02 - LA FORMAZIONE DELLE IMMAGINI - Pagina 1 La Formazione delle Immagini IL COLORE Potrà sembrarci del tutto scontato e naturale che i colori siano una caratteristica delle cose stesse. Prendiamo in mano un pomodoro rosso e difficilmente ci sfiorerà l'idea che il colore rosso non sia un ingrediente del pomodoro, così come lo sono la polpa e i semi. La visione, vedremo, dipende dalla luce: è la luce che ci porta informazioni sulla forma e sul colore degli oggetti del nostro ambiente. In una stanza completamente buia, pur continuando ad esistere le cose intorno a noi, non appare alcuna immagine di esse. Oggi sappiamo con certezza che il colore non è una caratteristica del mondo reale, ma il complesso risultato dell'effetto della luce sul sistema percettivo. Tornando all'esempio, dunque, è corretto dire che il pomodoro ci appare rosso, non che è rosso. I.I.S.S. Luigi Des Ambrois - Oulx, TO Fotografia Simone Tringali Pagina numero 1
02 - LA FORMAZIONE DELLE IMMAGINI - Pagina 2 È l esperimento effettuato da Newton nel 1666, nel corso del quale scoprì che la luce bianca, quando viene fatta passare attraverso un prisma di cristallo, si scompone in una serie ordinata di raggi colorati. Egli ottenne ciò che noi attualmente chiamiamo spettro visibile. Newton dimostrò che la luce che ci appare bianca non è monocromatica, ma è la somma di una serie di raggi, ciascuno dei quali ha una differente lunghezza d onda. Isaac Newton (Woolsthorpeby-Colsterworth, 25 dicembre 1642 Londra, 20 marzo 1727) è stato un matematico, fisico, filosofo naturale, astronomo, teologo e alchimista inglese. Un raggio luminoso può essere rappresentato così, dove AB rappresenta la direzione, A la lunghezza d'onda e B l ampiezza. Gli studi sulla natura della luce portarono Newton a capovolgere la teoria di Hooke, secondo il quale i colori derivavano dalla rifrazione sui diversi materiali. Newton affermò invece che il colore non è una qualità dei corpi bensì della luce stessa. Dopo alcuni dubbi iniziali, egli divenne un convinto sostenitore della teoria corpuscolare della luce. In base a tale concezione, la luce è costituita da microscopiche particelle che vengono lanciate dalla sorgente in tutte le direzioni e con velocità elevatissima. L'intensità della luce è tanto maggiore quanto più grande è l'ampiezza (B), e la lunghezza d'onda (A) determina il colore del raggio di luce. I.I.S.S. Luigi Des Ambrois - Oulx, TO Fotografia Simone Tringali Pagina numero 2
02 - LA FORMAZIONE DELLE IMMAGINI - Pagina 3 Lo spettro visibile occupa solo una piccola parte della gamma di radiazione elettromagnetica. Entro questi limiti, l occhio umano vede il cambiamento della lunghezza d onda come un cambiamento di tonalità (colore). Le condizioni di luce variano a seconda della fonte luminosa che illumina la scena che vediamo. Il nostro cervello, pur percependo queste variazioni (scena calda illuminata da una luce di una candela, fredda illuminata da un neon), di fatto opera delle approssimazioni che portano a farci percepire il bianco come tale anche se affetto da dominanti che lo colorano. I.I.S.S. Luigi Des Ambrois - Oulx, TO Fotografia Simone Tringali Pagina numero 3
02 - LA FORMAZIONE DELLE IMMAGINI - Pagina 4 Per noi la luce neutra è quella bianca, cioè l insieme tu tutte le frequenze che compongono lo spettro visibile, come visto prima. La luce è realmente neutra quando tutte le varie frequenze elettromagnetiche (che noi percepiamo come colori) sono equilibrate tra di loro. Non sarà più neutra se alcuni dei colori che la compongono saranno in eccesso oppure se è priva di qualche lunghezza d onda. Introduciamo una nuova e importante misurazione: LA TEMPERATURA COLORE La temperatura del colore è una caratteristica della luce visibile. Una maggiore temperatura del colore della luce avrà un colore tendente al blu o un maggiore valore in gradi Kelvin rispetto alla luce più calda, che ha un valore più piccolo in Kelvin. Il concetto sulla quale si basa tale misurazione è che un corpo solido riscaldato all incandescenza emette prevalentemente nella gamma della luce visibile, ma la lunghezza d onda del picco di emissione varia al variare della temperatura. In poche parole, se si prende un pezzo di ferro e lo si riscalda a mano a mano che la temperatura del corpo sale esso assumerà una colorazione che andrà dal rosso, passando per un giallo fino ad arrivare ad un blu. La temperatura colore della luce, in fotografia, viene riferita alle comuni fonti di illuminazioni come il sole (6500 K) o una candela (2000 K), anche nei preset delle macchine fotografiche. Qualsiasi fonte di luce visibile ha un suo colore specifico. La temperatura di questo colore si misura in gradi Kelvin ( K), proprio come si misura il calore in gradi Fahrenheit o Celsius. Ad esempio, la temperatura della luce diurna (daylight) è di 5.500 K e il suo colore è il blu; quella di una lampadina al filamento di tungsteno è di 3.200 K, il colore è l arancione. I.I.S.S. Luigi Des Ambrois - Oulx, TO Fotografia Simone Tringali Pagina numero 4
02 - LA FORMAZIONE DELLE IMMAGINI - Pagina 5 LUCI FREDDE E LUCI CALDE Lord William Thomson, barone Kelvin (Belfast, 26 giugno 1824 Largs, 17 dicembre 1907), è stato un fisico e ingegnere britannico. Ottenuta ad appena ventidue anni la cattedra di fisica all'università di Glasgow, istituì il primo laboratorio universitario britannico per ricerche sull'elettrodinamica. Approfondì criticamente il concetto di temperatura e giunse a introdurre la scala termodinamica assoluta, detta appunto scala Kelvin. Esistono luci più fredde e luci più calde. Una temperatura colore bassa corrisponde al giallo-arancio; scendendo si passa al rosso e all infrarosso (che non è visibile all occhio umano), mentre salendo lungo la scala Kelvin la luce diventa prima bianca, poi azzurra, violetta ed ultravioletta (anche quest ultima oltre i limiti di percezione dell occhio umano). Quando nel linguaggio comune si dice che una luce è calda in realtà ci si riferisce ad un colore con temperatura colore bassa e viceversa. Tale definizione ha una motivazione puramente psicologica, poiché la nostra mente tende ad associare a colori come il rosso o il giallo-arancio l idea di caldo ed a colori come il bianco o l azzurro l idea di freddo. Dunque: più alto è il valore della temperatura sulla scala, più fredda apparirà la luce al nostro occhio. E viceversa. I.I.S.S. Luigi Des Ambrois - Oulx, TO Fotografia Simone Tringali Pagina numero 5
02 - LA FORMAZIONE DELLE IMMAGINI - Pagina 6 A seguire si riportano i valori, in ordine decrescente, della temperatura di colore di alcune condizioni e sorgenti di luce comuni: Cielo limpido 9500 K Cielo nuvoloso 7000 K Luce del giorno 5500 K Fluorescenza 3750 K Sorgenti alogene 3000 K Tungsteno 2700 K Candele 1800 K I.I.S.S. Luigi Des Ambrois - Oulx, TO Fotografia Simone Tringali Pagina numero 6
02 - LA FORMAZIONE DELLE IMMAGINI - Pagina 7 LE SORGENTI LUMINOSE ARTIFICIALI Quando si parla di luce artificiale ci si trova di fronte a un numero maggiore di fonti utili a cui pensare. Non esiste alcuna tassonomia ufficiale della luce artificiale né niente di simile, ma per aiutarti a chiarire quali sono le fonti di luce artificiale, le divideremo in quattro categorie: incandescente, fluorescente, LED e fash/luce stroboscopica. INCANDESCENTE (Luci al tungsteno) Gli esempi più semplici per identificare questo tipo di luce sono le normali lampadine da casa. Queste emettono la luce attraverso un filamento fatto di un metallo conosciuto come tungsteno e, per questo, a volte vengono chiamate luci al tungsteno. In uno stato non modificato, le lampadine a incandescenza emettono una luce molto dura. A casa, possiamo utilizzare dei paralumi, per migliorarne la qualità. Sul set di un film o in uno studio fotografico possiamo usare dei riflettori, il pannello riflettente che conosciamo molto bene, per intenderci. Nonostante sia molto dura, la luce delle lampadine incandescenti tende a mostrare una temperatura di colore maggiore, il che risulta positivo in molte situazioni. Thomas Alva Edison (Milan, Ohio, 11 febbraio 1847 West Orange, 18 ottobre 1931) è stato un inventore e imprenditore statunitense. Thomas Edison è considerato l'inventore della lampadina a incandescenza. L'invenzione di Edison risale al 1878. In realtà nel 1854 Heinrich Goebel: aveva inventato una lampada a bulbo, ma non era riuscito a rendere pubblica la sua invenzione. Così Edison è riuscito a costruire un modello di lampadina più durevole. I.I.S.S. Luigi Des Ambrois - Oulx, TO Fotografia Simone Tringali Pagina numero 7
02 - LA FORMAZIONE DELLE IMMAGINI - Pagina 8 FLUORESCENTE Facili da trovare, le lampadine fluorescenti sono quelle lunghe e tubolari, che emettono un brusio costante e che popolano gli uffici e i negozi di tutto il mondo. Molte persone ritengono che questo tipo di illuminazione sia uno dei motivi per cui a nessuno piace specchiarsi nei negozi; la luce fluorescente è semplicemente poco lusinghiera. A meno che tu non stia cercando un effetto particolare, la luce fluorescente viene usata raramente nella fotografia. Non solo non aiuta nei ritratti, ma rende anche più difficile il lavoro perché ci sono molte variazioni nella temperatura di colore. Oltre al classico verde, ci sono versioni moderne che includono il bianco freddo, il bianco caldo e la luce diurna bilanciata. Tali termini hanno ben poco valore pratico per i fotografi. Tutto ciò che sappiamo è che vengono usate le luci fluorescenti. Non conosciamo la temperatura di colore delle lampadine usate e neanche se tutte le lampadine utilizzate in una stanza hanno la stessa temperatura di colore. Questo può portare confusione sul come ottenere il giusto bilanciamento del bianco. I.I.S.S. Luigi Des Ambrois - Oulx, TO Fotografia Simone Tringali Pagina numero 8
02 - LA FORMAZIONE DELLE IMMAGINI - Pagina 9 DIODO A EMISSIONE LUMINOSA (LED) Relativamente nuovo nel mondo della fotog rafia, un LED è in realtà un apparecchio elettronico che, quando viene attraversato dalla corrente, produce luce. Una volta in grado solo di produrre luce rossa, ora i LED possono emettere luci di diversi colori, inclusi il verde, il blu, il giallo e il bianco. Questi strumenti efficienti e di lunga durata vengono spesso utilizzati per gli indicatori di luce nei segnali elettronici, nei semafori e in strada. Siccome i LED possono emettere una luce più forte utilizzando meno energia, vengono spesso usati nelle TV e nei monitor dei computer. Oltre alle caratteristiche prima citate, i LED hanno anche una temperatura di colore molto stabile. Come le luci a incandescenza, le luci LED tendono a essere dure e potrebbero non essere sufficientemente forti per i ritratti, a meno che la fonte di luce non si trovi molto vicino al soggetto. Per queste ragioni avrai bisogno di utilizzare una luce diffusa. I.I.S.S. Luigi Des Ambrois - Oulx, TO Fotografia Simone Tringali Pagina numero 9
02 - LA FORMAZIONE DELLE IMMAGINI - Pagina 10 FLASH I tre tipi di luce artificiale che abbiamo preso in considerazione possono essere inoltre categorizzati in uno stesso gruppo, quello delle luci continue. I flash, invece, funzionano emettendo delle brevi scariche di luce: a scarica. La luce prodotta dai flash è potente e dovrebbe venire modificata. I flash da studio possono essere modificati utilizzando un ampia gamma di modificatori, come softbox, ombrelli, snoot e flag. Con il flash a slitta possono essere usati molti altri accessori, anche se spesso questa non risulta essere la soluzione più pratica, soprattutto se non puoi togliere il flash dalla macchina. Si può facilmente diffondere il flash facendolo riflettere su un soffitto bianco, oppure attaccando un diffusore in plastica sopra al flash. Il flash ha la stessa temperatura di colore della luce diurna e ciò ti consente di mescolare questi due fonti, la luce naturale e quella artificiale. Ora che conosciamo le principali caratteristiche della luce, le proprietà, lo spettro visibile e la temperatura colore delle principali condizioni di luce e sorgenti luminose, è doveroso fare un salto nel passato e dedicarsi alle sperimentazioni che hanno portato all odierna tecnica e etica fotografica e i suoi apparati. I.I.S.S. Luigi Des Ambrois - Oulx, TO Fotografia Simone Tringali Pagina numero 10