Università e Imprese per l Innovazione Energetica 3 dicembre 2010 Facoltà di Ingegneria Università Politecnica delle Marche

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Transcript:

MI 2 PROGETTO INNOVAZIONE E RICERCA Università e Imprese per l Innovazione Energetica 3 dicembre 2010 Facoltà di Ingegneria Università Politecnica delle Marche Prof. Ing. Paolo Principi Dipartimento di Energetica

materiali a passaggio di fase Dipartimento di Energetica Prof. Ing. Paolo Principi Dipartimento di Energetica

MATERIALI IN PASSAGGIO DI FASE FUNZIONAMENTO sensibile latente sensibile Solido Passaggio di fase Liquido Energia termica 250 KJ/Kg 200 150 100 50 Acqua Pietra Legno Plastica Paraffina - cera 0

APPLICAZIONE IN VARI SETTORI ingegneria aerospaziale contenitori per medicinali ed alimentari nri vestiario per usi speciali

APPLICAZIONE DEI MATERIALI IN PASSAGGIO DI FASE IN EDILIZIA sottopavimento scambiatori di calore murature

APPLICAZIONE DEI MATERIALI IN PASSAGGIO DI FASE IN EDILIZIA applicazioni in edilizia PCM Inserito nella parete assorbimento di energia SOLIDO LIQUIDO rilascio di energia Ciclo giornaliero

SPERIMENTAZIONE

APPLICAZIONE SUPERFICI BASSO EMISSIVE

APPLICAZIONE SUPERFICI BASSO EMISSIVE EFFETTO SULLA CONDUTTANZA DEL LATERIZIO conduttanza blocchi 1,2 1 0,8 [W/m2K] 0,6 0,4 0,2 0 1 2 blocco standard blocco con trattamento

APPLICAZIONE MATERIALI IN PASSAGGIO DI FASE

12 10 8 6 4 2 0 APPLICAZIONE MATERIALI IN PASSAGGIO DI FASE FLUSSI ENTRANTI ATTRAVESO LA PARETE flusso termico lato interno NO PCM PCM 18000 21600 25200 28800 32400 36000 39600 43200 46800 50400 54000 57600 61200 64800 68400 72000 75600 79200 82800 86400 [sec] 14400 10800 7200 3600 0 [W/m2]

terminali innovativi per impianti di climatizzazione misti aria-acqua acqua Dipartimento di Energetica Prof. Ing. Paolo Principi Dipartimento di Energetica

PROGETTO PLENUM SUPERFICIE RADIANTE Sistema integrato diffusivo radiante. Modulare (secondo la potenzialità del volume dell ambiente). Flessibilità di installazione in funzione della metodologia di diffusione (dislocamento o induzione). Ottimizzazione del prototipo attraverso la revisione e la messa a punto del sistema di misura e monitoraggio.

PROTOTIPO Il prototipo è in grado di diffondere aria primaria in ambiente ed asportare il carico termico sensibile sfruttando i principi di irraggiamento. Corpo diviso in 3 fasce: Plenum centrale di diffusione dell aria con lamiera microforellata Piastre radianti con serpentine saldate. INDUZIONE Condotto di alimentazione posteriore DISLOCAMENTO Distribuzione ad induzione attraverso l installazione perimetrale a 45 Buona miscelazione. No controsoffittatura. Cono di irraggiamento.

APPARATO SPERIMENTALE I test sperimentali eseguiti all interno della camera climaticaper l instaurazione delle condizioni termofluidodinamiche degli ambienti climatizzati. Camera climatica Ambiente interno Dimensioni: 4.37 x 3.39 x 2.70 [m]. Flessibilità di installazione dei terminali. Modifica delle T (superfici e aria immessa).. Simulano pareti confinanti con l esterno.

SIMULAZIONI NUMERICHE E PROVE SPERIMENTALI SEZIONE DI DIFFUSIONE Scansione sul piano parallelo al getto.

PROVE SPERIMENTALI SEZIONE AD IRRAGGIAMENTO Stima delle Q radianti al variare di T ingresso alla serpentina. Regime invernale Regime estivo T mr 35 C 16 C T amb 20 C 26 C Analisi termografica della CONDIZIONE DI REGIME INVERNALE STAZIONARIO superficie radiante. G [l/h] T bagno [ C] T mandata [ C] T ritorno [ C] T pannello sopra UNI 10339 T pannello sotto [ C] T media stanza [ C] T media pareti Q [W] [ C] [ C] 25,5 30,2 30,38 29,45 27,85 28,54 22,77 19,75 31,73 20,5 35,2 34,49 32,4 26,1 31,39 24,9 21,1 57,32 24 40,4 39,6 37,57 32 39,54 23,7 19,57 65,18 22,5 45,4 43,7 40,6 31,83 38,09 24,23 19,55 93,31 22,6 50,3 47,75 44,08 33,6 40,89 23,42 20,06 110,96 26,5 55,6 53,29 49,93 35,48 45,48 23,26 20,06 119,12 25 60,7 57,68 53,77 36,81 48,65 23,3 19,9 130,77 CONDIZIONE DI REGIME ESTIVO STAZIONARIO G [l/h] T bagno [ C] T mandata [ C] T ritorno [ C] T pannello sopra [ C] T pannello sotto [ C] T media stanza T media pareti [ C] Q [W] [ C] 27,4 9,6 12,25 13,75 26,13 15,38 26,63 26,56-54,98 26,8 15 16,83 17,53 18,22 26,18 26,64 26,56-25,10 25,6 20,1 21,23 21,73 21,98 26,42 26,78 26,63-17,12

sistema di vetrata a schermatura liquida variabile nei climi temperati DACS Dipartimento di Architettura, Costruzioni e Strutture Dipartimento di Idraulica, strade, ambiente e chimica Dipartimento di Energetica Prof. Ing. Paolo Principi Dipartimento di Energetica

TIPOLOGIA DESCRIZIONE LIMITI FRANGISOLE E TENDAGGI INT/EXT VETROCAMERA A CONTROLLO SOLARE SISTEMI DI SCHERMATURA CONVENZIONALI SCHERMATURA CONVENZIONALI Permettono di abbattere la radiazione solare o di filtrarla generando ombre Possiedono un deposito metallico basso emissivo all interno dell intercapedine sulla lastra esterna Sistemi fissi Estetici Non si beneficia nella stagione invernale Non gestibili autonomamente VETROCAMERA BASSO EMISSIVO Possiedono un deposito metallico basso emissivo all interno dell intercapedine sulla lastra interna Non si beneficia nella stagione estiva Non gestibili autonomamente

SISTEMI DI SCHERMATURA DINAMICI SCHERMATURA DINAMICI TIPOLOGIA VETRI A CRISTALLI LIQUIDI TERMOTROPI CI FOTOCROMAT ICI ELETTROCRO MICI DESCRIZIONE I cristalli liquidi contenuti all interno cambiano disposizione ed ostacolano il passaggio della luce modificano le proprietà ottiche al variare della temperatura costituiti di un fluido con matrice polimerica all interno si colorano in funzione dell intensità della luce solare Cambiano colore ed intensità cromatica quando alimentati da corrente (12 V). Il processo è reversibile e dura circa un minuto LIMITI Visuale totalmente impedita Corrente elettrica continua allo stato trasparente Lunghi tempi di attivazione (45 60 min) Opacità totale e non omogenei Sensibili alla radiazione UV e non gestibili Non gestibili autonomamente Costi elevati Costi elevati 1000 /mq (Pilkington) Durabilità Sensibili alle fonti di calore eccessive Difficile produrlo per grandi dimensioni

IL SISTEMA DI SCHERMATURA A LIQUIDO VARIABILE SCHERMATURA A LIQUIDO GUADAGNO ENERGETICO SCHERMO ENERGETICO

VERIFICA FATTIBILITÀ TECNICA PROTOTIPO 1 CANALINA SUPERIORE 2 VETROCAMERA 6+12+6(DFI) 3 DISTANZIATORI S=1,5MM 4 CANALINA INF. CON DOPPIA PENDENZA 1,5% 5 TUBOLARE IN OTTONE S=6MM 6 VETRO DFI 7 INTERCAPEDINELIQUIDO S=1,5MM 8 SILICONE STRUTTURALE DOW CORNING 3540

VERIFICA FATTIBILITÀ TECNICA PROTOTIPO SISTEMA DI SCHERMATURA DINAMICO MICROPOMPA PERISTALTICA BIDIREZIONALE: DIMENSIONI RIDOTTE REVERSIBILITÀ DEL FLUSSO RESISTENZA AI LIQUIDI AGGRESSIVI PERFETTA TENUTA A RIPOSO BASSO VOLTAGGIO TUBI DI DISTRIBUZIONE DEL LIQUIDO: RESISTENZA ALL ABRASIONE FLESSIBILITÀ ECCELLENTE RESISTENZA ALLE SOLLECITAZIONI RESISTENZA ALL ALLUNGAMENTO STABILITÀ TERMICA DURABILITÀ RESISTENZA AI PRODOTTI CHIMICI Tubo Kynar flex SERBATOIO Tubo flessibile in poliuretano Serbatoio in PVC Contenitore sertbatoio

VERIFICA FATTIBILITÀ TECNICA PROTOTIPO SISTEMA DI SCHERMATURA DINAMICO MICROPROCCESSORE: CENTRALINA DI COMANDO PER MANDARE CENTRALINADI COMANDO MANDARE IN AZIONE LA MICROPOMPA, FUNGE ANCHE ANCHE DA ALIMENTATORE DELLA STESSA. ALIMENTATORE DELLA PC E SOFTWARE DI COMANDO MANUALE E AUTOMATICO INTERFACCIA SOFTWARE PER L AZIONAMENTO MANUALE O AUTOMATICO DEL SISTEMA

Fine presentazione MI 2 PROGETTO INNOVAZIONE E RICERCA Università e Imprese per l Innovazione Energetica