MELE VERDI. Non ti ha mai detto niente la mamma?



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Transcript:

MELE VERDI Non ti ha mai detto niente la mamma? Non devi dare confidenza agli sconosciuti; non devi accettare le caramelle da chi non conosci; mettiti la maglietta della salute; non bere l acqua dopo le ciliegie. Ma la mia mamma mi ha anche sempre detto: << non devi mangiare le mele prima che siano mature >>. Ma come? Le mele verdi hanno così tante proprietà. Fanno persino bene ai capelli. Guarda lo shampoo alla mela verde, fa bene, toglie la forfora, sgrassa e nutre la cute e se quello lo fa da fuori, figuriamoci dall interno quali meravigliosi benefici ne possiamo trarre. Niente da fare, nessuna argomentazione, per quanto sostenuta da irresistibile eloquenza, faceva minimamente breccia nelle granitiche convinzioni di mia madre. 1

Le mele verdi fanno venire il mal di pancia. Ovviamente si parla di quelle non ancora mature, non delle varietà a buccia verde che si trovano ora nei negozi. Le mele della discordia erano reperibili in gran quantità, non nei frutteti di Rumàn, come ormai tutti avrete immaginato, ma sugli alberi che costeggiavano il campo sportivo, quello dei grandi, dove si giocava in undici contro undici, nella parte verso Borganza opposta alle tribune. Come si sa, la mela, è un frutto tardo estivo, ma aspettare la maturazione non rientrava nelle nostre corde. Innanzitutto, e forse era il vero motivo, adoravamo arrampicarci sugli alberi; non era la stessa cosa dei pallacanestri, ma erano un valido surrogato e poi, da lì, si potevano guardare le partite del torneo estivo e prendere spunto da Gaetano, il mio idolo, per imparare a fare i gol. 2

Fu così che, in una calda sera d estate, quando tutto era pronto per la partita, mi arrampicai, ratto ratto, sulle fronde le melo più vicino alla porta avversaria. Nell attesa del fischio d inizio, niente di meglio di uno snack e, in mancanza di pop corn e patatine, una bella mela succosa era l ideale. Il succo asprigno colava leggermente sul mento dando un leggero bruciore alla gola e, ad ogni morso, il frutto assumeva un delicato colore marrone dove i denti avevano scalfito la polpa (indice di assoluta genuinità). Arrivato al torsolo, buttai via i resti e, per non farmi mancare nulla, ne presi un altra e cominciai a sgranocchiarla; non prima di aver tolto il picciolo con ritmiche torsioni che, ad ogni giro, corrispondevano ad una lettera dell alfabeto. Gira che ti rigira ed esce la P. e, manco a farlo apposta, ecco P. che sbuca sotto l albero creando un attacco di tachicardia. Il cavaliere che era in me offrì prontamente all apparizione un po di ristoro rappresentato, ovviamente da una succulenta mela verde. Memore 3

ed obbediente alle indicazioni genitoriali, che sicuramente anche lei aveva ricevuto (sembra che i genitori abbiano un qualche invisibile collegamento che fa loro dire le stesse cose, quasi in coro), P. si affrettò a declinare, comunque lusingata (questa fu una mia supposizione/speranza). Per dimostrare sprezzo del pericolo e coraggio da leone tali da impressionare la pulzella, mi affrettai ad addentare il frutto che aveva rifiutato e a divorarlo seduta stante liberandomi poi del torsolo con gesto noncurante. Durante la partita, poi, il nervosismo per il risultato e la tensione sportiva portarono alla mia bocca ulteriori due splendide (future) golden delicious. Da quel momento i ricordi sfumano un pochino; ricordo che cominciai a dimenarmi a disagio sui rami, per cui scesi rapidamente per evitare di cadere; ma neanche a terra la situazione fu migliore: gli spasmi incominciarono a farsi insopportabili e fu necessaria una fuga verso casa che, per fortuna, era vicina. 4

Qui, non potendo nascondere il disagio, confessai il malore a mia mamma, che, manco fosse Sherlock Holmes, scoprì in un baleno anche la causa e mi guardò fissa negli occhi, ma non mi disse << Te l avevo detto>> Mela veva detto! 5