Mario Fiori - Pietrangelo Giordano Risultati di un triennio di lotta all'oidio del carciofo in Sardegna E D A G R I C O L E Estratto da «Informatore Fitopatologico» Anno Lll - n. 6 Giugno 2002 Euro 5,50
icerca Orticole Risultati di un triennio di lotta ali 'oidio del carciofo in Sardegna Mario Fiorì* - Pietrangelo Giordano ** RIASSUNTO In prove di campo condotte in Sardegna nel triennio 1999-2001, è stata studiata l'attività di alcuni fungicidi nei confronti del mal bianco (Leveillula taurìca (Lev.) Am. f. sp. cynarae Jacz.) del carciofo (Cynara scolymus L.). Sono stati utilizzati prodotti sia registrati sia non ancora autorizzati sulla coltura. L'efficacia di azoxystrobin, da solo e in successione con altri fungicidi, e quinoxyfen è stata valutata a confronto con specifici antioidici usati localmente. Dai risultati ottenuti appare interessante la possibilità di lotta offerta, soprattutto in annate in cui la pressione della malattia è notevole, da azoxystrobin, anche quando esso è stato utilizzato in successione con il penconazolo, e da quinoxyfen. Valida è risultata l'efficacia mostrata da pyrifenox, fenarimol, nuarimol, esaconazolo, penconazolo, tetraconazolo ed in minor misura dal dinocap. Non soddisfacente è stata l'attività antioidica di esaconazolo e nuarimol utilizzati in miscela con ossicloruro e idrossido di rame, a causa di una riduzione dell'azione antioidica dei composti rameici. PAROLE CHIAVE; Carciofo, Leveillula taurìca, lotta chimica. SUMMARY Three-years of control trials against the powdery mildew of artichoke in Sardinia The results of field trials carried out in 1999-2001 in Sardinia against powdery mildew [Leveillula taurìca(hé\.) Arn. f. sp. cynarae Jacz.] on artichoke (Cynara scolymus L.) are reported. Treatments were performed by applying several registered or experimental compounds. The efficacy of quinoxyfen and azoxystrobin, which was tested alone or in rotation with others fungicides, was compared with specific Chemicals usually applied on artichoke to control powdery mildew. Quinoxyfen and azoxystrobin, alone or in rotation with penconazole, proved to be very effective against powdery mildew even in the presence of high disease pressure. A satisfactory control was provided by pyrifenox, fenarimoi, nuarimol, hexaconazole, penconazole, tetraconazole and, to a lesser extent by dinocap. Control of powdery mildew with mixtures of hexaconazole + copper oxychloride and nuarimol + copper hydroxide was unsatisfactory, due to a negative influence of copper compounds. KEY WORDS: Artichoke, Leveillula taurìca, chemical control. Introduzione L'oidio, causato da Leveillula taurìca (Lèv.) Arn. f. sp. cynarae Jacz. [anamorfo Ovulariopsis cynarae (Ferr. et Massa) Cicc], è la malattia fungina piti diffusa e dannosa nelle zone di coltivazione del carciofo. In Sardegna, particolarmente soggetta ai suoi attacchi è la cultivar locale "Spinoso sardo". Di norma, essa si manifesta nel mese di settembre; tuttavia, in annate caratterizzate da condizioni climatiche particolarmente favorevoli, può comparire anche nella seconda quindicina d'agosto. I danni maggiori si verificano, generalmente, in autunno e raggiungono la massima intensità nei mesi d'ottobre e novembre. Man mano che la temperatura si abbassa, essi si attenuano per poi manifestarsi con tutta la dannosità, all'inizio della primavera, sulle colture tardive. Nel corso degli anni sono state effettuate diverse prove sperimentali con lo scopo di contenere la malattia (Marras, 1960; Luisi e Piglionica, 1975; Corda e Marras, 1978; Lo Badio et al, 1980; Fiori et al, 1996). Oggigiorno si dispone di fungicidi che ne limitano i danni anche in presenza di condizioni climatiche particolarmente favorevoli. In Sardegna non è infrequente che esse permangano per lunghi periodi ed i coltivatori sono costretti ad aumentare il numero dei trattamenti utilizzando, il più delle volte, lo stesso principio attivo. Ciò potrebbe portare alla comparsa di ceppi dotati di ridotta sensibilità o a fenomeni di resistenza generalizzata. In base a queste considerazioni si è ritenuto utile impostare, nel triennio 1999-2001, una serie di prove tendenti a saggiare, accanto ai fungicidi comunemente utilizzati nelle aree oggetto della sperimentazione, ' Dipartimento di Protezione delle Piante, Università di Sassari " Ersat - Centro zonale di Oristano Fig. 1. Foglie di carciofo "Spinoso sardo" con sintomi di mal bianco da Leveillula taurica. a) Efflorescenza fungina sulla pagina inferiore; b) Macchie clorotìche sulla pagina superiore; c) conidifore conidi. INFORMATORE FITOPATOLOGICO 6 / 2002 67
icerca Tab. 1 - Fungici impiegati nelle prove di lotta. (prodotto commerciale) Formulato (*) e (% di p. a.) anno 1999 anno 2000 g 0 anno 2001 Azoxystrobin (Ortiva) SC (23,2) 185,6; 232; 464 232 232 Azoxystrobin (Quadris) SC (22,9) - 229 Dinocap (Karathane XF LC) EC (35) 140 - Fenarimoi (**) (Rubigan 12 SC) SC(11,4) 39,9 39,9 Hexaconazole (Anvil 5 SC) SC (4,8) 19,2 _ -_ Nuarimol (Trimidal 9 EC) EC (9) - 40,5 40,5 Penconazole (Topas 10 EC) EC (10,2) 35,7 35,7 35,7 Pyrifenox (Dorado) EC (20,8) - 78,8 78,8 Quinoxyfen (Arius) SC (22,58) 67,7 67,7 Quinoxyfen + Fenarimoi (Vento) SC (18,05 + 5,42) - 67,2 + 19 Rame idrossido (Coprantol UtraMicron) WP (35 Cu-"*) - 525 Rame ossicloruro (CoUoidox) SC (20 Cu-"-*-) - 740 Tetraconazole (Domark 4 EC) EC (4,42) - 30,9 (*) EC = Concentrato emulsionabile. SC = Sospensione concentrata. WP = Polvere bagnabile. p. a. = principio attivo. (**) L'impiego sul carciofo è stato revocato nel 2001 (D.M. 3 gennaio 2001, pubblicato nel Supplemento ordinario alla G.U. n. 34 del 10 febbraio 2001). - Tab. 2 - Effetto di diversi fungicidi nei confronti del mal bianco su carciofo (cv. Spinoso sardo). Prova effettuata a Santa Maria La Palma (SS). Dati rilevati il 25 novembre 1999. Date trattamenti Diifusione Gravità 1 - Testimone - - 99,0 C 2,2 B 43,4 B 2 - Azoxystrobin 185,6 23 settembre; 1, 11, 22 e 30 ottobre; 9 novembre 10,7 B 1,1 AB 2,5 A 3 - Azoxystrobin 232 23 settembre; 1, 11, 22 e 30 ottobre; 9 novembre 8,9 AB 1,1 AB 2,0 A 4 - Azoxystrobin 464 23 settembre; 1, 11, 22 e 30 ottobre; 9 novembre 1,6 A 0,6 A 0,8 A 5 - Fenarimoi 39,9 23 settembre; 1, 11, 22 e 30 ottobre; 9 novembre 12,2 B 1,3 AB 3,3 A 6 - Penconazole 35,7 23 settembre; 7, 22 ottobre; 4 novembre 14,1 B 0,1 A 0,5 A 1 valori di ciascuna colonna seguiti, dalla stessa lettera, non differiscono significativamente per P < 0,01 secondo il test di Duncan. l'efficacia, in differenti protocolli, dei principi attivi azoxystrobin e quinoxyfen. Materiali e metodi Le prove sono state fatte nel 1999 nell'area carcioficola di Santa Maria La Palma (SS); nel 2000 in quelle di Olmedo (SS) ed Uri (SS) e nel 2001 a Massama (OR). Queste zone sono tradizionalmente destinate a coltura specializzata e l'oidio, per l'intensità degli attacchi, rappresenta un serio problema. Nel triennio di sperimentazione sono state utilizzate carciofaie di nuovo impianto. Gli ovuli dormienti di "Spinoso sardo" sono stati messi a dimora a metà luglio e risvegliati mediante irrigazione a goccia. Lo schema sperimentale adottato è stato quello del "blocco randomizzato" con quattro ripetizioni per tesi. Ciascuna parcella era costituita da 14 piante, (scelte per omogeneità di sviluppo) poste su due filari adiacenti. Tra i filari, uno non trattato separava le parcelle fra loro; lungo il filare, esse erano separate dalle tre piante successive. Nella tabella 1 sono riportati i principi attivi utilizzati, da soli, in programmi misti o in miscela, durante le prove. Come standard di confronto è stata utilizzata una tesi cosfituita da piante non trattate. Nel triennio nel quale è stata effettuata la sperimentazione, il primo trattamento è stato eseguito nella seconda quindicina di settembre, quando nelle foglie basali erano presenti i primi focolai di mal bianco. L'esperienza maturata nel corso della sperimentazione, nonché la revoca di registrazione sul carciofo di qualche principio attivo, ci ha suggerito, come si può notare nelle rispettive tabelle, la modifica dei protocolli. I trattamenti sono stati eseguiti con una pompa a spalla a volume normale utilizzando una quantità d'acqua riferita a 1000 1/ha. Il protocollo sperimentale prevedeva, per ogni anno di saggio, cinque-sei trattamenti alle cadenze e con prodotti riportati nelle rispettive tabelle. I rilievi finali, rappresentati dalla percentuale di superficie fogliare infetta, sono stati eseguiti secondo la metodologia riportata in una pro- 68 INFORMATORE FITOPATOLOGICO 6 / 2002
Orticole Tab. 3 - Effetto di diversi fungicidi nei confronti del mal bianco su carciofo (cv. Spinoso sardo). Prova effettuata ad Olmedo (SS). Dati rilevati il 15 novembre 2000. Date trattamenti Diffusione Gravità 1 - Testimone - - 100,0 C 3,2 C 65,0 D 2 - [a] Azoxystrobin [b] Fenarimoi + Rame ossocloruro 3 - [a] Azoxystrobin [b] Fenarimoi + Rame ossocloruro 4 - Hexaconazole + Rame ossocloruro 232 39,9 740 229 39,9 740 19,2 740 20, 28 settembre; 25 ottobre; 3 novembre 6 e 16 ottobre 20, 28 settembre; 25 ottobre; 3 novembre 6 e 16 ottobre 36,6 A 1,2 AB 8,9 AB 38,3 AB 1,1 AB 8,5 A 20, 28 settembre; 6, 16 e 25 ottobre; 3 novembre 47,5 B 1,4 B 13,2 C 5 - Azoxystrobin 232 20, 28 settembre; 6, 16 e 25 ottobre; 3 novembre 35,8 A 1,1 A 7,7 A 6 - Fenarimoi 39,9 20, 28 settembre; 6, 16 e 25 ottobre; 3 novembre 42,4 AB 1,2 AB 10,5 ABC 7 - Hexaconazole 19,2 20, 28 settembre; 6, 16 e 25 ottobre; 3 novembre 44,2 AB 1,3 AB 11,7 BC [a] = Prodotto utilizzato nel I, II, V e VI trattamento, [b] = Prodotti utilizzati nel III e IV trattamento. I valori di ciascuna colonna seguiti, dalla stessa lettera, non differiscono significativamente per P < 0,01 secondo il test di Duncan. Tab. 4 - Effetto di diversi fungicidi nei confronti del mal bianco su carciofo (cv. Spinoso sardo). Prova effettuata ad Uri (SS). Dati rilevati il 23 novembre 2000. Date trattamenti Diffusione Gravità 1 - Testimone - - 100,0 E 2,9 B 59,0 E 2 - Quinoxyfen 67,7 25 settembre; 7, 19 e 30 ottobre; 11 novembre 32,1 B 0,7 A 4,5 AB 3 - Quinoxyfen + Fenarimoi 63,2+ 19 25 settembre; 7, 19 e 30 ottobre; 11 novembre 9,2 A 0,8 A 1,3 A 4 - Nuarimol 40,5 25 settembre; 7, 19 e 30 ottobre; 11 novembre 36,7 BC 0,9 A 6,3 BC 5 - Pyrifenox : ;72J8-25 settembre; 7, 19 e 30 ottobre; 11 novembre 42,5 BC 0,8 A 6,8 BC 6 - Dinocap 140 25 settembre; 7, 19 e 30 ottobre; 11 novembre 61,7 D 1,0 A 11,8 D 7 - Tetraconazole 30,9 25 settembre; 7, 19 e 30 ottobre; 11 novembre 51,7 CD 0,9 A 9,7 CD I valori di ciascuna colonna seguitì, dalla stessa lettera, non differiscono significativamente per P < 0,01 secondo il test di Duncan. va precedente (Fiori et al., l.c). I dati sono stati raccolti da tre foglie situate alla base e nella parte mediana di ciascuna pianta. Complessivamente, per ciascuna tesi, sono stati rilevati dati da 120 foglie. Questi sono stati utilizzati per il calcolo della diffusione, gravità e intensità media ponderata ( ) della malattia (McKinney, 1923). I risultati sono stati sottoposti all'analisi della varianza e confrontati con il test di Duncan (P = 0,01). Risultati r r' - 1999 Le condizioni climatiche del periodo nel quale si è svolta la sperimentazione, sono state poco favorevoli per lo sviluppo del mal bianco. Le piogge sono state rare e poco cospicue ed il tempo è decorso secco ed è stato caratterizzato da temperature elevate. Nel mese di novembre, invece, si è verificato un progressivo abbassamento della temperatura e, dalla seconda decade, si sono avute piogge continue. Per cui, l'ultimo trattamento, programmato per il 18 novembre, non si è potuto effettuare. Durante la prova, l'evoluzione delle infezioni è stata piuttosto lenta. Nel testimone, la malattia si è diffusa pressoché in tutte le piante esaminate, gravità e intensità sono state mediamente basse. I risultati ottenuti con i principi attivi utilizzati nelle altre tesi, si sono dimostrati, a confronto con il testimone, statisticamente significativi. In particolare, se si osserva la tabella 2, si nota che l'azione antioidica esercitata dall'azoxystrobin è in relazione con la quantità di principio attivo utilizzato, con efficacia più evidente se ci si riferisce alla diffusione del mal bianco nei campioni esaminati. A tutte le dosi, azoxystrobin ha esplicato un'azione statisticamente simile alla pirimidina ed al triazolo utilizzati che, a confronto con la tesi non trattata, hanno dimostrato di possedere azione antioidica altamente significativa (tabella 2). 2000 Nel 2000, l'andamento climatico è stato favorevole per lo sviluppo INFORMATORE FITOPATOLOGICO 6 / 2002 69
1 icerca Tab. 5 - Effetto di diversi fungicidi nei confronti del mal bianco su carciofo (cv. Spinoso sardo). Prova effettuata a Massama (OR). Dati rilevati il 3 dicembre 2001. Date trattamenti Diffusione Gravità 1 - Testimone - - 100,0 D 4,3 E 86,5 E 2 - [a] Azoxystrobin [b] Penconazole 3 - [a] Azoxystrobin [b] Nuarimol + Rame idrossido 4 - Nuarimol + Rame idrossido 232 30,6 232 40,5 + 525 19 settembre; 1 ottobre; 5 e 15 novembre 9, 25 ottobre 19 settembre; 1 e 29 ottobre; 8 novembre 9, 19 ottobre 49,2 ABC 0,5 A 4,8 A 63,3 ABC 1,2 C 14,7 C 40,5 + 525 19 settembre; 1, 9, 19 e 29 ottobre; 8 novembre 72,5 C 1,5 D 22,5 D 5 - Azoxystrobin 232 19 settembre; 1,9, 19 e 29 ottobre; 8 novembre 48,3 AB 0,7 AB 7,0 A 6 - Penconazole 35,7 19 settembre; 1, 15 e 29 ot-tobre; 12 novembre 55,0 ABC 0,9 BC 10,2 ABC 7 - Nuarimol 40,5 19 settembre; 1,9, 19 e 29 ottobre; 8 novembre 69,2 BC 1,0 BC 13,7 BC 8 - Quinoxyfen 67,74 19 settembre; 1, 9, 19 e 29 ottobre; 8 novembre 40,8 A 0,7 AB 5,7 A 9 - Pyrifenox 83,2 19 settembre; 1,9, 19 e 29 ottobre; 8 novembre 51,7 ABC 0,7 AB 7,7 AB [a] = Prodotto utilizzato nel I, II, V e VI trattamento, [b] = Prodotti utilizzati nel III e IV trattamento. I valori di ciascuna colonna seguiti, dalla ste.ssa lettera, non differiscono significativamente per P < 0,01 secondo il test di Duncan. dell'oidio. Esso è stato caratterizzato da temperature miti accompagnate, durante la notte, da umidità relativa elevata. Come conseguenza, le piante sono rimaste bagnate per buona parte della notte e del mattino successivo. I dati relativi alla prova effettuata nella zona di Olmedo (tabella 3), rilevati 12 giorni dopo l'ultimo trattamento, hanno rivelato che, nel testimone, la malattia ha interessato tutte le piante esaminate e la gravità e l'intensità si sono collocate su un valore mediamente alto. Nelle altre tesi, nonostante l'elevata pressione della malattia, invece si è avuta, anche se in maniera differenziata, una soddisfacente protezione antioidica. Particolarmente efficace nel contenere le infezioni si è dimostrato l'azoxystrobin sia utilizzato da solo (tesi 5) sia, nei programmi misti, in successione con fenarimoi -i- ossicloruro di rame (tesi 2 e 3). Queste due tesi, pressoché simili nella composizione, sono state impostate con lo scopo di mettere a confronto i due formulati commerciali Ortiva e Quadris. L'esame dei dati evidenzia che l'efficacia nei confronti del mal bianco è pressoché simile anche se il Quadris si caratterizza per una minore concentrazione di principio attivo. Ad un livello di efficacia leggermente inferiore si sono collocati il fenarimoi e l'esaconazolo (tesi 6 e 7). Quest'ultimo, utilizzato in miscela estemporanea con l'ossicloruro di rame (tesi 4), non ha espresso un'efficacia paragonabile a quella ottenuta con gli altri prodotti, pur avendo fornito un risultato significativamente differente rispetto al testimone non trattato. Le prove effettuate nell'area carcioficola di Uri (tabella 4), hanno messo in evidenza la diffusione del mal bianco in tutte le piante del testimone esaminate, con un'incidenza mediamente alta. Nelle altre tesi, l'analisi statistica ha indicato differenze, anche significative, soprattutto per quanto riguarda la diffusione e l'indice. In particolare c'è da sottolineare l'efficacia antioidica manifestata dal quinoxyfen, da solo (tesi 2) o in miscela con il fenarimoi (tesi 3). Differenze statistiche significative (come diffusione e indice ), hanno fornito, principalmente rispetto alla tesi 3 ed in minor misura alla tesi 2, le tesi trattate con i prodotti contenenti nuarimol, pyrifenox e soprattutto tetraconazole (tabella 4). Il contenimento del mal bianco espresso dal dinocap, è stato significativamente inferiore rispetto alle tesi trattate con tutti gli altri prodotti, ma statisticamente significativo se paragonato al testimone non trattato. 2001 Il periodo nel quale è stata eseguita la prova si è caratterizzato per l'andamento climatico particolarmente predisponente per lo sviluppo dell'oidio. Le temperature, sia le massime sia le minime, sono state pili elevate rispetto alle medie stagionali; l'umidità relativa ha oscillato entro valori medio alti con eventi piovosi rari e scarsi e venti a regime dibrezza. Durante la sperimentazione le piante, a seguito dell'umidità eccessiva, per buona parte della notte e del mattino successivo sono rimaste coperte da un velo d'acqua. I risultati riportati nella tabella 5 evidenziano sia la diffusione e la notevole incidenza della malattia in tutte le piante testimoni esaminate, sia la differente capacità di conteni- 70 INFORMATORE FITOPATOLOGICO 6 / 2O02
Orticole mento dell'oidio espressa dai diversi principi attivi utilizzati. Al riguardo, particolarmente efficaci si sono dimostrati azoxystrobin, da solo (tesi 5) o in successione con i l penconazole (tesi 2), pyrifenox (tesi 9) e quinoxyfen (tesi 8). Su un gradino inferiore può essere collocata l'azione espressa da nuarimol (tesi 7) e penconazole (tesi 6). Differenze statistiche significative si avevano sia quando azoxystrobin è stato alternato con nuarimol in m i scela estemporanea con idrossido di rame (tesi 3), sia, soprattutto, quando è stato utilizzato nuarimol in m i scela estemporanea con idrossido di rame (tesi 4). Discussione e conclusioni Nella strategia di lotta alla L. taul rica, fondamentali si sono dimostrai ti gli interventi fatti al primo appari1 re dei sintomi con lo scopo di tenej re confinati i focolai d'infezione al{ le foglie basali e di proteggere la rei stante parte della vegetazione. Infat! ti, una volta avvenuto l'insediamen\o del patogeno, i l contenimento e : soprattutto l'eradicazione, in prei senza di condizioni ambientali particolarmente favorevoli, risultano oltremodo difficoltosi. A ciò con, corrono la struttura fogliare della ' pianta del carciofo, la natura emiendofitica del fungo, la sua localizzazione ed anche i limiti presentati dagh antioidici consentiti su questa coltura. I protocolli utilizzati e, di volta in volta, adattati alla realtà in cui si è operato, tendevano anche a fornire indicazioni sull'efficacia dei principi attivi nei confronti dell'oidio, in un'ottica della loro alternanza durante l'epoca di coltivazione. L'analisi complessiva dei risultati consente di fare alcune considerazioni sulla capacità dimostrata dai principi attivi, utilizzati da soli o in programmi misti, nel contenimento del mal bianco del carciofo. In particolare, a seguito dell'estensione di registrazione sul carciofo (S.S. alla G.U. n. 167 del 20-07-2001), risulta interessante la possibilità di lotta offerta, soprattutto in annate in cui INFORMATORE FITOPATOLOGICO 6 / 2002 la pressione della malattia è notevole, dall'azoxystrobin, anche quando esso è stato alternato, in programmi misti, con i l penconazolo. La sua efficacia si è dimostrata pressoché simile, se non superiore, alla piridina, alle pirimidine e ai triazoli saggiati. Inoltre l'impiego di questo prodotto appare utile soprattutto quando si è in presenza di attacchi autunnali di peronospora. Essendo i l principio attivo efficace anche contro questa malattia, in annate caratterizzate da autunni particolarmente piovosi, i l suo uso potrebbe prevenire e contenere infezioni non correttamente diagnosticate. Particolarmente efficace è stata anche l'azione esercitata dal quinoxyfen. Questo prodotto ha dimostrato un comportamento simile ad azoxystrobin. Tuttavia, i l suo impiego non è consentito poiché la registrazione non è stata ancora estesa al carciofo. E auspicabile che anche questo principio attivo possa essere reso disponibile ai carcioficoltori nel pili breve tempo possibile. I risultati ottenuti portano a concludere che queste due nuove molecole costituiscono, sia per i l particolare meccanismo d'azione sia per i l comportamento nella pianta (Politi, 1998; Bacci et al, 1998), un valido strumento di lotta soprattutto nei momenti più critici del ciclo vegetale del carciofo e, in alternanza con principi attivi a diverso meccanismo d'azione, per ritardare i l rischio di insorgenza di fenomeni di resistenza. Per quanto riguarda gli altri antioidici (piridina, pirimidine e i triazoli) saggiati, essi si sono rivelati ancora validi. Tuttavia, i dati ottenuti ne indicano una maggiore utilità quando vengono utilizzati in alternanza con altri principi attivi a meccanismo d'azione diverso. Sulla base delle considerazioni riportate, si consiglia un'utilizzazione oculata dei prodotti sperimentati. La strategia di lotta più rispondente ne consiglia la loro alternanza nella stagione di coltivazione e l'impiego di ciascun principio attivo per un massimo di tre trattamenfi. limitati ad annate ed areali in cui si verifica un'elevata pressione della malattia. Una riflessione a parte meritano i dati rilevati nelle tesi ove è stato impiegato l'ossicloruro e l'idrossido di rame. Dai risultati ottenuti ed anche dalle osservazioni di campo, sembrerebbe che quando vengono utilizzati in miscele estemporanee con pirimidine e triazoli, ne risulti depressa l'azione antioidica. Come è noto, i prodotti rameici non hanno nessuna azione nei confronti dell'oidio e quindi c'è da presumere che essi interferiscano con le altre molecole oppure inibiscano la microflora utile presente sul filloplano. Questo fatto merita ulteriori indagini per individuare la causa che determina questo comportamento inusuale. Ringraziamenti Gli autori desiderano ringraziare i l prof. Quirico M i gheli per la revisione critica del inanoscritto. LAVORI CITATI Bacci L., Carone A., Dalla Valle N., Gallizia B., Guiducci M. (1998) - Quinoxyfen, nuovo fungicida per i l contenimento dell'oidio su vite e orticole. Atti Giornate Fitopatologiche 1988, 2, 447-452. Corda R, Marras F. (1978) - Ulteriori esperienze di lotta contro i l "mal bianco" del carciofo in Sardegna. Atti Giornate Fitopatologicìie 1978, 2, 89-96. Fiori M., Prota V.A., Carta C, Garau R. (1996) - Prove di lotta contro l'oidio del carciofo nel biennio 1994-95 in Sardegna. LM Difesa delle Piante, 19 (1), 2326. Lo Baido V., Burruano S., Somma V. (1980) - Un biennio di prove di lotta contro l'oidio del carciofo in Sicilia. Atti Giornate Fitopatologiche 1980, 2, 285-292. Luisi N., Piglionica V. (1975) - Prove di lotta contro l'oidio del carciofo in Puglia. Atti Giornate Fitopatologiche 1975, 645649. Marras F. ( 1960) - Esperienze di lotta contro il «mal bianco» del carciofo [Leveillula taurica (Lèv.) Arn. f. Cynarae Jacz.]. Notiziario sulle Malattie delle Piante, 52 (N.S. 31), 23-44. McKinney H. H. (1923) - Influence of soli temperature and moisture on infection of wheat seedlings by Helminthosporium sativum. J. Agr Res., 26 (5), 195-218. Politi A. (1998) - Azoxystrobin (Quadris): fungicida a largo spettro d'azione per la difesa della vite. Informatore Fitopatologico. 48 (1-2), 36-44. 71
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