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Transcript:

ASPETTI URBANISTICI-EDILIZI: Il PRG vigente, approvato con D.G.R n.2191 del 5/12/2000, classifica l area in zona urbana consolidata, zona omogenea territoriale B-Sottozona B2 (Zone residenziali e miste a media densità, di manutenzione e integrazione) in cui sono ammessi gli usi residenziali e terziari a moderato carico, in riferimento all art.4 delle norme tecniche di attuazione del vigente PRG. Non esiste nel PRG un uso specifico Attività ludico-ricreative con problematiche d impatto (come invece previsto nel RUE adottato con D.C.C n.36 del 13/04/2015). Estratto Tav P7 di PRG

PRG vigente Art.63 comma 7 - Zone residenziali e miste a media densità, di manutenzione e integrazione (sottozona B2) Ai vari piani degli edifici a destinazione mista sono consentite le seguenti attività: Funzioni principali: Raggruppamento 1 - Funzione abitativa: U1 - U2 - U3 Raggruppamento 2 - Terziario a moderato carico urbanistico: tutte le attività (da U4 a U17, nell uso U16 viene esclusa l attività di autolavaggio) Raggruppamento 5 - Funzioni alberghiere e per il soggiorno temporaneo: U62 - U63 Funzioni associate (fino al 30% della Superficie totale dell intera unità edilizia): U 18 - U19 - U20 - U21 - U22 - U23 - U24 - U36 - U37 - U38 - U39 - U40 Funzioni compatibili: Raggruppamento 2B: U28 - U34

Il RUE adottato con D.C.C n.36 del 13/04/2015 classifica l area in territorio urbano consolidato, Sub-ambito urbano di manutenzione urbanistica (art. 6.3) in cui non è ammesso l uso S7a (Attività ludico-ricreative con problematiche d impatto). Estratto Tav 1C di RUE RUE Adottato Art. 9.51bis - Uso S7a: Attività ludico-ricreative con problematiche di impatto Funzione di appartenenza Funzioni di servizio Specificazione delle attività ammesse Attività ludiche svolte in pubbliche sale da gioco, compresi quegli esercizi dedicati esclusivamente o prevalentemente al gioco con apparecchi di cui all art. 110, comma 6 del TULPS (VLT, Slot, Sale Bingo, Sale scommesse). L ammissibilità di questo tipo di uso è subordinata alla compatibilità dal punto di vista della mobilità, del parcheggio e dell inquinamento acustico. Spazi fisici e strutture Edifici ed aree di pertinenza destinati a: - sale da gioco - esercizi di cui all art. 110, comma 6 del TULPS (VLT, Slot, Sale Bingo, Sale scommesse) - Sale internet con connessione a siti italiani o stranieri per le scommesse e il gioco d azzardo - esercizi misti con somministrazione alimenti o bevande, con presenza di attività di cui ai punti precedenti. Fanno eccezione quegli esercizi in cui l area di somministrazione occupi una superficie superiore al 50% della superficie totale, sia accessibile in maniera autonoma rispetto alle altre attività o sia collocata in prossimità dell ingresso.

Standard - parcheggi pubblici negli interventi trasformativi e in quelli comportanti aumento del CU: 1 mq/mq di Su. - parcheggi pertinenziali negli interventi trasformativi e in quelli comportanti aumento del CU: 0,3 mq/mq di Su - negli interventi di ristrutturazione edilizia non comportanti aumento del CU lo standard di parcheggi pubblici e di parcheggi pertinenziali è ridotto al 50% - i parcheggi per la soddisfazione degli standard minimi di cui al presente Uso non sono monetizzabili. ASPETTI COMMERCIO: Nell ipotesi di apertura di un centro scommesse, qualsiasi tipo di scommessa o di gioco remoto, deve essere preventivamente autorizzato dalla Questura di Reggio Emilia, ai sensi dell'art. 88 (scommesse) o 110 (Vlt) del TULSP, e dell art. 166 del suo Regolamento di esecuzione, previo parere del comune in cui si insedia l'attività, La licenza per l'esercizio delle scommesse può essere concessa esclusivamente a soggetti concessionari o autorizzati da parte di Ministeri o di altri enti ai quali la legge riserva la facoltà di organizzazione e gestione delle scommesse, nonché a soggetti incaricati dal concessionario o dal titolare di autorizzazione in forza della stessa concessione o autorizzazione. La licenza del questore deve essere richiesta per ogni punto raccolta anche se la ditta richiedente è già concessionaria AAMS. Nel caso di apertura di un Phone Center- centro di telefonia, prima dell inizio attività deve essere presentata al comune, apposita SCIA ai sensi dell art. 6 della L.R. 6/2007, previa presentazione di dichiarazione d inizio attività al Ministero della Comunicazione ai sensi dell art. 25 del D.lgs 259/2003 recante il codice delle comunicazioni elettroniche. Sono attività di telecomunicazioni le attività di servizio in cui vengono messi a disposizione del pubblico apparecchi terminali utilizzabili per le comunicazioni, anche telematiche (apparecchi telefonici, o personal computer o altri terminali telematici), definiti internet point, centri di telefonia meglio noti come phone center e servizi di trasmissione via fax che utilizzano tecnologie a commutazione di pacchetto (voip). Tali attività sono soggette al rispetto dei requisiti urbanistici ed edilizi ed al possesso dei requisiti morali. Non possono esercitare un centro di telefonia/internet point, salvo che abbiano ottenuto la

riabilitazione: - coloro che hanno riportato una condanna, con sentenza passata in giudicato, per delitto non colposo, per il quale è prevista una pena detentiva non inferiore nel minimo a tre anni, sempre che sia stata applicata, in concreto, una pena superiore al minimo edittale; - coloro che hanno riportato una condanna a pena detentiva, accertata con sentenza passata in giudicato, per uno dei delitti di cui al titolo II e VIII del libro II del codice penale, ovvero di ricettazione, riciclaggio, emissione di assegni a vuoto, insolvenza fraudolenta, bancarotta fraudolenta, usura, sequestro di persona a scopo di estorsione, rapina; - coloro che hanno riportato due o più condanne a pena detentiva o a pena pecuniaria, nel quinquennio precedente all'inizio dell'esercizio dell'attività, accertate con sentenza passata in giudicato, per uno dei delitti previsti dagli articoli 442, 444, 513, 513-bis, 515, 516 e 517 del codice penale, o per delitti di frode nella preparazione o nel commercio degli alimenti, previsti da leggi speciali; - coloro che sono sottoposti ad una delle misure di prevenzione di cui alla legge 27 dicembre 1956, n. 1423, o nei cui confronti sia stata applicata una delle misure previste dalla legge 31 maggio 1965, n. 575, ovvero siano stati dichiarati delinquenti abituali, professionali o per tendenza. Il divieto permane per la durata di cinque anni a decorrere dal giorno in cui la pena è stata scontata o si sia in altro modo estinta, ovvero, qualora sia stata concessa la sospensione condizionale della pena, dal giorno del passaggio in giudicato della sentenza.