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Xxxx Xxx La storia di un prodotto naturale di vasto impiego che si è rivelato fatale L amianto, quando utilità fa rima con letalità di Carmen C. Piras L amianto (o asbesto, dal greco incorruttibile ) è un minerale strutturato in forma di lunghe fibre, flessibili, morbide, adatte alla filatura e alla tessitura. È ignifugo e isolante, resistente al calore, agli agenti chimici, fisici e agli sforzi meccanici e, proprio in virtù di queste proprietà, è stato ampiamente utilizzato in passato, in differenti campi, per la realizzazione di oltre 3.500 prodotti. Oggi nella maggior parte dei Paesi è bandito, in quanto si è rivelato essere la causa di patologie respiratorie che hanno provocato la morte nei decenni scorsi di numerosi lavoratori esposti, soprattutto tra i minatori e gli addetti alla produzione dei manufatti contenenti asbesto: un altro caso in cui la natura non ci è stata amica.

Xxxx Storia dell amianto Xxx Tra utilità e letalità Oltre 4.500 anni di storia Tra i vari impieghi, può vantare anche quelli per scopi terapeutici, il medico Boezio nel 1600 lo includeva nella formulazione di unguenti per la cura delle ulcerazioni delle gambe, la scabbia e le vene varicose. Alla fine del diciassettesimo secolo, in Russia venne avviata la fabbricazione di sottili fogli di amianto (crisotilo) estratto dai Monti Urali e furono, inoltre, individuati numerosi depositi in Sud Africa, Canada e Russia. Proprio da questo periodo cominciò l utilizzo industriale dell asbesto su larga scala; negli Stati Uniti come isolante termico e in Italia per la produzione di tessuti. Nel 1901, grazie all austriaco Ludwig Nome Formula chimica Origine del nome Actinolite Ca2(Mg,Fe)5Si8O22(OH)2 dal greco: pietra raggiata Amosite (Mg,Fe)7Si8O22(OH)2 dall abbreviazione di Asbestos Mines of South Africa, nome commerciale dei minerali grunerite e cummingtonite Antofillite (Mg,Fe)7Si8O22(OH)2 dal greco: garofano Balangeroite (Mg,Fe 3+,Fe 2+,Mn 2+ )42Si16O54(OH)40 da Balangero, località in Provincia di Torino, in cui veniva estratto Crisotilo Mg3Si2O5(OH)4 dal greco: fibra d oro Crocidolite Na2Fe2+3Fe3+2Si8O22(OH)2 dal greco: fiocco di lana, varietà fibrosa del minerale riebeckite Tremolite Ca2Mg5Si8O22(OH)2 dal nome della Val Tremola, in Svizzera Fonte dati: Wikipedia (it) Fibre ottenute dalla lavorazione dell amianto. Minerale di crisotilo estratto nello Swaziland (Sud Africa); è il tipo di amianto più utilizzato per applicazioni civili e industriali. [Immagine: Aangelo, Wikipedia Commons, 2007] Con amianto, o asbesto, si indica una serie di minerali silicati di origine naturale (vedi tabella) che possono presentare struttura asbestiforme : cristalli in forma di lunghe fibre con rapporto spessore/lunghezza di circa 1:20. Il vasto utilizzo di questo materiale nel recente passato per applicazioni civili e industriali si deve al suo assorbimento acustico, alla sua resistenza alla trazione, al fuoco, al calore, alla degradazione chimica, alle proprietà di isolante elettrico e termico e, non ultimo, al basso costo. Dall antichità a oggi ci sono giunte numer o s e testimonianze riguardanti l uso di questo materiale, che ha trovato storicamente una vasta gamma di impieghi per le sue peculiari proprietà chimico-fsiche. Il primo utilizzo risale, infatti, al 2500 a.c. in Finlandia, dove l amianto (antofillite) di un deposito locale veniva adoperato per rinforzare utensili di argilla e manufatti in ceramica. Anche gli antichi Romani e i Persiani, seppero sfruttare le proprietà di questo materiale che veniva utilizzato per ottenere delle ceneri più pure e chiare con cui avvolgere i cadaveri da cremare. Hotschelk, nacque il cemento-amianto, materiale che ha trovato applicazione in numerosi ambiti, forse più noto con il nome commerciale di eternit (dal latino aeternitas, eternità). La Seconda guerra mondiale aprì nuove strade all uso dell amianto che trovò molteplici applicazioni anche in ambito bellico, grazie alle sue proprietà di materiale ignifugo e di isolante termico. Negli anni successivi, l asbesto divenne via via sempre più diffuso come ignifugo e isolante termoacustico e per la realizzazione di tegole, lastre ondulate o piane per coperture, serbatoi, silos, raccordi, grondaie, canne fumarie, comignoli, condotte d aria, rivestimenti di tubature, pavimen- 14 n.26 Aprile 2012

Antofillite, il primo amianto utilizzato a scopo manufatturiero di cui esiste documentazione storica. Fibre di viste al microscopio elettronico a scansione. [Immagine: United States Geological Survey, 2006] Aspetto macroscopico di minerale di antofillite ritrovato a Västmanland in Svezia. [Immagine: Didier Descouens, Wikipedia Commons, 2010] ti, mezzi di trasporto (nelle frizioni, freni, guarnizioni e come rivestimento di treni, navi, autobus), quadri elettrici, pareti, tetti, funi, corde, avvolgimenti, tessuti, tute, grembiuli, guanti protettivi (destinati a categorie professionali esposte a elevate temperature e aventi la possibilità di venire in contatto con parti infuocate), coperte, tappezzerie, tappeti, tende, materassi, imbottiture, vernici, mastici, carta, cartoni di rivestimento, filtri, PATOLOGIE POLMONARI DA AMIANTO L asbestosi è una patologia respiratoria cronica caratterizzata da fibrosi interstiziale polmonare diffusa e dalla presenza dei cosiddetti corpi asbestosici, costituiti da fibre di asbesto ricoperte da materiale di natura proteica contenente ferro (probabilmente originato dalla ferritina dei macrofagi), i quali derivano dal tentativo dei globuli bianchi di fagocitare le fibre di amianto. Normalmente il processo di formazione della fibrosi inizia nelle vicinanze dei bronchioli respiratori e dei dotti alveolari, per andare successivamente ad interessare alveoli adiacenti. In questo modo viene alterata la normale architettura del polmone che, nelle zone interessate, assume un caratteristico aspetto a favo d api. Da un punto di vista sintomatologico, una delle prime manifestazioni della patologia è la dispnea; inizialmente essa si presenta in seguito a sforzi o affaticamento, mentre - col progredire della malattia - appare anche a riposo. La patologia può poi restare stabile o evolversi, arrivando alla morte nei casi più gravi. Il mesotelioma maligno è una patologia tumorale che interessa prevalentemente la pleura, la membrana sierosa di rivestimento dei polmoni, o il peritoneo, la membrana di rivestimento degli organi addominali. La sintomatologia è causata da una compressione dei visceri a contatto con la massa tumorale e si presenta con un versamento emorragico, affanno, tosse e febbre. Il decorso della malattia è molto rapido e conduce inevitabilmente al decesso. Questa malattia è estremamente rara nella popolazione generale ed è strettamente associata all esposizione professionale all asbesto. Il carcinoma polmonare si manifesta principalmente in lavoratori di industrie minerarie di asbesto e il fumo di sigaretta ne amplifica notevolmente il rischio. Anche in questo caso, il decorso è rapido con esito, purtroppo, infausto. elettrodomestici (asciugacapelli, forni, stufe, ferri da stiro). La pericolosità dell amianto La prima morte documentata dovuta all uso di amianto risale al 1906. Fu però solo negli anni Sessanta che diversi studiosi cominciarono a intravedere una relazione tra l esposizione professionale a questo materiale e la comparsa di gravi patologie polmonari, in massima parte a carico dei minatori e degli addetti alla produzione dei manufatti che lo contengono. A dimostrarlo per la prima volta il medico statunitense Irving J. Selikoff (1915-1992), che, dopo aver condotto uno studio su 17.800 lavoratori, riuscì a confermare l ipotesi che l esposizione all asbesto provocasse l insorgenza di patologie a carico dell apparato respiratorio. Oltre alla fibrosi interstiziale parenchimale (negli animali il parenchima rappresenta i tessuti funzionali di un organo), o asbestosi, l amianto può causare tumori con diverse localizzazioni e, nei casi più gravi, mesotelioma (il mesotelio è uno strato cellulare con funzione di epitelio che avvolge le grandi cavità sierose) e carcinoma polmonare. L insidiosità delle patologie da amianto sta nel fatto che i primi sintomi compaiono solo circa 10 anni dopo la prima esposizione e diventano ben evidenti solo dopo 20, quando risulta difficile, se non addirittura impossibile, intervenire con terapie efficaci. I fattori principali responsabili del rischio associato all esposizione a questo materiale sono: la concentrazione, la solubilità, la lunghezza, la forma e il diametro delle fibre inalate. Diversamente da quanto qualcuno possa pensare, il danno da amianto è di natura principalmente meccanica, fisica e non chimica. I vari tipi di amianto possono presentare fibre con due differenti forme geometriche: troviamo i serpentini, che comprendono il solo crisotilo (dal greco fibra d oro ), e gli anfiboli (dal latino amphibolus, ambiguo), a cui appartengono gli altri sei della tabella riportata ad inizio articolo. Questi ultimi sono decisamente meno diffusi rispetto al primo che rappresenta la forma di amianto decisamente più utilizzata in passato dall industria, ma sono i più pericolosi. Infatti, il crisotilo, avendo una struttura incurvata e meno rigida, raggiunge più facilmente le vie aeree, dalle quali, però, viene più facilmente rimosso grazie all apparato mucociliare. Invece, gli anfiboli, essendo meno flessibili, vengono rimossi con maggior difficoltà e, quindi, 15 n.26 Aprile 2012

Vecchia copertura ondulata per tetti in eternit. possono depositarsi a livello polmonare, dove innescano una sequenza di eventi infiammatori e inducono, in alcuni casi, l iniziazione del processo cancerogeno. Le fibre con diametro inferiore a 0,5 μm (micrometri) possono raggiungere gli alveoli polmonari, dove causano l attivazione del sistema immunitario locale e provocano una reazione infiammatoria da corpo estraneo. I macrofagi le fagocitano e stimolano i fibroblasti a produrre tessuto connettivo, causando una fibrosi interstiziale. In maniera simile può essere danneggiata la pleura, la doppia membrana sierosa che ricopre i polmoni. Generalmente fibre di lunghezza di circa 2 μm possono provocare asbestosi; quelle lunghe 5 μm possono provocare mesotelioma e fibre più lunghe di 10 μm, cancro polmonare; le più grandi sono lunghe fino a 50 μm circa. Normalmente le fibre di asbesto si depositano a livello della biforcazione delle piccole vie aeree, dove viene stimolata la risposta del sistema immunitario. I macrofagi, attivati da fattori chemiotattici e mediatori fibrogenici, sono in grado di fagocitare completamente ed eliminare le fibre più corte, mentre quelle più lunghe vengono inglobate solo parzialmente. Questo fa sì che queste cellule dell immunità, così danneggiate, non riescano più a lasciare gli alveoli polmonari, dove liberano mediatori dell infiammazione che attivano altre cellule immunocompetenti e stimolano la deposizione di fibre collagene causando, infine, infiammazione interstiziale polmonare generalizzata e fibrosi interstiziale. La pericolosità dell asbesto è dovuta anche alla liberazione di specie radicaliche tossiche che si generano durante il processo infiammatorio. A ciò, possono contribuire ulteriormente sostanze potenzialmente nocive adsorbite sulle fibre di asbesto, quali, ad esempio, cancerogeni contenuti nel fumo di tabacco; il rischio di contrarre carcinoma polmonare in soggetti esposti congiuntamente ad amianto e fumo di sigarette è aumentato di ben 55 volte, rispetto a individui esposti al solo amianto. La concentrazione di fibre inalate è un fattore determinante per il rischio di manifestare le patologie sopra citate, specialmente se l esposizione è prolungata nel tempo; tuttavia, teoricamente, una sola fibra di amianto può permettere l instaurarsi di processi patologici polmonari. La messa al bando Nonostante attualmente il rischio correlato all esposizione all amianto sia perfettamente noto e diversi Paesi ne abbiano definitivamente bandito l utilizzo (Unione europea, Arabia Saudita, Australia, Argentina, Cile, Giappone e molti altri), questo 16 n.26 Aprile 2012

Una semimaschera da lavoro con filtro HEPA, un filtro assoluto atto a rimuovere microrganismi e particolato. [Immagine: Haragayato, Wikipedia Commons, 2005] minerale viene ancora estratto e utilizzato in diversi nazioni, prima tra tutte la Russia (con 925mila tonnellate prodotte nel 2005), Cina, Canada, India e Brasile. Inoltre, essendo stato lungamente impiegato per una moltitudine di applicazioni, non stupisce la possibilità che l asbesto sia tuttora presente, magari sotto forma di eternit, in edifici, impianti industriali, cantieri navali. In questi casi, la sua presenza non è di per sé pericolosa; lo diventa, però, in seguito al possibile deterioramento del materiale, con conseguente liberazione nell aria di fibre che possono essere inalate. Nei suoi numerosi impieghi, l amianto è stato utilizzato in diverse forme, a cui è associato un diverso grado di rischio per la salute a seconda delle caratteristiche di friabilità del materiale: eternit, o cemento-amianto, impiegato specialmente per la realizzazione di tubi, tetti ondulati o piastre; contiene al massimo il 15% di amianto ed è un materiale compatto e poco friabile. amianto floccato, usato come materiale ignifugo e isolante termoacustico; contiene amianto in percentuale variabile tra il 60% e il 100% e risulta essere friabile e poco compatto. La friabilità, il cattivo stato di conservazione, la facilità di accesso e la mancanza di rivestimenti e protezioni sono tra i principali fattori che accrescono la probabilità di rilascio di fibre nell ambiente. Negli edifici in cui tuttora sia presente amianto, è possibile intervenire con opportune procedure di bonifica. Il metodo da utilizzare viene stabilito in base a diversi fattori: friabilità, spessore, peso, localizzazione del sito. Le procedure per la bonifica sono fondamentalmente tre: -- 1) Rimozione. È il metodo più sicuro, che permette di eliminare ogni possibilità di successive esposizioni a tale materiale. Tuttavia, questa procedura è abbastanza costosa e comporta la produzione di grosse quantità di rifiuti tossici e potenzialmente pericolosi. Si tratta, inoltre, di un procedimento complesso che deve essere effettuato da personale specializzato. Infatti, una rimozione non corretta può causare un ulteriore dispersione di fibre nell aria e, quindi, aumentare le probabilità di contaminazione dell ambiente e di contrarre patologie polmonari. -- 2) Confinamento. Viene effettuato mediante l installazione di una barriera di separazione tra l amianto e le aree occupate dell edificio. Questo procedimento è utile nel caso in cui si possa accedere facilmente all amianto, ma comporta la necessità di controllare regolarmente l integrità della struttura protettiva. -- 3) Incapsulamento. Questo metodo prevede il trattamento dell asbesto con appositi materiali di rivestimento che inglobino le fibre evitandone la dispersione. Generalmente viene utilizzato per materiali poco friabili. Anche in questo caso è necessario verificare periodicamente che l incapsulamento rimanga in buono stato e non venga danneggiato, ad esempio da infiltrazioni di acqua, le quali appesantiscono il rivestimento e ne facilitano il distacco, o da altri fattori come le attrezzature sportive installate nelle palestre. La situazione in Italia L Italia è uno dei Paesi più colpiti al mondo da malattie da amianto, con un valore di mortalità che si aggira attorno a 4.000 all anno; particolarmente elevati sono i decessi registrati nelle province di Genova, Gorizia, La Spezia, Livorno, Massa Carrara, Pistoia, Siracusa, Taranto, Trieste, sedi di porti e cantieri navali e, caso particolare, Alessandria. Pur non essendo facciata sul mare, quest ultima provincia ospitava nei pressi di Casale Monferrato una delle maggiori fabbriche produttrici di eternit, rimasta attiva per circa 80 anni. Purtroppo, tenendo conto del fatto che le diverse patologie richiedono un lungo periodo di latenza prima di manifestarsi (nel caso dei tumori anche 25-50 anni), il picco massimo di mortalità non sembra ancora essere stato raggiunto. Fortunatamente il rischio legato all esposizione all amianto è stato riconosciuto dai nostri legislatori e il suo impiego è stato bandito nel 1992 (Legge n. 257/92, Norme relative alla cessazione dell impiego dell amianto ). Questa è stata la prima legge emanata a tutela dei lavoratori e ha portato benefici sia per quelli impiegati nelle miniere, sia per altri operatori che avessero contratto le tipiche patologie dovute all esposizione. A seguire sono state emesse altre normative relative alla dismissione dell amianto 17 n.26 Aprile 2012

e alla tutela della salute. Tra queste il Decreto Ministeriale n. 248/04 del Ministero dell Ambiente e della Tutela del territorio ( Regolamento relativo alla determinazione e alla disciplina delle attività di recupero dei prodotti e beni di amianto e contenenti amianto ), il D.M. 14 Dicembre 2004 del Ministero della Salute ( Divieto di installazione di materiali contenenti amianto intenzionalmente aggiunto ) e il Decreto Legge 81 del 9 Aprile 2008 ( Attuazione dell art.1 della Legge n 123 del 3 Agosto 2007 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, con particolare riferimento al Capo III Protezione dai rischi connessi all esposizione all amianto, art. da 246 a 265). Grazie al quadro normativo attuale, l esposizione all amianto rimane un problema perlopiù limitato ai lavoratori delle imprese di demolizione e agli addetti alla rimozione dell amianto. È fondamentale che questi lavoratori utilizzino appositi dispositivi di protezione individuale, quali tute, galosce, guanti e maschere, sottoponendosi a controlli medici periodici. Sostituire l amianto Dopo la messa al bando dell amianto si è cercato di introdurre nuovi materiali naturali e sintetici che lo potessero sostituire nelle sue innumerevoli applicazioni. Diversi tentativi sono stati fatti con materiali quali fibre di vetro e lana di roccia (isolamenti termici e acustici in campo edile, mezzi di trasporto, filtri), fibre ceramiche (guarnizioni e tessuti antifiamma), materiali composti da fibre di vetro e metalli, prodotti in fibre di cellulosa o polimeri sintetici quali polipropilene, poliacrilonitrile, polivinilcloruro. Tuttavia, non sempre questi materiali si sono rivelati efficaci quanto l amianto e, in alcuni casi, i rischi derivati dall esposizione a lungo termine, ne hanno notevolmente limitato l utilizzo come possibili sostituti dell asbesto. Carmen C. Piras Chimico Amianto anche nell arte. Una scultura in eternit raffigurante una danzatrice attribuita ad Alexander Gonda (1967), conservata nei giardini della Casa di Eternit a Berlino. [Immagine: Rolf Nemitz, Wikipedia Commons, 2008]. 18 n.26 Aprile 2012