Non so se vi capita mai di soffermarvi ad ascoltare



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Comunità di Sabbioneta - Breda Cisoni - Villa Pasquali - Ponteterra EDITORIALE ELOGIO DEL DISCERNIMENTO Non so se vi capita mai di soffermarvi ad ascoltare la gente che parla. A me piace molto, non per fare incetta di pettegolezzi - cosa che non è certamente raccomandabile - ma, semplicemente, per capire cosa frulla nella testa delle persone. Provate a fare questo esercizio al bar, dalla parrucchiera, su un treno, e scoprirete strani mondi. Sì, perché, in un numero elevatissimo di casi, si scopre quanto sia vero il vecchio proverbio che dice: prendere lucciole per lanterne, espressione idiomatica della lingua italiana che si utilizza per indicare un vistoso errore o la confusione di una cosa con un altra, così lo spiega Wikipedia. Ascoltando la gente, ho la netta impressione che il pensiero, la logica, la razionalità, stiano sempre più ritraendosi dai ragionamenti diffusi, per lasciare campo a impressioni, umori, slogans, frasi fatte, luoghi comuni, in una insalata mista di banalità e di superficialità che non fa certo onore all intelligenza. Il processo, per la verità, era già iniziato tempo fa, se Søren Kierkegaard (Copenaghen, 5-5-1813-11-11-1855), nel suo Diario, descriveva la condizione dell uomo moderno con questo paragone: La nave è in mano al cuoco di bordo e ciò che trasmette il megafono del comandante non è più la rotta, ma ciò che mangeremo domani. Davvero se la mente ed il cuore di ciascuno non sono abitati da qualcosa di grande e di nobile, la vita si riduce ad un chiacchiericcio sterile e privo di discernimento. Basta già la televisione a trasformare il nostro mondo in discarica, non mettiamoci del nostro! Non so chi l ha detto, ma so che ha perfettamente ragione, chi ha affermato che Le grandi menti discutono delle idee, le persone medie discutono dei fatti, le piccole menti (s)parlano delle persone. E visto che ci incamminiamo e ci prepariamo al Natale, devastato da messaggi pubblicitari che dissacrano quanto per noi credenti vi è di più sacro, ovvero l incarnazione del Figlio di Dio, mi piace ricordare un monito che ho letto, alcuni anni fa, su uno dei banchi del Christkindlmarkt (mercatino di Natale) di Bressanone: Stai attento ai tuoi pensieri, perché diventano parole. Stai attento alle tue parole, perché diventano fatti. Stai attento ai tuoi fatti, perché diventano abitudini. Stai attento alle tue abitudini, perché diventeranno il tuo carattere. Stai attento al tuo carattere, perché diventerà il tuo destino. Mi sembra, questo, un bellissimo elogio di un arte dimenticata e sicuramente da riscoprire: il DISCERNIMENTO, ovvero la facoltà della mente di giudicare, valutare, distinguere rettamente, separando ciò che è buono da ciò che è cattivo, ciò che è vero da ciò che è falso, ciò che è apparenza da ciò che è sostanza. Il discernimento è certamente una dote umana, ma è, soprattutto, una virtù cristiana, perché esso permette innanzitutto di cogliere dentro di noi se, in una certa idea, o ispirazione, o comportamento, vi è la presenza di Dio oppure no. Avere questa sensibilità è molto importante per la vita del cristiano, perché spesso si tende a percepire come segno della volontà di Dio ciò che invece non lo è. Il discernimento ci fa percepire una parola o un fatto come azione di Dio in noi e per noi, e ci aiuta ad assecondarla. Questo dono permette anche di riconoscere l azione vera della Grazia di Dio, distinguendo gli impulsi che provengono dagli inganni del demonio, il quale, talvolta, può presentarsi sotto le apparenze del bene. Lo ricorda saggiamente l apostolo, quando scrive: Ca- ANNO QUATTRO - Nº 3 - DICEMBRE 2013 - OFFERTA LIBERA

2 Quattro Parole rissimi, non credete ad ogni spirito, ma discernete gli spiriti che sono da Dio, poiché molti falsi profeti sono passati al mondo (cfr. 1 Gv 4, 1). In questo caso Giovanni tratta del discernimento degli spiriti, che lo Spirito ci dona per farci affrontare vittoriosamente la lotta tra la carne e lo Spirito (a questo proposito, per approfondire, si vedano i nn. 2846-2849 del Catechismo della Chiesa Cattolica). Senza il discernimento non si può vivere nella conoscenza e nella pratica della volontà di Dio. È perciò una necessità che si impone ai cristiani maturi. Il discernimento non è solo una capacità naturale, ma un dono dello Spirito che educa il cuore, infondendo quella particolare sensibilità, che la carne non possiede, di captare la presenza di Dio e l azione della Grazia. Credo sia quanto mai necessario ed urgente attrezzarci di questo discernimento spirituale su qualsiasi aspetto della vita: dalla politica all economia, dalla educazione alla salute, dalla gestione del tempo libero ai diritti-doveri che ci competono. Ma questo discernimento è quanto mai necessario anche all interno della Chiesa, perché di cristiani che ragionano per impressioni, umori, slogans, frasi fatte, luoghi comuni, in una insalata mista di banalità e di superficialità, che non fa certo onore all intelligenza, ce ne sono troppi. Il discernimento spirituale riguarda qualsiasi aspetto della vita cristiana: dalla celebrazione dei Sacramenti alla figura del Papa; dalle aspettative sugli Oratori alle attività delle Parrocchie; dalla morale evangelica alla presenza dei credenti nella società; dalla missione dei preti al problema delle vocazioni; dalla gestione dei beni economici alle priorità educative. La Chiesa deve essere una scuola di discernimento, e lo può diventare se guarda a dei modelli credibili: l Evangelo, i santi. Nei Vangeli dell infanzia si legge che, nel momento della nascita di Cristo, Maria si è trovata avviluppata da eventi tanto semplici e tanto grandiosi da rischiare la confusione, e si è districata, in questa sorta di labirinto, meditando nel suo cuore, per poter capire, per poter discernere, per poter trattenere, ciò che era vero, buono, giusto, e santo. San Lorenzo Giustiniani, nei suoi sermoni, così commenta questo atteggiamento della Vergine: Maria meditava nel suo cuore tutto ciò che assimilava con la lettura, la vista, l udito, e che crescita grande realizzava nella fede, che acquisto faceva in meriti, di quanta saggezza veniva illuminata e di quale incendio di carità andava sempre più avvampando! Schiudeva verso di sé la porta dei misteri celesti e si colmava di gioia, si arricchiva copiosamente del dono dello Spirito, orientandosi verso Dio, e nel medesimo tempo si conservava nella sua profonda umiltà. L opera del dono divino ha questo di caratteristico, che eleva dagli abissi al vertice e porta di gloria in gloria.... Ricordati che Dio ricerca piuttosto l intenzione, con la quale compiamo le nostre azioni, che l opera medesima che noi facciamo. Perciò sia che ci rivolgiamo con l anima a Dio mediante la contemplazione e ci dedichiamo a lui, sia che attendiamo al progresso delle virtù e ci occupiamo assiduamente in opere buone a servizio del prossimo, tutto facciamo in modo da sentirci sempre spinti dalla carità. Ripetiamo, infatti, che l offerta spirituale che purifica noi e sale gradita a Dio, non é tanto l opera delle nostre mani in se stessa, quanto il sacrificio spirituale che si immola nel tempio del cuore, ravvivato dalla presenza e dal compiacimento di Cristo Signor nostro. Nel tempo caotico in cui siamo chiamati a rendere ragione della speranza che è in noi, una delle più efficaci testimonianze che possiamo rendere alla società è quella di gente che sa vedere - giudicare - agire, con una sapienza che non è nostra, ma è frutto di una frequentazione di Dio e della sua Parola. Il Natale che celebriamo ci assicura che anche quest anno, ancora e sempre, il Verbo si fa carne e pone la sua tenda in mezzo a noi. Dio ci frequenta e ci invita a frequentarlo, ci educa a vedere con i suoi occhi, a giudicare con la sua mente, ad agire con il suo cuore. Non è necessario diventare dei Salomone, basta essere, anzi, basta vivere da figli di Dio, ed il discernimento del vivere sarà per noi pane quotidiano. Invito tutti e ciascuno, a fare propria, in questi giorni, quella splendida preghiera che la Liturgia ci pone sulle labbra il primo giorno della Novena del Natale, con la prima delle antifone O : O Sapienza, che esci dalla bocca dell Altissimo, ti estendi ai confini del mondo, e tutto disponi con soavità e con forza: vieni, insegnaci la via della saggezza. È questo il contenuto del mio augurio natalizio per tutti e per ciascuno. Invoco questa sapienza su di me, perché ne ho davvero bisogno, su Don Davide, su Don Ennio e Don Pietro, sulle Suore e sulle catechiste, sui membri dei Consigli e su tutti coloro che lavorano per il bene della Comunità Pastorale, sui bambini, sui ragazzi e sui giovani, sugli adulti e sugli anziani, sulle famiglie e sugli ammalati, su chi cerca lavoro, casa, un cuore accogliente, su chi ha smarrito la fede, la speranza e la carità, sui vicini e sui lontani, su tutti gli uomini e le donne di buona volontà. Questo sia il nostro buon Natale. Don Samuele

Comunità di Sabbioneta - Breda Cisoni - Villa Pasquali - Ponteterra 3 Su queste pagine, tempo fa, si ragionava sul fatto che l oratorio dovrebbe essere 1) un luogo stabile; 2) di relazioni cristiane; 3) focalizzato sui giovani. Avendo già parlato del primo punto, ci concentriamo ora sul secondo. Possiamo dire che i nostri oratori (parliamo di Sabbioneta e Breda Cisoni, che oltre alle attività strettamente catechistiche contano anche su di un notevole andirivieni di ragazzi) siano luoghi di relazioni cristiane? Credo si possa senz altro dire che, per lo meno, lo sforzo c è. Aggiungerei anche che tutti noi siamo moralmente obbligati a fare del nostro meglio perché ciò avvenga. Ogni aspetto della vita di un oratorio deve essere decisamente immerso in un atmosfera cristiana. Chi si preoccupa solo del gioco, o della progettazione di occasioni per ritrovarsi, non sta andando al cuore, all essenza di un oratorio. Chiedere una maggiore offerta di momenti di aggregazione senza, per lo meno, avere un minimo di vita di fede, con tutto ciò che essa comporta anche in termini di appuntamenti formativi, vuol dire non essere coerenti. L oratorio è sì per tutti, ma deve anche migliorare la fede di tutti, e non semplicemente livellarsi al piano terra per trovare uno standard basso che non comporti uno sforzo cristiano per nessuno. L oratorio infatti nasce come luogo dedicato al compito di mettere in condizione di vivere la fede in un ambiente favorevole ed accogliente e non potrà mai staccarsi da questa sua anima. Il catechismo, per bambini, adolescenti e giovani è l anima nobile di questo ambiente educativo. L Azione Cattolica Ragazzi viene subito dopo, al secondo posto. Tutto il resto, anche le attività di carattere più ludico o ricreativo, non può comunque staccarsi dall obiettivo della crescita cristiana. A volte, per questioni pastorali, è opportuno che nell oratorio si inseriscano momenti che hanno poco a che fare con la missione educativa principale e si è spinti a farlo per supplire a funzioni che altri enti non hanno la forza di svolgere. Ma tali iniziative non devono mai far smarrire lo scopo primario: l educazione alla vita nel Vangelo. L oratorio ha un suo DNA specifico, che ha strettamente a che fare con la fede, e che ogni richiesta rivolta a questa agenzia educativa va calibrata tenendone conto. Qualcuno potrebbe dire: sì, ma noi, in questo periodo di generale individualismo e disaffezione alla vita comunitaria, gli oratori dobbiamo cercare di popolarli in ogni modo. Popolarli, sì. Ma non ad ogni costo. Una damigiana si può riempire di tanti liquidi, volendo, anche di acqua sporca, anziché aspettare pazientemente il tempo della vendemmia. Con l unico risultato, però, che ci si ritrova poi comunque senza vino e con, in più, un recipiente da ripulire. Noi, invece, vogliamo ambienti cristianamente curati, educativamente qualificati, moralmente buoni. Per questo, il primo frequentatore e l ospite più desiderato di questi ambienti deve sempre essere Gesù Cristo, con lo stile che Lui ci insegna. Siamo ancora in grado di offrirgli cittadinanza tra queste quattro mura? Ci sembra un modello ispiratore o uno scomodo vincolo? È un pensiero ricorrente o, magari, una noia da scacciare? L anima cristiana dell oratorio è direttamente proporzionale alle fede di chi lo frequenta. Impegniamoci tutti perché gli unici a garantirvi un presidio di fede non siano soltanto il prete e le catechiste. Don Davide COMPITI? INSIEME È PIÙ BELLO... Nei nostri due oratori, di Sabbioneta e Breda Cisoni, per i ragazzi delle scuole medie e superiori è possibile, una volta a settimana, svolgere i compiti con la supervisione di don Davide, l aiuto reciproco (e qualche supporto esperto, se i numeri lo renderanno necessario): A Breda Cisoni per le medie e le superiori: venerdì dalle 16 alle 17,30 A Sabbioneta per le medie: lunedì dalle 16 alle 17,30; per le superiori: mercoledì dalle 16 alle 17,30. IL NOSTRO SITO PARROCCHIALE, UNA FINESTRA SULLA REALTÀ SABBIONETANA E LE SUE QUATTRO PARROCCHIE... Su www.quattroparole.com trovate tutte le notizie sulla vita delle nostre quattro comunità parrocchiali, aggiornatissime ogni settimana. Un appuntamento imperdibile per chi ha dimestichezza con Internet. GITA A ROMA Gli oratori di Sabbioneta e Breda Cisoni, dal 2 al 5 gennaio, organizzano una gita a Roma per i ragazzi delle medie e delle superiori ed eventuali genitori. La quota è di euro 300, per iscriversi si può contattare don Davide, a cui si possono domandare anche i moduli. Programma di massima: 1 giorno: Partenza h 7, sosta ad Orvieto (Pozzo di S. Patrizio, Duomo) pranzo al sacco. arrivo nel tardo pomeriggio a Roma, sistemazione e cena. Visita al presepe di piazza San Pietro 2 giorno - Roma, centro storico: piazza del Popolo, parco di Villa Borghese, Trinità dei Monti, scalinata di piazza di Spagna, via Condotti, via del Babuino, via del Corso, Fontana di Trevi, Palazzo Chigi e Montecitorio, visita al Pantheon, Palazzo Madama e piazza Navona. Rientro e cena. Giro per le vie di Trastevere. 3 giorno - Roma antica: Circo Massimo, Bocca della Verità, Arco di Costantino, il Colosseo, i Fori Romani, S. Pietro in Vincoli (Mosè di Michelangelo), piazza del Campidoglio, Fori Imperiali e Altare della Patria. S. Maria Maggiore. Rientro e cena. Giro per il Gianicolo. 4 giorno - Domenica: in S. Pietro la messa con il Papa. Visita della Basilica. Pranzo al sacco. Sosta a S. Paolo fuori le mura. Partenza nel primo pomeriggio e rientro in serata. FESTE DI COMPLEANNO Gli Oratori sono disponibili e ben felici di ospitare feste di compleanno per i ragazzi di qualsiasi età, meglio se raggruppate, per incrementare il senso comunitario. Basta parlarne con Don Davide.

4 Quattro Parole FAMIGLIA: UNA PRIORITÀ Non è facile dire di SÌ alla famiglia. Non è facile dire di SÌ al proprio marito o alla propria moglie o ai propri figli. Certo il giorno del matrimonio è stato un giorno di festa, dove si è coronato un sogno, dove col sorriso o con l emozione il SÌ era carico di energia e volontà. Ma dire di Si tutti i giorni è ben altra cosa! E non è facile! Al contrario dire di NO è più semplice, perché col No ci si difende, si tutelano il nostro essere, le nostre teorie, il nostro carattere. Quando si dice di SÌ invece, magari non sempre consapevolmente, si sa che si sta giocando una parte di sé, che in qualche modo deve avvenire in noi un cambiamento, non fine a sé stesso, ma per l Altro. Per la realizzazione dell Altro. Molti ragionano dicendo È giusto dare se si riceve qualcosa indietro. Ma se la porta è chiusa nel dare, difficilmente si riuscirà a vedere tutto ciò che si riceve. Il dare, dicendo amorevolmente SÌ, inizia in perdita! Inizia con sacrifici per tenere a bada un po di orgoglio e di amor proprio. Si perché i cambiamenti arrivano, anche se non li vuoi, e la prima a cambiare è la coppia che è chiamata a dire SÌ al passaggio dall amore/innamoramento che coinvolge le emozioni, propone tenerezza ed attrazione, ad un amore/maturità che promuove la scoperta di un senso interiore, l accoglienza reale dell altro così come è, nella volontà di un progetto comune in divenire. Passaggi naturali, che se accolti con un SÌ, diventano scoperta che la vita non è monotona ma desiderosa di manifestarsi nella pienezza dell umanità, creata per arrivare ad essere bella, buona e beata. Da qui l importanza di alimentare, come fosse un figlio, la propria coppia e la propria famiglia, di arricchirla e anche di scoprirla giorno dopo giorno, nelle piccole cose, nei semplici gesti, ricercando non il mero piacere dell altro ma ciò che fa bene alla coppia, alla sua unità, pur nella differenza di due individualità e soprattutto di due generi. Che peccato soffocare la coppia con le bollette da pagare o la televisione sempre accesa o con dialoghi da alfabeto morse! Non dimentichiamo poi che la famiglia è tale non solo dentro le quattro mura casalinghe ma è parte di una Parrocchia che alle famiglie ci tiene. Ecco le prossime occasioni d incontro dove la famiglia è al centro: DOMENICA 29 DICEMBRE, Festa della Sacra Famiglia con ANNIVERSARI DI MATRIMONIO a Sabbioneta. SABATO 11 GENNAIO 2014, alle ore 20 in Oratorio a Sabbioneta INCONTRO GIOVANI COPPIE di sposi. Un momento di riflessione e convivialità. DOMENICA 2 FEBBRAIO, alle 15.30 a Breda Cisoni INCON- TRO PER GENITORI sul tema educazione all affettività dai 7 ai 14 anni. Concludendo: Non ci sono parole per esprimere l abisso che corre fra l esser soli e l avere un alleato. Si può concedere ai matematici che quattro è due volte due; ma due non è due volte uno: due è duemila volte uno. (G. K. Chesterton). Lorenzo e Anna Margini sposi FAMIGLIE GIOVANI, FATEVI AVANTI Continuano gli incontri delle giovani famiglie di tutta la Comunità pastorale a mesi alterni. Sabato 11 gennaio, alle ore 20,00, in oratorio a Sabbioneta sono invitate le famiglie giovani (coppie sposate da meno di dieci anni, con o senza bambini) per un incontro su come vivere la fede in famiglia, seguito da una cena. È garantito il servizio di babysitter per i figli. Tutte le coppie giovani, di tutte le parrocchie della nostra Comunità Pastorale, sono vivamente invitate a partecipare. Ogni coppia partecipante è pregata di avvisare, almeno entro sabato 4 gennaio, Lorenzo Margini a lorenzo.margini@tiscali.it. VISITA E BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE L anno della fede appena concluso ha avuto come momento rilevante e qualificante la visita e la benedizione a tutte le famiglie della Co-munità pastorale. I sacerdoti hanno suonato 1.700 campanelli, ed anche se non è stato possibile incontrare proprio tutte le famiglie, per motivi di lavoro, sostanzialmente, almeno il desiderio e lo sforzo di un incontro, di un dialogo, di una preghiera e della benedizione si è esteso a tutti. L impegno è stato notevole, ma anche la soddisfazione, pertanto si vorrebbe che la visita e la benedizione delle famiglie diventasse una realtà permanente, che si estende a tutto l anno, così da poter passare, almeno una volta l anno, in tutte le case. Dove i sacerdoti non hanno trovato nessuno hanno lasciato nella cassetta della posta l immagine della benedizione. Chi proprio desiderasse incontrare in casa i sacerdoti prenda contatto con loro. FAMIGLIE IN VIAGGIO... La nostra Comunità Pastorale «Maria Madre della Chiesa» organizza per tutti, ma soprattutto per famiglie e giovani adulti, un Viaggio in Normandia e Bretagna. Questo il programma: 1 giorno - sabato 16 agosto Sabbioneta, Vezelay (basilica di Santa Maria Maddalena) 2 giorno - domenica 17 agosto Vezelay, Cattedrale di Bourges, Chambord, il maggiore dei castelli della Loira, Cattedrale di Le Mans, Mont Saint Michel. 3 giorno - lunedì 18 agosto Intera giornata è dedicata a Mont St. Michel ed eventualmente a St. Malo. 4 giorno - martedì 19 agosto Lisieux, patria di S. Teresa, Abbazia di Jumièges, Rouen, dove fu arsa Giovanna D Arco. 5 giorno - mercoledì 20 agosto Mont St Michel - Caen - Falesie di Etretat - Bayeux 6 giorno - giovedì 21 agosto Costa di granito Rosa - Ploumanach - Perros - Guirec - Tregastel - Calvario di Guimiliau - Locronan. 7 giorno - venerdì 22 agosto Dol-de-Bretagne - Dinan - Quimper - Concarneau - sito megalitico di Carnac - Vannes. 8 giorno - sabato 23 agosto Chartres con la stupefacente cattedrale - Orleans - Abbazia di Saint- Benoît-sur-Loire Fleury - Cluny. 9 giorno - domenica 24 agosto Abbazia di Cluny - Visita alla comunità di Taizé e partecipazione all Eucarestia - Sabbioneta. Nel corso del viaggio si trascorreranno 1 notte a Vezelay, 6 notti nei pressi di Mont St. Michel, 1 notte a Cluny. Quota di partecipazione pro capite: 1120,00 con numero minimo 20 partecipanti paganti 970,00 con numero minimo 30 partecipanti paganti 900,00 con n minimo 40 partecipanti paganti. Il prezzo è comprensivo di servizio pullman gran turismo, trattamento di mezza pensione in hotel, sistemazione in hotel 3 e 4 stelle, assicurazione personale medico - bagaglio - iva e tasse, organizzazione tecnica agenzia Vous Allez Viaggi snc - Ghedi -. Iscrizioni al più presto, versando una caparra di 300, per poter stabilire la fattibilità del viaggio.

Comunità di Sabbioneta - Breda Cisoni - Villa Pasquali - Ponteterra 5 UNA FAMIGLIA INUSUALE: S. GIANNA BERETTA MOLLA E LA SUA RELIQUIA A VIGORETO Nel giorno della Prima Comunione, Chiesa di S. Grata, Bergamo Alta 4 aprile 1928 Gianna Beretta Molla nacque a Magenta (Milano), da genitori profondamente cristiani, il 4 ottobre 1922, e l 11 ottobre ricevette il S. Battesimo. Decima di tredici figli, di cui tre si consacrarono a Dio: Enrico - padre Alberto, medico missionario cappuccino in Brasile; Giuseppe, sacerdote ingegnere nella diocesi di Bergamo; Virginia, medico e religiosa canossiana missionaria in India. La famiglia Beretta abitò prima a Milano, quindi a Bergamo. Il papà Alberto fece enormi sacrifici perché tutti i figli potessero studiare sino alla laurea, riducendo tutte le spese inutili. Uomo dalla fede profonda e gioiosa, fu di grande esempio: ogni giorno si alzava alle 5 per recarsi alla S. Messa. Anche la mamma, Maria De Micheli, aveva una fede profonda, spirito di carità, carattere umile e forte. Si recava anch ella ogni giorno alla S. Messa, insieme ai suoi figlioli. Mamma Maria si occupò di ciascun figlio come se ne avesse uno solo; li correggeva aiutandoli a capire gli sbagli. LA GIOVINEZZA Gianna crebbe con grande fede, grazie all educazione cristiana, e considerò la vita come un dono meraviglioso di Dio- Provvidenza, fondando ogni gesto nella preghiera. Dal giorno della Prima Comunione, a soli cinque anni e mezzo, andò con la mamma tutte le mattine alla Messa: la S. Comunione divenne il suo cibo indispensabile di ogni giorno. Crebbe serena, prodigandosi per i fratelli e le sorelle, senza mai stare in ozio: amava tutte le cose belle, la musica, la pittura, le gite in montagna. Nel gennaio 1937 la famiglia si trasferì a Genova Quinto al Mare, qui Gianna si iscrisse alla 5ª ginnasio presso l Istituto delle Suore Dorotee. In questi anni Gianna maturò profondamente la sua vita spirituale. Durante un corso di S. Esercizi Spirituali, Gianna, a quindici anni e mezzo, fece l esperienza fondamentale e decisiva della sua vita. Di questi Esercizi è rimasto un quaderno, di trenta pagine, di Ricordi e Preghiere, tra i cui propositi si legge: Voglio temere il peccato mortale come se fosse un serpente; e ripeto di nuovo: mille volte morire piuttosto che offendere il Signore. E tra le sue preghiere: O Gianna sulle nevi del Sestriere, aprile 1955 Gesù ti prometto di sotto- mettermi a tutto ciò che permetterai mi accada, fammi solo conoscere la tua Volontà.... Contribuì in modo determinante a far maturare il cammino spirituale di Gianna l azione pastorale del suo Parroco, il noto liturgista Mons. Mario Righetti, suo direttore spirituale, che l ebbe attiva collaboratrice nell Azione Cattolica, e le inculcò l amore alla liturgia, per lei una fonte di vita spirituale. Nell ottobre 1941, ritornò a Bergamo, dove, nell anno della maturità classica, perse entrambi i genitori, a poco più di quattro mesi di distanza l una dall altro, la mamma, il 29 aprile 1942, a 55 anni, e il papà, il 10 settembre, a 60 anni. LA MATURITÀ Dopo la morte dei genitori, Gianna ritornò a Magenta e si iscrisse e alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, a Milano e a Pavia, dove si laureò il 30 novembre 1949. Sempre dolce, volitiva e riservata, andò affinando la sua spiritualità: quotidianamente ella partecipava alla S. Messa e alla S. Comunione, faceva la Visita al SS. Sacramento e la meditazione, recitava il S. Rosario, si impegnava tra le giovani nell Azione Cattolica e nelle Conferenze delle Dame di San Vincenzo. Una sua compagna di liceo testimonia: Gianna donava il suo sorriso aperto, pieno di dolcezza e di calma, riflesso della gioia serena e profonda dell anima in pace. Dopo la laurea in Medicina, nel 1950, Gianna aprì un ambulatorio medico a Mesero. Si specializzò in Pediatria a Milano, e predilesse, tra i suoi assistiti, poveri, mamme, bambini e vecchi. Medico stimato, praticava il lavoro come una missione, accrebbe il suo impegno nell Azione Cattolica, e continuò a sfogare con la musica, la pittura, lo sci e l alpinismo, la sua grande gioia di vivere. Si interrogava, pregando, sulla sua vocazione, che considerava un dono di Dio, perché: Dal seguire bene la nostra vocazione dipende la nostra felicità terrena ed eterna. Le lettere del fratello padre Alberto maturarono in lei la decisione di raggiungerlo per aiutarlo. Ma la sua costituzione fisica non era robusta, e il suo direttore spirituale riuscì a convincerla che non era quella la sua strada. L 8 dicembre 1954 Gianna incontrò l uomo della sua vita, l ingegner Pietro Molla, dirigente della Il giorno delle nozze nella casa dei nonni paterni, Magenta, 24 settembre 1955

6 Quattro Parole decisioni, si sentì in obbligo di doverle rispettare, anche se le conseguenze erano dolorose per lui e per i loro figli. La scelta di Gianna fu dettata dalla sua coscienza di madre e di medico, dalla sua fede, dalla sua convinzione del diritto sacro alla vita, dall eroismo dell amore materno e dalla fiducia nella Provvidenza. In viaggio di nozze nel parco della Villa di Tivoli (Castelli Romani), settembre 1955 S.A.F.F.A., fabbrica di fiammiferi di Magenta, appartenente egli pure all Azione Cattolica, impegnato nella sua parrocchia. IL FIDANZAMENTO E IL MATRIMONIO Il fidanzamento ufficiale si tenne l 11 aprile 1955, con la S. Messa celebrata da Don Giuseppe, fratello di Gianna. Gianna e Pietro vissero il loro amore alla luce della fede. Carissimo Pietro..., gli scrisse Gianna nella sua prima lettera, il 21 febbraio 1955, ora ci sei tu, a cui già voglio bene ed intendo donarmi per formare una famiglia veramente cristiana. Ti amo tanto tanto, Pietro, - gli scrisse il 10 giugno 1955 - e mi sei sempre presente, cominciando dal mattino quando, durante la S. Messa, all Offertorio, offro, con il mio, il tuo lavoro, le tue gioie, le tue sofferenze, e poi durante tutta la giornata fino alla sera. Si preparò spiritualmente a ricevere il Sacramento dell Amore con un triduo, S. Messa e S. Comunione, che propose anche al futuro marito: Pietro ringraziò Gianna del santo pensiero del Triduo, e lo accolse con entusiasmo. Gianna e Pietro si unirono in matrimonio il 24 settembre 1955, nella Basilica di San Martino a Magenta. Si stabilirono a Ponte Nuovo, dove Gianna svolse con dedizione il compito di responsabile del Consultorio delle mamme e dell Asilo nido, e prestò assistenza medica volontaria nelle Scuole Materna ed Elementare. Fu moglie felice, e il Signore presto esaudì il suo desiderio di diventare mamma di tanti bambini: nel 1956 nacque Pierluigi, nel 1957 Mariolina e nel 1959 Laura. Gianna seppe armonizzare i suoi doveri di madre, di moglie, di medico, la sua grande gioia di vivere e la sua fede. IL MISTERO DEL DOLORE E LA FIDUCIA NELLA PROVVIDENZA Nel settembre 1961, al secondo mese di una nuova gravidanza, a Gianna fu scoperto un voluminoso fibroma, tumore benigno, all utero. Prima dell intervento, ben sapendo il rischio che avrebbe comportato il continuare la gravidanza, supplicò il chirurgo di salvare la vita che portava in grembo e si affidò alla preghiera e alla Provvidenza. La vita fu salva. Mi disse esplicitamente - ricorda il marito Pietro - con tono fermo e al tempo stesso sereno, con uno sguardo profondo che non dimenticherò mai: Se dovete decidere fra me e il bimbo, nessuna esitazione: scegliete - e lo esigo - il bimbo. Salvate lui. Pietro, che conosceva benissimo la generosità di Gianna, il suo spirito di sacrificio, la ponderatezza e la forza delle sue scelte e delle sue IL SACRIFICIO E IL DONO DELLA VITA Nel pomeriggio del 20 aprile 1962, Venerdì Santo, Gianna fu nuovamente ricoverata nell Ospedale S. Gerardo di Monza, dove le fu provocato il parto, ritenuta la via meno rischiosa, senza esito favorevole. Il mattino del 21 aprile, Sabato Santo, diede alla luce Gianna Emanuela, per via cesarea, e per Gianna iniziò il calvario della sua passione. Dopo qualche ora le sue condizioni si aggravarono: febbre, sempre più elevata, e sofferenze addominali atroci per il subentrare di una peritonite settica. Gianna, ricorda la sorella Madre Virginia, solo raramente svelava le sue sofferenze. Ha rifiutato ogni calmante per essere sempre consapevole di quanto avveniva e presente a se stessa. Non solo, ma per essere lucida nel suo rapporto con il suo Gesù, che costantemente invocava. Sapessi quale conforto ho ricevuto baciando il tuo Crocifisso!, le disse Gianna. Nonostante tutte le cure praticate, le sue condizioni peggiorarono di giorno in giorno. All alba del 28 aprile, Sabato in Albis, venne riportata, nella sua casa di Ponte Nuovo, dove morì alle ore 8 del mattino. Aveva solo 39 anni. I suoi funerali, celebrati nella Chiesetta di Ponte Nuovo, furono una grande, unanime, manifestazione di profonda commozione, di fede e di preghiera. Fu sepolta nel Cimitero di Mesero, paese natale del marito Pietro, dove Gianna riposa tuttora nella Cappella della Famiglia Molla, mentre rapidamente si diffuse la fama di santità per la sua vita e per il gesto di amore grande, incommensurabile, che l aveva coronata. Dal sito www.giannaberettamolla.org LA RELIQUIA DI S. GIANNA A VIGORETO Dopo avere ascoltato la toccante testimonianza di Gianna Emanuela Molla su sua madre, nel corso del Quaresimale 2013, abbiamo chiesto alla Curia di Milano una reliquia di questa straordinaria donna e santa del nostro tempo e la Curia Ambrosiana, con atto di squisita gentilezza, ci ha inviato questa reliquia accompagnata dall autentica, firmata dal Cardinale Dionigi Tettamanzi. La reliquia verrà esposta stabilmente nel santuario di Vigoreto, affinché sia sempre di più un riferimento naturale e significativo per tutte le famiglie. Nella domenica della Sacra Famiglia, il 29 dicembre, porteremo solennemente la reliquia in santuario, accompagnandola con una fiaccolata, che partirà alle ore 15.00 dalla chiesa dell Assunta per Vigoreto. Là giunti collocheremo la reliquia e faremo una preghiera speciale per tutte le nostre famiglie. Questo cammino si svolgerà sulla nuova pista ciclo-pedonale, che verrà inaugurata e benedetta in questa circostanza singolare. Si tratta di un servizio benemerito che l Amministrazione comunale presenta ufficialmente alla nostra comunità, poiché consente a tutti di raggiungere in sicurezza la casa di riposo, la palestra, ed il santuario di Vigoreto. L invito a partecipare è esteso a tutti, soprattutto alle famiglie, genitori e figli insieme.

Comunità di Sabbioneta - Breda Cisoni - Villa Pasquali - Ponteterra 7 CARITAS, FIORE ALL OCCHIELLO DELLA COMUNITÀ PASTORALE Il difficile momento economico ed il conseguente aumento di famiglie in difficoltà, ha spinto la nostra Comunità Pastorale ad aprire uno sportello Caritas a Sabbioneta, rendendo così più attiva la già presente sezione Caritas. L apertura effettiva è avvenuta a Sabbioneta nel dicembre 2011, dopo un anno di riunioni, organizzazioni pratiche e dubbi, per esempio quello comune era: come mi pongo nei confronti di chi si affaccerà al bancone? Sarò all altezza? Dubbi risolti subito alla prima apertura. Il numero dei volontari è stato da subito notevole, una ventina circa, fino a superare i trenta in pochi mesi. Questo dà l idea di quanto siano sensibili le persone nei confronti delle difficoltà altrui. Dall estate 2012 la sede ha trovato la sua collocazione definitiva nella ex casa parrocchiale di Ponteterra. Ad oggi la Caritas, aiuta una cinquantina di famiglie, espressamente residenti nel nostro comune, dando loro un aiuto alimentare e la possibilità di scegliere qualche capo di abbigliamento, gentilmente offerto dai nostri compaesani più fortunati. Certo nessuno pretende di risolvere in toto i problemi di una famiglia, ma siamo convinti che anche una busta di alimenti, soprattutto se accompagnata da un sorriso, una parola di conforto, un consiglio pratico, possano aiutare a superare un momento difficile. Vi chiederete come è possibile sostenere economicamente questa attività. La risposta è che tutto questo è possibile grazie all aiuto di tutti coloro che durante le nostre raccolte alimentari, vedendo i nostri volontari all ingresso di un supermercato, acquistano anche un solo prodotto e lo depongono sul nostro banchetto. Spesso durante gli orari di apertura Caritas, vi sono persone che arrivano in sede portando qualche prodotto o offerta in denaro per sostenere la nostra attività. A tal proposito non possiamo non citare l associazione Sapori Arte Cultura ed il Gruppo Aiuto ai missionari di Villa Pasquali, che, appena possono, organizzano attività per raccogliere fondi da devolvere alla Caritas. La nostra struttura è anche accreditata presso il Banco Alimentare di Parma, che tutti i mesi ci dà un sostanzioso aiuto con prodotti alimentari, ma, purtroppo, ci è già stato comunicato che dalla prossima primavera gli aiuti diminuiranno drasticamente e come si suol dire... dovremo fare con i nostri ferri, confidando nella Provvidenza. Come quella volta, quando lo scorso inverno un benefattore ci ha fatto avere un mezzo migliaio di giacche a vento, che rivendute, ci hanno permesso di ricavare una notevole cifra, con la quale abbiamo potuto acquistare i prodotti che ci servivano, durante tutta la stagione. A proposito, per chi ne volesse, ne abbiamo ancora qualche centinaio... fatevi avanti. Ora abbiamo pensato che è giunto il momento di crescere ulteriormente, ed aumentare la nostra offerta. Caritas non è, e non può essere, solo distribuzione di pacchi alimentari ed abbigliamento, e così abbiamo pensato di andare incontro ad una richiesta sempre più pressante, che ci viene dalle donne straniere che frequentano la nostra sede, e che molto spesso sono costrette a farsi accompagnare dai loro figlioletti per usarli come traduttori. In un futuro, speriamo il più vicino possibile, verrà istituito un corso di base di alfabetizzazione, per dare appunto uno strumento di emancipazione a queste donne che, normalmente, per cultura e tradizione, hanno qualche problema di integrazione in più rispetto ai loro mariti. In chiusura mi piacerebbe riuscire a trasmettere la gratificazione che si prova dopo ogni turno di servizio Caritas, non data dall aver distribuito dei generi alimentari, ma dal rapporto quasi intimo che con il tempo si viene a creare con persone che qualche tempo fa non si conoscevano neanche. Cesare Mortini ~ IL CENTENARIO DI DON GIACINTO BIANCHI ~ Per Villa Pasquali il prossimo sarà un anno singolare, poiché l 11 febbraio 2014 ricorre il primo centenario della morte del nostro concittadino, il Venerabile Don Giacinto Bianchi. In quella data sarebbe veramente problematico ipotizzare una qualche iniziativa, sia perché la stagione è inclemente, sia perché la chiesa del Bibiena non ha impianto di riscaldamento. Pertanto in questo giorno non si è programmata alcuna iniziativa specifica. Verranno, invece, sottolineate, in accordo con la Congregazione delle Suore Figlie di Maria missionarie, due Solennità nel corso dell anno centenario: la Pentecoste ed il Corpus Domini. Nella Pentecoste celebreremo il Sacramento della Confermazione nella chiesa di Villa Pasquali per tutti i cresimandi della Comunità Pastorale, con una sottolineatura vocazionale speciale, poiché la comunità di Villa Pasquali ha dato alla Chiesa cremonese numerosi sacerdoti, tra cui un possibile beato. Questa sottolineatura vuole esprimere anche la preoccupazione e la preghiera per il nostro Seminario Diocesano, che soffre una esiguità numerica mai registrata. Per la Solennità del Corpus Domini celebreremo le S. Quarantore a Villa Pasquali, con l adorazione Eucaristica per alcuni giorni, pregando e meditando su Eucaristia, Sacerdozio, Missione (questi cardini della vita cristiana si segnalano nella vita e nella figura del Venerabile Don Giacinto Bianchi), concludendo queste giornate Eucaristiche con la processione del Corpus Domini, unica per l intera Comunità Pastorale. Per sottolineare e per solennizzare queste celebrazioni avremo con noi Sua Eminenza il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto Emerito della Congregazione dei Vescovi. Altre iniziative potrebbero essere in seguito concordate con la congregazione delle Suore Figlie di Maria missionarie.

8 Quattro Parole VILLA PASQUALI, una cattedrale nel deserto? Il paese, la parrocchia di Villa Pasquali, la sua comunità, la sua chiesa, unica chiesa di valore monumentale interamente progettata e costruita dal Bibiena (gli altri suoi interventi su chiese sono stati di ristrutturazione), stanno vivendo in questi anni un momento di decadenza apparentemente inarrestabile: le attività artigianali, commerciali, le stesse attività agricole, i servizi pubblici registrano una forte e preoccupante ridimensionamento. Gli abitanti sembrano subire questa situazione, al punto che stentano a partecipare alle numerose iniziative promosse dalla Parrocchia, dalle associazioni presenti e alla vita stessa di paese la cui piazza deserta accoglie spesso il turista occasionale. Reagire a quel senso di solitudine che sembra prevalere è il solo antidoto. Una rinnovata e fattiva volontà di partecipazione alla vita della nostra comunità è il primo passo. Le attività formative proposte dai sacerdoti nel salone sovrastante il circolo ACLI sono un occasione per ritrovare il gusto di incontrarsi come comunità e riscoprire i valori spirituali fondanti il vivere la nostra comunità. Il restauro della chiesa deve essere letto parimenti come stimolo per una rinascita. Grazie alla sollecitudine dell Ufficio Beni culturali della Curia e all impegno della parrocchia sono state restaurate la navata centrale, parte della facciata, il tetto della torre incompleta di sinistra e sono state applicate reti di protezione dai piccioni. Dopo la chiusura del bar a giugno e il precedente commissariamento del circolo ACLI nel 2012 dovuto ad una insostenibile esposizione debitoria verso i fornitori, l impegno significativo del presidente provinciale delle ACLI, dei sacerdoti, e di alcuni parrocchiani ha consentito la rinascita del direttivo del circolo che si è dato come primo obiettivo la riapertura del bar ACLI. Anche la riapertura del bar del circolo ACLI è stata perseguita con il preciso obiettivo di riattivare una comunità che dall esterno appare spenta. È evidente però che sforzi di singoli se non accompagnati da una fattiva volontà di partecipazione dell intera comunità sono destinati ad esaurirsi con una conseguente brusca e forse definitiva interruzione del cammino che si sta tentando di riprendere. Rispetto al circolo ACLI, ogni famiglia dovrebbe iscrivere almeno un membro per sottolineare come sia la comunità tutta a desiderare che un punto di ritrovo e accoglienza sia necessario per ravvivare la comunità stessa. Una frequentazione assidua dello stesso da parte di tutti sia guardata come momento per ritrovare la propria comunità. In parrocchia non abbiamo un oratorio abbiamo il circolo ACLI che potrà essere frequentato dai soci e dai loro familiari. Certo nessuno vorrà chiuderà la porta al turista di passaggio tuttavia a chi vive in parrocchia, come al frequentatore abituale, l adesione al circolo non dovrebbe essere neppure chiesta ma ottenuta spontaneamente. La bestemmia, che riempie la bocca dei più anziani oramai, sia evitata vuoi perché offende quel Dio che loro probabilmente presto incontreranno. Cosa gli diranno: ho bestemmiato al bar parrocchiale per una vita perché perdevo a briscola? La vita pastorale sia momento per riscoprire l incontro comunitario con quel Dio di cui ci si ricorda probabilmente più spesso solo nel momento del bisogno. Alcune persone frequentano la messa domenicale, altre si dedicano a ristrutturare ed adornare le maestà o le immagini mariana con fiori, ceri votivi. Altre dovrebbero chiedersi se una preghiera... recitata possibilmente assieme agli altri in comunità, costi così tanto. Penso di no. Giuseppe Beccari La pala ritrovata di PONTETERRA Nella solennità patronale di S. Girolamo è stata presentata alla comunità di Ponteterra la pala da poco restaurata, che raffigura san Gerolamo e Cristo Redentore in adorazione della Trinità. L opera fu realizzata probabilmente per volontà della locale Confraternita del Santissimo Sacramento, la quale rivestiva nella chiesa di Ponteterra compiti fabriceriali, come accadeva spesso dalla seconda metà del Cinquecento nelle chiese delle piccole comunità. Il dipinto non è datato e firmato, tuttavia dalla maniera è possibile attribuirlo a un artista di cultura cremonese della fine del XVI secolo per il carattere chiaveghinesco (lo stile ricorda infatti le opere di Andrea Mainardi detto Chiaveghino) e collocarlo ai primi anni del Seicento. Il maggiore artista in quel periodo attivo nel territorio sabbionetano fu Giovanni Bresciani, pittore di corte del duca Vespasiano Gonzaga tanto da essere ricordato dal Signore di Sabbioneta nel suo testamento con un lascito di 50 scudi. Bresciani fu un abile ritrattista (forse è da ricondurre a lui il ritratto della duchessa Margherita Gonzaga, terza moglie di Vespasiano, che si conserva nel Museo di Palazzo Ducale a Mantova) e soprattutto l esecutore di pale per gli altari di confraternite e cappelle private nelle chiese della città ducale e del territorio (magnifiche sono la Santa Lucia dell omonima cappella della chiesa di Santa Maria Assunta (1599), rielaborazione di un incisione di Cornelis Cort raffigurante santa Caterina, oppure L ultima comunione di san Francesco (1604), già pala dell altare maggiore della chiesa cappuccina della Beata Vergine delle Grazie di Vigoreto, che ripropone un modello di Camillo Procaccini). Sposato in terze nozze con Giulia figlia di Bassano Tusardi, facoltoso costruttore della città ducale, Giovanni Bresciani riuscì attraverso la pittura a conquistate una rispettabile posizione sociale in Sabbioneta e ad accumulare una discreta fortuna che gli permisero di vivere nell agio. Quando nel 1606 don Cristoforo Cortellazzi ottenne l investitura di parroco di Ponteterra, fatto che emancipava la chiesa di San Girolamo dalla giurisdizione della parrocchia di Santa Maria Assunta in Sabbioneta, lo stesso prete e la locale Confraternita del Santissimo Sacramento decisero, con tutta probabilità, di commissionare a Bresciani la realizzazione di una nuova pala per l altare maggiore. L opera commemorerebbe dunque un evento significativo per la storia della comunità parrocchiale di Ponteterra. Essendo morto Bresciani nel 1607, credo sia corretto datare l opera all anno precedente, ascrivendola alla sua ultima produzione. Il quadro raffigura in basso a destra san Girolamo vestito di un drappo rosso accompagnato dai suoi consueti attributi: il volume della Vulgata (la traduzione in latino della Bibbia) su cui poggia una pietra usata per percuotersi in segno di penitenza, il cappello cardinalizio per sottolineare la sua dignità di dottore della Chiesa e il leone che fu un fedele compagno durante la sua permanenza nel deserto (si narra che il santo soccorse la bestia sfilandole una spina da una zampa). A sinistra invece si trova il Redentore inginocchiato e abbigliato con una veste violetta e con un manto blu foderato in ocra (la cromia del quadro rimanda ai contrasti tra tonalità fredde e calde tipiche della pittura di Giovan Battista Trotti detto Malosso, allora uno dei massimi esponenti della pittura cremonese). È anomalo trovare Cristo in adorazione della Trinità, essendo di fatto raffigurato in una delle tre Persone divine sul nimbo nella parte superiore della tela. La rarità iconografica può essere giustificata dalla volontà dei confratelli della Compagnia del Santissimo, che vollero incarnare l Eucaristia nella figura di Cristo collocandola allo stesso livello del santo titolare della chiesa ponterrese. San Girolamo e Cristo dunque rivestono pari dignità per i committenti aldilà della gerarchia imposta dalla tradizione dato che loro espresso desiderio è di esprimere nel quadro l emancipazione della comunità parrocchiale di Ponteterra da Sabbioneta sotto la guida del nuovo prete e l importanza della confraternita legata alla cura dell Eucarestia e al decoro dell edificio religioso, attuando in tal modo i decreti del concilio tridentino. La correttezza anatomica dei volti e delle mani e la leziosità dei due coretti di angeli posti simmetricamente sulle nubi concorrono a rafforzare l attribuzione della pala a Bresciani. Gli infelici angioletti che reggono i nimbi e l ostensorio ambrosiano sono invece palesi ridipinture ascrivibili a un restauro settecentesco, elementi che storicizzano la tela e che non sono stati dunque rimossi durante il recente restauro. Giovanni Sartori

Comunità di Sabbioneta - Breda Cisoni - Villa Pasquali - Ponteterra 9 IO INSEGNANTE ho imparato dai giovani di Breda... Eccoci qui...anche quest anno, come ormai da tradizione, è partita la proposta di un incontro settimanale dedicato agli adolescenti di Breda Cisoni. Ogni domenica sera il gruppo (i ragazzi che partecipano sono sempre più di venti..) si ritrova verso le 19.30 per condividere la cena insieme, ma già dal tardo pomeriggio cominciano ad arrivare in oratorio i primi aspiranti cuochi che sono di turno in cucina a preparare per tutti. Mangiare insieme è una piacevole abitudine, che unisce alla dimensione del servizio la bellezza del dialogo tra amici, sempre più indispensabile per la riuscita del successivo momento di riflessione. Arriviamo così all incontro vero e proprio, uno spazio utile per confrontarsi sui temi più diversi, presentati di volta in volta da don Davide, coadiuvato da me e dal magnifico Daniele, due baldi giovani che cercano di fare da ponte tra due età e due mondi un po diversi. Il momento è sempre coinvolgente e i ragazzi, più o meno silenziosamente, partecipano e si mettono volentieri in gioco anche sulle tematiche un po più scomode. Si tratta di un viaggio fra le varie problematiche che li riguardano in prima persona, dalle difficoltà che si trovano a vivere ogni giorno alle relazioni nelle quali sono abituati a riconoscersi, passando ogni volta per la relazione più importante, quella con Dio. È sempre interessante cogliere tra gli interventi dei ragazzi il loro punto di vista, la loro opinione e il loro modo di vivere, spesso così diverso ma complementare rispetto a noi e alla nostra visione più adulta, vissuta e (forse) matura. L opportunità più bella, almeno per me, consiste nel rivedere in loro ciò che sono stato solo pochi anni fa, nello scoprire come e quanto siamo sempre tutti in cammino nelle nostre strade spesse volte molto diverse tra loro, accomunate però dal desiderio di cercare la Verità. La Verità interessa e coinvolge sempre con una forza impressionante, a patto che da entrambe le parti si possa incontrare un parere sincero. Agli incontri della domenica sera, secondo me, questo succede. I ragazzi hanno sempre la possibilità di dire la loro, di confrontarsi senza la paura di sentirsi giudicati o di essere visti come quelli che non sanno ancora niente. Credo sia una tentazione molto facile, e che il confine sia molto sottile. Grazie a questi incontri sto certamente imparando l arte dell ascoltare, e quella ancora più difficile del voler ascoltare, che siamo spesso bravi a mettere in secondo piano e a far passare come minore. In conclusione credo di poter dire che si tratta di un opportunità bella e significativa, per i ragazzi, per me e, senza timore di smentita, anche per Daniele e don Davide. Giovanni Manfredi La mostra Porta fidei rimandata di qualche mese Nel calendario della Comunità era prevista per ottobre una mostra di quadri custoditi nei depositi dell Assunta e sconosciuti a molti. Attraverso queste opere possiamo ancora oggi cogliere e gustare la fede profonda dei nostri padri. Purtroppo gli incagli burocratici posti dalla Soprintendenza hanno impedito di rispettare la data di apertura che coincideva con la conclusione dell Anno della Fede. La mostra, tuttavia non è sospesa, ma solo rinviata alla prossima primavera, a cavallo tra il mese di marzo e di aprile, in concomitanza con la Pasqua. Un grande sforzo e tanto amore a Mezzana S. Antonio Nell anno della Fede gli abitanti di Mezzana S. Antonio hanno voluto esprimere la loro fede insistendo tenacemente per il restauro della piccola chiesa di S. Antonio che costituisce un importante fattore di identità per la gente di questa frazione. Essendo già stati ottenuti i debiti permessi dall Ufficio Beni Culturali della Curia e della Soprintendenza di Brescia, i lavori sono partiti quest autunno ed hanno consentito di rimuovere gli orpelli che, nel tempo, avevano snaturato il piccolo edificio sacro, che ha ritrovato una vera eleganza, pur nella sua semplicità. L inaugurazione della chiesa e la piena restituzione al culto avverrà con la celebrazione dell Eucarestia nella festa di S. Antonio Abate il 17 gennaio prossimo. Un grazie sincero a tutti quelli che hanno operato con amore in favore della chiesa; a chi vi ha lavorato con competenza, passione, e gratuitamente; a tutti quelli che hanno organizzato manifestazioni per raccogliere fondi; a chi ha partecipato e sostenuto l opera di sensibilizzazione; e all Arch. Guido Boroni Grazioli che ha coordinato dal punto di vista progettistico e tecnico l intera operazione. Un pizzico di sano umorismo ecclesiale Pensieri dall organo Mi capita spesso, quando siedo all organo Lingiardi, dare uno sguardo all assemblea che occupa i banchi della navata. Dall alto è possibile notare molte teste (compresa la mia) avvolte dalla canizie (stile J. Ratzinger o G. Clooney, scegliete voi). I capelli bianchi sono un indicatore del tempo che passa. La vita fugge, et non s arresta una hora / et la morte vien dietro a gran giornate, come scriveva il poeta Francesco Petrarca (1304-1374) in un sonetto (Canzoniere - CCLXXII). Quindi un segno di incipiente vecchiaia e come affermava il poeta tragico greco Euripide (485 a.c. - 406 a.c.) O vecchiaia, ognuno vuole a te arrivare, ma quando ti ha provato, si pente. Enrico Rossi È FINITO L ANNO DELLA FEDE E POI? È finito l Anno della Fede e poi? E poi l esperienza di grazia vissuta in quest anno continua ma con più entusiasmo. È stata un iniziativa provvidenziale del papa emerito Benedetto XVI quella di indire un anno in cui ogni credente potesse riscoprire la bellezza del cammino della propria fede, un anno in cui potessimo rinvigorire la nostra fede e quindi la nostra fiducia in Cristo. Anche la nostra comunità pastorale si è messa in cammino, ha fatto propria questa richiesta di impegno con un esperienza importante: la catechesi degli adulti coordinata da don Samuele con don Davide. Occasione questa straordinaria per «riscoprire i contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata». L anno della fede si è avviato un anno fa, nel 50 del Concilio Vaticano II e nel 20 del Catechismo e noi comunità siamo riusciti a festeggiare questi anniversari con una catechesi settimanale (ogni martedì sera nelle nostre parrocchie;a rotazione Breda Cisoni, Villa pasquali, Sabbioneta, Vigoreto e Ponteterra) che è iniziata proprio col riflettere sui documenti del Concilio. Atti straordinari che ci hanno dato la possibilità di riscoprire una Chiesa basata sull amore e sul servizio, una Chiesa aperta, in dialogo, capace di leggere i segni del tempo, insomma una Chiesa madre. E non a caso anche il tema che è stato scelto per questi due anni dalle nostre comunità è: Non può avere Dio per padre chi non ha la Chiesa come madre. Una buona madre credo sia quella in grado di dare consigli di vita e di speranza ai propri figli vivendoli, cioè testimoniandoli nel proprio

10 Comunità di Sabbioneta - Breda Cisoni - Villa Pasquali - Ponteterra vissuto quotidiano; e chi è madre sa quanto sia a volte difficile! Anche la Chiesa agisce nello stesso modo: annuncia la Parola, aiuta i suoi figli a sopportare il dolore dandoci la speranza di un Cristo morto crocifisso e risorto. Come può allora la nostra comunità essere corpo di questa Chiesa-madre che ha Cristo come capo? Forse collaborando in uno spirito di unità, unità raggiungibile se non dimentichiamo di mettere Cristo al centro dei nostri pensieri, delle nostre parole, del nostro impegno, col coraggio di superare le nostre individualità che ci fanno unici davanti a Dio ma che a volte ci fanno parlare lingue diverse (una Babele). Dobbiamo imparare a parlare un unica lingua (Pentecoste) per essere UNA comunità. Dove possiamo trovare nutrimento e forza per questo obiettivo? Partecipando all eucarestia e pregando di più, forse! Lo dico soprattutto a me stessa che spesso sono sopraffatta da mille impegni e che mi sembra di non trovare mai il tempo per fermarmi, per stare con Cristo. Eppure Lui è sempre lì, a braccia aperte, pronto ad accogliere le gioie, le tristezze e le angosce di cui la nostra vita è intessuta. E allora con maggiore entusiasmo dobbiamo continuare il cammino che il Signore ci ha affidato, impegnandoci anche personalmente perché la nostra testimonianza può fare crescere la nostra fede ma anche quella degli altri, soprattutto dei nostri figli e di tutti i giovani. I nostri figli sono i primi a chiederci coerenza tra ciò che diciamo loro di fare e ciò che noi viviamo; ad esempio, credo sia difficile convincere i figli, soprattutto grandi, ad andare a Messa quando noi non andiamo. A casa nostra succede che, quando arriva il martedì sera, i figli ci ricordano il catechismo e ci dicono che dobbiamo andare, perché anche loro vanno settimanalmente a questi incontri per conoscere meglio Gesù. Concludo riportando le parole di Papa Francesco: Andiamo tutti insieme su questa strada! e perché no, proviamoci, insieme possiamo anche riuscirci! Margherita Rossi Calendario delle celebrazioni natalizie NOVENA DEL S. NATALE. La preparazione spirituale al S. Natale trova nei giorni che lo precedono il suo momento forte. Da martedì 17, ogni sera, alle 18.30, al Santuario di Vigoreto, preceduta da mezz ora di adorazione Eucaristica, si celebra la Novena del Natale per tutte le nostre comunità parrocchiali. Chi desidera un momento significativo di preparazione a celebrare il Mistero dell Incarnazione è invitato a partecipare. CELEBRAZIONI PENITENZIALI. In preparazione al S. Natale sono in calendario per educare la coscienza, per domandare insieme il perdono, e ricevere comunitariamente la Riconciliazione. Venerdì 20 dicembre a Breda Cisoni, sabato 21 a Ponteterra e Villa Pasquali, lunedì 23 a Sabbioneta, sempre alle ore 21.00, la Celebrazione Penitenziale con la presenza di più sacerdoti per le Confessioni. Nei giorni della novena, prima o dopo la S. Messa nelle varie chiese, i sacerdoti, compatibilmente con gli impegni parrocchiali, si rendono disponibili per le Confessioni. La vigilia di Natale i sacerdoti sono a disposizione per le Confessioni a Sabbioneta e a Breda Cisoni dalle ore 9.00 alle ore 11.30 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00. RAGAZZI E FAMIGLIE VERSO IL NATALE. Sabato 21 dicembre, alle ore 15.00, nella chiesa dell Assunta, i ragazzi del catechismo, con i loro genitori, sono invitati ad un momento di preghiera comune, che esprima il cammino educativo che si va facendo e che introduca, anche visivamente, al Mistero del S. Natale. CONCERTI NATALIZI. Il Natale è tradizionalmente accompagnato dalla musica, ed anche quest anno, in collaborazione con l Amministrazione Comunale, le Parrocchie mettono a disposizione le nostre magnifiche chiese per alcuni Concerti Natalizi. Giovedì 26 dicembre, giorno di S. Stefano, nella chiesa dell Assunta a Sabbioneta, subito dopo la Messa vespertina, la Corale Parrocchiale Pane di vita, diretta da Fabio Serini, presenterà un antologia di canti natalizi. Domenica 29 dicembre, alle ore 18.00, nella chiesa dell Assunta a Sabbioneta, Intrecci di corde: Arpa e quartetto d archi. Davide Burani, arpa; Gian Andrea Guerra, Paolo Costanzo violini; Valentina Soncini viola - Andrea Anzalone violoncello. La musica innalza sempre l animo a Dio ed esprime ai massimi livelli l intelligenza che è stata donata all uomo. Approfittiamo di queste occasioni di arricchimento spirituale e culturale, e la nostra partecipazione sia segno di gratitudine a chi ha scelto la chiesa dell Assunta come spazio privilegiato per queste elevazioni. Orari delle celebrazioni natalizie: Messe In Vigilia : martedì 24 dicembre, a Sabbioneta alle ore 17.30, a Villa Pasquali alle ore 16.30, a Breda Cisoni alle ore 18.00. Messe In Nocte : martedì 24 dicembre, a Ponteterra alle ore 22.00; a Sabbioneta, a Villa Pasquali, a Breda Cisoni, alle ore 24.00. Le celebrazioni della mezzanotte saranno precedute, alle 23.30, dalla preghiera dell Ufficio di Letture. Si invitano tutte le famiglie a porre sul davanzale di una finestra di casa un cero acceso, segno del desiderio di accogliere il Signore che viene. I ceri si possono acquistare in parrocchia nei giorni precedenti. Messe In Aurora : mercoledì 25 dicembre, a Vigoreto alle ore 8.00. Viene sospesa le S. Messa delle ore 9.00 a Breda Cisoni. Messe In Die : mercoledì 25 dicembre, a Sabbioneta e a Ponteterra alle ore 10.00; a Villa Pasquali e a Breda Cisoni alle ore 11.15; a Sabbioneta alle ore 17.30. Il giorno di S. Stefano si tiene l orario festivo. Viene sospesa la S. Messa delle ore 9.00 a Breda Cisoni perché alle 15.15 si celebra l Eucaristia alla casa di riposo. Nella festa della Santa Famiglia di Nazareth, il 29 dicembre, a Sabbioneta si celebra la giornata degli Anniversari di Matrimonio. La celebrazione dell Eucaristia sarà all Assunta alle ore 10.00, quindi il pranzo in oratorio. Le coppie che aderiscono alla proposta sono vivamente pregate di segnalare la loro partecipazione, sia alla S. Messa e/o al pranzo, presso l Ufficio Parrocchiale. Alle Messe prefestive di martedì 31 dicembre la Chiesa innalza la sua lode a Dio, per i benefici concessi durante l anno che tramonta, con il canto del Te Deum. È questa anche l occasione per ricordare nella preghiera chi ha vissuto celebrazioni sacramentali significative e per affidare a Dio tutti i defunti ritornati alla casa del Padre nel corso del 2013. Mercoledì 1 gennaio, ottava di Natale e solennità di Maria SS. Madre di Dio. È festa di precetto. L orario delle celebrazioni è quello festivo. Vengono sospese le S. Messe del mattino a Breda Cisoni per concentrare tutta l attenzione sulle celebrazioni del pomeriggio legate alla giornata mondiale della pace: alle ore 15.30 si celebrano i vespri solenni e viene esposto il SS. Sacramento. Dalle ore 16.00 alle ore 17.00 l adorazione è personale e l intenzione è proprio la pace, dono di Dio e impegno per gli uomini di buona volontà. Alle ore 17.00, per tutte le Parrocchie, si celebra l Eucaristia solenne per la pace. Lunedì 6 gennaio, Solennità dell Epifania, orario festivo delle Celebrazioni. La S. Messa vespertina di Domenica 5 è prefestiva dell Epifania.

Comunità di Sabbioneta - Breda Cisoni - Villa Pasquali - Ponteterra 11 Sono rinati in Cristo con il Battesimo A SABBIONETA Sula Enest Emanuele, Sula Bukurije Maria, Zarotti Emma, Ghisini Edoardo, Marku Ariela, Sassi Lucia nella Veglia Pasquale, il 30 marzo; Solci Irene e Buttarelli Maristella il 17 novembre. A BREDA CISONI Paolucci Samuel e Cimardi Oscar Filippo l 1 settembre. A PONTETERRA Cortellazzi Ludovica, Sarzi Amadè Luca, Tufano Andrea, Franchi Enea, Panizzi Emma Irene Ida, Zanin Edoardo, Zanoni Beatrice, Verdi Samuel, il 26 maggio. A VILLA PASQUALI Caropreso Noemi, Rolli Giulia, il 20 gennaio Si sono sposati nel Signore con il Matrimonio cristiano A SABBIONETA Pezzali Lorenzo - Maffezzoli Alessandra l 8 giugno, Pezzali Omar - Lodi Rizzini Laura il 31 agosto, Dall Acqua Matteo - Franchi Alessandra il 21 settembre A BREDA CISONI Martelli Gianluca - Avanzi Elisa il 7 settembre A Ponteterra e Villa Pasquali nessun Matrimonio ANAGRAFE PARROCCHIALE Si sono incontrati per la prima volta con il Signore nell Eucarestia A SABBIONETA Agosta Luca, Anversa Natan, Bacchi Leonardo, Benazzi Enrica, Bonconti Stefania, Caleffi Cristian, Gorini Jasmine, Corda Daniel, Freddi Alice, Ghizzi Alice, Lanfredi Sofia Lorenzo, Lanzi Antonio, Maglia Marica, Meglio Emilio, Meneghetti Martina, Perini Francesca, Piccinini Francesco, Prati Noemi, Rosa Giulia, Rubiloni Davide, Sartori Lorenzo, Serposi Federico, Sula Enest, Tizzi Nicolò, Viscardi Luca A BREDA CISONI Cavalli Eros, Marchini Matteo, Pagani Gianluca, Pagani Nicolò, Sarzi Madidini Alessandro, Tosi Samuel. Sono stati confermati nello Spirito il giorno di Pentecoste Agosta Lorenzo, Benvenuti Alessandra, Boroni Grazioli Laura, Boscaglia Silvia, Buoli Lucrezia, Cavalca Cristian, Cavalli Maichol, De Costanzo Carolina, Freddi Michael, Gemma Alberto, Graglia Alessandro, Jaquinta Giada, Lanfredini Serena, Marconi Alan, Marinoni Veronica, Pagani Vincenzo, Paternieri Alessia, Piccinini Giovanni, Righini Marco, Romani Diego, Rosa Andrea, Samela Riccardo, Sarzi Braga Libero, Tizzi Daniele, Tizzi Francesco, Vaccari Lisa, Valenti Diego, Vicenzi Andrea, Zardi Matteo, Zardi Michelle. Sono tornati alla casa del Padre A SABBIONETA Goi Guerrino, Pagliari Enrico, Mantovani Primina, Bonconti Adolfo, Fuochi Alessandrina, Sarzi Amadè Guelfo, Storini Bruno, Cortellazzi Gino, Sanfelici Ida, Sarzi Amadè Lavinia, Marazzi Maria, Rosa Antonio, Lodi Rizzini Antenore, Gardini Floriano, Bo Brunetta, Anselmi Lucia, Barigazzi Clementina, Bosi Eleonora, Bosi Barbarina, Franceschini Giuseppe. A BREDA CISONI Marchini Romano, Sarzi Amadè Rosolino, Favagrossa Giovanna, Vaccari Eva, Aporti Rosolina, Gardinazzi Francesca, Quaranta Anna, Fuochi Giuseppe, Gardini Abele, Vicenzi Vito, Giuffredi Federica, Sarzi Bola Alberto, Giacometti Leonzio, Raboni Dionisia, Zardi Pierino, Travagliati Angiolino, Tenca Angelo, Sarzi Bola Sergio, Tassinari Carla. A PONTETERRA Valletti Paolo, Cortellazzi Abele, Ghizzardi Angelica, Poli Giuseppe, Vismara Rosa, Menozzi Alessandro, Razzini Giacomo, Martelli Antonietta, Galafassi Maria. A VILLA PASQUALI Pedrazzini Anita, Vicenzi Renato, Casara Silvana, Sarzi Amadè Don Emilio, Mambrini Enrica, Cavalli Maria, Pedrazzini Luigi, Guberti Gianfrancesco, Zaffanella Carmen (Suor Fabrizia), Lanini Adele. LA BUSTA NATALIZIA. La crisi economica non demorde e induce alla prudenza: non chiedere nulla, soprattutto a chi si trova in una situazione di massima precarietà. Tuttavia i costi di gestione delle chiese e degli oratori, nonché le continue opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, i cui costi si fanno sempre più proibitivi, mettono nella condizione di dovere comunque allungare la mano. Le nostre comunità hanno l onore, che è pure un onere gravoso, di possedere chiese meravigliose, e noi non possiamo disprezzare, con l incuria, l amore ed i sacrifici che i nostri antenati hanno profuso per rendere gloria a Dio e per dare alla loro esistenza un senso di dignità e di nobiltà. Pertanto, nel giornale di Natale trovate la busta per l offerta natalizia, con la quale potremo far fronte agli impegni più pressanti. Quali? C è solo l imbarazzo della scelta nell individuare le urgenze. Grazie a chiunque manifesterà anche il più piccolo gesto di generosità. A tutti l assicurazione che Dio ama chi dona con gioia (2 Cor 9,7), e che la parrocchia prega sempre per chi la sostiene con amore. BREDA CISONI, UNITI NELLA GENEROSITÀ PER LA NOSTRA CHIESA. La chiesa di Breda Cisoni ha subito ultimamente alcuni interventi per renderla più sicura, anche in considerazione degli ultimi tentativi di furto. Per sovvenire a queste necessità, pur consapevoli della congiuntura economica non facile, in concomitanza con la distribuzione delle buste di Natale facciamo affidamento sulla generosità dei parrocchiani, che ringraziamo in anticipo. GRAZIE ALLA PROVINCIA DI MANTOVA. Sulla Gazzetta di Mantova del 23 novembre abbiamo letto quasi increduli una buona notizia per la chiesa di Villa Pasquali: 50.000 stanziati dalla Provincia per il capolavoro del Bibiena. A distanza di qualche giorno è giunta la comunicazione ufficiale. Si tratta di una cifra raccolta all indomani del terremoto del 2012, sostenuta in gran parte dalla Fondazione Cariplo e dalle Provincie di Udine e di Sondrio. Vogliamo ringraziare pubblicamente da queste pagine il Presidente della Provincia di Mantova, che, unitamente alla commissione preposta, ha deciso di incoraggiare, con tale elargizione, gli sforzi che stiamo facendo per restituire alla chiesa di Villa il suo splendore originario, e Mons. Achille Bonazzi, direttore dell Ufficio Beni Culturali, ed al suo staff, per avere sostenuto a spada tratta una causa tanto nobile. Chissà che ora qualche santo provveda anche alla chiesa del Carmine di Sabbioneta, ancora inagibile, a causa del terremoto, e della mancanza di fondi!!!

12 Comunità di Sabbioneta - Breda Cisoni - Villa Pasquali - Ponteterra VARIE Non fiori ma opere di bene... Talvolta, si legge sugli annunci funebri questa dicitura, che, saggiamente, ricorda come, davanti alla morte, non è l apparenza che conta, ma la sostanza. Proprio in nome della sostanza è opportuno ricordare alcune cose importanti. 1 - Facciamo in modo che il tempo della malattia dei nostri cari sia rischiarato e rasserenato dal conforto della fede. I sacerdoti, le suore, e chi si dedica alla cura dei malati, non possono immaginare se una persona si trova in una situazione difficile. Avvisare è un gesto di carità. Ai nostri anziani e ammalati risulta di grande conforto il Sacramento dell Unzione degli infermi, che deve essere dato solo quando la persona è lucida e cosciente, poiché è un aiuto a vivere l ora difficile del dolore. 2 - Quando una persona muore, non solo gli addetti delle pompe funebri, ma anche i familiari è bene che prendano contatto con i sacerdoti, perché la morte non è una questione burocratica, ma un esperienza profondamente umana e religiosa. 3 - Entra sempre più nelle abitudini in Italia l uso di stravaganze, anche nella celebrazione dei funerali, con richieste talvolta lontane dal buon senso. È bene, dunque, ricordare, che la celebrazione delle Esequie coincide con la celebrazione dell Eucarestia, che è il Sacramento Pasquale della morte e risurrezione del Signore, alla quale si associano e partecipano i credenti in Lui. La Liturgia cristiana ha la capacità di dire già tutto il necessario, senza aggiunta di eccentricità, e non è il luogo per discorsi o gesti che esulano dal suo scopo. Discorsi di circostanza, lettere al defunto, gesti particolari, e qualsiasi altra cosa si possono eventualmente fare al cimitero, non in chiesa, prima della sepoltura. 4 - Talvolta viene dai familiari la richiesta di portare la salma in chiesa tempo prima del funerale. Qualche volta, dato il caso particolare, si è cercato di acconsentire. L elasticità è d obbligo, tuttavia questa abitudine non può diventare la norma. Innanzitutto perché la chiesa non è una camera ardente: il luogo più naturale per custodire il defunto è la casa, là dove ha abitato e dove sono custoditi i suoi affetti e la sua esperienza; in secondo luogo perché trovandoci in una comunità pastorale di 4 parrocchie più il santuario di Vigoreto, se diventasse prassi, avremmo in continuazione le chiese occupate (non dimentichiamo che da gennaio a oggi siamo già a 60 funerali, e non sono stati rari i casi di due funerali in un giorno). Al massimo, dunque, e per vera necessità, si può giungere una mezz ora o un ora prima del funerale. Normalmente la salma, quando proviene dall ospedale o da una casa di riposo, giunge in chiesa e si celebra immediatamente il funerale. 5 - Con l anno nuovo chi desidera la presenza dell organista al funerale è pregato di richiederla esplicitamente. Quando il decesso avviene in Domenica si sappia che l annuncio funebre con le campane viene dato il lunedì mattina, poiché la Domenica, giorno di festa per la Resurrezione del Signore, non si suona a morto. 6 - Si vede, soprattutto in televisione, che nei funerali più solenni la bara viene posta su un tappeto ma appoggiata direttamente al pavimento. Si tratta di un gesto molto nobile, che ricorda la nostra condizione: proveniamo dalla terra e alla terra ritorniamo. È una collocazione sicuramente più elegante e più rispettosa che porre la bara su dei carrelli, che possono essere utili agli spostamenti, ma i nostri defunti non sono merce. In accordo con le famiglie e con gli addetti, si cercherà di adottare questo sistema. 7 - Le opere di carità sono certamente una forma meravigliosa di ricordare, di suffragare, i defunti, ed insieme, la celebrazione dell Eucarestia. Il modo più cristiano per vivere la morte di un familiare è quello di confessarsi e di ricevere la comunione: è questo il legame più vero e più forte con i nostri defunti. Chi desiderasse la celebrazione delle Messe Gregoriane sappia di dover provvedere con congruo anticipo. Si sappia che durante le celebrazioni non si fanno i cognomi dei defunti, ma solo i nomi, perché Dio ci conosce per nome, non per cognome. Chi vuole ricordare tutti i defunti di una famiglia segnala uno o più nomi con l aggiunta e familiari. Per evitare disguidi già verificatisi ed avere un quadro globale delle celebrazioni di suffragio per i defunti, dal 1 gennaio 2014, tutte le richieste di celebrazione di SS. Messe per i defunti, in qualsiasi chiesa e in qualsiasi giorno avvengano, vanno inoltrate all ufficio parrocchiale, dove vi è l agenda che raccoglie tutti gli impegni e le celebrazioni della comunità pastorale. Si può passare personalmente in via dell Assunta 5 a Sabbioneta, o, se è più comodo, si può telefonare al n. 0375-52604. La segretaria Manuela è presente tutte le mattine, da lunedì a venerdì, dalle ore 8.30 alle ore 12.00. Un grazie sincero e colmo di preghiera a chi, in occasione di un lutto, ha chiesto o chiederà a familiari ed amici non fiori, ma opere di bene, ed ha invitato a devolvere quanto raccolto con libere offerte alle nostre parrocchie. Le comunità cristiane pregano sempre per i loro benefattori. In conclusione, a conforto di chi sta vivendo un periodo di lutto, ricordiamo lo splendido dialogo tra S. Agostino e sua madre, S. Monica, raccontato nel libro delle Confessioni : vedendoci sconvolti per il dolore, disse: «Seppellire qui vostra madre». Io tacevo con un nodo alla gola e cercavo di trattenere le lacrime. Mio fratello, invece, disse qualche parola per esprimere che desiderava vederla chiudere gli occhi in patria e non in terra straniera. Al sentirlo fece un cenno di disapprovazione per ciò che aveva detto. Quindi rivolgendosi a me disse: «Senti che cosa dice?». E poco dopo a tutti e due: «Seppellirete questo corpo, disse, dove meglio vi piacerà; non voglio che ve ne diate pena. Soltanto di questo vi prego, che dovunque vi troverete, vi ricordiate di me all'altare del Signore». I vostri sacerdoti Numeri di telefono dei sacerdoti, delle suore, dell ufficio parrocchiale. Don Samuele: cell. 320-4615084, casa 0375-52189, don.samuele@inwind.it; Don Davide: cell. 333-9234456, casa 0375-52110, d.schiavon@libero.it; Don Ennio: 0375-52035; Don Pierino: 0375-52062; Suore di Vigoreto: 0375-528147; Suore di Villa Pasquali: 0375-52393; Ufficio Parrocchiale: 0375-52604, parrocchia.sabbioneta@gmail.com. Auguri a tutti. Un caloroso augurio di un Buon Natale cristiano a tutti, soprattutto a chi ha maggiore bisogno della vicinanza dell Emmanuele Dio con noi. Quindi il nostro augurio si estende al Vescovo, Mons. Dante Lafranconi; ai sacerdoti e alle suore che si dedicano alle nostre comunità; al Sindaco e all Amministrazione comunale; all Arma dei Carabinieri e ai Vigili urbani; ai sacerdoti ed alle suore nativi delle nostre comunità; ai sacerdoti ed alle religiose che hanno dedicato tempo e cuore nel servizio alle nostre comunità; ai membri del Consiglio Pastorale, degli Affari Economici, ed alle catechiste; a tutti i vari organismi di partecipazione; agli educatori ed ai ragazzi che frequentano gli Oratori, e a quelli che potrebbero arricchire l ambiente con la loro presenza; a chi si prende cura delle chiese, assicurando pulizia e decoro; alla corale Pane di vita di Sabbioneta ed al coro di Breda Cisoni e Vigoreto; agli organisti, ai musicisti e ai direttori di coro; ai ministranti, ai sacristi, ai lettori, agli animatori liturgici; a tutti coloro che con amore e gratuità prestano servizio alle Parrocchie ed agli Oratori; ai membri dell Azione Cattolica; ai membri del Centro Culturale A passo d uomo e a tutti i volontari che rendono fruibili i nostri tesori d arte; ai soci dei circoli ACLI di Creda Cisoni e di Villa Pasquali; ai gruppi dell Apostolato della Preghiera; ai volontari della Caritas; all Associazione Pro Loco, a tutti i gruppi e le associazioni che, con sigle diverse, operano sul nostro territorio, per rendere sempre più accoglienti e vivibili le nostre comunità e per offrire aiuto ai missionari; a chi dedica, in qualsiasi modo, un po di tempo e di amore a qualcuno; agli anziani e ai malati che non possono essere partecipi della vita delle comunità; agli ospiti e a tutto il personale della casa di riposo Serini ; al gruppo UNITALSI, a tutte le famiglie; a chi si sente solo, a chi ha bisogno di una parola di affetto o di un cuore che batte;...a tutti, ma veramente a tutti, l augurio che Cristo sia luce, conforto e pace.