AUTISMO. Autismo nel cinema. Autismo nel cinema



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Transcript:

AUTISMO Essere autistico è un modo di essere. Anche se non è il modo normale, la vita di una persona con autismo può essere appagante e felice come quella di chiunque altro ( Angel Rivière) Daniela Clemente Autismo nel cinema RAIN MAN Charlie, un giovane commerciante di automobili, scopre alla morte del padre che l'eredità va tutta ad un fratello di cui ignorava (ma forse no...) l'esistenza. Charlie ne chiede l'affidamento, perché il fratello è affetto da autismo, per ottenere il denaro. Il film è il viaggio da Cincinnati a Los Angeles di Charlie, spregiudicato venditore di automobili, e Raymond, autistico e genio matematico, che il fratello pensa di sfruttare per far fortuna nella patria del gioco d'azzardo. IL MIO PICCOLO GENIO Autismo nel cinema Fred è un piccolo genio in matematica, disegna murales e suona perfettamente il piano. Ma il suo alto quoziente intellettivo non gli permette di socializzare con i bambini della sua età: unico punto di riferimento è la sua mamma. Fred riesce ad iscriversi ai corsi estivi di una scuola per piccoli geni dove instaura un forte rapporto, quasi madre-figlio, con la direttrice e dal quale la madre si sente esclusa ed ingannata. Alla fine comunque tutto tornerà come prima. Film di esordio alla regia di Jodie Foster che riesce a raccontare con finezza e sensibilità la storia di questo bambino un po' speciale. 1

Autismo nel cinema MI CHIAMO SAM La storia di Sam, un ragazzo semiautistico il cui unico amore ed orgoglio è la figlia di sette anni. Quando le autorità minacciano di portargliela via per affidarla ad una famiglia "normale", Sam farà di tutto per tenerla con sè. Un'avvocatessa di straordinaria bravura si prenderà a cuore il caso di Sam e lo affiancherà nella sua battaglia. Le tematiche trattate in questo film sono molto delicate e complesse, e ruotano attorno alla domanda "Può bastare l'amore di un padre mentalmente ritardato per allevare con cura una bambina?". E il film non dà una risposta certa: anche se sembra indicarci la via, lascia agli spettatori il compito di rispondere. Un romanzo o qualcosa in più? Il protagonista di questa storia, si chiama Christopher Boone ed è affetto dalla sindrome di Asperger. il quindicenne Boone è un genio della matematica, si muove perfettamente nel mondo regolato da leggi scritte e inflessibili del calcolo numerico, ma si perde nelle dinamiche di comunicazione con il prossimo che per noi sono talmente normali da non esserci quasi. Il cane della vicina trafitto da un forcone durante la notte diventa un modo per Mark Di scavare nel mondo che lo circonda e rispetto al quale ha così poca dimestichezza, e fatalmente di scoprire più cose su di sé e sulla sua famiglia che su tutto il resto. L AUTISMO VISTO DA DENTRO Nel 1986 Temple Grandin pubblica: Emergence: Labelled autistic. Si tratta del primo racconto dall interno dell autismo, in cui l autrice parla di sé stessa e del suo modo di percepire il mondo, mettendo l accento sul pensiero visivo. Nel 95 una frase di una sua intervista diventa il titolo del libro di Oliver Sacks Un antropologo su Marte Nel 2001 viene tradotto in italiano Pensare in immagini e altre testimonianze della mia vita di autistica L AUTISMO VISTO DA DENTRO Tanti autistici sono pensatori visivi. Io penso per immagini, e non usando il linguaggio: tutti i miei pensieri sono come videocassette che scorrono nella mia immaginazione. Le immagini rappresentano la mia prima lingua, e le parole sono la mia seconda lingua. I sostantivi sono stati le parole più facili da apprendere, perché potevo crearmi nella mente un immagine della parola. Per apprendere termini come "su" o "giù," l insegnante doveva dimostrarli al bambino: per esempio, prendere un aeroplanino giocattolo e dire "su" mentre fa decollare l aeroplano dalla scrivania. Alcuni bambini imparano meglio se si utilizzano delle carte con i termini "su" e "giù" attaccate all aeroplanino giocattolo. La carta "su" viene attaccata quando l aereo decolla, e la carta "giù" viene attaccata quando atterra. 2

L AUTISMO VISTO DA DENTRO Evitate le lunghe serie di istruzioni verbali: le persone autistiche hanno dei problemi a ricordare le sequenze. Se un bambino sa leggere, scrivete le istruzioni su un pezzo di carta. Io non sono in grado di ricordare le sequenze: se chiedo la strada ad un benzinaio, posso ricordare solamente tre punti; le indicazioni stradali con più di tre punti devono essere scritte. Ho anche difficoltà a ricordare i numeri di telefono, perché non ne posso creare un immagine nella mente. L AUTISMO VISTO DA DENTRO Alcuni individui autistici non sanno che il linguaggio viene utilizzato per la comunicazione. L apprendimento del linguaggio può risultare facilitato se gli esercizi di linguaggio promuovono la comunicazione. Se il bambino chiede una tazza, dategli la tazza; se il bambino chiede un piatto, quando vuole una tazza, dategli un piatto. L individuo deve apprendere che quando pronuncia delle parole, avvengono delle cose concrete. E più facile per un individuo affetto da autismo apprendere che le loro parole sono sbagliate, se il termine errato ha causato la comparsa di un oggetto errato L AUTISMO VISTO DA DENTRO Per i bambini affetti da autismo spesso imparare a generalizzare rappresenta un problema. Per insegnare ad un bambino a generalizzare il principio di non correre attraverso la strada, bisogna insegnarglielo in parecchie località diverse. Se gli viene insegnato in un unico luogo, il bambino penserà che la regola vale solamente per quel luogo specifico. L AUTISMO VISTO DA DENTRO WILLIAMS Nel 1992 Donna Williams pubblica Nessuno in nessun luogo, la sua autobiografia. 3

L AUTISMO VISTO DA DENTRO L AUTISMO VISTO DA DENTRO MARC SEGAR muore nel 97, all età di 23 anni, in un incidente stradale. Lascia una survival guide in cui parla della sua esperienza di persona con sindrome di asperger e offre consigli ad altri asperger per orientarsi nel mondo. GERLAND Nel 1999 viene tradotto in italiano Una persona vera di Gunilla Gerland, un altra autobiografia L AUTISMO VISTO DA DENTRO AUTISMO: Diverse persone con autismo ad alto funzionamento cominciano a tenere conferenze su loro stesse. Nascono siti internet. Alcuni artisti con autismo chiedono di essere considerati semplicemente artisti. I MITI DA SFATARE 4

Mito n 1: I miti da sfatare I bambini con autismo non hanno mai contatto oculare, non ti guardano mai. Molti bambini con autismo, in realtà, stabiliscono contatti visivi, che possono essere minori o differenti di quelli del bambino normale; essi guardano le persone, sorridono ed esprimono altre meravigliose comunicazioni non verbali; I miti da sfatare Mito n 2: Dentro un bambino autistico c è nascosto un genio. Questa credenza può essere nata a causa della disomogeneità nelle abilità esibite da alcuni bambini. I bambini con autismo possono avere grandi abilità fisiche e non parlare. Un bambino può ricordare il compleanno di tutti i suoi compagni di classe e tuttavia non riuscire a determinare quando usare il pronome "io" e "tu" appropriatamente. Un bambino può leggere con articolazione e fonazione perfetta e non capire assolutamente niente di ciò che ha appena letto. I bambini con autismo variano in tutta la gamma del quoziente d'intelligenza (Q.I.), la stragrande maggioranza, tuttavia, mostra significativi ritardi nelle diverse aree dei processi mentali, solo una piccola percentuale mostra un Q.I. superiore alla media ed un'altrettanta piccola percentuale mostra funzioni intellettive molto ridotte. Mito n 3: I miti da sfatare I bambini con autismo non parlano. Molti bambini autistici sviluppano un buon linguaggio funzionale, altri possono sviluppare alcune abilità comunicative attraverso il linguaggio dei segni, l'uso delle immagini, dei computers o di dispositivi elettronici. I miti da sfatare Mito n 4: I bambini con autismo non mostrano affetto. Probabilmente uno dei miti più devastanti per le famiglie è la credenza che i bambini con autismo non possono dare e ricevere affetto ed amore. E' oggi noto che in alcuni bambini autistici la stimolazione sensoriale e' elaborata in modo differente e ciò crea difficoltà nell'esprimere affettività in maniera convenzionale. Ciò nonostante, i bambini autistici possono dare e ricevere affetto. Il dare e ricevere amore da un bambino autistico può richiedere una buona dose di volontà, cosi come per accettarli e amarli nei modi e nei termini che loro si aspettano. Spesso la sfida per i genitori e' attendere finché il bambino può tentare una rapporto più intimo. Genitori, nonni, zie, zii ed amici, possono non comprendere il distacco che mostra il bambino, ma possono imparare ad apprezzare e rispettare la sua capacità di rapportarsi con gli altri. 5

ALTRI MITI DA SFATARE L'autismo e' il risultato della carenza di slanci affettivi ed emotivi dei familiari. Se il bambino fa' progressi, significa che non ha l'autismo. Se un comportamento evolve da rigido ad adattabile non e' un comportamento autistico. 6

I bambini autistici non ti sorridono. I bambini con autismo non manifestano slanci affettivi. I bambini con autismo sono molto manipolativi. I bambini con autismo potrebbero parlare se solo lo volessero. 7

Quando un bambino autistico non risponde ad un comando o direttiva al quale in precedenza aveva mostrato una risposta corretta, vuol dire che e' testardo, scostante o svogliato. L'autismo puo' risolversi con la crescita. L'autismo e' una difficolta' emotiva. Al di sotto di tutti i comportamenti difficili c'e' un bambino normale. 8