Biol. Mar. Medit. (2006), 13 (1): 1072-1076 A. Chinellato, M. Pellizzato, M. Bressan* *Dipartimento di Biologia, Università di Padova, Via U. Bassi, 58/B - 35121 Padova, Italia. mbressan@bio.unipd.it INSEDIAMENTO DI LARVE DI BIVALVI SU COLLETTORI ARTIFICIALI IN UN AREA A BARRIERE ARTIFICIALI NEL NORD ADRIATICO SETTLEMENT OF BIVALVE SPAT ON SUSPENDED COLLECTORS IN THE NORTHERN ADRIATIC SEA Abstract From December 2003 to November 2004 a research project on larval settlement of bivalves was carried out in the Northern Adriatic Sea, using some series of collectors ( Chinese cap ) suspended at 2 and 10 m depth. The study revealed the periods and density of settlement, as well as the bathymetric preferences of certain types of bivalves. These studies contribute to the knowledge of the distribution of bivalve larvae in the sea environment. Key-words: larval settlement, bivalves, artificial substrata, Northern Adriatic Sea. Introduzione Nell ambito del Programma per la tutela ambientale della Regione del Veneto Intervento 72 Campo Sperimentale in mare (Progetto esecutivo 93-T406-REL- G009), coordinato dall Osservatorio Alto Adriatico di ARPAV, è stata condotta una ricerca focalizzata sulla captazione di larve di molluschi bivalvi, utilizzando tre differenti tipi di collettori artificiali (sacchetti di rete, pioli in polietilene, cappelli cinesi ). In questo lavoro sono presentati i dati relativi alla captazione dei cosiddetti cappelli cinesi, dischi in policarbonato rugoso a concavità inferiore, già sperimentati con successo in precedenti ricerche (Bressan et al., 2002). Materiali e metodi Lo studio è stato realizzato in un area a barriere artificiali, situata nel tratto di mare antistante il litorale di Cavallino-Treporti (VE), in prossimità della foce del fiume Sile. Ad una corda portante, legata ad un apposita long-line di superficie, sono state appese a 2 e 10 m di profondità due serie di collettori da 10 cappelli ciascuna. La sperimentazione è iniziata a metà dicembre del 2003 ed è terminata a metà novembre 2004; durante questo periodo sono stati raccolti 10 campioni, che sono rimasti immersi per un periodo compreso tra i 30 e i 40 giorni. Nelle Figg. 1 e 2 i campioni sono posti in corrispondenza della rispettiva data di raccolta. Durante il recupero i collettori sono stati staccati dalla corda, posti in singoli sacchetti e conservati in freezer a 20 C fino al momento dell analisi. Dopo lo scongelamento, i collettori sono stati lavati singolarmente con acqua di mare filtrata; gli organismi, così raccolti su un filtro da 100 µm di vuoto di maglia, sono stati osservati allo stereomicroscopio. Per individuare gli eventuali bivalvi rimasti sul substrato, allo stereomicroscopio si è controllata anche la superficie dei cappelli. I valori di inse-
Insediamento di larve di bivalvi in Nord Adriatico 1073 diamento sono espressi come numero di individui per metro quadrato per giorno di immersione (ind m -2 giorno -1 ). La determinazione sistematica è stata spesso problematica, sia per motivi dimensionali che per mancanza di chiavi di riconoscimento per tutte le specie presenti; il principale aiuto è venuto da letteratura relativa a specie non mediterranee (Bayne, 1976; Cossignani et al., 1992; Hodghson e Burke, 1988; Rees, 1950; Rose e Dix, 1984; Sullivan, 1948). Gli individui al di sotto dei 200 µm non sono mai stati identificati perché troppo piccoli e mancanti di caratteri morfologici discriminanti; tali esemplari sono stati indicati come n.i. (non identificati) <200 µm. Gli individui di dimensioni maggiori sono stati determinati fino alla famiglia, al genere e, quando possibile, alla specie; quando l identificazione non è stata possibile gli individui sono stati indicati come n.i.>200 µm. Risultati Nel corso dello studio sono stati identificate 13 famiglie (Tab. 1); tre di queste (Mytilidae, Pectinidae e Veneridae) presentano specie di interesse commerciale. Mytilidae e Pectinidae sono state le famiglie più abbondanti e anche le più frequenti, essendo state rinvenute in tutti i campioni (Tab. 1). L insediamento dei Bivalvi ha mostrato un andamento stagionale, con un massimo in agosto (fino Tab. 1 - Abbondanze medie e frequenza dei taxa rinvenuti nel periodo dicembre 2003-novembre 2004. n.i. = non identificati. Mean abundance and frequence of taxa in the period december 2003-november 2004. n.i. = not identified. famiglie specie ind m -2 g -1 freq biv ni < 200 µm 12.96 1.0 biv ni > 200 µm 1.50 0.6 Anomidae Anomia ephippium 2.29 0.9 Arcidae n.i. 5.94 0.5 Cardiidae n.i. 0.12 0.4 Donacidae n.i. 0.70 0.4 Hiatellidae Hiatella arctica 1.04 0.6 Limidae n.i. 0.14 0.6 Mactridae n.i. 0.01 0.1 Mytilidae n.i. 13.18 1.0 Mytilus galloprovincialis 0.43 0.6 Mytilidae Modiolarca subpicta 11.26 0.7 Modiolula phaseolina 4.56 0.2 Musculista senhousia 0.09 0.2 Ostreidae Ostrea edulis 0.08 0.2 Crassostrea gigas 0.42 0.3 n.i. 0.00 Pectinidae Aequipecten opercularis Chlamys varia 17.07 1.00 Proteopecten glabra Solenidae n.i. 0.00 0.1 Tellinidae n.i. 0.10 0.2 Veneridae n.i. Paphia spp. 1.48 0.40
1074 A. Chinellato, M. Pellizzato, M. Bressan a 1039 ind m -2 giorno -1 a 10 m); alcune famiglie, come Anomidae e Hiatellidae, hanno avuto un insediamento prevalentemente invernale, mentre le altre hanno mostrato una preferenza primaverile-estiva. Gli individui n.i. <200 µm (massimo 56% in inverno a 2 m) e la famiglia Mytilidae (massimo 80% in primavera a 2 m) sono stati i gruppi dominanti durante tutti i periodi stagionali, individuati in base al regime termico dell acqua (inverno <10 C; primavera 10-20 C; estate >20 C; autunno 20-10 C). Nelle diverse stagioni, tuttavia, anche altri taxa hanno mostrato percentuali elevate: durante l inverno, a 10 m di profondità, Anomia ephippium ha prevalso nettamente su tutti i taxa (65%), mentre d estate, ad entrambe le batimetrie, sono risultati abbondanti i Pectinidae (235 ind m -2 giorno -1 ), con percentuale del 30%. In autunno sono ricomparse specie a ciclo autunnale-invernale, come A. ephippium e Hiatella artica. I Mytilidae, pur essendo stati rinvenuti per tutto il periodo di sperimentazione, hanno raggiunto il massimo in agosto (188 ind m -2 giorno -1 ), e tra marzo e giugno sono stati presenti con valori consistenti, anche se altalenanti, indice di un insediamento discontinuo (Fig. 1 A). Il picco di agosto è legato ad un insediamento Fig. 1 - Andamenti dell insediamento medio (ind m -2 giorno -1 ) di Mytilidae totali (A), Pectinidae (B) e Veneridae (C) a -2 m e -10 m. I numeri romani indicano i mesi. Gli asterischi sono relativi alla significatività dei confronti statistici (test U di Mann Whitney) tra gli insediamenti registrati alle due profondità (*=P <0.05; **= P <0.01; *** = P<0.001). Patterns of mean settlement (ind m -2 day -1 ) of Mytilidae (A), Pectinidae (B), Veneridae (C) at 2 m and 10 m depths. Roman numerals are for months. Stars show the significativity of the statistical comparisons at the two depths (Mann Whitney U test) (*=P <0.05; **= P <0.01; *** = P<0.001). particolarmente elevato di specie prive di valore commerciale, come Modiolula phaseolina e Modiolarca subpicta, mentre l insediamento di Mytilus galloprovincialis è avvenuto, seppur con valori modesto, tra aprile e luglio (Fig. 2). I Mytilidae si sono insediati preferenzialmente a 2 m fino alla fine di giugno, in presenza di densità più elevate di M. galloprovincialis, poi, con il prevalere delle altre specie, l insediamento è stato distribuito uniformemente tra le due profondità o più elevato a 10 m (Fig. 1A). I Pectinidae hanno raggiunto in agosto i valori di abbondanza più elevati (267 ind m -2 giorno -1 ), mostrando durante tutto l anno una preferenza ad insediarsi più vicini al fondo, ad eccezione del campione di agosto (Fig. 1B). In generale l insediamento dei Veneridae è stato molto meno prolungato e meno abbondante (max 36 ind m -2 giorno -1 ) rispetto alle altre famiglie commerciali ; infatti questo taxon è stato rinvenuto solo tra maggio e settembre. La preferenza per l insediamento è stata a 2 m (Fig. 1C).
Insediamento di larve di bivalvi in Nord Adriatico 1075 Fig. 2 - Andamenti dell insediamento medio (ind m -2 giorno -1 ) di M. galloprovincialis, Mytilidae non identificati e Mytilidae non commerciali a -2 m e -10 m nei dieci campioni. I numeri romani indicano i mesi. Gli istogrammi e la scala di sinistra sono relativi ai Mytilidae non identificati e non commerciali; la linea e la scala di destra sono relative a M. galloprovincialis. Patterns of mean settlement (ind m -2 day -1 ) of M. galloprovincialis, not identified Mytilidae and not commercial Mytilidae at a -2 m e -10 m depths in the ten samples. Roman numerals are for months. Colums and scale on the left refer to not identified and not commercial Mytilidae; line and scale on the right refer to M. galloprovincialis. Conclusioni I cappelli cinesi hanno fornito interessanti informazioni sulla presenza delle diverse famiglie di bivalvi ad entrambe le profondità oggetto di studio. La forma a disco e la struttura in materiale plastico dei cappelli hanno probabilmente permesso l instaurarsi di condizioni favorevoli per l insediamento di numerose specie di bivalvi sia di substrato duro che mobile. La sperimentazione ha inoltre consentito di determinare la profondità preferita per l insediamento di alcuni taxa; nei Mytilidae, ad esempio, è risultato che le larve di M. galloprovincialis e M. subpicta privilegiano profondità differenti: più vicino alla superficie le prime, in prossimità del fondale le seconde. La permanenza in immersione dei collettori per un periodo di circa un mese, ha permesso di acquisire dati relativi alla presenza dei giovanili di bivalvi nel corso dell anno, anche per una più facile formulazione del calendario di tali eventi. Purtroppo, tale intervallo può rivelarsi in alcuni periodi dell anno troppo breve, soprattutto quando la temperatura dell acqua del mare è bassa (stagione invernale e primaverile); infatti, le larve neoinsediate, non riescono a raggiungere in un mese dimensioni tali da poter essere associate a caratteri morfologici certi, che ne consentano cioé una sicura determinazione sistematica. I periodi d insediamento di M. galloprovincialis registrati, con un picco in maggio 2004, corrispondono con quanto riportato in letteratura per il Nord Adriatico (Hrs-Brenko, 1980; Pellizzato e Renzoni, 1986); anche il picco estivo dei Pectinidae concorda con quanto indicato nella bibliografia specialistica riferita all alto Adriatico per le specie Proteopecten glabra, Chlamys varia e Aequipecten opercularis (Castagnolo et al., 1990). I cappelli sono quindi un utile strumento di indagine, in quanto permettono di raccogliere informazioni sulla disponibilità larvale nell ambiente e quindi, unitamente ai dati di reclutamento, potenzialmente utilizzabili in studi di dinamica di popolazione, nonché per monitoraggi a supporto della gestione di impianti in molluschicoltura. Grazie al loro basso livello di impatto, questi collettori pos-
1076 A. Chinellato, M. Pellizzato, M. Bressan sono essere impiegati in aree in cui é precluso il prelievo da substrati naturali per motivi di conservazione. Bibliografia BAYNE B.L. (1976) - The biology of mussel larvae. In: B.L Bayne (ed), Marine Mussel. Their ecology and physiology. Cambridge University Press, Cambridge: 81-120. BRESSAN M., BARICHELLO B., GATTO T., PELLIZZATO M. (2002) Utilizzo di substrati artificiali per monitorare l insediamento larvale di molluschi bivalvi nella laguna di Venezia. Soc. Ven. Sc. Nat. Lav., 27: 33-46. CASTAGNOLO L., ARALLA G., CASTELLI M. (1990) - Pecten jacobaeus (L.) e Chamys opercularis (L.) nell alto Adriatico: un anno di osservazioni sul ciclo biologico. Lavori della Società Italiana di Malacologia, 23: 389-391. COSSIGNANI T., DI NISIO A., PASSAMONTI M. (1992) - Atlante delle conchiglie del Medio Adriatico. L informatore Piceno Ed, Ancona: 40 pp. HODGSON C.A., BURKE R. (1988) - Development and larval morphology of the spiny scallop, Chlamys hastata. Biol. Bull., 174: 303-318. HRS-BRENKO M. (1980) - The settlement of mussel and oyster in the northern Adriatic sea. Nova Thalassia, 4 (Suppl.): 67-85. PELLIZZATO M., RENZONI A. (1986) - Raccolta di seme di Mytilus galloprovincialis (Lmk), Ostrea edulis (L) e Crassostrea gigas (Thunberg) e loro allevamento in Laguna di Venezia. Nova Thalassia, 8 (Suppl. 3): 381-392. REES C.B. (1950) - The identification and classification of lamellibranch larvae. Hull Bull. Mar. Ecol., 3: 73-104. ROSE R.A., DIX T.G. (1984) - Larval and juvenile development of the doughboy scallop, Chlamys (Chlamys) asperrimus (Lamarck) (Mollusca: Pectinidae). Aust. J. Mar. Freshw. Res., 35: 315-323. SULLIVAN C.M. (1948) - Bivalve larvae of Malpeque Bay. Bull. Fish. Res. Board Can., 77: 1-36. Finanziamento: Il progetto Intervento 72 - Campo sperimentale in mare, Progetto Esecutivo 93-T406- REL-G003, rientra nel Programma Triennale per la Tutela Ambientale 1994-1996 della Regione del Veneto, con il contributo del Ministero dell Ambiente e del Territorio.