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SUSSIDIARIETÀ ORIZZONTALE NELLE POLITICHE REGIONALI IN MATERIA DI PARITÀ SCOLASTICA E DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (IEFP 1 ) 1. Scuole statali, scuole paritarie, istituzioni formative accreditate Nel sistema di Istruzione e Formazione italiano agiscono più soggetti. a. Scuole statali e a carattere statale Lo Stato agisce attraverso le scuole statali e a carattere statale (con quest ultima definizione si indicano le scuole non statali pubbliche di Aosta, Bolzano e Trento dalla primaria in poi). In Italia le scuole statali sono prevalenti nella scuola primaria e secondaria (rappresentano il 93% del totale nella scuola primaria, il 96% nella scuola secondaria di 1 grado e il 95% negli istituti scolastici della Scuola Secondaria di 2 grado) 2. b. Scuole paritarie Il sistema nazionale di istruzione, fermo restando quanto previsto dall articolo 33, secondo comma, della Costituzione, è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali (Legge 10 Marzo 2000, n. 62). Tra le scuole non statali vi sono le scuole paritarie, private o pubbliche a seconda della natura dell Ente gestore. Si tratta di scuole non statali che hanno conseguito la parità conformandosi agli ordinamenti scolastici vigenti; l Ufficio Scolastico Regionale (precedentemente il Ministero), su richiesta della scuola, accerta il possesso dei requisiti di qualità ed efficacia previsti dalla legge 62/2000 ed emette il provvedimento di riconoscimento della parità che permette alla scuola di rilasciare titoli di studio aventi valore legale. Esistono anche scuole non paritarie (scuole iscritte in un apposito albo regionale, ai sensi del D.M. 263/2007), ma rappresentano solo lo 0,4% delle scuole italiane e sono concentrate prevalentemente nel settore dell infanzia 3. Altre istituzioni scolastiche con particolari caratteristiche Oltre alle scuole richiamate sopra vi sono alcune scuole con differenziazione didattica che adottano, previa autorizzazione o riconoscimento ministeriale, metodi particolari. È il caso delle scuole con metodo Montessori. Ci sono anche convitti e educandati presso i quali, oltre al servizio convittuale, funzionano scuole pubbliche, scuole straniere (svizzera, tedesca, francese, ecc.), la scuola europea di Parma, scuole ebraiche e scuole con norme specifiche che tutelano l insegnamento delle lingue minoritarie. c. Istituzioni formative accreditate Le istituzioni formative (o Centri di Formazione Professionale), per svolgere attività di formazione professionale, devono essere accreditate. L Accreditamento è l atto con cui l amministrazione pubblica riconosce ad un organismo la possibilità di proporre e realizzare interventi di formazione e orientamento, finanziati con risorse pubbliche (D.M. 166/2001 e normativa successiva). Le Regioni rilasciano l accreditamento ai soggetti che fanno domanda di svolgere attività di orientamento o di Formazione Professionale, purché in possesso di specifici requisiti. 1 Schede curate dal prof. Bruno Bordignon per la parte relativa alla scuola paritaria e dall équipe della Sede Nazionale CNOS-FAP per la parte formativa. Anno scolastico-formativo 2015/2016 Monitoraggio aggiornato al 31 ottobre 2015. 2 Tuttoscuola, La nuova scuola spiegata ai genitori. Dalla scuola dell infanzia alle superiori, 5 febbraio 2010, p. 11. 3 MIUR, La scuola in cifre 2009-2010, stampa settembre 2011, p. 14.

I soggetti che svolgono i percorsi formativi triennali che concorrono all assolvimento dell obbligo di istruzione devono essere in possesso di ulteriori requisiti, oltre a quelli regionali, definiti da uno specifico provvedimento nazionale (D.I. 29 novembre 2007). La normativa vigente chiama istituzioni formative quelle strutture formative accreditate dalle Regioni per il diritto-dovere all istruzione e alla formazione, ivi compreso l assolvimento dell obbligo di istruzione (C.U. del 16.12.2010). Nell espressione istituzioni formative sono compresi i Centri di Formazione Professionale (CFP) che sono, secondo la definizione più affermata 4, sedi operative, in convenzione o in gestione diretta da parte delle Regioni, dotate di risorse umane e strutturali, che erogano servizi formativi e non formativi finalizzati sia al conseguimento di una qualifica professionale, da parte di giovani e adulti, sia ad attività di consulenza a soggetti terzi (scuole, territorio, imprese). In particolare i servizi forniti sono relativi a: analisi del contesto di impresa, sportelli informativi, inserimento dei disabili, incontro domanda/offerta, elaborazione di dati relativi al mercato del lavoro (Glossario multimediale ISFOL). 2. Politiche regionali verso le scuole paritarie 5 ABRUZZO 6 BASILICATA BOLZANO (Provincia Autonoma di) A livello di normativa sono previsti interventi per gli allievi che frequentano le scuole paritarie. «L Assistenza scolastica garantisce le pari opportunità nel settore dell istruzione a tutte le alunne e a tutti gli alunni appartenenti ai tre gruppi linguistici, offrendo loro aiuti economici diretti ed indiretti. Gli aiuti economici diretti, come le borse di studio, il trasporto alunni, l assicurazione 4 Oltre all espressione Centro di Formazione Professionale si sono usate e si usano ancora - con minor diffusione - espressioni quali Centro di servizi formativi, Agenzie formative, Strutture formative. 5 Schede curate dal prof. Bruno Bordignon e dalla Sede Nazionale del CNOS/Scuola - Anno scolastico-formativo 2016/2017 Monitoraggio aggiornato al 31 ottobre 2016. 6 Ai sensi della lettera e) comma 1, articolo 138, Decreto legislativo n. 112/1998.

contro gli infortuni scolastici e i libri di testo in comodato d uso, sono scaricabili dalla pagina Servizi dell assistenza scolastica del sito della Provincia Autonoma di Bolzano. Informazioni riguardanti gli aiuti economici indiretti, come i contributi per la refezione scolastica, per i convitti e per le scuole materne sono scaricabili dalla pagina Provvedimenti a favore di istituzioni del sito della Provincia Autonoma di Bolzano. Sono previsti contributi anche alle scuole paritarie per la costruzione e l ampliamento di edifici, nonché per acquisti urgenti. (Decreto del Presidente della Provincia del 23 febbraio 2009, n. 10, il quale stabilisce il Regolamento di cui all articolo 10 della legge provinciale 21 luglio 1977, n. 21: Direttive per l edilizia scolastica ). CALABRIA CAMPANIA A livello di normativa sono previsti interventi per gli allievi che frequentano le scuole statali e non statali gestiti dagli enti locali ma, nelle disposizioni attuative, sono esclusi gli studenti e le famiglie che scelgono le scuole paritarie. EMILIA ROMAGNA A livello di normativa sono previsti interventi per gli allievi che frequentano il sistema nazionale di istruzione e per gli allievi dei corsi di Formazione Professionale, quindi scuole statali e non statali. FRIULI VENEZIA GIULIA A livello di normativa sono previsti interventi, gestiti dagli enti locali, per gli allievi che frequentano le scuole materne statali e non statali, nonché per gli studenti frequentanti scuole di ogni ordine e grado, statali, pareggiate o legalmente riconosciute, ad eccezione delle Università. Assegni di studio per la frequenza delle scuole non statali, fissati a un massimo di 730 euro per le elementari, a 1.030 per le medie, a 1.430 per la frequenza obbligatoria delle secondarie. Tali livelli riguardano la fascia di reddito Isee fino a 20mila euro. Gli importi vanno ridotti di un quarto per i redditi da 20-25mila euro e dimezzati per Isee da 25-33mila euro.

Fasce Isee per i contributi per il trasporto scolastico e l acquisto di libri di testo. Anche in questo caso le fasce Isee sono tre: da 0 a 16.500 euro, da 16.500 a 22mila, da 22mila a 33mila. Entrambe le misure mettono in gioco risorse identiche a quelle dell anno scolastico 6 precedente. Lo stanziamento complessivo della legge 14/91 è diminuito in termini assoluti (è di 800.000), ma i contributi massimi percepiti dalle famiglie rimangono entro i limiti di quattro anni fa. È indice che nella diminuzione dello stanziamento incide la flessione del numero degli aventi diritto. LAZIO A livello di normativa sono previsti interventi, gestiti dagli enti locali, per gli allievi che frequentano le scuole paritarie. Non sono previsti contributi per le scuole paritarie ma è stata approvato nell anno 2002 un intervento a sostegno della famiglia per l accesso alle opportunità educative nella scuola dell infanzia. LIGURIA Nel 2006 la Regione Liguria ha approvato una legge dal significativo titolo Norme in materia di diritto all istruzione e alla formazione prevedendo interventi a sostegno della libertà di scelta delle famiglie verso tutte le parti del sistema educativo di istruzione e formazione. Il Piano regionale per il diritto allo studio del sistema scolastico e formativo anni 2011-2013 di cui all articolo 57 della legge regionale 8 giugno 2006 n. 15 approvato dal Consiglio Regionale il 1 giugno 2011 definisce le modalità operative e i modelli di domanda relativi ai vari interventi previsti dalla Legge Regionale 15/2006. La Regione ha istituito borse di studio per le spese sostenute nell anno scolastico 2015/2016 per l iscrizione e la frequenza scolastica nelle scuole statali e paritarie primarie (elementari), secondarie di I grado (medie) e secondarie di II grado (superiori). Sul sito della Regione Liguria possono essere scaricate le modalità operative per la richiesta dei contributi regionali. Nell anno 2002 la Regione Liguria ha approvato la legge Interventi regionali a sostegno delle famiglie per favorire il percorso educativo degli allievi delle scuole statali e paritarie. Per l anno scolastico 2015/2016 è prevista l erogazione di contributi, per l assistenza scolastica e la promozione del diritto allo studio nelle scuole dell infanzia, sulla base dei criteri individuati nel Piano regionale per il diritto allo studio. Possono presentare domanda di contributo: le scuole paritarie per l infanzia convenzionate le scuole paritarie per l infanzia non convenzionate le federazioni o associazioni rappresentative delle scuole dell infanzia In attuazione del Piano Regionale per il Diritto allo Studio del Sistema Scolastico e Formativo anni 2011-2013 di cui all art. 57 L.r. 8 giugno 2006, n. 15 (norme di interventi in materia di diritto all istruzione e alla formazione) si comunica che, per quanto riguarda l art. 10 della citata legge regionale (azioni regionali per le scuole dell infanzia), è prevista l erogazione di contributi, sulla base dei criteri individuati nel Piano medesimo (Modalità operative per la richiesta di contributi regionali per la realizzazione dell assistenza scolastica e la promozione del diritto allo studio nelle scuole paritarie dell infanzia anno scolastico 2016-2017). I soggetti interessati sono: le scuole dell infanzia convenzionate

le scuole paritarie per l infanzia non convenzionate federazioni o associazioni rappresentative delle scuole. LOMBARDIA Dal buono scuola alla dote Dopo una prima applicazione della formula del buono scuola quale primo passo per rispondere alla parità scolastica, nell anno 2007, la Regione ha adottato la formula delle doti : a sostegno del merito, della permanenza nel sistema formativo di studenti meno abbienti, della libertà di scelta della famiglia e, infine, per gli studenti disabili. La formula della dote supera la tipologia degli interventi finanziari distinti tra diritto allo studio e contributi alle scuole non statali. Il sistema Dote Scuola 2016/2017 della Regione Lombardia comprende, tra le altre, le seguenti componenti: Contributo per l acquisto di libri di testo, dotazioni tecnologiche e strumenti per la didattica, finalizzato a sostenere la spesa delle famiglie per l acquisto dei libri di testo, dotazioni tecnologiche e strumenti per la didattica, nel compimento dell obbligo scolastico sia nei percorsi di istruzione che di istruzione e formazione professionale; Buono scuola, finalizzato a sostenere gli studenti che frequentano una scuola paritaria o statale che preveda una retta di iscrizione e frequenza per i percorsi di istruzione. Il presente avviso fa riferimento alla D.G.R. del 29/2/2016, n. X/4872, Programmazione del sistema Dote scuola per i servizi di istruzione e formazione professionale, approvazione di un sistema di interventi per il rafforzamento del sistema duale e programmazione degli interventi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) per l anno scolastico e formativo 2016/2017 e disciplina le modalità per accedere alle suddette componenti. L esito della richiesta di dote verrà comunicato con un messaggio al numero di cellulare oppure di posta elettronica, a seconda di quanto indicato dal richiedente nella domanda. Per qualsiasi informazione di carattere generale è possibile chiamare il numero verde 800318318 o inviare una mail alla casella dotescuola@regione.lombardia.it. MARCHE MOLISE A livello di normativa (legge regionale 10 ottobre 2005, n. 31) sono previsti interventi, gestiti dai Comuni, per gli allievi che frequentano le scuole paritarie. L entità degli interventi è legata agli stanziamenti messi nei bilanci annuali e Sono previsti contributi alle scuole paritarie dell infanzia non statale e primaria sempre non statale. PIEMONTE

Cambia l assegno di studio: per l anno scolastico 2016-2017, diventa un voucher prepagato, sul modello dei ticket restaurant, che potrà essere speso fino al 31 dicembre 2017, per rette scolastiche, libri di testo, attività integrative, trasporti, materiale didattico e dotazioni tecnologiche. La selezione dei beneficiari è effettuata mediante bando pubblico realizzato esclusivamente con modalità informatiche. La Giunta regionale individua annualmente le modalità di distribuzione ai beneficiari del voucher, che può essere erogato in forma cartacea o virtuale. La rete degli esercizi commerciali convenzionati ai fini della fruizione del voucher è resa nota sul sito istituzionale della Regione Piemonte. PUGLIA Pur in presenza di una normativa che prevede interventi a favore degli utenti delle scuole pubbliche di ogni ordine e grado, con particolare riferimento alla scuola materna e dell obbligo, agli studenti delle Università e, per quanto riguarda la promozione culturale ed educativa, a tutti i cittadini gestiti dai Comuni, si evidenzia la non copertura finanziaria. Pur previsti dalla normativa, i contributi non risultano essere erogati. Sono previsti contributi alle scuole paritarie senza fini di lucro e degli Enti locali con la Deliberazione della Giunta Regionale del 26 luglio 2016 Contributi alle scuole dell infanzia paritarie private senza fine di lucro e degli enti locali per l anno 2016. Per le scuole dell infanzia paritarie private senza fini di lucro convenzionate con i Comuni e per quelle degli enti locali (in totale numero 1.065 sezioni), viene previsto un contributo di gestione pari ad 939,00 a sezione. Lo stanziamento complessivo ammonta ad 1.000.000. Gli importi assegnati ai Comuni con il presente piano di riparto sono riportati nell Allegato alla presente deliberazione. SARDEGNA La normativa vigente prevede contributi alla scuola dell infanzia non statale per fronteggiare i crescenti oneri di gestione a carico delle stesse nella misura del 44% circa della spesa ammissibile. SICILIA La legge regionale 3 ottobre 2003, n. 14 Norme per l erogazione del buono scuola ed interventi per l attuazione del diritto allo studio nelle scuole dell infanzia, elementare e secondarie disciplina la libertà della famiglia nell educazione dei figli e il diritto allo studio per tutti gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. La legge regionale sul buono scuola e il diritto allo studio supera, nell erogazione dei contributi, la distinzione tra scuole statali e non statali.

Per le scuole dell infanzia il contributo è stato dimezzato (2009 4.000,00 per sezione, 2011 2.000, per sezione); analogamente per le scuole primarie convenzionate (da 16.000,00 per sezione ad 8.000,00 per sezione). TOSCANA A livello di normativa sono previsti servizi e interventi volti a rendere effettivo il diritto all apprendimento e all istruzione scolastica dei soggetti frequentanti le scuole statali, le scuole paritarie private e degli enti locali, dell infanzia fino all assolvimento dell obbligo scolastico e formativo. L entità degli interventi è legata agli stanziamenti messi nei bilanci annuali e Scuole dell infanzia Approvato il nuovo bando Buoni Scuola per l anno scolastico 2015-2016 L amministrazione regionale ha approvato anche per l anno scolastico 2015-2016 uno specifico bando (Decreto Dirigenziale n. 4387/2015 come rettificato dal Decreto Dirigenziale n. 4530/2015) finalizzato a sostenere i cittadini residenti in Toscana nella frequenza dei propri figli delle scuole dell infanzia paritarie, private e degli enti locali (3-6 anni settembre 2015-giugno 2016). L intervento, realizzato per mezzo dei cosiddetti Buoni Scuola, è finalizzato a garantire la parziale o lo totale copertura delle spese sostenute per la frequenza: Misura 1: di scuole dell infanzia paritarie comunali (3-6 anni) Misura 2: di scuole dell infanzia paritarie private (3-6 anni). I contributi saranno assegnati ai Comuni, i quali prima di formulare domanda alla Regione, dovranno adottare specifico avviso comunale rivolto a cittadini toscani con bambini in età utile per la frequenza della scuola dell infanzia; ad esito di tale avviso comunale redigono apposita graduatoria, sulla base di criteri coerenti con le disposizioni previste dall avviso regionale. La domanda di accesso ai buoni scuola dovrà pertanto essere presentata presso il Comune ove ha sede la scuola. TRENTO (Provincia Autonoma di) e A livello di normativa vigente (l. p. n. 5/2006) sono previsti servizi e interventi volti a sviluppare il sistema educativo provinciale in base al principio della centralità della scuola pubblica ai sensi della legge 10 marzo 2000, n. 62 e di unitarietà con il sistema nazionale, riconoscendo le peculiarità dell Istruzione e della Formazione Professionale nonché dell alta Formazione Professionale, anche in relazione agli specifici strumenti e metodologie. La medesima normativa prevede assegni di studio per assicurare agli studenti delle istituzioni scolastiche paritarie del primo e del secondo ciclo l equipollenza di trattamento previsto per quelli delle scuole statali e per agevolare l adempimento dei compiti educativi delle famiglie, oltre a contributi diretti anche alle scuole paritarie. Scuole paritarie, assegno di studio Assegno per la retta scolastica a studenti iscritti alle scuole paritarie in Trentino. Necessaria la dichiarazione Icef [Indicatore della Condizione Economica Familiare] Si tratta della concessione di un assegno di studio per la spesa relativa alla retta scolastica delle scuole paritarie e steineriane con sede in provincia di Trento. L assegno ha validità per l intero anno scolastico e può essere ottenuto anche in presenza di altri benefici previsti dalla normativa provinciale in materia di diritto allo studio e di benefici di altri enti territoriali nei limiti della spesa complessiva sostenuta dalla famiglia. È previsto un assegno pro-capite annuo che varia dai 50 ai 1100 euro in base al reddito del nucleo familiare.

L importo massimo dell assegno di studio per le spese di iscrizione e frequenza alle scuole paritarie con sede in Trentino (retta scolastica) resta, anche per l attuale anno scolastico quello dello scorso anno pari a: 600 euro per le scuole elementari, 700 per le medie, 1.100 per le scuole superiori. Per saperne di più: www.vivoscuola.it UMBRIA Non sono previsti contributi alle scuole non statali. VALLE D AOSTA Diritto soggetti allo studio La Regione autonoma Valle d Aosta non fa distinzione tra scuola statale e scuola non statale perché entrambe svolgono un servizio pubblico, purché riconosciute. VENETO Scuola non statale La Regione Veneto sin dal 1985, con la legge n. 31, Norme e interventi per agevolare i compiti educativi delle famiglie e per rendere effettivo il diritto allo studio garantiva sostegni agli allievi delle scuole istituite dallo Stato e di quelle legalmente riconosciute e istituite senza scopo di lucro da Enti e/o gruppi di cittadini, riferite alla fascia della scuola elementare e media dell obbligo, della scuola media superiore, artistica e musicale, nonché gli alunni delle scuole materne non statali. Con la legge n. 1 del 2001, Interventi a favore delle famiglie degli alunni delle scuole statali e paritarie ha predisposto specifici interventi per studenti delle scuole statali e paritarie private e degli enti locali, coinvolti nell adempimento dell obbligo scolastico e nella successiva frequenza alla scuola secondaria. Per il 2015/2016: con Delibera della Giunta regionale n. 1044 del 29/06/2016 è stato approvato il Bando per la concessione del contributo regionale Buono-Scuola per l anno scolastico-formativo 2015-2016. I contributi concessi sono relativi a limiti di reddito (articolo 5) ed importi massimi (articolo 6).