Ripresi a correre nell anno 1978.



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Transcript:

Finito il militare avevo preso a lavorare alla scuola guida con i miei genitori: la mattina andavo a lavorare e il pomeriggio lo dedicavo ad allenarmi con le moto. Poi, come purtroppo a volte la vita riserva, una enorme disgrazia si abbatté sulla mia vita. I miei genitori morirono in un incidente stradale. Il mio cervello andò in tilt, ma grazie agli Amici (con la A maiuscola) e a mia sorella, riuscii a superare quel brutto periodo. Quando uscii dal tunnel e rividi la luce, capii quanto ero stato fortunato ad avere quelle splendide persone al mio fianco che ancora oggi frequento e considero come fratelli. Ripresi a correre nell anno 1978. Tornai a correre nella classe 50cc con la moto LT del TEMPESTI. La moto che mi diede il TEMPESTI ci aveva corso l anno prima il RICCI PAOLO mettendosi in luce nel Campionato Italiano Regolarità. Arrivò secondo ad una prova di Campionato (mi sembra a Macerata) dietro a MURAGLIA. Il suo campionato finì alla TERZA prova a PRATO dove si ruppe una clavicola, quando si stava giocando il primo posto sempre con MURAGLIA con il PUCH ufficiale. 1978 Località Le Sieci moto LT 50

Il TEMPESTI nel 1978 divenne concessionario TM per la zona di PRATO e RICCI PAOLO passò a correre nella 125cc. Vinse diversi Campionati Toscani sia di cross che di regolarità. Nel 1979 il RICCI andò a lavorare all'aim come meccanico e pilota collaudatore nel reparto corse. Passai tutto l inverno a riprendere confidenza con la moto che mi aveva dato il TEMPESTI e in quell anno come compagno di squadra era BATTAGLIA FIORINO un ragazzo di CALENZANO, che poi in futuro diventò in TOSCANA un fortissimo pilota. Riprendere a guidare la moto ad un certo livello non fu semplice, anche perchè avevo l attività dei miei genitori da portare avanti e tutto il tempo che avevo prima per dedicarmi alla moto non lo avevo più. Inoltre, con il cervello in tilt, tutte le cose che facevo mi risultavano difficili. Le prime uscite con la moto del RICCI furono un vero disastro: non riuscivo più a guidare, mi pareva di essere tornato indietro nel tempo. Quando iniziavo a guidare una moto, non riuscivo a capire quando cambiare, non sentivo più i giri del motore. Ero un vero SCHIFO. Pensai più volte di smettere di andare in moto, pensavo che non sarei riuscito più a guidare la moto come avrei voluto. I miei Amici cercavano in tutti modi di sbloccarmi da quella situazione, ma ogni sforzo era vano. Era una domenica mattina ed ero uscito come al solito con il RICCI per una seduta di allenamento in moto. Il RICCI, in quel periodo quando uscivamo in moto, mi faceva da apripista. Ma dopo poche curve mi perdeva e poco dopo era costretto ad aspettarmi lungo il percorso. 1979 LT 75

Quella domenica invece invertì i ruoli e mi fece partire davanti e lui. Mi stava seguendo lungo il percorso e ad un certo punto, da quanto ANDAVO PIANO, lo feci innervosire. Con la sua moto cominciò a dare delle ruotate alla mia moto. Fino a quel giorno nessuno si era PERMESSO di dare delle ruotate alla mia moto! Soprattutto perché andavo piano. Dopo quell affronto non so cosa accadde nel mio cervello, ma ad un tratto ricominciai a sentire quella dolce melodia dei giri del motore, e in quel momento capii che IO e la mia MOTO eravamo tornati ad essere una cosa SOLA. Ricordo che dal dentro il casco cominciai ad urlare dalla contentezza e vociavo così forte che quando ci fermammo avevo quasi perso la voce. La prima cosa che feci fu di scendere dalla moto e correre ad abbracciare il RICCI, che nel frattempo mi urlava: Così si guida la moto!!!! Quel momento è stato una cosa indescrivibile: avevo ripreso fiducia in me stesso, avevo iniziato il cammino per uscire da una crisi depressiva che mi aveva colpito dopo l'incidente ai miei genitori. Quella è stata la mia VITTORIA più bella della mia piccola carriera di pilota. Dopo aver ripreso fiducia in ME stesso e non solo sulla moto, il mio carattere, cominciò a cambiare. Ho sempre avuto un carattere molto tranquillo, ma in quel periodo diventai aggressivo. A volte cercavo la rissa con altre persone solamente per lo scopo di fare a botte e sulla moto mi succedeva la stessa cosa. Sapevo che andando a quella velocità non sarei mai riuscito a fare la curva o superare l ostacolo che avevo davanti. Sembrava quasi che volessi farmi male in tutti i modi. Avevo preso una brutta strada. La mia fortuna fu che il TEMPESTI capì il mio stato d animo e di quello che avevo bisogno in quel periodo e mi fece da BABBO. 1977 Aim 75 Località Le Sieci

Maurizio1961 scrive Eccomi nello stesso punto delle foto di prima. Sull'originale della foto c'è scritto "Chitignano 1978" per cui credo sia giusto. Io ero con AIM 75 Fani team B&O

La data sulle foto è 29 novembre 1978

Sempre nel 1978 partecipai a tutto il CAMPIONATO ITALIANO CADETTI. In quell anno il campionato si svolgeva su tre prove: le località dove si svolgevano non le ricordo, ma ricordo bene i risultati. Alla prima prova di Campionato Italiano regolarità arrivai DECIMO, dopo il primo giro mi si blocco il cambio, e con la mia moto LT feci tutta la gara con quattro marce anziché sei. Il mio compagno di squadra di allora era BATTAGLIA FIORINO il quale arrivò OTTAVO, perché picchiò frontalmente con un altro concorrente che tornava indietro dal percorso, perchè aveva sbagliato strada. Sicuramente senza quell incidente sarebbe arrivato molto bene in classifica. Penso che anch io senza quel problema del cambio sarei riuscito a stare con i primi. Alla fine della gara mi chiusi nel furgone e non volevo vedere e nè parlare con nessuno da come ero arrabbiato. Il solito TEMPESTI venne da me, assicurandomi che alla prossima gara non avremmo avuto nessun problema. Arrivò la seconda prova di Campionato Italiano e il buon TEMPESTI per quell occasione mi mise un motore nuovo. La moto andava veramente bene. Dopo un paio di prove speciali lottavo per il quarto- quinto posto ma, come al solito, la sfortuna era dietro l angolo: in una prova speciale mi si spense la moto. Pensavo di aver bruciato la candela e dal nervoso mentre svitavo la candela per accelerare la procedura mi tosi i guanti e comincia a svitare la candela con le mani nude. Da come ero teso non sentivo neanche la candela bruciare tra le mie dita. Cambiai la candela con una nuova ma la moto non dava segni di vita (vi risparmio le imprecazioni). Mentre stavo nuovamente cambiando la candela, mi caddero gli occhi sul filo della bobina che era andato a toccare la marmitta e si era bruciato, facendo andare a massa la moto. Spostai il filo della bobina e la moto ripartì. Riuscii a portare a termine la prova speciale ma con diversi secondi di ritardo che nella classifica finale mi fece scendere in OTTAVA posizione. Arrivò la terza e ultima prova. In quella occasione lottavo per terzo e quarto posto. Ricordo che la prova speciale si svolgeva in un campo da cross e in questo campo di cross c era un salitone che con la mia moto lo facevo in prima. La gara aveva i controlli orari tirati dove prendevamo alcuni minuti di ritardo. Sembrerà impossibile, ma a due giri dalla fine mi si grippò la moto; non andava quasi più, mi volevo ritirare, ma quel santo del TEMPESTI mi convinse a continuare. Partii per la prova speciale nel campo di cross e arrivato sul salitone, la mia moto da come era fiacca non riusciva a salire. Scesi dalla moto e comincia spingere. La gente che era ai bordi della pista cominciò ad incitarmi (non potevano aiutarmi altrimenti mi avrebbero squalificato). Sentire quelle voci mi diede una forza che neanche io credevo di avere per superare quel salitone per due volte. Portai a termine la gara in SESTA posizione. Penso che se tutto procedeva regolarmente, nei primi tre sarei arrivato di sicuro. In quel periodo correvano piloti come ZUCCHETTI, MURAGLIA, CALVI ecc. ecc.

Alla fine del CAMPIONATO ITALIANO REGOLARITA del 1978 arrivai nella classifica finale in OTTAVA posizione. In quell anno nel mese di AGOSTO i miei amici andarono al mare a RIMINI, mentre io rimasi a casa, perché in quel periodo mi mancava la materia prima: i soldi. I miei amici quando tornarono dal mare mi raccontarono le loro avventure e una di queste avventure mi segnò per sempre. Mi raccontarono che avevano fatto amicizie con delle ragazze di VERNIO un paesino a una ventina di chilometri da PRATO dove abitavo. Mi raccontarono tutte le caz.ate che avevano fatto con queste ragazze e una caz.ata in particolare mi colpì. Erano andati a mangiare con queste ragazze in un ristorante; tra ragazzi e ragazze erano una quindicina di persone. Quando arrivò il conto, rimasero di sasso dal prezzo. I miei amici che non erano stinchi di santo decisero di scappare senza pagare il conto. Avvisarono queste ragazze della loro idea e la cosa sorprendente che anche loro avevano avuto la stessa idea. Misero in piedi il loro intento facendo alzare prima le donne per dar loro il tempo di scappare. Poi uno alla volta cominciarono ad allontanarsi dal tavolo ma, ad un certo punto, un cameriere si accorse che stavano andando via senza pagare. Si mise sulla porta di uscita del ristorante per non far scappare più nessuno (a quel cameriere non tornerà più la voglia di mettersi in mezzo per fermare le persone). I miei amici si accorsero del cameriere e tutti insieme si buttarono a capo fitto sulla porta di uscita del ristorante travolgendo il povero cameriere. Cominciarono a correre e dietro a loro correva il padrone che gridava di fermarsi. Da come correvano forte ripresero l ultima ragazza che era uscita dal ristorante e visto che il padrone del ristorante non era molto lontano, la presero sotto i bracci e cominciarono a correre sollevando da terra questa ragazza che perse pure le scarpe. La fuga finì bene e si ritrovarono tutti nel posto stabilito con questa ragazza senza scarpe che piangeva dalla paura. Chiesi di farmi incontrare queste ragazze. Il giorno seguente al racconto mi portarono a conoscere queste ragazze a Vernio. Devo dire sinceramente che una ragazza brutta in quel gruppo non c era e inoltre erano tipo maschiacci (non fisicamente, ma mentalmente) Dopo le frasi di circostanza, per farmi conoscere da queste ragazze, decidemmo di andare a fare un giro a Firenze. In questo gruppo di ragazze casiniste mi colpì una ragazza mora, provai a fare lo spiritoso per vedere se riuscivo a farmi notare, ma questa non mi degnava di uno sguardo. Preso dal mio orgoglio mi avvicinai a lei e con un piccolo stratagemma le chiesi se volesse fare una scommessa con me: se avessi vinto lei doveva uscire a cena con me, da soli. Accettò la scommessa. La scommessa era che io avrei indovinato la sua risposta alla mia domanda. La MORA mi disse: Fammi questa domanda e vediamo se indovini la mia risposta. Le dissi che lei avrebbe detto no. Formulai la domanda VUOI USCIRE CON ME? Si mise a ridere e mi disse che la scommessa l avrei persa, perché lei sarebbe stata felice di uscire a cena con me.

Per la VOSTRA curiosità la MORA si chiama SONIA e ci siamo sposati. La mia moto LT 50 cc nel 1978 non aveva avuto gli aggiornamenti che il TEMPESTI durante l anno dedicava alla sue creature. Lui si era dedicato a sistemare i TM 125cc che nel frattempo ne era diventato concessionario. Mi ero accorto che le moto 50 cc che vendevano dai concessionari andavano meglio della mia LT e verso la fine del campionato Toscano avevo deciso di cambiare cilindrata. Provai il TM 125 cross del mio amico RICCI che in quel periodo faceva sia il cross che la Regolarità. Durante le prove che feci, riuscivo a fare dei tempi di grosso rilievo. Dopo poche prove, facevo segnare i tempi che realizzava il mio amico RICCI che era in lotta per il Campionato Toscano Regolarità con il MEONI. Poi il RICCI arrivò terzo nel Campionato, vinse il MITICO MEONI, se non sbaglio, con la moto FANTIC. Visto i buoni tempi che riuscivo a fare il TEMPESTI mi portava a provare i TM con il RICCI. Pensavo che per l anno seguente il TEMPESTI mi avrebbe fatto correre con i TM 125 indirizzando il RICCI nel cross e io nella Regolarità. Ero così convinto che per l anno 1979 avrei corso nella 125 cc che stavo programmando il mio passaggio alla cilindrata maggiore. Un giorno, mentre ero nell officina, il TEMPESTI mi disse che avrei continuato a correre anche l anno venturo con LT 50 cc perché non aveva i soldi per coprire le spese per un anno di gare per due moto TM 125 cc. 1979 TM 125