Fonagy e Mitchell psicoterapeuti: la psicoterapia secondo la teoria dell attaccamento e delle relazioni oggettuali

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PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE Presentazione e Programma del Corso La psicoanalisi come psicologia dello sviluppo: problemi teorici e clinici Fonagy e Mitchell psicoterapeuti: la psicoterapia secondo la teoria dell attaccamento e delle relazioni oggettuali Maggio - Dicembre 2014

Titolo dell evento formativo Fonagy e Mitchell psicoterapeuti: la psicoterapia secondo la teoria dell attaccamento e delle relazioni oggettuali Luogo di svolgimento Palazzo delle Stelline Corso Magenta 61 - Milano Data di inizio: 10/05/2014 Data di conclusione: 13/12/2014 Tipologia dell evento Trattasi di un Corso di Formazione Teorico-Clinica, a carattere continuativo, iniziato nel 1993 a Milano con il patrocinio di Psicoterapia e Scienze Umane e denominato La psicoanalisi come psicologia dello sviluppo: problemi teorici e clinici che nell arco di questi anni ha posto l attenzione allo sviluppo della psicoanalisi applicata all attività clinica del bambino, dell adolescente e dell adulto nel confronto delle altre scienze mediche e psicologiche. Descrizione obiettivo formativo Il corso intende approfondire, alla luce della teoria delle relazioni oggettuali e di quella dell attaccamento, le modifiche teoriche sulla diagnosi e le conseguenti tecniche di trattamento nello specifico ambito psicoterapeutico psicoanalitico. In coerenza con il carattere generale del corso, negli anni precedenti è stato posta l attenzione sugli apporti innovativi in psicoanalisi di Fonagy, psicoanalista, che ha legato il suo nome alla teoria dell attaccamento, ponte tra la psicoanalisi e il cognitivismo, e di Stephen A. Mitchell, esponente dell indirizzo neofreudiano che ha contribuito alla definizione del corpo teorico e pratico che va sotto il nome di teoria delle relazioni oggettuali. Partendo sempre dall osservazione dello sviluppo infantile secondo il metodo psicoanalitico si porrà l accento sulla valutazione diagnostica e sulla gestione del trattamento nei modelli operativi derivati dalla teoria dell attaccamento e dalla teoria delle relazioni oggettuali, proposti dai cosiddetti neofreudiani. L'indirizzo neofreudiano ha in comune con quello freudiano tre concetti fondamentali che Freud stesso riteneva necessari affinché una terapia si potesse definire psicoanalitica: 1) l'inconscio, 2) la resistenza, e 3) il transfert.

Questi elementi di base hanno subito una costante revisione teorica negli ultimi settanta anni e sono utilizzati in modo diverso per quantità e qualità all interno del trattamento psicoanalitico La Teoria delle Relazioni Oggettuali ha rappresentato uno dei principali punti di apertura anti-dogmatica e di rinnovamento nell evoluzione del pensiero psicoanalitico, determinando, insieme alla Teoria dell Attaccamento, il più importante spunto di revisione rispetto ai postulati freudiani (Jervis, 1996). A partire dagli anni 40 si è assistito ad uno spostamento dell'interesse verso le dimensioni relazionali della vita che portò a sostituire il modello pulsionale con una struttura concettuale fondamentalmente differente in cui le relazioni con gli altri costituiscono gli elementi strutturanti della vita mentale e le forze motivanti il comportamento umano. Le relazioni oggettuali si riferiscono, nel senso più ampio del termine, alle interazioni degli individui con altre persone esterne e interne (reali e immaginarie), e alla relazione tra i loro mondi oggettuali esterni e interni. Nel modello classico di Freud la pulsione è il concetto esplicativo di tutti i fenomeni psichici ed è concepita: a) come energia priva di direzione, orientata esclusivamente alla scarica; b) come il rappresentante psichico dei bisogni istintuali che esigono soddisfazione immediata; c) come principale forza motivante del comportamento umano. La visione asociale dell uomo, come organismo isolato che cerca gli altri per scaricare le sue energie pulsionali, privilegia un punto di vista intrapsichico più che intersoggettivo perché ritiene che la mente sia costituita essenzialmente da impulsi. Le relazioni con gli altri sono relegate in una posizione secondaria e l altro è l elemento più variabile della pulsione: non è originariamente collegato ad essa, ma le è assegnato soltanto in forza della sua proprietà di rendere possibile il soddisfacimento (Freud, 1915). L incontro con gli studi empirici promossi dalla teoria dell attaccamento e dalla psicologia dello sviluppo, hanno contribuito ad una riformulazione, in termini dinamici ed evolutivi, del concetto di relazione oggettuale, descrivendone le caratteristiche sia affettive che cognitive e il loro contributo alla stabilità delle relazioni in quanto guida del comportamento nella ri-creazione dei modelli di relazione. Negli ultimi decenni si è assistito ad una graduale ma crescente importanza data ad un modello di spiegazione centrato sul concetto di relazione oggettuale, la cui elaborazione è legata principalmente al dibattito nella Società Psicoanalitica Britannica e in particolare ai contributi della Klein, di Fairbairn e di Winnicott. Le teorie delle relazioni oggettuali così allontanandosi dalla pulsione si incentrano sullo studio delle relazioni tra persone esterne reali e immagini interne e interiorizzate di relazioni, e sul significato che tali immagini acquisiscono nel funzionamento psichico. La formulazione più radicale della teoria delle relazioni oggettuali è senza dubbio quella di Ronald Fairbairn, che propone di abbandonare definitivamente il concetto di libido: la motivazione di base è la ricerca di relazione più che di piacere e il bambino è orientato fin dalla nascita ad entrare in relazione con gli altri. Il piacere diventa il mezzo per raggiungere e per mantenere tale relazione con gli altri. Per Fairbairn, le relazioni sono primarie e rappresentano elementi strutturanti della vita mentale e la principale motivazione del comportamento umano. L autore considera la relazione con la madre reale l elemento centrale dello sviluppo normale e patologico. Con gli scritti di Donald Winnicott l attenzione si sposta, in modo decisivo, alla relazione: nei primi anni di vita, il bambino esiste solo all interno della relazione con una madre che si prenda cura di lui, e pertanto l unità di studio della psicoanalisi non può essere l individuo singolo, ma diventa sempre più la matrice relazionale costituita dall individuo stesso in relazione con altri significativi. Nel modello strutturale delle relazioni oggettuali la concezione relazionale della mente sostituisce la concezione monadica elaborata da Freud, e viene spiegata dalla tendenza del soggetto, fin dalle prime fasi dello sviluppo, a costruire e interiorizzare le relazioni. Secondo questo approccio, lo sviluppo si realizza non solo per processi maturativi

ma soprattutto per processi interpersonali, poiché il formarsi delle funzioni psichiche dipende dalla qualità dell incontro intersoggettivo (Zavattini,1999). Attualmente la teoria e la ricerca psicoanalitica si focalizzano sulle complesse interazioni tra le prime relazioni interpersonali e le modalità con cui queste portano alla formazione delle strutture intrapsichiche, i modelli operativi interni, concepite in termini di interiorizzazioni di relazioni con gli altri (Zavattini, 2002). Abbandonata dunque la teoria pulsionale, il trattamento non potrà più essere indirizzato allo scoperta del senso, della coscienza dell inconscio, ma si sposterà alla relazione reale ed immaginaria tra il terapeuta e il paziente con tutte le conseguenze sul setting e sugli strumenti classici della psicoanalisi come l interpretazione che non renderà più conscio l inconscio ma svelerà la qualità della relazione stessa. Accanto alla interpretazione, intesa quindi come spiegare quanto non appare chiaro, sarà sempre presente nel processo terapeutico la confrontazione, ossia riscontrare una cosa con l altra, la chiarificazione intesa come operazione che ha lo scopo di eliminare la torpidità per la certezza. Si considera dunque il conflitto che sta alla base della sofferenza del paziente non il prodotto di una lotta tra istanze interne, quanto il contrasto tra i bisogni più profondi del bambino e le risposte inadeguate delle figure di riferimento. I comportamenti inadeguati o maltrattanti degli adulti inducono la formazione di una strategia adattativa patogena nel mondo interno del bambino, strategia che sabota, tra l altro, l autostima e l autonomia emotiva. Sia lo sviluppo normale sia l instaurarsi di situazioni psicopatologiche possono dunque essere prese in esame privilegiando l aspetto delle relazioni interpersonali. In un trattamento psicoanalitico il modello più accuratamente dimostrabile di relazione interpersonale è quello messo in atto tra il paziente e l analista. Se accettiamo l ipotesi che studiare questo modello di interazione avrà un influenza benefica anche sugli altri modelli di interazione del paziente, nel trattamento tenderà a diventare centrale l analisi dell esperienza che il paziente fa della relazione. Accettando questa prospettiva, un terapeuta condurrà un trattamento in una maniera molto diversa da quella prevalente oggi. La sua enfasi si sposterà verso la relazione invece che sul paziente come un entità organizzata intrapsichicamente ; il terapeuta sarà più un partecipante che semplicemente un osservatore, sarà orientato verso il presente piuttosto che verso il passato, vedrà l esperienza che il paziente ha della relazione come plausibile, prima di considerarla come una distorsione di una realtà correttamente accertabile (Gill, 1987, 37). Ma se la teoria delle relazioni oggettuali ha comportato una rivoluzione nei principi psicoanalitici del trattamento, il corpo teorico che va sotto il nome di teoria dell attaccamento ha determinato uno considerevole spostamento dalla psicoanalisi alle attuali terapie cognitive La natura cognitivista della teoria dell attaccamento ha favorito l integrazione dei suoi principi evolutivi ed evoluzionistici con quelli della psicoterapia cognitiva influenzandone profondamente la teoria generale e i metodi di cura e determinando lo sviluppo di un particolare orientamento per cui è stata proposta la denominazione di psicoterapia cognitivoevoluzionista. La psicoterapia cognitivo-evoluzionista, come altri approcci psicoterapeutici di paradigma relazionale, è centrata sulla natura relazionale della mente e del suo sviluppo, sull importanza delle dinamiche interpersonali di attaccamento per la comprensione della psicopatologia e sul ruolo sovraordinato della relazione terapeutica nel trattamento dei disturbi emotivi. Intendiamo in particolare approfondire i contributi di Mitchell e Fonagy sia dal punto di vista teorico che tecnico tramite la discussione di casi clinici, e il loro utilizzo, confronto ed eventuale integrazione nel corso del processo analitico alla luce degli scopi degli interventi descritti da Freud (2011-2015) e ripresi da Mark Levey ( An operetional analysis of the clinical goals of psychoanalytic technique, JAPA, Vol.60, N. 3, 2012).

Quota individuale di partecipazione: Euro 709,53 (IVA inclusa). Numero previsto di partecipanti: 12 Provenienza dei partecipanti Come per gli anni precedenti i destinatari della Formazione Continua sono psicoterapeuti (medici o psicologi) specialisti in trattamenti degli adulti, adolescenti e bambini, che abbiano già completato la propria formazione di base e specialistica e siano iscritti all elenco degli psicoterapeuti dei rispettivi Ordini Professionali. La provenienza geografica è attualmente per il 36,3% dalla provincia di Milano, per il 18,2% dalla regione Toscana, per il 36,3% dalla regione Emilia Romagna, per il 9,2% dalla regione Veneto. Obiettivi del Corso Come per i precedenti seminari, per Fonagy e Mitchell psicoterapeuti: la psicoterapia secondo la teoria dell attaccamento e delle relazioni oggettuali gli obiettivi formativi generali per il 2014 sono: Fare acquisire conoscenze teoriche e cliniche nell area della psicologia dello sviluppo, dall infanzia all età adulta, con particolare attenzione ai recenti contributi della teoria delle relazioni oggettuali. Nell ambito studiato, favorire il confronto e l integrazione fra modelli teorici e lavoro clinico. Migliorare le capacità diagnostiche e terapeutiche specialmente con i pazienti affetti da patologia psichiatrica grave, con i quali la gestione della relazione terapeutica è di cruciale importanza e per i quali la teoria delle relazioni oggettuali amplia l ambito diagnostico e terapeutico Favorire modalità di lavoro in pluriassetto tramite la collaborazione delle diverse figure professionali coinvolte nel trattamento. Temi finora trattati: aspetti relazionali all interno del rapporto terapeutico, dinamiche mente-corpo, perversione, delinquenza, suicidio e rischio suicidario, agiti auto-distruttivi con costante attenzione alla cognitività, disturbi del comportamento alimentare, patologia grave e pseudonormalità, trauma psichico e reazione post-traumatica, intervento di crisi, l aggressività nei suoi aspetti distruttivi ed adattivi, la teoria dell attaccamento di J. Bowlby e i riflessi clinici di tipo terapeutico e diagnostico in relazione all attaccamento e perdita, il confronto e la possibile integrazione con la teoria classica, in particolare con la psicologia dell Io e la psicologia del Sé, la teoria delle relazioni oggettuali, la relazione con l altro, la relazione madre-bambino,

il pensiero di Mitchell, la modernità di Winnicott. Con Fonagy e con la relazione della psicoanalisi con le neuroscienze sono state evidenziati gli aspetti biologici ed antropologici nella costituzione dello psichismo, Tema in programma per il 2014: Libido e relazione La posizione neofreudiana Ruolo delle relazioni con gli altri e l ambiente nella formazione della struttura psichica Sessualità e libido I meccanismi difensivi Che fine ha fatto l inconscio Interpretazione, confrontazione, chiarificazione nel trattamento psicoterapeutico psicoanalitico Durata effettiva delle attività formative in ore e Metodologia di insegnamento Mantenendo la metodologia dei precedenti anni, ogni incontro è articolato con la seguente scadenza di tempi: con alcuni mesi di anticipo viene preparata la progettazione formativa a cura del Conduttore responsabile del Corso. Un Comitato Organizzativo collabora alla progettazione e in particolare alla scelta della bibliografia di base che verrà utilizzata nei seminari, fornendo una consulenza teorica. La progettazione formativa comprende un costante riferimento alla produzione scientifica di Mitchell, già oggetto di formazione nell anno precedente, ed ad altri autori significativi per la posizione relazionale e per le relazioni oggettuali, mantenendo l attenzione fino ai più recenti contributi di Peter Fonagy, con aggiornamento continuo tramite le banche dati internet come Med-line. Ogni argomento teorico verrà presentato a turno da uno dei partecipanti, con produzione di un elaborato scritto. Il conduttore responsabile verrà affiancato da coadiutori di particolare esperienza clinica sull argomento della relazione nello sviluppo della patologia grave alla luce della teoria dello sviluppo È prevista la collaborazione di docenti esterni scelti dal Comitato Organizzativo per favorire la discussione teorica. Un mese prima di ogni incontro: distribuzione a tutti i partecipanti dell elaborato scritto a contenuto teorico intorno alle tecniche di trattamento e di recenti articoli pubblicati su riviste internazionali proposti a turno dai partecipanti, affiancati dal resoconto del caso clinico di cui si tratterà nel seminario. Sono stati scelti quattro casi clinici pertinenti all argomento teorico che saranno presentati nell arco degli incontri a turno dai quattro psicoterapeuti responsabili del trattamento, secondo il calendario allegato. I partecipanti al seminario potranno contribuire a loro volta con riflessioni scritte in riferimento al caso presentato e alla riflessione teorica. Ore 14.00-15.00 : Presentazione della relazione teorica Ore 15.00 16.30: Discussione di gruppo moderata dal Conduttore Ore 16.45-17.30: Presentazione del caso clinico Ore 17.30-19.00: Discussione di gruppo del caso clinico moderata dal Conduttore.

Fra un incontro e l altro: discussione in piccoli gruppi per il lavoro di preparazione e per la raccolta del materiale già utilizzato. Il materiale degli anni passati è stato archiviato e viene regolarmente aggiornato, consentendo una memoria del lavoro svolto, a disposizione anche dei nuovi iscritti. Alcuni mesi dopo l incontro: i casi clinici di maggior interesse possono essere occasionalmente pubblicati nella rubrica Casi clinici della Rivista Psicoterapia e Scienze Umane per ulteriore dibattito. Programma degli incontri del 2014 Fonagy e Mitchell psicoterapeuti: la psicoterapia secondo la teoria dell attaccamento e delle relazioni oggettuali Titoli e sintetica descrizione dei contenuti dei singoli seminari 10 Maggio 7 Giugno 2014 Dalle ore 14:00 alle ore 19:00 I) Il disturbo borderline tra relazione e solitudine a) L infanzia del paziente borderline b) Le relazioni affettive c) L impossibilità di stare con d) L impossibilità di stare senza Il caso clinico Il caso di Michele. Michele (17 anni) ha richiesto un intervento psicologico, spinto dalla madre, per un abuso di alcoolici con frequenti intossicazioni acute. Accompagnato sempre dalla madre, Michele esprimeva la sua idea costante di non andare bene e la sensazione di non valere nulla in ogni campo. Tale condizione l aveva portato a uso di sostanze compulsivo con episodi di sovradosaggio, rapporti affettivi caratterizzati da sovrainvestimento e rapido disinvestimento. Genitori separati, figlio unico dichiara che la musica è il solo campo relazionale possibile Il caso è presentato all interno dei due primi seminari che saranno impiegati per la definizione psicodiagnostica e la valutazione degli interventi messi in atto alla luce della teoria relazionale.

13 settembre - 4 ottobre 2014 Dalle ore 14:00 alle ore 19:00 II) Pulsione libido e relazione a) Sesso e trauma b) Conseguenze cliniche dell inclinazione evolutiva c) La costruzione del sé con l altro d) Adolescenza e sessualità Il caso clinico Roberto Roberto è un uomo di 30 anni arrivato in psicoterapia per problematiche connesse alla sua difficoltà ad avere rapporti sessuali soddisfacenti per difficoltà all erezioni con la propria donna, disturbo completamente assente in relazioni occasionali con giovani prostitute e durante le frequenti masturbazioni sostenute da ideazione ossessiva che impediscono il lavoro. Lo svolgere del trattamento svela un blocco evolutivo da trauma e relazioni genitoriali non soddisfacenti. Il caso è presentato all interno del terzo e quarto seminario che saranno impiegati per la definizione psicodiagnostica e la valutazione degli interventi messi in atto alla luce della teoria relazionale in casi di disturbo dell adolescenza 25 ottobre - 15 novembre 2014 Dalle ore 14:00 alle ore 19:00 III Il tentato suicidio a) La depressione b) Intervento di crisi in un tentativo di suicidio c) La relazione del terapeuta con paziente che tenta il suicidio d) Il mondo senza soggetto o oggetto? Il caso clinico Gianni, artigiano di circa 35 anni compie un grave tentato suicidio, ben organizzato e meditato. Salvato per il pronto intervento del figlio con il quale ha una relazione conflittuale, viene ricoverato presso una struttura specialistica psichiatrica dove mantiene una determinazione suicidaria, negando la gravità della sua azione, in un forte stato depressivo determinato da motivi economici, dal fallimento di una relazione extraconiugale e dalla conflittualità con il suo unico figlio. Questo caso sarà discusso nel quinto e sesto seminario per l approfondimento delle modalità tecniche nell intervento di crisi in relazione all approccio relazionale, all analisi del suicidio, e alle difficoltà relazionali con i pazienti che presentano tale comportamento, al disturbo di personalità.

13 dicembre 2014 Dalle ore 14:00 alle ore 19:00 IV La psicosi e le relazioni oggettuali 1) Allucinazioni e psicosi 2) Lo sviluppo infantile 3) La diagnosi: tra psicosi ed isteria 4) Diagnosi e trattamento Il caso clinico Laura è una giovane ragazza di 19 anni, studentessa all Accademia di Belle Arti che viene all osservazione dello psichiatra accompagnata dalla madre dichiarando di avere da quando era piccola allucinazioni uditive con presenze egosintoniche, che le fanno compagnia, senza altri deficit o non funzionamento psichico Il settimo seminario sarà indirizzato alle problematiche relative alla valutazione diagnostica secondo le teorie della relazione oggettuale finalizzata al trattamento: dal sintomo alla funzione. Prova scritta finale ECM