1 Oleggio, 09/11/2014 DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A Letture: Ezechiele 47, 1-2. 8-9.12 Salmo 46 (45) 1 Corinzi 3, 9-11.16-17 Vangelo: Giovanni 2, 13-22 NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO. AMEN! Siamo entrati in processione con la statuetta di Nostra Signora del Sacro Cuore. Oggi, nei giorni, che precedono l anniversario della morte di Enrico Verjus, lo ricordiamo anche in questa Eucaristia. Un evento, che ha fatto la differenza, nella vita di Enrico Verjus, è stata la devozione a Maria, Nostra Signora del Sacro Cuore. Si racconta che, quando Enrico Verjus doveva arrivare in Papua Nuova Guinea, non poteva, perché la nave non si muoveva. Enrico Verjus ha preso la statuetta di nostra Signora, che portava con sé, l ha messa a prua, dicendo: - Adesso, tu guiderai la nave.- Così la nave ha iniziato il suo percorso. Mancava anche la bussola, ma un signore ne aveva due e ne ha ceduto una alla nave, dove c era Enrico Verjus, che è giunto così a destinazione. Ĕ un segno per noi: la nostra vita va avanti, va indietro, siamo fermi, ci manca una bussola? Oggi, per intercessione di Enrico Verjus e di Maria, chiediamo a Nostra Signora che ci aiuti a sbloccare tutte le situazioni, che si sono arenate. OMELIA Lode! Lode! Lode! Amen! Alleluia! Gloria al Signore, sempre! Ricordo di Antonio e dei Defunti Ringraziamo il Signore per avere conosciuto Antonio Reda, come anche tutte le persone, che si sono relazionate con noi e hanno lasciato il corpo, continuando, però, il loro cammino accanto a noi, senza che noi le vediamo.
2 Ĕ stato bello leggere sul giornale Novara Oggi quello che la giornalista ha scritto di Antonio: Un sorriso, che mai si spegne. Ĕ vero: quando ricordiamo Antonio, vediamo subito il suo sorriso intramontabile. Quando scendo a pregare nel Parchetto, vedo la sua foto e sembra che mi sorrida. Ovviamente prega con me, perché i nostri Defunti, che sono più vivi di noi, pregano con noi. Nostra Signora del Sacro Cuore Per quanto riguarda la statuetta di Nostra Signora, vi racconto un fatto, per sottolineare come le statue e le immagini richiamino una presenza, anche se non sono la presenza. Durante i miei viaggi di evangelizzazione, dormivo in una camera disturbata dagli spiriti: comparivano scarafaggi, si rompeva il riscaldamento, sentivo delle presenze. Non facevo niente, perché ingaggiare una battaglia contro gli spiriti è molto pericoloso. Pregavo Gesù di liberarmi, di aiutarmi. Una sera, alla Messa, una signora mi regala un quadro raffigurante Nostra Signora del Sacro Cuore. Tornando in aereo, non potevo portarlo, quindi l ho appeso in quella stanza. La volta successiva, entro nella stessa stanza e non sento più brusii di sottofondo, non mi sento più toccare. Ho pensato subito che c era stato l intervento di Nostra Signora. Le immagini sacre richiamano una presenza, della quale gli spiriti, i diavoli hanno paura.
3 Festa di tutte le Chiese San Giovanni in Laterano- Roma Oggi, la Chiesa ricorda la Dedicazione della Basilica Lateranense, Chiesa cattedrale di Roma. Per questo, non si leggono le letture della XXXII Domenica del Tempo Ordinario. La Chiesa Cattedrale della città di Roma è San Giovanni in Laterano. Il 9 Novembre si ricorda questa festa, che diventa la festa di tutte le Chiese del Mondo: dell Urbe e dell Orbe (della città e del mondo). Ĕ la festa anche della nostra Chiesa e, per l occasione, il Vescovo Franco Giulio Brambilla ha mandato un Omelia da leggere. Ĕ un Omelia che riprende la Prima Enciclica della Storia, in particolare 1 Pietro 2, 4-5, che troviamo nella Bibbia, dive si dice: Stringendovi a Cristo, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta da Dio, anche voi venite impiegati, come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo. Il Vescovo commenta questi versetti, sottolineando quattro punti: Il centro è Gesù Noi siamo il tempio spirituale Dobbiamo crescere nel sacerdozio santo Dobbiamo offrire sacrifici spirituali graditi a Dio. In questo cammino è importante stringersi a Gesù, pietra viva. La Chiesa si fonda su Gesù. Gesù è il Signore! San Pietro, scrivendo questa Prima Enciclica, si ricordava certamente quella mattina a Cesarea di Filippo, quando Gesù gli dice: Tu sei Pietro e su questa roccia edificherò la mia Chiesa. Matteo 16, 18.
4 La Chiesa è fondata su Gesù: è l invito a sfoltire le pseudo-devozioni, che non fanno riferimento a Gesù. Sappiamo che quanto, nell Antico Testamento, non corrisponde al messaggio di Gesù, viene tolto. Gesù è il fondamento. Il Vescovo ama ripetere il Testamento Spirituale di Papa Benedetto XVI: La Chiesa non è mia, non è nostra, è di Gesù Cristo. Noi ci stringiamo a Gesù, ma la Chiesa non deve essere un recinto chiuso: deve essere missionaria ed evangelizzatrice. Noi siamo profeti, perché siamo evangelizzatori intra et extra. Ci sono diverse persone, che arrivano da varie parti ad Oleggio, per partecipare alle Messe, agli Incontri di preghiera, alle diverse iniziative: siamo missionarietà, che attira. Siamo anche una Chiesa in missione: ieri sera, a Pontecagnano, hanno predicato Carlo, Federico, Marisa, che appartengono a questa Parrocchia. Le prossime domeniche andranno altri. Il Vangelo si porta per contagio, come il fuoco. Ringraziamo il Signore, perché non siamo un recinto chiuso. Il Vescovo Staglianò, a Montesilvano, ha detto che le pecore chiuse nel recinto puzzano. Anche voi venite impiegati per la costruzione di un edificio spirituale. Vita in Greco si dice in due modi: bios, che è la vita fisica zoe, che è la vita spirituale. Dobbiamo avere una vita spirituale, interiore, perché è proprio questa che fa la differenza. C è il rischio che siamo vivi dal punto di vista fisico, ma non siamo vivi dal punto di vista spirituale Il termine edificare si trova in 1 Corinzi 14, 4: Chi prega in lingue edifica se stesso. Per edificarci, come tempio spirituale, è necessaria la Preghiera in lingue o la Preghiera del cuore. Per edificarci, non serve solo partecipare alla Messa, che è il fondamento dell Eucaristia, ma bisogna fare un esperienza di Gesù vivo, di ciò che va oltre la razionalità. Nella prima lettura, abbiamo letto che l acqua, scaturita dal lato destro del tempio, risana l acqua del mare e in essa il pesce è abbondantissimo. Questo richiama: Gettate la rete dalla parte destra. Giovanni 21, 6. La parte destra è la parte dello Spirito.
5 Nella divisione del cervello, la parte destra è la parte della immaginazione, della spiritualità, dell istinto. Tutti coloro che vivono nella parte sinistra, solo nella razionalità, devono crescere, per edificarsi, come tempio spirituale, pietre vive. Dobbiamo nutrire la vita interiore. Mi piace ricordare quello che diceva il Pastore protestante, Sören Kierkegaard: La Chiesa sembra una nave, sulla quale il cuoco si è impossessato del megafono e si trasmettono solo notizie sui pasti (notizie futili), non più sulla rotta da seguire. Nella Chiesa ci sono problemi reali, che non si limitano alla considerazione della varie unioni. Il sacerdozio santo non si riferisce solo ai preti, ma a tutti i battezzati. I battezzati sono un popolo regale, profetico e sacerdotale. Tutto il Clero è a servizio di questo sacerdozio santo. Il sacerdozio santo si realizza, vestendo a festa la nostra vita. Dobbiamo abbandonare il gementi e piangenti, per far sentire il profumo del Cristo. In Ebraico nome si dice sem, mentre profumo semen. Ritroviamo questo nel Cantico dei Cantici 1, 4: Mi introduca il re nelle sue stanze, per gioire e far festa con te. Ricorderemo (far memoria) le tue carezze più del vino; per questo ci innamoriamo di te. Per innamorarci di Gesù, dobbiamo entrare nella stanza della festa, per far memoria, per celebrare la Messa in modo gioioso, per avere spiritualità gioiosa.
6 Offrire sacrifici spirituali a Dio graditi. Al di là dei vari sacrifici, dobbiamo rendere sacro tutto quanto è nella dimensione dello Spirito. Qui si ricorda di mettere al centro il Pane e la Parola. Di che cosa viviamo? L uomo non vive di solo pane, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio. Dobbiamo formare una Chiesa, che rimette al centro la Parola e si fa prossimo agli altri. La prossimità ricorda la Parabola del Samaritano, raccontata solo da Luca. Bisogna andare a trovare le persone ferite e portarle nella locanda/clinica, che è la Chiesa. Oggi celebriamo la festa della Chiesa. Se c è una Chiesa fiorente in Papua Nuova Guinea, è grazie ad Enrico Verjus, grazie ad Oleggio. Enrico Verjus, Missionario del Sacro Cuore, è andato fino agli estremi confini della Terra, per portare il Vangelo. Tutti quelli che erano andati, prima di lui, sono stati ammazzati. Enrico Verjus è stato il primo ad acquistare un appezzamento di terra, per costruire la Chiesa. Ringraziamo il Signore per la missionarietà di questa Parrocchia, che cerca sempre la novità. Il Vescovo, riprendendo le parola del Papa, raccomanda: Le Parrocchie devono lasciar andare il Si è sempre fatto così, per recuperare l annuncio gioioso del Vangelo. Come pietre vive, vi edificate in tempio spirituale, per un sacerdozio santo. In questo giorno, ricordiamo Enrico Verjus e Antonio Reda. Antonio è stato sempre un amico e l amicizia continua nell eternità. Ieri sera, pregando con Antonio, mi venivano in mente i piccoli successi di questo Oratorio, dovuti anche dall Amore, dalla bontà, dall amicizia, dall intercessione di Antonio. Le cose non succedono a caso, ma vengono dal mondo dello Spirito. Signore Gesù, vogliamo invocare il tuo Nome su tutte le nostre intenzioni e, per intercessione di Enrico Verjus, ti chiediamo tutte quelle grazie di cui abbiamo bisogno. Salmo 4, 2: Rispondimi, quando ti invoco, Dio, mio Difensore. Tu nei pericoli mi hai liberato. Abbi ancora misericordia di me. Ascolta la mia preghiera! Grazie, Signore Gesù! Grazie! Grazie! PADRE GIUSEPPE GALLIANO M.S.C.