Dalla delega all'attuazione: la riforma Brunetta della pubblica amministrazione

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Transcript:

Dalla delega all'attuazione: la riforma Brunetta della pubblica amministrazione Roma, 9 ottobre 2009. Presentazione Questa mattina il Consiglio dei Ministri ha definitivamente approvato il decreto legislativo di attuazione della legge di riforma della pubblica amministrazione. La riforma ha l'obiettivo di migliorare l'organizzazione del lavoro pubblico e la qualità delle prestazioni erogate, adeguare i livelli di produttività e riconoscere finalmente i meriti e i demeriti dei dipendenti e dei dirigenti pubblici. Una "riforma positiva" l ha definita il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, oggi nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri. "Perfettibile ma non perfetta e se qualcosa non va siamo aperti a cambiare in corso d'opera" ha aggiunto il ministro della pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta. Una riforma che coinvolge tutto l apparato pubblico e che nei prossimi mesi sarà sperimentata nei comuni sulla base di una intesa che il ministro ha firmato con l Anci. L'obiettivo è aumentare la produttività del lavoro pubblico dal 20 al 50 per cento. "Una rivoluzione nel funzionamento della pubblica amministrazione che è una grande spinta per la modernità del Paese - ha dichiarato il premier che ha voluto ribadire i principi della riforma: maggiore trasparenza, risposte più rapide, meno assenteismo e più cortesia e qualità dei servizi, una amministrazione realmente al servizio dei cittadini. Il ministro Brunetta, autore della riforma l ha definito un "provvedimento all'insegna del segno più: più trasparenza, più rapide risposte alle esigenze dei cittadini, più qualità, più lotta alla corruzione, più merito, più dignità e reputazione per i lavoratori, più responsabilità per i dirigenti, più produttività. Una riforma organica, dunque, non per tagliare risorse ai dipendenti pubblici - ha detto ancora Brunetta - ma per farli lavorare meglio. Una riforma fatta per 60 milioni di cittadini e anche per i 3 milioni e 600mila dipendenti. La grande novità del provvedimento è l istituzione dell agenzia di valutazione. "Una grande novità ha affermato Brunetta - che ci porta a livello europeo per standard, controlli e valutazioni. La realizzeremo nelle prossime settimane al più alto livello possibile". E la prima volta nella storia della Repubblica che una legge così articolata e rilevante per il rilancio dell efficienza e della produttività economica nel Paese viene approvata in poco più di 15 mesi. Caratteri salienti del decreto attuativo

Principio di trasparenza E' il principio ispiratore della riforma, la trasparenza intesa come accessibilità totale a tutte le informazioni concernenti l organizzazione, gli andamenti gestionali, l utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali e dei risultati, l attività di misurazione e valutazione, per consentire forme diffuse di controllo interno ed esterno (anche da parte del cittadino). A tal fine, ogni amministrazione adotta un programma triennale per la trasparenza della performance e per la integrità e prevede una apposita pagina web sul programma di trasparenza e integrità. Premiare il merito L asse della riforma è l attribuzione selettiva degli incentivi economici e di carriera, in modo da premiare i capaci e i meritevoli, invertendo la generale tendenza alla distribuzione a pioggia dei benefici che da decenni si verifica nella pubblica amministrazione. Il decreto fissa in materia una serie di principi nuovi: non più di un quarto dei dipendenti di ciascuna amministrazione potrà beneficiare del trattamento accessorio nella misura massima prevista dal contratto, non più della metà potrà goderne in misura ridotta al cinquanta per cento, mentre ai lavoratori meno meritevoli non sarà corrisposto alcun incentivo. La distribuzione tra le varie fasce può essere derogata dalla contrattazione collettiva integrativa entro limiti predeterminati. Inoltre vengono previste forme di incentivazione aggiuntive per le performances di eccellenza e per i progetti innovativi; criteri meritocratici per le progressioni economiche; l accesso dei dipendenti migliori a percorsi di alta formazione. Valutazione della performance Il decreto realizza il passaggio dalla cultura di mezzi (input) a quella di risultati (output ed outcome) al fine di produrre un tangibile miglioramento della performance delle amministrazioni pubbliche. Per facilitare questo passaggio si mette il cittadino-cliente al centro della programmazione degli obiettivi, grazie alla customer satisfaction, alla trasparenza e alla rendicontazione; si rafforza il collegamento tra retribuzione e performance. Per rafforzare la cultura della valutazione e della trasparenza nelle Amministrazioni si istituiscono una apposita Commissione per la valutazione, la trasparenza e l integrità e Organismi indipendenti di valutazione, in ciascuna amministrazione. La Commissione predisporrà ogni anno una graduatoria di performance delle singole amministrazioni statali in base alla quale la contrattazione collettiva nazionale ripartirà le risorse premiando le migliori strutture e alimentando una sana competizione. Contrattazione collettiva nazionale ed integrativa Riforma dell ARAN Il decreto si propone di dare vita a un processo di convergenza con il settore privato prevedendo che il dirigente sia, quale rappresentante del datore di lavoro pubblico (identificato in modo ampio nei cittadini utenti e nei contribuenti), il responsabile della gestione delle risorse umane e della qualità e quantità del prodotto delle pubbliche amministrazioni. Di particolare rilievo è anche il principio della inderogabilità della legge da parte della contrattazione, a meno di specifica indicazione della legge stessa, posto dal legislatore in apertura della legge n. 15/2009 cui viene data puntuale attuazione nel decreto legislativo in ragione della peculiarità della parte datoriale pubblica. Le nuove disposizioni creano un legame forte tra contrattazione decentrata, valutazione e premialità: in particolare, viene rafforzato, in coerenza con il settore privato, il condizionamento della contrattazione decentrata, e quindi della retribuzione accessoria, all effettivo conseguimento di risultati programmati e di risparmi di gestione.

L ARAN stessa viene rafforzata prevedendo che il Presidente sia nominato con decreto del Presidente della Repubblica, previo favorevole parere delle competenti Commissioni parlamentari. Il Presidente rappresenta l Agenzia e coordina il Comitato di indirizzo e controllo, composto da quattro esperti di riconosciuta competenza, con il compito di coordinare la strategia negoziale e di assicurarne l omogeneità, verificando che le trattative si svolgano in coerenza con le direttive contenute negli atti di indirizzo. Dirigenti I dirigenti sono i veri responsabili dell attribuzione dei trattamenti economici accessori in quanto ad essi compete la valutazione della performance individuale di ciascun dipendente, secondo criteri certificati dal sistema di valutazione. La nuova normativa valorizza dunque la figura del dirigente, il quale avrà a disposizione reali e concreti strumenti per operare e sarà sanzionato, anche economicamente, qualora non svolga efficacemente il proprio lavoro. Viene promossa la mobilità, sia nazionale che internazionale, dei dirigenti e si prevede che i periodi lavorativi svolti saranno tenuti in considerazione ai fini del conferimento degli incarichi dirigenziali. Vengono infine fissate nuove procedure per l accesso alla dirigenza: in particolare, si prevede che l accesso alla qualifica di dirigente di prima fascia nelle amministrazioni statali e negli enti pubblici non economici avviene per concorso pubblico per titoli ed esami, indetto dalle singole amministrazioni per il cinquanta per cento dei posti disponibili annualmente, e che i vincitori del concorso saranno tenuti a compiere un periodo di formazione presso uffici amministrativi di uno Stato dell Unione europea o di un organismo comunitario o internazionale. Sanzioni e procedimento disciplinare In materia di disciplina, il decreto determina, in primo luogo, una semplificazione dei procedimenti ed un incremento della loro funzionalità, soprattutto attraverso l estensione dei poteri del dirigente della struttura in cui il dipendente lavora, la riduzione e la perentorietà dei termini, il potenziamento dell istruttoria, l abolizione dei collegi arbitrali di impugnazione e la previsione della validità della pubblicazione del codice disciplinare sul sito telematico dell amministrazione. Viene poi disciplinato in modo innovativo il rapporto fra procedimento disciplinare e procedimento penale; per i casi di false attestazioni di presenze o di falsi certificati medici sono introdotte sanzioni molto incisive, anche di carattere penale, non soltanto nei confronti del dipendente, ma altresì del medico eventualmente corresponsabile. Per esigenze di certezza e di omogeneità di trattamento viene definito un catalogo di infrazioni particolarmente gravi assoggettate al licenziamento, che potrà essere ampliato, ma non diminuito, dalla contrattazione collettiva. Sanzionato l'assenteismo Sono previsti vari tipi di sanzioni per i casi di false attestazioni di presenze o di falsi certificati medici: - per il dipendente, licenziamento disciplinare e obbligo del risarcimento del danno; - specifica fattispecie di reato per il dipendente stesso e per gli eventuali "complici", compreso il medico; - per il medico, radiazione dall albo professionale e, se dipendente o convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, licenziamento o decadenza dalla convenzione. Confermate le misure relative al controllo delle assenze:

- obbligo di certificazione da parte di un medico del SSN; - nvio telematico della certificazione dal medico all INPS; - controlli a domicilio anche per un solo giorno di assenza. Definizione di ulteriori infrazioni che comportano il licenziamento: - protrazione o ripetizione di assenze ingiustificate; - ingiustificato rifiuto di trasferimento; - falsità documentali o dichiarative per l assunzione o per la progressione in carriera; - reiterazione di condotte aggressive, moleste o offensive; - condanna per reati contro la p.a. o per altri reati gravi; - prolungato insufficiente rendimento. Ipotesi di responsabilità nei confronti dell amministrazione: - il dipendente è assoggettato a sanzione disciplinare se determina la condanna della p.a. al risarcimento del danno; - il dipendente è collocato in disponibilità se cagiona grave danno all ufficio di appartenenza per inefficienza o incompetenza professionale; - il dirigente o il funzionario che determina per colpa la decadenza dell azione disciplinare è assoggettato a sanzione disciplinare. Limitazione della responsabilità per l esercizio dell azione disciplinare: - in relazione all esercizio dell azione disciplinare, la responsabilità civile del dirigente è limitata ai casi di dolo o colpa grave. Road map La riforma è stata approvata in poco più di 15 mesi. Ecco, nel dettaglio, i passaggi politico-istituzionali più significativi dalla legge delega al decreto attuativo: 18 giugno 2008 Approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del disegno di legge delega 26 giugno 2008 Invio del disegno di legge al Senato della Repubblica (A.S. 847) 18 dicembre 2008 Approvazione, con modifiche, da parte del Senato e Trasmissione alla Camera dei Deputati (A.C. 2031) 25 febbraio 2009

Approvazione definitiva del Parlamento 2 marzo 2009 avvio della consultazione telematica sullo schema di decreto attuativo. La consultazione durata 3 settimane ha coinvolto 2.887 interlocutori appartenenti a due distinte categorie: gli operatori direttamente interessati (sindacati, dirigenti pubblici, consumatori, imprese) e gli esperti provenienti dal mondo delle istituzioni e dell'accademia (magistrature, avvocatura, università, think tank). Ad essa hanno risposto 527 persone (il 20% del totale), in prevalenza dirigenti degli enti pubblici e delle amministrazioni provinciali e comunali. Il report dei risultati. 5 marzo 2009 Pubblicazione nella Gazzetta ufficiale n. 53 come Legge 4 marzo 2009, n. 15 8 maggio 2009 Approvazione del decreto legislativo attuativo in via preliminare da parte del Consiglio dei Ministri 20 maggio 2009 Trasmissione alla Conferenza Unificata e alle competenti Commissioni parlamentari per l acquisizione dell intesa e del parere previsti dalla legge di delega 17 giugno 2009 Parere del CNEL 29 luglio 2009 Intesa in sede di Conferenza Unificata in esito a numerose riunioni tecniche 23 settembre 2009 Parere delle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato 2 ottobre 2009 Parere delle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro e della Commissione Bilancio e Tesoro della Camera 5 ottobre 2009 Il decreto attuativo è stato illustrato durante un incontro a Palazzo Chigi alle Parti Sociali 9 ottobre 2009 Approvazione definitiva del decreto legislativo da parte del Consiglio dei Ministri. Il provvedimento entrerà in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per monitorarne l efficacia e avrà carattere sperimentale per la durata di 24 mesi.