LIBRO BIANCO SULLE DROGHE 2016

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LIBRO BIANCO SULLE DROGHE 2016 Dopo Ungass 2016. Un anno di cambiamento nel mondo. Proposte per superare lo stallo in Italia, in Parlamento e nel Paese.

INDICE Dopo Ungass 2016, il momento delle scelte. O il nulla I FATTI La macchina della punizione. Gli effetti penali e sanzionatori della criminalizzazione della circolazione e del consumo di droghe Evoluzioni giurisprudenziali in tema di stupefacenti I consumi di sostanze psicoattive nella popolazione studentesca Droghe e guida, miti e fatti/3 LE POLITICHE L Assemblea Generale ONU sulle droghe del 2016 e il ruolo delle ONG UNGASS 2016. Rompiamo coi vecchi rituali e con le ipocrisie del passato Armistizio sulla droga, l Onu è pronta? La legalizzazione della cannabis e le Convenzioni Onu. Opzioni e dilemmi Droghe, Diritti (e Sindacato) Nuove prospettive della pena tra giustizia riparativa e della messa alla prova La Regione Friuli Venezia Giulia chiede al Parlamento la Riforma CONCLUSIONI Indicazioni per la Relazione al Parlamento Droga. Il Dipartimento va riformato, non smantellato Che fare con il dipartimento antidroga? APPENDICE Le proposte di legge per il cambio di passo

LA MACCHI NA DELLA PUNIZIO NE. Libro Bianco sulle droghe 2016

INGRESSI IN CARCERE E INGRESSI PER ART. 73 APR 309/90

INGRESSI IN CARCERE 12.284 dei 45.823 ingressi in carcere durante il 2015 sono stati causati da imputazioni o condanne sulla base dell art. 73 del Testo unico sulle sostanze stupefacenti che punisce la produzione, il traffico e la detenzione di droghe illecite. Si tratta del 26,80% degli ingressi in carcere: un detenuto su quattro entra in carcere perché condannato o accusato di produrre, vendere o detenere droghe proibite. Continua il trend discendente attivo dal 2010, subito dopo il picco del sovraffollamento carcerario (67961 all 1/1/2010) e poco dopo in seguito alla famosa sentenza CEDU Torreggiani" e dall adozione di politiche deflattive della popolazione detenuta.

DETENUTI PRESENTI AL 31/12 E DETENUTI PER ART. 73 APR 309/90

PRESENZE IN CARCERE 16.712 detenuti presenti in carcere al 31 dicembre 2015 lo erano a causa dell art. 73 del Testo unico sulle sostanze stupefacenti. Si tratta del 32,03% del totale: un detenuto su tre è imputato/condannato sulla base di quell articolo della legislazione sulle droghe.

PERCENTUALE INGRESSI E PRESENZE EX ART. 73 DPR 309/90 SU TOTALI

LA LEGGE SULLA DROGA GUIDA LE INCARCERAZIONI I dati precedenti confermano il ruolo determinante della legislazione sulla droga nelle dinamiche della demografia penitenziaria: quando cresce la popolazione detenuta, è la legge sulla droga che guida le incarcerazioni; quando essa diminuisce è sempre la legge sulla droga che trascina al ribasso le incarcerazioni. Si noti che da quando è iniziato il trend discendente delle presenze in carcere (2010), la popolazione detenuta è diminuita del 23,24% grazie alla diminuzione del 38,77% dei detenuti per art. 73 del DPR 309/90. Tra il 2014 e il 2015 la riduzione di 1.459 unità della popolazione detenuta corrisponde quasi perfettamente alla diminuzione di 1.283 detenuti per art. 73. Anche per questo preoccupa la crescita della popolazione detenuta nei primi cinque mesi di quest anno (1.709 detenuti in più), cui potrebbe corrispondere un aumento delle incarcerazioni per fatti di droga.

SEGNALAZIONI ALL'AG PER ART. 73 E 74 309/90

LA REPRESSIONE COLPISCE I PESCI PICCOLI solo 2.286 segnalazioni all autorità giudiziaria su 27.718 (l 8,25% del totale) contestano l associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti: nel restante 91,75% dei casi abbiamo a che fare con detentori di sostanze di cui non è neanche sospettata l appartenenza a organizzazioni criminali dedite al traffico di sostanze di stupefacenti.

I PRIMI EFFETTI DELLA SENTENZA DELLA GIOVANARDI tra il 2014FINI e il 2015 sono diminuiti di 16.025 unità (pari a un saldo negativo del 9,17%) i procedimenti penali pendenti in materia di droghe. Si tratta di uno scostamento che ha precedenti (di segno contrario) solo nei primi anni di applicazione della cd. Fini-Giovanardi (2006-7), circostanza che induce a ipotizzare che la riduzione dell ultimo anno possa essere un effetto della declaratoria di incostituzionalità della legge del 2006.

SEGNALAZIONI ALL'AG PER ART. 73 309/90

OPERAZIONI DI POLIZIA PER TIPOLOGIA DI SOSTANZA Fonte: Relazione annuale 2015 Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione Centrale Servizi An

I SEQUESTRI DI SOSTANZE Fonte: Relazione annuale 2015 Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione Centrale Servizi An

LA REPRESSIONE PUNTA ALLA CANNABIS 10.751 operazioni di polizia in materia di stupefacenti, il 56,31% del totale, hanno a oggetto i cannabinoidi. 13.360 segnalazioni all autorità giudiziaria, il 48,20% del totale, riguardano persone trovate in possesso di cannabinoidi. Dal 2006 l unica sostanza per la quale sono aumentate le operazioni di polizia sono i cannabinoidi. I cannabinoidi costituiscono, dunque, il principale impiego (dispendio) di energie e risorse dell apparato di polizia e giudiziario impegnato nella repressione penale della circolazione di sostanze stupefacenti illegali.

PERSONE SEGNALATE AL PREFETTO EX ART. 75 DPR 309/90

MINORI SEGNALATI EX ART. 75 APR 309/90

SEGNALAZIONI AL PREFETTO PER TIPOLOGIA DI SOSTANZA - 2015

SEGNALAZIONI AL PREFETTO PER TIPOLOGIA DI SOSTANZA - STORICO

LE MISURE ALTERNATIVE: Nel corso dell ultimo triennio, le misure alternative alla detenzione si sono assestate intorno ai 22.200 casi seguiti al 31.12 di ciascun anno (22.285 nel 2015). Le misure alternative speciali per tossico/alcoldipendenti in corso al 31.12.2015 ammontavano a 3.053, un quarto dei 12.096 affidamenti in prova e poco più di un decimo del totale delle misure alternative in corso. Tra il 2014 il 2015, registriamo un lieve calo delle misure per tossico/alcoldipendenti, nella misura del 6,32%, però assai più sensibile tra gli affidamenti disposti dal carcere (- 14,93%).

I FATTI: I CONSU MI. Libro Bianco sulle droghe 2016

PREVALENZE DI CONSUMO RECENTE SOSTANZE ILLECITE TRA STUDENTI 15-19 ANNI. ANNI 1999-2015 Fonte: ESPAD Italia

I CONSUMI Lo studio ESPAD Italia condotto nel 2015 evidenzia che oltre un terzo degli studenti ha sperimentato il consumo di almeno una sostanza illecita (tra cannabis, cocaina, eroina, allucinogeni e/o stimolanti) nella vita, mentre il 27% lo ha fatto nel corso dell anno antecedente lo svolgimento dello studio campionario; di questi ultimi, l 85% ha fatto uso di una sola sostanza e circa il 15% può essere considerato policonsumatore. Tra tutte le sostanze illegali consumate nell ultimo anno, la cannabis è quella maggiormente utilizzata (quasi il 27%), mentre l eroina è la meno diffusa (circa l 1%), con stimolanti (2,6%), cocaina (2,5%) e allucinogeni (2,2%) che si pongono in posizione intermedia. Rispetto al genere, si osserva una maggior attrazione dei maschi per il consumo delle sostanze psicoattive: in riferimento al consumo durante l anno, il rapporto maschio/femmina varia da 1,4 per la cannabis, a poco più di 2 per stimolanti e cocaina, fino a quasi 3 per eroina e allucinogeni.

I CONSUMI SCONOSCIUTI Un dato di particolare interesse è la percentuale di coloro che hanno utilizzato sostanze psicoattive sconosciute, ignorandone cioè la natura e gli effetti e, quindi, aumentando i potenziali rischi correlati al consumo. Si stima, infatti, che circa il 2,1% degli studenti di 15-19 anni abbia assunto almeno una volta nella vita sostanze psicoattive senza sapere di cosa si trattasse. Il 52% circa di questi studenti le ha assunte per non più di 2 volte, ma per il 26% si è trattato di ripetere l esperienza oltre 10 volte. La quota maggiore di utilizzatori di sostanze psicoattive sconosciute si riscontra tra coloro che, nel corso dell ultimo anno, hanno utilizzato sostanze diverse dalla cannabis: circa il 35% di chi ha utilizzato cocaina, stimolanti e/o allucinogeni, quasi il 60% di chi ha utilizzato eroina, e solo il 2% di coloro che hanno utilizzato cannabis.

NEANCHE LA CANAPA È PIÙ QUELLA DI UNA VOLTA

NEANCHE LA CANAPA È PIÙ QUELLA DI UNA VOLTA Fonte: Fidelia Cascini, Carola Aiello and GianLuca Di Tanna, Increasing Delta -9-Tetrahydrocannabinol (Δ-9THC) Content in Herbal Cannabis Over Time: Systematic Review and Meta-Analysis

NEANCHE LA CANAPA È PIÙ QUELLA DI UNA vuole VOLTA Nessuno negare un aumento della quantità di THC nella cannabis, soprattutto quella di alta qualità: è evidente come le metodologie di coltivazione (la separazione maschi-femmine e soprattutto la coltivazione indoor che sta sostituendo quella outdoor) ma anche di essicazione, stoccaggio e trasporto di oggi abbiano sicuramente influito sulla qualità del prodotto. Probabilmente ancor più rispetto alle tecniche di incrocio fra diverse genetiche di marijuana (peraltro utilizzando normali tecniche agronomiche ben lontane dalle manipolazioni genetiche evocate da Serpelloni e Giovanardi)

NEANCHE LA CANAPA È PIÙ QUELLA DI VOLTA LaUNA meta-analisi citata si riferisce per i primi anni 70 ad un numero talmente esiguo di campioni, 28 nel 1970, 15 nel 1971 contro i 2752 del 2008 (peraltro stoccati e analizzati con le metodologie di allora) da rendere difficile il confronto. Alcuni studi di metà anni 70 rilevavano già come il range di contenuto di THC nella marijuana fosse dal 1% al 14% intorno al 1975, con una media molto più bassa di oggi, ma con picchi anche del 40% per determinate preparazioni (Hash oil e grass oil) cfr. Perry, D.C. 1977. Street drug analysis and drug use trends 1969-1975. Part II. PharmChem Newsletter Vol. 6(4): 1-3

RIASSUMENDO Indifferenza dei consumi alla regolazione legislativa Viceversa, la legislazione sugli stupefacenti determinante nell andamento quantitativo della popolazione detenuta (sia in fase di crescita che di contenimento) Irrilevanza delle alternative per tossicodipendenti (la carota si vede, ma non si rosica) La repressione penale della circolazione al minuto è cannabis oriented, mentre la sostanza delle organizzazioni criminali è la cocaina Le sanzioni amministrative del consumo sono cannabis oriented