LE ATTIVITÀ DEL PARCO REGIONALE DELLA VENA DEL GESSO ROMAGNOLA NEI GESSI DI BRISIGHELLA E RONTANA

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I GESSI DI BRISIGHELLA E RONTANA Memorie dell Istituto Italiano di Speleologia s. II, 28, 2015, pp. 739-746 LE ATTIVITÀ DEL PARCO REGIONALE DELLA VENA DEL GESSO ROMAGNOLA NEI GESSI DI BRISIGHELLA E RONTANA Massimiliano Costa 1 Riassunto Il settore orientale del Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola presentava, all atto dell istituzione dell area protetta (2005), un sistema di visita già impostato. Proprio nei Gessi di Brisighella e Rontana si sono inizialmente concentrati gli interventi strutturali e le attività dell Ente di gestione, al fine di perfezionare il sistema e farne la base portante dei servizi per la fruizione del parco. Parole chiave: Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, Centro Visita Rifugio Ca Carnè, grotta visitabile della Tanaccia, Museo geologico dell ex-cava del Monticino, ex-cava Marana. Abstract When the Vena del Gesso Romagnola Regional Park was instituted (2005), the Eastern sector of the protected area already held an efficient network of structures related to tourism. Consequently, the management authority of the park assigned to the Gypsum sectors of Brisighella and Rontana (Messinian Gypsum outcrop of the Vena del Gesso romagnola, Northern Italy) a pivotal role for activities and events of the protected area. Keywords: Vena del Gesso Romagnola Regional Park, Ca Carnè Visitor Centre, Tanaccia Tourist Cave, Monticino Former Quarry Geopark, Marana Former Quarry. Il Consorzio di gestione del Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, sostituito dal 2012 dall Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità della Romagna, a partire dalla metà del 2009 (nei primi anni dopo l istituzione, avvenuta nel 2005, il Parco era stato gestito transitoriamente dalle Province di Bologna e Ravenna) si è trovato a gestire, allestire, valorizzare e promuovere un territorio piuttosto esteso e, soprattutto, costituito da realtà sociali molto diverse. Queste differenze avevano portato alcuni Comuni, durante i quasi 40 anni di discussioni per l istituzione dell area protetta (Costa, Piastra 2010), a predisporre il loro territorio per la successiva nascita del Parco, attrezzandolo di servizi, dotandolo di strutture, gestendolo con particolare cura e attenzione. 1 Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - Romagna, Via Saffi 2, 48013 Brisighella (RA) - mcosta@mail.provincia.ra.it 739

Così, in parte per una vocazione naturale, in parte per la capacità di alcuni amministratori locali, i Gessi di Brisighella e Rontana si sono presentati all appuntamento dell istituzione del Parco già in buona parte pronti a rivestire il ruolo di sua porta principale di accesso. Alcuni ritocchi ed ecco concretizzarsi uno degli angoli migliori del sistema delle Aree Protette della Regione Emilia-Romagna. Un incredibile intuizione del 1971, vent anni prima dell emanazione di una legge quadro nazionale sulle aree protette, ha dato origine al Parco attrezzato Carnè (Fabbri 2014). Il Carnè ha avuto, poi, alterne vicende gestionali, con alti e bassi, ma, a partire dal 1999, le scelte operate dai tre enti proprietari (Provincia di Ravenna, Comune di Brisighella, Comune di Faenza) hanno avviato il Carnè ad essere pronto, con soltanto qualche aggiustamento finale, come perfetto centro visite del Parco. Ora, dopo gli interventi dell Ente Parco degli ultimi cinque anni, il ribattezzato Centro Visita Rifugio Ca Carnè è divenuto uno dei migliori centri parco dell intero panorama regionale e nazionale, completo di ogni servizio per turisti e visitatori. Erano già presenti il ristorante-bar con quattro stanze da letto al primo piano, il museo della fauna della Vena del Gesso, la capanna scout e il campeggio estivo con l area fuochi, circa 40 ettari di boschi di proprietà pubblica, con sentieri, aree pic-nic. Le attività dell Ente Parco hanno ora permesso il completo rifacimento degli spazi interni Fig. 1 La nuova sala ristorante del Rifugio Ca Carnè (foto I. Fabbri). del rifugio (fig. 1) e un ampliamento della struttura. Quest ultimo intervento, che ha dotato il centro di un nuovo edificio (fig. 2), interamente costruito in legno, ospitante una saletta convegni e un aula didattica multimediale (fig. 3), è stato realizzato utilizzando i fondi del progetto Climaparks, finanziato dall Unione Europea nell ambito del programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia; con lo stesso progetto è stata anche posizionata una centralina per il rilevamento meteorologico lungo la S.P. Monticino-Limisano ed è stata avviata la stazione di inanellamento a scopo scientifico presso il Carnè. Da notare, nella sala ristorante del Centro Visita, il rifacimento di tutte le finestre con il lapis specularis, le lastre sottilissime fatte sfaldando i trasparentissimi cristalli di gesso secondario, secondo la tecnica della Roma imperiale del I e II secolo d.c. Le finestre sono state realizzate su incarico di Ivano Fabbri, gestore del Centro Visita, da Garibaldi Baldo Sansavini. Nei Gessi di Brisighella si trova anche la prima grotta visitabile della Vena del Gesso romagnola, la Tanaccia, acquistata e attrezzata per la visita nella seconda metà degli anni 80 del Novecento da parte del Comune di Brisighella. Fu scavata una galleria artificiale di accesso per salvaguardare l antro naturale, di notevole interesse geologico ed archeologico, e per immettere direttamente nel percorso sub-orizzontale di visita. Inoltre, furono posizionate alcune grate e sostegni, nella parte iniziale, per mettere in sicurezza il primo tratto; la maggior parte del percorso, tuttavia, è assolutamente naturale e risulta particolarmente facile ed accessibile. Prima dell avvio delle attività del Parco la Tanaccia era visitata da poche persone ogni anno; oggi i visitatori della grotta sono più di 1.000 (fig. 4). Inoltre, sempre il Comune di Brisighella ha realizzato, con finanziamenti regionali e provinciali, il Museo geologico all aperto dell ex-cava del Monticino, trasformando la ferita di una cava in un ulteriore risorsa didattica e turistica. L ex-cava è stata sistemata e massa in sicurezza e dotata di 740

Fig. 2 I lavori di ampliamento del Centro Visita Rifugio Ca Carnè (foto M. Costa). Fig. 3 La nuova aula didattica del Centro Visita Rifugio Ca Carnè (foto I. Fabbri). Fig. 4 Scolaresca in visita alla Tanaccia (foto M. Costa). un percorso di visita ben strutturato e allestito con pannelli didattici (fig. 5). A Parco istituito, poi, il Comune di Brisighella ha restaurato la cosiddetta fornacella Malpezzi, adiacente la Rocca, installando alcuni pannelli didattici relativi all attività estrattiva nella Vena del Gesso. Dal 2009 l Ente Parco è gestore di queste strutture di proprietà pubblica nei Gessi di Brisighella e Rontana e ne ha ulteriormente valorizzato ruolo e funzione, dedicando anche grande attenzione agli aspetti manutentivi. La manutenzione di tutte le tre strutture è affidata ad Ivano Fabbri, che si prende cura sotto ogni aspetto di queste aree. La promozione coordinata da parte dell Ente Parco ha notevolmente aumentato i flussi di visitatori, in particolare al Carnè, ove ogni anno si contano più di 30.000 presenze (fig. 6). L area dei Gessi di Brisighella e Rontana era anche già dotata di alcuni percorsi escursionistici, in particolare l anello CAI Fig. 5 Visitatori nel Museo geologico del Monticino (foto S. Piastra). 511, che compie un circuito attorno al Carnè, con una variante per raggiungere la cima di Rontana, e il percorso CAI 505, che collega la stazione ferroviaria di Faenza con il crinale Tosco-romagnolo, attraversando la Vena del Gesso da Il Manicomio al Carnè. Inoltre, a parco istituito, il CAI ha realizzato un percorso di collegamento tra Borgo Rivola e Brisighella, che raggiunge la stazione ferroviaria, collegando, di fatto, anche il Carnè alla stazione, mentre la Pro-loco di Brisighella ha tracciato il Sentiero del Tempo, che dal centro storico raggiunge i Tre Colli e da qui prosegue collegandosi con i percorsi del Monticino fino raggiungere il Monte Rontana e il Centro Visita Ca Carnè. L Ente Parco ha concentrato gran parte delle proprie attività nei Gessi di Brisighella e Rontana, soprattutto poiché la presenza di vaste aree di proprietà comunale o provinciale permetteva di realizzare in esse investimenti pubblici. 741

Fig. 6 Manutenzione della segnaletica dei percorsi circostanti il Centro Visita Rifugio Ca Carnè (foto M. Costa). Il progetto LIFE Gypsum (Bianco 2010), finanziato dall Unione Europea (per un importo di circa 360.000 euro), era finalizzato alla conservazione delle grotte e degli habitat carsici e gessosi; ogni attività progettuale ha visto interventi eseguiti nel settore dei Gessi in oggetto. Grazie al fondamentale apporto della Federazione Speleologica Regionale dell Emilia-Romagna e dei gruppi speleologici locali sono state pulite la Tana della Volpe, i Buchi sotto Ca Varnello, la Grotta Biagi, la Grotta Brussi, la forra del Rio Cavinale, le doline del Carnè, con rimozione di quintali di rifiuti di ogni genere, accumulati al loro interno nel corso di decenni; inoltre, è stata completamente asportata la vecchia recinzione metallica dell ex parco attrezzato Carnè. Alcune cavità sono state dotate di chiusure per impedire il disturbo alle colonie di pipistrelli, in particolare, in questo settore dei Gessi: Grotta Risorgente del Rio Cavinale, ingresso secondario della Tanaccia (con completo rifacimento dell ormai desueto portone di accesso e con la rimozione di quintali di argilla accumulatasi per una colata negli ultimi anni 80 del Novecento) e cancellata interna all ingresso principale (fig. 7), Buco del Noce. Sono state rimosse numerose conifere esotiche, per favorire gli habitat rupicoli tipici dei gessi e protetti dall Unione Europea (direttiva 92/43/CEE), costituiti prevalentemente da varie specie del genere Sedum, con Saxifraga tridactylites, Helianthemum apenninum, Campanula sibirica, Onosma helvetica, Thymus glabrescens e altre, tutte specie eliofile, danneggiate dall ombreggiamento delle conifere (fig. 8). Sempre al progetto LIFE appartiene l intervento per l acquisto delle zone A e B di parco, con il quale sono stati acquistati la parete est della forra del Rio Cavinale (zona A), l ex-cava Marana (zona B), il Monte Rontana (zona B). Con i fondi regionali del Programma Investimenti nelle Aree Protette sono poi stati realizzati numerosi interventi di allestimento del territorio e di conservazione della natura e del patrimonio culturale. Il progetto Avvio del Parco ha permesso di posizionare numerosi pannelli didattici, tra cui, nell area dei Gessi di Brisighella e Rontana: due pannelli dedicati al Museo geologico del Monticino, due alla Tanaccia (uno sulla grotta e uno sui pipistrelli della Vena del Gesso), uno per l ex-cava Marana, tre al Carnè (due dedicati al Centro Visita e uno alla fauna del Parco), uno al Monte Rontana sugli scavi archeologici ed un altro presso gli scavi dell edificio romano del Carnè. L anello escursionistico CAI del Carnè è divenuto percorso geologico, grazie al posizionamento di cinque pannelli didattici che guidano il visitatore alla scoperta delle bellezze e delle particolarità del territorio, seguendo il filo conduttore dell elemento di maggiore interesse della Vena del Gesso: la geologia (fig. 9). Sono state posizionate otto porte di accesso al parco (cartelli di benvenuto nell area protetta), di cui due agli ingressi di Brisighella, dedicati a due specie emblematiche di questo settore dei Gessi, l istrice (perché nei Gessi di Brisighella fece la prima comparsa sulla Vena del Gesso, nei primi anni 80 del Novecento) (fig. 10) e l albanel- 742

Fig. 7 Sistemazione dell ingresso di visita alla Tanaccia (foto A. Noferini). Fig. 8 Rimozione della vegetazione ombreggiante i pratelli aridi sulle pareti gessose del Monte Rontana (foto A. Noferini). Fig. 9 Uno dei pannelli del percorso geologico Anello Ca Carnè (foto M. Costa). Fig. 10 La Porta del Parco con l istrice, presso Brisighella (foto M. Costa). Fig. 11 Una delle aree pic-nic presso la S.P. Monticino-Limisano (foto M. Costa). Fig. 12 Gli scavi archeologici presso l edificio romano del Carnè (foto M. Costa). 743

la minore (perché nei calanchi del Rio Chiè e del Rio Bo si trova il nucleo principale nidificante nel Parco). Uno degli interventi che ha dato i risultati migliori è stato la realizzazione, lungo le strade provinciali, di aree di sosta a bordo carreggiata dotate di piccolo parcheggio, tavoli e panche per pic-nic, carta del Parco e divenute dei veri salotti, in posizioni panoramiche sulla strada provinciale Monticino-Limisano (fig. 11). Ancora, sono stati realizzati due stagni per favorire la riproduzione degli anfibi al Carnè, lungo il rio omonimo, che scende nella valle cieca di Ca Pianté. Sempre al Carnè, viene effettuata una gestione forestale per la conversione all alto fusto e la graduale rimozione dei rimboschimenti artificiali di pino nero e altre conifere esotiche (sul tema vedi anche i progetti futuri discussi in Costa, Piastra, in questo stesso volume), che sta dando Fig. 13 Il giornalista BBC Jeremy Cooke nei prati aridi affacciati sui calanchi del Rio Chiè, presso il Monticino (foto M. Costa). ottimi risultati in termini di conservazione della natura, come testimoniato dalla ricca comunità ornitica, con specie nemorali particolarmente esigenti come Certhia brachydactyla. Sono state finanziate nuove campagne di scavi archeologici, condotte dal Dipartimento di Storia, Culture, Civiltà dell Alma Mater Studiorum Università di Bologna presso il castello di Rontana e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell Emilia-Romagna presso la casa romana del Carnè (fig. 12), che hanno dato risultati molto importanti. Il progetto Arca della Memoria, banca dati delle interviste ai protagonisti della vita e del lavoro dell uomo nella Vena del Gesso (Piastra 2012; Piastra, Costa 2012; Piastra 2013; Piastra, Costa 2013), poi sfociato nel documentario La Memoria dei Gessi (premio Guidarello per il giornalismo d autore, sezione audiovisivi, 2013) (Piastra et alii 2013), ha visto come protagonisti alcuni abitanti dei Gessi di Brisighella e Rontana, alcuni dei quali, purtroppo, nel frattempo scomparsi: Bruno Benini, Giuseppe Biagi, Vilma Cardini, Riccardo Graziani, Lina Liverzani, Ettore Pierantoni, Rosa Sabbatani. Anche due progetti regionali di sistema hanno visto coinvolti i Gessi di Brisighella e Rontana: l Alta Via dei Parchi, percorso di trekking che collega il Passo della Cisa con il Monte Carpegna, percorrendo i crinali tra Emilia-Romagna e Toscana, ma facendo una deviazione per attraversare l affascinante e unica Vena del Gesso, ove uno dei due posti tappa è il Rifugio Ca Carnè ed ove la stazione di Brisighella è un importante punto di accesso (Vianelli 2012, pp. 75-85; Palazzini, Lizzani 2014); la Ciclovia dei Parchi, rete di percorsi ciclabili ad anello con partenza dalle stazioni ferroviarie incentrata sulle aree protette regionali, che nel nostro caso parte da Brisighella e vi ritorna dopo aver toccato il Carnè, Zattaglia e la vetta di Monte Mauro (Ciclovia dei Gessi) (Bassi 2014). Un finanziamento europeo del programma di cooperazione Italia-Slovenia ha per- 744

messo di avviare un progetto, Sigma2, per l utilizzo dei dati meteo climatici per l ottimizzazione dei trattamenti contro la peronospora della vite e contro la mosca dell olivo; in collaborazione con alcune aziende agricole, una delle quali sui Gessi di Rontana in località Vespignano (Azienda Eredi di Riccardo Graziani), sono state installate centraline agro-meteo e avviati modelli previsionali e sistemi di avvertimento che hanno permesso di ridurre notevolmente i trattamenti e i relativi costi per le aziende, senza alcun danno per le colture. Un altro finanziamento europeo dell Asse 4 del Piano di Sviluppo Rurale (fondi Leader) ha permesso di avviare i lavori per l allestimento di un museo dedicato al patrimonio archeologico e alla storia della frequentazione umana della Vena del Gesso romagnola, in collaborazione con il GAL L Altra Romagna, il Comune di Brisighella, la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell Emilia-Romagna e il Dipartimento di Storia, Culture, Civiltà dell Alma Mater Studiorum Università di Bologna. L Ente Parco ha sottoscritto protocolli operativi con le Aziende Agricole e con le Aziende Agrituristiche (Tampieri 2014), finalizzati alla reciproca promozione, all organizzazione di attività ed eventi, all allestimento di un mercato dei prodotti agricoli del Parco, al rilascio del marchio Agriturismo del Parco. Tre aziende agricole dei Gessi di Brisighella e Rontana hanno sottoscritto tali protocolli: gli Agriturismi Il Varnello (fino alla chiusura nel 2014) e La Corte del Re e l Azienda Agricola I Sapori di Fontecchio. La valorizzazione dei prodotti agricoli passa anche attraverso le attività di promozione, che il Parco ha condotto negli anni. Tra le altre, nel luglio 2013 una troupe televisiva della BBC (British Broadcasting Corporation) è stata nei Gessi di Brisighella e Rontana per un progetto, finanziato dalla FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations) finalizzato a conservare i semi delle specie selvatiche da cui hanno avuto origine le piante coltivate; in altre parole, i parenti ancestrali di grano, orzo, avena, erba medica, fava, Fig. 14 Un momento della Festa del Parco, presso il Centro Visita Rifugio Ca Carnè (foto M. Costa). Fig. 15 Il primo concerto di musica classica della rassegna Recondite Armonie, presso la galleria dell ex-cava Marana (Brisighella) (foto M. Costa). veccia, melo, presenti nella Vena del Gesso. Il giornalista inglese Jeremy Cooke (fig. 13) ha realizzato alcuni filmati nei boschi e prati presso il Carnè e nelle praterie aride dei calanchi del Rio Chiè, nella zona del Monticino, in cui si trovano numerose specie di cereali e legumi selvatici da cui hanno avuto origine piante oggi coltivate a scopo alimentare. L Ente Parco ha organizzato durante i cinque anni di attività centinaia di eventi ed iniziative, per la valorizzazione ed anima- 745

zione del territorio e per la didattica. Relativamente agli aspetti più turistici e di animazione, da rimarcare, in particolare, il fatto che la Festa del Parco (fig. 14), annuale celebrazione dell area protetta, delle sue attività e delle sue bellezze, ha sempre avuto come fulcro il centro storico di Brisighella e i Gessi di Brisighella e Rontana (in particolare, la Rocca di Brisighella e il Centro Visita Rifugio Ca Carnè). Inoltre, sempre al Carnè, si svolge ogni anno un ricco calendario di iniziative, con le passeggiate domenicali alla scoperta dei diversi aspetti ambientali e culturali del territorio circostante il Centro Visita, degli scavi del castello di Rontana, del Museo geologico del Monticino, della Tanaccia e dell ex-cava Marana. In quest ultimo sito, nella galleria della parete nord-ovest, sono stati organizzati nel 2013 e nel 2014 i concerti della rassegna musicale Recondite Armonie, che hanno riscosso un notevole successo di pubblico e grande apprezzamento ed a cui hanno partecipato oltre 1.000 persone ogni anno (fig. 15). Infine, per quanto riguarda la didattica, il Centro Visita Ca Carnè, con l aula dedicata a tale attività e la sala conferenze, è il punto di riferimento per l educazione ambientale nel Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola e qui, per due anni consecutivi, l Ente ha organizzato A Scuola nel Parco, attività didattica gratuita riservata alle scuole Primaria e Secondaria dei sei comuni dell area protetta (Casalfiumanese, Borgo Tossignano, Fontanelice, Riolo Terme, Casola Valsenio, Brisighella), nonché tutte le iniziative didattiche finanziate dai diversi progetti, in particolare il programma regionale INFEA e il LIFE Gypsum. Bibliografia S. Bassi 2014, Ciclovie dei parchi. Guida agli itinerari ciclabili nelle aree protette dell Emilia Romagna, Portogruaro. D. Bianco 2010, Il progetto Gypsum, Storie Naturali 5, pp. 43-49. M. Costa, S. Piastra 2010, Rileggendo Osservazioni sul costituendo Parco naturale della Vena del Gesso (1973) e altri scritti successivi di Luciano Bentini. Dibattiti e progetti attraverso i decenni per un area protetta finalmente diventata realtà, in S. Piastra (a cura di), Una vita dalla parte della natura. Studi in ricordo di Luciano Bentini, Faenza, pp. 113-130. I. Fabbri 2014, Il Rifugio Carnè, da casa colonica a centro visite, Cristalli. La rivista del Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola 1, pp. 10-17. M. Palazzini, A. Lizzani 2014, Alta Via dei Parchi, Cristalli. La rivista del Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola 1, pp. 2-9. S. Piastra 2012, La memoria del territorio tra natura e cultura. Un esperienza nel Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, Storia e Futuro 28 (www. storiaefuturo.com). S. Piastra 2013, Bere pioggia, lavorare in cava, rifugiarsi in grotta. La memoria dei gessi romagnoli, La rivista del Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola 1, pp. 30-34. S. Piastra, T. Cicognani, M. Costa 2013, Il documentario La Memoria dei Gessi, Speleologia Emiliana, s. V, XXIV, 4, pp. 66-69. S. Piastra, M. Costa 2012, Comunità locali e affioramenti gessosi. Il progetto Arca della Memoria del Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, Speleologia Emiliana, s. V, XXIII, 3, pp. 63-72. S. Piastra, M. Costa 2013, Un arca della memoria per la Vena del Gesso, Storie Naturali 7, pp. 66-69. C. Tampieri 2014, Turismo consapevole nella Vena del Gesso romagnola. I programmi del Parco con il coinvolgimento delle Aziende e degli Agriturismi, Cristalli. La rivista del Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola 1, pp. 46-53. M. Vianelli 2012, Alta via dei parchi. Un lungo cammino nell Appennino settentrionale, Portogruaro. 746