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Manuale di Manutenzione COMUNE DI LIZZANO (Provincia di Taranto) Progetto di ristrutturazione edilizia per la realizzazione di una casa alloggio PROGETTO ETNICAMENTE PROGETTO ARCHITETTONICO: ARCH. Vincenzo La Gioia PROGETTO IMPIANTI: ING. Antonio Pisto C.S.P.: ING. Antonio Pisto ARCH. Vincenzo La Gioia OGGETTO: PIANO DI MANUTENZIONE DELL OPERA E DELLE SUE PARTI TAVOLA P.M. SCALA: ---- 1

Manuale di Manutenzione INDICE 1. GENERALITÀ... 4 1.1 FINALITA DEL PIANO... 4 1.2 METODOLOGIE... 4 1.2.1 CONDUZIONE... 4 1.2.1.1 VIGILANZA... 4 1.2.1.2 ISPEZIONE... 4 1.2.1.3 MANUTENZIONE... 4 1.2.1.3.1 MANUTENZIONE ORDINARIA... 4 1.2.1.3.2 MANUTENZIONE STRAORDINARIA... 5 1.2.2 TEMPI DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI... 5 1.2.3 PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI... 5 1.2.4 DOCUMENTAZIONE TECNICA... 5 1.2.5 OPERE INTERESSATE DAL PIANO DI MANUTENZIONE... 6 1.2.6 SOTTOSISTEMI INTERESSATI DALLA MANUTENZIONE... 6 1.2.7 PRESCRIZIONI PER LA CONDUZIONE E MANUTENZIONE... 6 1.3 NORMATIVE DI RIFERIMENTO... 6 1.4 RACCOMANDAZIONI... 6 1.4.1 TENUTA DEL GIORNALE DI MANUTENZIONE... 6 1.4.2 RIPARAZIONI... 6 1.4.3 MODIFICHE... 6 1.4.4 CONTROLLI E REGISTRAZIONI... 6 2. IMPIANTI TERMOIDRAULICI... 6 2.1 MANUALE D USO DEGLI IMPIANTI TERMOIDRAULICI... 6 2.1.1 PREMESSA... 6 2.1.2 RAPPRESENTAZIONE GRAFICA... 7 2.2 MANUALE DI MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI TERMOIDRAULICI... 7 2.2.1 COLLOCAZIONE, RAPPRESENTAZIONE GRAFICA E DESCRIZIONE DELLE RISORSE... 7 NECESSARIE PER L INTERVENTO MANUTENTIVO... 7 2.2.2 LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI... 7 2.2.3 ANOMALIE RISCONTRABILI... 7 2.2.4 MANUTENZIONI ESEGUIBILI DIRETTAMENTE DALL UTENTE... 7 2.2.5 MANUTENZIONI DA ESEGUIRE A CURA DI PERSONALE SPECIALIZZATO... 7 2.3 PROGRAMMA DI MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI TERMOIDRAULICI... 7 3. IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI... 10 3.1 MANUALE D USO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI... 10 3.1.1 PREMESSA... 10 3.1.2 COLLOCAZIONE NELL INTERVENTO... 10 3.1.3 RAPPRESENTAZIONE GRAFICA... 10 3.1.6 MODALITÀ D USO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI... 10 3.2 MANUALE DI MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI... 10 3.2.1 COLLOCAZIONE, RAPPRESENTAZIONE GRAFICA E DESCRIZIONE DELLE RISORSE... 10 NECESSARIE PER L INTERVENTO MANUTENTIVO... 10 3.2.2 LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI... 10 3.2.3 ANOMALIE RISCONTRABILI... 11 3.2.4 MANUTENZIONI ESEGUIBILI DIRETTAMENTE DALL UTENTE... 11 2

Manuale di Manutenzione 3.2.5 MANUTENZIONI DA ESEGUIRE A CURA DI PERSONALE SPECIALIZZATO... 11 3.3 PROGRAMMA DI MANUTENZIONE IMPIANTI ELETTRICI... 11 3.3.1 SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI... 11 3.3.2 SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI... 11 3.3.3 SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE... 13 4. OPERE EDILI.... 13 4. 1. MANUALE D USO DELLE OPERE EDILI... 13 4. 2. MANUALE DI MANUTENZIONE DELLE OPERE EDILI... 34 4. 3. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE DELLE OPERE EDILI... 12 3

Manuale di Manutenzione 1. GENERALITÀ 1.1 FINALITA DEL PIANO Il presente documento dovrà essere progressivamente aggiornato ed ampliato durante le opere, in modo che al termine dei lavori, allorché prenderanno in consegna l'opera finita, i responsabili dell esercizio abbiano a disposizione: - per l'attività di conduzione, un manuale d uso perfettamente corrispondente a quanto realizzato, completo dell'elenco dettagliato delle modalità di conduzione, della documentazione tecnica e dei libretti d'uso e manutenzione di tutti i sistemi, i componenti e materiali impiegati, oltre che dell'elenco dei ricambi consigliati; - per l'attività di vigilanza, l'elenco dettagliato delle anomalie riscontrabili; - per l'attività di ispezione, l'elenco dettagliato delle verifiche periodiche da eseguire, con descrizione delle modalità e delle cadenze; - per l'attività di manutenzione, l'elenco dettagliato delle operazioni di manutenzione da eseguire con descrizione delle modalità e delle cadenze. Si evidenzia l'importanza, per l opera in oggetto, dello studio e dell organizzazione del servizio di conduzione e manutenzione; i principali vantaggi di una corretta ed efficace organizzazione sono essenzialmente: - quello di consentire un alta affidabilità delle opere, prevedendo e quindi riducendo i possibili inconvenienti che possono comportare notevoli disagi nella fase di esercizio; - quello di gestire l opera durante tutto il suo ciclo di vita con ridotti costi e comunque con un favorevole rapporto fra costi e benefici, in quanto è noto che gli interventi in emergenza, oltre ad presentare maggiori possibilità di rischio, sono onerosi; - quello di consentire una pianificazione degli oneri economici e finanziari connessi alla gestione del complesso, in virtù di valutazione dei costi prevedibili e ripartibili fra le diverse attività e funzioni del complesso. 1.2 METODOLOGIE 1.2.1 CONDUZIONE Il servizio di conduzione dovrà essere strettamente collegato al servizio di manutenzione. Esso curerà anche l approvvigionamento dei materiali necessari e segnalerà tempestivamente, all Ufficio da cui dipende, l esaurimento delle scorte. 1.2.1.1 VIGILANZA La vigilanza dovrà essere permanente, dovrà accertare ogni fatto nuovo e l insorgere di anomalie, e dovrà immediatamente segnalare tali fatti all Ufficio da cui dipende. L Ufficio, dietro la segnalazione di cui sopra, disporrà una ispezione adeguata all importanza dell anomalia segnalata. La documentazione delle operazioni di cui sopra dovrà essere allegata al manuale di manutenzione. 1.2.1.2 ISPEZIONE L Ente proprietario deve predisporre un sistematico controllo delle condizioni di buona conservazione dell'opera. La frequenza delle ispezioni deve essere effettuata con le scadenze previste oltre che in relazione alle risultanze della vigilanza. L esito di ogni ispezione deve formare oggetto di uno specifico rapporto da conservare insieme alla documentazione tecnica. A conclusione di ogni ispezione, inoltre, il tecnico incaricato deve, se necessario, indicare gli eventuali interventi a carattere manutentorio da eseguire ed esprimere un giudizio riassuntivo sullo stato dell opera. Nel caso in cui l opera presentasse segni di gravi anomalie, il tecnico dovrà promuovere ulteriori controlli specialistici e nel frattempo adottare direttamente, in casi di urgenza, eventuali accorgimenti per evitare danneggiamenti alla pubblica o privata incolumità. 1.2.1.3 MANUTENZIONE Le norme UNI 8364 classificano le operazioni di manutenzione in: manutenzione ordinaria; manutenzione straordinaria. 1.2.1.3.1 MANUTENZIONE ORDINARIA Per manutenzione ordinaria si intendono quelle operazioni, attuate in loco con strumenti ed attrezzi di uso corrente, che si limitano a riparazioni di lieve entità abbisognevoli, unicamente, di minuterie e che comportano l impiego di materiali di consumo di uso corrente o la sostituzione di parti di modesto valore espressamente previste. La manutenzione ordinaria è svolta attraverso le seguenti attività: - verifica: per verifica si intende un attività finalizzata alla corretta applicazione di tutte le indicazioni e modalità dettate dalla buona norma di manutenzione dei vari componenti edilizi. 4

5 Manuale di Manutenzione - pulizia: per pulizia si intende un azione manuale o meccanica di rimozione di sostanze fuoriuscite o prodotte. L operazione di pulizia comprende anche lo smaltimento delle suddette sostanze, da effettuarsi nei modi conformi alla legge; - sostituzione: la sostituzione viene fatta in caso di non corretto funzionamento del componente o dopo un certo tempo di funzionamento dello stesso tramite smontaggio e rimontaggio di materiali di modesto valore economico ed utilizzando attrezzi e strumenti di uso corrente. Le operazioni di manutenzione ordinaria saranno eseguite secondo le cadenze e le modalità indicate nelle schede di manutenzione relative ad ogni singolo componente o impianto, e riportate nel seguito del presente elaborato. 1.2.1.3.2 MANUTENZIONE STRAORDINARIA Per manutenzione straordinaria si intendono gli interventi atti a ricondurre i componenti dell'opera nelle iniziali. Rientrano in questa categoria: - interventi non prevedibili inizialmente (degrado di componenti); - interventi che, se pur prevedibili, per la esecuzione richiedono mezzi di particolare importanza (scavi, ponteggi, gru, fuori servizio impiantistici, ecc.); - interventi che comportano la sostituzione dielementi quando non sia possibile o conveniente la riparazione 1.2.2 TEMPI DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI Gli interventi manutentivi determinati da qualsiasi causa, data la necessità di ridurre al minimo la durata di un eventuale disservizio, dovranno essere eseguiti secondo le modalità seguenti, in funzione della gravità attribuita: - emergenza (elevato indice di gravità): rischio per la salute o per la sicurezza, compromissione delle attività che si stanno svolgendo, interruzione del servizio, rischio di gravi danni. Inizio dell intervento immediato. - urgenza (indice medio di gravità): compromissione parziale delle attività che si stanno svolgendo, possibile interruzione del servizio, rischio di danni piuttosto gravi. Inizio dell intervento entro tre giorni. - normale (basso indice di gravità): inconveniente secondario per le attività che si stanno svolgendo, funzionamento del servizio entro la soglia di accettabilità. Inizio dell intervento entro 15 giorni. - da programmare (indice molto basso di gravità): inconveniente minimo per le attività che si stanno svolgendo, funzionamento del servizio entro la soglia di accettabilità. E possibile programmare l inizio dell intervento in relazione alle esigenze del momento. L intervento dovrà avere inizio come sopra specificato e, per i casi emergenza e urgenza, proseguire ininterrottamente fino alla eliminazione del problema. In ogni caso l intervento dovrà essere organizzato in modo da ridurre al minimo il disagio per gli utenti. La data e l orario dell intervento dovranno essere tempestivamente comunicati ai fruitori del servizio. 1.2.3 PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI Per interventi rilevanti, per interventi di adeguamento e ristrutturazione, e per tutti i casi soggetti all'applicazione della D.M. 37/08, si dovrà redigere un progetto completo che prenda in esame, sotto tutti gli aspetti, l'opera esistente ed il suo futuro assetto. In particolare, in funzione delle caratteristiche dell opera e dell importanza dell intervento, dovranno prendersi in considerazione e svilupparsi alcune o tutte le seguenti operazioni: - rilievo completo dell opera e confronto con la documentazione tecnica esistente; - indagini sulle strutture e sugli impianti, sul loro stato e sulla loro idoneità in rapporto con le caratteristiche dei materiali interessati dalle opere; - indagini sui materiali e sui componenti, mediante esami e prove; - relazione tecnica che illustri la natura e l opportunità delle scelte progettuali effettuate, le tecniche e le modalità esecutive da adottare, i materiali normali e speciali da impiegare; - elaborati di calcolo estesi anche ad eventuali fasi transitorie dell intervento, con particolare riferimento a: - per le strutture, eventuali problemi di ridistribuzione delle sollecitazioni e delle deformazioni; - per gli impianti, eventuali problemi di inserimento delle parti nuove nei sistemi esistenti. Ulteriori indagini e studi potranno rendersi necessari in relazione alle singole tipologie ed alle specifiche situazioni. Al termine degli interventi, le opere eseguite dovranno essere collaudate e certificate secondo le modalità previste dalla normativa e dalla legislazione vigenti. 1.2.4 DOCUMENTAZIONE TECNICA Alla consegna dell opera la stazione appaltante dovrà avere conoscenza completa delle caratteristiche delle opere, supportata da adeguata documentazione tecnica, da istituire e conservare per ogni opera o per gruppi di opere. Pertanto, la documentazione e i documenti di collaudo dovranno essere consegnati alla stazione appaltante al fine che ogni parte possa essere identificato chiaramente ed essere oggetto del servizio di manutenzione.

Manuale di Manutenzione La documentazione dovrà essere completata con il giornale della manutenzione, su cui verrà registrata cronologicamente la storia della vita dell immobile e degli impianti. 1.2.5 OPERE INTERESSATE DAL PIANO DI MANUTENZIONE Sono interessate dal piano di manutenzione tutte le parti costituenti l'opera, più avanti elencate. Durante lo svolgimento delle visite e dei controlli, dovrà essere compilato l apposito giornale di manutenzione, sul quale andrà riportata la data dell esecuzione della visita, l intervento eseguito, eventuali note e la firma del tecnico responsabile. 1.2.6 SOTTOSISTEMI INTERESSATI DALLA MANUTENZIONE Sono interessati dalla manutenzione: - impianti idrico sanitari; - impianto di acclimazione; - impianti elettrici e speciali. 1.2.7 PRESCRIZIONI PER LA CONDUZIONE E MANUTENZIONE Le modalità di conduzione e manutenzione di seguito riportate sono intese come minimali per l esecuzione della conduzione e per i programmi dettagliati di manutenzione. In esse non sono descritte le frequenze ed i contenuti di dettaglio degli interventi programmati. Le frequenze con cui verranno attuati gli interventi saranno in funzione delle caratteristiche dei componenti oggetto di manutenzione. Le attività di manutenzione ordinaria eseguite di norma con ispezioni e controlli, pulizie, sostituzioni, ecc. saranno quelle utili ad eliminare cause di possibili inconvenienti. Per ciascun elemento particolare si dovrà attuare un programma dettagliato, coerente con le indicazioni generali sopra dette, con facoltà di introdurre scostamenti dalle operazioni qui proposte in relazione all importanza dello specifico elemento, allo stato dei componenti alle loro caratteristiche costruttive, alle prospettive di vita dell elemento e/o sistema esistente in modo da commisurare gli interventi alle finalità generali ed alla ottimizzazione del costo/beneficio. 1.3 NORMATIVE DI RIFERIMENTO Tutte le attività e/o operazioni oggetto del Piano di Manutenzione dovranno far riferimento alle prescrizioni di leggi e/o normative vigenti. In particolare si dovrà far riferimento alle prescrizioni richiamate o disposte dalle leggi, normative e/o raccomandazioni (comprese le successive modificazioni e varianti) di carattere generale: 1.4 RACCOMANDAZIONI 1.4.1 TENUTA DEL GIORNALE DI MANUTENZIONE Durante lo svolgimento delle visite e dei controlli, dovrà essere compilato per ogni componente il "giornale di manutenzione sul quale andrà riportata la data dell esecuzione della visita, l intervento eseguito, eventuali note e la firma del tecnico responsabile. 1.4.2 RIPARAZIONI In caso di danno dovranno essere fatti gli interventi riparatori essenziali per il ripristino. Di ciascun intervento dovrà essere fatta relazione sintetica sul giornale di manutenzione con l identificazione delle cause del danno più probabili. Dove utile si allegherà apposita documentazione fotografica. 1.4.3 MODIFICHE Le modifiche dovranno sempre essere autorizzate sulla base di motivazioni adeguate ed in conformità degli aspetti tecnici, e sulla base di specifico progetto se soggette a tale obbligo. A seguito delle modifiche dovranno essere aggiornati i documenti tecnici. 1.4.4 CONTROLLI E REGISTRAZIONI Dopo le riparazioni, così come dopo le modifiche, si dovranno effettuare i controlli o/e le prove tecniche consigliabili prima della ripresa del servizio. Ogni intervento dovrà essere scrupolosamente riportato sul giornale di manutenzione. Il manuale manutenzione sarà continuamente aggiornato e dovrà contenere, oltre agli interventi effettuati, il tipo di intervento (ordinario, straordinario, di emergenza e/o richieste aggiuntive e/o modificative), il numero delle richieste, il nominativo del personale impiegato, ore e data d inizio dell intervento, le eventuali condizioni igrometriche, i rilievi delle misurazioni, le anomalie ed i guasti riscontrati, l ultimazione degli interventi. Sarà inoltre apposto in calce al giornale di manutenzione e ad ultimazione degli interventi, la firma del diretto esecutore degli stessi. 2. IMPIANTI TERMOIDRAULICI 2.1 MANUALE D USO DEGLI IMPIANTI TERMOIDRAULICI 2.1.1 PREMESSA Scopo del manuale d uso è quello di permettere all utente di conoscere le modalità di fruizione degli impianti meccanici oggetto del presente intervento con una gestione corretta che ne eviti il degrado anticipato. A tal fine si evidenziano nel seguito gli elementi necessari per un corretto uso, tale da limitare quanto più possibile i danni 6

7 Manuale di Manutenzione derivanti da un uso improprio, permettere di riconoscere tempestivamente fenomeni di deterioramento anomalo al fine di sollecitare interventi specialistici. Il manuale d uso fa riferimento agli impianti meccanici realizzati nell ambito dei lavori 2.1.2 RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Di seguito sono elencati gli elaborati del progetto esecutivo in cui sono raffigurati e descritti gli impianti meccanici in oggetto, nonché le caratteristiche prestazionali delle apparecchiature: - RELAZIONI SPECIALISTICHE - ELABORATI GRAFICI 2.2 MANUALE DI MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI TERMOIDRAULICI 2.2.1 COLLOCAZIONE, RAPPRESENTAZIONE GRAFICA E DESCRIZIONE DELLE RISORSE NECESSARIE PER L INTERVENTO MANUTENTIVO Per la collocazione nell intervento degli impianti menzionati e per la loro rappresentazione grafica si rimanda a quanto già riportato nel Manuale d'uso. Per gli impianti in oggetto si ritiene che, ai fini della sola manutenzione ordinaria, sia necessaria la presenza saltuaria di 2 (due) persone. 2.2.2 LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI Le prestazioni di ogni impianto saranno definite specificatamente nei manuali d uso forniti dalle Ditte costruttrici al termine dei lavori. 2.2.3 ANOMALIE RISCONTRABILI Le anomalie proprie di ogni apparecchiatura sono elencate nei manuali d uso forniti dalle Ditte Costruttrici. 2.2.4 MANUTENZIONI ESEGUIBILI DIRETTAMENTE DALL UTENTE Le manutenzioni ordinarie eseguibili dall utente, che si dovrà comunque avvalere di personale addestrato, sono desumibili dal piano di programmazione allegato al presente piano di manutenzione, dove è utilizzata la seguente simbologia: - CPSC intervento di controllo periodico dei sistemi e dei componenti; - IMP intervento di manutenzione programmato. 2.2.5 MANUTENZIONI DA ESEGUIRE A CURA DI PERSONALE SPECIALIZZATO Le manutenzioni che saranno effettuate da personale specializzato, diverso per il tipo di apparecchiatura in questione, sono elencate nel programma di manutenzione e sui manuali d uso delle apparecchiature forniti a fine lavoro, unitamente alla frequenza degli interventi. Le manutenzioni specifiche saranno effettuate con l ausilio di strumenti di controllo specifiche per ogni apparecchiatura. - ISC sostituzione di apparecchiature e/o componenti a fine vita 2.3 PROGRAMMA DI MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI TERMOIDRAULICI Di seguito si allegano le schede con i programmi di manutenzione previsti per ciascuna componenti costituenti i componenti impiantistici meccanici. Le schede danno il livello minimo di manutenzione richiesto per i singoli componenti in oggetto, e dovranno essere comunque integrate con le indicazioni di manutenzione indicate dal Costruttore per ogni singolo componente. Nelle schede, la cadenza dei vari interventi è indicata con le seguenti abbreviazioni: - G: giornaliero - S: settimanale - 2S: ogni due settimane - M: mensile - 2M: ogni due mesi - 3M: ogni tre mesi - 6M: ogni sei mesi - A: annuale - CS: ad ogni cambio di stagione - EV: su evento - CH: su chiamata 2.3.1 MOTORI ELETTRICI Operazione Tipo Scadenza Senso di rotazione CPSC A Equilibrio interfase CPSC A Temperatura di funzionamento CPSC A Efficienza della ventola (se ventilazione forzata) CPSC A Giunti o organi di trasmissione (pulegge, cinghie, ecc) CPSC A Protezione delle parti in tensione elettrica CPSC A

Messa a terra CPSC A Resistenza di isolamento CPSC A Corrente assorbimento (tolleranza 15% su dati di targa) CPSC A Effettuare la pulizia e lubrificazione dei cuscinetti IMP A Controllo dei sistemi di protezione contro corto circuiti, sovraccarichi, mancanza di fase CPSC 6M 8 Manuale di Manutenzione 2.3.2 VASI DI ESPANSIONE CHIUSI Operazione Tipo Scadenza Controllo taratura valvola di sicurezza CPSC M Controllo regolatore di livello CPSC M Controllo elettrovalvola immissione e sfiato CPSC M Controllo elettrolivello CPSC M Controllo pressostati per comando elettrovalvole CPSC M Controllo pressostato di sicurezza CPSC M 2.3.3 VASI DI ESPANSIONE PREPRESSURIZZATI Operazione Tipo Scadenza Controllo taratura gruppo di carico automatico CPSC M Controllo pressione circuito ed eventuale ripristino pressione polmone CPSC/IMP M/EV 2.3.4 VALVOLAME Operazione Tipo Scadenza Manovra di tutti gli organi di intercettazione e di regolazione, IMP A senza forzatura sulle posizioni estreme Lubrificazione delle parti abbisognanti (come prevede il IMP A costruttore) Controllo dell'assenza di perdite negli attacchi e attorno agli CPSC/IMP A/EV steli (regolare serraggio o rifare premistoppa) Controllo dell'assenza di trafilamenti ad otturatore chiuso, e ove CPSC/IMP/ISC A/A/EV necessario, smontaggio e pulizia o sostituzione delle parti danneggiate Verifica stato di conservazione parti in gomma dei giunti CPSC A antivibranti Verifica di assenza di trafilamenti nelle valvole di ritegno (anche CPSC A da controllo eventuale rotazione pompe non attive) Verifica dalle letture dei manometri dell'eventuale sporcamento CPSC 3M anomalo dei filtri Smontaggio completo e pulizia dei filtri IMP A 2.3.5 TUBAZIONI E COIBENTAZIONI Operazione Tipo Scadenza Controllo a vista della tenuta dei raccordi filettati e flangiati, e CPSC A delle saldature in genere Controllo dei sostegni e punti fissi CPSC A Controllo di assenza di inflessioni delle tubazioni CPSC A Controllo dello stato di conservazione della verniciatura ed CPSC/IMP A/A eventuali ritocchi Controllo della continuità delle coibentazioni ed eventuali ripristini CPSC/IMP A/A Controllo dello stato di conservazione delle protezioni (in alluminio e/o in laminato plastico) ed eventuali ripristini/sostituzioni CPSC/IMP/I SC A/EV/EV 2.3.6 STRUMENTAZIONE Operazione Tipo Scadenza Verifica letture sui termometri ed eventuale sostituzione CPSC/ISC G/EV

9 Manuale di Manutenzione apparecchi guasti Verifica letture sui manometri ed eventuale sostituzione CPSC/ISC G/EV apparecchi guasti Verifica letture con strumenti campione CPSC A 2.3.7 APPARECCHIATURE ELETTRICHE A CORREDO DEGLI IMPIANTI Operazione Tipo Scadenza Effettuare la pulizia delle apparecchiature elettriche IMP A Effettuare il controllo delle condizioni delle apparecchiature: - contatti mobili CPSC A - conduttori e loro isolamento CPSC A - serraggio morsetto CPSC A - apparecchi di protezione (con controllo taratura e tempo CPSC A intervento) - apparecchi indicatori (voltometri, amperometri) CPSC A Controllo degli isolamenti degli apparecchi elettrici CPSC A Controllo della messa a terra di tutte le masse metalliche CPSC A Verifica corretto funzionamento inverter CPSC S 2.3.8 APPARECCHI DI REGOLAZIONE AUTOMATICA Operazione Tipo Scadenza Effettuare la manutenzione mediante: - lubrificazione steli o perni valvole (se non autolubrificanti o a IMP A lubrificazione permanente) - lubrificazione perni o serrande IMP A - rabbocchi nei treni di ingranaggi a bagno d'olio IMP A - pulizia e serraggio morsetti IMP A - sostituzione conduttori danneggiati ISC A - smontaggio dei pistoni che non funzionano correttamente con sostituzione delle parti danneggiate IMP/ISC A/EV 2.3.9 VERIFICA DEL FUNZIONAMENTO DELL'IMPIANTO DALLA REGOLAZIONE AUTOMATICA Operazione Tipo Scadenza Verifica correttezza dei parametri di funzionamento controllati CPSC G Verifica allarmi e ricerca cause di eventuali anomalie CPSC G 2.3.10 REGOLAZIONE AUTOMATICA: VERIFICHE PERIODICHE ED OPERAZIONI PER IL CAMBIO DI STAGIONE Operazione Tipo Scadenza Regolazione a due posizioni Verifica comandi agendo lentamente su dispositivi CPSC CS Verifica comando di arresto a temperatura prefissata con CPSC CS tolleranza + 1 C Verifica comando di marcia con un differenziale minore o CPSC CS massimo uguale a quello prescritto Effettuare le verifiche di cui sopra in ognuna delle CPSC CS configurazioni previste (normale, ridotto, ecc) Regolazione progressiva con valvole servocomandate a movimento rotativo Verifica manuale della rotazione valvole (5 esecuzioni) CPSC CS Alimentare il sistema e provarne la risposta (senso e ampiezza CPSC CS rotazione fine corsa) manipolando l'impostazione dei valori prescritti Verifica assenze di trafilamento sullo stelo CPSC CS Test della regolazione, con variazione del setpoint e verifica della risposta del sistema CPSC CS

Regolazione progressiva con valvole servocomandate a movimento rettilineo A sistema alimentato, verificare la risposta manipolando CPSC CS l'impostazione dei valori prescritti (2 escursioni per ogni senso di marcia) Verifica assenze di trafilamento sullo stelo CPSC CS Test della regolazione, con variazione del setpoint e verifica della risposta del sistema CPSC CS 10 Manuale di Manutenzione Tutti i sistemi CS Predisposizione secondo la stagione (estiva, invernale) CPSC CS Regolazione orologi programmatori CPSC CS Manovra delle valvole manuali di inversione estate/inverno sottocentrale chiudere prima tutte le valvole, poi aprire quelle per la stagione incipiente Messa a riposo per arresto stagionale Portare l'apparecchiatura nelle condizioni di riposo previste dal costruttore. In mancanza, togliere l'alimentazione al sistema, eccezione fatta eventualmente per l'orologio programmatore Tutte le operazioni dovranno essere condotte con attrezzature per la protezione individuale in conformità al D.Lvo 475/92 e D.Lvo 626/94 e s.m.i. 3. IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI 3.1 MANUALE D USO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI 3.1.1 PREMESSA Scopo del manuale d uso è quello di permettere all utente di conoscere le modalità di fruizione degli impianti elettrici e speciali oggetto del presente intervento con una gestione corretta che ne eviti il degrado anticipato. A tal fine si evidenziano nel seguito gli elementi necessari per un corretto uso, tale da limitare quanto più possibile i danni derivanti da un uso improprio, permettere di riconoscere tempestivamente fenomeni di deterioramento anomalo al fine di sollecitare interventi specialistici. 3.1.2 COLLOCAZIONE NELL INTERVENTO Il manuale d uso fa riferimento agli impianti elettrici e speciali realizzati nell ambito dei lavori in oggetto 3.1.3 RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Di seguito sono elencati gli elaborati del progetto esecutivo in cui sono raffigurati e descritti gli impianti elettrici e speciali in oggetto, nonché le caratteristiche prestazionali delle apparecchiature: - RELAZIONE SPECIALISTICA IMPIANTI ELETTRICI - ELABORATI GRAFICI IMPIANTI ELETTRICI 3.1.6 MODALITÀ D USO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI Gli impianti di illuminazione normale sono comandati o da dispositivi di comando locale manuali. Gli impianti di illuminazione di sicurezza sono realizzati con lampade dotate di batteria autonoma. Le accortezze che bisogna seguire sono di seguito esplicitate: -Mantenere sempre chiusi i quadri elettrici. -Mantenere sempre visibili i cartelli indicatori. -Non collegare a terra apparecchi a doppio isolamento -Non utilizzare prese multiple e adattatori non omologati. -Non collegare carichi eccessivi alle prese. -Non estrarre le spine agendo sui cavi. 3.2 MANUALE DI MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI 3.2.1 COLLOCAZIONE, RAPPRESENTAZIONE GRAFICA E DESCRIZIONE DELLE RISORSE NECESSARIE PER L INTERVENTO MANUTENTIVO Per la collocazione nell intervento degli impianti menzionati e per la loro rappresentazione grafica si rimanda a quanto già riportato nel Manuale d'uso. Per gli impianti in oggetto si ritiene che, ai fini della sola manutenzione ordinaria, sia necessaria la presenza saltuaria di 2 (due) persone. 3.2.2 LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI Le prestazioni di ogni impianto saranno definite specificatamente nei manuali d uso forniti dalle ditte costruttrici al termine dei lavori. Di seguito si riporta un elenco non esaustivo di alcune prestazioni minime di impianti tecnologici presenti. IMP IMP CS CS

Livelli di illuminamento ordinario Livelli di illuminamento emergenza Manuale di Manutenzione deve essere verificato per tutti i locali che il valore di illuminamento ordinario reale non scenda al di sotto dell 80% del valore nominale stabilito dalle norme. deve essere verificato, tramite il sistema di diagnosi centralizzato, che nessuna lampada sia in anomalia. UPS deve essere verificato che l autonomia degli UPS (non compresi nel presente appalto ma già esistenti) in emergenza non scenda al di sotto del valore prefissato. 3.2.3 ANOMALIE RISCONTRABILI Le anomalie proprie di ogni apparecchiatura sono elencate nei manuali d uso forniti dalle Ditte Costruttrici. Di seguito è riportato un elenco non esaustivo di alcune anomalie che sono più frequentemente riscontrabili nelle apparecchiature da installare: - intervento delle protezioni sui quadri elettrici di bassa tensione, di piano e di locale; - cedimento meccanico del fissaggio degli apparecchi illuminanti; - mancata accensione di lampade degli apparecchi d'illuminazione normale; - mancata accensione di lampade degli apparecchi d'illuminazione di emergenza; avaria alle batterie; - apparecchi di comando rotti o non funzionanti; - prese a spina che si surriscaldono, o sfiammano, o sono visibilmente rotte; - rivelatore di fumo in avaria; - rivelatore di antintrusione in avaria; - terminale per impianto di comunicazione rotto. - allarme controllo isolamento. 3.2.4 MANUTENZIONI ESEGUIBILI DIRETTAMENTE DALL UTENTE Le manutenzioni ordinarie eseguibili dall utente, che si dovrà comunque avvalere di personale addestrato, sono desumibili dal piano di programmazione allegato al presente piano di manutenzione, dove è utilizzata la seguente simbologia: - CPSC intervento di controllo periodico dei sistemi e dei componenti; - IMP intervento di manutenzione programmato. 3.2.5 MANUTENZIONI DA ESEGUIRE A CURA DI PERSONALE SPECIALIZZATO Le manutenzioni che saranno effettuate da personale specializzato, diverso per il tipo di apparecchiatura in questione, sono elencate nel programma di manutenzione e sui manuali d uso delle apparecchiature forniti a fine lavoro, unitamente alla frequenza degli interventi. Le manutenzioni specifiche saranno effettuate con l ausilio di strumenti di controllo specifiche per ogni apparecchiatura. - ISC sostituzione di apparecchiature e/o componenti a fine vita. 3.3 PROGRAMMA DI MANUTENZIONE IMPIANTI ELETTRICI 3.3.1 SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI Il sottoprogramma delle prestazioni prende in considerazione, per classe di requisito, le prestazioni fornite dal bene e dalle sue parti nel corso del suo ciclo vita. Livelli di illuminamento ordinario Le lampade esaurite o spente devono essere sostituite affinché in tutti i locali il valore di illuminamento ordinario reale non scenda al di sotto dell 80% né del valore nominale stabilito dalle norme né del valore di progetto. Livelli di illuminamento emergenza Le lampade esaurite o spente devono essere sostituite affinché lungo le vie di emergenza ed in corrispondenza delle uscite il valore di illuminamento ordinario reale non scenda al di sotto di 5 lux. Le batterie esaurite devono essere sostituite affinché l'autonomia delle lampade in emergenza non scenda al di sotto delle due ore. UPS Le batterie esaurite devono essere sostituite in modo che l'autonomia degli UPS in emergenza, pari a 30 minuti nominali a pieno carico, non scenda al di sotto dei 25 minuti. Centrali di sicurezza Le batterie interne delle centrali devono essere sostituite in modo che le centrali possa no sempre funzionare in assenza di rete per almeno due ore. 3.3.2 SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI Il sottoprogramma dei controlli definisce il programma delle verifiche e dei controlli al fine di rilevare il livello prestazionale (qualitativo e quantitativo) nei successivi momenti della vita del bene,individuando la dinamica della caduta delle prestazioni aventi come estremi il valore di collaudo e quello minimo di norma. I controlli devono essere effettuati in orari e in condizioni per cui il verificarsi di black-out non generi disservizi o pericoli. 3.3.2.1 QUADRI BASSA TENSIONE 11

12 Manuale di Manutenzione Operazione Tipo Scadenza Esame a vista delle apparecchiature per la ricerca di rotture, CPSC 6M tracce di bruciature, anomalie in genere Verifica della manovra di apertura e chiusura degli interruttori CPSC M Controllo del funzionamento dei circuiti ausiliari relativi a: CPSC M -sgancio -trascinamento -comando -segnalazioni acustiche, luminose e meccaniche Verifica dell'efficacia dei blocchi meccanici CPSC 6M Controllo e serraggio della bulloneria CPSC A (con chiave dinamometrica per le barrature) Controllo delle condizioni di pulizia del quadro e delle CPSC 6M apparecchiature Controllo della lubrificazione di tutti i cinematismi meccanici CPSC A Verifica, per ogni partenza, delle caratteristiche elettriche e CPSC 6M della taratura dell'interruttore Controllo del collegamento a terra del quadro CPSC 6M 3.3.2.2 IMPIANTI DI SICUREZZA Operazione Tipo Scadenza Controllo da centrale dell illuminazione di sicurezza CPSC M Prova di funzionamento dei dispositivi dell'impianto manuale CPSC 6M allarme incendio Pulizia dei rivelatori di fumo in ambiente e nel vano tecnico CPSC A sopra il controsoffitto Controllo da centrale dell'impianto automatico allarme incendio CPSC 6M 3.3.2.3 IMPIANTI ELETTRICI Operazione Tipo Scadenza Verifica a vista dell'integrità delle protezioni contro i contatti diretti CPSC 6M Prova di efficacia dispositivi protezione contatti indiretti CPSC 6M (differenziali) Verifica della resistenza d'isolamento dei circuiti CPSC A Misura dell'impedenza dell'anello di guasto a terra CPSC A Verifica dell'esistenza di lampade spente CPSC M 3.3.2.4 DOCUMENTAZIONE Operazione Tipo Scadenza Conservazione progetto esecutivo Conservazione dichiarazione D.M.37/08 ed allegati Conservazione denuncia di terra Conservazione ed aggiornamento registro manutenzione impianto illuminazione sicurezza Conservazione ed aggiornamento registro manutenzione impianto manuale ed automatico allarme incendio e allarme gas Controllo dei documenti in possesso dall'utente per denuncia A obbligatoria agli organi competenti Rispondenza degli schemi dei quadri elettrici allo stato di fatto 6M Verifica delle bollette dell'ente Distributore con particolare riferimento al fattore di potenza e al confronto fra potenza M impegnata e potenza assorbita Inoltro di lettera all'ente Distributore per la verifica dei parametri A tecnici di sua competenza, quali: tensione di alimentazione presente e futura

valore della corrente di c.c. nel punto di consegna valore della corrente convenzionale di guasto verso terra tempo di intervento delle protezioni Manuale di Manutenzione 3.3.3 SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE Di seguito si allegano le schede con i programmi di manutenzione previsti per ciascuna componente costituenti i componenti impiantistici meccanici. 3.3.3.1 QUADRI BASSA TENSIONE Operazione Tipo Scadenza Sostituzione interruttori ISC EV Sostituzione di componenti dei circuiti ausiliari relativi a: ISC EV -sgancio -trascinamento -comando -segnalazioni acustiche, luminose e meccaniche Riparazione dei blocchi meccanici ISC EV Serraggio della bulloneria (con chiave dinamometrica per le IMP A barrature) Pulizia del quadro e delle apparecchiature IMP 6M Lubrificazione di tutti i cinematismi meccanici IMP A 3.3.3.2 IMPIANTI DI SICUREZZA Operazione Tipo Scadenza Sostituzione componenti illuminazione sicurezza ISC EV Sostituzione componenti impianto manuale allarme incendio ISC EV Sostituzione componenti impianto automatico allarme incendio ISC EV 3.3.3.3 IMPIANTI ELETTRICI Operazione Tipo Scadenza Sostituzione involucri di protezione contro i contatti diretti rotti o ISC EV danneggiati Sostituzione dispositivi protezione contatti indiretti ISC EV Sostituzione apparecchi arresto, sezionamento e comando ISC EV Sostituzione lampade spente IMP 6M Tutte le operazioni dovranno essere condotte con attrezzature per la protezione individuale in conformità al D.Lvo 475/92 e D.Lvo 626/94 e s.m.i.. 4. OPERE EDILI. 4. 1. MANUALE D USO DELLE OPERE EDILI. GERARCHIA ELEMENTI DA MANUTENERE TIPI INTERVENTO FREQUENZA 13

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Manuale di Manutenzione Infissi esterni Gli infissi esterni fanno parte del sistema chiusura del sistema tecnologico. Il loro scopo è quello di soddisfare i requisiti di benessere quindi di permettere l'illuminazione e la ventilazione naturale degli ambienti, garantendo inoltre le prestazioni di isolamento termico-acustico. Gli infissi offrono un'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale che per tipo di apertura. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Serramenti in materie plastiche (PVC) Si tratta di infissi in plastica realizzati in PVC (ossia in polivinilcloruro) mediante processo di estrusione. I telai sono realizzati mediante giunzioni meccaniche o con saldature a piastra calda dei profili. Per la modesta resistenza meccanica del materiale gli infissi vengono realizzati a sezioni con più camere e per la chiusura di luci elevate si fa ricorso a rinforzi con profilati di acciaio. I principali vantaggi dei serramenti in PVC sono la resistenza agli agenti aggressivi e all'umidità, la leggerezza, l'imputrescibilità, l'elevata coibenza termica. Difficoltà invece nell'impiego riguarda nel comportamento alle variazioni di temperature e conseguentemente alle dilatazioni; si sconsigliano infatti 16

Manuale di Manutenzione profilati in colori scuri. Si possono ottenere anche effetto legno mediante l'incollaggio a caldo di un film acrilico sui profilati. Modalità di uso corretto: E' necessario provvedere alla manutenzione periodica degli infissi in particolare alla rimozione di residui che possono compromettere guarnizioni e sigillature e alla regolazione degli organi di manovra. Per le operazioni più specifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato. 17

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4. 2. MANUALE DI MANUTENZIONE DELLE OPERE EDILI Manuale di Manutenzione. GERARCHIA ELEMENTI DA MANUTENERE ELEMENTI DA MANUTENERE RISORSE PER L INTERVENTO FREQUENZA. 34

Manuale di Manutenzione Infissi esterni Gli infissi esterni fanno parte del sistema chiusura del sistema tecnologico. Il loro scopo è quello di soddisfare i requisiti di benessere quindi di permettere l'illuminazione e la ventilazione naturale degli ambienti, garantendo inoltre le prestazioni di isolamento termico-acustico. Gli infissi offrono un'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale che per tipo di apertura. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 01.05.R01 Permeabilità all'aria Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere Gli infissi devono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazione. Livello minimo della prestazione: I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/hm2 e della pressione massima di prova misurata in Pa. Qualora siano impiegati infissi esterni verticali dotati di tamponamento trasparente isolante (con trasmittanza termica unitaria U < = 3,5 W/m C), la classe di permeabilità all'aria non deve essere inferiore ad A2 secondo le norme UNI EN 1026, UNI EN 12519 e UNI EN 12207. 01.05. R02 Regolarità delle finiture Classe di Requisiti: Visivi Classe di Esigenza: Aspetto Gli infissi devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale. Inoltre gli elementi dovranno combaciare tra di loro in modo idoneo senza comprometterne la loro funzionalità. Livello minimo della prestazione: Gli infissi esterni verticali non devono presentare finiture superficiali eccessivamente rugose, spigolose, cedevoli né tanto meno fessurazioni o screpolature superiore al 10% delle superfici totali. 01.05.R03 Resistenza agli agenti aggressivi Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza Gli infissi non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici. Livello minimo della prestazione: In particolare, tutti gli infissi esterni realizzati con materiale metallico come l'alluminio, leghe d'alluminio, acciaio, ecc., devono essere protetti con sistemi di verniciatura resistenti a processi di corrosione in nebbia salina, se ne sia previsto l'impiego in atmosfere aggressive (urbane, marine, ecc.) per tempo di 1000 ore, e per un tempo di almeno 500 ore, nel caso ne sia previsto l'impiego in atmosfere poco aggressive 35

01.05.R 04 Resistenza all'acqua Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza Gli infissi a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche. Livello minimo della prestazione: Sugli infissi campione vanno eseguite delle prove atte alla verifica dei seguenti limiti prestazionali secondo la norma UNI EN 12208 01.05.R05 Tenuta all'acqua Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere Gli infissi devono essere realizzati in modo da impedire, o comunque limitare, alle acque meteoriche o di altra origine di penetrare negli ambienti interni. Livello minimo della prestazione: I livelli minimi sono individuabili attraverso l'identificazione della classe di tenuta all'acqua in funzione della norma UNI EN 12208. 01.05. R06 Pulibilità Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità Gli infissi devono consentire la rimozione di sporcizia, depositi, macchie, ecc. Livello minimo della prestazione: Gli infissi devono essere accessibili ed inoltre è necessario che la loro altezza da terra sia inferiore a 200 cm e la larghezza delle ante non superiore ai 60 cm in modo da consentire le operazioni di pulizia rimanendo dall'interno 01.05.R07 Isolamento acustico Classe di Requisiti: Acustici Classe di Esigenza: Benessere E l'attitudine a fornire un'idonea resistenza al passaggio dei rumori. Il livello di isolamento richiesto varia in funzione della tipologia e del tipo di attività svolta e in funzione della classe di destinazione d'uso del territorio. Livello minimo della prestazione: In relazione alla destinazione degli ambienti e alla rumorosità della zona di ubicazione i serramenti esterni sono classificati secondo i seguenti parametri: - classe R1 se 20 <= Rw <= 27dB(A); - classe R2 se 27 <= Rw <= 35 db(a); - classe R3 se Rw > 35 db(a). 01.05.R08 Isolamento termico Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere Gli infissi dovranno avere la capacità di limitare le perdite di calore. Al requisito concorrono tutti gli elementi che ne fanno parte. Livello minimo della prestazione: Pur non stabilendo specifici limiti prestazionali per i singoli infissi ai fini del contenimento delle dispersioni, è opportuno comunque che i valori della trasmittanza termica unitaria U siano tali da contribuire al contenimento del coefficiente volumico di dispersione Cd riferito all'intero edificio e quello dei singoli locali nei limiti previsti dalle leggi e normative vigenti Resistenza agli urti Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli infissi dovranno essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, come di oggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade) che non debbono compromettere la stabilità degli stessi; né provocare il distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti. Resistenza al vento Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli infissi debbono resistere alle azioni e depressioni del vento in modo da garantire la sicurezza degli utenti e assicurare la durata e la funzionalità nel tempo. Inoltre essi devono sopportare l'azione del vento senza compromettere la funzionalità degli elementi che li costituiscono. Livello minimo della prestazione: 0

I livelli minimi variano in funzione di prove di laboratorio basate nella misurazione della differenza di pressioni, riprodotte convenzionalmente in condizioni di sovrappressione e in depressione secondo la UNI EN 12210 e UNI EN 12211. 01.05.R11 Resistenza a manovre false e violente Classe di Requisiti: Sicurezza d'uso Classe di Esigenza: Sicurezza L'attitudine a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni sotto l'azione di sollecitazioni derivanti da manovre false e violente. Livello minimo della prestazione: Gli sforzi per le manovra di apertura e chiusura degli infissi e dei relativi organi di manovra devono essere contenuti entro i limiti qui descritti. A) Infissi con ante ruotanti intorno ad un asse verticale o orizzontale. - Sforzi per le operazioni di chiusura ed apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra per le operazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e il momento M devono essere contenute entro i limiti: F < = 100 N e M < = 10 Nm - Sforzi per le operazioni movimentazione delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 80 N per anta con asse di rotazione laterale con apertura a vasistas, 30 N < = F < = 80 N per anta con asse di rotazione verticale con apertura girevole, F < = 80 N per anta, con una maniglia, con asse di rotazione orizzontale con apertura a bilico e F < = 130 N per anta, con due maniglie, con asse di rotazione orizzontale con apertura a bilico:; B) Infissi con ante apribili per traslazione con movimento verticale od orizzontale. - Sforzi per le operazioni di chiusura ed apertura degli organi di manovra. La forza F da applicarsi sull'organo di manovra per le operazioni di chiusura e di apertura, deve essere contenuta entro i 50 N. - Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 60 N per anta di finestra con movimento a traslazione orizzontale ed apertura scorrevole, F < = 100 N per anta di porta o di portafinestra a traslazione orizzontale ed apertura scorrevole e F < = 100 N per anta a traslazione verticale ed apertura a saliscendi. 01.05. R12 (Attitudine al) controllo della condensazione superficiale Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere Gli infissi devono essere realizzati in modo da evitare la formazione di condensazione sulla superficie degli elementi. Livello minimo della prestazione: Gli infissi esterni verticali se provvisti di sistema di raccolta e smaltimento di acqua da condensa, dovranno conservare una temperatura superficiale Tsi, su tutte le parti interne, sia esse opache che trasparenti, non inferiore ai valori riportati di seguito, nelle condizioni che la temperatura dell'aria esterna sia pari a quella di progetto riferita al luogo di ubicazione dell'alloggio: S < 1,25 - Tsi = 1, 1,25 <= S < 1,35 - Tsi = 2, 1,35 <= S < 1,50 - Tsi = 3, 1,50 <= S < 1,60 - Tsi = 4, 1,60 <= S < 1,80 - Tsi = 5, 1,80 <= S < 2,10 - Tsi = 6, 2,10 <= S < 2,40 - Tsi = 7, 2,40 <= S < 2,80 - Tsi = 8, 2,80 <= S < 3,50 - Tsi = 9, 3,50 <= S < 4,50 - Tsi = 10, 4,50 <= S < 6,00 - Tsi = 11, 6,00 <= S < 9,00 - Tsi = 12, 9,00 <= S < 12,00 - Tsi = 13, S >= 12,00 - Tsi = 14. Dove S è la superficie dell infisso in m2 e Tsi è la temperatura superficiale in C 01.05.R13 (Attitudine al) controllo del fattore solare Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere Gli infissi dovranno consentire un adeguato ingresso di energia termica raggiante attraverso le superfici trasparenti (vetri) in funzione delle condizioni climatiche. Livello minimo della prestazione: Il fattore solare dell'infisso non dovrà superare, con insolazione diretta, il valore di 0,3 con i dispositivi di oscuramento in posizione di chiusura. 01. 05.R14 (Attitudine al) controllo del flusso luminoso Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità Gli infissi dovranno consentire una adeguata immissione di luce naturale all'interno, in quantità sufficiente per lo svolgimento delle e permetterne la regolazione. Livello minimo della prestazione: La superficie trasparente delle finestre e delle portefinestre deve essere dimensionata in modo da assicurare all'ambiente servito un valore del fattore medio di luce diurna nell'ambiente non inferiore al 2%. In ogni caso la superficie finestrata apribile non deve essere inferiore ad 1/8 della superficie del pavimento Lubrificazione serrature e cerniere 1

Cadenza: ogni 6 anni Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento. Pulizia delle guide di scorrimento Cadenza: ogni 6 mesi Pulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento. Pulizia frangisole Cadenza: quando occorre Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. Pulizia guarnizioni di tenuta Cadenza: ogni 12 mesi Pulizia dei residui e depositi che ne possono pregiudicare il buon funzionamento con detergenti non aggressivi. Pulizia organi di movimentazione Cadenza: quando occorre Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni. Pulizia telai fissi Cadenza: ogni 6 mesi Pulizia dei residui organici che possono provocare l'otturazione delle asole, dei canali di drenaggio, dei fori, delle battute. Pulizia del telaio fisso con detergenti non aggressivi. Pulizia telai mobili Cadenza: ogni 12 mesi Pulizia dei telai mobili con detergenti non aggressivi. Pulizia telai persiane Cadenza: quando occorre Pulizia dei telai con detergenti non aggressivi. Regolazione guarnizioni di tenuta Cadenza: ogni 3 anni Regolazione e riposizionamento delle guarnizioni di tenuta. Regolazione organi di movimentazione Cadenza: ogni 3 anni Regolazione delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Riposizionamento tramite scorrimento nelle apposite sedi delle cerniere. Regolazione telai fissi Cadenza: ogni 3 anni Regolazione di ortogonalità del telaio fisso tramite cacciavite sui blocchetti di regolazione e relativo fissaggio. La verifica dell'ortogonalità sarà effettuata mediante l'impiego di livella torica. Ripristino fissaggi telai fissi Cadenza: ogni 3 anni Ripristino fissaggi dei telai al vano e al controtelaio al muro e riattivazione del fissaggio dei blocchetti di regolazione e fissaggio tramite cacciavite. Ripristino ortogonalità telai mobili Cadenza: ogni 12 mesi Ripristino dell'ortogonalità delle ante e fissaggio dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta. Sostituzione cinghie avvolgibili Cadenza: quando occorre Sostituzione delle cinghie avvolgibili, verifica dei meccanismi di funzionamento quali rulli avvolgitori e lubrificazione degli snodi. Sostituzione frangisole Cadenza: quando occorre Sostituzione dei frangisole impacchettabili con elementi analoghi. Sostituzione infisso Cadenza: ogni 30 anni Sostituzione dell'infisso e del controtelaio mediante smontaggio e posa del nuovo serramento mediante l'impiego di tecniche di zione e sigillature specifiche al tipo di infisso. 2

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4. 3. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE DELLE OPERE EDILI. GERARCHIA ELENCO DEGLI ELEMENTI DA MANUTENERE STRATEGIE DI MANUTENZIONE 12

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