Presentazione Bandi Multimisura per Progetti Integrati di Filiera (PIF)

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Transcript:

Presentazione Bandi Multimisura per Progetti Integrati di Filiera (PIF) 1

Finalità dei PIF 1di2 Il PSR ha come obiettivo strategico n. 2 il Rafforzamento delle filiere produttive agricole, da raggiungere attraverso: bandi multimisura per azioni integrate volte a rafforzare le imprese collegate da accordi interprofessionali di filiera; i bandi hanno una linea finanziaria riservata e selezionano progetti complessi costituiti da più azioni convergenti su un unico obiettivo settoriale. 2

Finalità dei PIF 2di2 PIF sono realizzati dai soggetti della filiera aderenti ad un Accordo di filiera, finalizzato: alla soluzione delle criticità di filiera individuate; alla gestione integrata di temi come: qualità, tutela dell ambiente, sanità pubblica, benessere degli animali e sicurezza sul lavoro. alla realizzazione di operazioni nella produzione primaria, nella trasformazione e nella commercializzazione/distribuzione Parole chiave: multimisura, filiera, progetto integrato

Multimisura 114 Utilizzo di servizi di consulenza 121 Ammodernamento delle aziende agricole 123a Aumento del valore aggiunto dei prodotti agricoli 124 Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo alimentare e forestale 125 Miglioramento e creazione delle infrastrutture connesse allo sviluppo e all adeguamento dell agricoltura 132 Partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualità alimentare 133 Promozione e informazione dei sistemi di qualità 311: Diversificazione attività agricole (solo azione per energia) 4

Filiere risorse finanziarie (25M), graduatorie 1. Cereali e proteoleaginose: 12 milioni di euro 2. Zootecnia: 7 milioni di euro ( riserva 3 milioni per carne e latte ovino ) Carne e latte bovino Carne e latte ovi-caprino Suini di razze autoctone Miele 3. Altre Filiere: 6 milioni di euro Vitivinicola Florovivaismo Olivo-oleicola Ortofrutta (incluso pomodoro da industria) 5

Minimali e massimali dei PIF Filiera Cereali: - MIN 1 milione di spesa ammissibile (0,5 milioni per farro, panico e riso ) -MAX 3 milioni di contributo concedibile Filiere Zootecniche - MIN 0,5 milioni di spesa ammissibile -MAX 2,3 milioni di contributo concedibile Altre Filiere - MIN 0,5 milioni di spesa ammissibile -MAX 2 milioni di contributo concedibile Per singola domanda di aiuto l importo min. e max. del contributo è quello stabilito nel DAR, ad eccezione (rif. UTE): Mis. 121 2/3 max PIF (es. 1,33 milioni per altre filiere) Mis. 123a 3/4 max PIF (es. 1,5 milioni per cereali) 6

Progetto Integrato: novità Accordo di filiera Capofila, Partecipanti diretti e indiretti Obbligatoria indicazione metodologia di prezzo e quantitativi oggetto di acquisto e vendita; 51% utilizzo materia prima da firmatari nell impianto di trasformazione/commercializzazione oggetto finanziamento Domanda per PIF: Collettiva, Fuori dal sistema ARTEA Solo per selezione, con valutazione qualitativa e non automatica (Commissione di valutazione) Domande di aiuto collegate al PIF: Individuali, utilizzo del sistema ARTEA Valgono le regole dei bandi delle singole misure 7

Attività di animazione/informazione Per accedere è obbligatorio lo svolgimento di una adeguata attività di animazione e informazione Deve essere svolta prima della presentazione del PIF e deve riguardare: il settore - il soggetto capofila - le opportunità offerte dal bando regionale - l idea progettuale - i vincoli del bando regionale - le penalità previste - la necessità di un accordo di filiera. Si considera soddisfatta questa condizione quando: n. 1 riunione pubblica; avviso su sito Web di azienda/associazione agricola e su rivista di un associazione agricola; oppure seconda riunione pubblica tenuta in provincia diversa da quella precedente; n. 1 comunicato su quotidiani a livello regionale o riviste specializzate di settore; 8

Soggetto capofila E individuato nell accordo di filiera e deve essere un Partecipante diretto. Esso provvede: alla compilazione dell accordo di filiera e alla raccolta delle sottoscrizioni da parte dei Partecipanti diretti e indiretti; alla predisposizione, sottoscrizione e presentazione del progetto di filiera preliminare e definitivo; al coordinamento generale delle attività e ai rapporti con l Amministrazione Regionale; cura i rapporti e le comunicazioni con i partecipanti all accordo; al coordinamento della promozione e dell animazione territoriale finalizzata alla promozione del PIF e all informazione ai potenziali partecipanti beneficiari; a tutti gli adempimenti ritenuti necessari per l efficace realizzazione del PIF e dell accordo di filiera 9

Contenuto Accordo di Filiera 1di3 1. indicazione degli scopi e finalità (pertinenti con quelli previsti nel PIF); 2. indicazione dei soggetti partecipanti: diretti, riferito ad una UTE o UPT, che sostengono l onere finanziario degli investimenti di propria competenza e quindi richiedono contributi nel PIF; o indiretti, soggetti coinvolti nella realizzazione degli obiettivi del progetto di filiera che usufruiscono di una positiva ricaduta dei vantaggi derivanti dalla realizzazione del progetto, pur non richiedendo contributi nel PIF; 3. individuazione del soggetto capofila e affidamento dei compiti previsti dal bando; 10

Accordo di Filiera 2di3 4. i quantitativi complessivi di materia prima e di prodotti finiti cui l accordo è riferito; i partecipanti diretti e indiretti si impegnano a cedere e/o acquistare per tutta la durata prevista nell accordo; 5. durata dell accordo, non inferiore a 3 anni dalla data prevista dall accordo stesso (la data della decorrenza deve essere posteriore a quella di sottoscrizione dell accordo); 6. responsabilità reciproche delle parti, con i vincoli che legano tra loro i diversi sottoscrittori dell accordo, in relazione agli obblighi di vendita/acquisto ed al prezzo (durata dell impegno, riferimenti a listini, ai costi di produzione, alla qualità);

Contenuto Accordo di Filiera 3di3 7. l impegno che la materia prima utilizzata negli impianti di trasformazione/commercializzazione finanziati nell ambito del PIF provenga per almeno il 51% del quantitativo totale dalle imprese agricole di produzione primaria partecipanti, sia direttamente che indirettamente, al progetto. 8. impegno di ciascun partecipante all accordo a realizzare i singoli interventi ed a rispettare gli obblighi che verranno posti a fronte della concessione degli aiuti; 9. individuazione di un sistema di tracciabilità della materia prima oggetto dell accordo. 12

Soggetti e vincoli Il numero minimo di soggetti partecipanti deve essere almeno 15, di cui partecipanti diretti almeno 5. Deve essere chiaramente riconducibile ad almeno due fasi delle filiere (con partecipanti diretti o indiretti). Produzione primaria, Prima Trasformazione, Seconda Trasformazione (se presente), Commercializzazione Obbligatoria la presenza della fase di produzione primaria 13

Cantierabilità e Tassi di contribuzione La cantierabilità degli investimenti è richiesta al momento della presentazione delle singole domande di aiuto (quindi non alla momento della presentazione del PIF) L ammissibilità delle spese decorre dalla data di presentazione delle singole domande di aiuto (quindi non possono essere iniziati gli investimenti prima di tale momento) Tassi di contribuzione 123a: 40% su tutto (comprese opere edili) 121: 40% su tutto ad eccezione delle trattrici (20%). Sono confermate le maggiorazioni 10% per giovani e zone svantaggiate 14

Criteri di selezione MIN 50 punti, MAX 100 punti totali: I - Qualità del Progetto - max 28 punti coerenze interne e con PSR, sostenibilità economica, diversificazione interventi II - Qualità investimenti max 22 punti qualità, innovazione, sicurezza e miglioram. ambientale III - Qualità del partenariato max 13 punti OP, completezza filiera, innovazione organizzativa IV - Qualità accordo di filiera max 25 punti tracciabilità, durata, riduzione costi esterni ambientali V - Dimensione economica PIF max 12 punti n e consistenza firmatari accordo, occupati part. diretti

Criteri di selezione 2/6 I Qualità del progetto: 28 p. a) Coerenza del progetto rispetto a quanto previsto nel PSR e/o nel Documento annuale delle attività di promozione economica b) Coerenza tra: l'analisi dei fabbisogni individuati in relazione alle criticità della filiera; gli obiettivi progettuali; le azioni previste per superare le criticità esistenti c) Sostenibilità economica e finanziaria degli investimenti previsti d) Diversificazione degli interventi (in particolare attivazione delle misure 124 e/o 133)

Criteri di selezione 3/6 II Qualità investimenti: 22 p. a) Destinazione investimenti a sviluppo di prodotti certificati: DOP, IGP, Biologici e Agriqualità (almeno 50% partecipanti diretti su totale partecipanti diretti) b) Incidenza investimenti per la valorizzazione secondaria di tutti i prodotti e sottoprodotti della filiera (almeno 5 % sul totale degli investimenti) c) Incidenza investimenti rivolti all innovazione di processo e di prodotto finalizzati ad incrementare il valore aggiunto per le aziende agricole (almeno 10% sul totale degli investimenti) d) Incidenza investimenti per la sicurezza sul luogo di lavoro e/o per il miglioramento ambientale (come specificati nelle singole misure) (almeno 5% sul totale degli investimenti)

Criteri di selezione 4/6 III Qualità partenariato: 13 p. a) Presenza di OP riconosciuta come partecipante diretto b) Grado di coinvolgimento delle varie fasi della filiera e tipologia e varietà dei partecipanti c) Innovazione organizzativa (innovazione nei rapporti tra soggetti della filiera rispetto alla situazione ordinaria in Toscana)

Criteri di selezione 5/6 IV Qualità Accordo di filiera: 25 p. Durata maggiore a 3 anni Presenza di un sistema di tracciabilità della materia prima Quantità di materie prime o prodotti semilavorati utilizzati negli impianti di trasformazione e/o strutture di commercializzazione finanziati nell ambito del PIF proveniente dalle imprese agricole di produzione primaria partecipanti, sia direttamente che indirettamente, al progetto: 55-70% 70-90% >90% Riduzione dei costi esterni ambientali collegati alle attività produttive: nell UTE/UTP oggetto di aiuto vengono utilizzati prodotti agricoli di base derivanti da UTE il cui centro aziendale è localizzato all interno di un area avente un raggio non superiore a 70 Km (in linea d aria) di distanza dall impianto stesso: 30-60% >60%

Criteri di selezione 6/6 V Dimensione economica dei partecipanti: 13 p. a) Numero di imprese (dei firmatari dell'accordo di filiera) b) Consistenza (superfici o capi) (dei firmatari dell'accordo di filiera) c) Occupati al momento della presentazione del PIF (autonomi e dipendenti a tempo indeterminato) nelle UTE/UTP oggetto degli investimenti dei partecipanti diretti

Tempistiche e procedure 1/2 FASI DEL PROCEDIMENTO SOGGETTO gg Presentazione PIF preliminare Capofila ---- Nomina Commissione di valutazione PIF Regione 10 Valutazione, Graduatoria provvisoria dei PIF e comunicazione al Capofila Regione 60 Eventuale presentazione anticipata domanda di aiuto (condizionata all approvazione del PIF) Singoli soggetti partecipanti diretti Presentazione del PIF definitivo Capofila 30- Verifica singolo PIF e approvazione Regione 40 ---- 60ago Presentazione domanda di aiuto sul sistema informativo ARTEA e invio della documentazione di completamento ai soggetti competenti per l istruttoria Singoli soggetti partecipanti diretti 30 10 21

Tempistiche e procedure 2/2 FASI DEL PROCEDIMENTO SOGGETTO gg Emissione atti di assegnazione domande di aiuto Enti 60 Presentazione delle domande di pagamento Singoli beneficiari Atto Ass. Istruttoria domanda di pagamento Enti DAR Elenchi di liquidazione singole domande (condizionate a fideiussione) Presentazione relazione tecnica conclusiva del PIF realizzato Enti 10 Capofila 30 Approvazione del PIF realizzato Regione 30 Elenchi di liquidazione singole domande (senza fideiussione) Enti 10 22

Realizzazione del PIF Necessaria almeno una delle seguenti condizioni: 1. l importo degli investimenti realizzati se è superiore al 75% dell importo totale degli investimenti ammessi nel PIF approvato (incluse le varianti); 2. sono stati raggiunti gli obiettivi e le finalità per cui il PIF è stato finanziato oltre al mantenimento delle condizioni di accesso. Pagamenti con fideiussione se richiesti prima del raggiungimento del livello di realizzazione del PIF Il progetto integrato di filiera deve essere realizzato entro 24 mesi dalla data di approvazione del PIF. 23

Per informazioni: roberto.pagni@regione.toscana.it luigi.nunziata@regione.toscana.it marisa.nigro@regione.toscana.it (misura 133) livia.lazzarotto@regione.toscana.it (misura 124) www.regione.toscana.it/svilupporurale (Modulistica, FAQ, istruzioni ed esempi) 24