizzata al Sindaco ovvero dal Coordinatore Responsabile. 2. L'istanza deve essere corredata della documentazione che, in relazione al bene che si intende utilizzare ed alle modalità di utilizzazione, ovvero in relazione all'attività che si intende esercitare, sia ritenuta necessaria ai fini dell'istruttoria del procedimento. 3. L'eventuale diniego della concessione o autorizzazione deve avvenire con provvedimento motivato ed in forma scritta. 4. Nel caso in cui la fattispecie in esame non trovi espressa disciplina in specifiche disposizioni di settore, il termine ultimo entro cui dovrà essere definito il procedimento amministrativo autorizzatorio e/o concessorio è fissato in giorni 30 (trenta) dalla data di ricezione del protocollo dell Ente, fatte salve eventuali sospensioni dei termini. 5. Le autorizzazioni, concessioni, nullaosta e permessi, rilasciati in base al presente Regolamento, si intendono accordati: a) personalmente al titolare o comunque alla persona che risulti il richiedente; b) senza pregiudizio dei diritti dei terzi ed osservate le norme di legge vigenti nelle materie oggetto dell atto rilasciato; c) con l obbligo al concessionario di riparare tutti i danni diretti ed indiretti derivanti dalle opere, attività ed occupazioni permesse e di tenere sollevato l Amministrazione concedente da qualsiasi azione intentata da terzi per il fatto della concessione, autorizzazione, nullaosta o permesso accordato; d) con facoltà all Amministrazione di imporre, in ogni tempo, quanto previsto dal comma 6 senza obbligo di corrispondere alcuna indennità o compenso; f) l anticipata cessazione e/o la rinuncia di quanto concesso od autorizzato, non da diritto al rimborso dell eventuale tributo versato, salvo ragioni di forza maggiore. 6. Le concessioni e le autorizzazioni a carattere non permanente hanno validità non superiore ad un anno, decorrente dal giorno del rilascio, e possono essere rinnovate, ove nulla osti, per uguale periodo. Il rinnovo deve essere espressamente richiesto, prima della scadenza e con formale istanza, ai sensi dei commi 1. e 2., dal titolare della concessione o della autorizzazione. Le autorizzazioni di occupazioni di suolo pubblico, stante il disagio arrecato in particolare modo alla circolazione pedonale, possono essere rilasciate per un periodo non superiore all anno ed eventualmente rinnovate, in particolare per i cantieri edili, per una superficie adeguata allo stato di avanzamento dei lavori o delle necessità presupposte all'occupazione e comunque per un periodo non superiore alla durata del titolo abitativo edilizio. 7. L organo competente può revocare in qualunque momento, con provvedimento motivato, le concessioni o autorizzazioni che risultino essere utilizzate in modo non conforme alle disposizioni regolamentari o alle condizioni cui siano state in particolare subordinate, nonché quando lo impongano sopravvenute esigenze di carattere generale ovvero quando siano venuti V

meno i requisiti soggettivi ed oggettivi richiesti per il loro rilascio. 8. L utilizzo dello stemma comunale e di fregiarsi della denominazione di uffici o servizi del Comune di Sacile è subordinato all autorizzazione del Sindaco che ne valuterà l opportunità in merito alla finalità per la quale è stata presentata la richiesta. L inottemperanza del divieto di fregiarsi delle insegne del Comune di Sacile per contraddistinguere cose od attività private in modo da generare nel pubblico l opinione che si tratti di cosa od attività del Comune è punito con la sanzione pecuniaria da 75, 00 a 500, 00. Articolo 5. VIGILANZA 1. Il compito di far osservare le disposizioni del Regolamento é attribuito, in via generale, agli addetti del Comando di Polizia Municipale di Sacile, nonché, in via speciale e limitatamente alle materie di specifica competenza, ad altri funzionari comunali o di Enti ed Aziende erogatori di pubblici servizi, a funzionari delle Aziende Servizio Sanitario e dell Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente e, ove consentito dalla legge e previsto da specifica convenzione con l Amministrazione comunale, personale di altri enti preposti alla vigilanza. 2. Gli addetti del Comando di Polizia Municipale, e gli altri funzionari indicati al comma 1., possono, nell'esercizio delle funzioni di vigilanza, e nel rispetto di quanto disposto dalla legge, assumere informazioni, procedere ad ispezioni di cose e luoghi diversi dalla privata dimora, a rilievi segnaletici descrittivi e ad ogni altra operazione tecnica, quando ciò sia necessario o utile al fine dell'accertamento di violazioni di disposizioni del Regolamento e della individuazione dei responsabili delle violazioni medesime. 3. All'accertamento delle violazioni di disposizioni del Regolamento possono altresì procedere, senza limitazioni, gli appartenenti a Corpi od Organi di polizia statale, nonché gli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria di cui all articolo 13 della legge 24 novembre 1981, n. 689. Articolo 6. SANZIONI 1. La violazione di disposizioni del Regolamento é punita, ai sensi di legge, con la sanzione amministrativa per essa determinata, in via generale ed astratta, nel Regolamento stesso e potrà essere adeguata alle mutate esigenze di carattere generale con provvedimento dell Organo comunale competente. 2. Alla contestazione della violazione delle disposizioni del Regolamento si procede nei modi e nei termini stabiliti dalla legge 24 novembre 1981, n. 689, e dalla legge regionale 17 gennaio 1984, n. 1. In particolare, entro 60 giorni dalla data della contestazione o notificazione delle violazione, gli interessati possono far pervenire al Comando del Corpo della Polizia Municipale scritti difensivi e documenti e possono chiedere di essere sentiti. In tutte le ipotesi in cui il presente Regolamento prevede che da una determinata violazione consegua una sanzione amministrativa pecuniaria, si applicano le disposizioni generali contenute nelle leggi 24 novembre 1981, n. 689, e legge regionale 17 gennaio 1984, n. 1, salvo le modifiche e le deroghe previste dalle norme di questo titolo. 3. Ogni violazione delle disposizioni del Regolamento e ogni abuso di atto di concessione o di autorizzazione comporta l'obbligo di cessare immediatamente il fatto illecito o l'attività abusiva. 4. L'uso di concessioni o di autorizzazioni non conforme alle condizioni cui sono subordinate o VI

alle prescrizioni specifiche in esse contenute, oltre alla irrogazione della sanzione amministrativa può comportare la sospensione o la revoca della concessione o della autorizzazione, in considerazione della gravità dell'inosservanza e degli effetti nocivi che essa abbia eventualmente prodotto, nonché dell eventuale reiterazione della violazione. 5. Quando la violazione accertata sia riferita a norme speciali, si applica la sanzione prevista per tale violazione dalla norma speciale o dal testo normativo che la contiene, con le procedure per essa stabilite, salvo la violazione configuri anche una situazione illecita di natura diversa dalla norma speciale, nel qual caso si applica anche la sanzione disposta in relazione alla disposizione regolamentare violata. 6. Qualora alla violazione di norme di Regolamento, o alla inosservanza di prescrizioni specifiche contenute nell'atto di concessione o di autorizzazione, conseguano danni a beni comuni, il responsabile, ferma restando la irrogazione della sanzione amministrativa pecuniaria per la accertata violazione, é tenuto al ripristino dello stato e dei luoghi e se inadempiente al rimborso di tutte le spese occorrenti per il loro ripristino. Ove il responsabile sia minore o incapace, l'onere del rimborso e del pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria graverà su chi esercita la potestà parentale o la curatela, come previsto dalla legge, in tema di responsabilità sostitutiva e solidale. 7. Il pagamento della somma dovuta viene effettuato dal responsabile o dall obbligato solidale mediante versamento in conto corrente postale intestato al Comune di Sacile Corpo della Polizia Municipale ovvero direttamente presso il Tesoriere del Comune di Sacile. Per il pagamento rateale si applica l articolo 26 della legge 24 novembre 1981, n. 689. 8. Quando la responsabilità del fatto illecito sia imputabile ad amministratori o rappresentanti di persona giuridica, ai sensi e per gli effetti di cui all articolo 6 della legge n. 689/1981, sono tenuti in solido negli obblighi la persona giuridica ed i soggetti che subentrano nei diritti della persona stessa. TITOLO II - SICUREZZA E QUALITÀ' DELL'AMBIENTE URBANO SEZIONE I - DISPOSIZIONI GENERALI DI SALVAGUARDIA DELLA SICUREZZA E DELL'IGIENE AMBIENTALE Articolo 7. COMPORTAMENTI VIETATI 1. A salvaguardia della sicurezza e del decoro della Città è vietato: a) manomettere o in qualsiasi modo danneggiare il suolo pubblico o di uso pubblico, le attrezzature o gli impianti su di esso o sotto di esso installati da soggetti a tale scopo autorizzati; b) imbrattare con scritte e disegni o danneggiare monumenti, edifici pubblici, facciate o porte, di edifici privati; c) rimuovere, manomettere, imbrattare o fare uso improprio di sedili, panchine, fontanelle, attrezzi per giochi, barriere, termini, segnaletica stradale, cartelli recanti indicazioni di pubblico interesse, dissuasori di traffico e sosta e altri elementi d'arredo o manufatti destinati a pubblici servizi o comunque a pubblica utilità; d) arrampicarsi su monumenti, pali, arredi, segnaletica, inferriate ed altri beni pubblici o privati, nonché legarsi o incatenarsi ad essi; e) collocare, affiggere o appendere alcunché su beni pubblici; f) praticare giochi di qualsivoglia genere sulle strade pubbliche o aperte al pubblico transito, VII

compresi i marciapiedi e i portici, quando possono arrecare intralcio o disturbo, ovvero costituire pericolo per se o per gli altri o procurare danni; g) lanciare e collocare sui veicoli in sosta sul suolo pubblico volantini o simili; h) sedersi o sdraiarsi per terra nelle strade, nelle piazze, sui marciapiedi, sotto i portici, recando intralcio e disturbo, ovvero ostruendo le soglie degli ingressi o impedire l utilizzazione di strutture realizzate per consentire il superamento delle barriere architettoniche; i) spostare, manomettere, rompere o insudiciare i contenitori dei rifiuti; j) allevare animali da cortile di bassa corte (es. polli, galline, conigli ecc.) all interno del perimetro del centro Storico; l) compiere, in luogo pubblico o in vista del pubblico, atti o esporre cose contrari alla nettezza o al pubblico decoro, o che possano recare molestia, disguido, raccapriccio o incomodo alle persone, o in ogni modo essere causa di pericoli od inconvenienti, nonché soddisfare alle esigenze corporali fuori dai luoghi a ciò destinati; m) accendere fuochi o gettare oggetti accesi nelle strade e nei luoghi di passaggio pubblico, nonché sparare mortaretti o altro simili apparecchi causando pericolo o disturbo alle persone; n) incatenare biciclette, ciclomotori o motocicli a infrastrutture pubbliche. 2. Nelle fontane pubbliche è vietato: a) utilizzare l acqua delle fontanelle pubbliche per uso che non sia strettamente connesso al consumo personale sul posto. In prossimità delle fontanelle è vietato il lavaggio di veicoli, animali, indumenti e simili; b) bagnarsi lavarsi o effettuare altre operazioni di pulizia personale nelle vasche o nelle fontane pubbliche; 3. Salvo il fatto non costituisca reato, chiunque viola le disposizioni del presente articolo di cui al comma 1 lett a), b), c) è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 50, 00 a 500, 00 ed al ripristino dello stato e dei luoghi e se inadempiente al rimborso di tutte le spese occorrenti per il loro ripristino. 4. Salvo il fatto non costituisca reato, chiunque viola le disposizioni del presente articolo di cui al comma 1 lett. d), e), f), h), è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 25, 00 a 200, 00. 5. Salvo il fatto non costituisca reato, chiunque viola le disposizioni del presente articolo di cui al comma 1 lett. i) e j) è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 25, 00 a 120, 00 più al ripristino dello stato e dei luoghi e se inadempiente al rimborso di tutte le spese occorrenti per il loro ripristino. 6. Chiunque viola le disposizioni del presente articolo di cui al comma 1 lett g), è soggetto alla sanzione amministrativa da 25, 00 a 150, 00. La persona fisica o giuridica committente del messaggio pubblicizzato mediante il volantinaggio e l'eventuale soggetto che cura il lancio pubblicitario, oltre ad essere obbligato in solido con il materiale esecutore della violazione di cui al comma 1 lettera g) del presente articolo, sono soggetti alla autonoma sanzione amministrativa da 100, 00 a 500, 00. 7. Salvo il fatto non costituisca reato, chiunque viola le disposizioni del presente articolo di cui al comma 1 lett. l) è soggetto alla sanzione amministrativa da 50, 00 a 240, 00. 8 Salvo il fatto non costituisca reato, chiunque viola le disposizioni del presente articolo di cui al comma 1 lett. m) e n) è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 25, 00 a 150, 00. VIII

9 Chiunque viola le disposizioni del presente articolo di cui al comma 2 lett. a), b) è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 25, 00 a 100, 00. Articolo 8. ALTRE ATTIVITA VIETATE 1. A tutela della incolumità e della igiene pubblica è vietato: a) ammassare, ai lati delle case o innanzi alle medesime, oggetti qualsiasi, salvo che in conseguenza di situazioni eccezionali ed a condizione che vengano rimossi nel più' breve tempo possibile. L'ammasso conseguente a situazioni eccezionali e comportante occupazione di suolo pubblico è subordinato alla autorizzazione; b) utilizzare cortili, balconi o terrazzi come luogo di deposito di relitti, rifiuti o altri simili materiali, che creino disagi e inconvenienti igienici salvo che in conseguenza di situazioni eccezionali ed a condizione che vengano rimossi nel più' breve tempo possibile; c) collocare su finestre, balconi, terrazzi, su qualunque sporto, o nei vani delle aperture, verso la via pubblica o aperta al pubblico o verso i cortili, o comunque verso l'esterno, vasi di fiori, fioriere, ombrelloni da sole o altra cosa mobile che non sia convenientemente assicurato contro ogni pericolo di caduta; d) procedere alla innaffiatura di vasi di fiori o piante collocati all'esterno delle abitazioni o procedere alla pulizia di balconi e terrazzi procurando stillicidio sulla strada o sulle parti sottostanti del fabbricato; e) procedere alla pulizia di tappeti, stuoie, stracci, tovaglie, o simili quando ciò determini disturbo, incomodo o insudiciamento; f) stendere ed appendere per qualsiasi motivo biancheria o panni fuori delle finestre, sui terrazzi e balconi prospicienti vie pubbliche e luoghi aperti al pubblico. 2. Chiunque violi le disposizioni del presente articolo di cui al comma 1 lett. a), b), è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 25, 00 a 150, 00. 3. Chiunque violi le disposizioni del presente articolo di cui al comma 1 lett. c), d), e), f) è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 25, 00 a 120, 00. Articolo 9. NETTEZZA DEL SUOLO E DELL ABITATO 1. Fatta salva l applicabilità di norme speciali, è vietato gettare, spandere, lasciare cadere o deporre qualsiasi materia liquida o solida sugli spazi od aree pubbliche a qualunque scopo destinate, sugli spazi od aree private soggette a pubblico passaggio o comunque di uso pubblico, nei corsi o specchi d'acqua o sulle sponde o ripe dei medesimi nonché vicoli chiusi od altri luoghi comuni a più persone. 2. È fatto obbligo a chiunque eserciti attività di qualsiasi specie mediante l'utilizzazione di strutture collocate, anche temporaneamente, su aree o spazi pubblici, o di uso pubblico, di provvedere alla costante pulizia del suolo occupato e dello spazio circostante, sino ad una distanza non inferiore a due metri. 3. L'obbligo della pulizia del suolo pubblico sussiste per chiunque lo imbratti per lo svolgimento di una propria attività, anche temporanea. 4. La pulizia delle vetrine è consentita della chiusura serale alle ore 09.30 del mattino, l occupazione con scale e sgabelli del suolo pubblico per tale incombenza è consentita senza autorizzazione IX

5. È fatto obbligo a chiunque eserciti attività di qualsiasi specie in locali prospettanti sulla pubblica via, o ai quali si accede dalla pubblica via, di provvedere alla costante pulizia del tratto di marciapiedi sul quale l'esercizio prospetta o dal quale si accede, fatta salva la possibilità per il Comune di intervenire per il ripristino della pulizia. 6. I proprietari o amministratori o conduttori di immobili collaborano con il Comune nel mantenimento della pulizia del tratto di marciapiede prospiciente l'immobile stesso. 7. I titolari di esercizi nei cui pressi è frequente la dispersione di rifiuti minuti devono collocare sulla soglia dell'esercizio cestelli di capacità di almeno 50 litri e travasarne il contenuto con adeguata frequenza. I cestelli muniti di sacchetto, devono essere opportunamente assicurati affinché risulti impedito il rovesciamento, e possono essere collocati, se necessario, sui marciapiedi purché non intralcino il passaggio dei pedoni. Tali contenitori non sono soggetti alle norme sull'occupazione di suolo pubblico. 8. I proprietari di aree private confinanti con pubbliche vie non recintate, hanno l'obbligo di provvedere alla costante pulizia delle medesime ed allo sgombero dei rifiuti che su di esse siano stati depositati. 9. Nell esecuzione delle operazioni di pulizia del suolo di pertinenza, è vietato trasferire i rifiuti sulla pubblica via. Tutti i rifiuti devono essere raccolti in sacchi conformi alle prescrizioni da depositare chiusi nei contenitori per la raccolta dei rifiuti solidi urbani. 10. Chiunque violi le disposizioni del presente articolo di cui al comma 1 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento da 25, 00 a 150, 00. 11. Chiunque violi le disposizioni del presente articolo di cui ai commi 2,3,4,5,6,7,8 e 9 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento da 25, 00 a 120, 00. Articolo 10 RIFIUTI A garanzia dell'igiene ed a tutela del decoro,in conformità con il regolamento sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e assimilati, i rifiuti devono essere depositati all'interno degli appositi contenitori.- 1. Qualora i contenitori di cui al comma 1. siano colmi, non è consentito collocare sacchi che ne impediscano la corretta chiusura, né depositare sacchi all'esterno dei contenitori stessi.- 2. In considerazione della elevata valenza sociale, economica ed ecologica, le frazioni di rifiuto per le quali è prevista la raccolta differenziata devono essere conferite nei contenitori a tal fine predisposti. Tali contenitori non devono, in alcun modo, essere utilizzati per il conferimento di materiali diversi da quelli per i quali sono stati predisposti.- 3. I rifiuti costituiti da relitti di elettrodomestici e di mobili, da imballaggi o altri oggetti ingombranti, non devono, in alcun caso, essere depositati nei contenitori o presso di essi, né in altro luogo destinato al conferimento dei rifiuti solidi urbani. Per il loro ritiro deve richiedersi specifico intervento dell'azienda preposta alla raccolta dei rifiuti solidi urbani. Essi possono altresì essere conferiti negli appositi centri di raccolta differenziata. 4. È vietato depositare nei contenitori per la raccolta dei rifiuti solidi urbani residui di lavorazioni X

artigianali o industriali nonché rifiuti urbani pericolosi o rifiuti tossico-nocivi, che devono essere smaltiti in conformità a quanto disposto dalla legge. 5. È vietato depositare all'interno dei contenitori per la raccolta dei rifiuti solidi urbani macerie provenienti da lavori edili. Le macerie devono essere, a cura di chi esegue i lavori, conferite direttamente alle discariche autorizzate utilizzando idonei mezzi di trasporto che ne evitino la caduta e la dispersione. 6. Le utenze commerciali, quelle artigianali, quelle industriali e comunque qualsiasi attività produttiva possono avvalersi del servizio di raccolta pubblico o conferire con propri mezzi direttamente presso la piazzola ecologica comunale. 7. Fatta salvo l'applicazione della normativa statale o regionale in materia, chiunque violi le disposizioni del presente articolo di cui ai commi 1, 2, 3, 7 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 25, 00 a 150, 00 mentre per le violazioni di cui ai commi 4,5,6 si applica la sanzione amministrativa amministrativa da 50, 00 a 300, 00. Articolo 11. SGOMBERO NEVE 1. Fatte salve diverse disposizioni emanate dalla Amministrazione Comunale, la neve rimossa da cortili o altri luoghi privati non deve, in alcun caso, essere sparsa e accumulata sul suolo pubblico. 2. I proprietari o gli amministratori o i conduttori di stabili a qualunque scopo destinati devono provvedere a che siano tempestivamente rimossi i ghiaccioli formatisi sulle grondaie, sui balconi o terrazzi, o su altre sporgenze, nonché tutti i blocchi di neve o di ghiaccio aggregati, per scivolamento oltre il filo delle gronde o da balconi, terrazzi od altre sporgenze, su marciapiedi pubblici e cortili privati, onde evitare pregiudizi alla sicurezza di persone e cose. 3. Quando si renda necessario procedere alla rimozione della neve da tetti, terrazze, balconi o in genere da qualunque posto elevato, la stessa deve essere effettuata senza interessare il suolo pubblico. Qualora ciò non sia obiettivamente possibile, le operazioni di sgombero devono essere eseguite delimitando preliminarmente ed in modo efficace l area interessata ed adottando ogni possibile cautela, non esclusa la presenza al suolo di persone addette alla vigilanza. In tali casi urgenti, non si applica la normativa sull'occupazione di suolo pubblico 4. I canali di gronda ed i tubi di discesa delle acque meteoriche debbono essere sempre mantenuti in perfetto stato di efficienza. 5. È fatto obbligo ai proprietari o amministratori o conduttori di stabili a qualunque scopo destinati di segnalare tempestivamente qualsiasi pericolo dovuto ad accumulo di neve o ghiaccio o ad operazioni di sgombero della stessa da terrazzi, balconi, tetti, o altro luogo elevato con transennamenti opportunamente disposti. 6. Alla rimozione della neve dai passi carrabili devono provvedere i loro utilizzatori. 7. L'obbligo stabilito all'art. 9, comma 5., vale anche per la rimozione della neve. Il Sindaco con propria specifica ordinanza può disporre obblighi per i proprietari, amministratori e conduttori di immobili, relativamente allo sgombero della neve dai marciapiedi. 8. I privati che provvedono ad operazioni di sgombero della neve dal suolo pubblico non devono XI

in alcun modo ostacolare la circolazione pedonale e veicolare, ed il movimento delle attrezzature destinate alla raccolta dei rifiuti. 9. Chiunque violi le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 25, 00 a 120, 00. SEZIONE II - DISPOSIZIONI PARTICOLARI DI SALVAGUARDIA AMBIENTALE Articolo 12. MANUTENZIONE DELLE FACCIATE DEGLI EDIFICI 1. A salvaguardia del decoro e dell'immagine urbana i proprietari degli edifici le cui facciate prospettano su vie, corsi, piazze, o comunque visibili dello spazio pubblico, devono mantenere le stesse in buono stato di conservazione. 2. Qualora si renda necessario, per il grave stato di abbandono, degrado e/o pericolo delle facciate degli edifici di cui al comma 1., il Sindaco, con proprio provvedimento, su proposta motivata dei competenti uffici tecnici comunali, ordina ai proprietari di procedere al ripristino delle facciate in conformità ai criteri dettati dagli stessi uffici. 3. È fatto obbligo a chiunque proceda a verniciatura di porte, finestre o altro, o ad imbiancatura in genere di apporre visibili segnali ed avvisi per evitare danni ai passanti. 4. I proprietari sono responsabili della conservazione e pulizia dei numeri civici. Uguali obblighi incombono ai proprietari d insegne, agli stessi è fatto obbligo di provvedere all estirpamento dell erba lungo tutto il fronte dello stabile e lungo i relativi muri di cinta per tutta la loro lunghezza ed altezza. 5. Chiunque violi le disposizioni del presente articolo di cui al comma 1 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 25, 00 a 150, 00 mentre la violazione di cui ai commi 3 e 4 la sanzione prevista prevede una somma da 25, 00 a 120, 00. L inottemperanza al provvedimento di cui al comma 2 comporta la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 100, 00 a 500, 00 più il rimborso di tutte le spese occorrenti per il loro ripristino in caso di motivato pericolo. Articolo 13 TENDE SU FACCIATE DI EDIFICI 1. Il Sindaco con proprie ordinanze può individuare strade o zone di particolare interesse architettonico o ambientale nelle quali è vietata la collocazione di tende sulle facciate ovvero ove essa è subordinata all'autorizzazione dell'amministrazione Comunale o al rispetto di specifiche prescrizioni. 2 La collocazione di tende sulle facciate dei negozi e degli esercizi pubblici situati al piano terreno (a livello strada) è oggetto di specifica autorizzazione comunale. 3. Salva l'applicazione di norme speciali, chiunque viola le disposizioni del presente articolo è punito con la sanzione amministrativa da 50, 00 a 300, 00. SEZIONE III - DISPOSIZIONI PARTICOLARI DI SALVAGUARDIA DEL VERDE XII