PARROCCHIA DELLA B.V. DEL CARMINE UDINE AVVENTO 2015 ANIMAZIONE DELLE MESSE DA PARTE DEI BAMBINI DELLE ELEMENTARI

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Transcript:

PARROCCHIA DELLA B.V. DEL CARMINE UDINE AVVENTO 2015 ANIMAZIONE DELLE MESSE DA PARTE DEI BAMBINI DELLE ELEMENTARI

Terza Domenica di Avvento 13 dicembre 2015 Accensione della Candela della Corona dell Avvento Siamo i bambini di terza elementare. Accendiamo la terza candela dell'avvento. Si chiama candela dei pastori. Questa candela ci ricorda che furono i pastori ad adorare per primi Gesù bambino e a diffondere al mondo la bella notizia. Accensione della candela Insegnami Gesù a meravigliarmi sempre davanti alla bellezza del tuo amore. Aiutami a mantenere un cuore semplice e povero che mi aiuti a riconoscerti nelle altre persone. Riflessione dei bambini sul cartellone Don Giancarlo: Tommaso, vuoi cominciare tu a spiegarci che cosa rappresenta il vostro cartellone? Tommaso: Un primo punto é rappresentato nel nostro cartellone dalle facce di bambini che si meravigliano davanti alla bellezza della natura. Don Giancarlo: e poi, Francesco? Francesco: Un secondo punto è Gesù che nel nostro cartellone é rappresentato con le braccia aperte, braccia che accolgono, e attorno a Lui abbiamo voluto mettere immagini di amicizia, accoglienza, pace. Don Giancarlo: Riccardo e Federico, spiegateci alcune di queste immagini.

Riccardo: Due militari che si abbracciano, che vivono la pace. Questa immagine vuole essere un modo per far comprendere come sia possibile per grandi e piccoli vivere la pace, basta volerlo veramente. Federico: Un'altra immagine raffigura persone provenienti da paesi diversi, portatori ognuno di loro di cultura e religione diversa, che si abbracciano. Con questa immagine vogliamo esprimere che l amore vero non ha preferenza alcuna, il vero amore abbraccia e accoglie tutti. Don Giancarlo: La parola chiave di questa domenica è " Io mi meraviglio". Iuri, che cosa significa per voi bambini meravigliarsi? Yuri: Meravigliarsi significa restare stupiti, sorpresi di una cosa bella che ci fa felici. Noi bambini abbiamo pensato che ci sono due modi di meravigliarsi: uno è con gli occhi e l'altro più importante è con il cuore. Don Giancarlo: Spiegate meglio ciò che volete dire. Fate anche alcuni esempi concreti. Alessandro. Alessandro: Noi bambini ci meravigliamo delle cose belle che ci accadono ogni giorno e fanno ingrandire il nostro cuore: il sorriso dei nostri genitori, l'abbraccio dei nonni, i complimenti delle nostre maestre. Don Giancarlo: Lorenzo. Lorenzo: Ci meravigliamo anche di un fiore che sboccia, una bella giornata di sole, il profumo di una torta da mangiare con gli amici. Queste piccole cose ci meravigliano perché ci permettono di essere felici e di trasmettere questa felicità a tutti coloro che incontriamo. Don Giancarlo: Camilla. Camilla: A me meraviglia un bambino mio compagno di scuola che è sempre gentile con me anche se a volte io son un po' scontroso e antipatico con lui. Don Giancarlo: E voi bambini come meravigliate? Fateci degli esempi Nicolò, Luca e Mia.

Aaron: Noi meravigliamo gli altri con le nostre buone azioni, con il nostro comportamento corretto. La mamma si meraviglia quando sparecchio la tavola, il nonno si meraviglia quando lo aiuto ad alzarsi, la maestra si meraviglia quando divido la mia merenda con chi non ce l'ha. Luca: Io meraviglio chi mi sta accanto quando non prendo in giro chi non è capace di fare qualcosa a scuola. Riccardo: Io meraviglio gli altri quando gioco con un bambino che non ha amici. Don Giancarlo: E c'è qualcuno che vi meraviglia più di tutti? Gherardo. Gherardo: Mi meraviglia Dio che ha creato l' amicizia che ci rende la vita più bella perché così non siamo mai soli. Don Giancarlo: Roberta. Roberta: Gesù ci meraviglia, le sue parole nel vangelo ci meravigliano, i suoi gesti e le sue azioni perché ci insegnano ad amare il prossimo, a condividere ciò che abbiamo, ad accogliere chi è solo e malato, a perdonare. Don Giancarlo: Tu, Martina, vuoi aggiungere un altro pensiero. Non è vero? Martina: Sì. Noi bambini siamo sicuri che riusciamo a meravigliare Gesù quando vede e sente che le nostre preghiere vengono dal nostro cuore. Don Giancarlo: Giacomo, avete pensato ad un impegno concreto? Giacomo: Noi bambini ci impegniamo a guardare con occhi veramente "grandi e aperti" le bellezze che troppo spesso non vediamo.

Riflessione di un genitore sulla parola chiave IO MI MERAVIGLIO Se tengo gli occhi ben aperti e guardo i miei figli, posso anch io meravigliarmi. Mi meraviglio della loro capacità di accogliere con semplicità, di perdonare senza portare rancore, di ringraziare per le piccole cose, di non giudicare. Mi meravigliano le loro domande di bambini a volte ingenue, ma allo stesso tempo difficili e le loro risposte così disarmanti. Mi meraviglio allora di non riuscire io a vedere con i loro occhi, della loro capacità di sguardo che rende grande anche il più piccolo gesto. È in quei momenti che mi chiedo anch io cosa dobbiamo fare noi grandi. Forse imparare almeno un po per dare un senso, per saper vivere in modo diverso, per riscoprire il mondo con gli occhi di chi accoglie, perdona, ringrazia e non giudica. Anch io riesco a meravigliarmi quando mi fermo a guardare la nostra famiglia. La meraviglia è vedere come quei figli che abbiamo immaginato prima che nascessero, su cui ci siamo proiettati, che avremmo voluto a modo nostro in realtà ci stupiscono perché sono così diversi da noi, davvero sono a immagine e somiglianza di quel Dio Padre che ce li ha donati e li ha fatti come un prodigio - come recita un salmo. La meraviglia è stata vedere come, con l aiuto di Dio, è possibile crescere nell amore tra noi sposi e verso i nostri figli, nonostante le nostre fragilità, il nostro egoismo, le nostre paure di non essere all altezza di dare la vita, provvedere, educare un altra creatura. Infine credo che quello che più meraviglia noi e i nostri figli è che possiamo imparare da Gesù che per primo lo ha fatto per noi, l amore che si dona, perdona e non si esaurisce.