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Criteri guida e scelte progettuali L intervento generale conferma l impianto originario attraverso la completa rimozione delle superfetazioni, delle tamponature e dei volumi aggiunti nel tempo. L azione di risanamento si estende anche alla partizione interna, riorganizzata secondo una logica di chiarezza funzionale e di relazione tra ambiti omogenei. Con lo stesso principio, le facciate esterne sono ripulite dalle interferenze estranee e cinte perimetralmente da una fodera continua che avvolge l intero complesso ridisegnandone un palinsesto stratigrafico da cui è possibile rileggere i diversi livelli di sovrapposizione.

Nei suoi tratti generali, il progetto mira a conferire un carattere unitario ai vari corpi del plesso scolastico inverandolo nello snodo di mediazione tra sistemazione urbana e proiezione paesaggistica, tra attività didattiche ed eventi culturali, sportivi, promozionali. In questo senso, il rivestimento pellicolare esterno, costituito da una sovrapposizione di membrane lignee a spaziatura variabile montate su retrostanti telai metallici, restituisce allusivamente - trasfigurandoli nella danza festosa degli storni nel cielo - i due elementi iconici del paesaggio circostante: un sistema porticato ad archi e il profilo dei picchi montani che si stagliano all esterno del perimetro urbano di Torino. Ed è con una simile proiezioni di significati che dal punto di vista percettivo ogni ambito dell edificio è pensato per salvaguardare e valorizzare il rapporto con il paesaggio in lontananza, con la struttura urbana e con gli assi stradali perimetrali.

In termini funzionali, l edificio è costituito da tre corpi principali congiunti nel baricentro di una piazza interna che funge da agorà: luogo di accoglienza e di relazione civica aperta a incontri pubblici. In termini distributivi: la quota al piano rialzato, con l ingresso principale da Piazza Carlo Giacomini, ospita l area di accoglienza con il bar, la bidelleria, l area destinata agli insegnanti e due cluster per la didattica. La quota al piano terra, con la hall di accesso al cortile trasformata in spazio interno, ospita la palestra con gli spogliatoi per un uso autonomo nelle ore di non esercizio scolastico. Sull ala opposta della hall gravitano i corpi con la biblioteca, con la mensa, con la sala multimediale e con i laboratori di arte visiva. Questi ambiti sono dotati di spazi esterni al piano, delimitati da un sistema a gradoni, per la prosecuzione dell attività all aperto. La quota al primo piano, infine, completa la dotazione scolastica con gli altri due cluster, con la sala per la musica e con gli spazi all aperto sopra i corpi della palestra e dello spogliatoio.

I cluster didattici Il singolo cluster, in particolare, è costituito da tre aule con i relativi servizi, un laboratorio, un guardaroba e uno spazio comune tra i diversi ambiti. Le dodici aule sono delimitate da pareti mobili che articolano lo spazio in funzione di mutate esigenze didattiche. I fronti vetrati esterni sono rivisti e in parte modificati con l inserimento di piccole celle incastonate nel reticolo di lamelle lignee (riproposizione metaforica della casa boschiva) per ricreare un luogo intimo, di relax, di riflessione e di condivisione.

Principi pedagogici e innovazione didattica In prim ordine i parametri da soddisfare attengono ai seguenti caratteri distintivi: la trasparenza per impedire che alla separazione fisica corrisponda una separazione visiva, riducendo il senso di isolamento senza rischiare l interferenza; la flessibilità per consentire l ottimizzazione funzionale durante la giornata con una fruizione adeguata a mutevoli esigenze didattiche; la modificabilità per cambiare dimensione di un ambiente e soddisfare di volta in volta diverse iniziative; la riconoscibilità per soddisfare l esigenza di orientarsi con sicurezza nell edificio, identificando gli ambienti comuni e specifici; la fluidità della distribuzione per evitare rigidi corridoi e favorire il passaggio da un ambiente all altro per vie interne.

Sotto l aspetto bio-climatico, il plesso scolastico è attraversato da patii interni utili per l aerazione, per la illuminazione e per il convogliamento delle acque meteoriche. In tal senso, la disposizione dei patii risulta efficace per lo sfruttamento dell energia passiva e per il raffrescamento naturale nei mesi estivi, mentre l atrio di ingresso con funzione di giardino d inverno contribuisce al riscaldamento naturale nei mesi invernali. Inoltre, la geometria dei corpi sul perno centrale dell atrio garantisce le migliori condizioni di illuminazione delle aule. Con riferimento ai principi della edilizia sostenibile e alla eco-compatibilità delle soluzioni tecnologiche (di cui i patii di aerazione verticale e l atrio-serra sono i principali elementi) l ipotesi progettuale fa leva su elementi architettonici utili alla gestione dell edificio in maniera naturale per lunghi periodi e su strutture pensate per durare nel tempo ma con un elevato grado di flessibilità.