Intervento del Ministro della Salute Livia Turco Esercizio della libera professione medica intramuraria Palazzo Giustiniani 12 Marzo 2008 Ringrazio il Presidente del Senato e della Commissione Igiene e Sanità per aver offerto questa occasione di riflessione comune su un tema così delicato ed importante quale è quello della libera professione intramuraria, che incide in maniera particolare nei rapporti con i cittadini. Grazie alla legge 120 approvata il 2 agosto scorso, la libera professione dei medici all interno delle strutture pubbliche è infatti finalmente regolamentata dopo anni di proroghe rivelatesi inconcludenti. Oggi i medici hanno più certezze dei loro diritti all esercizio dell attività professionale intramoenia, con tempi certi per la realizzazione dei locali ove esercitarla, con la previsione di possibilità alternative ben definite e soprattutto con la fine dell incertezza sulle modalità di esercizio di questa attività che ha caratterizzato gli ultimi dieci anni. I cittadini avranno invece più garanzie che quest attività sia esercitata sempre per nome e per conto dell azienda sanitaria pubblica e posta sotto il suo controllo. L intramoenia non sarà più una scorciatoia obbligata per avere subito una prestazione che non si riesce ad ottenere in regime ordinario ma sarà esclusivamente una possibilità in più offerta al cittadino dal servizio pubblico a garanzia della libertà di scelta del medico che riteniamo sia anch essa un diritto da salvaguardare e regolamentare adeguatamente. Ma la legge si pone anche l obiettivo di ridurre le liste d attesa con norme precise che regolano la quantità delle prestazioni che si possono effettuare in libera professione, 1
prevedendo che esse non dovranno superare quelle dovute durante l attività istituzionale e prevedendo che i tempi di erogazione delle prestazioni in regime ordinario siano progressivamente allineati a quelli in regime libero professionale, al fine di assicurare che il ricorso alla libera professione sia frutto solo di libera scelta del cittadino e non conseguenza di carenze nell organizzazione delle strutture sanitarie. E, sempre per combattere le liste d attesa, la nuova legge prevede anche che ogni Regione debba fissare tempi medi massimi di attesa che saranno costantemente monitorati e l obbligo, in ogni caso, di erogare le prestazioni urgenti al massimo entro 72 ore dalla richiesta. Per tutti questi motivi ritengo importante ricordare in questa sede i punti principali di questa legge: viene previsto che le Regioni completino la realizzazione degli appositi locali per l esercizio dell intramoenia all interno delle strutture pubbliche entro il 31 gennaio 2009; che fino alla realizzazione dei locali, e comunque non oltre il 31 gennaio 2009, le aziende sanitarie locali potranno anche convenzionarsi con strutture private in grado di fornire gli spazi idonei all attività libero professionale; in alternativa alla costruzione in proprio dei locali le aziende sanitarie potranno affittare o acquistare spazi ambulatoriali esterni pluridisciplinari; le prenotazioni delle prestazioni in regime libero professionale saranno sempre e ovunque gestite da personale dell azienda sanitaria, al fine di permettere il controllo dei volumi delle prestazioni che non dovranno superare quelli eseguiti durante l orario di lavoro; gli onorari per l attività libero professionale saranno sempre riscossi sotto la responsabilità dell azienda e saranno concordati tra azienda e medici; 2
saranno effettuati periodici controlli sulle liste d attesa, al fine di assicurare il rispetto dei tempi medi che dovranno essere stabiliti con provvedimenti della Regione e con l obbligo di erogare le prestazioni urgenti comunque non oltre 72 ore dalla richiesta; le Regioni dovranno varare disposizioni specifiche per evitare conflitto d interessi o concorrenza sleale tra medici e azienda sanitaria; le Regioni avranno poi l obbligo di adeguare progressivamente i tempi di erogazione delle prestazioni in regime ordinario a quelli in regime libero professionale, al fine di assicurare che il ricorso alla libera professione sia frutto solo di libera scelta del cittadino e non conseguenza di carenze nell organizzazione dei servizi resi in attività istituzionale; la riduzione dei tempi d attesa sarà oggetto di un apposita relazione annuale al Parlamento del Ministro della Salute; ogni Asl dovrà pubblicizzare i volumi delle prestazione erogate in regime ordinario e libero professionale; a garanzia della regolarizzazione dell attività intramoenia si prevede: o la possibilità per le Regioni di destituire i direttori generali inadempienti, o la sospensione dei finanziamenti statali integrativi verso quelle Regioni che non attivino i piani di costruzione dei locali o attuino le altre possibilità previste dalla legge, o l esercizio dei poteri sostitutivi del Governo nei confronti delle Regioni inadempienti. Sulla base di questi indirizzi possiamo dire con soddisfazione che il Servizio Sanitario Nazionale ha oggi gli strumenti per coniugare l esigenza del cittadino di avere sempre e comunque garantite le prestazioni sanitarie di cui necessita, con la libertà del cittadino medesimo di rivolgersi, ove lo ritenga, ad un professionista di sua scelta. 3
Dobbiamo infatti ricordare, come ho già sottolineato, che prima di questa nuova normativa era stata prevista una fase transitoria che prevedeva la possibilità per i medici di esercitare tale attività in spazi privati, nelle modalità della cosiddetta intramoenia allargata. Tale facoltà ha però generato una situazione di fatto per cui il processo di presa in carico diretto da parte delle Aziende ha subito negli anni una battuta di arresto. Una battuta d arresto ben evidenziata dall indagine conoscitiva voluta dal Presidente Marino e dalla Commissione Igiene e Sanità avviata nel settembre 2006 che si è soffermata diffusamente su tali aspetti, evidenziandone le criticità e proponendo soluzioni che hanno poi trovato puntuale riscontro nella nuova legge di cui oggi saranno già valutati i primi effetti sul campo. Un lavoro di osservazione che proseguirà, anche perché la stessa legge 120 ha ritenuto di rilanciare l'osservatorio nazionale sulla libera professione intramuraria come strumento di monitoraggio e verifica dello stato di attuazione dei programmi di adeguamento degli ospedali e del funzionamento dei meccanismi di controllo a livello regionale e aziendale. L Osservatorio testimonia oggi il clima di fattiva collaborazione che si è instaurato tra le Amministrazioni Centrali, le Regioni e l Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. La sua attività si è incentrata in questo primo periodo sulla verifica delle iniziative poste in essere dalle Regioni e dalle Aziende per la concreta attuazione delle norme contenute nella legge n. 120. Dall analisi emerge che quasi tutte le Regioni hanno adottato iniziative per effetto della entrata in vigore della Legge n.120, il che dimostra che la linea tracciata dal Parlamento risulta in effetti praticabile e risponde ad una reale esigenza di regolazione del fenomeno. Nel suo intervento il Direttore dell Agenzia dei Servizi Sanitari Regionali illustrerà nel dettaglio i dati raccolti in esito a questo primo monitoraggio condotto attraverso 4
l acquisizione di documentazione, ma anche con il confronto diretto con le Amministrazioni Regionali. Anticipo, a tale riguardo, che l attuazione delle disposizioni previste in materia dalla L.120 si presenta a macchia di leopardo, evidenziando variegati livelli di realizzazione sia in ambito regionale sia in ambito aziendale. Molte Aziende Sanitarie hanno provveduto a predisporre piani al fine di attuare gli interventi di ristrutturazione edilizia necessari o di reperire gli spazi alternativi, mentre la gran parte delle Regioni, a seguito di una puntuale verifica delle situazioni locali ha predisposto atti di indirizzo ed avviato conseguenti azioni di monitoraggio, focalizzando l attenzione sull istituzione di sistemi centralizzati di prenotazione (CUP) - anche al fine di effettuare un controllo sul volume delle prestazioni - sull implementazione di procedure volte alla diretta riscossione degli onorari da parte delle Aziende, sul monitoraggio dei tempi di attesa delle prestazioni erogate sia in ambito istituzionale sia in ambito di attività libero-professionale e sull adozione di un idoneo tariffario la cui definizione è, in alcune realtà, ancora oggetto di trattativa con le organizzazioni sindacali. In conclusione, pur permanendo talune criticità, posso affermare che la visione sistemica introdotta con la L.120 e la costituzione dell Osservatorio, che ha offerto la possibilità di avviare un processo di auto-valutazione e di confronto tra le Regioni e le Amministrazioni Centrali, hanno dato un nuovo impulso alle politiche regionali in tema di governo dell attività libero professionale Intramoenia. L individuazione in una legge di strumenti operativi concreti ha dimostrato che la scelta di abbandonare la strada delle proroghe rinnovate di anno in anno era la scelta da compiere per ridare credibilità ad un istituto, che per la cattiva applicazione ha generato discredito nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale. Sta, altresì, dimostrando che è possibile stabilire una relazione tra attività intramuraria ed attività istituzionale, con lo scopo di attuare un reale governo delle liste di attesa. 5
Ritengo, pertanto, che sia stato perseguito con successo l obiettivo di fornire un quadro valoriale di riferimento, strumenti e metodologia di lavoro che, se perseguiti nel tempo, consentiranno il raggiungimento di risultati concreti per il cittadino. 6