Come abbiamo già imparato, l orto è un ambiente ricco di natura, in cui sono presenti, oltre a piante, erbe e fiori, anche tanti animali, tra cui insetti, uccelli, piccoli mammiferi Possiamo quindi considerare il nostro piccolo appezzamento di terreno come un vero e proprio ecosistema naturale! Alcuni animali che normalmente si trovano in un giardino, sono amici, perché aiutano a combattere le malattie delle piante, a mantenere lontani altri animali che potrebbero essere dannosi per le nostre coltivazioni. Altri animali invece tendono a cibarsi dei nostri prodotti, a rovinare il raccolto o addirittura a farlo ammalare Impariamo a conoscerli un po. AMICI Il RICCIO ad esempio, che si difende grazie ai suoi aculei, chiudendosi a palla, è molto ghiotto di lumache e vermi che si cibano a loro volta degli ortaggi. Altri cibi preferiti dal porcospino sono i frutti caduti dagli alberi, ma ci aiutano anche a combattere la presenza di piccoli roditori nell orto! Alcuni uccelli, come la RONDINE o le CINCE, proteggono da invasioni di insetti o afidi che potrebbero danneggiare piante ed ortaggi. La COCCINELLA invece è golosa di afidi: può mangiarne più di cento al giorno!
Ad API, CALABRONI, VESPE e FARFALLE piace molto il polline dei fiori e grazie al loro instancabile lavoro avviene la fecondazione dei fiori, che porterà la nascita dei frutti! Del LOMBRICO abbiamo già parlato: scava lunghe gallerie, dando così aria alla terra e alle radici come un piccolo aratro, permettendo inoltre all acqua di arrivare fino alle radici! GLI INSETTI Gli insetti sono animali invertebrati, ossia privi di colonna vertebrale, e suddivisi in parti. Hanno il corpo distinto in capo, torace e addome. Sul capo vi sono 2 occhi, 2 antenne e una bocca che varia da specie a specie. Il torace porta tre paia di zampe e in alcune specie 1 o 2 paia di ali. Presentano una leggera corazza che riveste il corpo, l esoscheletro. Si riproducono attraverso le uova, si sviluppano raggiungendo la maturità con varie modificazioni, chiamate metamorfosi. COLEOTTERI: coccinelle, lucciole, maggiolini IMENOTTERI: api, vespe, calabroni e formiche LEPIDOTTERI: farfalle e falene ORTOTTERI: grilli, cavallette DITTERI: mosche, zanzare CASSETTE NIDO Nel nostro orto sono di passaggio numerosi uccelli, alcuni dei quali ci aiutano nella cura dei prodotti, mentre altri si ciberanno dei nostri frutti! Potremmo cercare di indurre gli uccelli utili a fermarsi, per darci una zampa! Ecco come! Il modo più sicuro consiste nel provvedere a costruirgli un luogo in cui nidificare: le cassette nido o nidi artificiali. Ci sono molti modelli che si adattano alle dimensioni e al modo di nidificare dei vari uccelli, realizzati spesso con il legno. Vi sarà un foro d ingresso, le cui dimensioni determineranno la grandezza degli ospiti che utilizzeranno la cassetta nido. Un foro di 3 cm ospiterà le cince, la passera mattugia, mentre con un foro di 5 cm il nido potrà essere abitato da scriccioli, codirossi e passerotti. I nidi artificiali potranno essere fissati a muri o a tronchi di alberi, ad altezze sufficienti per fare in modo che non siano a portata di gatti ed in modo tale che non si trovino a pieno sole. Tutti i nidi artificiali, dovranno essere posizionati prima del periodo di nidificazione, in modo che gli uccelli si abituino a vederli. Sarà opportuno non disturbare troppo i nostri ospiti, soprattutto dopo che le uova saranno deposte. A fine stagione, quando saremo sicuri che le cassette non saranno più abitate, potremo esaminare il nido e pulirlo preparandolo per l anno successivo.
NEMICI Altri uccello, come ad esempio il MERLO, sono ghiotti di frutta e verdura e possono mangiarla al posto nostro! Da non dimenticare i roditori: TOPI CAMPAGNOLI e ARVICOLE possono mangiare tutto quello che trovano in orto, ortaggi e semi. Inoltre scoprono le radici delle piante causando grandi danni per la crescita e la robustezza della pianta stessa. Il GRILLOTALPA invece scava gallerie alla ricerca di vermi, ma rovina radici e tuberi che trova sul suo percorso CHIOCCIOLE, LUMACHE e MILLEPIEDI sono molto golosi di germogli freschi, costituendo quindi un grosso rischio per l orto! Ci sono inoltre piccoli insetti, dai nomi strani, che riescono a danneggiare enormemente i prodotti del nostro orto. Ad esempio la DORIFORA devasta le foglie delle piante di patate, invece gli AFIDI si attaccano alle piante, ne succhiano la linfa vitale, portando gravi malattie.
LE ERBE IN ORTO Sicuramente nel nostro orto potrebbero trovarsi anche delle ERBACCE! Alcune prendono il posto dell ortaggio, avvolgendolo, arrampicandosi sullo stelo ed infine soffocandolo. In particolare le ORTICHE hanno radici molto profonde che invadono e prendono il posto delle radici delle piantine coltivate, mentre la GRAMIGNA cresce rapidamente ovunque, rubando lo spazio alle nostre colture Ricordiamo però che altre erbe risultano estremamente utili e sono efficaci per mantenere la vita nel nostro orto! In un orto biologico bisogna pensare che ogni erba che cresce spontaneamente possiede molte proprietà e impieghi (per esempio in cucina). Un erba deve perciò essere estirpata solo se fa concorrenza o danneggia le nostre colture! Molte piante infatti coprono il terreno quando è privo di vegetazione, proteggendolo dalle intemperie: la crescita di erbe spontanee costituisce quindi una importante difesa del suolo e della sua attività biologica. Alcune erbe spontanee inoltre, grazie alle loro radici che possono arrivare anche in profondità, possono aerare il terreno, prelevare e mobilitare elementi nutritivi presenti nel terreno, spesso inaccessibili alle piante coltivate. Inoltre la presenza di numerose erbe spontanee è necessaria per un ambiente come l orto biologico: molte erbe sono indispensabili per la riproduzione e il nutrimento di numerose specie di insetti, uccelli e altri organismi.
ERBE CURATIVE E COMMESTIBILI Molte erbe considerate infestanti hanno proprietà curative per uomo e animali! Tutte le specie a noi utili si possono trovare anche in erboristeria, come per esempio la malva, la gramigna, l edera terrestre. Altre erbe spontanee sono invece commestibili e quindi possono essere utilizzate in cucina per preparare ottimi piatti! Le proprietà curative di alcune erbe possono inoltre essere utilizzate per proteggere e curare le piante e il terreno. L ortica, l equiseto, il tarassaco e altre vengono utilizzate per preparare macerati, infusi e decotti da spruzzare su ortaggi e terreno per prevenire e curare infestazioni di parassiti. La comparsa di erbe infestanti in orto può indicare uno squilibrio nel suolo, avendo così una funzione riequilibrante. Si parla quindi di piante indicatrici, che raccontano molte cose del terreno che coltiviamo. IL MACERATO D'ORTICA Il macerato d'ortica trova vastissimo impiego nell'agricoltura biologica, si ottiene a partire dalle foglie delle comuni ortiche Per prepararlo si utilizza la pianta intera (senza radici). E possibile raccogliere le piante di ortica e farle essiccare per poi utilizzarle al momento del bisogno, in quanto non vi è sensibile differenza nell'efficacia del macerato ottenuto da piante fresche o da piante essiccate. Il macerato d'ortica è ricco di calcio, potassio e azoto, rapidamente disponibili per le piante cui viene somministrato. Sappiamo che il macerato d'ortica, oltre a stimolare la crescita della pianta e lo sviluppo delle radici, favorisce anche la respirazione. E un ottimo rimedio contro gli afidi. Lo si può spargere anche sul cumulo del composto per accelerare la decomposizione. Dosi: un chilogrammo di pianta fresca (o 200 g di pianta essiccata) per ogni litro d'acqua, fredda e possibilmente piovana oppure acqua di fonte. Preparazione: il contenitore destinato a contenere le ortiche e l'acqua deve essere preferibilmente di terracotta, di ceramica o di legno, mentre sono da sconsigliare i contenitori metallici. Il recipiente non deve essere chiuso ermeticamente per permettere il ricambio d'aria. Bisogna rimescolare il liquido una volta al giorno: facendo questa operazione si sprigiona un intenso odore. Per facilitare la successiva operazione di filtraggio, è possibile porre il materiale vegetale da macerare in un sacco di iuta, che verrà immerso nel contenitore dell'acqua. Somministrazione: Si filtra dal recipiente dove è avvenuta la macerazione per evitare di intasare gli ugelli dello spruzzatore e quindi si distribuisce sulle piante o sul terreno ove necessario.
Proviamo a giocare un po abbina gli animali affamati e il loro cibo preferito!
Uno dei principi fondamentali per la coltivazione biologica è sicuramente la restituzione dei residui organici al terreno e per questo in ciascun orto naturale dovrebbe attivarsi il compostaggio dei rifiuti organici. Tale pratica infatti permette inoltre di nutrire gli organismi presenti nel suolo, chiudere il ciclo degli elementi nutritivi che, se prelevati con gli ortaggi, ora tornano al terreno, ed infine ripristinare e migliorare la fertilità del suolo. COS È IL COMPOST Se noi unissimo i residui vegetali raccolti in orto e il materiale organico che produciamo a casa (che rappresenta il 30% delle nostre immondizie) in un grosso cumulo, potremmo osservare un fenomeno molto interessante: alcuni microrganismi iniziano una prima azione di disgregazione riducendo rifiuti e resti vegetali in piccole frazioni. Tale processo continua fino al punto in cui non è più possibile riconoscere il prodotto originario. Nel frattempo altri microrganismi provvedono a trasformare le molecole organiche complesse in altri composti: l humus, il fertilizzante per il terreno. Perciò da scarti e rifiuti, riusciamo ad ottenere il compost, ossia il cibo che rafforza il terreno e aiuta gli ortaggi a crescere meglio! COSA SI PUÒ COMPOSTARE In casa e in cucina: - resti di frutta e verdura; - resti di cibi cotti, ma in piccole quantità; - fondi di caffè e tè, con filtri e bustine - gusci di uova sminuzzati; - carta utilizzata come panno carta; - cartoni delle uova; - sacchetti di pane e verdure; - giornali usati per pulire le finestre, resti di tessuti naturali; - ceneri di legna, in quantità non superiori di 2-3kg a mq, distribuita uniformemente; Nell orto e nel giardino: - erbacce sarchiate; - resti della raccolta degli ortaggi; - fogliame; - aghi di conifere; - erba sfalciata appassita; - fiori secchi e sfioriti; - piante annuali ornamentali morte; - residui della potatura sminuzzati; - escrementi di piccoli animali Da non utilizzare: - plastica, vetro, metalli; - carne e pesce crudo, ossa; - quantità eccessive di cibi cotti; - resti di piante malate; - feci umane o di animali domestici; - contenuto del sacchetto dell aspirapolvere; - grandi quantità di grassi o oli; - cenere di carnone, grill
COME FARE IL COMPOSTAGGO Il compostaggio può essere effettuato in due modi differenti: - IN CUMULO: in presenza di spazi aperti e isolati. La forma ideale è stretta ed allungata per garantire una corretta aerazione e un buon contatto con il suolo. Il cumulo va sempre tenuto coperto con uno spesso strato di erba o paglia e nei mesi piovosi anche con un telo di plastica; - IN COMPOSTER: grande recipiente in cui raccogliere il materiale organico. Il composter deve essere privo di fondo o comunque munito di fori per permettere l uscita dei liquidi in eccesso e l entrata dei lombrichi. materiale dipende da diversi fattori, quali ossigenazione, qualità e dimensione dei materiali, temperatura e umidità. Più ottimali sono le condizioni in cui avviene il compostaggio, più rapida sarà la trasformazione in un buon humus. In teoria potremmo ottenere un buon compost già dopo 4-6 mesi, in pratica però i tempi per ottenere un compost ben maturo variano tra 8 mesi e 1 anno. Per accelerare la decomposizione vi sono diversi attivatori: prodotti in vendita, la cenere ottenuta dalla legna o concimi. Inoltre si può bagnare il compost con una soluzione casalinga, ottenuta sciogliendo 1/2kg di zucchero e un cubetto di lieto di birra in un grande innaffiatoio (dose per 1 mq). Il compost risulta maturo quando appare come un terriccio soffice e scuro, in cui non si riconoscono più i materiali di partenza e quando non emana più odore di immondizia. L area di compostaggio non dovrebbe essere troppo esposta al sole diretto e nemmeno al freddo: l ideale è posizionarlo a sud, in un posto caldo ma ombreggiato. Essenziale che il materiale poggi direttamente sul terreno, in modo da eliminare i liquidi in eccesso: è utile pertanto aerare il terreno e aggiungere sul fondo uno spesso strato di erba secca. IL COMPOST MATURO In quanto tempo potremmo ottenere il compost maturo e quindi utilizzabile in orto? La velocità di maturazione del REGOLE DEL COMPOSTAGGIO 1. garantire una buona ossigenazione: il materiale accumulato deve essere soffic e ben ossigenato, evitando ristagni d acqua. Si deve mescolarlo spesso, miscelando materiale fine e grossolano; 2. mantenere sempre la giusta umidità: l acqua è indispensabile per la vita del compost, ma non deve essere eccessiva; 3. mescolare materiali diversi per equilibrare la composizione: secchi e maturi, molli e duri, ricchi di carbonio (paglia, foglie, residui di potature, carta, trucioli di legno) e ricchi di azoto (rifiuti di cucina, erba verde, letame); 4. sminuzzare bene i materiali, soprattutto quelli duri e legnosi; 5. aggiungere con regolarità terra o resti di compost maturo per introdurre i microrganismi; 6. coprire il materiale con uno spesso strato di paglia, erba o pezzi di cartone e nei mesi piovosi con telo impermeabile.
UN TERRENO SEMPRE COPERTO: LA PACCIAMATURA In un ambiente naturale, in presenza di piante, il terreno risulta sempre coperto dalla vegetazione o almeno da uno strato di residui organici (foglie, erba ) in fase di decomposizione. Quindi possiamo affermare che la natura fornisce sempre una coperta al terreno, per proteggerlo dal freddo, dal caldo sole estivo, dalle forti piogge o dai forti venti d autunno e dagli elevati sbalzi di temperatura tra giorno e notte. Nei terreni coltivati spesso invece il terreno viene lasciato nudo e di conseguenza esposto all erosione e alle intemperie. Uno dei metodi utilizzati per realizzare questa coperta sul terreno è la PACCIAMATURA, che prevede la distribuzione sul terreno di materiale organico. Con cosa possiamo pacciamare? - l erba tagliata dai prati; - compost semigrezzo; - fieno; - foglie autunnali; - cartone ondulato; - vecchi tappeti o stuoie. L agricoltura naturale cerca di imitare la natura e cerca di dare una protezione al terreno in ogni stagione, per mantenere la struttura e la vita nel suolo, umidità e sofficezza ottimali. Nei periodi in cui non vi è nessuna coltura, la coperta può essere realizzata con residui di coltivazione o seminando specie vegetali, anche se non resistenti al freddo. Persino nel periodo di vegetazione, quando gli ortaggio hanno ancora dimensioni ridotte, è necessario coprire il terreno.
LA CURA RICOSTITUENTE PER IL TERRENO: IL SOVESCIO La coltivazione di un piccolo orto da inizio primavera fino ad autunno inoltrato comporta un notevole sfruttamento del terreno, mettendo a rischio la sua fertilità: per riportare in equilibrio il suolo e rigenerarlo è necessario l aggiunta di sostanza organica unitamente a concimi naturali, vegetali o minerali. Nell agricoltura naturale si opera quella che viene definita concimazione verde o SOVESCIO, una vera e propria cura ricostituente per il terreno. In pratica, si coltiva piante con lo scopo di produrre un abbondante quantità di sostanza organica che verrà lasciata nel terreno naturalmente. Di solito una coltura da sovescio dura un anno intero, periodo che permette la rigenerazione ottimale del terreno. In un piccolo orto, per non rinunciare al raccolto di un anno intero, si possono attuare differenti soluzioni: i sovesci possono essere attuati prima o dopo le colture principali o nei lassi di tempo tra una coltura e quella successiva. LE SPECIE DA SOVESCIO Ogni specie che si può utilizzare per il sovescio ha effetti differenti, ma per scegliere quella più adatta per il nostro orto dovremmo considerare clima, caratteristiche del terreno, epoca di semina, periodo a disposizione per la loro crescita e compatibilità con la coltura principale che seguirà. Una delle famiglie di colture da sovescio più conosciuta è quella delle LEGUMINOSE, ossia Trifoglio, Lupini, Favino, Pisello da campo, Veccia estiva e invernale. Un altra famiglia che comprende specie adatte al sovescio è quella delle CRUCIFERE quali Senape bianca, Colza invernale e Rafano oleifero. Le specie di questa famiglia sono le più utilizzate in quanto crescono in fretta, anche su terreni poveri, e producono un abbondante massa organica. Altre specie da utilizzare per il sovescio sono il GIRASOLE che produce abbondante massa organica e semi commestibili, graditi anche agli uccelli. Per il sovescio si possono inoltre seminare piante commestibili, quali Spinaci, Valerianella e Crescione, ma anche Calendula e Tagete che costituiscono una vera e propria cura animali nocivi del terreno. Da tenere presente le specie che verranno messe in rotazione nell aiuola del nostro orto: è necessario evitare di operare un sovescio con una specie appartenente alla stessa famiglia botanica a cui appartiene l ortaggio che precede o segue la coltura da sovescio. Le leguminose non dovranno pertanto essere utilizzate con piselli e fagioli, le crucifere invece con tutte le specie di cavoli, il crescione e i ravanelli, mentre gli spinaci non dovranno essere usati con biete da costa o da taglio e rape rosse.
Troviamo e inventiamo i detti sugli ortaggi e sulla frutta! Capitare a fagiolo Pel di carota! Avere il naso a patata Avere la pelle di pesca Cascare come un pera cotta Testa di rapa Avere poco sale in zucca Una mela la giorno toglie il medico di torno Diventare rosso come un pomodoro.ora tocca a voi!