Adozione a distanza bambini



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Centro Missionario Diocesano - Trento - Adozione a distanza bambini Numero 40 Natale 2007 supplemento n. 1 a Comunione e Missione n. 349, dicembre 2007 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in abb. postale -D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/ 2004) art.1, comma 2 - DCB Trento - redazione: curia arcivescovile, 38100 trento - direttore: carlo speccher - responsabile: agostino valentini Quando la strada è l unico rifugio

E, preso un bambino, abbracciatolo, disse: chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome accoglie me. (Marco 9, 35-37) È un dramma che ormai nessuno può ignorare anche perché i mezzi di comunicazione ce lo propongono spesso come una delle conseguenze più gravi dell ingiustizia che attanaglia questo nostro mondo. Parliamo dei bambini di strada, dei meninos de rua, secondo il termine portoghese che definisce il fenomeno in Brasile, ma che ormai è diffuso in tutto il mondo. Nonostante la convenzione sui diritti dell infanzia del 1989, questo dramma si diffonde sempre di più nel mondo, soprattutto in America Latina, ma anche nellest Europa, in Africa ed in Asia, addirittura con qualche cenno anche in Italia, come testimoniano le denunce di don Ciotti circa i ragazzini nelle fognature di Torino. Le cause sono molteplici: la mancanza di riforme agrarie per la redistribuzione delle terre, il rafforzamento dei grandi latifondi, la presenza delle multinazionali, sistemi politici iniqui e spesso le guerre civili hanno innescato lesodo verso le aree urbane, che crescono in modo selvaggio e dove la povertà è in costante aumento. La povertà estrema, non quella dignitosa che anche il Trentino ha conosciuto, fa perdere alla famiglia il suo ruolo, essendo gli stessi genitori impegnati in una lotta quotidiana per la sopravvivenza. In Africa, abbiamo anche i bambini che sono ritenuti ki-ndoki, vale a dire portatori di disgrazie in quanto diversi per problemi fisici o psichici e che per questo vengono abbandonati dalle stessa famiglie, andando a finire sulle strade. Insomma, il 3 millennio vede più di 120 milioni di bambini quali nuovi clochards. Dal Brasile a Bucarest a Nuova Dheli, da Città del Messico a Nairobi questi meninos de rua vivono sulla strada abbandonati a se stessi, spesso organizzati in bande, privi di affetto, assistenza medica e istruzione. Alcuni chiedono l elemosina, altri rubano e tutti, per non sentire fame, freddo, angoscia e solitudine, usano le droghe povere, come la colla che regala brevi ed effimeri momenti di euforia e soprattutto toglie il morso della fame. La vita di strada diventa per tutti un inferno e una trappola; la mancanza di strutture igieniche incide sulla loro salute, si ammalano e non hanno alcuna possibilità di curarsi. Questi bambini e ragazzi si sentono traditi, rifiutati e messi da parte dal mondo degli adulti, vivono di paura e di sfiducia e spesso vengono sfruttati, maltrattati e uccisi dalla stessa polizia, ma spesso anche dai trafficanti di organi. Insieme ai bambini soldato, ai bambini lavoratori, ai bambini schiavi, i bambini di strada sono gli autentici rappresentanti di uninfanzia negata. Per sopravvivere in strada bisogna prendere Dio per i piedi diceva un ragazzo che spesso aveva patito violenze e il carcere, lo diceva esprimendo il bisogno di una vita più umana, di serenità e di pace e come preghiera a Dio perché non lo abbandonasse. Che possiamo fare? Cosa può fare ciascuno di noi di fronte a questo fenomeno umano e sociale, a questo dramma la cui estensione e la cui gravità potrebbe anche indurre al pessimismo, alla perdita di speranza? Ma è proprio la speranza che anima il cristiano e ciascuno di noi deve cercare di vivere la stessa speranza che animava Madre Teresa di Calcutta quando diceva che quello che noi facciamo è solo una goccia nell oceano, ma se non lo facessimo loceano avrebbe una goccia in meno. Tanti nostri missionari, religiosi e laici, operano anche su questo fronte, spesso con scarsità di mezzi. Hanno fondato centri di accoglienza dove i bambini di strada trovano persone delle quali si fidano e che con grande amore e pazienza si prendono cura di loro. Per prima cosa li nutrono (sono quasi tutti sottoalimentati), li curano, cercano di avviarli all istruzione, li coinvolgono in sport come il calcio ed in attività come la musica che attirano molto i giovani, dialogano con loro, insegnano lamicizia ed i valori umani e cristiani. Loro ci dimostrano che solo partendo dalla considerazione che i bambini di strada devono essere ascoltati e compresi e non integrati e puniti si potrà percorrere un cammino di trasformazione che parte dalla condizione del bambino per investire tutta la società. don Carlo e gli amici del CMD Pagina 2

Chi sono i bambini di strada? Pagina 3 Bambini e ragazzi di strada non sono tutti uguali, ne esistono tre tipologie, tre diversi livelli di gravità del problema. I bambini nella strada Sono il gruppo più numeroso. Si tratta di bambini e adolescenti che mantengono un legame con la famiglia e, a volte, anche con la scuola, ma che impegnano la maggior parte del loro tempo a cercare un lavoro o impiegati nelle occupazioni più umili proprio per aiutare la famiglia. Non sono ancora del tutto abbandonati a se stessi, anche se sono preda di aguzzini che li sfruttano e li sottopagano per lavori duri e pericolosi. SOMMARIO: Chi sono i bambini di strada? 3 Quanti sono? 4 Il rapporto con le autorità Adolescenti I bambini ombra 5 Testimonianze 6 Le fonti 7 La posta dei missionari 8 Modalità 12 I bambini sulla strada Sono bambini che hanno un rapporto sempre più sporadico con la famiglia di appartenenza perché cacciati o volutamente allontanatisi e che quindi fanno della strada il loro mondo. I bambini di strada propriamente detti E il passo successivo, si compie quando i bambini sulla strada perdono ogni contatto con la famiglia. I modi e le cause di questo evento possono essere i più svariati: morte di uno o entrambi i genitori; abbandono, vendita o rapimento del fanciullo, fuga del bambino, magari invogliato da promesse che non saranno mantenute. A questo punto il bambino è ormai diventato un piccolo vagabondo senza più legami familiari, senza più affetti dai quali ricevere forza o consolazione, in poche parole un piccolo essere alla mercé di un mondo troppo crudele, al quale non può sottrarsi.

Quanti sono? È impossibile quantificare il numero esatto di bambini di strada, ma si parla di decine di milioni nel mondo. È probabile che le cifre stiano aumentando data la crescita della popolazione globale e il ritmo serrato dell urbanizzazione: nel 2005 è stato calcolato che nelle città 6 abitanti su 10 avevano meno di 18 anni. Altro dato significativo riguarda l età media che è passata dai 10-11 anni ai 4-5 anni. Quello dei bambini di strada non è un fenomeno circoscritto ai paesi impoveriti, è una realtà trasversale presente in tutti gli stati, anche nelle città più grandi e più ricche del mondo industrializzato. ALCUNI ESEMPI AFRICA Kenya AMERICA LATINA Brasile Colombia Nicaragua ASIA Bangladesh Filippine India Nepal EUROPA Italia Romania Russia 40 mila solo a Nairobi (nel 1998 erano 3600) 60 milioni 500 mila solo a San Paolo 50 mila abbandoni ogni anno 16 mila solo a Managua 3 milioni mezzo milione 300 mila solo a Calcutta, 9 mila solo a Kathmandu 20 mila 10 mila solo a Bucarest 10 mila solo a Mosca Pagina 4

Pagina 5 I BAMBINI OMBRA Sono 50 milioni i bambini che al momento della nascita non sono stati registrati all anagrafe. Ufficialmente non esistono e quindi non possono andare a scuola avere un assistenza sanitaria e avere acesso alla previdenza sociale. In caso di accidentale separazione dalla famiglia risulta impossibile un ricongiungiento.è chiaro che per un bambino non registrato la vita di strada diventa un rischio concreto. IL RAPPORTO CON LE AUTORITA In alcuni casi, le persone che hanno il compito di proteggere i minori diventano gli autori dei crimini contro di loro. I bambini di strada si trovano spesso in conflitto con la polizia e altre autorità e hanno subito da queste molestie e pestaggi. Sono stati presi, radunati e portati oltre i confini urbani e lasciati lì. Sono stati anche uccisi dai vigilantes con la scusa di ripulire la città spesso con la complicità o l indifferenza delle autorità locali. ADOLESCENTI Fra i tanti ragazzi che hanno fatto della strada la loro palestra di vita, esiste una categoria maggiormente a rischio : quella degli adolescenti, a volte veri ragazzini, in conflitto con la legge. Si tratta di persone che, attraverso un azione illegale, vogliono conquistarsi la legittimità di consumatori dentro un mercato che sembra escluderli in partenza. In strada, a loro modo, si fanno sentire.

Testimonianze Ognuno, qui al Mthunzi Center, ha il suo piatto col suo cibo. Tu prendi il tuo piatto e te lo metti davanti. Poi preghi, e quando pre- ghi chiudi gli occhi. Ma se chiudi gli occhi qualcuno ti ruba il cibo. Questo credevo, appena arrivato qui. «Bisogna nasconderlo sotto il tavolo oppure metterselo dentro i polsini della maglia o della cami- cia», pensavo. «Così quando apri gli occhi non hai perso neanche un grammo della tua polenta e puoi mangiare in pace». Sono cose che impari in strada e che non ti ab- bandonano. Lo vedo dai ragazzi nuovi che vengono qui. Hanno paura che noi gli rubiamo la po- lenta e se la nascondono addosso. Ma io non gliela ruberei mai, ades- so! Ora chiudo gli occhi quando prego e so che troverò il piatto uguale a quello che avevo preso. Lazaro, Zambia Del mio futuro so solo una cosa: non tornerò più a vivere sulla strada perché lì si sta troppo male. Mi piacerebbe trovare un lavoro come muratore, costruire una ca- setta tutta mia per me e la mia ragazza. E dopo avere tanti figli, educarli bene e mostrare loro come vivere onestamente per su- perare le difficoltà della vita. Alan, 15 anni, Honduras Pagina 6

Pagina 7 Le foto non corrispondono alle testimonianze PER CHI SCRIVO? Oggi mi hanno chiesto per chi scrivo. Mi hanno interrogato con la domanda: per chi scrivo i miei pensieri. Con uno sguardo distante e un fare un po timido ho risposto: scrivo per quelli che non arriveranno mai a leggermi; scrivo per quelli che mai frequenteranno una scuola; scrivo per chi non ha un soldo nemmeno per comprare un pane o un libro di poesie; scrivo per i mendicanti, gli accattoni, i drogati o i viziati che un giorno troveranno nel mio libro un appoggio per le loro teste durante il sonno; scrivo per quelli che come me sono o già furono ragazzi di strada; scrivo per te, e per te, perché il mondo conosca le nostre allegrie e sofferenze. Denise, Brasile LE FONTI Le fonti di questo numero, di seguito riportate, sono tutte reperibili presso il Centro di Documentazione del CMD. Articoli - S. Femminis, Brasile. Infanzia spesa sulla strada, in Popoli, febbraio 2001, p28-30 - S. Hussein, Infanzia allucinante, in Internazionale, 23 gennaio 2003, p.58 - I ragazzi di San Rafael, in Piccolo Missionario, marzo 2004, p.33-36 - C. Michelon, A casa stavo male, in strada peggio, in AMANI, marzo 2005, p.7 - M. Bezzi, Prendere Dio per i piedi, in Italia Missionaria, gennaio 2006, p.6-9 - E. Citterio, Dal ring alla pace, in Italia Missionaria, gennaio 2006, p.10-13 - J. Anakese, Giocando sull orlo del precipizio, in Nigrizia, gennaio 2006, p.58-59 - Minori nelle fogne pure in Italia, in Avvenire, 6 marzo 2007 - P. Lambrusche, Meniños d Italia, in Avvenire, 11 marzo 2007 - L altro volto dell Europa dell Est: i bambini di strada, in Il Ponte d Oro, maggio 2007, p.17 - L. Fazzini, Vite minime, in Avvenire, 5 ottobre 2007, p.3 Dossier a cura del Centro di Documentazione - L infanzia di strada nel mondo. Segnalazione di articoli, 2004 Libri - Aa.Vv., Principesse e sognatori nelle strade del Guatemala, ed Kappa, Roma, 1994 - M. Dal Corso, A rua dos meninos. L adolescenza in conflitto con la legge, ed. il Segno dei Gabrielli, Verona, 1997 - L. Leone, Infanzia negata. Piccoli schiavi nel pianeta globale, ed. Prospettiva, Roma, 2003 - H. Mankell, Comédia infantil, ed. Marsilio, Verona, 2001 - C. Michelon, Noi bambini di strada. Storie del Mthunzi Center, ed. Laterza, Bari, 2006 - A. Palini, Bambini e ragazzi nel mondo. I diritti affermati. I diritti negati, ed. Vaticana, Città del Vaticano, 2000 - G. Stanganello, Se dalla notte o dal giorno. Storie e poesie di meninos de rua, ed. Nuova Italia, Firenze, 1997 - UNICEF, Esclusi e invisibili. La condizione dell infanzia nel mondo 2006, UNICEF, ediz. italiana, 2005 - L. Villa, Prima fermata. Un futuro per i ragazzi di strada in Camerun, EMI, Bologna, 2005

LA POSTA DEI MISSIONARI... Si seganala che non sono più sostenuti dall aiuto delle adozioni a distanza i progetti di p. Rino Dellaidotti (Colombia) e di sr. Giuseppina Scrinzi (Etiopia) poichè i missionari non sono più presenti nel luogo sede del progetto. Vengono ivece inseriti i progetti seguiti da sr. Lina Caliari (Camerun) e sr. Annamaria Gretter (Brasile). Buon Natale dal Sudan Sr. Maria Elena Filippi, S u d a n, Comboniana, originaria di Albiano elle scuole della periferia di Omdurman l insegnamento è precario. Purchè l educazione continui N anche per le ragazze povere ma intelligenti e promettenti che abitano lì, c impegnamo a supplire il deficit di salario dei maestri. Riguardo al nostro centro le nostre bambine sono contente e studiano volentieri con buoni risultati. A tutti i miei più sinceri auguri in occasione del S. Natale e per un Nuovo Anno ricco di grazia e benedizioni. Pagina 8

Pagina 9 Buon Natale dal Kenya arissimi, con sentimenti di autentica amicizia e gratitudine vi raggiungo per augu- C rarvi un vero e santo Natale ricco di pace e di gioia. È in questo messaggio di amore che mi sento più che mai vicino a voi tutti nel condividere ciò che siamo riusciti a fare. La nostra coscienza, il nostro impegno, la vostra disponibilità e la vostra solidarietà sono testimonianza del condividere l azione per migliorare la realtà che ci circonda. Le opere che siamo riusciti a donare a questa popolazione sono varie: la scuola professionale maschile e femminile per i giovani emarginati di Nanyuki e zone adiacenti; il centro ceramiche per i giovani handicappati fisici; il recupero dei bambini di strada; il centro sociale comunitario in bidonville per i programmi comunitari di formazione prevenzione ed educazione; il Centro Huruma per l accoglienza di malati terminali di AIDS; il Centro Speranza per i bambini orfani. Tutto ciò è per tutti noi motivo di gioia, di maggior determinazione nell impegno e di umile affidamento alla Provvidenza. Non può infatti passare inosservato che tutto ciò che siamo riusciti a fare è principalmente opera e dono di Dio! A Lui il grazie più bello! Il nostro messaggio a questo popolo è la speranza, la fiducia in sé stessi, il vivere con dignità. Non siamo qua per portare loro il benessere ma per far trovare in loro stessi i valori perduti, la loro identità, la loro religiosità. È questo il messaggio del Natale che Dio trasmette da Betlehem a tutti noi uomini di buona volontà. A voi tutti i nostri più sinceri auguri di BUON NATALE e di BUON ANNO! Dio vi assista sempre e vi ricambi della vostra generosità. Con immenso senso di gratitudine per tutto quello che fate per la causa africana vi saluto e ricordo nella preghiera. Giuseppe Zencher, Kenya, laico, originario di Terragnolo

Doposcuola in Brasile ono circa 25 le persone che collaborano S con me nelle attività educative e sociali. Lavoriamo in tre zone molto povere della periferia e in un centro di avviamento professionale per adolescenti. Seguiamo circa 300 ragazzi provenienti da famiglie molto povere, che vivono quasi nella miseria e nell abbandono. Vengono da noi dopo la scuola e restano per tutta la giornata. Noi offriamo loro l alimentazione giornaliera, il doposcuola e diverse attività di sostegno scolastico. È un lavoro molto impegnativo, ma importante, di prevenzione della marginalità e di appoggio alle famiglie. Vi ringrazio di tutto cuore per l aiuto che ci date. Teniamoci uniti nel Signore perché Lui ci riscaldi col suo amore e ci mantenga sempre nel cammino del bene. P. Graziano Stablum, Brasile, Pavoniano, originario di Cles Pagina 10

Brasile - l integrazione scolastica Pagina 11 a Pace che il Signore Gesù offre a tutti, in questo L momento storico in cui il mondo è segnato dalla violenza, sembra contraddire la sua promessa, ma non è vero. Giovanni Paolo II diceva che il male provoca sempre un bene che lo supera. Se guardate nel fondo del cuore in ciascuno di voi c è una stella che brilla: è la solidarietà che illumina molte persone con la speranza di giorni migliori. Sono bambini, adolescenti, giovani e famiglie a beneficiare dalla vostra carità. Persone che gioiscono, si aiutano, ringraziano, piangono, lodano il Signore e fiduciosi nel Suo aiuto si rallegrano con poco. Sr. Noemi Cavagna, Brasile, suora della Carità del Sacro Cuore, originaria di Pilcante Persone che lottano per un mondo migliore, affinché il bene di uno diventi conquista di tutti. Tutto ciò aiuta e anima anche noi a confidare sempre, anche contro ogni speranza. Qui nell Alto do Mateus in seguito ad incontri e riflessioni è nata un esperienza di collaborazione nel campo educativo il cui obiettivo è sommare più forze per qualificare la formazione degli insegnanti e favorire l educazione scolastica degli alunni della prima e seconda classe elementare. Il progetto prevede che si intervga principalmente sull alfabetizzazione e sull integrazione scolastica dei bambini più disagiati. La nostra equipe, denominata Finestra aperta, raggruppa quattro centri educativi diversi: il progetto Beira da Linha promosso dai padri di Don Mazza, il nostro progetto Scuola per la Vita e due scuole elementari, una statale e una comunale. L impatto iniziale è stato molto duro sia per i bambini che per le insegnanti, perché i nostri bambini provengono da un ambiente segnato da violenza, da droga, da povertà e da denutrizione. In ogni modo è valsa la pena di impegnarsi perché la fatica è stata ricompensata dalla frequenza e dalla gioia dei minori, dall esito positivo del loro inserimento, dalla voglia delle mamme di organizzarsi per accompagnarli e anche dal riconoscimento delle insegnanti e delle mamme delle altre scuole che, nell ultimo incontro di verifica, hanno riscontrato e ringraziato per il miglioramento scolastico e il comportamento dei bambini. Auguro a ciscuno un buon Natale e felice anno nuovo.

Gli amici del Centro Missionario Diocesano augurrano a tutti Buone Feste Opera Diocesana per la Pastorale Missionaria via s. Giovanni Bosco 7 38100 Trento tel. 0461 891270 fax 0461 891277 centro.missionario@arcidiocesi.trento.it Siamo su Internet! www.arcidiocesi.trento.it/missioni Le offerte per le Adozioni a Distanza vanno a sostenere tanti bambini seguiti nei progetti dai missionari trentini: AFRICA sr. Anna Rizzardi (Benin) sr. Lina Calliari (Camerun) p. Giuseppe Larcher (Etiopia) don Sandro De Pretis (Gibuti) p. Antonio Dolzan (Kenya) Giuseppe Zencher (Kenya) p. Mario Benedetti (R.D. Congo) p. Mariano Prandi (R.D. Congo) sr. Pierina Carli (Sud Sudan) sr. Elena Filippi (Sudan) fr. Elio Croce (Uganda) p. Giuliano Chistè (Uganda) AMERICA LATINA sr. Roberta Paris (Bolivia) sr. Francesca Bolognani (Bolivia) p. Andrea Callegari (Brasile) sr. Noemi Cavagna (Brasile) sr. Annamaria Gretter (Brasile) p. Graziano Stablum (Brasile) don Diego Vanzetta (Brasile) sr. Elsa Bezzi (Brasile) sr. Antonina Turrina (Cile) p. Gianni Pacher (Perù) ASIA sr. Maddalena Turra (Filippine) fr. Eligio Valentini (Thailandia) EUROPA sr. Rosetta Benedetti (Romania) Modalità quota mensile 13,00 quota annuale 156,00 Le offerte si versano direttamente al Centro Missionario - Trento via san Giovanni Bosco 7 Per ottenere la DETRA- ZIONE IRPEF intestare a: Opera diocesana pastorale missionaria sezione ONLUS via s. Giovanni Bosco 7 38100 Trento eseguito tramite conto corrente postale n. 30663371 oppure Cassa rurale Valle dei Laghi, Sarche c/c 12/10/11172 ABI=08132, CAB=34442 specificare sempre la causale: ADOZIONE A DISTANZA La ricevuta va conservata con la copia della Dichiarazione dei redditi. Pagina 12