LE BASI DI DATI. Seconda parte La progettazione di database Relazionali SCHEMA LOGICO - Ristrutturazione dello schema concettuale

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Transcript:

LE BASI DI DATI Seconda parte La progettazione di database Relazionali SCHEMA LOGICO - Ristrutturazione dello schema concettuale

LA PROGETTAZIONE LOGICA L'obiettivo della progettazione logica è quello di costruire uno schema logico in grado di descrivere, in maniera corretta ed efficiente, tutte le informazioni contenute nello schema concettuale (E-R o UML) prodotto nella fase di progettazione concettuale. 2

I 3 LIVELLI DI ASTRAZIONE: Livello concettuale Livello logico Livello fisico 3

RISTRUTTURAZIONE DI SCHEMI E-R La prima fase della progettazione logica riguarda la ristrutturazione dello schema concettuale ottenuto nella precedente fase di progettazione. In particolare: l analisi delle ridondanze (vista nelle lezioni precedenti) L eliminazione delle generalizzazioni La scelta degli identificatori principali. 4

ELIMINAZIONE DELLE GENERALIZZAZIONI Per rappresentare una generalizzazione mediante entità e associazioni abbiamo essenzialmente tre alternative possibili: 1. Accorpamento delle figlie della generalizzazione nel genitore. 2. Accorpamento del genitore della generalizzazione nelle figlie. 3. Sostituzione della generalizzazione con associazioni. 5

1. ACCORPAMENTO DELLE FIGLIE DELLA GENERALIZZAZIONE NEL GENITORE. Accorpamento ver rso l alto Le entità figlie vengono eliminate e le loro proprietà (attributi e partecipazioni ad associazioni e generalizzazioni) vengono aggiunte all'entità genitore (vedi pagina seguente) 6

1. ACCORPAMENTO DELLE FIGLIE DELLA GENERALIZZAZIONE NEL GENITORE. Occorre aggiungere un attributo per discriminare le entità Risultato della realizzazione dello schema logico della pagina precedente in Access 7

2. ACCORPAMENTO DEL GENITORE DELLA GENERALIZZAZIONE NELLE FIGLIE. Accorpamento verso il basso L'entità genitore viene eliminata e, per la proprietà dell'ereditarietà, i suoi attributi, il suo identificatore e le relazioni a cui tale entità partecipava, vengono aggiunti alle entità figlie. (vedi pagina seguente) 8

2. ACCORPAMENTO DEL GENITORE DELLA GENERALIZZAZIONE NELLE FIGLIE. Risultato della realizzazione dello schema logico della pagina precedente in Access 9

3. SOSTITUZIONE DELLA GENERALIZZAZIONE CON ASSOCIAZIONI. La generalizzazione si trasforma in due associazioni uno a uno che legano rispettivamente l'entità genitore con le entità figlie.(vedi pagina seguente) 10

3. SOSTITUZIONE DELLA GENERALIZZAZIONE CON ASSOCIAZIONI. Risultato della realizzazione dello schema logico della pagina precedente in Access 11

SCELTA DEGLI IDENTIFICATORI PRINCIPALI Nei casi in cui esistono entità per le quali sono stati specificati più identificatori, bisogna decidere quale di questi identificatori verrà utilizzato come chiave primaria. I criteri di decisione per questa scelta sono i seguenti. 1. Gli attributi con valori nulli non possono costituire identificatori principali. Tali attributi infatti non garantiscono l'accesso a tutte le occorrenze dell'entità corrispondente, come sottolineato quando abbiamo discusso le chiavi nel modello relazionale. 12

SCELTA DEGLI IDENTIFICATORI PRINCIPALI 2. Un identificatore composto da uno o da pochi attributi è da preferire a identificatori costituiti da molti attributi. Questo infatti garantisce che le strutture ausiliarie create per accedere ai dati (gli indici) siano di dimensioni ridotte, permette un risparmio di memoria nella realizzazione dei legami logici tra le varie relazioni e facilita le operazioni di join. 13

SCELTA DEGLI IDENTIFICATORI PRINCIPALI 3. Per gli stessi motivi del punto precedente un identificatore interno con pochi attributi è da preferire a un identificatore esterno, che magari coinvolge diverse entità. Infatti, come vedremo più avanti, gli identificatori esterni vengono tradotti in chiavi che includono gli identificatori delle entità coinvolte nell'identificazione esterna: chiaramente in questa maniera si possono generare chiavi con molti attributi. 14

SCELTA DEGLI IDENTIFICATORI PRINCIPALI A questo punto, se nessuno degli identificatori candidati soddisfa tali requisiti, è possibile pensare di introdurre un ulteriore attributo all'entità: questo attributo conterrà valori speciali (detti codici) generati appositamente per identificare le occorrenze delle entità. 15