Trasloco deltulss U sindaco sbotta «Bastapromesse»



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S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A

Transcript:

IL CASO. Durante la conferenza stampa convocata ieri mattina Trasloco deltulss U sindaco sbotta «Bastapromesse» Alessandra Dall'lgna Il trasferimento degli uffici amministrativi dell'ulss 4 all'interno dell'ex ospedale Boldrini ha generato tensione fra il dg Daniela Carraro e il sindaco di Thiene Giovanni Casarotto. Durante la conferenza stampa indetta ieri mattina per illustrare il progetto, i due principali attori di questo trasloco hanno infatti discusso animatamente circa tempi e modalità dell'operazione, che a detta del primo cittadino non sono stati ben chiariti da parte dell'azienda sanitaria. Il direttore generale dell'ulss Carraro ha, infatti, parlato di trasferire i 140 uffici, attualmente dislocati nella vecchia sede di via Rasa, entro il 2014, senza tuttavia fornire all'amministrazione un cronoprogramma dettagliato come invece si aspettava il sindaco Casarotto. «Questa mattina - ha precisato il primo cittadino - mi sarei aspettato di ricevere un calendario dettagliato, con modalità e soprattutto tempi certi di questo trasloco. Ad una richiesta specifica, il dg Carraro ha Casarotto: «Mi aspettavo date certe invece è ancora tutto vago» Carrara: «Operazione complessa ma entro ottobre 2014 sarà finita» affermato che entro maggio dovrebbe avvenire il primo spostamento, ma solo dopo che saranno effettuati tutti gli interventi di adeguamento. Ecco, sapendo come funziona la burocrazia nella pubblica amministrazione, dubito fortemente che tra cinque mesi sarà possibile iniziare il trasloco, considerato anche che l'ulss 4 deve ancora procedere con le gare d'appalto. Non ne faccio una colpa del dg Carraro, che appena arrivata ha subito preso in mano il progetto di spostamento degli uffici dall'ex Nordera, però è anche vero che l'azienda sanitaria ha perso cinque anni, dato che secondo la convenzione firmata dall'allora dg Sandro Caffi e dall'amministrazione Busetti questi uffici sarebbero già dovuti essere dentro al Boldrini almeno da un anno. Prendo atto della buona volontà del direttore generale, ma qui siamo ben lontani dal trasferimento». Un atteggiamento critico che Daniela Carraro non condivide e al quale intende replicare con i fatti. «Non abbiamo stilato un programma dettagliato del trasloco solo perché si tratta di un'operazione complessa, e potremo essere più precisi ad inizio anno, quando avremo concluso l'iter delle gare d'appalto. Tuttavia, posso garantire che gli uffici amministrativi saranno trasferiti al Boldrini entro ottobre dell'anno prossimo. I lavori di adeguamento non richiederanno molto tempo perché l'immobile si trova in buono stato e gli interventi che andremo a fare sono finalizzati a riconvertire le ex stanze di degenza in uffici e ad adeguare il sistema anticendio e antisismico. Ciò che mi preme sottolineare, è che abbiamo voluto procedere con un progetto puntuale, comprensivo anche di una riorganizzazione dei servizi interni che coinvolgerà 190 dipendenti. Questo, sommato ad alcuni problemi con il progettista esterno, ci ha portato via molto tempo, ma ci ha anche permesso di contenere i costi: abbiamo infatti voluto studiare le reali necessità di ogni ufficio in modo da individuare l'area nel Boldrini più adeguata ad ospitarlo e ad evitare così futuri spostamenti». Gli uffici amministrativi dell'ulss 4 andranno ad occupare 8.350 metri quadri dell'ex ospedale Boldrini, dislocati SANITÀ VENETO ISTITUZIONALE A.ULSS N. 4 Pag. 1

nei sette piani sopra la portineria, che si aggiungeranno ai 15.750 metri quadri già oggi utilizzati dalle diverse attività del distretto socio sanitario. Rimangono quindi liberi circa sette mila metri quadri già convertiti dall'amministrazione comunale in area direzionale-commerciale. L'attuale sede dell'ulss 4 nell'ex Nordera e sopra l'ex Boldrini SANITÀ VENETO ISTITUZIONALE A.ULSS N. 4 Pag. 2

LA SANITÀ DI ECCELLENZA» IL VENETO Premiati 23 ospedali per la qualità delle cure alle donne Azienda Ospedaliera e lov a Padova, Ca' Foncello a Treviso e l'angelo di Mestre in testa a tutte le classifiche nazionali di Elena Livieri» VENEZIA L'eccellenza della sanità veneta si veste di rosa: sono 23 gli ospedali della regione premiati con il Bollino rosa dall'ó.n.da (Osservatorio nazionale sulla salute delle donne) che ha ideato un programma di segnalazione degli ospedali basato sul loro livello di «women friendship», cioè sul grado di attenzione posta non solo nei confronti dei campi della medicina dedicati alle patologie femminili, ma anche verso le esigenze specifiche delle donne ricoverate. In tutta Italia sono 65 le strutture che hanno ottenuto tre bollini, 105 ne hanno ricevuti due e 60 uno, mentre la menzione speciale è andata a 12 ospedali che dal 2007 a oggi hanno sempre ricevuto tre bollini. I migliori risultati sono quelli della Lombardia, che ha visto premiate 63 strutture, seguono il Veneto e il Lazio, rispettivamente con 23 e 21 ospedali «rosa». Il Programma Bollini rosa ha identificato le realtà cliniche e scientifiche più all'avanguardia Il sottosegretario DeCamillis:«Chiha il bollino rosa diventa centro di riferimento» nel panorama sanitario con lo scopo di facilitare la scelta del luogo di cura da parte delle donne. Si tratta di un marchio che standardizza servizi e attenzione alla salute della donna: «Chi ha il bollino rosa» ha suggerito il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Sabrina De Camillis, «potrebbe diventare struttura di riferimento per le buone prassi per tutti gli ospedali che puntino ad adeguarsi». Con tre bollini, ovvero il massimo riconoscimento, sono stati premiati in Veneto otto strutture: l'azienda ospedaliera di Padova, l'istituto Oncologico Veneto, il presidio ospedaliero di Cittadella, il Ca' Foncello di Treviso, l'ospedale dell'angelo di Mestre, l'ospedale unico Alto Vicentino di Santorso (Vi), il San Bassiano di Bassano del Grappa (Vi), l'azienda ospedaliera di Verona e l'ospedale di Legnago (Vr). I servizi clinici valutati sono diversi e coprono un'area multidisciplinare: a Padova spicca come fiore all'occhiello dell'unità di Dietologia e Nutrizione clinica l'ambulatorio nutrizionale per i disturbi del comportamento alimentare, in Diabetologia i percorsi per il diabete in gravidanza, nell'ambito della Ginecologia e Ostetricia l'ambulatorio di educazione alla riproduzione, educazione del perineo, l'ambulatorio trapiantate e il Centro prenatale per le gravidanze a rischio. Segnalato anche il percorso di accoglienza per le donne vittime di violenza. All'Iov i «punti rosa» sono stati determinati dai gruppi di mutuo aiuto per le pazienti oncologiche, il supporto psicologico fornite a mamme e bambini nella gestione della comunicazione patologica e il progetto Armonia per la gestione dello stress. Cittadella ha conquistato i tre bollini con un progetto unico in Italia nato nel reparto di Oncologia: laboratori di teatro, trucco e acquerelli per le donne. Fiore all'occhiello della neurologia del Ca' Foncello di Treviso il Centro di riferimento europeo per le malattie neurologiche paraneoplastiche correlate a tumori mammari e ovarici. L'ospedale dell'angelo di Mestre declina l'attenzione al mondo femminile a partire dal centro di riferimento regionale di Ginecologia oncologica, chirurgia mini invasiva, parto in acqua, rooming-in, musico terapia in neonatologia e con il Centro di ascolto che fornisce anche consulenza legale per le donne vittime di violenza. A due bollini si sono fermati la casa di cura di Abano Terme (Pd), gli ospedali di Camposampiero (Pd), Oderzo (Tv) e Conegliano (Tv), il SS Giovanni e Paolo di Venezia. Un bollino per il Sant'Antonio di Padova e l'immacolata Concezione di Piove di Sacco (le due "anime" ULSS 15 E SANITA' LOCALE ISTITUZIONALE A.ULSS N. 4 Pag. 3

dell'uls 16), Monselice, Castel- franco, Montebelluna e Vittorio Veneto. Zaia: «Facciamo scuola nel segno della civiltà)) VENEZIA. «Dalle BreastUnit ai parcheggi rosa facciamo scuola nel segno della civiltà»: così il governatore Luca Zaia commenta la notizia che 23 strutture ospedaliere venete hanno avuto da uno a tre bollini rosa dall'osservatorio nazionale sulla salute delle donne. «Un numero così alto di strutture premiate ostituisce un'ulteriore conferma della qualità diffusa e dell'attenzione totale dei bisogni del cittadino che caratterizzano la sanità veneta. La donna è spesso un paziente particolare da curare e assistere e questo è quello che stiamo facendo, esprimendo un segnale di civiltà e di cultura nei confronti della donna. E gli esempi dell'eccellenza veneta in questo campo non mancano: cito l'organizzazione delle Breast Unit, dedicate alla presa in carico totale di chi è colpita da tumore al seno dalla prima diagnosi fino all'auspicata guarigione in molti nostri ospedali le attenzioni vanno anche oltre, rivolgendosi anche agli aspetti più umani e pratici» conclude Zaia. LA CLASSIFICA VENETA Tre bollini rosa (^ PADOVA, AZIENDA OSPEDALIERA PADOVA, ISTITUTO ONCOLOGICO VENETO CITTADELLA (PD) TREVISO, CA' FONCELLO MESTRE (VE), OSPEDALE DELL'ANGELO BASSANO DEL GRAPPA (VI) SANTORSO (VI), OSPEDALE UNICO ALTO VICENTINO VERONA, AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA INTEGRATA LEGNAGO (VR) MATER SALUTIS Un bollino rosa Q PADOVA, SANT'ANTONIO MONSELICE (PD) PIOVE DI SACCO (PD), IMMACOLATA CONCEZIONE CASTELFRANCO VENETO (TV), SAN GIACOMO APOSTOLO MONTEBELLUNA (TV), SAN VALENTINO VITTORIO VENETO (TV) ULSS 15 E SANITA' LOCALE ISTITUZIONALE A.ULSS N. 4 Pag. 4

«Roberta, il ricordo vivrà dentro di noi» Lorena Levorato LOREGGIA Molti castellani, amici e colleghi, non hanno voluto mancare, ieri a Loreggia, per dare l'addio a Roberta Marcon, la dottoressa di 45 anni nefrologa all'ospedale San Giacomo di Castelfranco morta venerdì sera per un malore. Centinaia le persone, tra amici, conoscenti, colleghi di lavoro e pazienti, che si sono strette al dolore dei familiari di Roberta, il compagno Alessandro, la mamma Lina, e la sorella Franca con il marito Giampaolo. Un interminabile applauso ha accolto l'arrivo del feretro sul sagrato della chiesa di Loreggia, il paese di origine di Roberta. Prima dell'inizio della messa, è stato dato spazio ad alcuni pensieri e ricor- morta la sera di di dedicati a Roberta. «Se ci vasctda bagno vedessi in quanti siamo qui nell'abitazione oggi, ne saresti orgogliosa e d l felice - ha detto un collega - Alessandro. Ro- Ci teniamo strettii tuoi ricor- berta trebbe di come preziosi tesori da essere stata colpreservare. In noi rivivranno ta da un malore la tua generosità, vivacità, improvviso che umanità e gentilezza. Grazie le fattq de_ Roberta per il tanto bene che AZ i * re 1 sensi provocandone la hai fatto in nome della vita»; morte. L'autopsia non ha anco- «I fatti raccontano e testimo- ra accertato la causa specificano il bene che hai fatto e ca del decesso. Roberta era che hai donato - e tutti noi ne una instancabile promotrice siamo la testimonianza». Du- della donazione degli organi, rante l'omelia, il parroco di ch e sosteneva come fonda- Loreggia ha espresso la stima mentale speranza per molti e la riconoscenza per l'impe- suoi pazienti. Lei stessa ha gno professionale e umano di donato cornee e tessuti. Roberta Marcon. Durante la celebrazione so- ^ Ut IKHUCUIH no state raccolte offerte e A I nrnnnin donazioni per l'istituzione di ALOlcC C la una borsa di studio intitolata II^-J-J; a Roberta Marcon, per porta- I a U 010 getrtdtlei avvia- 3\\3 dottoressa ti. La nefrologa \/ oror\rt è stata trovata Mal CON IL LUTTO Un momento del funerale e, qui sopra, Roberta Marcon SANITÀ VENETO CRONACA A.ULSS VICENTINE Pag. 5

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SOLIDARIETÀ. Banchetti dell'ai! anche in città Le "Stelle di Natale" contro le leucemie Anche quest'anno scende in piazza la tradizionale iniziativa di solidarietà "Stelle di Natale Ail" promossa dall'associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma. Domani, sabato e domenica, Nei giorni 6,7 e 8 dicembre sarà possibile portare a casa una piantina natalizia con il versamento di un contributo associativo di 12 euro. La manifestazione interesserà oltre 4 mila piazze italiane e Bassano non farà mancare il suo sostegno. I volontari dell'ail saranno presenti nel centro commerciale "Il Grifone", nei supermercati "Aliper" e "Famila", all'ospedale, in piazza Libertà e nelle parrocchie per rinnovare l'iniziativa, giunta alla 25a edizione. I fondi ricavati dalla vendita delle stelle di Natale saranno impiegati per finanziare i centri di ematologia e trapianto di cellule staminali, favorire l'assistenza domiciliare dei malati e realizzare case alloggio per i pazienti non residenti. Serviranno inoltre per sostenere la ricerca scientifica, necessaria per rendere leucemie, linfomi e mielomi sempre più guaribili. «G.Z. SANITÀ VENETO CRONACA A.ULSS VICENTINE Pag. 7

DONATORI DI SANGUE. Novità da febbraio Prenotazioni via web Nella sala convegni dell'ospedale di Bassano, si è svolta una riunione indetta dal Centro trasfusionale dell'ulss 3. Alla serata informativa, erano stati invitati i gruppi di volontariato: Reparto Monte Grappa, Fidas, Avis, donatori di sangue di Campese. La responsabile del settore trasfusionale, Armanda Diamantini, ha fatto presente che, nel corso del 2012, negli ospedali di Bassano ed Asiago, si è proceduto alla trasfusione di 6.878 unità di emazie, 635 di plasma, e 221 di piastrine, per un totale di 7.734 interventi. A partire da febbraio 2014 la gestione delle donazioni sarà regolata on-line. Ai donatori saranno inviate le indicazioni per eseguire da casa, con breve passaggi, via Internet, la prenotazione per la donazione di sangue o di plasma. M.B. SANITÀ VENETO CRONACA A.ULSS VICENTINE Pag. 8

PIEVE DI SOLIGO II direttore dell'usi 7 Dei Tos ha presentato il piano per la Vallata Investimenti per i servizi sanitari c'è anche l'ospedale di comunità Elisa Giraud PIEVE DI SOLIGO Potenziamento delle strutture sanitarie territoriali e riordino strutturale. Va in questa direzione il riassetto logistico e dei servizi socio sanitari dell'area del Quartier del Piave e Vallata presentato dall'azienda sanitaria pievigina. Investimenti importanti pure in termini economici. Un piano di sviluppo che risponde alle direttive della Regione Veneto: «abbiamo cercato di tradurre nella pratica quello che ci ha chiesto il Governatore» ha detto il direttore generale dell'usi 7 Gian Antonio Dei Tos. Tra gli interventi più importanti ci sono quelli strutturali quale l'attivazione dell'ospedale di comunità a Soligo, quando (dipende dai tempi tecnici della Regione) sarà chiuso l'accordo di programma con l'istituto Bon Bozzolla. Inoltre l'individuazione di una struttura, nel comune di Pieve (per questioni di risparmio economico e del territorio, il sindaco Sforza pensa ad un edificio sottoutilizzato da riadattare), dove ricollocare alcuni servizi distrettuali. Altro punto rilevante sarà la manutenzione straordinaria della sede di via Lubin. Esclusa la costruzione di una nuova struttura da milioni di euro. Un progetto che si sviluppa a partire dall'area della prevenzione, per poi potenziare quella specialistica ed infine l'ambito amministrativo. Si partirà a gennaio. Nel primo semestre 2014 sarà attivato un programma di screening cardiovascolare rivolto ai neo-cinquantenni e verrà offerta gratuitamente la nuova vaccinazione contro lo pneumococco ai soggetti di 65, 70 e 75 anni. Sarà potenziato l'ambulatorio odontoiatrico di Farra di Soligo che passerà dalle attuali 17 ore settimanali di apertura a 24, e sarà attivato un ambulatorio nutrizionale. Interventi importanti anche nel secondo semestre 2014 con l'acquisto di un robot (circa 60 mila euro) per la stampa ed il ritiro dei referti radiologici presso la sede di Farra dove inoltre sarà potenziato l'ambulatorio ginecologico con la dotazione di un ecografo e la presenza del medico tre volte a settimana. Inoltre saranno attivati, sempre a Farra, l'ambulatorio angiologico, il cardiologico e l'infermieristico. PREVENZIONE Screening e vaccinazioni IL PIANO dei nuovi servizi presentato dai sindaci e dal direttore dell'usi 7 XVIII. Pie*nliSol!g«T!iiTO m Tutti alla gara ciclistici: i ladri svuotano la casa SANITÀ VENETO PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 9

Doglie improvvise: partorisce in casa guidata al telefono dall'operatore del 118 TARZO - (an.zam.) Non ha consentito alla mamma di raggiungere l'ospedale, né all'ambulanza di raggiungere la località Resere di Tarzo. Aveva troppa fretta di nascere al punto da venire alla luce prima di dare il tempo a chiunque di prestare i dovuti soccorsi alla donna. È stata una telefonata al 118 a fornire le indicazioni necessarie sulle procedure e sugli accorgimenti necessari. Madre di quattro figli, la donna, originaria del nord Africa, ha composto il numero d'emergenza sanitaria pochi minuti dopo le 18.30. Quando ha riagganciato suo figlio era già venuto alla luce. «Sta nascendo ha spiegato la donna» in evidente stato d'agitazione e di preoccupazione. È toccato all'operatore, Davide Casagrande, gestire l'emergenza. Con il sangue freddo che contraddistingue il personale del 118 ha dato alla donna le indicazioni necessarie su come procedere senza farsi prendere dal panico e senza che il piccolo riportasse conseguenze. L'emergenza è terminata con l'arrivo del personale nell'abitazione di via Resere. I medici hanno provveduto a trasportare mamma e bambino all'ospedale dove sono partiti i controlli del caso e gli accertamenti per scongiurare le complicazioni delle prime ore dopo il parto. Secondo il personale medico che ha prestato i primi soccorsi ben presto la donna e il figlio potranno fare ritorno nell'abitazione di Tarzo dove i fratellini aspettano l'ultimo nato. BIMBI appena nati nei lettini di un reparto di neonatologia dell'ospedale; ma i casi di nascituri nelle abitazioni non sono poi così rari se in etnie diverse SANITÀ VENETO PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 10

IL CASO L'Usi 7 ha stanziato 50mila euro per l'acquisto di nuovi pulmini alla Lilt Troppo vecchi quei bus per i malati CONEGLIANO - Più di 600mila chilometri, quindici volte il giro del mondo, sono stati percorsi da due pulmini della Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) delle delegazioni di Conegliano e Vittorio Veneto per il trasporto nei luoghi di cura dei malati oncologici dell'usi 7, per l'esecuzione di cicli di chemioterapia o radioterapia. Non sono più sicuri e saranno sostituiti. Il servizio di trasporto è fornito gratuitamente dai volontari della Lilt, che si dimostrano incredibilmente disponibili, mettendo a disposizione il loro tempo, e operano in silenzio. Chi vuole, ma senza essere tenuto a farlo, può fare delle offerte a favore dell'associazione, per le quali viene rilasciata una regolare ricevuta, il cui importo può essere detratto dalla denuncia dei redditi. Tutto nella più completa trasparenza. Sulla base di una convenzione in essere con la Lilt, i mezzi di trasporto sono forniti dall'usi 7 e devono essere adeguati per garantire lo svolgimento del servizio in condizioni di sicurezza. L'Usi 7 ha stanziato circa 50mila euro per l'acquisto di due nuovi pulmini. La prima istanza era stata presentata il 5 settembre scorso dalla delegazione di Conegliano della Lilt, che aveva chiesto all'usi 7 la disponibilità ad acquistare un nuovo pulmino minibus a nove posti, necessario in quanti uno dei quattro in uso, donato dalla stessa Usi 7 nel 2001, era diventato troppo vecchio e inaffidabile a causa dei più di 300mila chilometri percorsi, che ponevano a serio rischio rotture il mezzo, compromettendo così la continuità del servizio. La seconda richiesta era stata quella del 26 agosto scorso della delegazione di Vittorio Veneto, evidenziando che i trasporti erano considerevolmente aumentati e una prima domanda di acquisizione era stata inoltrata nel novembre del 2011. Il chilometraggio del pulmino aveva raggiunto i 330 mila chilometri, rendendo necessaria la disponibilità di un nuovo mezzo. Giampiero Maset PULMINO per il trasporto di malati Fuoco all'auto rubata un boato in vìa Manin SANITÀ VENETO PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 11

EEEEJnnEEl «Il soccorso al paziente viene prima di tutto» MONTEBELLUNA (L.Bon) «Ambulanze in ritardo, salute in pericolo»: il medico dell'ospedale di Montebelluna e membro del direttivo del Pd, Silvio Tessari torna, da addetto ai lavori, sulla questione delle ambulanze rallentate dal put. «Quanto successo è gravissimo -scrive- Le ambulanze devono raggiungere gli ammalati nel minor tempo possibile, anche quelli dei comuni limitrofi. La salute e la sicurezza vengono prima dei progetti e delle ambizioni personali del sindaco. Il Put è diventato un circuito automobilistico pericoloso per gli abitanti, i pedoni, i ciclisti, gli studenti, gli anziani e gli automobilisti stessi. Stiamo perdendo il senso di comunità e solidarietà». E il sindaco «quando parlava di dialogo aveva già fatto togliere il semaforo che dal centro regolava il traffico per Biadene. Il segnale era chiaro. Non si torna indietro». SANITÀ VENETO PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 12

DONNE E VIOLENZE «Denunciate gli abusi»: 90 mila cartoline con i numeri utili PREGANZIOL - (N.D.) La violenza sulle donne rimane in larga misura segreta. Pochi i casi portati a conoscenza dei centri di assistenza e delle forze dell'ordine. «Bisogna fare rete tra i servizi socio-sanitari, gli enti locali, la società civile e il mondo produttivo per aiutare le donne che vivono un dramma in silenzio e solitudine», ha detto Simona Guardati, presidente della commissione intercomunale per le pari opportunità, presesentando ieri al Distretto sanitario 3 di Preganziol la nuova campagna di informazione pubblica sulla violenza domestica. Saranno distribuite 90 mila cartoline e alcune migliaia di locandine di sicuro effetto. La giovane Nicole, studentessa-modella trevigiana, ha prestato il volto alla campagna di informazione con la creatività del lombardo Renato Sardo. Guardati ha ringraziato il direttore di CentroMarcaBanca, Tiziano Cenedese, per il sostegno che ha reso possibile la stampa della cartolina-vademucum, con i numeri utili in caso di bisogno. Poche donne, infatti, sanno che c'è il numero verde nazionale 1522 cui rivolgersi per ricevere assistenza. L'importanza dell'iniziativa è stata rilevata anche dal direttore dei servizi sociali dell'usi 9 Ubaldo Scardellato. «Nel 2012 - ha detto Teresa Rando psicologa del Consultorio familiare 3 - abbiamo registrato una decina di casi di violenza. Quest'anno sono altrettanti». m IL VOLTO DELLA CAMPAGNA è quello di una studentessa e modella trevigiana SANITÀ VENETO PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 13

Mira. Incontro sul distretto sanitario MIRA - "Nuovo distretto sanitario: dove, come quando" è il titolo dell'incontro pubblico oggi alle 18 in Villa Dei Leoni, organizzata dal consigliere Roberto Marcato (Noi per Mira). Parteciperanno Fabio Livieri, Presidente Conferenza dei Sindaci Asl 13 e il sindaco di Mira Alvise Maniero. SANITÀ VENETO PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 14

L ANNI VERSANO Avapo compie 25 anni, più di 100 i volontari per i malati oncologici Avapo Venezia (associazione volontari assistenza pazienti oncologici) festeggia oggi il 25 anno di fondazione. Grande festa per l'associazione che contava all'inizio una dozzina di volontari e che è cresciuta e si è fatta conoscere ed apprezzare in tanti anni di attività. Oggi sono più di cento i volontari che prestano servizio di assistenza nel reparto di Oncologia dell'ospedale Civile San Giovanni e Paolo, nel day hospital di Venezia e dell'ospedale dell'angelo a Zelarino e nell'hospice del Fatebenefratelli a Venezia. Inoltre, in convenzione con l'ulss 12, medici, infermieri, psicologi e operatori sanitari, sempre affiancati da volontari, si occupano anche di assistenza e cure a domicilio. Tra le varie attività, Avapo promuove la ricerca nel campo oncologico e organizza corsi di ginnastica riabilitativa le donne operate di tumore al seno. Per festeggiare l'importante traguardo, Avapo ha organizzato una serie di iniziative dal mese di giugno ad oggi: tra queste, si contano un concerto offerto dal Quintetto dei fratelli Barutti nelle Sale Apollinee, un torneo di burraco al Casinò di Venezia, due giorni di festa cittadini Muranesi hanno organizzato due giorni di festa e musica nel patronato San Pietro di Murano, un incontro sul tema «Oncologia e qualità della vita» nella Scuola Grande di San Rocco. Per finire, lo scorso agosto Avapo Venezia è stata premiata con il prestigioso «Premio San Rocco 2013». Manuela Lamberti SANITÀ VENETO PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 15

IL RINGRAZIAMENTO Reparto di Pediatria gentili e preparati Volevo esprimere il mio ringraziamento per uno dei reparti di eccellenzadi Padova: Pediatria. Mio figlio, dopo essere stato visitato al pronto soccorso è stato ricoverato 5 giorni per una patologia acuta che necessitava di cure immediate. Grande è stato il supporto sia dei medici che del personale infermieristico molto preparato e addestrato allacuradel bambino. Senza dimenticare l'area gioco gestita dai volontari perché non si annoino nelle lunghe ore in reparto. Molti esami hanno escluso qualcosa di grave e hanno permesso il rientro acasa in tempi brevi. Desideravo pubblicare questo messaggio alla struttura che offre un'assistenza di prim'ordine. Chiara Durlo Rubano ULSS 15 E SANITA' LOCALE PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 16

SANITÀ CONVENZIONATA L'Usi non paga i debiti «Ci mancano 3,5 milioni» Ravagnin, Anisap: «La Regione ha violato i patti, torneremo in tribunale» «Impossibile programmare l'attività del 2014, esami e riabilitazione a rischio» di Fabiana Pesci Loro sono rimasti senza soldi e non hanno alba di quali sorprese riserverà il 2014.1 dipendenti delle strutture della sanità privata convenzionata invece non sanno nemmeno se l'anno prossimo avranno ancora un lavoro. C'è un'unica certezza, agli ambulatori mancano all'appello 3,5 milioni di euro. Un buco che secondo l'anisap, l'associazione che riunisce gli ambulatori privati che erogano prestazioni per conto della sanità pubblica, ha un nome e un cognome, Regione Veneto. Lia Ravagnin, presidente di Anisap, non ci ha per nulla preso gusto a portare la giunta Zaia in tribunale. Ma allarga le braccia e rimette tutto nelle mani di un avvocato, per la terza volta: «Abbiamo ricorso due volte, fra settembre e ottobre, al Tar del Veneto e pur avendo in mano un'ordinanza del giudice che impone alla Regione di mantenere gli impegni presi ormai otto mesi fa, veniamo a conoscenza che di quei 23 milioni, ne saranno distribuiti solo nove. Quale programmazione può esserci chiesta, se con questa giunta regionale gli accordi firmati e sottoscritti e le delibere adottate dalla giunta stessa non hanno più nessun valore? Non ci resta che tornare al Tar per la terza volta e, nel frattempo, sospendere la programmazione per l'anno prossimo, tenendo fermo tutto il comparto economico che lavora con noi», afferma Ravagnin. «Solo per citare l'esempio di Padova», continua il presidente di Anisap, «nell'usi 16 mancano all'appello circa 3,5 milioni di euro per pagare prestazioni già erogate, il cui costo al netto dell'eventuale ticket è, di fatto, stato anticipato dagli ambulatori. I cittadini hanno usufruito di queste prestazioni solo grazie al senso di responsabilità delle strutture che, pur con una grande incertezza sui pagamenti, hanno onorato il patto firmato con la Regione». Se il 2013 si chiude con la terza causa legale nell'arco di pochi mesi, licenziamenti, proteste e serrate, potrebbe essere il 2014 il vero annus horribilis della sanità convenzionata: «È a rischio la salute dei cittadini veneti: manca la programmazione annuale regionale, è sconosciuto l'ammontare del budget a disposizione, è impossibile calcolare quante prestazioni sanitarie sarà possibile erogare in regime di convenzione». E la Regione non sembra di certo prodiga di risposte: ««Da un lato declina ogni responsabilità dicendo di rivolgersi ai direttori generali delle Usi che sbagliano la programmazione e non fanno richieste economiche adeguate alla Regione stessai. Dall'altro lato i fanno capire che queste richieste sono in un qualche modo condizionate dal volere della Regione. È evidente che sia un gioco al massacro, in cui a farne le spese sono solo ed esclusivamente i cittadini, che prima o poi per accorciarsi le liste d'attesa, che diventeranno lunghissime, saranno costretti a farsi un'assicurazione sanitaria. Chi se la potrà permettere? Ma fino a quel momento il nostro lavoro e quello di tutti i nostri lavoratori non è quello di passare il tempo in tribunale ma di essere al servizio dei cittadini e del sistema sanitario». I cittadini per accorciarsi le liste d'attesa saranno costretti prima o poi a farsi un'assicurazione sanitaria L'Associazione che riunisce gli ambulatori privati ricorrerà al Tar per la ridistribuzione dei fondi ULSS 15 E SANITA' LOCALE PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 17

presidente di Anisap Lia Ravagnin durante una manifestazione all'usi 16 ULSS 15 E SANITA' LOCALE PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 18

PARLA IL DIRETTORE GENERALE BENAZZI «A Cittadella il coraggio di innovare con umanità»» CITTADELLA L'ospedale di Cittadella è uno degli otto veneti ad aver ottenuto i tre bollini rosa per la particolare attenzione alle donne nell'approccio clinico e nelle cure. Una serie di progetti innovativi il cui percorso è iniziato due anni fa su spinta del direttore generale Francesco Benazzi. Direttore perché questo impegno a forgiare una struttura e dei reparti a misura di donna? «Un dato di partenza sono i nostri dipendenti: su 2.600 il 75% è donna, dai medici, alle infermiere e agli operatori socio-sanitari. La spinta iniziale parte da qui, dalla volontà di creare un sistema in grado di garantire la qualità della vita di questo universo femminile, un impegno che va oltre l'approccio clinico e che parte dall'umanizzazione dell'ospedale, delle cure e l'accoglienza». E' stato un percorso facile? «Come tutte le novità ha incontrato qualche resistenza: si temeva di scoperchiare un mondo difficile da gestire, problemi insormontabili. Ma rotto il ghiaccio e avviati i primi progetti, adesso questo percorso, che non si esaurisce in ciò che è stato fatto, ma che prosegue, vive di una forte spinta motivazionale e di entusiasmo. Si tratta di servizi aggiuntivi che per noi rientrano nei "livelli essenziali di assistenza", indietro non si torna» C'è un progetto unico in Italia nel vostro reparto di Oncologia: di cosa si tratta? «Sono stati creati tre laboratori dedicati alle donne operate al seno: si tratta di percorsi per imparare a riprendersi cura di sé, a riscoprire la femminilità, ritrovare la fiducia in se stesse: c'è il laboratorio di teatro, quello di acquerelli e quello di trucco. La donna si riappropria della sua dimensione: è un'iniziativa che sta ottenendo grandissimi risultati. Un altro importante progetto interessa il rischio di depressione post-partum. Su 2.500 parti all'anno, di cui il 35% di donne extracomunitarie, abbiamo riscontrato un alto rischio di scivolare in questa patologia. Le neomamme sono invitate a compilare un questionario che ci fornisce dei sintomi spia su chi potrebbe sviluppare la depressione. I dati dell'ultimo anno sono impressionanti, perché almeno 1.500 donne hanno mostrato questi sintomi e sono state prese in carico dallo psicologo». Come avete affrontato il tema della conciliazione della donna con la famiglia e il lavo - ro? «E' stato istituito un gruppo multidisciplinare che, grazie a uno sportello, supporta e accompagna le donne che trovano resistenze nel posto di lavoro dopo l'assenza per maternità. Purtroppo in questo ambito si espleta una discriminazione di genere molto alta», (el. li.) ULSS 15 E SANITA' LOCALE PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 19

Stamina vince al Tar Dai giudici via libera a nuovi test sui malati Il ministero della Sanità nomina una seconda commissione Vannoni: «Lorenzin si dimetta». Polemiche tra gli scienziati I ROMA Il Tar del Lazio dà ragione a Davide Vannoni e sospende la bocciatura del metodo Stamina da parte del comitato scientifico, accogliendo così il ricorso presentato lo scorso settembre dallo stesso Vannoni. La svolta è arrivata ieri, con un'ordinanza dei giudici amministrativi che apre di fatto un nuovo capitolo nel "pasticcio"stamina, il metodo da mesi al centro delle polemiche ideato dal presidente di Stamina Foundation, e che utilizza cellule staminali a fini terapeutici. Dopo lo stop alla sperimentazione, deciso dal ministero della Salute sulla base del parere negativo espresso dal comitato scientifico nominato dal ministro, l'ordinanza segna dunque un colpo di scena. Immediata la risposta del ministero della Salute, che ha annunciato la nomina a breve di un nuovo comitato scientifico, che comprenderà anche esperti stranieri, per un'ulteriore valutazione del protocollo Stamina: «Ho voluto attivare immediatamente le procedure per il nuovo comitato perché ritengo che in questa vicenda non si possano lasciare i malati e le famiglie nel dubbio», ha detto il ministro Beatrice Lorenzin. Al ministro si rivolge duramente proprio Vannoni: è «una incompetente. Prima o poi qualche procura interverrà e la metterà sotto indagine dopo le denunce dei pazienti, il reato potrebbe essere omicidio colposo», afferma, chiedendone le dismissioni e una nuova sperimentazione «seria e rigorosa» e con la garanzia di un comitato internazionale. Ma quali sono state le argomentazioni del Tar? In pratica, accogliendo il ricorso di Vannoni contro la composizione del comitato ritenuto non imparziale, il Tar ha sospeso il decreto di nomina del comitato che decise la bocciatura del metodo - che i giudici si guardano ben dal convalidare -, sospendendo, di conseguenza, anche il parere contrario alla sperimentazione. I giudici hanno quindi rilevato come al comitato debbano partecipare «in pari misura» anche esperti con posizioni favorevoli alla metodica e che dovevano essere esaminate le cartelle cliniche dei pazienti, sottolineando come «dai certificati medici non risulta che questi pazienti abbiano subito effetti negativi collaterali». Dunque, argomenta il Tar, visto che «la giusta preoccupazione del ministero e della comunità scientifica è che non siano autorizzate procedure che creino solo illusioni», sarebbe «necessaria un'istruttoria a tal punto approfondita da non lasciare più margini di dubbio». La pronuncia del Tar è stata accolta con soddisfazione dalle associazioni dei malati e dai genitori dei bambini in attesa del trattamento: «la battaglia - dicono - continua». Opposto il parere dell'associazione Coscioni, che chiede «subito un decreto per bloccare l'ancora misteriso metodo Vannoni». PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 20