Porte di accesso e percorsi di collegamento



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Porte di accesso e percorsi di collegamento 2 Parco del Taglio a Calcara 1 Lungo eno a Bologna Al capo opposto del percorso principale il Parco del Taglio a Calcara è un altro contesto che ha già una visibilità riconosciuta ed è in grado di svolgere il ruolo di punto di ritrovo e di sosta. A questa porta di accesso confluiscono i percorsi di collegamento provenienti da Bazzano e Ponte Samoggia. Entrambi i percorsi ricalcano il tracciato del Sentiero Samoggia che, nonostante alcune problematiche intrinseche che non hanno ancora trovato soluzione, rappresenta un riferimento fondamentale per la mobilità ciclo-pedonale locale. Il percorso principale ha come porta di accesso ideale dalla città l insieme di aree verdi pubbliche attrezzate che compongono il Parco Lungo eno. Il Parco dei Noci può rappresentare il principale luogo di riferimento, ma si possono immaginare partenze alternative anche dal Giardino dei Bambù a Casteldebole o da altri settori in destra eno connessi attraverso la rete di percorsi del Lungo eno. Anche in questo caso può essere sufficiente l inserimento di elementi segnaletici che diano informazioni sulle caratteristiche del percorso e il suo sviluppo. Sono da prevedere interventi, invece, per migliorare l attraversamento di via Garibaldi e collegare in sicurezza l area verde con le vie San Lorenzo e Castellaccio. Trattandosi di spazi pubblici che hanno già una loro connotazione precisa è sufficiente prevedere in questo caso l inserimento di elementi segnaletici (ad esempio una bacheca e un elemento verticale distintivo del percorso) che diano informazioni sul percorso, ne indichino il tracciato e come riconoscerlo mentre lo si percorre. 1 Uno scorcio del Fiume eno dal ponte della Via Emilia e, in alto, il parco dei Noci sul Lungo eno, possibile porta di accesso da Bologna del percorso principale. 2 Il Parco del Taglio a Calcara. 1 19 20 Parco del Taglio 2 45

3 Borgo Panigale 4 Lavino di mezzo Da Borgo Panigale, nei pressi della chiesa di Santa Maria Assunta, prende avvio la pista ciclabile di progetto che si dirige verso la centralità di Villa Bernaroli, di cui è appena stata realizzato l avvio che dalla via Emilia raggiunge il trafficato viale De Gasperi e lo supera con un semaforo a richiesta per poi innestarsi su via Cavalieri Ducati. Si tratta di un importante direttrice di accesso alla campagna, che una volta completata può risultare funzionale a tutto il quartiere e anche ad altri settori di Bologna. A Lavino di mezzo, subito oltre il ponte sul torrente Lavino, si trova un altro dei possibili punti di accesso alla rete turistico-ricreativa proposta. Dal centro abitato, infatti, definendo meglio il tratto iniziale, è possibile collegarsi in breve a una pista ciclabile diretta alla chiesa di Tombe. Il percorso di collegamento suggerito segue questa pista ciclabile, dedicata a don Carlo Poggi, che si sviluppa a lato della via, oltre il fosso, con sede propria e illuminazione. La porta è localizzata in un contesto urbano ben riconoscibile, oggetto di una prossima riqualificazione, dove si sommano la presenza del sagrato della chiesa, chioschi di fiori, zone a parcheggio e il viale di ingresso al cimitero comunale. Sarebbe opportuno un allestimento definito con una certa cura, che non interferisca con le attività presenti ma risulti al tempo stesso visibile. Per completare il collegamento con Villa Bernaroli rimane da realizzare il tratto di pista ciclabile su terreno privato che passa a lato di Villa Orlandini e risolvere l attraversamento di via Olmetola. La porta potrebbe trovare posto in un piccolo spazio verde all inizio di via Masini, nei pressi dell argine e del molino Bassini, contribuendo a caratterizzare l area. Dal giardinetto sarebbe poi necessario prevedere un attraversamento protetto su via Masini e un breve tratto ben segnalato di ciclabile che vada a innestarsi nel tracciato già esistente, per il quale sarebbe utile prevedere un lieve allargamento atto a consentire un incrocio più agevole tra biciclette e persone. Il tracciato della pista ciclabile previsto dal Comune di Bologna segue la strada sterrata privata diretta a Villa Orlandini che corre rettilinea fiancheggiata da un doppio filare di fruttiferi. 3 4 Un tratto della via Masini dove si nota a lato della strada, oltre il fosso, il tracciato della ciclabile caratterizzato da una sezione piuttosto ridotta. In basso, la piccola area verde attrezzata che potrebbe essere allestita come porta di accesso da Lavino di mezzo; sullo sfondo il molino Bassini. 3 4 5 4 3 2 Parco di Villa Bernaroli 46

5 Anzola dell Emilia 6 Ponte Samoggia Nell abitato di Anzola dell Emilia, in corrispondenza del ponte sul torrente Ghironda, ha inizio una pista ciclabile segnalata che conduce verso la tenuta Orsi Mangelli. Si tratta di un punto già molto ben riconoscibile che, oltre a consentire un agevole accesso alla campagna, può anche svolgere una funzione di collegamento con la rete di percorsi ciclabili realizzata nella pianura a nord della via Emilia nell ambito del progetto Terre d acqua. L ultima porta di accesso individuata lungo la via Emilia è a Ponte Samoggia, dove a lato del ponte prende avvio il Sentiero Samoggia, che risale il torrente e raggiunge Calcara e il Parco del Taglio. Anche in questo caso può essere sufficiente l inserimento di elementi segnaletici che diano informazioni sulle caratteristiche del percorso e il suo sviluppo, approfittando dell occasione per fare ordine tra i differenti elementi di arredo già esistenti. Per la vicina località del Martignone e altri nuclei minori posti lungo la via Emilia non sono stati individuati altri punti di accesso funzionali alla rete turistico-ricreativa proposta, ma le piste ciclabili esistenti e quelle previste, che dovrebbero in futuro collegare tutti i centri dislocati lungo la storica strada, possono egregiamente funzionare da raccordo verso i punti di accesso individuati. Nella Tavola 2 è riportato anche un possibile percorso di collegamento attraverso un tratto secondario di via San Lorenzo, che dalla via Emilia nelle vicinanze della località Martignone raggiunge la località Sant Almaso, fiancheggiando per un buon tratto il corso del canale Marciapesce. Questa via verrà però probabilmente modificata dalla prevista espansione del Polo Martignone e occorrerà verificare la sua percorribilità una volta completato il nuovo insediamento artigianale. La realizzazione di questa porta può prevedere un allestimento molto essenziale, con elementi segnaletici e qualche arredo. I due percorsi di collegamento che si dipartono da questa porta verso la centralità dell ex Polveriera e della tenuta Orsi Mangelli presentano, invece, situazioni piuttosto differenti. Il primo segue una pista ciclabile esistente a lato del corso del torrente Ghironda e proseguendo per via Baiesi arriva all ingresso della tenuta. Ben segnalato nel primo tratto manca del completamento nella parte terminale. Il secondo, in questo caso tutto da realizzare, segue l argine inerbito del torrente Podice (prima in riva sinistra poi su quella destra) sino all ex Polveriera e può risultare funzionale anche agli spostamenti di carattere locale dei residenti. Per la sua realizzazione vanno considerate, oltre a un adeguata sistemazione del fondo con materiali naturali, anche le necessarie verifiche per definire i confini tra terreni demaniali e privati e la messa in sicurezza di un paio di piccoli ponti sul torrente. 6 5 Il Torrente Ghironda ad Anzola Emilia: sulla sinistra si riconosce l inizio del percorso sterrato ciclabile diretto alla tenuta Orsi Mangelli, a destra si nota un secondo tracciato che termina invece poco oltre. In alto, il ponte sul Torrente Ghironda lungo la via Emilia da cui prende avvio il percorso ciclabile. L inizio del Sentiero Samoggia a Ponte Samoggia segue il bel viale sterrato, ombreggiato da un doppio filare di tigli, che dalla via Emilia conduce a una vecchia villa padronale. 5 6 47

7 Lungo eno a Casalecchio Ai piedi della collina, la prima porta di accesso è rappresentata dall insieme di aree verdi fluviali presenti nel Comune di Casalecchio di eno, che si spingono sulla sponda sinistra del fiume sino al confine con Bologna. Grazie anche alle nuove passerelle ciclo-pedonali realizzate, questo punto di accesso può essere un utile riferimento, oltre che per il centro cittadino, anche per tutto il settore orientale di Casalecchio e le prime propaggini di Bologna. Il percorso di collegamento segnalato funziona anche da connessione con il SIC Boschi di San Luca e Destra eno. Dal Parco della Chiusa (ex Villa Sampieri-Talon) è infatti possibile collegarsi, oltre via Porrettana, al percorso ciclo-pedonale (vialetto Collado), che ricalca il tracciato della vecchia tramvia che conduceva da Bologna al centro di Casalecchio, e raggiungere via Canonica (nella frazione Croce). Da qui si scende al ponticello ciclo-pedonale appena realizzato, che permette di superare il eno, e attraverso le aree verdi allestite sulla sponda sinistra del corso d acqua si raggiunge via Brigata Bolero. Appena entrati nel territorio bolognese, da via Caduti di Casteldebole si stacca sulla sinistra uno stradello che passa sotto la linea ferroviaria e, divenuto sterrato, sottopassa anche l autostrada per arrivare a Villa anuzzi. Seguendo la strada di accesso alla villa, si raggiunge via Casteldebole e ci si innesta nel percorso principale, ormai a breve distanza da Villa Bernaroli. Il percorso presenta alcuni punti critici legati all attraversamento delle vie incontrate (Porrettana, Canonica e, soprattutto, Brigate Bolero e Casteldebole) e un paio di tratti (ancora la trafficata via Brigate Bolero e la stretta strada per Villa anuzzi) dove sono opportuni interventi per garantire la sicurezza dei ciclisti. L area della porta di accesso, individuata all inizio del vialetto per Villa anuzzi, nei pressi di una fermata ATC con pensilina, necessita di una sistemazione di un certo impegno, per rimediare a una situazione piuttosto confusa e poco riconoscibile. 7 In basso a sinistra, il punto in cui si stacca, a lato della pensilina ATC, lo stradello che scende al sottopasso ferroviario e prosegue verso Villa anuzzi. Sotto, la strada sterrata diretta al sottopasso autostradale che anticipa l ingresso di Villa anuzzi. In basso a destra, la nuova passerella ciclopedonale sul Fiume eno e, sotto, l incrocio problematico tra via Casteldebole e la diramazione diretta a Villa anuzzi. 1 7 48

8 Parco Giardino Campagna Il Parco Giardino Campagna a Zola Predosa, in corso di completamento, è la porta ideale per tutto il paese, sia come luogo di riferimento dal quale avviarsi verso il percorso principale, sia perché alcune porzioni dell area verde, dove permangono piantate, alberi da frutto e altri elementi rurali, e la stessa Villa Edvige Garagnani, sono una perfetta introduzione al paesaggio della campagna tra eno e Samoggia. Dall area verde, separata dalla centralità di Palazzo Albergati dal passaggio in rilevato della nuova Bazzanese, esistono due possibilità di collegamento verso il percorso principale: attraverso via Masini, che da Zola arriva a Lavino di mezzo passando per Tombe, e lungo il percorso ciclo-pedonale che si sviluppa sulla sponda sinistra del Lavino sino a Molino di igosa. I due tracciati sono tra loro collegati da alcune vie (Pepoli, Madonna dei Prati, Mazzini), che consentono di definire alcuni circuiti ad anello di interesse locale. Il percorso lungo il Lavino si prolunga anche a sud del capoluogo in direzione della collina, lambendo la frazione Gessi, raggiungibile con una breve deviazione, e arrivando sino a Ponte ivabella (nel territorio comunale di Monte San Pietro); questo percorso offre la possibilità di collegarsi anche all area del SIC Gessi di Monte occa, Monte Capra e Tizzano attraverso il Sentiero dei Gessaroli, un breve ma interessante itinerario escursionistico che si stacca dalla SP 26 dopo la frazione di Gesso e risale la via Gessi e il rio omonimo in direzione di Monte occa. Per la porta di accesso è sufficiente trovare una collocazione idonea degli elementi segnaletici distintivi del progetto. Non sono necessari interventi particolari nemmeno lungo il percorso fluviale, mentre per via Masini occorre prevedere qualche limitazione del traffico veicolare in termini di velocità e volume complessivo e un adeguata segnalazione dei tratti più problematici, in particolare lo svincolo della nuova Bazzanese e il cavalcavia dell autostrada. 8 In basso a sinistra, due scorci del Parco Giardino Campagna di Zola Predosa. In basso a destra, il tratto problematico di via Masini nei pressi di Tombe visto dal cavalcavia dell autostrada e, sotto, lo svincolo della nuova Bazzanese che si incontra subito a nord del Parco Giardino Campagna. 12 Parco Giardino Campagna 8 49

9 Ponte onca/via Madonna dei Prati e 10 Ponte onca/via Prati Lungo la vecchia Bazzanese poco prima e subito dopo l abitato di Ponte onca, si incontrano altre due porte di accesso: via Madonna dei Prati e via Prati sono due antiche strade che hanno subito nel corso degli anni (soprattutto la seconda) una serie di trasformazioni per adeguarsi alle nuove infrastrutture realizzate. Il loro ruolo nel sistema della mobilità dolce locale è ancora importante e può essere valorizzato a partire proprio dai loro tratti di avvio verso la campagna. Di fronte a via Madonna dei Prati si trovano, tra l altro, una piccola scuola, un parcheggio e un area verde con un chiosco molto frequentato, che sono collegati sia a Zola Predosa sia a Ponte onca da una pista ciclabile in sede propria. Dalle porte di accesso delle vie Madonna dei Prati e Prati è possibile, seguendo le due strade, raggiungere da due direzioni differenti la centralità composta dall ex Polveriera e dalla tenuta Orsi Mangelli e, come nel caso precedente, disegnare un circuito ad anello di valenza locale. La definizione delle due porte presenta problematiche differenti. Nel primo caso è possibile fare riferimento all area verde esistente come punto di partenza, ma è necessario un intervento consistente per garantire l attraversamento protetto della strada e il collegamento in sicurezza con via Madonna dei Prati (per la presenza di un nuovo svincolo particolarmente ampio). All inizio di via Prati, dove si è mantenuta una bella edicola votiva, occorre invece individuare un punto di avvio riconoscibile che si raccordi con il tratto di pista ciclabile appena realizzata nell ambito di una nuova urbanizzazione. I percorsi di collegamento previsti lungo le due vie necessitano, come nel precedente caso di via Masini, di limitazioni del traffico veicolare in termini di velocità e volume complessivo e di un adeguata risoluzione dei tratti più stretti e problematici (svincoli e cavalcavia). Nel caso di via Prati il tratto critico è più lungo per la presenza dello svincolo di raccordo con l A14. 10 9 In basso a sinistra, l inizio di via Prati a Ponte onca con la caratteristica edicola votiva e, sotto, il tratto della stessa via che costeggia l ex Polveriera militare. In basso a destra, due prospettive dell incrocio tra via Madonna dei Prati e la vecchia Bazzanese all ingresso di Ponte onca. 10 FD 9 FD 50