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Transcript:

Tu che annunci liete notizie (Isaia 40,9) Itinerario per vivere l Avvento e il Natale 2007 in famiglia

Una lieta notizia non si può tenere per sé: il messaggero di cui parla il profeta Isaia alza la voce, sale sul monte perché sia udibile a tutti quanto sta per annunciare (cfr. Is. 40,9) Nasce Gesù, Dio viene a visitare la terra, assumendo su di sè la fatica di ogni donna e uomo, portando la lieta notizia dell amore di Dio. Nel disegno di copertina i messaggeri si moltiplicano e lanciano colombe annunciatrici di Pace e Salvezza per ogni persona. La Parola di Dio annuncia la lieta notizia; e sono i poveri ce la rendono concreta e ce la fanno comprendere, ci ricordano che davanti a Dio tutti siamo poveri. La condivisione, quindi, prima che gesto di generosità, è riconoscerci compagni di un cammino comune. 2

La lieta notizia diventa vita, nel tentativo di trasformare in gesti concreti quanto ci è stato annunciato; ci sprona a pregare insieme per vivere nel migliore dei modi l attesa della venuta di chi ci libera e salva. Allo schema dei giorni festivi di questo Avvento/Natale si aggiunge la voce dei ragazzi della scuola media Giovanni e Francesca Falcone di Roma. Insieme a migliaia di loro coetanei, hanno partecipato all iniziativa La nave della legalità che li ha condotti a Palermo per capire il fenomeno mafioso, le sue tragiche conseguenze e lanciare un messaggio di impegno e speranza. Nei giorni feriali, la Parola di Dio si fa riflessione e preghiera, grazie all aiuto di alcune famiglie. Alle loro preghiere, in uno spazio apposito, possiamo aggiungere quelle di ognuno di noi, e recitarle insieme prima del pasto che ci vede riuniti in famiglia. Caritas Italiana augura ad ognuno un tempo di Avvento ricco di speranza e un Natale dove il lieto annuncio si trasformi in condivisione con gli altri, a partire dalle persone più care. 3

Prima domenica di Avvento 2 DICEMBRE È ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno. (Romani 13,11-13a) annunciat a dai poveri Quale buona notizia può recare un vecchio mendicante indiano, cosa possono dire quelle mani protese e quella voce Allah, Allah che accompagnano il gesto? Rivedo la scena nei ricordi, pochi giorni dopo il mio arrivo in India. Mi hanno già detto che non bisogna dare l elemosina ai poveri sulla strada, perché si sarebbe immediatamente sommersi da frotte di altri poveri che reclamano la propria parte. I am a poor continua il vecchio, guardandomi con gli occhi stanchi e pure ancora stranamente penetranti. Sono un povero dice, e ripete ancora: Allah, Allah. Gli dico che mi dispiace, che non sono ricco nemmeno io, che non posso dargli niente. Tutti siamo poveri davanti a Dio mi risponde nel suo inglese essenziale Anche i white men, anche tu sei povero. Continua con un dono dimesso Ma tu non sei un mendicante, io sono un mendicante e ho bisogno di te. Dopo 30 anni quelle parole mi risuonano ancora nella testa: I am a begger, I need you. Io sono un mendicante, non ho bisogno della rivoluzione, di fare sciopero, di iscrivermi al sindacato: Ho bisogno di te. La conversazione è andata avanti ancora per qualche minuto, ed effettivamente una piccola folla di altri mendicanti o di curiosi si è subito formata attorno a noi. Ma, contrariamente a quello che mi aspettavo, tutti stavano zitti a osservare il lento e insolito colloquio del vecchio indiano e del giovane europeo che ero, anzi englishman Alla fine gli do una decina di rupie, lui ne prende 2 o 3 e poi dice Give other. Come, dico, non ti bastano? You no understand risponde give other beggers. Tu non capisci, dai ad altri poveri. La piccola folla guarda, ma nessuno dice niente, nessuno interviene. Quel vecchio indiano ora è nella braccia di Dio, ma io ne conservo la foto; chissà, forse nessuno l aveva mai fotografato prima. Mi ha svelato alcune verità che poi avrei approfondito in libri, convegni, incontri. Lui mi ha svelato la mia povertà, la mia possibile ricchezza, i gesti che accompagnano la dignità ferita, mi ha insegnato l ascolto e il coraggio davanti alla folla, che non è sempre ostile. 4

Dhaniydsad sahib, mi dice il vecchio, andandosene, curvo e lento. Ma lo dice serio, senza sorridere. Vuol dire grazie signore. Io lo vedo allontanarsi e gli dico a mezza voce, anche se lui non sente, le stesse parole: Dhaniydsad sahib, grazie Signore. La folla se ne va alla spicciolata, nessuno mi chiede niente. Un operatore Caritas diventa vita Per convertirsi, cambiare vita, occorre uscire da se stessi, dal proprio nido dorato. Se questo ragazzo di allora non avesse accettato, con spirito di fede e avventura, di partire per luoghi lontani, non avrebbe imparato le tante cose che tuttora lo vedono impegnato a servizio di tante comunità nel mondo. Ci sono tanti modi di partire: i giovani possono decidere di fare un esperienza all estero con le tante organizzazioni che le promuovono oppure decidendo di aderire al servizio civile internazionale. Gli adulti possono informarsi sulle possibilità del turismo responsabile: raggiungere mete incantevoli, ma incontrando veramente il popolo che le abita e si organizza per migliorare le proprie condizioni di vita. Tutti possono meglio informarsi: la fine dell anno è tempo per decidere qualche abbonamento che possa allargare la nostra mente e il nostro cuore (riviste Caritas, missionarie, di organizzazioni non governative, ecc.) P reghiamo insieme Signore, siamo tutti poveri davanti a Te. Aiutaci ad esprimere il nostro bisogno di Te e di persone che ci amino e a rispondere a chi ci chiede solidarietà, disponibilità, ascolto, affetto. Liete notizie dalla nave della legalità Siamo saliti sulla nave dove ci hanno distribuito una borsetta con la maglietta di Giovanni e Paolo*, e ti posso assicurare, caro diario, che già imbarcarci sulla nave ha cominciato vera mente a farmi capire che dentro di me qual cosa stava cambiando. *Falcone e Borsellino 5

Lunedì 3 dicembre Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell arte della guerra. (Isaia 2,4) Signore, oggi ci parli della guerra che noi per fortuna non conosciamo; noi non abbiamo spade e lance nelle nostre case. Forse allora vuoi farci capire che ognuno di noi ha le sue responsabilità nella costruzione della pace e che le nostre guerre sono i nostri sterili litigi, i bisticci per un gioco o i capricci per una sciocchezza; le nostre armi sono le parole, a volte così taglienti e offensive, i silenzi, sempre troppo lunghi, gli egoismi e le prepotenze, che non lasciano spazio agli altri. Aiutaci allora attraverso l esperienza del perdono a trasformare questi inciampi della vita quotidiana in momenti di crescita per le nostre famiglie e a prepararci così con le migliori di - sposizioni d animo ad accoglierti nella grotta di Betlemme.......... 6

Martedì 4 dicembre Signore, oggi con la tua Parola ci riveli che nel Tuo regno i veri grandi sono gli umili, coloro cioè che si riconoscono bisognosi di te. Nelle nostre famiglie, di fronte a tanti problemi, a volte ci sembra di aver già capito tutto, di poter fare da soli o addirittura di essere quelli che possono insegnare senza aver più niente da imparare. Aiutaci allora ad imparare dai bambini più piccoli l atteggiamento di chi sa di aver bisogno di tutto e la consapevolezza di dover essere sempre accompagnati per mano: noi vogliamo essere quei piccoli a cui ti riveli ed averti come riferimento per la nostra vita, per poterci rivolgere a te nei momenti del bisogno e ringraziarti nei momenti più belli.... Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. (Luca 10,21)...... 7

Mercoledì 5 dicembre La folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E glorificava il Dio di Israele. Signore, oggi ci parli di ciechi che vedono, di muti che parlano, e di altri grandi miracoli che hai compiuto e di cui la folla si stupisce. Noi non abbiamo mai visto niente di tutto questo, ma ti chiediamo di insegnarci a rimanere stupiti dei piccoli grandi miracoli di tutti i giorni, quelli che parlano della bellezza del creato, della grandezza del cuore di tante persone che incontriamo. Come è successo nel brano che abbiamo ascoltato, tu ti prendi cura di noi, intervenendo nelle nostre vite con doni che a noi spetta solo di riconoscere e accogliere. Donaci la capacità di saper vedere la tua miracolosa presenza nella quotidianità delle nostre case e testimoniarla con le persone che incontriamo....... (Matteo 15,31)... 8

Giovedì 6 dicembre Signore, con la lettura di oggi ci ricordi che la pace è per chi ha fiducia in te e ti è fedele: questo non è sempre facile perché a volte sembra proprio che tu ci chieda di percorrere strade che non fanno per noi, un lavoro che non sembra adatto, un compagno di banco o un insegnante che non ci va a genio Certe volte proprio non capiamo! Ma che serenità quella volta che, nonostante tutto, ci siamo fidati, abbiamo accettato di cuore e a distanza di tempo ci siamo accorti che il tuo progetto era ben più grande di quello che riuscivamo a vedere in quel momento. E che pace anche quella volta che ti siamo stati fedeli fino in fondo, mettendo a tacere il nostro egoismo, il nostro orgoglio, il dio-denaro, il dio-lavoro Per la pace nelle nostre case, rafforzaci Signore nella fedeltà e nella fiducia in te.... Aprite le porte: entri il popolo giusto che si mantiene fedele. Il suo animo è saldo; tu gli assicurerai la pace, pace perché in te ha fiducia. (Isaia 26,2-3)...... 9

Venerdì 7 dicembre Udranno in quel giorno i sordi le parole di un libro; liberati dall oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno. Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore, i più poveri gioiranno nel Santo di Israele. Signore, oggi, attraverso la lettura della tua Parola, ci ricordiamo che Tu ci hai promesso la salvezza. Che strana la parola promessa : ne sentiamo in continuazione, ogni pubblicità ci promette una soddisfazione e una gioia che poi, o non arriva mai, o dura pochissimo. Per non parlare poi delle promesse che facciamo noi, così difficili da mantenere Tu però torni a riempire di significato questa parola: tu sei colui che mantiene la promessa. La tua è una promessa di salvezza, fatta rovesciando le nostre logiche terrene: ad essere rallegrati saranno gli umili e a gioire saranno i poveri. Insegnaci allora a valutare con sapienza i beni della terra affinché possiamo un giorno far parte di coloro che gioiranno in te....... (Isaia 29,18-19)... 10

IMMACOLATA CONCEZIONE (Sabato 8 dicembre) Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per s empre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine. (Luca 1,30-33) annunciat a dai poveri Fatima è una giovane donna del Marocco, immigrata e di fede musulmana che si ritrova sola e abbandonata con un bambino nella pancia. Disperata per la paura di non farcela, dapprima pensa di abortire, poi decide di partorire e di lasciare il bambino ad un destino migliore che non quello che avrebbe potuto avere con lei. Poi, quasi per caso, incontra persone che si interessano alla sua situazione, che le promettono e garantiscono un aiuto e la incoraggiano in questo momento difficile. Ha sentito di non essere sola, si è sentita amata e accettata e, attraverso tante difficoltà, ha partorito una stupenda bambina. Si sistema in un piccolo appartamento, vicino ad altre famiglie, trova un lavoro e comincia a farsi attenta ad alcune situazioni di bisogno di altre donne straniere che si ritrovano nelle sue condizioni iniziali di abbandono e disperazione: Amina, una ragazza del Marocco lasciata dal marito perché era in attesa di un bambino e Natalia una donna dell Ucraina che cercava un posto per lei e per il suo bambino di una settimana, visto che era stata cacciata dalla famiglia dove si trovava per lavoro. Così, la casa di Fatima diventa a sua volta luogo di accoglienza per situazioni difficili, oasi di passaggio per altre donne che da sole non ce l avrebbero fatta. E se provate a chiedere a Fatima il perché di questa sua disponibilità, vi sentirete rispondere: Non posso non restituire ad altri, nel piccolo che posso fare, quello che a mia volta ho ricevuto, perché ho capito che questo è l unico modo di vivere. Certo questa è una pagina di Vangelo, come al solito con dei protagonisti inaspettati e con una logica sorprendente, proprio come solo il Signore sa fare. E questo è sicuramente un seme della civiltà dell amore, un segno della pace che è possibile, un segno di speranza e di incoraggiamento che una persona semplice e con un sacco di problemi ci insegna. Un operatore Caritas 12

diventa vita Nessuno è tanto povero da non potersi mettere a servizio delle persone. Quello che abbiamo ricevuto, gratuitamente, è un dono da condividere perché la lieta notizia di Gesù sia annunciata anche con gesti concreti. Analizziamo bene il nostro tempo: che spazio diamo al volontariato, al servizio di persone che fanno più fatica? La parrocchia, la Caritas possono darci indicazioni in proposito e aiutarci a mettere a disposizione i doni ricevuti. P reghiamo insieme Signore, dacci il dono dell accoglienza, per moltiplicare la gioia intorno a noi. Insegnaci la gratuità perché il tuo amore sia visibile a tutti. Come Fatima aiutaci a dire: questo è l unico modo di vivere. Liete notizie dalla nave della legalità Sai, io sono una ragazza che si è sempre fatta gli affari suoi senza andare ad intromettersi nella vita altrui, però dopo quel giorno nell aula-bunker con tutte quelle persone che parlavano e manifestavano la loro disapprovazione alla mafia, ho capito che è giunto il momento di dire ba- sta a tutte le cose brutte che mi circondano. 13

Seconda domenica di Avvento 10 dicembre Accoglietevi perciò gli uni gli altri come Cristo accolse voi, per la gloria di Dio. Dico infatti che Cristo si è fatto servitore dei circoncisi in favore della veracità di Dio, per compiere le promesse dei padri; le nazioni pagane invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto Per questo ti celebrerò tra le nazioni pagane, e canterò inni al tuo nome. (Romani 15,7-9) annunciat a dai poveri Dobbiamo ricordare che siamo stati un popolo di emigranti. Il giornalista Gian Antonio Stella inizia un suo libro ( L Orda, quando gli albanesi eravamo noi ) con queste parole La feccia del pianeta, questo eravamo. Meglio: così eravamo visti noi italiani. Tutto ciò credo che non lo dovremmo mai dimenticare. Ora siamo noi a dover accettare persone dalla cultura, dai costumi e dalle abitudini diverse dalle nostre, ma non dobbiamo mai considerare qualcuno, anche se povero, la feccia del pianeta, e dovremmo dire, come diceva Madre Teresa di Calcutta amali. Nella nostra parrocchia molti credono in ciò ed è per questo che da oltre tre anni portiamo avanti un programma di accoglienza: cene, panini, docce ed una scuola d Italiano. Tutti questi interventi sono rivolti ai numerosi stranieri che vivono in baracche lungo le sponde del vicino fiume Aniene. In occasione della consegna degli attestati scolastici, abbiamo organizzato un momento particolare con la messa in scena della commedia Romeo e Julieta ai tempi del permesso di soggiorno. L idea è venuta perché quest anno un cospicuo numero di ragazzi, tra i 12 e 19 anni, hanno frequentato la nostra scuola. Abbiamo trovato un regista disponibile a guidarci, dei pezzi di stoffa (anche brutti), dei cartoni, che non servono solo per riparare dal freddo, dei teli di plastica, che non servono solo per fare i tetti delle baracche, tanta buona volontà (sono circa 4 mesi che si lavora alla sua realizzazione), tanto tanto amore ed ecco tutto è pronto. Sicuramente non è un opera da professionisti, sicuramente i mezzi sono scarsi, ma tutti gli attori ci hanno messo tanto impegno per dimostrare che tra gli immigrati non c è solo gente che razzola nei cassoni dell immondizia, che beve, o fa di peggio c è anche tanta brava gente che vuole lavorare, che vuole studiare, che vuole impegnarsi per avere un futuro migliore rispetto a quello che avrebbe potuto avere nel paese di origine come, fino a qualche anno fa, abbiamo fatto noi. Una parrocchia di periferia 14

diventa vita Pezzi di stoffa, anche brutti, e cartoni diventano scenografie; persone solitamente ai margini, guardate con sospetto, diventano attori, tecnici, musicisti, mostrando il meglio di sé. Questa parrocchia ha seguito la logica dell amore, non della sola beneficenza; si è messa in relazione con le persone, non ha solo provveduto ai casi. Ricordando quando gli Albanesi eravamo noi, ha riconosciuto in tutti dignità e valore. Occorre recuperare creatività, inventarsi modi perché le persone in difficoltà vengano riconosciute nelle loro risorse, e venga loro chiesto di coinvolgersi, di partecipare. Parliamone in parrocchia. P reghiamo insieme Signore, il futuro migliore che tante persone cercano tra noi, può diventare possibile anche grazie all accoglienza di ogni persona, di ogni comunità. Insegnaci lo spirito dell accoglienza, privo di pregiudizi, aperto alla Tua presenza in ogni persona. Liete notizie dalla nave della legalità La mafia non è solo alimentata da mafiosi, ma anche dalla poca conoscenza che porta a creare persone omertose che non capiscono l importanza di combat- tere questa ignobile situazione. Tutti abbiamo il diritto di vivere in libertà e serenità e questo non accadrà finché non combat- teremo fianco a fianco per permetterlo. 15

Lunedì 10 dicembre Ci sarà una strada appianata e la chiameranno Via santa ; nessun impuro la percorrerà e gli stolti non vi si aggireranno. Non ci sarà più il leone, nessuna bestia feroce la percorrerà, vi cammineranno i redenti. Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore e verranno in Sion con giubilo; felicità splenderà sul loro capo; gioia e felicità li seguiranno e fuggiranno tristezza e pianto. Cammineremo sulla Via santa, Signore, ora lo so e non sarà la strada in discesa o quella facile : sarà la via in cui tutto avrà chiaramente un senso, il senso. E noi la percorreremo nella gioia quando splenderà nitida ai nostri occhi la meta verso cui vogliamo andare. Gioia e felicità ci seguiranno, la tristezza e il pianto fuggiranno perché sapremo che non la fatica, non l incomprensione, la debolezza o la delusione possono allontanarci da Te. I redenti la percorreranno, non i super-men, ma coloro che si sono lasciati abbracciare da te nei giorni della vittoria e in quelli della sconfitta.......... (Isaia 35,1-10) 16

Martedì 11 dicembre Ma devo essere io ad annunciare Dio? Io reco liete notizie in Sion? Se vedo le mie mani sono vuote, se mi immergo nel mio cuore notizie tristi mi circondano. Ma al centro del mio esistere ecco uno sguardo, il calore di un abbraccio dato e ricevuto, il desiderio di un incontro non ancora compiuto. Allora ho anche io una buona notizia, la buona notizia: ecco il Signore, vive nella comunione perfetta della Trinità e anche nella comunione dell uomo e della donna. Rallegrati Gerusalemme, nelle nozze ecco il nostro Dio!......... Sali su un alto monte, tu che rechi liete notizie in Sion; alza la voce con forza, tu che rechi liete notizie in Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annunzia alle città di Giuda: Ecco il vostro Dio!. (Isaia 40,9) 17

Mercoledì 12 dicembre Non lo sai forse? Non lo hai udito? Dio eterno è il Signore, creatore di tutta la terra. Egli non si affatica né si stanca, la sua intelligenza è inscrutabile. Egli dà forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato. Eccoci Signore, ci siamo incontrati e nelle nostre nozze cerchiamo l incontro con Te! Ma lo scorrere dei giorni ci coglie impreparati, non sempre curiamo la nostra relazione come dovremmo e distrattamente ci amiamo, più preoccupati di ciò che non riusciamo a fare che lieti per quanto abbiamo fatto. E temiamo di dire che siamo stanchi e affaticati come se in queste parole vedessimo tracciato il disegno di un fallimento. Ma tu ci chiami insieme e ci dici: Venite a me affaticati e stanchi. Tenetevi per mano e venite a me, vi darò io la forza, così come il vigore, ma le mani che si uniscono, quelle, le potete portare solo voi!......... (Isaia 40,28-29) 18

Giovedì 13 dicembre Sei potente Signore! Oggi lo possiamo dire noi che siamo le tue creature. Ecco siamo giunti a Te nei giorni della fatica e abbiamo toccato la tua potenza perché nelle nostre mani unite ma vuote hai riversato il balsamo della comprensione e il fuoco del desiderio. Vogliamo restare uniti a Te perché solo così restiamo uniti fra di noi. Quale potenza Signore! Vogliamo ricominciare e un simile desiderio può giungere solo da Te, sì non abbiamo paura neppure di dircelo: ricominciare, ricominciare, oggi e domani, ogni giorno per tutti i giorni della nostra vita.......... Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli. Dicano la gloria del tuo regno e parlino della tua potenza. (Salmo 145,10-11) 19

Venerdì 14 dicembre A chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto. Ricominciare ogni giorno con lo stesso vigore con cui i bambini si tuffano nei loro giochi. Come è possibile? Sei tu Cristo che ci indichi la via, tu lo Sposo cui chiedere aiuto. Allora abbiamo guardato, nascosti fra i discepoli, alcuni dei tuoi incontri e li abbiamo visti vissuti nella pienezza! Che fosse gioia o dolore non hai mai avuto paura di farti coinvolgere totalmente, ballando con chi festeggiava e piangendo con chi soffriva. E ogni volta hai realizzato l incontro nella comunione. Anche noi dobbiamo avere il coraggio di cercare sempre ostinatamente la comunione fra di noi, nel riso e nel pianto, nei giorni di sereno e in quelli di tempesta.......... (Matteo 11,16-17) 20

Sabato 15 dicembre Vedremo la tua salvezza e si presenterà a noi mentre cammineremo su di un sentiero tortuoso. Noi cammineremo insieme sulla via e mentre la percorreremo verso di Te avremo la gioia di scoprire che Tu sei dinnanzi a noi ad attenderci e al nostro fianco per sorreggerci, sopra di noi per vegliarci e alle nostre spalle per spronarci. Ecco la salvezza di Dio per noi, scoprirci totalmente immersi in Lui, insieme da sempre e per sempre.......... Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio. (Antifona al vangelo, Luca 3,4.6) 21

Terza domenica di Avvento 16 dicembre Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore: Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi. Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto. (Isaia 35,3-6a) annunciat a dai poveri Sono un ragazzo siciliano di 30 anni, mi chiamo Alessandro. Raccontare la mia storia non è facile, perché ho avuto una vita molto dura, però mi fa anche piacere potere parlare di me e di quello che mi è successo. Vengo da una famiglia che non sta male economicamente, ma nonostante questo sono finito su una cattiva strada soprattutto per colpa delle amicizie sbagliate che avevo da ragazzo. Ho iniziato a rubare a 15 anni, per il solo desiderio di avere denaro facile. Ho conosciuto il carcere minorile e non sono andato a scuola regolarmente. Sono venuto a Carpi per la prima volta negli anni Novanta con la mia fidanzata. Qui ho trovato una realtà che dava molte possibilità di lavorare a me sembrava possibile iniziare una nuova vita regolare, lasciarmi alle spalle gli anni brutti vissuti nella mia città. Ma la mia ragazza mi ha lasciato e io sono tornato in Sicilia. Purtroppo lì ho ripreso le abitudini di prima e, per una rapina, ho scontato un anno e otto mesi in carcere. Poi sono ritornato a Carpi. Oggi voglio soltanto chiudere con il mio passato, dove ho conosciuto, oltre al carcere, anche la droga. Ho conosciuto una ragazza straniera che mi ha creduto e ha capito che stavolta faccio sul serio. La amo molto e aspettiamo anche un bambino. Ma le cose non sono ancora a posto, perché non riesco a trovare lavoro Trovando un lavoro potrei dimostrare che sono una persona nuova, che ho chiuso per sempre con il mio brutto passato e che sono capace di assumermi la responsabilità di un figlio. Ho bussato a molti uffici e agenzie, ma mi hanno offerto finora soltanto pochi lavori saltuari, anche se io sono disposto a fare qualunque tipo di lavoro. Voglio anche tornare a scuola, per imparare e avere nel futuro migliori possibilità di lavoro. Provo vergogna per quello che ho fatto nel passato adesso desidero solo cambiare la mia vita, ma è difficile! Ci sono pochissime opportunità per una persona che ha capito di avere sbagliato e vuole ricominciare tutto da capo, onestamente! A volte, forse, è facile esprimere giudizi superficiali sulle persone come me, che hanno fatto degli errori. Ma prima di giudicarci, bisognerebbe conoscere tutte le difficoltà che incontriamo e che ci fanno rischiare continuamente di ricacciarci nell inferno che vogliamo lasciare. Un ragazzo 22

diventa vita Irrobustire le mani fiacche, rendere salde le ginocchia vacillanti, significa mettersi a fianco delle persone più deboli, camminare insieme con pazienza, accettando cadute e scivolate, ricominciando ogni volta da capo. È la fatica di chi opera con i senza dimora, con persone vittime di tossicodipendenze, con malati mentali Se conosciamo persone coinvolte in queste situazioni, cerchiamo di stare vicini almeno alle famiglie. Se ci è possibile, prestiamo la nostra opera o almeno sosteniamo finanziariamente quelle organizzazioni che affrontano questi problemi, cercando percorsi di recupero ad una vita nuova. Questo ragazzo ci sta provando, questa è la sua buona notizia. P reghiamo insieme Signore, vieni a salvarci, rendici capaci di gioire insieme ai più poveri di ogni piccolo passo avanti, di sostenere ogni fatica. Stai vicino a chi è più solo, scoraggiato, dacci occhi per vedere, orecchie per ascoltare, un cuore aperto. Liete notizie dalla nave della legalità Eravamo nel quartiere palermitano di Corleone a manifestare contro la mafia e molti corleonesi non hanno apprezzato le nostre azioni; lo stesso è successo per le vie di Palermo do- ve molti ci hanno insultato suonando clacson e urlando. Ho sentito l omertà, ma ho visto anche gli occhi di persone che vedevano in quella manifestazione qualcosa di buono e di utile, si sono sentite aiutate. 23

LUNEDÌ 17 DICEMBRE Non sarà tolto lo scettro da Giuda né il bastone del comando tra i suoi piedi, finché verrà colui al quale esso appartiene e a cui è dovuta l obbedienza dei popoli. Signore, Tu hai detto: chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti (Mc 10,44). Fa che i potenti della terra comprendano che nell esercizio di ogni potere, al di sopra delle ideologie e degli interessi, deve prevalere la logica del servizio all uomo e la difesa della vita.......... (Genesi 49,10) 24

MARTEDÌ 18 DICEMBRE La Tua Parola proclamata dal profeta Geremia si è compiuta, o Signore, il germoglio giusto è il Tuo Figlio Gesù. Un re con la corona di spine e per trono una croce, un re del tutto diverso da quello atteso dagli uomini, che dona la Sua vita per la nostra salvezza, che ci chiede di condividere non ricchezza e gloria, ma spesso sofferenze proprie e dei fratelli. Il Suo grande messaggio è racchiuso nella parola Amore. Fa o Signore che anche in noi germogli quel seme d Amore Tuo Figlio Gesù in modo che anche da noi possano venire frutti d Amore........... Ecco, verranno giorni dice il Signore nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra. (Geremia 23,5) 25

MERCOLEDÌ 19 DICEMBRE Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti al Signore. Signore Gesù con la Tua parola inviti anche noi a non temere, a fidarci di Te, a sentire sempre vicino a noi la Tua Presenza, quella presenza di Padre che ci guida, ci sorregge nelle cadute, esaudisce le nostre preghiere, ci ama e ci invita ad essere suoi annunciatori. Ti preghiamo Signore affinché la forza del tuo amore sostenga il nostro rapporto di coppia e di famiglia trasformando le nostre vite in parola vissuta e donata a Te e ai fratelli che poni sul nostro cammino. Fa che possiamo esprimere la nostra riconoscenza a Dio Padre per il Suo amore fedele, misericordioso e vero.......... (Luca 1,13-15) 26

GIOVEDÌ 20 DICEMBRE La frase pronunciata dall Angelo Gabriele turba Maria, che si domandava che senso avesse questo saluto. È nel silenzio che Maria ascolta la voce dell Angelo, e in questo profondo silenzio del cuore, Maria ha potuto udire la Voce di Dio: Dio non chiede altro che di venire accolto, di essere accettato nella nostra vita con tutto quello che Egli fa, con tutto quello che comporta, rinunciando a noi stessi, al nostro modo di vedere, ai nostri progetti, per entrare nel Suo disegno... anche quando questo ci sembra incomprensibile, inadeguato a noi, per noi.... Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te. (Luca 1,28)...... 27

Venerdì 21 dicembre Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell adempimento delle parole del Signore. O Signore, nel silenzio, come a tua madre, ci fai giungere agli orecchi la tua voce. Con Te nel grembo il cuore pulsa in modo nuovo e gli occhi di madri e di padri si aprono ad una realtà mai conosciuta. Il Tuo volto materno entra nella nostra famiglia, nelle altre famiglie, nella vita di ogni giorno. Grazie, Signore, perché con il tuo annuncio ci fai più trasparenti, più veri, più credibili.......... (Luca 1,44-45) 28