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SENATO DELLA REPUBBLICA ------------------------------------- VI LEGISLATURA ----------------------------------- (N. 2314) DISEGNO DI LEGGE d iniziativa dei senatori LIMONI, DAL FALCO, GONELLA, ROSATI, NICCOLI e ALBARELLO COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 14 NOVEMBRE 1975 Istituzione dell'università degli studi di Verona O n o r e v o l i S e n a t o r i. La vita universitaria di Verona, dopo i gloriosi precedenti dei secoli XIV-XV e un suo timido ripristino nell epoca napoleonica, è rinata nel 1959 grazie all'impulso delle forze politico-amministrative della città e della provincia, a tal fine confluite ed associate nel Consorzio per la costituzione e lo sviluppo degli studi universitari in Verona (Comune, Provincia e Camera di commercio). Prima fra tutte le città italiane di grandi tradizioni culturali e scientifiche ad interpretare nel dopoguerra la fondata esigenza di un più largo accesso dei giovani agli studi superiori, Verona ha dato inizio più di tre lustri or sono ad una serie di insegnam enti nel campo delle scienze economiche, riconosciuti dallo Stato con i decreti del Presidente della Repubblica 14 marzo 1963, n. 419, e 15 dicem bre 1965, numero 1630, riguardanti il conferimento della laurea in Economia e commercio e in Lingue e letterature straniere. Per questa prim a Facoltà, funzionante come sede distaccata dell'università di Padova, la convenzione-base del riconoscimento statale prevedeva l'accollo al Consorzio veronese di tutte le spese di gestione, nonché! degli edifici necessari ad un efficente sviluppo. Il Consorzio ha così restaurato l artistico e fatiscente Palazzo Giullari, prim a sede della ripristinata Università Atesina; ha costruito un m oderno e funzionale Palazzo per la Facoltà di economia; ha ristrutturato ad aule la vecchia Chiesa di San Francesco, destinandola ai corsi di lingue; ha affrontato l intero costo di gestione, che, partito dai 300 milioni del primo anno, è via via aum entato sino a toccare il m iliardo per ciascun esercizio. L Università di Padova e il Ministero della pubblica istruzione hanno ben presto apprezzato lo sforzo compiuto dagli Enti veronesi, ammettendo la Facoltà attiva in Verona al riparto delle somme dell'edilizia universitaria e assegnando1alla stessa 63 posti di assi-

Atti Parlamentari 2 Senato della Repubblica 2314 stente, 40 contrat Li, 10 assegni di studio e 25 cattedre: provvedim enti necessari e m eritati, perchè hanno consentito di realizzare tre nuovi palazzi (Aule per le lingue, Istituiti di lingue e il restauro del vecchio Chiostro di Santa M aria della V ittoria, destinato agli Istituti storico-economici della Facoltà), raggimi- j gendo una valida struttura didattico-scientifica, che viene invidiata dalle Facoltà consorelle. Il m enzionato Consorzio veronese, convinto che una città universitaria non può esprimere tutta la sua congeniale funzione senza un piano bene scelto e articolato di Corsi, ha promosso nel frattem po altre im portanti iniziative. Da sette anni funziona, infatti, a Verona il secondo triennio di Medicina, come raddoppio della gloriosa Facoltà medica di Padova, sempre più straripante per varie migliaia di iscritti. Anche per questo il Consorzio veronese, con lo stesso coraggio con cui ha avallato l'ardita operazione degli Istituti ospitalieri di Verona, che all'uopo hanno messo a disposizione un complesso di opere e di Istituti fra i più moderni d Italia e di Europa (con il costo di oltre 12 miliardi), si è da tem po dichiarato disponibile a dare inizio alle strutture edilizie con terreno e mezzi necessari per l attivazione del primo triennio. E in tale prospettiva sono state aperte un anno fa le iscrizioni al terzo anno del corso di Medicina, che segna il sicuro avvio al completamento dell'intera Facoltà medica, per la quale non può tardare nell'interesse dei giovani e del progresso professionale e scientifico la sanzione dello Stato. A questo proposito ci sem bra doveroso T e n d e r noto ohe gli istituti ed i gabinetti scientifici relativi ai prim i tre anni sono in fase di attuazione grazie all'offerta di un miliardo da parte di u n benemerito Istituto bancario cittadino. Per la Facoltà medica ormai com pletanda a Verona è doveroso precisare che essa ha funzionato per la parte già in atto in una sede degnissima ed esemplare; con insegnamenti im partiti da un corpo scientifico, in cui compaiono 15 professori di ruolo residenti, 48 incaricati, 59 assistenti e 40 co n trattisti: una équipe im pegnata a pieno tempo e già integrata nel mondo assistenziale e sociale scaligero. Grazie ai provvedimenti urgenti, le strutture didattiche ed assistenziali sono state ulteriorm ente potenziate. Interprete delle tradizioni umanistiche: di Verona e della necessità di preparare le nuove lieve didattiche di una scuola secondaria efficiente ed aperta, il Consorzio sette anni fa i ha convenuto con l'università m adre di attivare a Verona corsi paralleli a quelli del Magistero di Padova, adempiendo nello stesso tem po al com pito di agevolare la decongestione d ele strutture patavine, inidonee a seguire le vane migliaia di iscritti di quella Facoltà. Anche per tali Corsi il Consorzio universitario veronese ha messo a disposizione un palazzo ed altri locali, che peraltro risultano insufficienti di fronte all rapido sviluppo degli iscritti. Oltre alla messa a disposizione delle aule il Consorzio ha assicurato per la sua Facoltà umanistica un contributo di varie decine di m ilioni annui, sin dall inizio delll esperiimento. Sulla opportunità dei Corsi um anistici nel lato occidentale del Veneto non vi possono essere dubbi. Basti pensare alle 2.500 unità dei suoi iscritti in Verona, destinati a crescere non appena le insufficienti stru ttu re didattiche ed edilizie saranno consolidate. Riassumendo va ricordato che a Verona funzionano regolarm ente da vari anni: a) la Facodtà di economia e commercio con i Corsi di lingue e letterature straniere, riconosciuti dallo Stato dal 1963; b) i Corsi raddoppiati del Magistero di Padova; c) il secondo triennio raddoppiato della Facoltà di medicina di Padova, oltre al terzo anno di corso della stessa Facoltà. Queste le stru ttu re e le attività universitarie create dal Consorzio veronese, sotto i provvidi auspici dell Ateneo patavino, durante sedici aami, che hanno costituito un serissimo impegno per le energie didatticoscientifiche chiamate ad operare a Verona ed insieme uno sforzo finanziario p er il contribuente veronese, che si può calcolare in oltre 20 m iliardi complessivi. L intensa esperienza di questi lustri ha potuto m ettere in luce il notevole servizio reso

A tti Parlam entari Senato della Repubblica 2314 dalle iniziative scaligere alla cultura scientifica e professionale del Paese, grazie ai ventimila im matricolati ai vari Corsi di laurea durante questi anni e ai quasi quattrom ila laureati, che hanno qui completato gli studi universitari (1.710 in Econom ia e com m ercio; 885 in Lingue e letterature straniere; 703 in Magistero e 387 in Medicina sino alla m età del 1974). Attualmente gl i iscritti alla Facoltà di economia e commerciò sono 3.500, al Magistero 2.300 e a Medicina 1.500: circa 8.000 unità, che trovano in Verona un rapporto di arm o nica integrazione nel tessuto delle popolazioni, e tale sarà conservato anche dilatandosi alle dieci, dodicimila unità, in virtù dei nuovi corsi d i laurea erigendi. Si tra tta di una dimensione universitaria ottim ale per Verona, che tra l altro contribuisce a decongestionare la popolazione universitaria di Padova, ormai ascesa ad oltre 50.000 unità: congestione ben superiore a quella della stessa capitale, ove si tenga conto del divario degli abitanti fra Roma e Padova. Il problem a degli insediam enti delle Facoltà universitarie anche nello spirito delle nuove disposizioni non può essere invero dissociato dalle precise esigenze delle varie regioni. Nel caso di Verona si calcola che l area gardesano-atesina non servita da Università di Stato risu lti di una popolazione di circa 2 milioni di abitanti: tanti in- j fatti comprende la grande fascia geo-demo- j grafica che si stende longitudinalmente dal! Brennero al Po, form ata dalle province di j Bolzano, Trento, Verona e Rovigo, con par- j ziaie quanto notevole gravitazione di Vicenza, Brescia e Mantova. La scolarità universitaria di questa vasta zona, anche calcolata sulla media nazionale complessiva di aree meno sensibili agli studi superiori (poco meno de1! 2 p er cento della popolazione italiana), evidenzia una dom anda universitaria di oltre 30.000 unità, ohe determ inano in m odo preciso l indilazionabile necessità di un Ateneo di Stato funzionante nel cuore della vasta regione in discorso. Questa realtà, che non può non essere subito affrontata in una razionale program m azione territoriale di nuovi insediamenti universitari concepiti con criteri di efficenza., giustifica ampiamente non solo le meritorie iniziative sin qui sostenute per buona p arte dal Consorzio veronese, m a anche la creazione di una autonom a Università, che, articolata in vari Corsi di laurea, possa soddisfare le m oderne esigenze di cultura superiore provenienti da una zona ricca di tradizioni scientifiche e di ferm enti socioeconomici in grande sviluppo. Di fro n te alle stru ttu re da vari anni operanti a Verona con esemplare prestigio, sia nel campo didattico ohe scientifico, e alla im possibilità per gli E n ti veronesi di fronteggiare ulteriormente il peso di un servizio, che riguarda in buona parte la com unità nazionale, siamo certi ohe la proposta di creazione dell Università atesina sarà sostenuta ed accolta da tu tti gli onorevoli senatori, sicuram ente sensibili alla salvaguardia e al consolidam ento di iniziative di così docum entata serietà e di pari incidenza nella formazione civile e professionale dei giovani.

Atti Parlamentari. _ 4 Senato della Repubblica 2314 DISEGNO DI LEGGE Art. 1. È istituita l'u niversità degli studi di Verona. Art. 2. Le facoltà della nuova Università sono: a) facoltà di economia e commercio; b) facoltà di lingue e letteratu re straniere; c) facoltà di m edicina e chirurgia; d) facoltà di magistero (laurea in m aterie letterarie, laurea in pedagogia); e) eventuali altri corsi di laurea possono essere proposti dalla Commissione m inisteriale di cui all articolo 3. Art. 3. È istituita una Commissione ministeriale incaricata del progetto di attuazione dell'università. Detta Commissione, nom inata dal M inistro della pubblica istruzione, risu l ta così composta: a) un rappresentante dell Università di Padova; b) il presidente ed il vice presidente del Consorzio per la costituzione e lo sviluppo degli studi universitari in Verona; c) due rappresentanti della regione Veneto; d) due rappresentanti del comune di Verona; e) due rappresentanti deu Amministrazione provinciale di Verona; f) un rappresentante della Camera di com m ercio di Verona; g) cinque docenti universitari; h) quattro studenti universitari; i) tre.rappresentanti delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a. livello nazionale;

A tti Parlamentari 5 Senato della Repubblica 2314 l) un rappresentante del m ondo produttivo; m) un rappresentante del Ministero della pubblica istruzione; n) un rappresentante del Ministero del tesoro. Un terzo dei rappresentanti di cui alle lettere e), d) ed e) sarà riservato alle minoranze. Tre degli studenti di cui alla lettera li) saranno designati dalle assemblee di facoltà ed uno dagli studenti lavoratori. Art. 4. Il Ministro della pubblica istruzione, con propri decreti, a norm a delle leggi vigenti, provvede agli adem pim enti di attuazione. Art. 5. Per l'organizzazione amministrativa e il completamento dei vari corsi di laurea sarà prioritariam ente utilizzato il personale oggi dipendente dall'università di Padova e dal Consorzio universitario, che passa per ciò stesso alle dipendenze della nuova Università di Verona. Art. 6. Fino alla concreta definizione delle stru t ture richieste dalla nuova Università di Verona, l Università di Padova è autorizzata a continuare le attività didattiche e scientifiche attualm ente distaccate nella sede di Verona. Art. 7. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, calcolati in lire q u attro miliardi e mezzo, si provvederà con il ricorso al fondo globale, salvo i m aggiori oneri derivanti dalle proposte di cui alla lettera e) dell'articolo 2. Il Consorzio p er la costituzione e lo sviluppo degli studi universitari di Verona contrib u irà nella m isura annua di lire 200 milioni.