II, MINIS'TRO DEL TESORO



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Decreto del Ministro del tesoro 8 luglio 1992 (1). Disciplina e criteri di definizione del tasso annuo effettivo globale per la concessione di credito al consumo. II, MINIS'TRO DEL TESORO VISTO il regio decreto legge 12 marzo 1936, n. 375 e successive modifìcazioni e integrazioni nonchó il decreto legislativo del Capo provvisoricr delfo Stato l7 luglio 1947,n.691: VISTO il titolo II. capo II, sezione I, della legge 19 febbraio 1992, n. 142. recante disposizioni per il recepimento delle direttive del Consiglio 87/1O2/CEtr e 90/88/C'EE in materia di credito al consumo; VISTO I'art. 19, comma ), d"llu citata legge 142192. secondo cui "il Comitato interministeriale per il credito e il risparmio stabilisce con propria delibera. cla pubblicare nella Gazzetta Ufficiale, le modalità da applicarsi nel calcolo del TAEG. individuando in particolare gli elementi da computare in esso"; VISTO l'arf 21. comma 10, della stessa legge 142192, in base al quale. se il consumatore esercita la facoltà dell'adempimento anticipato ovvero della risoh.rzione del contratto ha "diritto ad un'equa riduzione del corrispettivo del credito, conformemcnte alle disposizioni che verranno stabilite nella delibera del Comitato intcrministeriale per il credito e il risparmio di cui all'art. 19, comma 2"; VISTO l'art. 23, comma 3, della ripetuta legge 142192, sccondo cui il controllo del rispetto delle disposizioni in materia di credito al consumo viene esercitato "nelle fbrme stabilite con delibera del Comitato interministeriale per il credito e il risparmio"; VISl'A la legge 17 fèbbraio 1992,n. 154, recante "Norme per la trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari"; VISTO il proprio decreto del 24 aprile 1992, pubblicato nella Ga'z;zetta IlIÍìciale n. 108 dell'll maggio 1992, emanato in applicazione della medesima legge 154192, VISTO I'aft.5. comma 10, del decreto legge 3 maggio 1991, n. 143" corne modificato dalla legge di conversione 5luglio 1991, n. 197. che attribuisce al nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza compiti di controllo nell'ambito della prevenzione dell'utilizzazione del sistema finanziario a scopo di riciclaggio; RITENUTA I'urgenza, ai sensi e per gli effetti dell'art. 6 del menzionato decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 17 luglio 1947. n. 691; DECRIl'fA Articolo I (De.finizioni e umhito cli applic'uzione) l. Ai sensi del presente deoreto si intende: u) per "legge", la legge l9 febbraio 1992,n.142, titolo ll, capo II, sezione I; (l) I)ubblicato nclla(ìazz. tlfì.20 luglio 1992. n. l(r9

b) per "consumatore", la persona f-rsica che accede al credito per scopi estranei all'attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta; c) per "creditore". la persona fisica o giuridica che concede un credito nell'esercizio di un'attività commerciale o professionale; d) per "credito al consumo", la concessione al consumatore. da parle del creditore, di credito sotto forma di dilazione di pagamento, di prestito o di analo ga fàci I itazion e finanziaria; e) per "rata di rimborso", ogni pagamento a carico del consumatore relativo al rimborso del capitale, degli interessi e di ogni altro onere corulesso all'utilizzo del credito. 2. L'esercizio dell'attività di conoessione di credito al consumo e riservato: u) agli enti creditizi: h) agli intermediari iscritti nell'elenco di cui all'art. 6, comma 1, del decreto legge 3 maggio 1991, n. 143, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 luglio 1991, n. 197, che lo prevedano espressamente nello statuto; c) ai soggetti autorizzati alla vendita di beni o servizi nel territorio dello Stato. i quali sono abilitati a concedere credito al consumo lirnitatarnente alla forma della dilazione del pagamento del prezzo. Articolo 2 (Tasso annuo e./fèttivo globale) 1. Il tasso annuo effèttivo globale (TAEG) è il tasso che rende uguale. su base annlla, la somma del valore attuale di tutti gli importi che compongono il finanziamento erogato dal creditore alla somma del valore attuale di tutte le rate di rimborso. Il 'faeg è calcolato mediante la formula riportata in allegato I al presente decreto e va indicato con due cifre decimali. 2. ll TAEG è un indicatore sintetico e convenzionale del costo totale del credito. da detemrinare mediante la formula prescritta qualunque sia la metodologia impiegata per il calcolo degli interessi a carico del consumatore. 3. Nel calcolo del TAEG sono inclusi: u) il rimborso del capitale e il pagamento degli interessi; h) le spese di istruttoria e apertura della pratica di credito; c) le spese di riscossione dei rimborsi e di incasso delle rate. se stabilite dal creditore; d) le spese per le assicurazioni o garanzie, imposte dal creditore. intese ad assicurargli il rimborso totale o parziale del credito in casc'r di morte, invalidità, infermità o disoccupazione del consumatore; e) il costo dell'attività di mediazione svolta da un ferzo, se necessaria per I'ottenimento del credito; fl le altre spese contemplate dal contratto, fatto salvo quanto previsto dal comma seguente. 4. Sono escluse dal calcolo del TAEG: (t) le somme che il consumatore deve pagare per I'inadempimento di un qr"ralsiasi obbligo contrattuale. inclusi gli interessi di rnora; h) le spese, diverse dal prezzo di acquisto, a carico del consuntatore indipendentemente dal fatto che si tratti di un acquisto in contanti o a credito;

c) le spese di trasferimento fondi e di tenuta di un conto destinato a ricevere gli importi dovuti dal consumatore, purché questi disponga di una ragionevole libertà di scelta e le spese non siano anormalmente elevate; d) le quote di iscrizione ad enti collettivi, derivanti da accordi distinti dal contratto di credito. anche se incidenti sulle condizioni di esso: c) le spese per le assicurazioni o garanzie diverse da quelle di cui alla lettera d) del comma precedente. 5.Fermo restando quanto previsto dall'art.20, comma I, della legge. in materia di annunci pubblicitari e di offerte rivolte al pubblico, il calcolo del TAEG di un'operazione di credito al consumo è eseguito al momento della stipulazione del relativo contratto, con riferimento alle condizioni in esso praticate. Tale calcolo e effettuato nell'ipotesi che il contratto sia in vigore per il periodo di tempo convenuto è che il creditore e il consumatore soddisfino agli obblighi nei termini ed entro le date concordate. 6. Nei contratti di credito contenenti clausole che permettono di modifìcare il tasso di interesse e I'importo o il livello di altre spese, il TAEG è calcolato nell'ipotesi che il tasso e le altre spese si mantengano fissi rispetto al livello iniziale e si applichino fino alla scadenza del contratto di credito. 7. Nella formula per il calcolo del 'IAEG: a) gli intervalli di tempo devono essere espressi in anni o fiazioni di anno. Un anno è composto di 365 giorni, 365,25 giorni o (per gli anni bisestili) 366 giorni.52 settimane o 12 mesi identici, ciascuno dei quali è costituito da 30.41666 giorni. L'indicazione del TAEG deve essere accompagnata da quella del parametro temporale specificamente utilizzato (1)'. b) tutti i passaggi matematici devono essere eseguiti con una precisione di almeno otto cifre decimali, fermo restando quanto previsto dal precedente comma l. 8. Il calcolo del TAEG non è richiesto per le operazioni di credito al consurno eflèttuate nella forma dell'apertura di credito in conto corrente ad utllizzo rotativo. non connessall'uso di una carta di credito. Articolo 3 (A de mp i me nî o ant i c ipat o) l. Il consumatore ha sempre la facoltà dell'adempimento anticipato: tale facoltà si esercita mediante versamento al creditore del capitale residuo, degli interessi ed altri oneri maturati fino a quel mornento e, se previsto dal contratto. di un compenso comunque non superiore all'uno per cento del capitale residuo. 2. Qualora il contratto non dettagli I'importo del capitale residuo dopo oiascuna rata di rimborso, esso si determina quale somma del valore attuale di tutte le rate non ancora scadute alla data dell'adempimento anticipato, calcolata mediante la lbrmula riportata in allegato 2 al presente decreto; il tasso d'interesse da utrlizzare nel calcolo è quello vigente all'epoca dell'adempimento anticipato per la determinazione desli interessi a carico del consumatore. (l) l.cttcra così sostituita dall'art. I dcl D.M.'lesoro del 6 rnaggio 2000. pubblicato sulla Gazz. lltl. dcl 29 rnaggio 2000. n. 123.

Articolo 4 (Controlli) L II controllo del rispetto delle disposizioni della legge e demandato: a) alla Banca d'ltalia per i soggetti di cui all'art. 1, comma 2, lettere a) e b), del presente decreto; b) al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato per i soggetti cli cui alla successiva lettera c) dell'art. l. comma 2. 2. Nell'esercizio dei poteri di controllo le autorità di cui al comma precedente possono acquisire infbrmazioni ed eseguire ispezioni. 3. [,a Banca d'ltalia può concordare con la Guardia di Finanza le modalità di attivazione dell'art. 9, comma 5, della legge 17 febbraio 7992, n. 154, per le verifìche ivi previste e per quelle di cui al comma precedente nel confrclnti dei soggetti di cui all'art. 1. comma2, lettera b),non iscritti nell'elenco speciale di cui all'art. 7 del decreto legge 3 maggio 1991, n. 143, convertito. con rnoditìcazioni, dalla legge 5 luglio 1991, n. 197. 4.1 soggetti di cui all'art. l, comma 2. allo scopo di poter soddisfàre con tempestività e compiufezza le richieste delle autorità di controllo e di vigilanza, mantengono adeguata evidenza dei dati e dei documenti relativi alle operazioni di credito al consumo eseguite, tale da rendere possibile la ricostruzione. in dettaglio. di ciascun rapporto con la clientela. Articolo 5 (Coortlinamenlo con le disposizioni della legge 151i92) l. Salvo quanto disposto dalla legge e dal presente decreto, i soggetti di cui all'art. l, comma 2, lettere a) e h). si attengono alle disposizioni della legge l7 febbraio 1992, n. 154, del proprio decreto in data 24 aprile 1992, emanato ir.r applicazionc della medesima legge n. 154 e delle relative istruzioni della Banca d'ltalia. Tali disposizioni si applicano altresì alle operazioni di credito al consumo effèttuate nella fbrma di apertura di credito in conto corrente ad ulilizzo rotativo, non connessall'uso di una carta di credito, di cui all'art.21, comma 5, della legge. 2.1 soggetti di cui all'art. l, comma Z,lettere a) e b), pubblicizzano il IAEG praticato per le operazioni di credito al consumo integrando gli awisi sintetici e i fogli infbrmativi analitici di cui all'art.2, comma4, della legge 17lèbbraio 1992" n. 154. Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma. addì 8 luslio 1992 IT, MINISTRO: BARUCCI

Allegato I FORMULA PER IL CALCOI,O DEL TAEG (ART.2, COMMA l) K'=nt' 4,. 4,. (l + i)" (l + i)'- dove: K è il numero d'ordine di un prestito K' è il numero d'ordine di una rata di rimborso Ap è I'importo del prestito numero K A'k' è I'importo della rata di rimborso numero K' m e il numero d'ordine dell'ultimo prestito m' è il nurnero d'ordine dell'ultima rata di rimborso tp è I'intervallo espresso in anni e fiazioni di anno tra la data del prestito numero I e le date degliulteriori prestiti da2 am tk' è I'intervallo espresso in anni e frazioni di anni tra la data del prestito numero I e le date delle rate di rimborso da 1 a m' i è il tasso globale effettivo che può essere calcolato (con I'algebra, oppure con successive approssimazioni oppure con un programma di calcolatore) quando gli altri termini dell'equazione sono noti nel contratto o altrimenti S e il segno che indica una sommatoria Osservazioni: - per "prestito" si intende ciascuna erogazione eseguita dal creditore per effetto di uno stesso contratto di credito al consumo; - le somme versate da entrambe le parti in vari momenti non sono necessariamente dello stesso importo, né sono versate necessariamente ad intervalli uguali; - la data iniziale è quella del primo prestito; - il risultato del calcolo va espresso con un'approssimazione fìno alla seconda cifra decimale. Per I'arrotondamento si applica la seguente regola: se la terza cifra decimale è maggiore o uguale a 5, la seconda cifra decimale è aumentata di una unità (2); - le formule utilizzate devono dare un risultato uguale a quello degli esempi contenuti nell'allegato 3 (3). (2) Alinca aggiunto dall'art. 2 del D.M. 'l esoro dcl 6 maggio 2000. pubblicato sulla Gazt.. lll't'. del 29 nraggio 2000. n. 123. (3) Alinca aggiunkr dall'art.2 dcl I).M.'l-esoro dcl 6 maggio 2000. puhblicato sulla (iazz. ljf I. del 29 maggio 2000. n. 123.

Alleguto 2 FORMI.]LA PER IL CALCOLO DEL CAPITALE RESIDUO (ART. 3. COMMA 2) CR-Y K:m /l NK /-/ lr,.:r/?--,(l ti)'- dove: CR e il capitale residuo K e il numero d'ordine di una rata di rimborso Ap è I'importo della rata di rimborso numero K n è il numero d'ordine della prima rata di rimborso non ancora scaduta m è il numero d'ordine dell'ultima rata di rimborso tp è I'intervallo. espresso in anni e frazioni di anno, tra la data dell'adempimento anticipato e le date delle rate non ancora scadute i è il tasso d'interesse da utrlizzare nel calcolo S e il secno che indica una sommatoria

Allegato 3 ESEMPI DI CALCOLO DEL TAEG (4) A. Cnlcolo sulla BASE DEL calendarto I nnno : 365 GtoRNt (o 366 per GLt ANNI BrsESrrLt) l Primo esempio Il credito è S : 1000 euro il I " gennaio 2001. Esso e rimborsato con una solaratadi 1200 euro pagata il l" luglio 2002 ossia I anno e t/z o 546 giorni (365+181) dopo la data del prestito. I 200 L'equazione diventa: 1000 : (, t'_ * ossia: (l+i)sa6/r65 =1,2 l+i=1.1296204 i = 0,1296204 Questo importo e arrotondafo al12,96%:o. Secondo esempio Il credito è S: 1000 euro, ma il creditore trattiene 50 euro per le spese di istruttoria della pratica di credito; il rimborso di 1200 euro, come nel primo esempio, è efîettuato il 1" luglio 2002. 1200 L'equazione diventa: 950 : _ -.46, j6,5 (l+/) - ossia: 1l + i;tot"tot = 1,263157 l+i-1,169026 i:0,169026 (4) L'Allegato 3 è stakr aggiunto dal D. M. l'esoro dcl 6 maggio 2000. pubblic:ato sulla (ìazz. tjflì cle I 29 rnae.eio 2(X)0. n. l2l.

arrotondato al 6,90Yo. Terzo esempio Il credito è 1000 euro il lo gennaio 2001, rimborsabilin due rate di 600 euro ciascuna, versate rispettivamente dopo I e 2 anni. L'equazione diventa: 600 600 600 600 1000=--F ^- =- (1+i) (l+y;t'"'''ot l+i' (1+i)l Essa è risolvibile algebricamente porta a i: 0,1306623. arrotondato al 13,07Yo. Quarto esempir,t Il credito è S: 1000 euro il 1" gennaio 2001 e le rate di rimborso sono: Dopo 3 mesi (0,25 anni ovvero 90 giorni): Dopo 6 mesi (0,5 anni o\.vero 181 giorni): Dopo 12 mesi (1 anno ovvero 365 giorni): T'otale 272 euro 272 ewo 544 euro 1088 euro [,'equazione diventa: 272 272 544 1000:-;:* + - +- 1l +i )u" ró5 (l +l.;r8r'o' (l *i;rn: r"' L'equazione consente di calcolare i con successive approssimazioni. Il risultato è r:0. 13226 arrotondato al13"23yo. ts. Calcolo sult.a BASE Dr un ANNo standard ( I anno : 365 GroRNt o 365,25 ctornt, 52 sellh,tene o 12 MESI TJGLIALI) Primo escntpict Il credito è S : 1000 euro. Esso è rimborsato con una sola rata di 1200 euro pagata 1 anno e '/z dopo la data del prestito (ossia 1,5 x 365 giorni :547,5 giorni ovvero 7,5 x365,25:547,875 giorni ovvero 1,5 x 366 :549 giorni ovvero 7,5 x 12: 18 mesi ovvero 1,5 x52-78 settimane). [,'equazione diventa:

1200 1200 1200 1200 1000:---'- -- :- - rot 1l+l;5a7's (l+1;sa7'ezs 'tr's'r5 (l+i t: - )18 (l+i)t* t' ossia: (1 + r) t'5 = 7.2 l+i=1^129243 I : 0.129243 Quest' importo è arrotondato al 12,92o/o. Secondo esempio Il credito è S : 1000 euro. ma il creditore trattiene 50 euro per le spese di istruttoria della pratica di credito; il rimborso di 1200 euro, come nel primo esempio, è effettuato 1 anno e t/, dopo la data del prestito. [.'equazione diventa: Lr\tl - '"" 1200 1200 1200 1200 * (l +i;5a7.s':ns (l + i)s4'7.8'15/365,2s (l +i)tsrt: - (l +i)ttlr2 ossia: (1 + i)r'5 : 1200 I 950 = 1,2631 57 7 + i :1,168526 i = 0,168526 Quest'importo è arrotondato al 16,85 o/o. Terzo e,sempio Il credito è 1000 euro il 1o gennaio 2001, rimborsabilin due rate di 600 euro ciascuna, versate rispettivamente dopo I e 2 anni. L'equazione diventa: r\rv\r- 600 600 600 600 -- r..-lmì^s T (l+i)r(ìr 'Ò) - 1l +i)'lu:t's (l*i)ìos:srrì{)s I (l+1;'1":'tost"

600 600 600 600 ' - ' (l + i1t:rtz 1l +i)2alr2 (1+l)s:rs: (1+i)'t't"' 600 600 : * (l+rt 1, *,-; Ilssa è risolvibile algebricamente porta a l: 0,13066, arrotondato al 13,07o/o. Quarto esempio Il credito è S : 1000 euro e le rate di rimborso sono: Dopo 3 mesi (0.25 anni ovvero 13 settimane ovvero 91,25 giorni ovvero 91,3125 giorni): Dopo 6 mesi (0.5 anni ovvero 26 settimane ovvero 182,5 giorni ovvero 182.625 giorni): Dopo 12 mesi (l anno ovvero 52 settimane ovvero 365 giorni ovvero 365,25 giorni): 'I'otale 272 euro 272 euro 544 eurq 1088 euro L'equazione diventa: 272 272 s44 1000:--.--r_ - 1l+i;or rs ró5 (l+l;r8r 5:o' ' (l+i )'n5'n' 272 272 544 _jj +. _.i.----,'r' ro' -,,, - l82nfa.(rsil -\"-) (l + 1;", (l + r)'o-."- (l + y;.".-, '.' -' 272 272 544 - _L-_L- ' (1+ i)trtz 1l +iyólr2 ' (l +i)12'12-272 272 544 ' ' 1l+i;rr's2 11+i)26's2 (1+i)t2"t 272 272 544 =(l+,f*1r *,'g*,' *,1 L'equazione consente di calcolare i con successive approssimazioni. Il risultato e i: 0,13185 arrotondato al 13,l9o/o.