N Gabriele Galasso Conoscenze floristiche in Lombardia: stato dell arte Come abbiamo visto, il territorio della regione Lombardia è molto diversificato dal punto di vista litologico, geomorfologico e bioclimatico (Andreis, 2015) e questo si riflette anche sull estrema ricchezza di flora spontanea. Oltre alle specie naturalmente presenti (autoctone), in questi ultimi secoli e in particolare negli ultimi cinquanta-sessant anni sono progressivamente aumentate le specie esotiche, cioè quelle originarie di altri territori, che, almeno dal punto di vista numerico, hanno bilanciato la scomparsa di specie causata dal comportamento sconsiderato di Homo sapiens. Gli studi floristici regionali sono proseguiti, tra alterne vicende, a partire dal primo inventario compilato dal barone Vincenzo de Cesati (1844) in occasione del VI Congresso degli Scienziati Italiani, che annoverava 2.507 specie e 204 sottospecie; in realtà il territorio da lui considerato non corrispondeva esattamente alla Lombardia attuale, ma era più ampio, andando dallo spartiacque alpino (compresa la Svizzera cisalpina) al Po e dalla Sesia all Adige. Per quanto si sa fino a oggi, la flora della Lombardia (ibridi e colture escluse) conta complessivamente 3.869 entità (specie e sottospecie), rappresentate per l 82,66% (3.198 entità) da piante autoctone e per il 17,34% (671 entità) da acquisizioni esterne. Nonostante la consistenza non trascurabile di queste ultime, la personalità fitogeografica della Lombardia è garantita dall endemismo, cioè da quell insieme di entità che sono esclusive in primo luogo del territorio regionale (endemismo locale) e in seconda battuta includono pure l intero territorio nazionale (endemismo allargato). Un censimento recente effettuato dal Gruppo di Lavoro per la Floristica, Sistematica ed Evoluzione della Società Botanica Italiana (Peruzzi et al., 2015) ha contato 1.400 endemiti del territorio italiano, con sconfinamenti in Corsica e Malta e senza considerare le sottospecie di Hieracium, di cui ben 70 presenti in Lombardia, 19 dei quali esclusivi della nostra regione; a questi, in base all avvio del censimento delle sottospecie di Hieracium, vanno aggiunte almeno 4 entità, tutte esclusive, cosicché i numeri attualmente disponibili sono: 74 endemiti (pari all 1,91% della flora regionale), tra cui 23 esclusivi (0,59%). Si tratta di valori decisamente indicativi se si pensa, per esempio, che l endemismo locale in Umbria rappresenta quasi lo 0% della flora residente e che moltissime specie endemiche delle Alpi non sono qui Sezione di Botanica, Museo di Storia Naturale di Milano, c.so Venezia 55, 20121 Milano (MI), Italia E-mail: gabriele.galasso@comune.milano.it
c!"# $%"# c& c % '( #"# c)"#* +%!#!'', "-. 66 specie tra le autoctone (compresi 5 endemiti, di cui 2 esclusivi) e 5 tra le alloctone (2 archeofite e 3 neofite) non sono state osservate negli ultimi anni e quindi sono da ritenersi estinte (Tab. 1). Tra le specie endemiche italiane presenti in Lombardia descritte di recente ricordo Campanula martinii F.Fen., Pistarino, Peruzzi & Cellin. (Fig. 1) (Fenaroli et al., 2013), Alchemilla martinii S.E.Fröhner (Fig. 3 p. 116) (Fröhner, 2012) e Hieracium pospichalii Zahn subsp. camunnorum Gottschl. (Fig. 12 p. 125) (Gottschlich, 2011), mentre tra quelle esclusive, oltre alle ultime due, Hieracium australe Fr. subsp. australe (Fig. 8 p. 121), il cui areale è attualmente ristretto alle sole mura del Castello Sforzesco di Milano; si pensava che questa entità fosse scomparsa in quanto non era stata osservata in occasione del censimento della flora milanese pubblicato alla fine dello scorso millennio da Banfi & Galasso (1998), ma nel settembre 2011 ne è stata ritrovata una popolazione cospicua sebbene localizzata (Galasso et al., 2012). Due specie esclusive appartenenti al gruppo di Ranunculus auricomus L., invece, erano già estinte al momento della loro descrizione: R. fiorii Pignatti ( R. insubricus Pignatti, non Ces., nom. illeg.) (Fig. 20 p. 133) (Pignatti, 1976) e R. fraelensis Dunkel (Fig. 21 p. 134) (Dunkel, 2010). Tra le specie estinte ricordo anche le numerose alofite che erano presenti nelle Valli Salse di Sermide nel mantovano (Fig. 1 p. 58) e nelle altre zone termali lombarde, quali Salicornia perennans Willd. Tab. 1 - Prospetto numerico della flora lombarda (ibridi e colture escluse). /01245 267879 % Autoctone nazionali 3.198 82,66 autoctone naturalizzate 2.963 76,58 di cui endemiti nazionali 74 1,91 di cui endemiti esclusivi lombardi 23 0,59 autoctone estinte 66 1,71 autoctone casuali 138 3,57 amaurogene naturalizzate (incl. invasive) 23 0,59 amaurogene casuali 8 0,21 Archeofite nazionali 88 2,27 archeofite naturalizzate (incl. invasive) 25 0,64 archeofite estinte 2 0,05 archeofite casuali 61 1,58 Neofite nazionali 583 15,07 neofite naturalizzate (incl. invasive) 301 7,78 neofite estinte 3 0,08 neofite casuali 279 7,21 Totale esotiche italiane 671 17,34 Totale flora lombarda 3.869 100,00 3
(= S. patula Duval-Jouve S. europaea auct. p.p., non L.), Salsola soda L. (Fig. 2 p. 59), Sporobolus aculeatus (L.) P.M.Peterson ( Crypsis aculeata (L.) Aiton) (Fig. 2), Suaeda maritima (L.) Dumort. e Tripolium pannonicum (Jacq.) Dobrocz. subsp. pannonicum ( Aster tripolium L. subsp. pannonicum (Jacq.) Soó) (cfr., ad es., Bertoloni, 1833; Cesati, 1844; Paglia, 1874; Truzzi, 2015). Una piacevole sorpresa è stato il ritrovamento di Euphrasia cisalpina Pugsley (Fig. 3), abbondantemente presente tra le piste dell aeroporto di Milano-Malpensa (Martignoni, 2014), una specie endemica dell area insubrica compresa tra Lombardia, Piemonte e Canton Ticino, segnalata da Stucchi (1956) e Giacomini (1958) per la brughiera di Gallarate e da allora non più ritrovata in Lombardia. F:;< = > Campanula martinii F.Fen., Pistarino, Peruzzi & Cellin., specie endemica descritta nel 2013 per le Prealpi lombarde e il Trentino meridionale, dedicata a Fabrizio Martini; categoria di minaccia: non minacciata (LC, least concern?< @Foto: Franco Fenaroli). 33
Fig. 2 - Sporobolus aculeatus (L.) P.M.Peterson ( Crypsis aculeata (L.) Aiton), specie alofila una volta presente nelle Valli Salse di Sermide nel mantovano, oggi estinta in Lombardia. (Foto: Marco Banzato). F:;< B > Euphrasia cisalpina Pugsley, specie endemica dell area insubrica compresa tra Lombardia, Piemonte e Canton Ticino, segnalata da Stucchi e Giacomini per la brughiera di Gallarate, oggi sopravvive in provincia di Varese all interno dell aeroporto di Milano-Malpensa. (Foto: Marco Martignoni). 3A
E.e detto, la flora lombarda è particolarmente ricca di entità esotiche (o aliene o alloctone), cioè di taxa originari di altri territori e introdotti a seguito dell azione volontaria o accidentale dell uomo a partire dal Neolotico. Le specie esotiche si dividono in archeofite e neofite in base al loro periodo di introduzione: la linea spartiacque è fissata al 1492, data della scoperta dell America. Inoltre vengono classificate in base al loro grado integrazione con la flora nativa (Celesti-Grapow et al., 2009, 2010): casuali (si sviluppano e riproducono spontaneamente ma non formano popolamenti stabili e per il loro mantenimento dipendono dal continuo apporto di nuovi propaguli da parte dell uomo), naturalizzate (formano popolamenti stabili indipendenti dall apporto di nuovi propaguli da parte dell uomo) e invasive (un sottogruppo di specie naturalizzate in grado di diffondersi velocemente, a considerevoli distanze dalle fonti di propaguli originarie e quindi con la potenzialità di diffondersi su vaste aree). Vi sono poi alcune specie per le quali non si hanno ancora sufficienti dati per stabilire se si tratti di entità autoctone o aliene (in particolare archeofite); esse vengo definite alloctone dubbie o amaurogene (Banfi & Galasso, 2010). La Lombardia è la regione maggiormente interessata dal fenomeno dell invasione biologica vegetale (Fig. 4A) e nel 2010 il Museo di Storia Naturale di Milano ne ha curato il censimento per conto di Regione Lombardia (Banfi & Galasso, 2010). Da allora il monitoraggio è continuato (Ardenghi et al., 2014a) e i numeri attuali sono riportati in Tabella 1, mentre la Figura 4B rappresenta la ripartizione a livello provinciale; ovviamente alcuni territori sono meno indagati, ma è evidente una maggiore invasione in pianura, la zona maggiormente interessata dall impatto antropico. Tra le ultime acquisizioni ricordo Ageratina altissima (L.) R.M.King & H.Rob. subsp. altissima (Fig. 1 p. 40) (Arrigoni et al., 2015), Musa basjoo Siebold & Zucc. ex Iinuma (Fig. 2 p. 40) (Ardenghi & Paganelli, 2015), Cardamine hamiltonii G.Don ( C. flexuosa With. subsp. debilis O.E.Schulz) (Fig. 4 p. 75) (Ardenghi & Mossini, 2014), Lycopus lucidus Turcz. ex Benth. (Fig. 3 p. 41) G B Fig. 4 - Percentuale delle specie esotiche: A) nelle regioni italiane (da Celesti-Grapow et al., 2009); B) nelle province lombarde (da Ardenghi, Banfi & Galasso, ined.). CD
IJ! KL et al., 2014b) e Zanthoxylum armatum DC. (Fig. 4 p. 42) (Galasso et al., 2013). Curioso appare il caso di Sanguisorba dodecandra Moretti (Fig. 1 p. 98), specie endemica italiana sino a poco fa considerata esclusiva della Lombardia in quanto ristretta alle Orobie (bergamasche e valtellinesi), con alcune popolazioni disgiunte in Val di Togno nelle Alpi Retiche; essa è ormai naturalizzata in Trentino- Alto Adige con almeno due piccole popolazioni in Val di Fleres (Bressanone, BZ), dove potrebbe esservi giunta al seguito di un battaglione militare bergamasco che nel secondo dopoguerra stazionò in zona per diversi anni (Niklfeld, 2003; Thomas Wilhalm, in litt.). In conclusione può essere tentato un ipotetico confronto numerico tra le specie della flora stabile (cioè escluse le specie casuali, sia alloctone che autoctone, oltreché gli ibridi e le colture) attuale e quella presente prima della scoperta dell America (Tab. 2). La tabella mostra un incremento di 233 entità (da 3.079 a 3.312), pari al 7,57%, in quanto alle 68 specie estinte (66 autoctone + 2 archeofite) si contrappongono ben 301 nuove aquisizioni da oltreoceano. Risulta quindi evidente che solo una minima parte delle specie esotiche è contemporaneamente invasiva e dannosa, mentre tutte le altre rivestono un ruolo neutro se non, in prospettiva, positivo, in quanto possono essere considerate come arricchimento della diversità biologica locale con potenziali funzioni e servizi ecosistemici ancora misconosciuti (Williams, 1997; Walther et al., 2009; Banfi & Galasso, 2010; Schoenenberger et al., 2014): in tali condizioni la biodiversità non perde colpi, ma anzi ci guadagna per incremento della richness (totale dei taxa elementari), fatto che va a compensare la perdita di strutturazione inferta all ecosistema da parte di Homo sapiens (Banfi, 2015). Tab. 2 - Confronto ipotetico tra la flora lombarda stabile (escluse le entità casuali, oltre a ibridi e colture) attuale e quella presente prima della scoperta dell America. Mumero entità Pre-1492 3.079 autoctone naturalizzate 2.963 autoctone estinte 66 amaurogene naturalizzate (incl. invasive) 23 archeofite naturalizzate (incl. invasive) 25 archeofite estinte 2 Post-1492 3.312 autoctone naturalizzate 2.963 amaurogene naturalizzate (incl. invasive) 23 archeofite naturalizzate (incl. invasive) 25 neofite naturalizzate (incl. invasive) 301 Differenza +233 (+7,57%) 3H
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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L.24/02/2004 n 46) art.1 comma 2, DCB Milano DICEMBRE 2015 NATURA VOLUME 105 - FASCICOLO 2 Biodiversità nell anno di Expo: la straordinaria flora lombarda Atti della giornata di approfondimento delle conoscenze floristiche. Milano, 23 maggio 2015 a cura di Gabriele Galasso & Federico Mangili Milano, Dicembre 2015 - Volume 105 - Fascicolo 2 Società Italiana di Scienze Naturali Museo Civico di Storia Naturale di Milano Civico Planetario Ulrico Hoepli Acquario Civico di Milano
ISSN 0369-6243 `ura, rivista di scienze naturali fondata nel 1909, esce in fascicoli illustrati destinati a contenere articoli originali di divulgazione scientifica. La rivista è distribuita gratuitamente ai Soci della Società Italiana di Scienze Naturali, associazione senza scopo di lucro istituita nel 1857 per diffondere e promuovere la conoscenza delle discipline naturalistiche. La Società pubblica inoltre i periodici: Atti della Società Italiana di Scienze Naturali e del Museo Civico di Storia Naturale in Milano, Rivista Italiana di Ornitologia, nonché Memorie della Società Italiana di Scienze Naturali e del Museo Civico di Storia Naturale di Milano e Paleontologia Lombarda, senza fissa periodicità. Le pubblicazioni della Società vengono anche inviate in cambio ad analoghe istituzioni italiane e straniere. La biblioteca della Società è aperta al pubblico con gli stessi orari di quella del Museo Civico di Storia Naturale di Milano, presso la quale è ospitata. Chiunque può diventare Socio della Società Italiana di Scienze Naturali e scegliere di ricevere le riviste di suo interesse. Per informazioni rivolgersi alla Segreteria della Società, presso il Museo Civico di Storia Naturale di Milano, Corso Venezia 55, 20121 Milano. _ ^ Società Italiana di Scienze Naturali Corso Venezia 55, 20121 MILANO Tel. e Fax 02-795965 e-mail: info@scienzenaturali.org Direttore responsabile - Editor: Anna Alessandrello (Milano) Grafica editoriale - Graphic design: Michela Mura (Milano) Editore - Publisher: Società Italiana di Scienze Naturali Corso Venezia, 55 20121 Milano Tel., Fax e Ø 02795965 e-mail: redazione@scienzenaturali.org 2015 Società Italiana di Scienze Naturali e Museo Civico di Storia Naturale Corso Venezia, 55-20121 Milano In copertina: Ophrys benacensis (Reisigl) O.Danesch, E.Danesch & Ehrend. (Foto: Federico Mangili). Autorizzazione 1112 Tribunale di Milano del 3 febbraio 1949 Spedizione in Abbonamento Postale 50% Milano Finito di stampare il mese di Dicembre 2015. Stampa: Litografia Solari, Via Lambro 7/15, Peschiera Borromeo (Milano) CONSIGLIO DIRETTIVO PER IL 2015 Presidente: Vice-presidente: Segretario: Vice-Segretario: Tesoriere: Consiglieri: Bruno Cozzi Anna Alessandrello Giorgio Chiozzi Aldo Oriani Roberta Castiglioni Stefano Aguzzi Carlo Biancardi Marco Ferrari Maria emilia Peroschi Giulia Poma Guglielmo Petrantoni Michele Zilioli Membro di diritto: Domenico Piraina Revisori dei conti: Teresita Liso Federico Oriani