Documento Preliminare alla Progettazione

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Università degli Studi di Perugia Realizzazione di un primo stralcio funzionale del nuovo stabulario centralizzato in località Sant Andrea delle Fratte Documento Preliminare alla Progettazione art. 15 c. 6 del DPR 207/2010 RIPARTIZIONE TECNICA Documento in distribuzione a: Nome e cognome Data invio Consiglio di Amministrazione 03/07/2015 Progettisti Ripartizione Tecnica 03/07/2015 Direttore dello Stabulario 00 PRIMA EMISSIONE RUP Dir. RipTec 03/07/2015 Rev Descrizione Redatto e verific.: Tutte le funzioni Approvato: Data emissione Pagina 1 di 10

DOCUMENTO PRELIMINARE (art. 15 c. 6 del DPR 207/2010) Il sottoscritto Dott. Ing. Fabio Piscini, Responsabile del Procedimento dei lavori in oggetto, predispone il documento preliminare come previsto dall art. 15 del DPR 207/2010 commi 5 e 6 con l indicazione degli approfondimenti tecnici e amministrativi ritenuti necessari: a) la situazione iniziale e la possibilità di far ricorso alle tecniche di ingegneria naturalistica: I locali oggetto di intervento sono il p-2 dell edificio D unitamente ad alcuni annessi presenti sempre al P-2 ed il p-1 sempre dell edificio D della Scuola di Medicina presso Sant Andrea delle Fratte (in allegato sub. 1 sono evidenziati i locali come stato attuale). Detti locali sono ad oggi al grezzo (presenti solai, pilastri e pareti esterne di tamponatura, senza nessuna opera di finitura). All interno dei locali sono presenti alcuni impianti relativi ad allacci e scarichi provenienti dai piani soprastanti già utilizzati. La realizzazione della struttura deve tenere conto delle peculiarità delle aree ove questa deve collocarsi. Occorre quindi considerare i vincoli delle aree afferenti tra i quali a titolo esemplificativo l Ospedale Silvestrini e la Scuola di Medicina e Chirurgia (ex Facoltà di Medicina e Chirurgia). L area di intervento è quindi situata presso un polo Sanitario - Universitario di rilevanza regionale. Di detti vincoli si dovrà tenere conto ai fini dell eventuale emissione di rumore, polveri, agenti inquinanti in genere oltre ad eventuali altre interferenze con dette attività. La progettazione dovrà, per quanto possibile, evitare la realizzazione di nuovi edifici, si potrà prevedere al più, se necessario, la realizzazione di elementi e/o vani tecnici necessari al funzionamento della struttura nelle aree limitrofe o in copertura (es. gruppi frigo, manufatti per allacci utenza, ecc.). Allo scopo, ove possibile, si dovrà privilegiare il recupero dei volumi inutilizzati (cavedi e locali seminterrati al p-2) senza modificare in modo significativo la facciata e l architettura esterna. Nella realizzazione di detta opera, trattandosi di opere prevalentemente interne, non si prevede di ricorrere ad opere di ingegneria naturalistica. b) degli obiettivi generali da perseguire e delle strategie per raggiungerli: L obiettivo primario da raggiungere è quello di poter ricollocare presso il Polo Unico Silvestrini, nel più breve tempo possibile, prevedibilmente entro il secondo semestre 2017, il Centro Servizi Stabulario Centralizzato oggi collocato presso la sede di via E.Dal Pozzo Perugia su un edificio isolato ad un solo piano con una superficie di circa 900 mq. Detto stabulario realizzato alla fine degli anni settanta non è più in grado di rispondere alle attuali normative di settore sulla stabulazione, alle norme di sicurezza ed alle esigenze funzionali dei nuovi gruppi di ricerca. Dall attuale stabulario saranno recuperate fra l altro le gabbie Tecnoplast (l impianto di areazione e di estrazione dovrà prevedere l utilizzo di tali apparecchiature) ed il gruppo di continuità diesel (da KW 250) ad oggi in fase di installazione oltre agli arredi esistenti. c) delle esigenze e bisogni da soddisfare: Si chiede che lo stabulario sia collocato all interno dell Edificio D della Nuova Facoltà di Medicina e Chirurgia ed in particolare nei piani -1 e -2 il tutto per una superficie complessiva pari a circa 2600 mq. Ad oggi sarà previsto un primo stralcio funzionale sulla base delle somme disponibili stanziate dal CDA nella seduta del 18/12/2014 e pari ad 1.500.000,00 con la realizzazione di circa 1.500 mq-1600 mq. Le esigenze ed i bisogni da soddisfare sono in particolare stati stabiliti in accordo con il Direttore dello stabulario e la Pagina 2 di 10

commissione ex DR 1943/2014 durante la riunione del 17/03/2015. In estrema sintesi occorre comunque precisare che la struttura dovrà avere le seguenti aree funzionali come meglio evidenziate nell allegato 2 alla presente: Area servizio (color arancio) per lavaggio, sterilizzazione, ecc. una area cosi detta barrierata o sterile (verde) dove stabulare animali senza difese immunitarie o con difese immunitarie ridotte (detto locale dovrà essere in sovrappressione rispetto a tutti gli altri), gli impianti d aria per questi locali dovranno essere (possibilmente) separati e l aria dovrà essere trattata in mandata da filtri HEPA (H13 o H14 secondo l UNI EN 1822-1) e dovrà essere tratta in ripresa sempre da filtri HEPA (E 11 o superiori per i laboratori). L illuminazione in questi locali potrà limitarsi a 350 lux in considerazione che gli animali stabulati sono per lo più albini. area sporca (in grigio) per il transito dei materiali ecc (l aria anche in questi locali dovrà essere trattata con filtri in mandata ed in ripresa con filtri F9 in mandata ed F 9 in ripresa). Area bleu (stabulazione convenzionale) aria sempre trattata con filtri HEPA ma con minori requisiti di sterilità (filtri E12 per la mandata nei locali di stabulazione e nei laboratori e filtri H13 per la ripresa); Servizi igienici. L intervento del primo stralcio dovrà essere compatibile con il futuro ampliamento e completamento fino ai 2600 mq dei due piani (in particolare i blocchi servizi color arancio ed il blocco spogliatoio servizi igienici dovranno essere strutturati oltre che per il primo stralcio anche per servire anche il futuro ampliamento. Si veda allo scopo la planimetria di sintesi in allegato 2. Particolare attenzione dovrà essere posta, inoltre, alla progettazione di tutti gli impianti per garantire le giuste condizioni termo-igrometriche e di illuminazione necessarie sia in estate che in inverno. Ad esempio: - temperatura ottimale per i ratti = 21 ± 1 C; - temperatura ottimale per i conigli = 18 C; - Umidità relativa = 60% ± 10%. - L impianto di ventilazione dovrà avere anche dei filtri in ripresa per eliminare l odore proveniente dai locali di stabulazione. - Ricambi orari di aria secondo norme tecniche di settore. La rumorosità degli impianti in ingresso dall esterno o dagli impianti meccanici dovrà essere al di sotto dei 70 db per non disturbare gli animali stabulati. Nei laboratori interni si prevede di utilizzare gas tecnici: CO2, ossigeno, aria compressa. Infine, si ravvisa l opportunità di prevedere un sistema di controllo-correzioneregistrazione anche a distanza delle eventuali variazioni dei parametri ottimali. Nei locali di stabulazione, in particolare in quelli barrierati, sarebbe preferibile non inserire pozzetti di scarico (possibile veicolo di ingresso di blatte o insetti che possono contaminare gli ambienti). Il primo stralcio dovrà avere le seguenti caratteristiche dimensionali: - Al livello -2 si realizza il progetto per 790 m 2 eventualmente ampliabili di ulteriori 52 m 2 ; restano al rustico 607 m 2 per futuro ampliamento (maggiore superficie convenzionale, uffici, imaging); - Al livello -1 si impegna il piano tra i due blocchi ascensori per circa 465 m 2, eventualmente ampliabili di ulteriori 52 m 2, e si realizzano spogliatoi (su layout da Pagina 3 di 10

rivedere) per circa 250 m 2, i restanti 351 m 2 restano al rustico disponibili per ampliamenti futuri; Pertanto nei due livelli dell edificio che assommano a 2.729 m 2, si realizzano da 1.500 m 2 a 1.650 m 2 ; - I locali saranno dimensionati per la presenza di 20 unità di personale interno (nello stabulario attuale sono 15) e per 30-40 ricercatori; - Nello sviluppo del progetto è ammissibile diminuire la zona barrierata per rientrare nel budget a disposizione ; - Al piano -1 si esaminerà se opportuno modificare le aperture di collegamento tra i locali stabulazione per separare percorsi sporco e pulito; - Un ufficio per l amministrazione vicino all ingresso e agli spogliatoi dei ricercatori (come opzionale se consentito dal budget); - Spogliatoi semplici per i ricercatori: 120 ricercatori ma x trenta contemporanei con 30 armadietti ed una doccia; I locali di stabulazione dovranno avere per quanto possibile una larghezza di circa 4,0 ml per agevolare l inserimento delle gabbie di stabulazione. Il Personale dello stabulario 1.1 Ricercatori - Devono accedere al p-2 tramite gli ascensori del p-1; - A loro viene dedicato un blocco spogliatoi-servizi igienici (diviso per sesso) direttamente comunicante sia con l ascensore che il blocco stabulazione al p-1; - il varco di passaggio dal blocco spogliatoi-servizi igienici ai locali di stabulazione l deve essere transennato con la presenza di una panca necessaria per indossare i soprascarpe. 1.2 Personale tecnico stabulario - Accedono al p-1 dall esterno, attraverso un locale di ingresso dal quale si accede a due blocchi spogliatoio-servizi igienici divisi per sesso; - Ciascun blocco spogliatoi-servizi igienici è direttamente comunicante con un locale comune dedicato al relax; - Ciascun blocco spogliatoi-servizi igienici è direttamente comunicante con il locale ascensore per accedere al P-2 o al p-1 stabulazione convenzionale; - il varco di passaggio da ciascun blocco spogliatoi-servizi igienici deve essere transennato con la presenza di una panca necessaria per indossare i soprascarpe. 1.3 Operai stabulario - dedicare loro un blocco spogliatoi-servizi igienici separato e diviso per sesso. Gli operai sono in tutto circa 4 contemporaneamente presenti, ma hanno esigenze differenti rispetto al personale tecnico. L Area convenzionale Piano -1 e -2 (parziale) In tale area dovrà essere previsto un ascensore di collegamento con il p-1. DIMENSIONAMENTO E PORTATA: - lunghezza = 1.80 m - larghezza = 1.20 m - 1 persona + 1 carrello = kg 200 Pagina 4 di 10

La zona autoclave (n.2) La dotazione ottimale consiste in un numero di 2 autoclavi (in caso di non funzionamento di una delle 2). L autoclave non è compreso nel presente appalto. La zona barrierata L accesso sia delle persone, sia delle cose, sia degli animali alla zona barrierata deve avvenire esclusivamente attraverso: - doccia ad aria (persone) = n.2; - autoclave (mangime, gabbie, materiale, etc.) = n.2; - zona filtro (nel caso in cui l autoclave non funzionasse, la sterilizzazione avverrà attraverso l utilizzo di perossido di ossigeno - H2O2); - pass-through, dopo la permanenza nel locale quarantena (animali). All interno della zona barrierata dovranno trovare collocazione: - locali per la stabulazione; - laboratori (Buona norma: per ogni laboratorio dovrebbe essere garantito un collegamento diretto con un locale destinato alla stabulazione); - una sala operatoria; - locale per stoccaggio materiale sterile; - locale per stoccaggio cibo sterile; - un ufficio per la raccolta e la registrazione dei dati. d) delle regole e norme tecniche da rispettare rispetto alla destinazione urbanistica della zona: L intera area oggetto dell intervento è classificata come Fbu dal vigente PRG (art. 64 del TUNA). La destinazione d uso che si intende dare ai due piani dell Edificio D è quindi conforme alla destinazione del citato piano regolatore. Si rende in ogni caso necessario convocare una conferenza di servizi preliminare istruttoria con gli enti interessati per acquisire il loro parere sul progetto prima della pubblicazione del bando. Lo stabulario dovrà in ogni caso rispettare i vincoli imposti dalla norma D.L. n. 26 del 2014 e dal D. Lgs 81/08. Dal presente appalto e dalla presente procedura sono esclusi gli acquisti di tutti gli accessori (forniture) eventualmente necessari per il funzionamento dello stabulario, quali ad esempio: sterilizzatori per gabbie, lava gabbie, docce ad aria, arredi vari, gabbie, banconi, cappe, autoclavi, ecc. Il progetto (in particolare il definitivo e l esecutivo) dovrà in ogni caso tenere conto dell inserimento di tali attrezzature prevedendole nel progetto stesso senza la loro computazione ma prevedendo caratteristiche tecniche, ingombri, assorbimenti e relativi allacci che in parte saranno concordate con il responsabile della struttura, il tutto per il loro futuro inserimento. L acquisto delle succitate apparecchiature sarà eseguito a valere su successivi stanziamenti e con differente procedura di gara. Pagina 5 di 10

e) dei vincoli di legge relativi al contesto in cui l intervento è previsto: Non ci sono vincoli di legge particolari oltre alle leggi esistenti in materia di edilizia residenziale e pubblica. Va tenuta inoltre in considerazione la già citata normativa sulla stabulazione degli animali (D.Lgs 26/2014) e la normative di sicurezza per i lavoratori (D.Lgs 81/08). f) delle funzioni che dovrà svolgere l intervento: L intervento sarà volto per la realizzazione dello stabulario centralizzato, i flussi ed i collegamenti tra le varie parti che comporranno lo stabulario sono deducibili dall allegato 2. detto allegato è una indicazione tecniche alla progettazione insieme al verbale di riunione con la commissione ex DR 1943/2014 del 17/03/2015 che sarà fornita ai progettisti. g) dei requisiti tecnici che dovrà rispettare: Tutte le opere da realizzare dovranno rispettare le normative di legge vigenti (D.Lgs. 26/2014) e tutte le norme UNI applicabili; I locali dovranno poter garantire la temperatura di stabulazione in tutte le stagioni max 26 C in estate e circa 20-21 C in inverno sempre h24, quindi si dovrà prevedere il funzionamento degli impianti in riscaldamento nelle mezze stagioni es. la notte (fine aprile) ed il raffrescamento per il giorno. Tanto premesso l impianto dovrà garantire questa possibilità senza necessità di inversione impiantistica estate/inverno. L impianto di riscaldamento potrà essere allacciato alla centrale termica esistente della ex Facoltà di Medicina e Chirurgia (presenti tre caldaie a metano di 2MKcal l una), mentre per i motivi di cui sopra dovrà essere prevista una macchina per produrre acqua fredda sia in estate che in inverno (l impianto di raffrescamento della ex Facoltà viene acceso solo nel periodo estivo o a ridosso dello stesso, per ragioni di economia e di impostazione iniziale difficilmente potrà essere utilizzato anche per lo stabulario). h) degli impatti dell opera sulle componenti ambientali e nel caso degli organismi edili delle attività ed unità ambientali: Il progetto che si andrà a realizzare non presenta interventi nell area esterna fatta eccezione per un eventuale modesto riassetto della viabilità (strada e marciapiede) di servizio dell edificio D. Detta strada dovrà prevedere l accesso al magazzino dello stabulario con mezzi pesanti (camion con raggio di curvatura di 13 m, dovrà essere consentito l accesso ai stessi mezzi di soccorso previsti nella normativa antincendio). i,l) Le fasi della progettazione, dei livelli di progettazione e degli elaborati grafici e descrittivi da redigere e tempistica; Gli elaborati progettuali (predisposti al livello preliminare) dovranno essere redatti secondo norma UNI 10722-3 ed il D.Lgs 163/06, il relativo Regolamento di attuazione (art. 17 del DRR 207/2010), oltre a quanto riportato sotto in elenco: 1- L elenco degli elaborati deve comprendere una restituzione della Relazione Preliminare alla Progettazione emessa conferma della comprensione dei dati di progetto; 2- Le planimetrie devono riportare, per ogni locale: a. le finiture previste con riferimento alla Normativa applicabile (le finiture saranno caratterizzate da codifica e da descrizione coerente con il prezziario applicabile); b. la dotazione impiantistica con i parametri prestazionali fissati dalla Normativa (livello di illuminamento, livello massimo del rumore, ecc); Pagina 6 di 10

c. gli schemi di flusso codificati con l utilizzo di colori e righe previsti negli allegati 1 e 2; d. la dimensione di locali da riassumere in una tabella da sottoporre all approvazione esplicita di UNIPG prima della conclusione della progettazione preliminare; 3- Tra i documenti devono essere prodotti schemi funzionali di ogni impianto previsto e relazione descrittiva dei macchinari che devono essere inseriti nelle planimetrie a conferma della corretta integrazione tra gli impianti come predimensionati, le strutture e i lay-out architettonici; 4- Deve essere sviluppata una valutazione parametrica dei costi, con analisi giustificativa dei costi ipotizzati; 5- Il progetto deve essere integrato con il capitolato prestazionale corredato delle indicazioni delle prescrizioni, delle condizioni e dei requisiti tecnici inderogabili ed uno schema di contratto, i costi per la sicurezza, il tutto come previsto dall Art. 17 c. 3 del DPR 207/2010. 6- La documentazione di progetto dovrà essere fornita sia in formato digitale modificabile, sia cartaceo; Si prevede di completare il progetto preliminare entro il 50 giorni naturali e consecutivi dalla data di sottomissione del presente DPP. Il progetto redatto dovrà avere i contenuti minimi per essere posto a base di appalto ai sensi dell art. 53 comma 2 lettera c del D. lgs 163/2006. Il progetto definitivo sarà presentato in fase di gara dai concorrenti, il progetto esecutivo dovrà essere svolto dall appaltatore entro 90 giorni dalla firma del contratto. L esecuzione dei lavori dovrà avvenire entro 300 giorni naturali e consecutivi dalla data di comunicazione di avvenuta approvazione del progetto esecutivo e dalla consegna dei lavori. m) dei limiti finanziari da rispettare e della stima dei costi Il limite finanziario dell intervento per il primo stralcio è di 1.500.000,00 (IVA e spese tecniche incluse). Si precisa che la cifra sopra indicata è una stima di larga massima che dovrà trovare maggiore definizione alla conclusione della fase di progettazione preliminare. D. lgs 207/2010 Art. 15 comma 5 lett. a) Per la realizzazione di questo intervento si prevede il ricorso all appalto di lavori. D. lgs 207/2010 Art. 15 comma 5 lett. b) Tenuto conto che il presente lavoro presenta le caratteristiche di particolare complessità previste dalla norma (art. 3 del D.P.R. 207/2010) in particolare: 1) per la necessità di prevedere sia in fase iniziale che con forniture successive, ma sulla base di predisposizioni, dotazioni impiantistiche non usuali. 2) la possibilità di ricorrere a materiali e componenti innovativi; 3) la difficoltà di rispettare i tempi della presente programmazione per carenza di organico tecnico altamente specialistico ed in particolare nella progettazione di impianti. Per la scelta del contraente, per le motivazioni succitate, si prevede il ricorso ad una procedura aperta con offerta economicamente più vantaggiosa ponendo a base di gara il progetto preliminare ai sensi dell art. 53 comma 2 lettera c del D. lgs 163/2006. Pagina 7 di 10

D. lgs 207/2010 Art. 15 comma 5 lett. c) Si prevede la stipula di un contratto a corpo. D. lgs 207/2010 Art. 15 comma 5 lett. d) In relazione alle caratteristiche del contratto e della procedura di aggiudicazione si è scelto il criterio dell offerta economicamente più vantaggiosa. Perugia, 03/07/2015 Il Responsabile Unico del Procedimento Dott. Ing. Fabio Piscini Pagina 8 di 10

Allegati Allegato 1 Planimetrie stato attuale P-2 edificio D P- 1 edificio D Pagina 9 di 10

Allegato 2 Ipotesi di distribuzione nuovo stabulario Allegati Allegato 1 Planimetrie stato attuale Allegato 2 Inquadramento urbanistico dell area Pagina 10 di 10