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IL GIORNALE DEL CONTE BERAUDO DI PRALORMO Dobbiamo essere grati a Luigi Peco, illustre storico della Valsesia, per aver rintracciato e trascritto in forma a tutti comprensibile il Giornale del conte Filippo Domenico Beraudo di Pralormo Senatore, tenuto come Pretore della Valsesia dal 1 marzo al 29 8bre 1707, un documento di grande interesse conservato nella Biblioteca Reale di Torino (Storia Patria 461). Si tratta di una minuziosa relazione che non solo descrive gli avvenimenti che accompagnarono l annessione della Valsesia al Piemonte, ma mostra uno spaccato di vita valsesiana di quasi tre secoli or sono, ricco di particolari e di personaggi [Peco 1991]. Le notizie riportate dal Giornale riguardano in primo luogo le vicende storiche che portarono al mutamento di dominio della Valsesia, per il passaggio di giurisdizione dalla Lombardia al Piemonte. Nella seconda parte del manoscritto è contenuta la cronaca dettagliata degli avvenimenti di cui il Pralormo fu protagonista nella sua funzione di Pretore della Valsesia, carica che gli era stata conferita da Vittorio Amedeo II. Questa meticolosa descrizione è di grande interesse per le molte informazioni che fornisce sull ambiente valsesiano dell inizio del XVIII secolo. In questa breve nota si è scelto di estrarre dal documento quelle notizie che riguardano il territorio e le comunità dell alta Valgrande del Sesia, a cui il sito è dedicato, rinviando al lavoro di Luigi Peco per ogni altro tipo di riferimento. Per quanto riguarda la delimitazione territoriale, si è arbitrariamente scelto di considerare alta Valgrande quella parte di essa situata al di sopra degli 800 metri di altitudine. Rispetto alla situazione attuale occorre precisare che a quell epoca esistevano in alta Valgrande quattro sole comunità, cioè Alagna, Riva Valdobbia, Campertogno e Rassa, poiché Mollia faceva ancora parte di Campertogno, di cui formava la Squadra Superiore (la separazione avvenne infatti nel 1722). I dati qui riportati riguardano i rappresentanti delle comunità, l organizzazione e la consistenza delle stesse, i contingenti locali della Milizia Valsesiana, le famiglie eminenti e le cause criminali. Si riferirà anche in breve di alcune notizie riguardanti le istituzioni ed i personaggi di allora. Consiglio Generale dei capi di casa del 17 Marzo 1707 (pagine 19r-22r) Nell elenco dei capi di casa che elessero i delegati al giuramento di fedeltà a Vittorio Amedeo II e di obbedienza in quanto compatibile col tenore disposizione de loro Privileggij et Concessioni della Valle, et in qualità di Sudditi Volontari, et deditizzi come essi sono si riconoscono alcuni nomi (quali Seletti, Gianoli, Gallicia, Giacobino, Gilardone, Marchino, Chiara, Grosso, Arienta) che, pur non essendo riferiti esplicitamente alle comunità dell alta Valgrande, sono storicamente noti o ancor oggi in esse presenti. 1

Consiglio Generale del 18 Marzo 1707 (pagine 25r-27v) Alla copia della lettera di ragguaglio che il Pretore conte Filippo Domenico Beraudo di Pralormo aveva inviato al marchese di San Tomaso, ministro e primo segretario di stato, è allegato l elenco dei deputati delle Comunità che prestarono giuramento. Tra essi, per le comunità dell alta Valgrande, vi erano: per Allagna, S. Notaro Antonio Gnifetta. Procura 16 Marzo rog. a al med. o Notaro Antonio Gnifetta; per Campertogno, Gio. Francesco e Pietro Giacomo padre e figliolo Gallicia. Procura 16 Marzo rog. a al Nod. o S.r Gio. Batta Mattazolio; per Rassa, Domenico Arienta. Procura 16 marzo rog. a al Nod. o Giacomo Ant.o Fassola; per Riva, Michele Graulo per Instrumento. Procura delli 16 Marzo rog. o al Nod. o Gnifetta. Famiglie cospicue (pagine 41v-43r) Nel Giornale il Pretore segnala alcune Famiglie conspicue esistenti nelle comunità della sua giurisdizione, precisando che esse sono come segue, non sendovi alcun Feudatario che habbi rag. ne nella pesca e caccia, sendo il tutto Pubblico. Per le comunità dell alta Valgrande troviamo indicato quanto segue: In Campertogno, Casa Gilardona, Casa Scetta, Casa Selletti e Casa Giacobina, di cui é il Prevosto di Varallo. In Allagna, Casa Emilla e Casa Tancia. In Rassa, Casa Fasola. Milizia Valsesiana (pagine 43r-43v) Interessante è anzitutto la descrizione che ne dà il Pretore e che è qui riportata nella trascrizione di Luigi Peco: Vi è nella Val Sesia la Millitia per la sua difesa in caso di Guerra divisa et arrolata sotto li loro rispettivi Capitani et rilleva come infra. Ma alcune volte più altre meno secondo che gli uomini sono absenti dalle loro case ma in qualsivoglia tempo vi saranno fra tutta la Valle almeno quatro in cinque milla uomini habili all Arme. Li capitani vengono elletti dalle Terre ma alcuni ottengano Patenti d Approvat[io]ne dal Sovrano. In caso di Guerra come sopra la Valle ricusa d accettar in essa ordinanza dicendo haver forze e cuore per diffendersi da se stessa, vero è peró é, che li Ré di Spagna hanno qualche volta nominati li Comandanti et ultimamente nell anno 1704 era stato nominato il Conte D. Fabricio d Pietra Santa quale risiedeva in Borgo Sesia 2

Segue l elenco delle Compagnie col numero degl homini, che per l alta Valgrande risiedono a Campertogno (500 uomini) e ad Allagna (400 uomini). Desta stupore la consistenza delle due Compagnie, che facevano parte di un contingente complessivo di 7550 uomini (5150 nella Corte Superiore e 2400 nella Corte Inferiore). Statto delle cure (pagine 44r-48r) Il conte di Pralormo elenca nel suo Giornale le comunità della Valsesia, indicando per ciascuna il numero complessivo di anime, il nome dei cantoni e il numero di questi. Per le parrocchie dell alta Valgrande i dati riportati sono i seguenti: Allagna anime n 900 Merletti, S. Nicola, Roncer, Pie del Monte, Ponte, Montella, Goretti, Rusa, Dosso, Bonda, Cadelprà, Olengo, Riale, Ressica, Fondo di Lagna, Piano. Cantoni n 13 Riva anime n 900 Montà, Pessia, Piane, Rebernardo, Casedisotto, Case del verno,case del Vescovo, Case di Morca, Sasso, Case piasentina, Casa di S Ro, Orro, Cervelier, Vognadisotto, Balma, Sabio, Bigna, Penna del fisé, Isolello, Boccorio, Burio. Cantoni n 22 Campertogno anime n 3200 Curgo, Ottrasesia, Curgodisotto, Cadcapietto, Pianabianchin, Pianadetoni, Alta Pian, Casatte, Pianafontane, Mollino, Molia, Grampa, Gorij, Cimavighi, Piana del Ponte, Riale, Cadigrampino, Villa, Pianaderossi, Camproso, Quare, Morenghi, Tetti, Otre, Rusa, Carra, Pederiva. Cantoni n 28 Quanto sopra riportato induce ad alcuni commenti. Anzitutto è stupefacente il numero di abitanti residenti su un territorio di superficie piuttosto limitata e per di più montagnoso. In secondo luogo si può facilmente notare come i cantoni, se in alcuni caso sono facilmente identificabili, in altri sono indicati con toponimi diversi da quelli attuali. Questi dati sono tuttavia di grande interesse in quanto descrivono con molta precisione la situazione esistente in alta Valgrande all inizio del XVIII secolo. Essi sono tra i più antichi giunti fin a noi: ad esempio, per Campertogno, esiste una sola descrizione precedente, quella risultante dali'lstrumento rogato Scetti del 20 aprile 1568, trascritta per esteso nel Sommario nella Causa degli uomini della Moglia... contro gli uomini, e Cantoni di Grampa e Gorretto posti in detta Valle, in cui si legge: "La Comunità di Campertogno si divide in Cantoni dodici, quali sono li seguenti... 3

Campertogno ha Fuocolari 71, nelle persone ivi descritte. Quare ha fuochi 38. Villa ha fuochi 54. Piana del Riale ha fuochi 10. Piana dei Gilardoni ha fuochi 35. Il Cantone de' ha fuochi 42. Il Cantone d'otre ha fuochi 32. Il Cantone della Rusa ha fuochi 1o. Il Cantone del Gorretto ha fuochi 7. Il Cantone di Grampa ha fuochi 37... Il Cantone delle Casacie ha fuochi 33... Il Cantone di Curgo ha fuochi 21..." [SOMMARIO 1769] Ricavi delle cause criminali (177v-181v) Verso la fine del Giornale il Pretore annota: Indi stantela mia imminente partenza hó fatto procedere dal Sig. r Vicario al Ricavo delle Cause Criminali da me spedite nel tempo della mia residenza. Da questa parte del documento emerge una curiosità: due dei procedimenti riguardano persone residenti in alta Valgrande, e precisamente: Giacomo Zanolo detto Mazzucco di Campertogno. Querellato per insulto fatto di notte con parole ingiuriose à Pietro Ant[oni]o Gilardone pur di Campertogno habitante in varallo hà pagata la pena statutaria. Marco de Marchi di Curgo (cantone di Campertogno) et altri suoi compagni. Processati per diversione d aqua pagata la pena statutaria. Notizie diverse sull alta Valgrande Sfogliando il documento sono emerse alcune altre notizie che riguardano l alta Valgrande. Scrivendo (pagina 35v) dei PP. Riformati di S. t Franc[esc]o il Conte di Pralormo annota a margine che à Campertogno vi é anche Pred. re. Ciò conferma quanto a suo tempo riportato [Molino 1985 e 2006] a proposito del Pulpito Quaresimale, una antichissima istituzione esistente a Campertogno fin dal XVII secolo, con reddito annuo di cinquanta lire destinato a sostenere le spese dei quaresimali, allora affidati ai Francescani Riformati di Novara, reddito che tuttavia era già allora ritenuto insufficiente e inadeguato alle necessità effettive della comunità e che aveva portato alla decisione di promuovere una raccolta di denaro mediante perquisitio de vico in vico et ostiatim. A margine della parte della relazione riguardante le istituzioni religiose (pagina 36v), viene segnalata l esistenza di altro ospedale in Campertogno Si tratta della più importante istituzione assistenziale di quella comunità, l Ospedale di S. Carlo, fondato nel 1623 da Don Pietro Bertolini, che per testamento aveva lasciato a tale scopo una casa e 6000 lire imperiali: esso aveva il compito di dare pane, minestra e alloggio (per un giorno e una notte soltanto, fatta eccezione per i casi di infermità o di emergenza) a poveri, pellegrini e viandanti. La clausola limitativa era giustificata dalla necessità di 4

impedire l accesso indiscriminato dei forestieri nella comunità [Molino 1985 e 2006]. Tra le fiere e mercati della Valsesia è indicata (pagina 41v) la Fiera Franca alla Riva, et in Campertogno. Nel luogo detto la Riva che confina col ducato d Avosta si fa una fiera franca il giorno di S. Michele e dura tre giorni e doppo immediatam[en]te si trasporta a Campertogno e dura altri tre giorni. Infine (pagina 129v), tra i destinatari di una lettera ai vicari foranei, nella quale il Pretore chiede l adempimento della mente di S.A.R., resa manifesta con l Editto del 29 Giugno 1707, in merito alle processioni religiose e in particolare alla necessità che d. a Fonzione si debba fare con il consenso delli Ordinarij Ecclesiastici, si indica il S. r Pr[evost]o Fran[ces]co Sceti Arciprete e Vic. Foraneo di Campertogno. Ciò conferma da un lato la notorietà dello Sceti, dall altro indica che il titolo di arciprete fu attribuito al parroco di Campertogno ed ai suoi succesori non in seguito all edificazione della nuova chiesa parrocchiale, iniziata nel 1719, ma quale riconoscimento dell importanza delle iniziative da lui promosse in precedenza a tal fine, per le quali si era particolarmente prodigato. SOMMARIO NELLA CAUSA degli uomini della Moglia CONTRO Gli Uomini, e Cantoni di Grampa, e Gorretto posti in detta Valle in persona di Pietro Antonio Cristina uno de loro Procuratori appellati. M. Ghiringhello Stampatore, Torino (1769) Molino G., Campertogno. Vita, arte e tradizione di un paese di montagna e della sua gente. Edizioni EDA, Torino (1985) Peco L., Il mutamento di dominio della Valle di Sesia. Città di Varalo e Società Valsesiana di Cultura, Borgosesia (1991) Molino G., Campertogno. Storia e tradizioni di una comunità dell'alta Valsesia. Centro Studi Zeisciu, Magenta (2006) 5