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Transcript:

Il Vescovo di Crema Alla Comunità Cristiana che è in Capergnanica, al parroco, don Ezio Neotti, al Consiglio Pastorale, ai diversi animatori. Ho avuto la gioia di condividere più da vicino il vostro cammino di fede e di sperimentare dal di dentro il vissuto della vostra Comunità parrocchiale nei giorni della visita pastorale, dal 22 al 25 ottobre, anche se l improvvisa morte del vescovo emerito della nostra diocesi, mons. Libero Tresoldi, mi ha costretto a rinunciare a qualche appuntamento in programma. Credo che tutti si siano accorti dell evento che in quei giorni è stato offerto dal Signore come dono di grazia, non solo le persone che sono accorse alle diverse celebrazioni liturgiche, o che ho incontrato negli incontri in programma, ma anche quanti hanno preferito restare ai margini. Per tutti, insomma, la visita pastorale è risuonata come un vivo appello del Signore, che ci ama e che ci rimette sempre in cammino. So che attendete le mie riflessioni conclusive, che non mancherete di commentare, perché, approfittando di questo strumento, la vostra Comunità parrocchiale sappia avanzare sulle nuove strade che il Signore vi addita, per essere suoi testimoni in questo nostro tempo. 1. Un tipico paese cremasco, di ambiente rurale, con una forte e consolidata tradizione cristiana. Così si presenta oggi la parrocchia di Capergnanica, come molte altre parrocchie della nostra diocesi. Formata da gente genuina e schietta, dalla fede semplice, radicata nella grande tradizione, ricevuta dai tempi antichi e sigillata nelle diverse famiglie, che hanno vissuto la fede cristiana con sincera adesione, convinti che essa è fondata sulle grandi opere che il Signore ha compiuto nel corso della storia.

Frutto maturo di questo cristianesimo dalle radici profonde sono le diverse vocazioni al sacerdozio, emerse negli anni passati, di cui la vostra Comunità può essere fiera. Esse sono il segno evidente della compiacenza del Signore, ma anche la risposta di una libertà umana che si dona gioiosamente e con larghezza di cuore. Comunità di Capergnanica: non perdere le tue radici cristiane! Non essere avara nel donare oggi altri tuoi figli alla Chiesa perché siano, a loro volta, un dono per gli altri! Le vocazioni, soprattutto al sacerdozio e alla vita consacrata, saranno la prova più convincente che il terreno non è diventato sterile! 2. Non basta più una fede di conservazione. Oggi, però, non basta più una fede fondata sulle tradizioni, limitata alla celebrazione dei soli Sacramenti e particolarmente sottolineata in occasione di certe ricorrenze festive. Oggi la fede non si può più dare per scontata in quanti richiedono i Sacramenti, né si può accettare che la parrocchia sia ridotta esclusivamente a un centro di servizi, senza vivere una accentuata dimensione comunitaria, senza costruire attorno ad essa un clima di vera famiglia, di accoglienza di tutti, in modo che si possa sperimentare una viva fraternità. La dimensione privatistica della fede deve aprirsi a una dimensione pubblica e comunitaria. Perché il mondo creda e perché il Vangelo sia accolto come un dono di salvezza occorrono segni di credibilità, a cominciare da quello dell unità, tanto invocata dal Signore(cfr Gv 17,21). Al di fuori della comunione, infatti, non si dà autentica testimonianza cristiana 1. L individualismo, segnalato da alcuni di voi come una nota negativa della Comunità, non è una virtù, ma segno della sola ricerca di sé, incurante della sorte degli altri. Abbiamo bisogno di cristiani con una fede adulta, costantemente impegnati nella conversione, infiammati dalla chiamata alla santità, capaci di testimoniare con assoluta dedizione, con piena adesione e con grande umiltà e mitezza il Vangelo. 2 Oggi più che mai è necessaria una pastorale missionaria, che annunci nuovamente il vangelo, a partire dalle famiglie, ne sostenga la trasmissione di generazione in generazione, testimoniando che ancora è possibile, bello, buono e giusto vivere l esistenza umana da cristiani e, nel nome del vangelo, contribuire a rendere nuova l intera società. 1 CEI, Nota pastorale dell episcopato italiano dopo il IV Convegno ecclesiale nazionale, n.27 2 CEI, Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, n.45

3. Un gruppo attivo di animatori laici. Forza propulsiva per un cammino di rinnovamento della parrocchia è un discreto numero di animatori laici, uomini e donne, di diverse età, per lo più giovani, che con il parroco si impegnano per fare della parrocchia una casa e scuola di comunione. Si tratta di membri del consiglio pastorale, di catechisti, animatori dell ACR, che in forza del Battesimo esercitano il loro sacerdozio con generosità e in modo disinteressato, diventando modelli di vita anche per gli altri. Essi cercano di impiantare un nuovo stile di parrocchia, con il coinvolgimento e la partecipazione di tutti. A questi animatori, oltre che il plauso e il mio ringraziamento, rivolgo innanzitutto l invito a una formazione ampia e disinteressata, che sia alimentata da una corrente di spiritualità e di oblatività. La Chiesa non ha bisogno di professionisti della pastorale, ma di una vasta area di gratuità nella quale chi svolge un servizio lo accompagna con uno stile di vita evangelico 3 4. l oratorio: un punto di riferimento significativo. L oratorio è un luogo di ritrovo aperto soprattutto ai ragazzi e ai giovani, finalizzato alla loro crescita umana e in particolare alla loro formazione cristiana. Soprattutto per la gioventù, l oratorio diventa un luogo di aggregazione importante, dove si respira la gioia di stare insieme, dove si impara a vivere relazioni di amicizia, nell accoglienza di tutti e nel rispetto di ciascuno. Non mancano le strutture adatte per incontri dignitosi, sia per il catechismo che per le attività ricreative e per altri momenti di amicizia. Invito le famiglie a sentirsi responsabilmente inserite nell oratorio perché i figli imparino la giusta apertura agli altri, senza esclusione di alcuno. Tuttavia il solo ritrovarsi insieme non basta per qualificare l esperienza cristiana. Occorre che l oratorio, anche attraverso il Grest, proponga stili di vita coerenti al vangelo, sia un luogo dove si insegna a pregare, dove si legge e si conosce la Parola di Dio, si apprende ad esercitare le opere di misericordia ; occorre che l oratorio diventi una fucina di vocazioni per tutte le chiamate. Tutto questo sarà possibile dietro un qualificazione seria degli animatori. 3 CEI, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, n.12

5. La forte incidenza formativa dell Azione Cattolica. La vostra Comunità si caratterizza anche per una forte presenza di associati all Azione Cattolica (a cui si uniscono iscritti di Passarera), che è luogo formativo per un impegno serio e continuato a servizio della Chiesa locale. I futuri animatori saranno il frutto maturo di un impegno di formazione che passa attraverso il metodo educativo dell ACR e poi dei giovanissimi, per giungere quindi ai giovani e agli adulti. Va ribadito che l Azione Cattolica non è una aggregazione tra le altre, ma per la sua dedizione stabile alla Chiesa diocesana e per la sua collocazione all interno della parrocchia, deve essere attivamente promossa in ogni parrocchia 4. Questo auspicio già è pienamente realizzato nella vostra Comunità, che offre anche piena disponibilità al nostro Centro Diocesano per collaborazioni generose. E auspicabile, quindi, attendersi che da questa benemerita Associazione, che è scuola di santità laicale, emergano qualificate figure di laici per il mondo e per la Chiesa. 6. Una parrocchia con un elevato numero di universitari. La novità più sorprendente della mia visita pastorale è stata quella di aver trovato nella vostra parrocchia un forte numero di universitari. Essi hanno pregato i Vespri con me (uniti ad alcuni studenti di Passarera), nella chiesa della SS.Trinità, hanno vissuto un momento di festosa convivialità in oratorio, poi, si sono incontrati per raccontare la loro storia, i loro progetti ed esporre le loro domande. Sono felicemente sorpreso dalla presenza rilevante di giovani e ragazze con una così alta preparazione intellettuale, nei molteplici saperi. Ad essi/e ho rivolto calorosamente l invito perché proseguano con impegno il loro cammino di formazione umano e spirituale, in dialogo con i loro studi, imparando ad accordare un giusto ruolo alla ragione, che cammina in sintonia della fede. Si tratta di mostrare la ragionevolezza e la fondatezza dei Misteri di Dio e dell uomo, creduti con la fede, certo, ma compresi pure dalla ragione. 5 A voi, giovani, il compito di portare nella vostra Comunità un aria nuova, una testimonianza più incisiva e coraggiosa, una fede più profonda, più personale e quindi anche più concreta. Il rinnovamento della vostra parrocchia dipenderà in gran parte dal vostro impegno di assumere responsabilità precise, di servizio nella carità, nel volontariato, e dalla vostra scelta di testimoniare un vicinanza 4 CEI, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, n.11 5 Benedetto XVI, udienza generale del 28.10.2009

amica soprattutto con i ragazzi e gli adolescenti, portando quei segni di novità evangelica che caratterizzano i giovani credenti. A conclusione dell incontro ho chiesto ai giovani presenti di scegliere, in un prossimo incontro, un impegno comune, come frutto della mia visita pastorale (per esempio: un tempo fisso settimanale per la preghiera comune; oppure uno studio sistematico di un testo di teologia; o anche una scelta di carità nel volontariato Caritas). Attendo che questi giovani non restino chiusi nella loro parrocchia, ma si aprano a un confronto con altri giovani in diocesi (ricordo loro la possibilità di far parte della FUCI, di partecipare al corso di esercizi spirituali per giovani, che regolarmente ogni anno la diocesi organizza, di vivere momenti di volontariato con la Caritas, ecc.) 7. Un appello per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata e missionaria In un paese che ha avuto, in un tempo non lontano, una splendida fioritura di vocazioni sacerdotali e alla vita consacrata, sento il dovere di rivolgermi a tutta la Comunità perché si domandi le ragioni di un attuale rarefarsi di queste scelte di gratuità e di dono. So bene che esse non nascono per generazione spontanea, ma richiedono di essere coltivate attraverso una feconda esperienza di vita nello Spirito. Occorre aiutare ragazzi/ adolescenti/ giovani a scoprire il senso della loro vita e a sintonizzarli sull ascolto attento della voce di Dio che chiama dentro la nostra storia offrendo loro cammini di preghiera e insieme di servizio. E un impegno lento, ma appassionante che permette alla comunità cristiana di svolgere una vera e incisiva missione di evangelizzazione. Chi si consacra al Signore per il Regno e quanti accolgono la chiamata al sacerdozio ministeriale e al diaconato permanente offrono in modo specialela loro esistenza perché altre persone possano essere aiutate a vedere e toccare in certo modo quel Gesù che essi hanno accolto. Perché il mondo e la Chiesa non si impoveriscano di tale presenza, occorre una nuova capacità di proposta vocazionale ai giovani, per la quale è necessario riscoprire l esperienza della guida spirituale 6. 6 CEI, Nota pastorale dell episcopato italiano dopo il IV Convegno ecclesiale nazionale, n.28

8. per un nuovo cammino di Chiesa Molto è stato fatto in questi anni per dare a questa parrocchia un volto di famiglia, per costruirla come casa e scuola di comunione, curando la qualità dell esperienza ecclesiale. Molto e avvincente è però il cammino che ancora vi attende. Attraverso le nuove coppie giovani fate in modo che la famiglia diventi il soggetto centrale della vita ecclesiale, grembo vitale di educazione alla fede e cellula fondante e ineguagliabile della vita sociale. Investire nella famiglia significa ridare speranza a tutta la società. Al termine di queste osservazioni, vi rimando alla preghiera più volte citata e raccomandata: Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia, o Signore, perché sorretti dal tuo paterno aiuto non ci stanchiamo mai di operare il bene. La certezza che il Signore fa strada con noi, nei momenti lieti e tristi, personali e comunitari, sia la garanzia che dona al nostro impegno una sicura riuscita! + Oscar Cantoni, vescovo Crema, residenza vescovile, 31 ottobre 2009