COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI DI TRIESTE Compagnia di Aurisina LE INDAGINI SULLE VIOLENZE DOMESTICHE: PROCEDURE E DIFFICOLTA Cap. Luciano Summo 6 aprile 2016
Sommario Analisi statistica sulla violenza domestica e relazionale; Le fattispecie di reato ex artt. 572 e 612 bis C. P.; Procedure operative della Polizia Giudiziaria ed elementi di criticità; Casi reali.
Violenza domestica/relazionale
La spirale della violenza domestica/relazionale 1 su 3 un omicidio volontario su tre viene perpetrato tra le mura domestiche 192 nel 2006 195 nel 2007
La spirale della violenza domestica/relazionale analisi ISTAT Il 21 febbraio 2007 l Istat ha presentato i risultati dell indagine: La violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia (anno 2006). L indagine è interamente dedicata al fenomeno della violenza fisica e sessuale contro le donne. Il campione sulla sicurezza delle donne comprende 25 mila donne tra i 16 e i 70 anni, intervistate su tutto il territorio nazionale dal gennaio all ottobre 2006 con tecnica telefonica.
La spirale della violenza domestica/relazionale analisi ISTAT In Italia un campione di 7 milioni 134 mila donne hanno subito o subiscono violenza psicologica Il 43,2% delle donne ha subito violenza psicologica dal partner attuale e di queste: 3 milioni 477 mila l hanno subita sempre o spesso (il 21,1%); 6 milioni 92 mila donne hanno subito solo violenza psicologica dal partner attuale (il 36,9% delle donne che attualmente vivono in coppia); 1 milione 42 mila donne hanno subito, oltre alla violenza psicologica, anche violenza fisica o sessuale (18,2 %).
La spirale della violenza domestica/relazionale analisi ISTAT
La spirale della violenza domestica/relazionale forme di isolamento: Limitazione dei rapporti con la famiglia d origine o con gli amici, soprattutto quelli non comuni; Limitazione o impedimento all accesso allo studio, al lavoro, alle frequentazioni professionali. forme di violenza economica: Controllo costante delle spese; Limitazione o impedimento all utilizzo del denaro familiare o proprio; Mancanza di accesso alle informazioni sul reddito familiare.
La spirale della violenza domestica/relazionale forme di controllo; Sui contatti con altre persone, in particolare con altri uomini); Imposizioni sul come vestirsi, pettinarsi o comportarsi in pubblico; Costante clima dubbioso sulla fedeltà; Informazioni pressanti ed invasive sugli spostamenti e sulle comunicazioni ovvero controllo diretto degli spostamenti
La spirale della violenza domestica/relazionale svalorizzazione Sopratutto in pubblico, con critiche sull aspetto esteriore e sulla gestione della casa e dei figli; Umiliazioni ed offese di fronte ad altre persone; Marginalizzazione in pubblico ed in privato; Insulti e maltrattamenti verbali. intimidazioni come la minaccia di distruggere oggetti di proprietà della donna, di suicidarsi, di fare del male ai figli, a persone a lei care o ai suoi animali
Violenza domestica/relazionale La spirale della violenza domestica/relazionale 4. Segregazione 3. Svalorizzazione 5. Violenza fisica 2. Isolamento 6. Violenza sessuale 1. Intimidazione 7. False rappacificazioni 8. Ricatto (sui figli)
La nuova norma D.L. 23 febbraio 2009, n. 11, convertito in legge, con modificazioni, dalla L. 23 aprile 2009, n. 38. e successive modificazioni D.L. 1 luglio 2013 n.78 convertito con modificazioni dalla L. 9 agosto 2013, n.94 premessa al decreto legge Ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di introdurre misure per assicurare una maggiore tutela della sicurezza della collettività, a fronte dell'allarmante crescita degli episodi collegati alla violenza sessuale, attraverso un sistema di norme finalizzate al contrasto di tali fenomeni e ad una più concreta tutela delle vittime dei suddetti reati, all'introduzione di una disciplina organica in materia di atti persecutori
Art. 612-bis C.P. ATTI PERSECUTORI : Salvo che il fatto costituisca più grave reato,è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.
PROCEDIBILITA Il delitto è punito a querela della persona offesa. Il termine per la proposizione della querela è di sei mesi. Si procede tuttavia d'ufficio se il fatto è commesso nei confronti di un minore; di una persona con disabilità ex legge n. 104/92 nonché quando il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d'ufficio.
Art. 572 C. P. Maltrattamenti in famiglia o verso i fanciulli Chiunque, fuori dei casi indicati nell articolo precedente, maltratta una persona della famiglia, o un minore degli anni quattordici, o una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l esercizio di una professione o di un arte, e punito con la reclusione da uno a cinque anni. Se dal fatto deriva una lesione personale grave, si applica la reclusione da quattro a otto anni; se ne deriva una lesione gravissima, la reclusione da sette a quindici anni; se ne deriva la morte, la reclusione da dodici a venti anni.
Misure preventive: l ammonimento Fino a quando non è proposta querela per il reato di cui all art. 612 bis c.p. la persona offesa può esporre i fatti all Autorità di Pubblica Sicurezza avanzando richiesta al questore di ammonimento nei confronti dell autore della condotta. La richiesta è trasmessa senza ritardo al Questore, il quale assunte se necessario informazioni, ove ritenga fondata l istanza, ammonisce oralmente il soggetto nei cui confronti è stato richiesto il provvedimento, invitandolo a tenere una condotta conforme alla legge, redigendo processo verbale.
Strategie operative dell Arma dei Carabinieri Fornire un intervento qualificato; Rispondere alle necessità di rassicurazione alla vittima: fornire Valutazione del rischio; Adottare misure cautelari opportune;
Strategie operative dell Arma dei Carabinieri Piano di sicurezza per la vittima Migliorare le risorse statiche (allontanamento, sistema di sicurezza dell abitazione) e dinamiche (sostegno da parte dei Centri Antiviolenza, counselling, etc.) al fine di minimizzare/impedire l impatto negativo di eventuali violenze fisiche o psicologiche future; Attivazione di vari servizi di supporto sociale.
Strategie operative dell Arma dei Carabinieri Gestione delle informazioni Raccolta circostanziata di elementi di fatto utili nella gestione operativa/investigativa di interventi in ambito di violenza domestica e relazionale 1. Gravi violenze fisiche/sessuali 2. Gravi minacce di violenza, anche solo a livello di propositi o intenzioni di agire; 3. Escalation sia della violenza fisica/sessuale vera e propria sia delle minacce/propositi o intenzioni di agire tali violenze
Strategie operative dell Arma dei Carabinieri 4. Violazione delle misure cautelari o interdittive; 5. Atteggiamenti negativi nei confronti delle violenze interpersonali e intrafamiliari; 6. Precedenti di polizia e penali; 7. Problemi relazionali; 8. Status occupazzionale e situazione finanziaria; 9. Abuso di sostanze; 10. Disturbi mentali.
Strategie operative dell Arma dei Carabinieri Assunzione di informazioni: dai vicini e parenti se hanno assistito/sentito alle violenze; dai figli, anche minori adolescenti (15-18 anni) le cui dichiarazioni possono essere ritenute probanti in sede di giudizio;
Strategie operative dell Arma dei Carabinieri Valutazione dell incolumità/condizioni di salute delle persone inserite nel contesto familiare; Invitare la persona offesa ad andare presso un Pronto Soccorso per farsi refertare, anche in assenza di lesioni tali da richiedere l intervento dell ambulanza (aspetti caratterizzanti atti persecutori). esigenze probatorie
Strategie operative dell Arma dei Carabinieri Sostegno della vittima: Cure mediche, diritti, protezione, contatti centri antiviolenza; Vittima aiutata e sostenuta per il suo recupero psicologico e fisico. Importanza del sostegno psicologico
Elementi di criticità nelle indagini Ambiti psicologici e sociali Paura della vittima a rompere il silenzio e denunciare (Può essere di grande aiuto il medico (di famiglia/specialista, perché la vittima di lui si fida anche in quanto persona estranea); Isolamento e difficoltà nel trovare testimoni disponibili a raccontare le violenze fisiche e psicologiche;
Elementi di criticità nelle indagini Ambito psicologico e sociale Necessità di riferire d iniziativa alla Polizia Giudiziaria la frequenza dei trattamenti a cui una persona si sottopone presso i Pronti Soccorso per ferite compatibili a violenze domestiche ( il paziente classico che riferisce di aver sbattuto l occhio contro lo stipite della porta ); Mancanza di comunicazioni relative alle lesioni non riferite ai Pronto Soccorsi ma al medico di base (Valutarne la frequenza può voler dire comprendere lo stato di avanzamento del percorso intrapreso dallo stalker e prevenire situazioni di maggior pericolo intervenendo in tempo);
Casi reali Ileana Maria Sabrina
COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI DI TRIESTE Compagnia di Aurisina Cap. Luciano Summo luciano.summo@carabinieri.it