Sta% Generali della Green Economy:

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Transcript:

Sta% Generali della Green Economy: Sviluppo di una mobilità sostenibile Sviluppo del credito e della finanza per la green economy Raimondo Orsini Direttore Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile Torino, 20 novembre 2012

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La sfida della Green Economy 7

Insostenibilità e iniquità dell attuale modello di sviluppo Necessità di gestire in modo più efficiente le risorse ( fare meglio con meno ) e ridurre gli impatti sui beni pubblici Rilevanza del contributo delle banche e delle istituzioni finanziarie incentivazione attraverso una gestione oculata del credito delle attività, soluzioni e tecnologie più efficienti e rinnovabili e disincentivazione di quelle più inquinanti. Ciò in stretta connessione con gli indirizzi e le azioni di politica industriale e ambientale

Come è stato evidenziato a Rio nel Corporate Sustainability Forum per mantenere il delicato equilibrio tra sviluppo economico, giustizia sociale e difesa dell'ecosistema: 1. le infrastrutture finanziarie e di mercato devono essere riorientate verso obiettivi di sostenibilità, e adattate per meglio integrare le esternalità ambientali e le considerazioni sociali nel mainstream delle attività economiche e finanziarie. 2. I modelli di business e i prodotti finanziari devono essere sviluppati per consentire ai flussi di capitale di fluire in misura adeguata verso gli investimenti più sostenibili. 3. I costi ambientali e sociali devono riflettersi nei prezzi e nella misurazione delle attività economiche, nonché le informazioni sulle performance di sostenibilità devono essere disponibili a tutti i livelli di attività economica, in modo da consentire ai consumatori, alle imprese, agli investitori e ai Governi di effettuare le scelte adatte.

Principle for Responsible Investment (PRI) a cui hanno aderito più di 1.000 istituzioni finanziarie che gestiscono asset per più di 30 trilioni di dollari i Principles for Sustainable Insurance (PSI), attraverso cui si auspica la progressiva integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nella gestione dei processi tipici (investimento e valutazione dei rischi) le istituzioni che sono parte dell' UNEP Finance Initiative, degli Equator Principles e di altri programmi internazionali hanno sviluppato standard e best practices in alcuni ambiti chiave della sostenibilità come il responsible lending, il ruolo delle Borse, l'inclusività nell'accesso ai finanziamenti, la misurazione del capitale naturale.

Un numero significativo di istituti di credito ha finanziato alcuni comporti della green economy (l Osservatorio Rinnovabili dell Abi ha calcolato che nel periodo 2007-2011 le banche hanno assunto impegni di finanziamento nel comparto delle rinnovabili per oltre 20 miliardi di euro) Diversi si sono impegnati in misura significativa sulle tematiche ambientali, adottando politiche ambientali, pratiche di rendicontazione e in alcuni casi dotandosi di veri e propri sistemi sistemi di gestione ambientale registrati EMAS, in cui vi è un dichiarato impegno a gestire sia gli aspetti diretti che quelli indiretti in campo ambientale. Il Fondo rotativo per Kyoto reso disponibile dal Ministero dell'ambiente ha rappresentato un importante stimolo che il sistema Italia ha ben recepito.

Il livello di proattività e l'attenzione privilegiata agli investimenti sostenibili è ancora in una fase molto iniziale. Alcuni progetti di scala significativa, come quelli finanziati dai Fondi BEI faticano a trovare delle banche che siano disponibili ad intermediare tali fondi europei, i finanziamenti alle rinnovabili sono stati soprattutto determinati dagli incentivi contribuendo peraltro a creare delle piccole bolle speculative. Anche a causa della difficile congiuntura economica, si registra una diffusa avversione al rischio da parte delle istituzioni finanziarie, che pesa in misura particolare nei confronti dei settori con un più alto tasso di innovazione (come quelli della green economy) i quali, per definizione, si caratterizzano per un evidente elemento di aleatorietà.

In generale si avvisa quindi come la finanza non abbia ancora giocato un ruolo di leadership nella green economy, ci sono segnali di cambiamento ma molto resta da fare e soprattutto risultano ancora molti gli ostacoli che si frappongono ad attivare in Italia quel flusso di capitale verso la green economy auspicato a Rio.

Per una azione di sistema è necessario Accrescere la consapevolezza di tutti riguardo alle potenzialità della green economy Modificare il sistema fiscale in direzione ecologica Misurare la sostenibilità Trovare nuove risorse che sappiano compensare la riduzione della spesa pubblica

Dal lato dei soggetti prenditori, le criticità sono legate: a) alla difficoltà di rappresentare correttamente i vantaggi ambientali attesi e, soprattutto, di misurare gli effetti economici positivi ed essi legati; b) al basso livello di patrimonializzazione, soprattutto per le imprese giovani. Dal lato delle istituzioni finanziarie, le barriere sono costituite da: a) dalla necessità di una maggiore conoscenza delle prospettive di mercato e della dimensione tecnologica delle innovazioni; b) l'assenza di riferimenti statistici che possano rafforzare una storia creditizia; c) difficoltà a inserire variabili "extrafinanziarie", anche a causa dell'incertezza normativa, nei processi codificati di valutazione del credito o di definizione delle polizze assicurative.

La difficoltà di accesso al credito, e (in assenza di incentivi di natura pubblica) un costo spesso elevato, seppur legato al contesto economico di crisi, associato agli strumenti finanziari esistenti In diversi ambiti, come ad esempio in quello dell efficienza energetica soprattutto con riferimento agli edifici esistenti, il ruolo di nuovi strumenti (come le Esco) e alcune iniziative di sistema stentano a decollare.