REPORT IL LAZIO E LA STRATEGIA DI LISBONA

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REPORT IL LAZIO E LA STRATEGIA DI LISBONA Rapporto 2008

Il presente rapporto sullo stato di attuazione della strategia di Lisbona nel Lazio è stato realizzato da su impulso e con il coordinamento della Direzione Regionale allo Sviluppo Economico, Innovazione, Ricerca e Turismo della Regione Lazio (DirettoreArch. Domenica Calabrò) Coordinamento Pier Luigi Cataldi DirezioneSviluppo economico, Ricerca,Innovazionee Turismo - Regione Lazio Gruppo di lavoro Laura Tossini Elisabetta Paladini Vanna Lisa Volpi Simone Buratti Eleonora Mauto Valeria Iadevaia Esperta di politiche regionali per lo sviluppo Francesca D Achille DirezioneSviluppo economico, Ricerca,Innovazionee Turismo - Regione Lazio Silvano Paone DirezioneSviluppo economico, Ricerca,Innovazionee Turismo - Regione Lazio I capitoli 1, 2 e 3 della parte III del rapporto sono tratti da uno studio dell Ing. Giovanni Abramo - Istituto di Analisi, Sistemi e Informatica del Consiglio Nazionale delle Ricerche e Laboratorio di Studi sulla Ricerca e iltrasferimento Tecnologico dell'università degli Studi di Roma "TorVergata". Progetto grafico

PREFAZIONE La crisi che sta investendo l economia mondiale rende di estrema attualità ed urgenza il tema della competitività del sistema Europa, e richiede non minori, ma maggiori sforzi sulla strada delle riforme strutturali, affinché la ripresa trovi un Unione europea, nel suo complesso, pronta a coglierne le opportunità ed a ritagliarsi un ruolo da protagonista. Non sfugge a nessuno, pertanto, come la strategia di Lisbona, con il suo obiettivo di rendere l Unione europea una società dinamica, competitiva e basata sulla conoscenza rimane essenziale, dove l innovazione e il progresso ecologicamente compatibile, rappresentano un pilastro su cui costruire e indirizzare le azioni di sviluppo nei prossimi anni. Non è un caso se la Commissione europea ha riconosciuto il programma di Lisbona, insieme al Patto di stabilità e crescita, come elemento fondamentale del Piano di rilancio economico. L agenda di Lisbona, consentendo di considerare i diversi aspetti della politica in una visione unitaria e evidenziando come l Unione europea, gli Stati membri e le regioni possano lavorare insieme per affrontare i problemi che l Europa si trova oggi ad affrontare, assurge pertanto a quadro generale per superare la crisi e per mettere l Unione nelle condizioni di ritagliarsi un ruolo forte, da protagonista, al termine del ciclo economico sfavorevole. In questa ottica, i principi di Lisbona sono stati tradotti nelle politiche regionali dell innovazione, che non vuol dire solo garanzia di sviluppo economico, ma miglioramento della qualità della vita e opportunità di sviluppo delle condizioni sociali. Con il POR Competitività 2007-2013 troveranno applicazione numerose misure finalizzate a potenziare e rafforzare gli investimenti nella conoscenza e a incrementare la capacità di innovazione dell economia della nostra regione, che rappresentano il cuore della strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione. Con il terzo Rapporto di monitoraggio, questo Assessorato ha inteso proseguire e rafforzare il proprio impegno nella diffusione di informazioni connesse alle tematiche di Lisbona e nella realizzazione di un modello di monitoraggio che, consentendo di conoscere e valutare il posizionamento della nostra regione rispetto agli obiettivi definiti, ci fornisce utili indicazioni per lo sviluppo delle politiche e per la definizione delle priorità di intervento, nell ottica del rafforzamento del ruolo strategico della pubblica amministrazione quale ente propulsore di innovazione. Claudio Mancini Assessore allo Sviluppo Economico, Ricerca, Innovazione e Turismo REGIONE LAZIO

indice INTRODUZIONE PARTE PRIMA STATO DI ATTUAZIONE DELLA STRATEGIA DI LISBONA PREMESSA 1. UN BILANCIO DEL TRIENNIO 2005-2008 2. LA STRATEGIA DI LISBONA ED IL NUOVO CICLO 2008-2010 3. L ATTUAZIONE DELLA STRATEGIA DI LISBONA A LIVELLO ITALIANO 4. ENTI ED ORGANIZZAZIONI ChE SI OCCUPANO DELLA STRATEGIA DI LISBONA 8 13 15 20 30 43 PARTE SECONDA MONITORAGGIO DEGLI INDICATORI PREMESSA 1. METODOLOGIA DI ANALISI 2. IL CONFRONTO A LIVELLO EUROPEO: IL LAZIO E LE REGIONI EUROPEE 3. UN QUADRO DI SINTESI SUL POSIZIONAMENTO DEL LAZIO OBIETTIVO 1: MIGLIORARE IL FUNZIONAMENTO DEI MERCATI Politiche regionali per le attività produttive Pil pro-capite in pps Produttività del lavoro nel commercio Produttività del lavoro nel turismo Produttività del lavoro nei servizi di intermediazione monetaria e finanziaria e nelle attività immobiliari e imprenditoriali Produttività del lavoro in agricoltura Produttività del lavoro nell industria in senso stretto Produttività del lavoro nelle PMI Tasso di natalità delle imprese Intensità di accumulazione del capitale Capacità di esportare Capacità di esportare prodotti a elevata o crescente produttività Grado di indipendenza economica Capacità di attrazione di investimenti esteri Capacità di sviluppo dei servizi alle imprese OBIETTIVO 2: FAVORIRE LA RICERCA E L INNOVAZIONE Politiche regionali per la ricerca e l innovazione Addetti alla ricerca e sviluppo Capacità innovativa Incidenza della spesa pubblica in ricerca e sviluppo Incidenza della spesa privata in ricerca e sviluppo Intensità brevettuale 53 55 63 72 89 90 92 96 98 100 102 104 106 108 110 112 114 116 118 120 122 125 126 127 132 134 136 138 140

Laureati in scienza e tecnologia Laureate in scienza e tecnologia OBIETTIVO 3: ISTRUZIONE E FORMAZIONE PER RAFFORZARE IL CAPITALE UMANO Politiche regionali per l istruzione e la formazione Adulti che partecipano all apprendimento permanente Adulti che partecipano all apprendimento permanente (F) Occupati che partecipano ad attività formative e di istruzione Occupate che partecipano ad attività formative e di istruzione Non occupati che partecipano ad attività formative e di istruzione Non occupate che partecipano ad attività formative e di istruzione Giovani che abbandonano prematuramente gli studi Giovani che abbandonano prematuramente gli studi (F) Tasso di abbandono alla fine del primo anno delle scuole secondarie superiori Tasso di abbandono alla fine del secondo anno delle scuole secondarie superiori Livello di istruzione della popolazione 15-19 anni Livello di istruzione della popolazione femminile 15-19 anni Livello di istruzione della popolazione adulta Tasso di scolarizzazione superiore Indice di diffusione dei corsi di dottorato OBIETTIVO 4: MIGLIORARE LE INFRASTRUTTURE MATERIALI E IMMATERIALI Politiche regionali per le infrastrutture Indice del traffico merci su strada Indice del traffico merci su ferrovia Indice del traffico delle merci in navigazione di cabotaggio Indice del traffico aereo Utilizzo dei mezzi pubblici di trasporto Utilizzo dei mezzi pubblici di trasporto (F) Grado di diffusione del personal computer nelle imprese con meno di dieci addetti Grado di diffusione del personal computer nelle imprese con più di dieci addetti Grado di utilizzo di Internet nelle imprese Indice di diffusione dell informatizzazione nei comuni OBIETTIVO 5: CONCILIARE TUTELA AMBIENTALE E SVILUPPO TECNOLOGICO 142 144 147 148 150 152 154 156 158 160 162 164 166 168 170 172 174 176 178 180 183 184 185 188 190 192 194 196 198 200 202 204 206 209 210

indice Politiche regionali per la tutela ambientale Raccolta differenziata dei rifiuti urbani Energia prodotta da fonti rinnovabili Verde pubblico nelle città Intensità energetica dell industria Incidenza della certificazione ambientale Coste non balneabili per inquinamento Superficie forestale percorsa dal fuoco Monitoraggio della qualità dell aria Rifiuti urbani smaltiti in discarica per abitante Utilizzo delle risorse idriche per il consumo umano Quota di popolazione equivalente servita da depurazione 211 214 216 218 220 222 224 226 228 230 232 234 OBIETTIVO 6: POLITICHE PER L OCCUPAZIONE, LE PARI OPPORTUNITÀ E L INCLUSIONE Politiche regionali per l occupazione e l inclusione Tasso di occupazione Tasso di occupazione femminile Tasso di disoccupazione Tasso di disoccupazione femminile Tasso di occupazione 55-64 anni Tasso di occupazione 55-64 anni (F) Tasso di disoccupazione giovanile Tasso di disoccupazione giovanile (F) Tasso di disoccupazione di lunga durata Tasso di disoccupazione di lunga durata (F) Indice di povertà regionale Capacità di sviluppo dei servizi sociali Diffusione dei servizi per l infanzia Indice di criminalità diffusa Indice di criminalità violenta Presa in carico dell utenza dei servizi per l infanzia Presa in carico degli anziani per il servizio di assistenza domiciliare integrata Capacità di offrire lavoro regolare PARTE TERZA IL SISTEMA DELLA RICERCA NEL LAZIO E LE POLITICHE REGIONALI PREMESSA 1. IL PROFILO DELLA RICERCA INDUSTRIALE NEL LAZIO: UN ANALISI COMPARATA A LIVELLO REGIONALE 1.1. La spesa per Ricerca e Sviluppo nel Lazio 237 238 240 244 246 248 250 252 254 256 258 260 262 264 266 268 270 272 274 276 278 283 287 288

1.2 Spesa regionale per R&S in rapporto alla popolazione 1.3. Gli addetti alla R&S 1.4. Gli addetti alla R&S in rapporto alla popolazione 1.5 Spesa in R&S per addetto 2. IL PROFILO DELLA RICERCA PRIVATA 2.1 La spesa privata in R&S per settore economico 2.1.1 Analisi del livello intermedio: sottosezioni 2.1.2 Analisi dei livelli successivi: divisioni e gruppi 2.2. Gli indici di specializzazione della R&S nel Lazio 2.3 Analisi comparata degli indici di specializzazione della R&S regionale 2.3.1 Analisi della sezione: D-Attività manifatturiere 2.3.2 Analisi della sezione G-Commercio e riparazioni veicoli e beni per la casa 2.3.3 Analisi della sezione I-Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 2.3.4 Analisi della sezione J-Attività Finanziarie 2.3.5 Analisi della sezione K-Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese 3. LA PRODUZIONE BREVETTUALE DEL SETTORE PUBBLICO E PRIVATO NELLA REGIONE LAZIO NEL PERIODO 2000-2006 3.1. Approccio metodologico 3.1.1 Il campo di osservazione 3.1.2 Le fonti di censimento e l estrazione dei dati 3.1.3 La post codifica dei dati 3.1.4 La classificazione settoriale 3.1.5 Gli indicatori utilizzati 3.1.6 Assunzioni e limiti 3.2. La produzione delle istituzioni pubbliche di ricerca laziali 3.3. I depositi nazionali delle aziende laziali 4. LA BILANCIA DEI PAGAMENTI DELLA TECNOLOGIA 4.1 La bilancia dei pagamenti in Italia 4.2 La bilancia dei pagamenti: un confronto regionale 5. LE POLITIChE REGIONALI PER LA PROMOZIONE DELLA RICERCA E SVILUPPO 5.1. La nascita di una politica regionale della ricerca 2005-2008 5.2. La programmazione comunitaria 2000 2006 5.3. La nuova fase di programmazione comunitaria (Por 2007-2013) 6. I DISTRETTI TECNOLOGICI DEL LAZIO 6.1 Il distretto tecnologico nel settore dell industria aerospaziale 6.2 Il distretto delle Bioscienze 6.3 Il distretto per le nuove tecnologie applicate ai Beni ed alle attività culturali BIBLIOGRAFIA GLOSSARIO STATISTICO 293 294 299 300 302 303 304 306 308 310 310 312 313 313 313 318 319 319 319 321 321 326 326 328 339 349 351 352 357 357 362 363 370 374 377 383 387

INTRODUZIONE 8 Giunto alla terza edizione, il presente rapporto intende dare seguito al progetto di analisi del territorio avviato dalla regione Lazio nel 2006, finalizzato a fornire un quadro socio-economico relativo agli ambiti previsti dagli accordi di Lisbona e a monitorare le politiche messe in atto per il conseguimento degli obiettivi strategici condivisi. Con questa nuova edizione del rapporto, suddivisa in tre parti, ci si è posti l obiettivo di fornire un quadro sempre più completo del posizionamento della regione Lazio rispetto agli obiettivi di Lisbona e, nell ottica di un costante miglioramento, sono state introdotte alcune importanti novità. La prima parte, come nei precedenti rapporti, presenta una sintesi delle principali tappe dell evoluzione della strategia di Lisbona dalla sua nascita ad oggi, attraverso una descrizione delle attività realizzate a livello comunitario e nazionale. In particolare, nel primo capitolo viene ricostruita in modo schematico l evoluzione della Strategia, presentando e descrivendo le principali tappe che hanno caratterizzato il primo triennio dell agenda di Lisbona per la crescita e l occupazione dal suo rilancio, nel 2005, al 2008. Nel secondo capitolo si illustra nel dettaglio la strategia messa in atto per il nuovo ciclo 2008-2010, secondo le indicazioni emerse nel Consiglio europeo di Primavera 2008, i nuovi orientamenti integrati ed il nuovo Programma comunitario di Lisbona. Il terzo capitolo presenta le attività e i progressi realizzati, nel corso del 2008, per il raggiungimento degli obiettivi definiti dalla Strategia, sia a livello comunitario che nazionale, presentando i contenuti del Piano Nazionale di Riforma 2008-2010. La seconda parte presenta l analisi del posizionamento della regione Lazio rispetto ai 6 ambiti di intervento corrispondenti alle priorità definite dalla strategia di Lisbona. Il primo capitolo descrive la metodologia di analisi adottata. Nel secondo capitolo è presentato un confronto del posizionamento del Lazio rispetto ad alcune regioni europee simili da un punto di vista strutturale, in modo da valutare il grado di raggiungimento dei singoli obiettivi di Lisbona rispetto al più ampio contesto europeo. Nel terzo capitolo è presentata una sintesi del posizionamento della regione Lazio rispetto ai sei ambiti di analisi approfonditi nei capitoli successivi (Miglioramento dei mercati, Innovazione, ricerca e sviluppo, Istruzione formazione, Infrastrutture e trasporti, Ambiente e Occupazione e inclusione sociale), mediante il ricorso al nuovo Indice sintetico della strategia di Lisbona (ISL) ed alla distribuzione degli indicatori, in riferimento ai quattro quadranti della mappa costruita rispetto al valore ed al trend assunti dalla media Italia. I capitoli successivi sono dedicati all analisi del monitoraggio degli indicatori e sono strutturati nel seguente modo: il primo paragrafo è dedicato alla nota metodologica relativa alla dimensione analizzata, il secondo paragrafo ad una breve sintesi in cui vengono riassunti i principali risultati derivanti dall analisi degli indicatori, il terzo alle politiche regionali programmate dalla Regione Lazio nell ambito della stessa dimensione.

La terza parte rappresenta una novità assoluta, viene infatti presentato un focus di approfondimento riguardante la ricerca e sviluppo nel Lazio. Obiettivo principale è delineare, attraverso una serie di dati e di informazioni, che approfondiscono quanto già evidenziato nella parte seconda, un profilo quali-quantitativo comparato della ricerca e sviluppo (R&S) della regione Lazio, con particolare riferimento alla ricerca pubblica e privata, fornendo elementi e dati utili ad approfondire la conoscenza presente nella regione, al fine di poterne anticipare le linee di sviluppo e, soprattutto, di renderla più facilmente ed efficacemente fruibile dall economia regionale. Questa parte del rapporto è suddivisa in sei capitoli. Il primo presenta i dati generali relativi alla spesa in R&S a livello regionale, effettuando una comparazione del Lazio con le altre regioni. Il secondo presenta un analisi comparata regionale della ricerca privata del Lazio. Il terzo è dedicato al tema della valorizzazione dei risultati della ricerca attraverso la brevettazione e la cessione/acquisizione di licenze (dati 2004) 1. Il quarto presenta i dati relativi alla Bilancia dei pagamenti della tecnologia (BTP), attraverso un confronto a livello regionale. Il quinto illustra la politica regionale per la promozione della ricerca e sviluppo attraverso la ricostruzione delle principali tappe che hanno portato alla nascita della politica regionale della ricerca e la descrizione della strategia prevista nell ambito della nuova fase di programmazione comunitaria (Por 2007-2013). Infine il sesto capitolo presenta alcuni dati sui tre distretti tecnologici del Lazio. 9 1 I capitoli 1, 2 e 3 di questa parte del rapporto sono tratti da uno studio dellʼing. Giovanni Abramo - Istituto di Analisi, Sistemi e Informatica del Consiglio Nazionale delle Ricerche e Laboratorio di Studi sulla Ricerca e il Trasferimento Tecnologico dell'università degli Studi di Roma "Tor Vergata".