CAMERA DEI DEPUTATI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO. Risoluzione sui diritti delle persone disabili. Annunziata il 22 gennaio 1997



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Camera dei Deputati 1 Senato della Repubblica CAMERA DEI DEPUTATI Doc. XII N. 76 RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO APPROVATA NELLA SEDUTA DI VENERDÌ 13 DICEMBRE 1996 Risoluzione sui diritti delle persone disabili Annunziata il 22 gennaio 1997 IL PARLAMENTO EUROPEO, viste le petizioni nn. 63/93, 648/94, 31/ 95, 143/95, 174/95, 488/95, 929/95, 1252/ 95, 35/96, 1036/95, 96/91, 661/90, 957/93, 246/94, 295/94, 488/94, 602/94, 916/94, 1107/94, 24/95, 128/95, 331/95, 431/95, 535/95, 608/95 e 984/95, visti la comunicazione della Commissione del 30 luglio 1996 sulla parità di opportunità per i disabili e il relativo progetto di risoluzione del Consiglio, realizzazione della parità di opportunità per le persone disabili, vista la sua risoluzione del 26 maggio 1989 sulla condizione sociale delle portatrici di handicap e delle donne che assistono handicappati (1), vista la sua risoluzione del 17 giugno 1988 sui linguaggi gestuali per sordi (2), viste le norme generali adottate dalle Nazioni Unite il 20 dicembre 1993 sulla (1) G.U. C 158 del 26 giugno 1989, pag. 383. (2) G.U. C 187 del 18 luglio 1988, pag. 236.

Camera dei Deputati 2 Senato della Repubblica vista la sua dichiarazione del 9 maggio 1996 sui diritti delle persone affette da autismo (3), vista la sua risoluzione del 16 settembre 1992 sui diritti dei minorati mentali (4), vista la decisione del Consiglio 93/136/ CEE, del 25 febbraio 1993, che stabilisce il terzo programma di azione comunitaria a favore dei portatori di handicap (Helios Il 1993-96), visto l articolo 157, paragrafo 1, del suo regolamento, visti la relazione della commissione per le petizioni e i pareri della commissione giuridica e per i diritti dei cittadini e della commissione per gli affari sociali e l occupazione (A4-0391/96), A. considerando che, in base a stime ufficiali, sono 37 milioni i cittadini disabili dell Unione europea che non godono pienamente dei diritti civili e umani, B. considerando che le persone disabili, le loro famiglie e i loro partner subiscono discriminazioni dirette e indirette che impediscono loro la partecipazione alla vita generale della società e la piena realizzazione della parità di opportunità, nonché delle loro potenzialità economiche e sociali, C. considerando che le persone disabili hanno il diritto di condurre una vita autonoma all interno della società, il diritto di non essere ricoverati in istituti, nonché il diritto di partecipare pienamente all interno della società, in quanto cittadini, a tutte le discussioni che le riguardano, D. considerando che le persone disabili hanno il diritto di non subire violenze o maltrattamenti, (3) G.U. C 152 del 27 maggio 1996, pag. 87. (4) G.U. C 284 del 2 novembre 1992, pag. 49. E. considerando che l Unione europea e gli Stati membri registrano un ritardo rispetto ad altre economie sviluppate, in quanto mancano di disposizioni legislative in materia di non discriminazione, 1. invita gli Stati membri a inserire una clausola di non discriminazione per motivi legati all esistenza di handicap nel quadro della revisione del trattato sull Unione europea, a porre in essere. una nuova base giuridica per i programmi sociali, a introdurre misure di non discriminazione a livello nazionale e a considerare i diritti dei disabili parte integrante dei diritti civili; 2. invita gli Stati membri ad adoperarsi per garantire il rigoroso rispetto della normativa nazionale vigente in materia di non discriminazione delle persone disabili; 3. invita la Commissione a presentare un nuovo programma d azione, sulla scorta della valutazione del programma HELIOS II, per conseguire la parità di opportunità per i disabili nel contesto delle norme generali delle Nazioni Unite sulla realizzazione della parità di opportunità per le persone disabili del 20 dicembre 1993, nonché a finanziare nel frattempo iniziative in questo settore, fra cui un Foro europeo delle persone disabili e il riconoscimento a livello europeo della Giornata internazionale dei disabili; 4. reputa necessario, onde migliorare le statistiche disponibili sulle persone disabili e sulle cause e la gravità del loro handicap, procedere a studi e censimenti in tutti gli Stati membri, con la partecipazione delle ONG rappresentative delle persone disabili, e ritiene che la Commissione dovrebbe proporre misure adeguate a tale fine; 5. insiste presso la Commissione perché dia maggiore pubblicità ai risultati conseguiti nell ambito di progetti facenti capo ai programmi europei per le persone disabili, in particolare per quanto riguarda le piccole organizzazioni di disabili, che potrebbero trarre preziosi insegnamenti da dette informazioni;

Camera dei Deputati 3 Senato della Repubblica 6. chiede alle istituzioni della Comunità e degli Stati membri di rivedere le loro politiche in materia di accesso e occupazione, adottando misure specifiche per assicurare tale accesso, e invita la Commissione a pubblicare un codice di buona pratica sull occupazione delle persone disabili, nonché a garantire che la revisione della direttiva sugli appalti pubblici assicuri un adeguato riconoscimento dei criteri sociali nei contratti pubblici; 7. si compiace della comunicazione della Commissione e del progetto di risoluzione del Consiglio sulla parità di opportunità per le persone disabili e, in particolare, dell evoluzione verso la definizione di una base di diritti per una politica a livello comunitario e nazionale; 8. invita la Commissione a procedere, in stretta collaborazione con gli Stati membri, a una valutazione della portata e dei risultati concreti delle varie politiche in materia di accesso delle persone disabili all occupazione; 9. invita la Commissione ad adottare misure positive per consentire alle persone disabili di partecipare a tutti i programmi comunitari pertinenti nonché a informarlo in merito a dette misure; 10. riconosce che la responsabilità principale per le questioni inerenti all invalidità incombe comunque agli Stati membri e che l attuale quadro normativo comunitario prevede l obbligo di intervento solo in un ambito circoscritto di questioni, ma ritiene che ciò rappresenti a maggior ragione un motivo per utilizzare i mezzi disponibili al fine di conseguire migliori opportunità per le persone disabili; 11. si compiace di essere riuscito, nel quadro della direttiva sul ravvicinamento delle legislazioni sugli ascensori, a far adottare un emendamento che garantisce l accessibilità delle cabine degli ascensori ai disabili, cosa che merita di essere sottolineata dato che fino a quel momento una norma di questo genere per i disabili non era mai stata inserita nella legislazione su un prodotto industriale; 12. invita la Commissione a esaminare la conformità di tutti i progetti di atti legislativi, programmi, iniziative e politiche con le norme generali delle Nazioni Unite sulla realizzazione della parità di opportunità per le persone disabili; 13. sollecita la Commissione e gli Stati membri a prendere atto del fatto che le persone disabili hanno il diritto di influenzare le politiche e i programmi che li riguardano, a garantire risorse adeguate a ONG europee e nazionali che rappresentano persone disabili e genitori di disabili che non sono in grado di rappresentare se stessi, nonché a introdurre opportuni meccanismi di consultazione con tali ONG; 14. invita la Commissione e gli Stati membri a creare un quadro legislativo in merito alla progettazione di prodotti e di servizi fruibili, incluso il riferimento, all articolo 100 A del trattato sull Unione europea, alla non discriminazione per motivi legati alla presenza di handicap; 15. invita la Commissione a esaminare la fattibilità dell introduzione di disposizioni quadro vincolanti per garantire un accesso universale e una tecnologia accessibile nell ambito della costituzione del quadro regolamentare concernente la società dell informazione; 16. sollecita la Commissione a garantire che il processo di liberalizzazione a livello europeo non comprometta l esistenza dei prodotti e dei servizi attualmente offerti alle persone disabili e che il processo di normalizzazione comprenda parametri adeguati alle esigenze delle persone disabili; 17. invita la Commissione e gli Stati membri ad assicurare la partecipazione delle persone disabili al processo di normalizzazione onde garantire l accesso a tutti i servizi e prodotti rilevanti;

Camera dei Deputati 4 Senato della Repubblica 18. invita la Commissione a chiarire e rimuovere con urgenza tutti gli ostacoli alla libera circolazione delle persone disabili in quanto lavoratori migranti e cittadini e a proporre, se del caso, misure di rettifica; 19. invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare misure affinché i ciechi e coloro la cui vista è compromessa non siano limitati nella loro possibilità di movimento dal fatto che è vietato l accesso ai cani per ciechi (in particolare dalle norme sulla quarantena al momento dell ingresso); 20. esorta la Commissione ad adoperarsi infine seriamente per la realizzazione della libera circolazione dei disabili e a tale riguardo ritiene necessari i provvedimenti seguenti: analisi da parte della Commissione delle prestazioni che una persona disabile può continuare a richiedere sulla base del diritto vigente in caso di trasferimento in un altro Stato membro (articoli 48-51 del trattato CE, regolamento 1408/71); imposizione dei risultati di tale analisi nei confronti degli Stati membri, eventualmente tramite parere motivato e ricorso per violazione dei trattati (articolo 169 del trattato CE); qualora le suddette misure siano insufficienti, proposta di ampliamento del campo di applicazione personale e materiale delle direttive di coordinamento della legislazione sociale 1408/71 e 574/72; approvazione della proposta nell ambito della procedura dell articolo 51 del trattato CE o dell articolo 2, paragrafo 3, dell Accordo sulla politica sociale (Protocollo n. 14 al trattato CE); 21. invita gli Stati membri e le istituzioni comunitarie a garantire la disponibilità di tutte le informazioni pertinenti in formati accessibili alle persone disabili, inclusi i portatori di handicap visivi, mentali e uditivi; 22. intende adottare misure positive per garantire che le persone disabili possano votare per le elezioni europee nonché accedere agli atti e ai locali dell istituzione e sollecita gli Stati membri a varare provvedimenti analoghi; 23. invita la Commissione a finanziare progetti pilota e lo scambio di prassi efficaci per quanto riguarda la prevenzione di violenze e abusi a danno delle persone disabili; 24. invita la Commissione ad analizzare i vantaggi economici di misure non discriminatorie a livello di Unione europea e a pubblicare studi sulle condizioni di vita e di lavoro delle persone disabili, tenendo conto di nuovi modelli di lavoro e dell interazione con le prestazioni di sicurezza sociale; 25. invita gli Stati membri ad adottare misure volte a garantire un sostegno adeguato alle famiglie delle persone disabili nonché la tutela economica delle persone disabili allo scopo di evitarne l emarginazione, non da ultimo per prevenire il ricovero in istituti, che non possono in ogni caso sostituire un ambiente in cui le persone disabili possono condurre un esistenza autonoma; 26. invita la Commissione e gli Stati membri a prendere provvedimenti specifici per rispondere alle esigenze delle categorie emarginate di persone disabili; 27. invita la Commissione e gli Stati membri a contrastare, con progetti e politiche, la duplice discriminazione delle donne disabili e a pubblicare statistiche separate per gli uomini e le donne disabili; 28. sollecita gli Stati membri a vietare che le persone disabili subiscano un trattamento inumano e degradante e a garantire che il loro handicap non consenta in alcun caso il loro ricovero in istituto contro la loro volontà; invita altresì gli Stati membri ad accertare che le persone disabili che

Camera dei Deputati 5 Senato della Repubblica scelgono di vivere in un istituto godano pienamente dei diritti umani; 29. invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare misure per promuovere l occupazione delle persone disabili, ivi comprese misure non discriminatorie, la promozione di modelli di lavoro alternativi, nonché il coinvolgimento delle ONG del settore nella gestione dell Iniziativa HORIZON, e a riservare maggiore attenzione al tema occupazione e invalidità nel quadro della sua strategia in materia di occupazione; 30. invita la Commissione a esaminare le misure da adottare nei settori dell istruzione e della formazione professionale al fine di promuovere la parità di opportunità per le persone disabili e ad attivarsi di conseguenza; 31. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione e la relazione a essa attinente alle Istituzioni e agli organi comunitari nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e degli Stati che hanno chiesto di aderire all Unione europea. NICOLE PERY Vicepresidente