Diffusione nel mondo Seguaci delle religioni cinesi nel mondo: 385.000.000



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Diffusione nel mondo Seguaci delle religioni cinesi nel mondo: 385.000.000 Un po di storia... La religione cinese antica, chiamata anche universalismo cinese e basata sull armonia dell universo, intorno al VI sec. a.c. si diversificò in due rami: taoismo e confucianesimo. Essi sono rappresentati da due personaggi piuttosto diversi tra di loro: Kong Fuzi (o Confucio) e Laozi (o Lao-Tze), entrambi presunti contemporanei del Buddha. Una terza «via» o religione si è poi inserita nella tradizione cinese: quella buddhista. Insieme alla religiosità popolare che è rimasta sempre in sottofondo, le tre «vie» si sono intrecciate e fuse tra loro, pur conservando ognuna la propria caratteristica. Il confucianesimo ha dato nuovo impulso all antico culto degli antenati; il taoismo ha fornito un interpretazione mistica del mondo; e il buddhismo mahayana ha offerto a tutti la possibilità di salvarsi, attraverso la fede, il culto e la pratica di vita. Nei secoli più recenti anche il cristianesimo e l islam hanno fatto la loro comparsa in Cina, ma è stato il marxismo quello che recentemente ha inciso di più sulle religioni tradizionali cinesi. Ma il termine religione pecca per difetto e per eccesso se applicato al confucianesimo e al taoismo che potremmo più propriamente definire sistemi etico-politici. Per cominciare, in Cina non si distingue letteratura, da filosofia, da teologia..., come non c è per la scrittura un alfabeto che distingua vocali e consonanti sulla base dei suoni. È anche difficile dire quanti sono i confuciani e quanti i taoisti. Semplificando molto possiamo dire che tutti i cinesi nascono taoisti, vivono confuciani, vanno in pensione di nuovo taoisti, muoiono buddhisti (il buddhismo della corrente mahayana è diventato religione maggiore cinese). Ma, ripeto, il termine religione (jiào) non ha in Cina la stessa accezione che ha in occidente. Il missionario Matteo Ricci al suo arrivo in Cina nel 1.583 ha trovato le tre grandi religioni di cui abbiamo parlato sopra, quasi fuse e fortemente secolarizzate. E c erano le tre piccole religioni : ebraismo, cristianesimo (nestoriano) e islàm, che avevano rinunciato ad essere universali e a fare opera di proselitismo; e le cui comunità erano costituite da gruppi etnici ridotti, radicati in terra cinese. Torniamo al VI sec. a.c.: la Cina viveva un momento difficile non solo di transizioni, ma di disordini. Aumento della popolazione, crisi di una certa nobiltà terriera, ambizioni di sovrani... provocavano guerre a non finire. Ma per i cinesi il grande ideale è l armonia, non avendo neppure la credenza di una rottura o peccato originale. Per i cinesi l universo è un organismo di età e di dimensioni indefinite, un organismo vivo, che respira ed è mantenuto in vita da due forze (yin e yang). L umanità è parte di questo organismo e deve sintonizzarsi con Pagina 1 di 5

tale armonia e respiro. Dal 1949, anno della rivoluzione, il confucianesimo è stato fortemente limitato perché accusato di ostacolare il progresso, il taoismo controllato, il buddhismo tollerato, il cristianesimo, in particolare il cattolicesimo, assoggettato al governo o perseguitato. Ma anche il marxismo cinese ha subito profondi cambiamenti e attualmente la situazione religiosa è in evoluzione. CONFUCIANESIMO E legato al nome e alla dottrina del maestro Kong Fuzi (Confucio). Più che un capo religioso è da considerarsi un maestro di buona condotta, di buone leggi e di buon governo. Dopo la morte di Confucio, i suoi insegnamenti furono dichiarati dottrina ufficiale dello Stato, e per molti secoli gli imperatori cinesi governarono ispirandosi ai suoi principi. Nei cinque libri sacri a lui attribuiti, insegnò la «correttezza», cioè un giusto stile di vita. Secondo i suoi principi morali, l uomo migliore è l Uomo Superiore che conosce tutti i doveri della vita e li pratica verso i superiori e gli inferiori. Preoccupato soprattutto della moralità pubblica, era fermamente convinto che la sua opera e la sua dottrina provenissero dal Cielo. «Il Cielo generò il bene che c è in me», era uno dei suoi detti preferiti. Davanti al disordine, Confucio (551-479 a.c.) scopre la sua vocazione di maestro e suggerisce il cammino dell armonia per la società, mutuandolo dal macro cosmo. Egli propone di prendere la famiglia (patriarcale) come cellula della società. Inutile parlare di pace universale o amore universale; parliamo di pace e amore in famiglia: se tutte le famiglie hanno pace e amore, il mondo sarà in armonia. Confucio individua cinque grandi leggi di relazione (3/5 riguardano la famiglia) che devono essere accettate di buon grado e interiorizzate dai cinesi: relazione tra autorità e sudditi, padre e figli, anziani e giovani, uomo e donna, a- mico e amico. Le relazioni sono verticali, creando una società piramidale e paternalista, dove al vertice c è l imperatore, quindi i capifamiglia, l anziano sopra il giovane, l uomo sopra la donna... Chi sta sopra dev essere magnanimo, chi sta sotto deve essere rispettoso. Chi si attiene saggiamente al suo posto e si coltiva culturalmente diventa jiren, cioè uomo degno. Il sistema confuciano è sul tipo del behaviorismo (da to behave) o comportamentismo di Frederick Skinncr. Tutti devono essere messi in grado, con gratificazioni, di comportarsi bene. E Dio in tutto questo? A chi nel governo vorrebbe richiamarsi continuamente alla divinità Confucio suggerisce: Tenersi a distanza dagli spiriti, pur rispettandoli (Massime, 6, 20). A chi si preoccupa eccessivamente del culto degli spiriti, Confucio dice: Non padroneggiando l arte di servire bene agli uomini, come puoi servire agli spiriti?. Ed ancora, interrogato sulla morte, il Maestro rispose: Non sapendo cos è la vita, perché arrovellarsi sulla morte [e post morte]? (id. 11, 11). Confucio, figlio di un tempo in cui era stata sconfitta la dinastia che adorava il dio personale Shangdi (Sovrano superiore o Primo Antenato del sovrano), passa a parlare di Cielo (tien) più impersonale, che però ci conosce e pone leggi morali nelle coscienze. Questo Cielo può ancora essere pensato in modo antropomorfico come Imperatore Celeste che con la sua mano tiene in piedi per il vertice la piramide sociale. Confucio sarebbe un agnostico che sospende la ricerca metafisica su Dio, ma invita a vivere come se Dio esistesse per alta convenienza sociale. Il confucianesimo è stato ufficializzato come dottrina dell impero cinese che ha retto fino al sec. XX d.c., C è chi dice che questo sia stato possibile perché c era anche il legismo con una rete di controlli e con leggi punitive molto severe. C è chi presenta Mao Zedong (1893-1976) come l anti Confucio, maestro moderno che ha invitato i cinesi a vivere come se Dio non esistesse. Pagina 2 di 5

TAOISMO Il Taoismo, o la Via (Dao), insegna a raggiungere la felicità seguendo la Via della natura, la Via del cielo e la Via della terra. La filosofia taoista viene definita Daojia («scuola del Dao»), mentre la religione è chiamata Daojiao («insegnamento del Dao»). Il taoismo è la dottrina cinese più antica e raffinata, ed esercita ancora oggi una grande influenza. Il suo simbolo è un cerchio diviso in due metà, a forma di pera, che rappresenta lo yang (la luce, il sole, il cielo, l elemento maschile) e lo yin (il buio, la luna, la terra, l elemento femminile). Dalla unione dell energia attiva maschile (yang) con quella passiva femminile (yin) dipende la vita dell intero universo. Il Daodejing (classico della Via e del suo potere) è il libro fondamentale e il concetto di Dao (la Via) che vi è descritto è molto vicino a quello indiano del Brahman, o Assoluto. Il Dao è il potere sacro, la forza che muove tutto l universo. Nella traduzione cinese della Bibbia il termine «Verbo» («Logos», in greco) è tradotto con «Dao»: «In principio era il Dao». Comprendiamo bene l essenza del taoismo rifacendoci ad un aneddoto (taoista) in cui si narra che Confucio andò a visitare Laozi (mitico fondatore del taoismo). Confucio riteneva che Laozi, proponendo lo spontaneismo in vista dell armonia, fosse un diseducatore, perciò voleva correggerlo. Laozi ribatté: Oh, uomo! Lascia le persone nella loro semplicità originale... La gazza è bianca senza fare il bagno con la liscivia; il corvo è nero senza dipingersi ogni giorno... Quando il laghetto artificiale si asciuga e i pesci rimangono sulla terra secca, inumidirli con l alito o con uno sputo non è comparabile all alternativa originale di lasciarli nei loro fiumi e laghi nativi Di ritorno dalla visita a Laozi, Confucio non parlò per tre giorni di seguito. Il taoismo ha una base metafisicosapienziale nel Tao tê ching. Il libro apre con una riflessione sul Tao come realtà e come via. Il Tao ha due aspetti: senza nome è eterno e immutabile, con nome è molteplice e incostante. Non è solo la realtà empirica che frammenta l essere, ma la nominazione che gioca il ruolo di fissare, ridurre e falsare la realtà. Vi è qui sia quello che Dante dice di Dio nell ultimo canto del Paradiso ( Nel suo profondo vidi che s interna,/ legato con amore in un volume, / ciò che per l universo si squaderna ); sia il concetto che la cultura (ogni cultura), nominando l universo, lo fa uscire da un meraviglioso caos e lo crea con un linguaggio che è inevitabilmente riduttivo. E ogni cultura cade in una rete di falsità quando pensa di cogliere esaurientemente l universo. Il Tao che si può nominare non è il l Tao eterno. Il Nome che si può pronunciare non è il Nome eterno. Il Tao ha due aspetti: Senza-Nome esso è il principio (trascendente) di Cielo e Terra, Col-Nome esso è la matrice (immanente) delle miriadi di cose. Così, colui nel quale si alterna il distacco del Non-Essere e il desiderio dell Essere, percepisce l Essenza misteriosa e i limiti delle apparenze (fenomeniche). Ora dei due l essenza è unica, solo la denominazione è diversa. Mistero è la loro identità, Mistero Supremo, la soglia prodigiosa dell Ultimo Arcano. (Tao tê ching 1) Dal punto di vista dell etica taoista, Laozi propone la via del Cielo che è equilibratrice. La Via del Cielo, quanto è simile all atto/ di tendere un arco!/ Ciò che è alto è spinto in basso, / ciò che è basso è tratto in alto,/ il sovrappiù è tolto,/ ciò che manca è aggiunto./ La Via del Cielo toglie il sovrappiù/ e aggiunge ciò che manca./ La Via degli uomini, al contrario,/ non è così: essi tolgono dove c è mancanza/ per offrirlo dove c è un sovrappiù. (id. 77) Il taoismo dice: Vuoi l armonia?, sii naturale, senza correttivi, al punto di usare le mani per bere, invece di violentare il legno fino a farne una ciotola. Si tratta di non porre azioni per non avere reazioni. Zhuangzi (362-286 a.c.), considerato il maggiore o uno dei maggiori pensatori asiatici, insinua: L invenzione di pesi e misure/ rende il furto più facile./ Insegnare l amore e il senso del dovere/ fornisce il linguaggio adatto/ per dimostrare che rubare/ serve davvero al bene comune./ (...) Si riesce a dimostrare che i crimini peggiori/ furono necessari e, anzi, di notevole beneficio/ per l umanità. (Zhuangzi 9, 2) Pagina 3 di 5

Quando si cominciò a chiamare oro le pietre gialle e dure, si avviò l indigenza. Perfino premiare il bene è deleterio perché si insinua che fare il bene non è naturale e merita compenso. È illusione pretendere di avere il giusto senza l ingiusto; l ordine senza il disordine. Bisogna tornare alle origini per fare come i neonati che piangono tutto il giorno senza avere mal di gola, o stringono il pugno tutto il giorno senza che gli dolga la mano (id. 23, 6). Dal punto di vista sociale, l ideale per l autorità è non far niente... e tutto sarà fatto. Per il popolo l ideale è la vita paesana. Un piccolo paese con pochi abitanti, dove, sebbene esistano macchine che fanno il lavoro di dieci o di cento uomini, si possa indurre il popolo a non adoperarle! Dove si possa indurre il popolo a considerare la morte una cosa grave e a non emigrare lontano! Dove, sebbene esistano barche e carri, non ci sia motivo di caricarli, e sebbene esistano corazze e armi, non ci sia motivo di prepararle per l uso! Dove si possa indurre il popolo a tornare all uso delle cordicelle annodate; a gustare il proprio cibo, ad ammirare le proprie vesti, ad accontentarsi delle proprie abitazioni, a godere dei propri costumi! Dove, sebbene esista un paese vicino a portata d occhio, in modo che dall uno all altro si odano cantare i galli e abbaiare i cani, gli abitanti sino alla loro morte in vecchiaia non si siano mai frequentati. (Tao tê ching 80) Insomma il taoismo è il contrario della globalizzazione. Riti e feste LA FESTA DELL'AMICIZIA La festa dell'amicizia si fa coincidere in alcuni paesi della Cina con la festa di compleanno. Una ragazza che vuole fare questa festa, deve invitare 9 ragazze di quali 6 devono essere sue amiche. Il giorno accordato, si trovano a casa di chi le ha invitate e insieme vanno a fare la foto-ricordo, mentre in casa la mamma finisce i preparativi. Quando ritornano è quasi pomeriggio e incominciano a mangiare mentre le ragazze mangiano i fratelli e le sorelle più piccole non possono partecipare alla festa e non possono disturbare nessuno per qualunque motivo. Finito di pranzare ci si reca in una stanza dove le ragazze parlano tra di loro. La festa si deve fare ogni anno in una casa diversa ma con le stesse persone. LA FESTA DI PRIMAVERA O CAPODANNO CINESE La festa di primavera o capodanno cinese coincide con l'inizio del calendario lunare. E' il giorno della seconda luna nuova dopo il solstizio d'inverno. Nel calendario occidentale cade tra il 21 gennaio e il 20 febbraio. In questo giorno i cinesi vogliono esprimere il ringraziamento per l'anno trascorso e il desiderio di vivere un anno felice. Ringraziano i loro antenati per tutto ciò che hanno avuto di buono nell'anno passato. E' il giorno delle riunioni familiari e dei grandi banchetti. Nei giorni precedenti, nelle case cinesi, c'è un gran daffare per preparare la festa. Tutta la casa viene pulita e riordinata, ma particolare attenzione si ha per la cucina. Scope, coltelli e cose accuminate vengono tenute nascoste fino al giorno successivo al ca- che questi oggetti portino sfortuna. Strisce di carta o di seta rossa sono appe- podanno, perchè si crede se alle porte sia all'interno che all'esterno. I fiori sono disposti in tutta la casa perchè simboleggiano prosperità e felicità. Alla veglia del capodanno le famiglie si riuniscono. Gli adulti e i bambini stanno alzati tutta la notte perchè è credenza che stare in piedi a lungo porti lunga vita ai genitori. A mezzanotte si offre il cibo agli antenati e si fanno scoppiare petardi e fuochi d'artificio per spaventare e far fuggire gli spiriti maligni. E' tradizione portare per le strade il drago. Il drago appartiene alla mitologia cinese. E' una creatura benevola che simboleggia la longevità, la prosperità e la pioggia. Pagina 4 di 5

LA FESTA DEI BAMBINI Il primo giugno è la festa dei bambini. Durante la festa si regalano loro doni e si preparano piatti che i bambini particolarmente gradiscono. Nelle scuole si allestiscono spettacoli per i genitori e i parenti. I bambini ballano, cantano ed eseguono esercizi ginnici per mostrare quanto hanno imparato nel corso dell'anno scolastico. LA FESTA DELLA LUNA In autunno si celebra la "Festa della Luna", precisamente il 15 giorno dell'8 mese lunare, nella cui notte la luna è particolarmente luminosa. Cade generalmente tra settembre e ottobre. Le famiglie si incontrano per un pranzo serale, alla fine, guardano l'astro luminoso sgranocchiando i dolcetti a forma di luna. Si organizzano poi piccoli cortei per godere, la luminosità della notte. Alcuni giorni prima della festa, adulti e bambini hanno preparato o comperato le lanterne. Vi sono lanternr di tette le dimensioni, forme e colori; alcune a forma di pesce, di altri animali... Vuole la credenza che esporsi in quella notte ai raggi della luna ritempri le energie del corpo e dello spirito. Tutti gli sguardi sono quindi rivolti verso la luna, sia per riceverne la luce, sia per cercare di vedervi l'immagine di Sheung Ngao, la pana della tro festa. IL GIORNO DEI MORTI: CHING MING Quando arriva la primavera arriva anche la nuova vita, e in questo periodo si festeggia il Ching Ming o "Giorno della purezza e della luminosità" che è dedicato al ricordo dei defunti. Tutta la famiglia si mette in cammino di buon mattino con strofinacci, scopini, barattoli di colore e cesoie. Arrivati alla tomba di famiglia, i parenti la puliscono, potano gli arbusti cresciuti nel corso dell'anno e ridipingono i caratteri. Quando la tomba è ben sistemata, la famiglia offre il cibo che ha preparato e brucia bastoncini di incenso. Una parte del vino e del tè viene versata sul terreno attorno alla tomba, una parte del vino viene lanciata in aria per assicurarsi molti discendenti. Quando il rito è finito, la famiglia può sedersi per fare un pic-nic con il pranzo che avevano offerto. LA REGATA DELLE BARCHE DRAGO Il quinto giorno del quinto mese lunare, ricorre la "Festa dei Draghi". Sui fiumi si organizza una regata di barche alle quali è stato dato un aspetto di drago. In questa festa si mangiano gli " zongzi" budini di riso cotti den- tro alle canne di bambù. UNA FESTA FAMILIARE: LA NASCITA DI UN BAMBINO Il banchetto con i parenti e amici è un momento importante sia nelle feste tradizionali che nelle feste familiari. Una festa è la nascita di un bambino. Il neonato viene festeggiato un mese dopo la nascita. Parenti e amici portano doni:denaro, corredino, piccoli giochi. La nonna materna regala al piccolo uno o più bracciali con appeso un tondo campanellino sonoro. La piccola catenina d'argento con il campanello spesso viene messa alla caviglia del bambino perchè: - il campanello è un portafortuna, il suo tintinnio tiene lontano il male - infonde forza e coraggio al bambino - aiuta a sorvegliare il piccolo, perchè permette di percepirne ogni movimento - è una presenza rassicurante quando la mamma è lontana. Pagina 5 di 5