Comitato Nazionale Italiano AIHV. XIVe Giornate Nazionali di Studio sul Vetro. Trento, Castello del Buonconsiglio ottobre 2010

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Comitato Nazionale Italiano AIHV XIVe Giornate Nazionali di Studio sul Vetro Trento, Castello del Buonconsiglio 16-17 17 ottobre 2010 PER UN CORPUS DEI BOLLI LI SU VETRO IN ITALIA ABSTRACTS COMUNICAZIONI ORALI ANAMARIJA ETEROVIĆ, BERISLAV ŠTEFANAC Bottiglie mercuriali dall antica necropoli di Zara Ancient Iader which was situated in the center of the eastern Adriatic coast had become a place of intensive trading with glass products as early as the late 1st century. Analysis of numerous glass finds which were discovered in graves in ancient Iader indicated that great number of these products was imported from the Italic peninsula. Certain forms such as various tubular and piriform balsamaria, amphoriskoi and jugs with square bodies can be interpreted as direct import from the northern Italic workshop centers. So-called Mercury bottles are particularly interesting in the wide range of products originating from the Italic region. These were small bottles with square bodies and long cylindrical necks with a relief depiction of the Roman god Mercury on the base. In the recent archaeological research (campaign in 2006) of the ancient Relja necropolis in Zadar two such vessels were found. Bottles were recovered from inhumation graves dated to the second half of the 2nd century. F. BULGARELLI, D. GANDOLFI, L. GERVASINI Prime note per un corpus dei bolli su vetro in Liguria In occasione del convegno, si intende presentare una prima rassegna dei vetri bollati provenienti da collezioni e da diversi contesti di scavo liguri, nell ottica dell avvio di un più ampio lavoro di sintesi che consenta di approfondire l analisi dei diversi tipi di bolli ricorrenti sul fondo dei recipienti vitrei, in relazione al contenuto, alle fabbriche e ai centri di produzione. La Liguria ha allo stato degli studi restituito scarso e frammentario materiale vitreo in generale e pochi frammenti con bolli. Il nucleo meglio noto di recipienti in vetro è senz altro quello proveniente dagli scavi della necropoli di Albenga, con esemplari di notevole interesse, tra cui i manufatti bollati si riducono ad alcuni esemplari, di cui uno solo edito, cui si affianca un fondo con bollo recuperato nel territorio del municipium di Albingaunum, oggi conservato al Civico Museo del Finale (SV). Ad integrare il panorama per il settore occidentale della regio IX concorre anche il bollo presente sul fondo di una bottiglia tipo Isings 84 recuperata dagli scavi del municipium di Albintimilium 1

(Ventimiglia), oggi esposta nel Museo Civico Archeologico Girolamo Rossi, ed altre attestazioni, inedite, provenienti dal comprensorio vadese gravitante attorno al municipium di Vada Sabatia. Per quel che concerne il levante della regione, si segnalano una ventina di frammenti bollati da Luni, pubblicati nel 1983 a cura di Elisabetta Roffia, tutti riconducibili a fondi di bottiglie monoansate tipo Isings 50, fra cui solo otto esemplari recanti lettere. L occasione del convegno consentirà un aggiornamento dei dati editi, anche alla luce dello sviluppo della ricerca di questi ultimi anni. SILVIA CIAPPI Vetri da spezieria e alchimia nella Firenze medicea. Dagli Uffizi a Palazzo Pitti La Fonderia medicea era stata attivata in Palazzo Vecchio da Cosimo I alla metà del XVI secolo come laboratorio alchemico e farmaceutico. In seguito fu trasferita da Francesco I al Casino dei Medici, a San Marco, dove erano attive le fornaci da vetro granducali. Alla fine del 500 il Granduca Ferdinando I, succeduto al fratello Francesco I, trasferì la Fonderia nel palazzo degli Uffizi, in otto ampi locali, che si affacciavano sull Arno ed erano situati in prossimità del Corridoio Vasariano. La nuova fonderia era munita di un giardino pensile dove erano coltivate piante e fiori per la preparazione di acque odorose e di medicamenti così semplici come composti, distribuiti a corte o inviati in altri principati italiani ed europei. Le cronache dell epoca descrivono gli arredi del laboratorio degli Uffizi dove erano presenti stufe, fornelli di varia forma e grandezza e molti vetri: campane, bocce, separatori, circolatori, fiaschi, storte. La struttura era dotata di un congegni idraulico, ideato dagli architetti di corte, che portava l acqua dai sotterranei al piano alto dell edificio. La fonderia rimase attiva sino alla metà del XVIII secolo. Un altra spezieria fu attivata nei primi anni del Seicento a Palazzo Pitti dove rimase attiva sino alla fine del XVIII secolo i cui arredi e utensili sono puntualmente descritti negli inventari. A palazzo Pitti esistevano anche fonderie segrete destinate agli interessi scientifici dei granduchi e dei principi medicei. ADA GABUCCI, GIUSEPPINA SPAGNOLO Vetri bollati dal Piemonte (Transpadana occidentale e Liguria interna) Panoramica delle attestazioni di vetri bollati da siti piemontesi, con particolare attenzione per i rinvenimenti in contesti significativi e ben datati. Presentazione di alcuni esemplari inediti attualmente in corso di studio. MARA STERNINI Web 2.0 e vetro: un approccio "liquido" per un sapere condiviso L'intervento vuole porre l'attenzione sulla metodologia da adottare per realizzare un corpus dei vetri bollati presenti in Italia secondo procedure innovative che non prevedano solo la normale stampa di disegni e schede, come è stato fatto dai colleghi francesi, ma che contemplino l'utilizzo di tutte le potenzialità del web 2.0, come, ad esempio: inserimento di schede informatizzate on line per rendere fruibili i dati a tutti gli interessati restituzione in 3D dei vasi bollati restituzione grafica e/o fotografica di ogni singolo bollo 2

possibilità di dialogare tra studiosi sui dati inseriti e, eventualmente, correggere i dati sulla base di nuovi confronti inediti sviluppo di un virtual workspace per la gestione di aspetti di comunicazione e collaborazione tra studiosi (forum, wiki, unified communication,...) al fine di favorire la creazioni di gruppi di lavoro anche internazionali, con struttura dinamica, adattabile di volta in volta alle esigenze della ricerca in corso indicizzazione mediante metadati in formato standard (Dublin core) per interoperabilità con cataloghi internazionali (es. Europeana). Tale task consentirà l'interoperabilità del sistema informatico realizzato con piattaforme esterne, indipendentemente dalla tecnologia impiegata, e consentirà la fruizione dei contenuti digitalizzati, nel rispetto dei diritti dei singoli redattori delle schede e mediante l'utilizzo di password di accesso. ŠIME PEROVIĆ Bottiglie a sezione quadrata come strumenti di misurazione Nel contributo si analizza una serie di bottiglie a sezione quadrata conservate nel Museo del vetro antico di Zara. Questo tipo di oggetti vitrei si usava principalmente per necessità commerciali di trasporto, oppure per la vendita al dettaglio di liquidi. Esistono due metodi per produrre queste bottiglie: la soffiatura a mano libera e poi appiattimento sul piano di lavoro, e la soffiatura in stampi aperti, che consente di ottenere prodotti molto più regolari e uniformi. Nella nostra analisi abbiamo esaminato gli esemplari prodotti per soffiatura in stampi aperti; tra questi alcuni esemplari sono inediti. Con l'analisi accurata dei volumi delle bottiglie siamo riusciti ad identificare una serie di bottiglie col corpo quadrangolare, con dimensioni differenti, che sono frazioni o multipli una dell'altra. Questo ci ha permesso di presumere un altro uso di questi oggetti, ossia l'uso come strumenti di misurazione. Molto spesso questi oggetti hanno sulla base in rilievo motivi geometrici o floreali, i cosiddetti marchi. Alla fine si è cercato di stabilire il collegamento tra i marchi e il volume, la capacità del recipiente. DANIELA STIAFFINI Un vetro con bollo da S. Gaetano di Vada (Rosignano Marittimo-Livorno) Lo scavo condotto dal Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico dell Università di Pisa nell attuale località di S. Gaetano di Vada (Rosignano Marittimo-Livorno), l antica Vada Volaterrana, ha portato alla luce una serie di edifici innalzati sulla sabbia del cordone costiero in un ampio lasso di tempo che va dal I secolo d.c. all VIII secolo d.c. In particolare, lo scavo degli horrea, magazzini per lo stivaggio delle merci collegati all attività portuale, ha restituito una notevole quantità di suppellettili vitree. Fra questi reperti è presente un fondo apodo assegnabile al tipo della bottiglia ansata e soffiata a stampo riferibile alla forma 50 del catalogo della Isings. Un reperto che qui si segnala, non tanto per la forma giacché si tratta di un genere di bottiglia molto diffusa fra la seconda metà del I e il II secolo d.c., quanto per la presenza sul fondo di un bollo raffigurante un delfino. 3

POSTER CRISTINA BASSI, ENRICO CAVADA, LORENZA ENDRIZZI Vetri bollati rinvenuti in Trentino: aggiornamenti Il poster presenta una selezione di vetri bollati rinvenuti nel territorio trentino (Riva del Garda, Arco, Trento). Si tratta di una quindicina di esemplari provenienti sia da contesti funerari sia da contesto urbano, collocabili cronologicamente tra II e III sec. d.c.. SOFIA CINGOLANI Bolli e marchi anepigrafi su vetro dalle Marche (Regiones V e VI adriatica). Contributo per un aggiornamento. Il censimento e la raccolta di dati editi per il territorio della regio V Picenum, entro gli attuali confini della regione Marche e dell Abruzzo settentrionale, ha consentito la compilazione di una prima carta relativa all areale di diffusione di esemplari provvisti di bolli e/o marchi anepigrafi che programmati sopralluoghi nelle relative sedi museali e negli annessi magazzini renderanno possibile implementare in tempi brevi. SILVIA CIPRIANO, GIOVANNA MARIA SANDRINI Vetri bollati del Museo Archeologico Nazionale di Altino (VE): lo stato degli studi Nell ambito dei lavori di allestimento del nuova sede del Museo Archeologico Nazionale di Altino, è, come noto, in corso fra l altro la disamina dei materiali vitrei conservati nelle raccolte museali altinati. Il quadro complessivo è quindi ancora in via di definizione anche per quel che riguarda i vetri bollati. In questa occasione, si ritiene opportuno fare il punto di quanto finora edito su questo argomento, disperso in diverse pubblicazioni, talora non facilmente reperibili. Risulta quindi utile e propedeutica ai futuri studi e all auspicato corpus dei vetri bollati del Veneto la sintesi che si intende proporre. MARIA GRAZIA DIANI, ROSANINA INVERNIZZI Per una sintesi delle attestazioni di bolli su vetro nel territorio dell attuale provincia di Pavia Il presente contributo si prefigge lo scopo di illustrare sinteticamente le attestazioni di bolli su vetro nel territorio che attualmente fa parte della provincia di Pavia. Si intende riprendere i bolli già noti dalla bibliografia (es. materiali dal corso del Ticino a Pavia), sia bolli su materiali di più recente rinvenimento, oppure di recente identificazione. Tra questi, si possono ricordare alcune provenienze: Lomello (scavi Soprintendenza Beni Archeologici, 2008); San Zenone Po (rinvenimenti di emergenza, 1990); Redavalle, Fondo Gragnolate (scavi Soprintendenza Beni Archeologici, 1984); Casteggio, area Pleba (scavi Soprintendenza Beni Archeologici, 1987). Inoltre si presenteranno i materiali con bollo delle Collezioni Strada di Scaldasole e Marangoni Maffei di Zerbolò. 4

ANNAMARIA FIORETTI, BARBARA MAURINA, FABIANA ZANDONAI Analisi archeometriche su reperti vitrei dal sito di Loppio S. Andrea: i primi risultati Durante le campagne di scavo che da un decennio il Museo Civico di Rovereto conduce nel sito tardoantico-altomedievale di Loppio, isola di S. Andrea, sono stati rinvenuti numerosi reperti vitrei, fra cui pani di vetro e scarti di lavorazione. Grazie a una collaborazione con l Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR, sede di Padova, si è avviato un progetto di studio ti tali materiali dal punto di vista archeometrico, di cui si presentano i primi risultati. PATRIZIA FRAMARIN Un bollo monetale da Augusta Praetoria Si intende presentare un bollo monetale proveniente da scavi degli anni 60 in un isolato urbano. Alcune bottigliette mercuriali, rinvenute in contesti funerari, sono invece dotate di pieducci o semplici decori anepigrafi. In generale finora, in relazione alla conoscenza raggiunta del materiale proveniente dagli scavi soprattutto urbani, le attestazioni di materiale bollato sono decisamente scarse, considerando la buona presenza all interno dei corredi funerari di molte forme vitree che possono essere dotate di contrassegni a stampo. ANNAMARIA LARESE, CLAUDIA CASAGRANDE Nuovi vetri bollati dal Veneto ALESSANDRA MARCANTE, MARTA NOVELLO, MICHELE BUENO Un bollo ed altre nuove acquisizioni dalla Casa delle bestie ferite di Aquileia (UD) Prosegue lo scavo della Casa delle bestie ferite ad Aquileia (UD), a cura del dipartimento di Archeologia dell'università degli Studi di Padova. I rinvenimenti di materiale vitreo si confermano abbondanti e di ottima qualità. L'orizzonte cronologico è focalizzato prevalentemente sul tardoantico, con qualche elemento sporadico altomedievale. Dall'abbassamento dei livelli di scavo provengono materiali più antichi, come un interessante bollo posto sul fondo di una bottiglia c.d. Isings 50. MARINA UBOLDI, MANUELA MENTASTI Nuovi frammenti di bottiglie e balsamari con bollo dagli scavi nell area dell Università Cattolica di Milano La ricognizione preliminare allo studio dei vetri provenienti dagli scavi effettuati nei cortili dell Università Cattolica (1986-1992) ha permesso di identificare alcuni nuovi frammenti bollati, che vanno ad aggiungersi alla bottiglia quadrata con bollo QDM e ai balsamari bollati sul fondo, già noti dalla medesima area perché deposti in corredi tombali. Si tratta di pochi elementi, difficilmente leggibili, ma importanti per arricchire lo scarso panorama dei bolli su vetro rinvenuti finora a Milano. 5