graziano/dr.massi/s.t.l. 1

Documenti analoghi
Centro Servizi Territoriale Pesaro e Urbino

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

PROVINCIA DI PESARO E URBINO DIREZIONE GENERALE

Protocollo di intesa. tra. Regione Toscana. Provincia di Pisa. Provincia di Livorno. Comune di Cascina. Comune di Pontedera

Provincia di Pesaro e Urbino. Controllo società partecipate Amministrazione trasparente D.lgs. 33/2013: società partecipate

CENTRI DI RACCOLTA DEI RIFIUTI URBANI ED ASSIMILATI RACCOLTI IN MODO DIFFERENZIATO IN CUI E POSSIBILE CONFERIRE I RAEE DOMESTICI

SISTEMI TURISTICI LOCALI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INNOVAZIONE DEL PRODOTTO COSTA DI TOSCANA E ISOLE DELL ARCIPELAGO

CONVENZIONE. il Comune di [della Comunità montana... / del Consorzio dei Comuni di ] rappresentato dal Sindaco [ o altro soggetto istituzionale]

Qualità delle acque della Provincia di Pesaro e Urbino

PROTOCOLLO DI INTESA PREMESSO CHE: Norme per il turismo in Lombardia, viene delineato un

LEGGE REGIONALE 13 agosto 1996, n. 69

Provincia di Pesaro e Urbino

I DISTRETTI URBANI DEL COMMERCIO. Bari - Fiera del Levante 9 novembre 2016

DISTRETTI TERRITORIALI DELL'ATC PS1

Provincia Regionale di Palermo

STATUTO DELL AGENZIA GOVERNATIVA REGIONALE SARDEGNA PROMOZIONE. Art. 1 Natura giuridica e sede

Distretti rurali. L.R. 5 Aprile 2004, n. 21. Nigro Elisabetta Gravano. Marisa Nigro. Direzione Generale Sviluppo Economico REGIONE TOSCANA

PROGETTO DI LEGGE IN MATERIA DI SPETTACOLO PROPOSTA DI ARTICOLATO. Art. 1 Finalità

Il Contratto di Rete. Le possibili declinazioni del programma di rete.

Disciplina istitutiva dei Centri Commerciali Naturali in Campania art. 3, comma 4, legge regionale n. 1/2009

PROTOCOLLO D INTESA PER L INNOVAZIONE DEL PRODOTTO COSTA DI TOSCANA E ISOLE DELL ARCIPELAGO

PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTI PER LO SVILUPPO DELLE ISOLE PONTINE. Art. 1 (Oggetto e finalità)

ACCORDO QUADRO DI PROGRAMMA

ateo Agraltticoaiimeiitare della Sicilia ^ ^ M,

Governance delle politiche giovanili per il territorio provinciale di Bologna

la L.R. 21 aprile 1999, n.3 Riforma del sistema regionale e locale capo III: Istruzione e formazione professionale;

ACCORDO DI PROGRAMMA PER L ADOZIONE DEL PIANO DI ZONA PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE E DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2009 DEL DISTRETTO N.

Centri Commerciali Naturali

I distretti urbani del commercio. SCHEMA Regolamento attuativo dell art. 16 della L. R. 1 agosto 2003 n. 11

Bando Distretti dell Attrattività

Protocollo di intesa tra i Comuni di Civitavecchia, Viterbo, Terni e Rieti per l avvio del progetto CIVITER L Italia di mezzo

PROGETTI E SEDI DI ATTUAZIONE

FUNZIONI ESERCITATE DALLE PROVINCE

Organigramma e Manuale delle funzioni Sede formativa

SCHEDA DI SINTESI DELLE LINEE STRATEGICHE E DELLA RELATIVA DOTAZIONE FINANZIARIA

Linee di intervento, azioni e stato di attuazione

PIANO DI VALORIZZAZIONE INTEGRATA DEL PATRIMONIO CULTURALE. AMI verso PROTOCOLLO D INTESA

PROTOCOLLO D INTESA. tra la

PROTOCOLLO D INTESA TRA

GUIDA ALLA COLLEZIONE DEGLI ANNULLI POSTALI DELLA PROVINCIA DI PESARO URBINO ( ) di Romano Casabianca

PROGETTO PERLE DI MOSAICO 2012 SCHEMA PROTOCOLLO D INTESA. L anno duemiladodici, il giorno del mese di, nella residenza

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori 30/07/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 61

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE CALABRIA, IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

REGIONE ABRUZZO. L.R. 9 giugno 2015, n. 14

COMUNE DI RIPALTA ARPINA Provincia di Cremona

ASSESSORATO ALLE POLITICHE DELLA SALUTE

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)

MONTEFELTROLIVING snc INDICE

PROTOCOLLO D'INTESA TRA CNEL E REGIONE ABRUZZO PER LA DEFINIZIONE DI TERMINI DI COLLABORAZIONE FINALIZZATA AL SOSTEGNO DELLO SVILUPPO LOCALE

OGGETTO : NUCLEO DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI DELLA REGIONE LIGURIA. ADEGUAMENTO STRUTTURA E COMPETENZE. LA GIUNTA REGIONALE

Scheda PASL Azioni di valorizzazione dei Centri Commerciali Naturali

Attività di promozione economica per le risorse dell agricoltura, dell artigianato, della PMI industriale e del turismo anno 2007.

PROTOCOLLO D'INTESA TRA

Regione Basilicata Legge Regionale n. 7 del 2 febbraio Disciplina della strada del vino, dell olio e dei prodotti tipici agro-alimentari CAPO I

Distretto Sociosanitario 1 Ventimigliese PROTOCOLLO D'INTESA

AMBITO TERRITORIALE DEL CONSORZIO CISA GASSINO T.se

COMITATO DI DISTRETTO DEL DISTRETTO AGROALIMENTARE DI QUALITA JONICO SALENTINO

culturali, allo sviluppo di un'economia turistica sostenibile e competitiva. Il sopracitato quadro strategico e organizzativo entrerà a pieno regime

Importante accordo firmato dal Gruppo Regionale-GR Piemonte del CAI PROTOCOLLO D INTESA REGIONE PIEMONTE-CAI PER IL TURISMO MONTANO

Linee di indirizzo per la redazione. del Piano Sociale Integrato. della Conferenza dei Sindaci dell A.S.L. 3 Genovese

PERUGIA EUROPA

per l organizzazione dell INTERNET FESTIVAL

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 33 DELIBERAZIONE 4 agosto 2008, n. 624

Legge Regionale Marche 18 dicembre 2001, n. 34

Allegato A ACCORDO DI COLLABORAZIONE PER L ATTUAZIONE DEL PROGETTO ASSOCIATO INTERREGIONALE NAVIGARE APPENNINO TRA

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori 05/01/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 1

Scia SUAP contestuale con Comunica - Procedura on-line

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 139 del

MISSIONE 001: Organi Costituzionali a rilevanza Costituzionale e Presidenza del Consiglio dei Ministri

La Provincia di Monza e della Brianza con sede in Monza, Via Grigna, 13 rappresentata dal Presidente pro tempore, Pietro Luigi Ponti

DETERMINA DEL DIRIGENTE DELLA AREA VASTA N. 1 N. 949/AV1 DEL 18/09/2017. Oggetto: CONVENZIONE REGIONALE AVIS LIQUIDAZIONE CONTRIBUTI 2 TRIMESTRE 2017

Legge Regionale Toscana 28 dicembre 2005, n. 73

LEGGE REGIONALE N. 2 DEL REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Deliberazione Del Consiglio Comunitario

mmsimpianti I potabilizzatori Captazione, potabilizzazione e controllo qualità

Nuove norme in materia di tutela e difesa dei consumatori e degli utenti

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)

L.R. 4/10 Anno RIPARTO

PROTOCOLLO D INTESA TRA FORMA.TEMP E LA PROVINCIA DI TORINO PER LA REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO INTEGRATO DI POLITICA ATTIVA DEL LAVORO

Protocollo di intesa

CITTÀ DI MOGLIANO VENETO Provincia di Treviso

Provincia di Pesaro e Urbino. All. n. 3 Analisi statistica del contesto provinciale

Sintesi delle Linee Guida per l Alternanza Scuola-Lavoro. Il potenziamento dell alternanza scuola-lavoro segue tre direttrici principali:

Organizzazione Turistica in Emilia Romagna. Legge regionale n. 7/98 Le Unioni di Prodotto I Club di Prodotto

C O M U N E D I C A S T E N A S O Provincia di Bologna VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 dicembre 2015, n. 2495

PROTOCOLLO D INTESA. tra il. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Confindustria

PROTOCOLLO DI ADESIONE ALLA RETE DEI CAMMINI D EUROPA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LAZIO IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

CITTA' DI CASTEL MAGGIORE Provincia di Bologna

A relazione dell'assessore Vignale: Premesso che:

innovative, basate sulla costruzione di reti tra soggetti, con il metodo della concertazione e programmazione negoziata, ai fini della coesione

LEGGE REGIONALE N. 82 DEL REGIONE TOSCANA. Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato.

ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI PER LA REALIZZAZIONE DELLE AZIONI PREVISTE NEL PROGETTO PROVINCIALE NATI PER LEGGERE

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)

PROVINCIA DI PESARO E URBINO SERVIZIO 1.3: AFFARI SOCIALI ED ECONOMICI PUBBLICA ISTRUZIONE UFFICIO PARTECIPAZIONI A SOCIETA E CONSORZI

ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA REGIONE CALABRIA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA PER LO SVILUPPO DELLA SOCIETA DELL INFORMAZIONE

Regione Lombardia. per la tutela dei consumatori e degli utenti. RisorseComuni

VALORIZZAZIONE TURISTICO-CULTURALE DELLA LOMBARDIA. Cremona, 13 luglio 2017

Transcript:

MODALITA DI FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA TURISTICO LOCALE DENOMINATO URBINO E IL MONTEFELTRO, ISTITUITO AI SENSI DELL ART. 5 COMMA 2 - DELLA LEGGE 135/2001 E RICONOSCIUTO DALLA REGIONE MARCHE AI SENSI DELLA DELIBERA G.R. N. 578 DEL 19/03/2002. Art.1) Istituzione ed ambito Il Sistema Turistico Locale (S.T.L.) denominato Urbino e il Montefeltro, promosso dai soggetti interessati con il protocollo d intesa sottoscritto in data 24/10/2001, allegato quale parte integrante al presente atto, istituito ai sensi dell art.5 comma 2 - della Legge 135/2001, e riconosciuto dalla Regione Marche ai sensi della delibera G.R. n. 578 del 19/03/2002, ricomprende l ambito territoriale dei seguenti Comuni appartenenti alle Comunità Montane dell Alta Valmarecchia, del Montefeltro, dell Alto e Medio Metauro, del Catria e Nerone: Auditore, Belforte all Isauro, Carpegna, Frontino, Lunano, Macerata Feltria, Mercatino Conca, Montecopiolo, Montecerignone, Piandimeleto, Pietrarubbia, Sassocorvaro, Sassofeltrio, Tavoleto, Acqualagna, Apecchio, Cagli, Cantiano, Piobbico, Borgopace, Mercatello sul Metauro, S. Angelo in Vado, Peglio, Urbania, Urbino, Fermignano, Petriano, Montecalvo in Foglia, casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, Sant Agata Feltria, Talamello, nonché del Comune di Fossombrone, inteso quale bacino integrato di offerta turistica. Art.2) Finalità Al fine di perseguire gli obiettivi fissati nelle linee guida di Sviluppo Turistico, i soggetti aderenti al S.T.L. Urbino e il Montefeltro si impegnano a: Programmare le linee guida dello sviluppo turistico dell area, coordinando le strategie e le azioni dei diversi attori territoriali coinvolti; sostenere attività e processi di aggregazione e di integrazione tra le imprese turistiche; attuare interventi di qualificazione dell offerta turistica, con particolare riferimento: valorizzazione beni ambientali; valorizzazione beni culturali; miglioramento dei servizi; artigianato locale; settore agro-alimentare; salvaguardia ambientale; valorizzazione aree protette; edilizia rurale; centri storici minori; musei partecipati; sostenere l innovazione tecnologica dei centri di informazione e accoglienza ai turisti in rete; sostenere la riqualificazione delle imprese turistiche; graziano/dr.massi/s.t.l. 1

promuovere il marketing telematico e la relativa commercializzazione dei prodotti turistici tipici; definire e gestire l uso del marchio; facilitare l accesso alla fruizione dei prodotti del territorio attraverso una articolata rete di informazioni; A tal scopo, gli Enti ed i soggetti aderenti al Sistema, senza dar vita ad ulteriori organismi gestionali, intendono avvalersi degli strumenti della concertazione nonché di idonee intese per la migliore realizzazione del S.T.L.. Per perseguire le finalità di cui al presente articolo il Sistema Turistico Locale Urbino e il Montefeltro può sottoscrivere accordi di collaborazione con altri Sistemi, anche in ambito extra-regionale, per realizzare iniziative comuni e progetti speciali. Art.3) Strumenti di raccordo, concertazione, gestione Al Sistema Turistico Locale Urbino e il Montefeltro, partecipano la Provincia di Pesaro e Urbino, le Comunità Montane dell Alta Valmarecchia, del Montefeltro, dell Alto e Medio Metauro, del Catria e Nerone, le Associazioni di Operatori Turistici ed i Comuni aderenti, al fine di concertare le azioni da attivare, raccordare le potenzialità del territorio e promuovere le iniziative di interesse comune, concordando di utilizzare i seguenti strumenti di relazione e le seguenti modalità di funzionamento: a) istituzione di un comitato di intesa del Sistema Turistico Locale quale organismo istituzionale di indirizzo costituito dai seguenti componenti: -Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino o suo delegato; -Presidente della Camera di Commercio di Pesaro e Urbino o suo delegato; -Presidente della Comunità Montana dell Alta Valmarecchia o suo delegato; -Presidente della Comunità Montana del Montefeltro o suo delegato; -Presidente della Comunità Montana dell Alto e Medio Metauro o suo delegato; -Presidente della Comunità Montana del Catria e Nerone o suo delegato; -Presidente della Società Montefeltro Leader o suo delegato; -Presidente del Consorzio Turistico Montefeltro o suo delegato; -Sindaci o loro delegati dei Comuni di Urbino e Fossombrone; -Presidente del Parco Sasso Simone e Simoncello o suo delegato; - Rappresentanti designati dalle Associazioni di categoria aderenti al Sistema b) organizzazione di una Cabina di Regia del S.T.L., quale organismo di concertazione dei soggetti aderenti o partecipanti al Sistema, che garantisca la partecipazione e la possibilità di proposta a tutti gli attori territoriali del sistema, siano essi Enti Locali, Enti funzionali, Associazioni di Categoria di operatori turistici, soggetti pubblici o privati interessati allo sviluppo turistico dell area; graziano/dr.massi/s.t.l. 2

c) identificazione del Consorzio Turistico Montefeltro già costituito ed operante con sede in Urbino, quale organismo di gestione del S.T.L., Referente per il raccordo con la Regione Marche e soggetto gestore dei progetti, delle attività e dei servizi, delle risorse finanziarie acquisite per lo sviluppo delle attività turistiche nell intera area del Sistema. Il Consorzio Turistico Montefeltro rappresenta a pieno titolo le Associazioni di operatori turistici e di titolari di strutture ricettive dell area in quanto realizzato mediante fusione per incorporazione del Consorzio per la valorizzazione della ospitalità territoriale del Montefeltro avente sede a S. Leo, del Consorzio "Terre di Urbino" avente sede a Urbania e del Consorzio Operatori Turistici Catria e Nerone, avente sede a Cagli, organismi misti pubblico-privato, caratterizzati dalla partecipazione diretta, in qualità di soci, sia di operatori turistici, associazioni di categoria, imprese del settore, che di Enti Pubblici. Gli strumenti di raccordo tra i suddetti organismi sono disciplinati dalle presenti modalità attuative di funzionamento del Sistema, che ogni soggetto aderente al Sistema stesso è tenuto ad accettare e rispettare, previa approvazione da parte dei competenti organi deliberanti se trattasi di Enti Pubblici, ovvero da parte dei competenti organismi decisionali se trattasi di soggetti privati, Art.4) Comitato d intesa Il Comitato d intesa del S.T.L. ha il compito di delineare gli obiettivi strategici del piano di sviluppo turistico, di indicare gli indirizzi d intervento e di garantire che vi sia rispondenza tra gli obiettivi, i contenuti, i programmi e le azioni che vengono intrapresi, tenendo presenti gli interessi generali dei territori di cui gli Enti Locali sono espressione. Il Comitato d intesa in particolare approva le linee guida dello sviluppo turistico dell area, indica gli indirizzi e gli eventuali impegni di cofinanziamento delle iniziative da realizzare, formula le proposte delle strategie d intervento, approva le direttive per la attività dell organismo di gestione di cui all art.6 e ne verifica la coerente applicazione. Il Comitato d intesa si avvale di un gruppo tecnico formato da esperti del settore individuati dagli Enti Locali, anche mediante l utilizzo delle professionalità operanti negli Enti stessi. Art.5) Cabina di Regia La Cabina di Regia del S.T.L. ha il compito di assicurare un processo di partecipazione, di animazione e di concertazione territoriale per costruire un progetto di sviluppo partecipato e fondato sulle scelte degli attori locali, parti sociali ed Enti Locali, individuando linee di intervento che rappresentino e rispecchino le vocazioni e le potenzialità endogene del territorio. L attività di concertazione della Cabina di Regia dovrà coinvolgere direttamente la Provincia, le Comunità Montane, i Comuni aderenti, i soggetti delle rappresentanze degli interessi, le imprese del settore e gli attori locali, e dovrà far emergere e mettere a fuoco quelli che possono essere gli interessi strategici dei territori dell area del Sistema. In particolare, l attività di graziano/dr.massi/s.t.l. 3

concertazione dovrà puntare sulla valorizzazione sia dei beni ambientali che di quelli culturali e in generale di tutti i prodotti tipici locali, in modo che lo sviluppo turistico possa avere ricadute positive non solo sul settore dei servizi, ma anche sull artigianato tradizionale e non, oltre che sul settore agro-alimentare. La Cabina di Regia dovrà promuovere interventi di salvaguardia dell ambiente naturale, la valorizzazione delle aree protette, dell edilizia rurale a fini turistici, dei centri storici minori, dei beni culturali, la creazione, riqualificazione e riorganizzazione delle strutture ricettive, la realizzazione e riqualificazione di servizi ed impianti complementari all offerta turistica. Art.6) Organismo di gestione Il Consorzio Turistico Montefeltro con sede in Urbino avrà compiti di assistenza tecnica per la realizzazione del Piano di Sviluppo Turistico del Sistema Turistico Locale, di referente organizzativo nei confronti del partenariato locale e di referente operativo nei confronti della Regione Marche, avvalendosi di professionalità proprie e di quelle del gruppo tecnico di cui all art.4, con la funzione di organismo gestore delle iniziative, dei progetti, dei servizi, dei pacchetti turistici, delle risorse finanziarie messe a disposizione dal Sistema Locale. In particolare, il Consorzio Turistico Montefeltro tramite i propri organi consortili, provvederà a progettare, organizzare a gestire l attuazione degli interventi promossi e finanziati nel settore turistico, predisporrà e realizzerà programmi operativi d intervento e singole azioni attuative, sia con le proprie strutture, sia avvalendosi delle strutture degli Enti e soggetti consorziati, sia affidando le iniziative ed i servizi a soggetti idonei mediante convenzioni, intese od accordi. Nello specifico, il Consorzio Turistico Montefeltro dovrà assicurare lo svolgimento delle seguenti attività e funzioni (in raccordo con le leggi di settore e con la programmazione regionale): rapporto con gli Enti Pubblici; servizi nel settore turistico; rapporto con il territorio del Sistema; definizione ed uso del marchio; comunicazioni interne ed esterne; valorizzazione del prodotto turistico; azioni promo-pubblicitarie; studio del mercato turistico dell area; potenziamento e valorizzazione delle strutture ricettive; potenziamento e valorizzazione delle risorse umane; Al fine di realizzare le attività suddette, il Consorzio potrà utilizzare sia le quote di finanziamento del fondo di cui all art.6 della Legge 135/2001, sia le risorse finanziarie messe a disposizione dai soggetti aderenti, di cui al successivo art.7. graziano/dr.massi/s.t.l. 4

Art.7) Partecipazione finanziaria Gli Enti ed i soggetti aderenti al Sistema si impegnano a sostenere una partecipazione finanziaria annua per il funzionamento dell organismo di gestione, previo riconoscimento del S.T.L. da parte della Regione Marche, con le seguenti modalità: la Provincia di Pesaro e Urbino con una quota di. ; la Camera di Commercio di Pesaro e Urbino con una quota di ; le Comunità Montane con una quota fissa di Euro 4.131,66 ( 8.000.000) oltre ad un a quota di Euro 0,052/abitante (. 100/abitante); i Comuni costituenti (Urbino e Fossombrone) con una quota fissa di Euro 4.131,66 ( 8.000.000) oltre ad un a quota di Euro 0,052/abitante (. 100/abitante); i soggetti privati con quote determinate annualmente in sede di concertazione nella Cabina di Regia, in relazione ai progetti da attivare, alle iniziative da realizzare ed ai servizi da utilizzare. Art.8) Fasi per la definizione del Sistema Il Sistema Turistico Locale denominato Urbino e il Montefeltro seguirà il seguente percorso costitutivo e le seguenti fasi di sviluppo del Sistema: a) sottoscrizione di un protocollo d intesa da parte dei soggetti promotori, avvenuta in data 24/12/2001; b) adesione al Sistema da parte di Enti Pubblici e Soggetti privati, con la contestuale approvazione del presente regolamento di funzionamento e l impegno di assicurare la partecipazione finanziaria per le finalità di cui al precedente art.7; c) costituzione dell Organismo di Gestione, tramite fusione per incorporazione nel Consorzio Turistico Montefeltro dei tre Consorzi di operatori turistici già operanti nei territori delle Comunità Montane di Carpegna, di Novafeltria, di Cagli e di Urbania; d) realizzazione di una struttura snella nell ambito dell organismo di gestione in grado di seguire l attuazione delle linee di sviluppo turistico, delle iniziative e dei progetti da realizzare sul territorio, delle manifestazioni promozionali, dei pacchetti turistici e di tutte le azioni necessarie per il funzionamento del Sistema. Il Comitato d Intesa del Sistema assicura il monitoraggio delle azioni sviluppate, almeno con cadenza semestrale, al fine di valutare la coerenza della azione con gli obiettivi prefissati e la eventuale ridefinizione delle linee d intervento, in collaborazione con il soggetto gestore del Sistema Turistico Locale. In particolare il monitoraggio verrà svolto attraverso una azione di valutazione per : verificare gli ostacoli ed i problemi che potrebbero nascere nella fase di realizzazione degli interventi, analizzarli e porvi rimedio; verificare lo stato di avanzamento al fine di impostare un eventuale riprogrammazione del programma maggiormente coerente con le realtà e la domanda/offerta del territorio; graziano/dr.massi/s.t.l. 5

misurare l impatto socio-economico ed ambientale del Programma a seguito degli interventi realizzati; divulgare le informazioni sull avanzamento degli interventi; operare mediante criteri di efficacia e di efficienza. Art.9) Norma di rinvio Per quanto non previsto nel presente regolamento, si fa rinvio alle norme delle Legge 135/2001, al Piano Turistico Regionale delle Marche, alle direttive della delibera G.R. del 19/03/2002 e alle normative vigenti in materia. MONICA/STL/Reg_def graziano/dr.massi/s.t.l. 6