Vietri di Potenza. Il toponimo potrebbe derivare da Vetere, antico, (riferito all insediamento dei Versantini, di Salvatore Sebaste

Documenti analoghi
Tito. Il toponimo potrebbe derivare da tutus, luogo fortificato. Nello stemma del paese si legge. di Salvatore Sebaste

Bella. Il toponimo deriva (Racioppi) da Abella, antica città d origine osca, (Mommsen) da Aperula. di Salvatore Sebaste

Cancellara

Rapone. Il toponimo deriva da rapa e rappa, spina e luogo pieno di spine, secondo il Racioppi, ma. di Salvatore Sebaste

Cancellara. Ireperti archeologici rinvenuti nella necropoli di Serra del Carpine documentano le sue origini. di Salvatore Sebaste

Le chiese. Chiesa Conventuale di S. Domenico Del 1475, dell originario impianto i resti di mura e di una delle porte di accesso alla Città.

Brindisi di Montagna. Secondo la tesi del Giustiniani e le memorie del Mangoni e da dati rilevati all archivio di. di Salvatore Sebaste

Ruoti. Secondo il Racioppi il toponimo deriva dalle forme del basso latino Rodium e Rothus, terreno. di Salvatore Sebaste

Laurenzana. Secondo il Flechia, il toponimo deriva dal latino Laurentius, con il suffisso femminile - di Salvatore Sebaste

San Chirico Nuovo. Nasce intorno al VI secolo a.c., nella località denominata Serra, così come testimoniano. di Salvatore Sebaste

Barile. Non si conosce l origine della parola Barile. Il toponimo deriverebbe dai barili di legno, di Salvatore Sebaste

Rapolla. Il toponimo deriva, secondo il Racioppi, da rapa o rappa, spina e luogo pieno di spine; secondo. di Salvatore Sebaste

Avigliano. Secondo una leggenda, i primi abitanti furono i Sanniti. Il nome Avigliano appare per la. di Salvatore Sebaste

Rotondella. di: Salvatore Sebaste Foto Bellini (Bernalda - MT)

Castelgrande. Èdenominata nelle carte antiche in forme latinizzate: Castrum Grandis, Castrum de. di Salvatore Sebaste

Castelluccio Inferiore

Il Foglio Parrocchiale La Via Crucis per i ragazzi Jesus - Il Film

Grottole. Il toponimo probabilmente deriva dal termine latino Cryptulae o da quello greco Kruptai, di Salvatore Sebaste

CONSIGLIO REGIONALE DI BASILICATA SCHEDE DI DOCUMENTAZIONE UFFICIO DEL SISTEMA INFORMATIVO. di Salvatore Sebaste. Marsicovetere

Guardia Perticara. Il toponimo, secondo il Racioppi, deriva da Castrum Perticarii, uno dei latifondi longobardi. di Salvatore Sebaste

Cirigliano. Da Caerellius, delle Iscrizioni, secondo il Racioppi. Tracce archeologiche ci riportano al. di Salvatore Sebaste

Ruvo del Monte. Reperti archeologici: necropoli con tombe e corredi funerari maschili (lance, spade, elmi. di Salvatore Sebaste

Banzi. Nelle testimonianze medioevali è: Bancia, Banz, Bantie. Banzi è un antica città citata. di Salvatore Sebaste

CONSIGLIO REGIONALE DI BASILICATA SCHEDE DI DOCUMENTAZIONE UFFICIO DEL SISTEMA INFORMATIVO. di Salvatore Sebaste. San Chirico Raparo

Pescopagano. Per il Racioppi è Pietrapagana. Forse il nome accenna sia a fortificazioni del IX secolo, sia a. di Salvatore Sebaste

CHIESA DI SANTA MARIA DEL POPOLO (O SANTA MARIA DELLA NATIVITA, O SANTA MARIA LA NOVA)

San Mauro Forte. In alcune grotte nei dintorni sono stati ritrovati reperti preistorici litici e fittili del periodo. di Salvatore Sebaste

Restauro stucchi e superfici in marmorino

Colobraro. di: Salvatore Sebaste Foto Bellini (Bernalda - MT)

La Chiesa parrocchiale

Ripacandida. Pare sia sorta sull antico centro Candida Latinorum o semplicemente Candida. Fu chiamata. di Salvatore Sebaste

Tesori sconosciuti di Vallo: la chiesa di Santa Caterina

Albano di Lucania. Per mancanza di documenti storici scritti, i cittadini di. di Salvatore Sebaste

Pietrapertosa. Secondo il Racioppi, il toponimo deriva dall aggettivo latino pertusus, forato. In carte medioevali. di Salvatore Sebaste

Picerno. Secondo il Racioppi la parola Picerno è formata dal radicale pece e dal suffisso erno, una. di Salvatore Sebaste

Oppido Lucano. Oppido, dal latino oppidum, luogo fortificato. Le sue origini sono antichissime, come. di Salvatore Sebaste

Tramutola. di: Salvatore Sebaste Foto Bellini (Bernalda - MT)

Trivigno. Secondo il Racioppi Trivigno è parola composta: il tri, contrazione di trilla, o trela, trila, di Salvatore Sebaste

ITINERARIO MONUMENTALE CENTRO STORICO DI NARDÒ

Genzano di Lucania. Il toponimo secondo il Flecchia e il Racioppi deriva dal latino Gentius, Gentianum, di Salvatore Sebaste

Brienza. Il toponimo deriva dal latino burgus, borgo o da burg luogo fortificato, di derivazione longobarda. di Salvatore Sebaste

Campomaggiore. Ha origini antiche, come attestano i numerosi reperti archeologici, rinvenuti nelle località. di Salvatore Sebaste

Marsiconuovo. Dopo la distruzione di Grumento, fu tra le più fiorenti roccaforti longobarde; fu. di Salvatore Sebaste. Fig. 1

Stigliano. Secondo il Racioppi, Stigliano è forma aferetica di Ostigliano, dal gentilizio Hostilius; potrebbe. di Salvatore Sebaste

BASILICA DI SAN LORENZO MAGGIORE

Corleto Perticara. Secondo il Racioppi, il toponimo deriva dal latino coryletum, noccioleto, da corylus, nocciolo; di Salvatore Sebaste

Accettura. Accettura si trova al centro di un interessante zona archeologica. Statuette e sepolcri rinvenuti. di Salvatore Sebaste

Curriculum Vitae. Balostro Silvia Loc.Fornacetta,3 Vignole Borbera(AL) Cell Studi e formazione

Abriola. Dal latino medioevale brolium, selva circondata di muro o di altro, chiuso per l esercizio. di Salvatore Sebaste

CAPPELLA SAN GENNARO

Montescaglioso. La sua origine è antichissima: gli scavi archeologici hanno permesso di rintracciare testimonianze. di Salvatore Sebaste

SAN GIOVANNI BATTISTA

Salandra. Secondo il Racioppi, il toponimo proviene dal fiume Salandra che, nel medioevo, assunse. di Salvatore Sebaste

Latronico. di: Salvatore Sebaste Foto Bellini (Bernalda - MT)

Ferrandina. Scavi archeologici hanno documentato un insediamento, proprio sotto l attuale nucleo cittadino, di Salvatore Sebaste

CONSIGLIO REGIONALE DI BASILICATA

App. 3. Chiese della Rua Nuova. Chiesa dell Itria

Sant Angelo le Fratte

CENTRO CULTURALE "U CASTARILL" Piazzetta Fulvia Miani-Perotti, Polignano a Mare FONDO FILIPPO FRANCO FAVALE - DIAPOSITIVE CONTENITORE N 1

Pignola. Il suo nome è citato per la prima volta nel XII secolo come Vineolae dal termine latino vinea, di Salvatore Sebaste

Chiesa Addolorata di Serra San Bruno

Collesano nei secoli. Ars Magnifica a... Comune di Collesano Ufficio Cultura. Collesano - Ars Magnifica. Comune di Collesano Ufficio Cultura

Lagonegro. di: Salvatore Sebaste Foto Bellini (Bernalda - MT)

Aliano. La storia di Aliano è molto antica: le numerose necropoli rinvenute durante gli scavi archeologici, di Salvatore Sebaste

Pomarico. Il Ricciardi ed il Lacava affermano che sia stata edificata dai Pelasgi. Secondo il Racioppi, di Salvatore Sebaste

CHIESA DI SANTA CATERINA

Irsina. Si erge sul territorio di un centro abitato indigeno, enotrio ed infine lucano Si chiamò. di Salvatore Sebaste

CENTRO RESTAURI I N N O V A T I O N s.r.l.

Viggianello. Comunità montana Alto Sinni

COLLEZIONE di OPERE d ARTE

CONSIGLIO REGIONALE DI BASILICATA SCHEDE DI DOCUMENTAZIONE UFFICIO DEL SISTEMA INFORMATIVO. di Salvatore Sebaste. Grumento Nova

Il dipinto raffigurante la Madonna della Provvidenza in una immagine del primo ventennio del Novecento.

Rionero in Vulture. Secondo alcuni il toponimo deriva dal nero ruscello, che attraversa il paese dividendolo. di Salvatore Sebaste

CATALOGO DELLE OPERE

Paola, un piccolo itinerario nella città di San Francesco

ESPERIENZA LAVORATIVA:

Lavello. Abitata sin dal neolitico, come attestano gli scavi archeologici, Lavello è identificata. di Salvatore Sebaste

SCHEDA ANALITICO-DESCRITTIVA per le Architetture a cura di Maria Rosaria Iacono

Le pietre e i cittadini

Enrica Borra. Restauro Conservativo Affreschi ed Opere D Arte. Via Campasso 17,13881 Cavaglià (BI) Tel

Calvello. Èil diminutivo italico del calvus, luogo raso d alberi ed arbusti, o dal basso latino calveta, di Salvatore Sebaste

CHIESA DI SAN LEONE. All'interno della chiesa si possono ammirare:

Grassano. Grassano, secondo il Flechia, deriva da Crassianum, dal gentilizio Crassus delle Iscr. Fu. di Salvatore Sebaste

REGONESI BRUNO, REGONESI STEFANO, BONOMI CARLA RESTAURI E DECORAZIONI

SCHEDA ANALITICO-DESCRITTIVA per gli oggetti storico - artistici a cura di Maria Rosaria Iacono

Noepoli. di: Salvatore Sebaste Foto Bellini (Bernalda - MT) Fig. 1

Chiesa San Francesco

MONZA e PROVINCIA. Ivana Spelta Guida ed Accompagnatrice Turistica educatrice Ambientale

Satriano di Lucania. Nel Medioevo si chiamò Petrafixa, poi Pietrafesa o Petrafessa, pietra spaccata, dalla. di Salvatore Sebaste

S. Filippo Neri S. Carlo Borromeo tra gli appestati

Le pietre e i cittadini

Francavilla. sul Sinni. Comunità montana Alto Sinni

Palazzo San Gervasio. La prima fonte storica è del 1082: il conte Ruggero, figlio di Roberto il Guiscardo, dona. di Salvatore Sebaste

Maratea. di: Salvatore Sebaste Foto Bellini (Bernalda - MT) Fig. 1

ASPETTANDO SCHIFANOIA

Il gotico a Firenze. 1. Architettura gotica a Firenze

Vaglio di Basilicata. Secondo il Racioppi, il toponimo deriva dal basso latino vallum o vallium, luogo cinto da. di Salvatore Sebaste

MURO LECCESE NELLE STRATIFICAZIONI STORICHE DAL NEOLITICO ALL ETÀ MODERNA (21 marzo 2010)

Transcript:

di Salvatore Sebaste Vietri di Potenza Il toponimo potrebbe derivare da Vetere, antico, (riferito all insediamento dei Versantini, venuti dal Sannio), o da Campi Veteres, (insediamenti indigeni). La documentazione archeologica offre molti elementi per identificare i famosi Campi Veteres nell area di Vietri. Nel II secolo a.c., in località Braide, esisteva una villa, che abbandonata alla fine dello stesso secolo, fu ricostruita nel periodo augusteo, come risulta dai reperti rinvenuti. La prima documentazione dell esistenza del paese è nel libro dei Baroni (1150-1168), che riporta Vitricem, feudo di Ugo. Fino al 1826 non fa parte del territorio lucano. Paese di confine, caposaldo militare, si conosce poco la sua storia. Si sa che Federico II la inserì tra quelle città tenute alla manutenzione di particolari castelli. Vietri doveva provvedere alle spese correnti del Castello di Brienza (documento del 1239). Nella signoria del feudo si susseguirono svariati feudatari: verso la fine del dominio angioino, il feudo appartenne a Giacomo Filangieri e alla potente e nobile famiglia dei Gesualdo. Passò successivamente al conte Innigo de Guevara e poi a suo nipote don Carlo. I

CULTURA Itiner tinerari del Sacr S acro 2 Guevara si mostrarono generosi e comprensivi verso i sudditi e don Carlo nel 1562 chiamò i frati cappuccini che costruirono il convento. Appartenne poi ai Del Turo. Nel Settecento fu di Fabrizio di Sangro che successivamente lo vendette ai Caracciolo. Il nucleo antico è pittoresco. Restaurato dopo il terremoto del 1980, evidenzia una comoda pavimentazione delle strade. figura. 1 Da notare (fig. 1) l ex Palazzo ducale e (fig. 2) la Torre dell Orologio. Degni di attenzione sono i palazzi settecenteschi: Iovine, Renzi (l ex Municipio), Vignola, Guida, Taglianetti. La zona di espansione è verso la Basentana, ove si possono notare belle costruzioni moderne, tra le quali spicca il Palazzetto dello Sport. In Piazzetta Girardelli, nel centro storico, c è (fig. 3) la Chiesa Madre di San Nicola di Mira che mostra la facciata barocca e il campanile romanico con cupola rivestita di maioliche, disposte a scaglie. figura. 2 L interno barocco a tre navate, ha l abside decorato con affreschi del Settecento e col bassorilievo di una Colomba. L altare del Sacramento è in marmi policromi (1820). Da ammirare il coro (1845) con due registri e trenta stalli, rea- figura. 3 lizzato da Carmine Pascarosa, di Vietri. Nella navata destra si trova, su un meraviglioso altare in pietra e in marmi policromi a tarsia, il busto d argento di S. Anselmo, patrono del paese e (fig. 4) il gruppo scultoreo: Crocifisso e Maria Addolorata. figura. 4

La navata sinistra custodisce sculture del Settecento, tra cui (fig. 5) Madonna Immacolata (collocata sopra il bellissimo altare in pietra e marmi policromi a tarsia) e (fig. 6) S. Felice, S. Emidio e S. Ciro (sull altare di stucco). Della Chiesa di S. Giovanni, ubicata nel rione omonimo, rimangono solo i figura. 6 figura. 5 muri perimetrali in parte diroccati e l abside con le nicchie affrescate da un seguace del Maestro di Tahul (sec. XII). Gli affreschi, strappati dalla Soprintendenza ai Beni Artistici di Basilicata per il restauro, sono custoditi ancora a Matera, nell attesa del ritorno a Vietri. In Via Rocco Scotellaro è (fig. 7) la Chiesa dell Annunziata, in stile tardo barocco e romanico. Il portale è datato 1694. Particolare è il campanile basso in pietra locale. All interno, l altare maggiore è in figura. 7 marmo policromo a tarsia, mentre la Mensa e il paliotto sono in legno (1998), scolpiti da Giuseppe Cirone, di Vietri. Sulla parete destra si nota (fig. 7) il dipinto su tela ad olio di S. Michele, di figura. 8 Girolamo Bresciano di Pietragalla (doc. 1628-1645). Sulla parete sinistra si evidenziano un ciclo di affreschi che raffigurano scene della vita di Gesù (1719), come (fig. 8) la Crocifissione, dipinti da un seguace di Giovanni Todisco. Bellissima è l acquasantiera in pietra. Nella parte alta dell abitato si trova il Convento dei Cappuccini, edificato nel 1652, che conserva un rarissimo esempio di biblioteca con testi e manoscritti del Cinquecento e del Seicento. figura. 9 È annessa (fig. 9) l antica Chiesa di S. Francesco 3

CULTURA Itiner tinerari del Sacr S acro 4 (1652-53), che mostra sul piazzale antistante (fig. 10) una Croce francescana, che riporta sulle due facce le immagini di S. Francesco e di Cristo Crocifisso. Sull altare maggiore, in marmi policromi a tarsia (come gli altri altari) è sistemato un curioso polittico, assemblato nel Settecento, accostando tre tele montate su un binario per coprire un armadio portareliquie. I dipinti laterali raffigurano Santi e Sante (S. Michele, Angelo custode, S. Ludovico e S. Bonaventura) di Rinaldo Fiammingo, mentre quello centrale (fig. 11) una Deposizione di Antonio Stabile (?) del 1580. Nella cappella del Crocifisso vi è un gruppo scultoreo figura. 10 Madonna, S. Giovanni e angelo (?) in cui emerge un Crocifisso in cartapesta attribuito a S. Gerardo Maiella (1745-1755), dall intonazione devozionale. Inconsueto e raro l uso della cartapesta, anche se dal Seicento cominciò a diffondersi, specialmente in area napoletana. Detto Crocifisso fu dato in dono dal santo alla famiglia Coppola che successivamente lo regalò al convento. Sul primo altare a destra si trova (fig. 12) il dipinto ad olio su tavola Madonna degli Angeli fra S. Francesco e S. Antonio (1580), di Antonio Stabile. figura. 11 Il coro ligneo è del 1737, opera della stessa comunità monastica. In sacrestia c è (fig. 13) una fontana in pietra calcarea (fine Seicento), che evidenzia nella parte bassa un capitello centrale con volute ioniche, due volute a riccio (posticce) che coprono in parte i visi dei due figura. 12 frati a bassorilievo. In alto è lo stemma francescano. La Chiesa del Carmine, già chiesa di S. Francesco annessa al 1o convento francescano, ora in restauro, custodisce le tele dipinte ad olio: Madonna del Carmine del Cinquecento e Matrimonio mistico di S. Caterina, di Filiberto Guma (pitt. doc. 1626-1628). In periferia la Cappella della Madonna delle Grazie è nella figura. 13

figura. 14 Bibliografia via omonima. Conserva in una nicchia sull altare maggiore (fig. 14) la statua lignea (fine Cinquecento) raffigurante la Madonna delle Grazie. Il controsoffitto ligneo del Settecento evidenzia i dipinti della Madonna delle Grazie, di santi e di sante. Maria Teresa Greco, Toponomastica di Vietri di Potenza, Brienza (PZ), RCE edizioni, 2001. L. Larotonda e R. Palese, Potenza, una provincia di cento comuni, Milano, Arti grafiche Motta, 1999. Anna Grelle Iusco, Arte in Basilicata, Roma, De Luca Editore, 2001. Regione Basilicata 5