"ITINERARI MASCAGNANI": visite audio-guidate Gli Itinerari Mascagnani sono un viaggio storico-biografico allestito all interno dell intera struttura del Teatro Goldoni, dal foyer alle Sale adiacenti la Goldonetta, dai vari ordini di palchi fino alle sale sovrastanti la stesso Ridotto del Teatro Goldoni, che saranno la sede ufficiale dell Appartamento Mascagni. Materiale originale (ritratti, strumenti musicali, oggetti personali legati al Mascagni compositore e direttore d orchestra), riproduzioni di documenti d epoca (fotografie, bozzetti e figurini di spettacoli storici, foto di scena, ecc.) di manifesti e locandine originali, libretti e spartiti, documenteranno le varie fasi della vicenda esistenziale e artistica di un musicista spregiudicato, eclettico, sperimentale, che nella sua lunga militanza musicale spaziò dalla produzione operistica alla composizione sinfonica, vocale e cameristica, alla musica da film dall attività didattica a quella organizzativa e a quella di direttore d orchestra. Questi i vari capitoli dell itinerario: Mascagni, Livorno e l Europa, la sua dimensione di musicista internazionale esplorata attraverso i rapporti con l Europa e l America, la sua attività di direttore d orchestra, i suoi contatti tutt altro che sporadici con grandi autori quali Cajkovskij e Mahler, la produzione giovanile, gli anni della maturità, l ultima fase creativa, i grandi interpreti del suo teatro e gli spettacoli storici di Livorno, dalla nascita del Comitato Estate Livornese al Progetto Mascagni nato a Livorno a partire dagli anni Novanta del secolo scorso. Gran parte del materiale riprodotto ed esposto proviene dal vecchio Museo Mascagnano di Villa Maria, dagli archivi storici del CEL e della Biblioteca Labronica, nonché da collezionisti privati. Una ricognizione che punta a coinvolgere non solo la città di Livorno, gli appassionati della lirica, i frequentatori del nostro Teatro, ma anche i turisti e i viaggiatori di passaggio, con la finalità di far conoscere, in modo semplice, diretto e comunicativo, uno spaccato importante del patrimonio culturale della nostra città, nell occasione celebrativa dei 400 anni della sua nascita, e uno dei più originali esponenti del teatro musicale europeo del Novecento storico.
"ITINERARI MASCAGNANI": BREVE GUIDA ALL ESPOSIZIONE AL TEATRO GOLDONI L ITINERARIO MASCAGNANO Mascagni e Livorno, Mascagni e l Europa, Mascagni direttore Pergamene e diplomi Ritratti Mascagni ed i suoi interpreti storici L Appartamento Mascagni: Il lato privato Il lato pubblico Ritrattistica L itinerario creativo di Mascagni attraverso le sue opere Il Mascagni giovanile, 1890-1895: da Cavalleria rusticana a Silvano Il Mascagni estetizzante e simbolista, 1896-1913: da Zanetto a Parisina L ultimo Mascagni, 1917-1945: da Lodoletta a Nerone MASCAGNI E LIVORNO, MASCAGNI E L EUROPA, MASCAGNI DIRETTORE PERGAMENE E DIPLOMI / RITRATTI Qui inizia il cammino insieme a Pietro Mascagni. Il musicista fu particolarmente legato alla propria città natale ed in questa sala si colgono alcune immagini della città di Livorno nella seconda metà dell Ottocento, nonché personaggi come Alfredo Soffredini, che fu il suo primo maestro, o strumenti come l armoniun della chiesa di San Benedetto, sul quale Mascagni suonò nel periodo presso l Istituto Cherubini. Tra i riconoscimenti è da notare la medaglia a lui assegnata nel 1881 Quale I premio per la composizione, dopo il successo della cantata In Filanda. Tra le pergamene ed i diplomi spicca invece quella rilasciata dai concittadini a Mascagni dopo la prima rappresentazione a Livorno dell opera Iris avvenuta in questo teatro nell agosto 1902. Singolari infine i riconoscimenti di associazioni non musicali, come quella dei Canottieri, che attestano la grande popolarità del Maestro. Particolarmente interessante questa sezione che unisce dediche personali a Pietro Mascagni con altri momenti del suo straordinario excursus come compositore e come direttore d orchestra. Si evidenziano le dediche personali del critico Eduard Hanslick del sommo Gustav Mahler, arbitri del gusto musicale del periodo ed estimatori della musica mascagnana, né può essere trascurata quella
di un altra celebre bacchetta viennese, Wilhelm Jahn, che nella capitale austro-ungarica tenne a battesimo con straordinario successo Cavalleria rusticana e L amico Fritz. Seguono poi le immagini di due celebri melodisti, Francesco Paolo Tosti e Pier Adolfo Tirindelli. In special modo importante il primo, che introdusse Pietro Mascagni presso la corte inglese della regina Vittoria nel 1893. Questa sezione getta lo sguardo anche sull attività di Pietro Mascagni come direttore d orchestra, per alcuni tratti addirittura prevalente su quella di compositore, e foriera di bellissimi risultati. Alla fine dell Ottocento Mascagni fu infatti il primo esecutore in Italia di capolavori del repertorio sinfonico come la Sinfonia n. 6 Patetica di Cajkovskij o la cosiddetta Sinfonia Dal nuovo mondo di Antonin Dvorak e lavorò alacremente anche alla diffusione dei Pezzi sacri di Giuseppe Verdi. Parallelamente si dedicò alla direzione del repertorio operistico, partendo dalle sue opere per giungere ai grandi titoli di tradizione ed impegno direttoriale come Aida e Tristan und Isolde. MASCAGNI E I SUOI INTERPRETI STORICI La storia del teatro mascagnano è costellata dei nomi di grandi interpreti. E noto che Mascagni abbia dedicato molte attenzioni alla voce umana e sovente abbia scoperto autentici talenti canori ed artistici come quelli di Maria Farneti e Tina Poli Randacio, Piero Schiavazzi e Hipolito Lazaro, Beniamino Gigli e Bernardo De Muro, Maria Caniglia e Margherita Carosio. Questa sezione dell itinerario ha inizio con Gemma Bellincioni e Roberto Stagno, che formarono una coppia anche nella vita e che, più di ogni altro ebbero ruolo primario nella diffusione della musica di Mascagni poiché furono i creatori di Cavalleria rusticana. I due cantanti si esibirono frequentemente anche a Livorno, sono rimasti legati alla città di Mascagni, e riposano sul colle di Montenero. Gli altri artisti raffigurati in questa sezione sono legati a celebri prime esecuzioni di opere mascagnane nel tardo Ottocento, come riportano le didascalie che seguono una scansione cronologica. In alcune immagini, di estremo valore storico, compare lo stesso Mascagni al fianco dei suoi interpreti, come l immagine che vede il musicista al fianco di Hariclea Darclée, creatrice di Iris, durante una delle prime prove dell opera. Talvolta l Autore si congratula con essi, come dimostra il cablogramma inviato ad Elisabeth Rethberg durante la splendida produzione ancora di Iris al Metropolitan di New York nel 1931, della quale il celebre soprano tedesco fu protagonista. Altre immagini sono dedicate ad artisti ormai remoti anche nella memoria degli appassionati d opera, come Amelia Karola, Juanita Caracciolo, o Lina Bruna Rasa tuttavia notissimi nel periodo della loro attività altre a personaggi dal charisma imperituro come Aureliano Pertile. Artisti dal tracciato umano singolare, spesso drammatico, talvolta tragico, le cui biografie potrebbero riempire le pagine di un libro. Le immagini più recenti sono dedicate ad artisti del secondo Novecento, come quella la bellissima Marcella Pobbe, che vestì i panni della protagonista di Isabeau in diverse occasioni tra il 1961 ed il 1972. L APPARTAMENTO MASCAGNANO Prima sala: IL LATO PRIVATO Pietro Mascagni è stato molto legato ai suoi affetti, alle sue abitudini, ai suoi svaghi. E stato, ad esempio un appassionato giocatore di biliardo, un abilissimo e litigioso frequentatore di sparigli, dichiarazioni e napoletane a tressette, al pari di un vigorosissimo bracciante di tamburello. Molte immagini lo ritraggono durante queste occupazioni. Il lato più toccante di questa sezione è tuttavia quello dedicato alle immagini familiari e domestiche. La madre che perse prestissimo della quale serbò sempre ricordo ed amore struggenti, il fratellino e la sorellina anch essi perduti in tenera età, Francesco, detto Cecco il fratello superstite, l austero padre fornaio che voleva istradarlo agli studi forensi, la casa natale non più esistente nell attuale Piazza Cavallotti, cuore pulsante della Livorno ventilata, popolare citata anche da Giorgio Caproni, l adorato nipote Edoardo Bubi Farinelli. Pietro Mascagni fu inoltre uomo di fascino e di bell aspetto ed un cultore dell arte figurativa. La sua chioma tizianesca e ribelle, il suo ricercato modo di vestire fecero moda, la sua immagine su carpita anche da pittori importanti della scuola labronica e del panorama nazionale come Angelo Tommasi, Vittorio Corcos e Renato Natali. Eseguito nel 1899 e qui riprodotto, il quadro di Angelo
Tommasi, oltre ad un magnifico momento pittorico che ritrae il Maestro nell atto di suonare il pianoforte, è un inequivocabile documento del periodo Liberty. Seconda sala: IL LATO PUBBLICO Questa sezione riporta una parte delle infinite onorificenze concesse a Pietro Mascagni dagli anni giovanili di Cavalleria rusticana e de L amico Fritz fino a quelli della estrema maturità. Oltre agli ordini della Corona d Italia, si vede una lunga serie di onori degli stati danubiani, dove Mascagni fu molto amato, tedeschi, dell ambasciata russa, preziosi attestati dell affetto dei connazionali all Estero, riconoscimenti di varî ministeri italiani. Come non sfugge alla iconografia di questa sala la retorica immagine del Maestro in veste di Accademico d Italia, si nota il toccante testo del telegramma inviato al Sindaco di Cerignola in occasione del cinquantesimo anniversario di Cavalleria rusticana. Ci soffermiamo infine sulla pergamena che la città di Catania, dove gli estimatori della musica mascagnana furono numerosissimi, offrì al Maestro in occasione dell incontro con Giovanni Verga, che suggellò anche la riconciliazione tra i due artisti. L ITINERARIO CREATIVO DI MASCAGNI ATTRAVERSO LE SUE OPERE. IL MASCAGNI GIOVANILE, 1890-1895: DA CAVALLERIA RUSTICANA A SILVANO Questa sezione ricostruisce il cammino artstico di Pietro Mascagni producendo documenti inerenti alle sue opere. Seguendo una scansione temporale i documenti sono posti in ordine cronologico, di concerto con l apparizione delle opere. Alcuni di questi documenti rivelano il favore popolare che ha sempre circondato la figura di Mascagni, come dimostra il disegno pubblicato da «Il Secolo Illustrato» in occasione dell esecuzione della Messa di Gloria in Fa Magg. presso Duomo di Orvieto. Il pubblico ne gremisce i vastissimi ambienti della chiesa meravigliosa. La caricatura eseguita da Cagnoni dopo la prima assoluta di Guglielmo Ratcliff (Milano, Teatro alla Scala, 16 febbraio 1895) ha invece il potere di farci sorridere ancora: alla fine dell opera in palcoscenico muoiono tutti, anche il suggeritore. Si ricorda che il libretto dell opera è desunto direttamente dall omonima avvincente tragedia di Heinrich Heine, nella traduzione italiana di Andrea Maffei. Anche in questa sezione non mancano le dimostrazioni d affetto di amici ed appassionati, come l acquerello raffigurante Santuzza, donato a Mascagni nel 1890 dai concittadini di Cerignola, come l album di uno dei molti comitato promotori formatisi per la rappresentazione di opere mascagnane. Tra le firme campeggiano quelle di Florestano de Larderel, mecenate da sempre della musica di Mascagni, e di Giovanni Targioni Tozzetti, da sempre amico e collaboratore poetico del Maestro. E le testimonianze d affetto non giungono solo dalla città natale. Si notino le pergamene offerte a Mascagni in altri luoghi luoghi della sua attività, come le città di Pesaro e Roma. Infine documenti troppo lontani legati alle ultime produzioni di opere mascagnane alla Scala, il massimo teatro italiano: Guglielmo Ratcliff (1932) e Silvano (1938). Di particolare interesse storico-artistico sono le rievocazioni di Mascagni riguardo la presentazione di Cavalleria rusticana alla commissione esaminatrice del Concorso Sonzogno dove fu premiata e riguardo il totuoso percorso editoriale di Guglielmo Ratcliff, l opera che illuminò di passione il periodo giovanile del Musicista. IL MASCAGNI ESTETIZZANTE E SIMBOLISTA 1896-1913: DA ZANETTO A PARISINA. Continua l excursus delle opere di Pietro Mascagni. Questa sezione, inquadrata attorno al periplo dell Ottocento ed agli inizi del Novecento, è particolarmente interessante dal punto di vista artistico ed iconografico. Essa rappresenta la maturità di Mascagni con l apparizione di partiture evolute come Iris, Isabeau e Parisina e di momenti extra-operistici come il poema musicale per voce di soprano ed orchestra A Giacomo Leopardi composto direttamente su stralci poetici leopardiani e presentato a Recanati, Teatro Persiani, in occasione del primo centenario della nascita del Poeta (29 giugno 1897). In questo periodo Pietro Mascagni si avvalse anche della collabarazione di straordinari artisti figurativi. Il boemo Adolf Hohenstein realizzò le scene ed i costumi per Zanetto (1896) ed Iris (1898), il milanese Giuseppe Palanti realizzò il luminoso manifesto di Isabeau (1911), il livornese Plinio Nomellini ed il ferrarese Gaetano Previati, somme espressioni del divisionismo simbolista italiano, lavorarono attorno a Parisina (1913), realizzandone il manifesto (Nomellini) e le tavole illustrative della edizione dello spartito nella riduzione per canto e pianoforte
(Previati). Una ingente operazione icongrafica su compiuta anche attorno a Le Maschere, testimoniata in questo caso anche dalle caricature realizzate da un raffinato artista bolognese, Augusto Majani, detto Nasica, nel 1902. La collaborazione con Gabriele D Annunzio per Parisina è documentata dalla stralcio di una lettera inviata da Mascagni alla moglie durante il periodo parigino. Altra testimonianza tangibile della stima che circondò Mascagni è offerta dal biglietto della cantante Emma Carelli che, dopo le rappresentazioni romane di Parisina (1914) delle quali fu protagonista, chiede a Mascagni uno spartito dell opera con autografo, a ricordo dell evento. L ULTIMO MASCAGNI 1917-1945: DA LODOLETTA A NERONE In questa sezione campeggiano anche le esperienze extra-operistiche che contrassegnarono l attività di Mascagni negli anni della prima guerra mondiale. Primeggia l esperienza di Rapsodia Satanica, il poema musicale composto a commento dell omonimo film della Cines (Soggetto di Fausto Maria Martini, regia di Nino Oxilia, protagonista Lyda Borelli), ma non è trascurabile quella dell operetta Sì, bellissima e misconosciuta composizione, la cui apparizione fu anche circondata da ingiustificate polemiche. Continua la collaborazione con importanti artisti figurativi. Notare il bellissimo manifesto realizzato da Renato Natali in occasione della prima produzione a Livorno di Lodoletta (Teatro Politeama, agosto 1917, con Bianca Stagno Bellincioni e Beniamino Gigli in scena sotto la direzione dell autore). L ultimo capitolo è dedicato a Nerone, testamento artistico di Pietro Mascagni, con immagini del mirabile allestimento scaligero e le relative planimetrie sceniche (gennaio 1935). Nell agosto successivo Nerone fu allestito anche a Livorno e proprio in questo teatro. I documenti relativi a questo evento, rimasto nella memoria storica della città, chiudono l itinerario.