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Verbale n 3 Prot. Gen.le n 8425 COMUNE DI FERRARA ATTI DELLA GIUNTA Seduta del giorno di Martedì 14 Febbraio 2012 (Ore 9,00) Sono intervenuti i Signori: TIZIANO TAGLIANI DEANNA MARESCOTTI LUCIANO MASIERI ROSSELLA ZADRO CHIARA SAPIGNI ALDO MODONESI ROBERTA FUSARI LUIGI MARATTIN - SINDACO - PRESIDENTE Hanno giustificato l assenza i Signori: MAISTO Assiste il Segretario Generale Dott. ROBERTO FINARDI Visto della Ragioneria Essendo gli intervenuti in numero legale il Presidente dichiara aperta la seduta Pubblicare per 15 gg. OGGETTO: Modifica della delibera di G.M. n. 49986 del 21/6/2011 Attuazione del federalismo demaniale D.Lgs. 28 maggio 2010 n. 85 Attribuzione a Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni di un proprio patrimonio, in attuazione dell articolo 19 della legge 5 maggio 2009 n. 42 entrato in vigore il 26/6/2010 (G.U. 11/6/2010 n. 134). in copia all Ufficio: - Serv. Patrimonio - Ragioneria/Entrate - Direttore Tecnico - Sett. Pianificazione - Dirigente Sett. Finanze - Serv. Ufficio di Piano

OGGETTO: Modifica della delibera di G.M. n. 49986 del 21/06/2011 Attuazione del federalismo demaniale D.lgs. 28 maggio 2010, n. 85 - Attribuzione a Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni di un proprio patrimonio, in attuazione dell'articolo 19 della legge 5 maggio 2009, n. 42 - entrato in vigore il 26/6/2010 (G.U. 11/06/2010 n. 134). Premesso: LA GIUNTA - Che il Decreto Legislativo 28 maggio 2010 n. 85 "Attribuzione a comuni, province, città metropolitane e regioni di un proprio patrimonio, in attuazione dell'articolo 19 della legge 5 maggio 2009, n. 42" sul c.d. "federalismo demaniale", contiene norme di rilevante impatto sull'assetto patrimoniale degli Enti Locali, delineando una complessa procedura per il trasferimento a titolo gratuito di beni dallo Stato agli Enti territoriali: Comuni, Province, Città Metropolitane e Regioni; - Che, nelle intenzioni del Governo, il Decreto mira a riqualificare beni demaniali o appartenenti al patrimonio dello Stato che attualmente presentano problemi legati alla diversificazione tra il soggetto proprietario, l'ente gestore delle funzioni amministrative ed il territorio sul quale gli immobili insistono ovvero che non sono utilizzati dallo Stato a fini istituzionali; - Che gli enti destinatari dei trasferimenti sono tenuti a disporre dei beni trasferiti "nell'interesse della collettività rappresentata" ed a "favorire la massima valorizzazione funzionale del bene attribuito, a vantaggio diretto o indiretto della medesima collettività territoriale interessata" informando la stessa, anche mediante procedure telematiche, dello stato della valorizzazione; - Che lo Stato individua i beni da attribuire, a titolo non oneroso, a Comuni, Provincie, Città Metropolitane e Regioni; - Che l'attribuzione avverrà sulla base dei criteri di sussidiarietà, adeguatezza, territorialità e di semplificazione, capacità finanziaria, correlazione con competenze e funzioni esercitate, e di valorizzazione ambientale;

- Che, entro 180 giorni dall'entrata in vigore del DLgs. n. 85/2010, dovevano essere predisposti gli elenchi dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (gli elenchi provvisori degli immobili oggetto di trasferimento sono da tempo già visibili sul sito dell'agenzia del Demanio); - Che l'iter di approvazione del DPCM da parte della Presidenza del Consiglio ha visto impegnate le Regioni e l'anci per individuare i profili di criticità emersi nella procedura di attuazione, in particolar modo in merito all individuazione dei beni oggetto di trasferimento (cosiddetta white list) e dei beni esclusi (cosiddetta black list) che sono in procinto di essere definiti in ambito della Conferenza Unificata; - Che, dalla data di pubblicazione dei decreti di trasferimento, decorrono 60 giorni (termine perentorio) per poter fare la richiesta di acquisizione all'agenzia del Demanio; - Che, sulla base delle richieste pervenute, verrà emanato un decreto del Presidente del Consiglio (nei successivi sessanta giorni) che costituirà, dalla data della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, titolo per la trascrizione e la voltura catastale; - Che, qualora il Comune non utilizzi il bene nel rispetto delle finalità contenute nella domanda, entro 24 mesi, il Governo puo' esercitare il suo potere sostitutivo e puo' far rientrare l'immobile nel patrimonio vincolato di cui in appresso; - Che, qualora non pervengano istanze di acquisizione i beni confluiscono in un patrimonio vincolato alla cui valorizzazione provvede l'agenzia del Demanio, anche attraverso protocolli di intesa o accordi di programma; - Che, decorsi 36 mesi senza che l'agenzia del Demanio abbia provveduto agli accordi di programma o protocolli di intesa, i beni rientrano nella piena disponibilità dello Stato; - Che i beni trasferiti agli Enti locali, con le loro pertinenze ed accessori, rientrano nel patrimonio disponibile dell'ente a meno che il decreto di trasferimento non stabilisca che il loro regime deve essere quello dei beni demaniali;

- Che gli immobili trasferiti possono essere alienati anche attraverso adozione di valorizzazione consistente nelle varianti allo strumento urbanistico; - Che, ogni due anni dall'entrata in vigore del decreto predetto, gli Enti territoriali possono chiedere il trasferimento di immobili eventualmente resisi disponibili (art. 7, comma 2); - Che, nel decreto n. 85/2010, venivano esclusi dal trasferimento i beni oggetto di accordi o intese con gli Enti territoriali per la valorizzazione e razionalizzazione dei rispettivi territori sottoscritti alla data di entrata in vigore del decreto (quindi venivano esclusi i beni inclusi nel PUV Ferrara, avviato con la sottoscrizione di un Protocollo d Intesa con l Agenzia del Demanio, in data 7 giugno 2007); - Che con lettera prot. n. 97703/10 del 28.10.2010 del Servizio Patrimonio e' stata inviata all'agenzia del Demanio una nota in cui si evidenziavano gli immobili di interesse e si richiedeva, oltre alla disponibilità ad un sopralluogo congiunto, una serie di informazioni amministrative e contrattuali afferenti gli stessi, in particolare con riferimento ai costi di gestione (per gli effetti sul patto di stabilità) e alle entrate erariali dovute a locazioni, concessioni ecc. (per valutare la diminuzione eventuale dei trasferimenti); - Che l'agenzia del Demanio, pur avendo consentito alla realizzazione di un sopralluogo congiunto, eseguito in data 21.12.2010, non ha mai inviato riscontro scritto alle richieste fatte dal Servizio Patrimonio; - Che, successivamente al sopralluogo predetto, e' stata redatta una lista di quelli potenzialmente acquisibili, trasmessa al Direttore Tecnico Area del Territorio e dello Sviluppo Economico, Ing. Fulvio Rossi, e al Dirigente del Settore Pianificazione Territoriale, Arch. Davide Tumiati, con nota NP. 1183/11 del 14.03.2011; - Che, in particolare, per cio' che inerisce i beni culturali (dei quali non esiste una lista specifica e che sono compresi in buona parte nel PUV Ferrara) i Comuni possono richiedere il trasferimento in proprietà entro il 26 giugno 2011, ai sensi e per gli effetti dell art. 5 comma 5 del D.Lgs n. 85/2010; - Che, come sopra indicato, il D.Lgs. n. 85/2010 prevede espressamente all art. 5 comma 2 che sono esclusi dal trasferimento i beni oggetto di accordi o

intese con gli enti territoriali per la razionalizzazione o la valorizzazione dei rispettivi patrimoni immobiliari sottoscritti alla data di entrata in vigore del presente decreto e che quindi dovevano essere esclusi tutti i beni inseriti nel PUV Ferrara; - Che, tuttavia, il Decreto Legge 13 maggio 2011 n. 70 (art. 4), entrato in vigore il giorno successivo all emanazione, prevede di rendere disponibili al trasferimento anche i beni inclusi in accordi o intese precedenti a patto che tali accordi o intese non abbiano già avuto attuazione anche parziale alla data di entrata in vigore del presente decreto ; - Che, la norma prevede che dovrà essere emanato un successivo decreto ministeriale entro 60 giorni (quindi entro il 13/7/2011) che individui accordi e intese non attuati; - Che alcuni di tali immobili hanno un uso governativo istituzionale e quindi permangono nella cosiddetta black list dei beni esclusi mentre gli altri, aventi finalità culturali, potrebbero essere trasferiti ai sensi della procedura di cui all art. 5 comma 5 sopra citata, ovvero per valorizzazioni con finalità culturali, a seguito di predisposizione da parte dell Ente territoriale richiedente di apposito programma di valorizzazione e sottoscrizione di specifico accordo di valorizzazione con Agenzia del Demanio e MIBAC, il quale valuta e approva il tutto (e per il quale il Comune deve dimostrare di avere capacità finanziaria) ovvero potranno essere trasferiti solo dopo l'entrata in vigore del decreto che stabilisca lo stato di attuazione del PUV Ferrara; - Che, come sopra accennato, una parte di detti beni risulterebbero comunque esclusi in quanto attualmente adibiti a fini istituzionali (Caserma Bevilacqua, Palazzo Furiani, Aeroporto ed anche Ex Convento dei Teatini) mentre per gli altri (Caserma Pozzuolo del Friuli, Ex Cavallerizza, Caserma Caneva), visto l indubbio interesse culturale, potrebbe essere attivata la procedura di cui all art. 5 comma 5 del decreto legislativo n. 85 del 2010; - Che, pertanto con delibera di G.M. n. 49986 del 21/06/2011, si è ritenuto opportuno fra l altro di: avanzare, a titolo cautelativo entro il 26/06/2011, manifestazione di interesse all acquisizione per quei beni, attualmente liberi, inseriti nel PUV, aventi interesse culturale e non destinati a fini istituzionali in attesa del Decreto da

emanarsi entro il 13/7/2011 in cui si stabilirà lo stato di attuazione del PUV Ferrara (Caserma Pozzuolo del Friuli, Ex Cavallerizza, Caserma Caneva); - Che, con la Circolare del Segretario Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali n. 18 del 18/05/2011 prot. 4691, si è definito l iter procedurale di massima da seguire per l attuazione dell art. 5, comma 5, del D.Lgs. n. 85/2010 (istituzione di tavoli tecnici operativi da costituirsi in ogni Regione, linee guida per l elaborazione del programma di valorizzazione, predisposizione dello schema accordo di valorizzazione); - Che l art. 3 del Protocollo di Intesa fra il Segretario Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e l Agenzia del Demanio del 9/02/2011 (avente ad oggetto la definizione a livello nazionale delle procedure operative a cui gli organi periferici dovranno attenersi nell attuazione delle previsioni di cui all art. 5, comma 5, del decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85) chiarisce che gli accordi di valorizzazione, stipulati al fine del trasferimento dei beni, provvedono a definire gli obiettivi di valorizzazione, condivisi tra lo Stato e gli Enti interessati, indicando le prescrizioni necessarie a garantire la tutela, conservazione e fruizione pubblica dei beni ; - Che il documento recante la definizione dell iter procedurale di massima (allegato A alla Circolare n. 18 del 2011, sopra citata) al paragrafo 8 ribadisce che una volta trasferiti in proprietà agli Enti territoriali, i beni conservano la natura di demanio pubblico ramo storico, archeologico e artistico e restano integralmente assoggettati alla disciplina di tutela e salvaguardia di cui al D.Lgs. n. 42/2004 ; - Che, quindi, il tratto distintivo e speciale che distingue il regime del federalismo demaniale culturale dal federalismo demaniale ordinario si rinviene nel fatto che, il federalismo demaniale culturale opera un passaggio da demanio a demanio, e non, come nella procedura ordinaria, da demanio a patrimonio disponibile e quindi tout court alienabile ex art. 58 legge 133/2008; - Che questa interpretazione si era già appalesata durante la riunione del Tavolo Tecnico del PUV, tenutasi a Bologna il 27/10/2011, alla presenza dei rappresentanti dell Agenzia del Demanio, del Comune di Ferrara e della RTI (Raggruppamento temporaneo di Imprese) dove, all ordine del giorno,

vi erano gli effetti sulla prosecuzione delle attività di assistenza tecnica (fase IV dello studio di fattibilità) da parte del RTI affidatario dell incarico derivanti dalla richiesta formale del Comune di Ferrara di acquisire la proprietà dei beni Pozzuolo del Friuli, ex Cavallerizza e Caserma Caneva, ai sensi dell art. 5, c.5, D.Lgs. n. 85/2010. - Che pertanto l intenzione di rivalutare la richiesta di acquisizione degli immobili sopracitati, nell ambito della procedura di cui all art. 5 comma 5 del DLgs 85/2010, optando per valorizzarli ex lege 410/2001, è riportata dal verbale del TTO tenutosi a Roma il 5 Dicembre 2011; - Che, per le motivazioni predette, non potendo gli accordi di valorizzazione consentire automaticamente l alienazione dei beni culturali dagli stessi previsti, si ritiene opportuno procedere alla modifica della delibera di G.M. n. 49986/2011 nella parte in cui si avanzava, a titolo cautelativo, la manifestazione di interesse all acquisizione per quei beni, attualmente liberi, inseriti nel PUV Ferrara, aventi interesse culturale e non destinati a fini istituzionali (Caserma Pozzuolo del Friuli, Ex Cavallerizza, Caserma Caneva), ai sensi dell art. 5 comma 5 del D.Lgs. n. 85/2010; - Che, di conseguenza, si intende procedere al ritiro della richiesta, a suo tempo inoltrata all Agenzia del Demanio, comunicando la volontà dell Amministrazione Comunale di recedere dalla stessa per le motivazioni sopracitate; Vista la Legge 5 maggio 2009, n. 42 "Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell'art. 119 della Costituzione" Visto il D.Lgs. 28 maggio 2010, n. 85 "Attribuzione a comuni, province, città metropolitane e regioni di un proprio patrimonio, in attuazione dell'articolo 19 della legge 5 maggio 2009, n. 42 Vista la circolare dell'agenzia del Demanio 24 giugno 2010 prot. n. 2010/24320, recante indicazioni sugli adempimenti imposti dal decreto n. 85/2010

Visto il Decreto Legge 13 maggio 2011 n. 70 (cosiddetto Decreto Sviluppo ) Visto il Protocollo di Intesa fra il Segretario Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e l Agenzia del Demanio del 9/02/2011; Vista la Circolare del Segretario Generale per i Beni e le Attività Culturali n. 18 del 18/05/2011 prot. 4961; Visti i Verbali del TTO del 27.10.2011 e del 05.12.2011; VISTI i pareri favorevoli rispettivamente espressi dal responsabile del Servizio Patrimonio proponente, in ordine alla regolarità tecnica, e dal responsabile di Ragioneria in ordine alla regolarità contabile (art. 49 1 comma D.Lgs. 267/2000); VISTI gli atti; Con il voto favorevole di tutti i presenti; DELIBERA 1. Di modificare la delibera di G.M. n. 49986/2011 nella parte in cui si avanzava, a titolo cautelativo, la manifestazione di interesse all acquisizione per quei beni, attualmente liberi, inseriti nel PUV Ferrara, aventi interesse culturale e non destinati a fini istituzionali (Caserma Pozzuolo del Friuli, Ex Cavallerizza, Caserma Caneva), ai sensi e per gli effetti dell art. 5 comma 5 del D.Lgs. n. 85/2010; 2. Di procedere, di conseguenza, al ritiro della richiesta, a suo tempo inoltrata all Agenzia del Demanio, comunicando la volontà dell Amministrazione Comunale di recedere dalla stessa per le motivazioni sopracitate; 3. Fermo tutto il resto; - Di dare atto che il responsabile del procedimento è la dott.ssa Alessandra Genesini, Dirigente del Servizio Patrimonio;

- Di dichiarare il presente provvedimento immediatamente eseguibile, ai sensi dell art. 134 IV comma D.Lgs. n. 267/00; IL SINDACO IL SEGRETARIO GENERALE Tiziano Tagliani Roberto Finardi