PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO



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Comune di PIETRAMELARA Provincia di CASERTA PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) OGGETTO: LAVORI DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DELLA CASA COMUNALE POI 2007-2013 ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENRGETICO COMMITTENTE: COMUNE DI PIETRAMELARA PIETRAMELARA, 15/05/2013 IL TECNICO ARCH. MITRANO ROBERTO Pagina 1 ARCH. MITRANO ROBERTO

Manuale d'uso Comune di: Provincia di: Oggetto: PIETRAMELARA CASERTA LAVORI DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DELLA CASA COMUNALE POI 2007-2013 ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENRGETICO Elenco dei Corpi d'opera: 01 <nuovo>. Pagina 2

Corpo d'opera: 01 <nuovo>. Manuale d'uso Unità Tecnologiche: 01.01 Controsoffitti 01.02 Materiali termoisolanti 01.03 Impianto elettrico 01.04 Impianto di illuminazione 01.05 Impianto di trasmissione fonia e dati 01.06 Impianto telefonico e citofonico 01.07 Impianto di messa a terra 01.08 Pitture 01.09 Rivestimenti 01.10 Pavimentazioni interne 01.11 Impianto di riscaldamento 01.12 Impianto di ricezione segnali 01.13 Infissi esterni Pagina 3

Unità Tecnologica: 01.01 Controsoffitti Manuale d'uso I controsoffitti sono sistemi di finiture tecniche in elementi modulari leggeri. Essi possono essere direttamente fissati al solaio o appesi ad esso tramite elementi di sostegno. Essi hanno inoltre la funzione di controllare la definizione morfologica degli ambienti attraverso la possibilità di progettare altezze e volumi e talvolta di nascondere la distribuzione di impianti tecnologici nonché da contribuire all'isolamento acustico degli ambienti. Gli strati funzionali dei controsoffitti possono essere composti da vari elementi i materiali diversi quali: - pannelli (fibra, fibra a matrice cementizia, fibra minerale ceramizzato, fibra rinforzato, gesso, gesso fibrorinforzato, gesso rivestito, profilati in lamierino d'acciaio, stampati in alluminio, legno, PVC); - doghe (PVC, altre materie plastiche, profilati in lamierino d'acciaio, profilati in lamierino di alluminio); - lamellari (PVC, altre materie plastiche, profilati in lamierino d'acciaio, profilati in lamierino di alluminio, lastre metalliche); - grigliati (elementi di acciaio, elementi di alluminio, elementi di legno, stampati di resine plastiche e simili); - cassettoni (legno). Inoltre essi possono essere chiusi non ispezionabili, chiusi ispezionabili e aperti. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.01.01 Controsoffitti in cartongesso 01.01.02 Controsoffitti in fibra minerale 01.01.03 Controsoffitti in gesso alleggerito 01.01.04 Pannelli Pagina 4

Elemento Manutenibile: 01.01.01 Controsoffitti in cartongesso Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.01 Controsoffitti I soffitti isolanti in cartongesso ad orditura metallica si utilizzano per realizzare le finiture orizzontali degli ambienti, unitamente al loro isolamento termico ed acustico. Svolgono una funzione determinante nella regolazione dell umidità ambientale, nella protezione al fuoco ed offrono molteplici possibilità architettoniche e funzionali, anche nel coprire installazioni o strutture. Modalità di uso corretto: Il montaggio deve essere effettuato da personale specializzato. Nella rimozione degli elementi bisogna fare attenzione a non deteriorare le parti delle giunzioni. Si consiglia, nel caso di smontaggio di una zona di controsoffitto, di numerare gli elementi smontati per un corretto riassemblaggio degli stessi. Periodicamente andrebbe verificato lo stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti, attraverso la registrazione dei pendini e delle molle di regolazione. Quando necessario sostituire gli elementi degradati. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.01.A01 Alterazione cromatica Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. 01.01.01.A02 Bolla Rigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura. 01.01.01.A03 Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). 01.01.01.A04 Deformazione Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione. 01.01.01.A05 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile, poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. 01.01.01.A06 Distacco Distacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti. 01.01.01.A07 Fessurazione Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti. 01.01.01.A08 Fratturazione Pagina 5

Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti. Manuale d'uso 01.01.01.A09 Incrostazione Deposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica. 01.01.01.A10 Lesione Degradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti. 01.01.01.A11 Macchie Pigmentazione accidentale e localizzata della superficie. 01.01.01.A12 Non planarità Uno o più elementi dei controsoffitti possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema. 01.01.01.A13 Perdita di lucentezza Opacizzazione del legno. 01.01.01.A14 Perdita di materiale Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici. 01.01.01.A15 Scagliatura, screpolatura Distacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità. 01.01.01.A16 Scollaggi della pellicola Mancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.01.01.I01 Pulizia Cadenza: quando occorre Pulizia delle superfici mediante prodotti idonei al tipo di materiale. Elemento Manutenibile: 01.01.02 Controsoffitti in fibra minerale Unità Tecnologica: 01.01 Controsoffitti I controsoffitti in fibra minerale sono costituiti da fibre di roccia agglomerate, mediante leganti inorganici. Essi sono composti da elementi di tamponamento in conglomerato di fibra minerale, fissati ad una struttura metallica portante. La superficie dei pannelli può essere liscia, decorata, oppure a richiesta, microforata. Il colore è generalmente il bianco, con decori standard (dalle superfici lisce e finemente lavorate, ai decori geometrici e personalizzati). Modalità di uso corretto: Pagina 6

Manuale d'uso Il montaggio deve essere effettuato da personale specializzato. Nella rimozione degli elementi bisogna fare attenzione a non deteriorare le parti delle giunzioni. Si consiglia, nel caso di smontaggio di una zona di controsoffitto, di numerare gli elementi smontati per un corretto riassemblaggio degli stessi. Periodicamente andrebbe verificato lo stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti, attraverso la registrazione dei pendini e delle molle di regolazione. Quando necessario sostituire gli elementi degradati. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.02.A01 Alterazione cromatica Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. 01.01.02.A02 Bolla Rigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura. 01.01.02.A03 Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). 01.01.02.A04 Deformazione Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione. 01.01.02.A05 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile, poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. 01.01.02.A06 Distacco Distacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti. 01.01.02.A07 Fessurazione Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti. 01.01.02.A08 Fratturazione Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti. 01.01.02.A09 Incrostazione Deposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica. 01.01.02.A10 Lesione Degradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti. 01.01.02.A11 Macchie Pigmentazione accidentale e localizzata della superficie. 01.01.02.A12 Non planarità Uno o più elementi dei controsoffitti possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema. Pagina 7

Manuale d'uso 01.01.02.A13 Perdita di lucentezza Opacizzazione del legno. 01.01.02.A14 Perdita di materiale Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici. 01.01.02.A15 Scagliatura, screpolatura Distacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità. 01.01.02.A16 Scollaggi della pellicola Mancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.01.02.I01 Pulizia Cadenza: quando occorre Pulizia delle superfici mediante prodotti idonei al tipo di materiale. Elemento Manutenibile: 01.01.03 Controsoffitti in gesso alleggerito Unità Tecnologica: 01.01 Controsoffitti I controsoffitti in gesso alleggerito. E un regolatore naturale di umidità, in quanto assorbe o rilascia umidità agli ambienti, contribuendo alla climatizzazione degli stessi. Indicato negli uffici con sistemi di climatizzazione sia a canali, sia multisplit, è un materiale con un'ottima reazione e resistenza al fuoco. I pannelli in gesso alleggerito sono prodotti con materiale ecologico, resistenti stabili al fuoco e all umidità. I vari modelli conferiscono un confort acustico ambientale, coniugando estetica e leggerezza oltre che particolari caratteristiche quali la riflessione della luce, minima conduttività termica, stabilità in ambiente umido e comfort acustico. Può nel tempo essere riverniciabile. Modalità di uso corretto: Il montaggio deve essere effettuato da personale specializzato. Nella rimozione degli elementi bisogna fare attenzione a non deteriorare le parti delle giunzioni. Si consiglia, nel caso di smontaggio di una zona di controsoffitto, di numerare gli elementi smontati per un corretto riassemblaggio degli stessi. Periodicamente andrebbe verificato lo stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti, attraverso la registrazione dei pendini e delle molle di regolazione. Quando necessario sostituire gli elementi degradati. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.03.A01 Alterazione cromatica Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. Pagina 8

Manuale d'uso 01.01.03.A02 Bolla Rigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura. 01.01.03.A03 Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). 01.01.03.A04 Deformazione Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione. 01.01.03.A05 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile, poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. 01.01.03.A06 Distacco Distacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti. 01.01.03.A07 Fessurazione Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti. 01.01.03.A08 Fratturazione Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti. 01.01.03.A09 Incrostazione Deposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica. 01.01.03.A10 Lesione Degradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti. 01.01.03.A11 Macchie Pigmentazione accidentale e localizzata della superficie. 01.01.03.A12 Non planarità Uno o più elementi dei controsoffitti possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema. 01.01.03.A13 Perdita di lucentezza Opacizzazione del legno. 01.01.03.A14 Perdita di materiale Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici. 01.01.03.A15 Scagliatura, screpolatura Distacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità. 01.01.03.A16 Scollaggi della pellicola Pagina 9

Mancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura. Manuale d'uso MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.01.03.I01 Pulizia Cadenza: quando occorre Pulizia delle superfici mediante prodotti idonei al tipo di materiale. Elemento Manutenibile: 01.01.04 Pannelli Unità Tecnologica: 01.01 Controsoffitti Si tratta di controsoffitti con elementi di tamponamento continui a giacitura orizzontale. Modalità di uso corretto: Il montaggio deve essere effettuato da personale specializzato. Nella rimozione degli elementi bisogna fare attenzione a non deteriorare le parti delle giunzioni. Si consiglia, nel caso di smontaggio di una zona di controsoffitto, di numerare gli elementi smontati per un corretto riassemblaggio degli stessi. Periodicamente andrebbe verificato lo stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti, attraverso la registrazione dei pendini e delle molle di regolazione. Quando necessario sostituire gli elementi degradati. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.04.A01 Alterazione cromatica Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. 01.01.04.A02 Bolla Rigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura. 01.01.04.A03 Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). 01.01.04.A04 Deformazione Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione. 01.01.04.A05 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile, poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Pagina 10

Manuale d'uso 01.01.04.A06 Distacco Distacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti. 01.01.04.A07 Fessurazione Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti. 01.01.04.A08 Fratturazione Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti. 01.01.04.A09 Incrostazione Deposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica. 01.01.04.A10 Lesione Degradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti. 01.01.04.A11 Macchie Pigmentazione accidentale e localizzata della superficie. 01.01.04.A12 Non planarità Uno o più elementi dei controsoffitti possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema. 01.01.04.A13 Perdita di lucentezza Opacizzazione del legno. 01.01.04.A14 Perdita di materiale Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici. 01.01.04.A15 Scagliatura, screpolatura Distacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità. 01.01.04.A16 Scollaggi della pellicola Mancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.01.04.I01 Pulizia Cadenza: quando occorre Pulizia delle superfici mediante prodotti idonei al tipo di materiale. Pagina 11

Unità Tecnologica: 01.02 Materiali termoisolanti Manuale d'uso Sono costituiti da elementi e/o materiali aventi caratteristiche termoisolanti e di origine naturale privi di emissioni nocive che non hanno subito processi di trasformazione chimica e che nel loro ciclo di vita conservano la loro bioecologicità e che possono essere facilmente riciclati. Tra i materiali termoisolanti più diffusi vi sono quelli di origine: minerale, vegetale, animali e sintetici. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.02.01 Materassi in fibre di roccia e di vetro 01.02.02 Pannelli in agglomerato di sughero 01.02.03 Pannelli in fibre di cocco 01.02.04 Pannelli in fibre di cotone 01.02.05 Pannelli in trucioli di legno mineralizzati 01.02.06 Pannelli in fibra naturale di isolante minerale 01.02.07 Pannelli in fibra naturale di sughero 01.02.08 Pannelli in fibre di gesso Pagina 12

Elemento Manutenibile: 01.02.01 Materassi in fibre di roccia e di vetro Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.02 Materiali termoisolanti Sono costituiti da materassini di fibre di roccia di origine vulcanica (basalto, diabase, dolomite, calcare, ecc.) fuse a temperature elevate e trasformate in fibre (di spessore di circa 2-20 µm) attraverso un processo di centrifugazione. Le fibre di vetro vengono ottenute in modo analogo utilizzando vetro riciclato in una percentuale che può raggiungere l'80%. Successivamente vengono prodotti pannelli, materassini e feltri mediante l'impiego di leganti a base di resine fenoliche e/o melamminiche che attraverso un processo termico polimerizzano. I prodotti finali vengono generalmente rivestiti con carta kraft-alluminio, velo di vetro bitumato, velo di vetro, cartone, ecc.. Hanno buone caratteristiche termoisolanti e sono incombustibili e ininfiammabili e vengono generalmente applicate come isolanti in intercapedini murarie. Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità dei materassini e/o feltri durante le fasi di applicazione. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.01.A01 Attacco biologico Attacco biologico di funghi e batteri con marciscenza e disgregazione delle parti costituenti. 01.02.01.A02 Attacco da insetti xilofagi Comparsa di fori o cavità sulla superficie e negli spessori degli elementi. 01.02.01.A03 Distacco Distacco di alcuni o più elementi dalla sede originaria. 01.02.01.A04 Emissioni nocive Emissioni di sostanze nocive dovute alla composizione dei materiali applicati. 01.02.01.A05 Muffa Si tratta di un fungo che tende a crescere sul legno in condizioni di messa in opera recente. 01.02.01.A06 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. Elemento Manutenibile: 01.02.02 Pannelli in agglomerato di sughero Unità Tecnologica: 01.02 Pagina 13

Manuale d'uso Materiali termoisolanti Il sughero è un materiale vegetale naturale che viene solitamente utilizzato sotto forma di granulati e/o a pannelli. I prodotti si ottengono dalla lavorazione della corteccia della quercia da sughero (quercus suber). Attraverso la frantumazione e la macinazione della corteccia si ottengono i granuli (con spessore di 2-30 mm) che vengono ripuliti da residui porosi e legnosi e successivamente messi in forno ad una temperatura di circa 400 C. Attraverso tale processo in condizioni di pressione e temperatura particolari avviene il rilascio di una resina del sughero (suberina) che liquefandosi crea il legame naturale di unione dei granuli. Infine la successiva pressatura ne determina il confezionamento dei pannelli. Negli agglomerati possono essere aggiunti leganti per una maggiore stabilità dimensionale. ll sughero ha buone caratteristiche termoacustiche, ha un buon comportamento in caso di incendio ed è facilmente riciclabile alla fine del suo ciclo di vita. Modalità di uso corretto: Particolare attenzione va posta nell'applicazione del sughero in luoghi in cui vi è presenza di umidità che potrebbe dare luogo a processi di marcescenza del materiale e/o muffe. Evitare pannelli agglomerati con leganti che possono emettere sostanze nocive. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.02.A01 Attacco biologico Attacco biologico di funghi e batteri con marciscenza e disgregazione delle parti costituenti. 01.02.02.A02 Attacco da insetti xilofagi Comparsa di fori o cavità sulla superficie e negli spessori degli elementi. 01.02.02.A03 Distacco Distacco di alcuni o più elementi dalla sede originaria. 01.02.02.A04 Emissioni nocive Emissioni di sostanze nocive dovute alla composizione dei materiali applicati. 01.02.02.A05 Muffa Si tratta di un fungo che tende a crescere sul legno in condizioni di messa in opera recente. 01.02.02.A06 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. Elemento Manutenibile: 01.02.03 Pannelli in fibre di cocco Unità Tecnologica: 01.02 Materiali termoisolanti Si tratta di prodotti utilizzati sotto forma di materassini e/o pannelli termoisolanti impiegati per solai, murature, ecc.. Le fibre vengono ricavate dalle noci di cocco attraverso lo scarto delle parti deperibili e lavate con processo industriale. Per essere facilmente infiammabili vengono trattate con con solfato di ammonio. Successivamente vengono pressate e confezionate sottoforma di pannelli e/o materassini. Hanno buone caratteristiche termoacustiche e sono facilmente riciclabili alla fine del loro ciclo di vita. Pagina 14

Modalità di uso corretto: Particolare attenzione va posta nell'applicazione dei materassini di fibre di cocco in luoghi in cui vi è presenza di umidità che potrebbe dare luogo a processi di marcescenza del materiale e/o a muffe. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.03.A01 Attacco biologico Attacco biologico di funghi e batteri con marciscenza e disgregazione delle parti costituenti. 01.02.03.A02 Attacco da insetti xilofagi Comparsa di fori o cavità sulla superficie e negli spessori degli elementi. 01.02.03.A03 Distacco Distacco di alcuni o più elementi dalla sede originaria. 01.02.03.A04 Emissioni nocive Emissioni di sostanze nocive dovute alla composizione dei materiali applicati. 01.02.03.A05 Muffa Si tratta di un fungo che tende a crescere sul legno in condizioni di messa in opera recente. 01.02.03.A06 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. Manuale d'uso Elemento Manutenibile: 01.02.04 Pannelli in fibre di cotone Unità Tecnologica: 01.02 Materiali termoisolanti Si tratta di prodotti di origine vegetale, utilizzati sotto forma di fiocchi, materassini e/o pannelli termoisolanti impiegati maggiormente nelle strutture in legno e comunque dove non vi siano problemi di umidità. Seppure prodotti infiammabili sono caratterizzati dal fatto di essere facilmente riciclabili per la loro biodegradabilità. Modalità di uso corretto: Assicurarsi della provenienza dei materiali (luoghi di coltivazione, trattamenti, ecc.) da applicare, ed assenza di sostanze chimiche, attraverso la richiesta di certificazioni di qualità. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.04.A01 Attacco biologico Attacco biologico di funghi e batteri con marciscenza e disgregazione delle parti costituenti. Pagina 15

Manuale d'uso 01.02.04.A02 Attacco da insetti xilofagi Comparsa di fori o cavità sulla superficie e negli spessori degli elementi. 01.02.04.A03 Distacco Distacco di alcuni o più elementi dalla sede originaria. 01.02.04.A04 Emissioni nocive Emissioni di sostanze nocive dovute alla composizione dei materiali applicati. 01.02.04.A05 Muffa Si tratta di un fungo che tende a crescere sul legno in condizioni di messa in opera recente. 01.02.04.A06 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. Elemento Manutenibile: 01.02.05 Pannelli in trucioli di legno mineralizzati Unità Tecnologica: 01.02 Materiali termoisolanti Si tratta di pannelli realizzati con trucioli di legno a fibra lunga uniti con gesso, cemento o magnesite e trattati con asfalto di magnesite per impedirne la marcescenza. Hanno buone caratteristiche termoisolanti e trovano applicazione sulle superfici esterne di murature, pilastri o per realizzare pareti divisorie. Possono essere facilmente montati mediante chiodi, viti e/o malte. In alcuni casi possono essere accoppiati ad altri materiali formando pannelli multistrato. Per le loro caratteristiche sono facilmente riciclati alla fine del loro ciclo di vita. Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità dei pannelli durante le fasi di applicazione. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.05.A01 Attacco biologico Attacco biologico di funghi e batteri con marciscenza e disgregazione delle parti costituenti. 01.02.05.A02 Attacco da insetti xilofagi Comparsa di fori o cavità sulla superficie e negli spessori degli elementi. 01.02.05.A03 Distacco Distacco di alcuni o più elementi dalla sede originaria. 01.02.05.A04 Emissioni nocive Pagina 16

Emissioni di sostanze nocive dovute alla composizione dei materiali applicati. Manuale d'uso 01.02.05.A05 Muffa Si tratta di un fungo che tende a crescere sul legno in condizioni di messa in opera recente. 01.02.05.A06 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. Elemento Manutenibile: 01.02.06 Pannelli in fibra naturale di isolante minerale Unità Tecnologica: 01.02 Materiali termoisolanti Si tratta di pannelli in lana minerale ad alta densità rivestiti con carta kraft-alluminio, velo di vetro bitumato, velo di vetro, cartone, ecc.. Hanno buone caratteristiche termoisolanti e sono incombustibili e ininfiammabili e vengono generalmente applicate come isolanti in intercapedini murarie e/o per isolare componenti impiantistici. Modalità di uso corretto: Assicurarsi della provenienza dei materiali (luoghi di coltivazione, trattamenti, ecc.) da applicare, ed assenza di sostanze chimiche, attraverso la richiesta di certificazioni di qualità. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.06.A01 Attacco biologico Attacco biologico di funghi e batteri con marciscenza e disgregazione delle parti costituenti. 01.02.06.A02 Distacco Distacco di alcuni o più elementi dalla sede originaria. 01.02.06.A03 Emissioni nocive Emissioni di sostanze nocive dovute alla composizione dei materiali applicati. 01.02.06.A04 Muffa Si tratta di un fungo che tende a crescere sul legno in condizioni di messa in opera recente. 01.02.06.A05 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. Elemento Manutenibile: 01.02.07 Pannelli in fibra naturale di sughero Pagina 17

Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.02 Materiali termoisolanti Il sughero è un materiale vegetale naturale che viene solitamente utilizzato sotto forma di granulati e/o a pannelli. I prodotti si ottengono dalla lavorazione della corteccia della quercia da sughero (quercus suber). Attraverso la frantumazione e la macinazione della corteccia si ottengono i granuli (con spessore di 2-30 mm) che vengono ripuliti da residui porosi e legnosi e successivamente messi in forno ad una temperatura di circa 400 C. Attraverso tale processo in condizioni di pressione e temperatura particolari avviene il rilascio di una resina del sughero (suberina) che liquefandosi crea il legame naturale di unione dei granuli. Infine la successiva pressatura ne determina il confezionamento dei pannelli. ll sughero ha buone caratteristiche termoacustiche, ha un buon comportamento in caso di incendio ed è facilmente riciclabile alla fine del suo ciclo di vita. Modalità di uso corretto: Particolare attenzione va posta nell'applicazione del sughero in luoghi in cui vi è presenza di umidità che potrebbe dare luogo a processi di marcescenza del materiale e/o muffe. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.07.A01 Attacco biologico Attacco biologico di funghi e batteri con marciscenza e disgregazione delle parti costituenti. 01.02.07.A02 Attacco da insetti xilofagi Comparsa di fori o cavità sulla superficie e negli spessori degli elementi. 01.02.07.A03 Distacco Distacco di alcuni o più elementi dalla sede originaria. 01.02.07.A04 Emissioni nocive Emissioni di sostanze nocive dovute alla composizione dei materiali applicati. 01.02.07.A05 Muffa Si tratta di un fungo che tende a crescere sul legno in condizioni di messa in opera recente. 01.02.07.A06 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. Elemento Manutenibile: 01.02.08 Pannelli in fibre di gesso Unità Tecnologica: 01.02 Materiali termoisolanti Si tratta di pannelli realizzati con scagliola di gesso alleggerita con fibre di vetro. Vengono utilizzati per la realizzazione di tramezzature, contropareti e/o controsoffitti. Hanno generalmente superfici già pronte e possono essere adattati a qualsiasi ambiente. Hanno ottime caratteristiche di isolamento termoacustico e sono facilmente riciclabili. Modalità di uso corretto: Pagina 18

Manuale d'uso Non compromettere l'integrità dei pannelli durante le fasi di applicazione. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.08.A01 Attacco biologico Attacco biologico di funghi e batteri con marciscenza e disgregazione delle parti costituenti. 01.02.08.A02 Distacco Distacco di alcuni o più elementi dalla sede originaria. 01.02.08.A03 Emissioni nocive Emissioni di sostanze nocive dovute alla composizione dei materiali applicati. 01.02.08.A04 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. Pagina 19

Unità Tecnologica: 01.03 Impianto elettrico Manuale d'uso L'impianto elettrico, nel caso di edifici per civili abitazioni, ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per potenze non superiori a 50 kw l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte una linea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata (nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggiore assorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con cavi posizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondo le norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.03.01 Alternatore 01.03.02 Canalizzazioni in PVC 01.03.03 Contattore 01.03.04 Fusibili 01.03.05 Gruppi di continuità 01.03.06 Interruttori 01.03.07 Prese e spine 01.03.08 Quadri di bassa tensione 01.03.09 Relè a sonde 01.03.10 Relè termici 01.03.11 Sezionatore 01.03.12 Trasformatori in liquido isolante 01.03.13 Trasformatori a secco Pagina 20

Elemento Manutenibile: 01.03.01 Alternatore Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.03 Impianto elettrico L'alternatore è un dispositivo elettrico che trasforma energia meccanica in energia elettrica a corrente alternata. Gli alternatori sono costituiti da due parti fondamentali, una fissa e l'altra rotante, dette rispettivamente statore e rotore, su cui sono disposti avvolgimenti di rame isolati. I due avvolgimenti si dicono induttore e indotto; a seconda del tipo di alternatore l'induttore può essere disposto sul rotore e l'indotto sullo statore e viceversa. Quando una delle due parti ( indotto o induttore) entra in rotazione si genera (per il fenomeno dell induzione elettromagnetica) una corrente elettrica nell indotto che viene raccolta dalle spazzole e da queste trasmessa agli utilizzatori. Modalità di uso corretto: Evitare di aprire i dispositivi dei motori in caso di malfunzionamenti. Rivolgersi a personale specializzato e togliere l'alimentazione per evitare folgorazioni. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.03.01.A01 Anomalie avvolgimenti Difetti di isolamento degli avvolgimenti. 01.03.01.A02 Anomalie cuscinetti Difetti di funzionamento dei cuscinetti. 01.03.01.A03 Difetti elettromagneti Difetti di funzionamento degli elettromagneti. 01.03.01.A04 Surriscaldamento Eccessivo livello della temperatura per cui si verifica il blocco dei cuscinetti. Elemento Manutenibile: 01.03.02 Canalizzazioni in PVC Unità Tecnologica: 01.03 Impianto elettrico Le "canalette" sono tra gli elementi più semplici per il passaggio dei cavi elettrici; sono generalmente realizzate in PVC e devono essere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI (dovranno essere dotate di marchio di qualità o certificate secondo le disposizioni di legge). Modalità di uso corretto: Pagina 21

Manuale d'uso Le canalizzazioni in PVC possono essere facilmente distinguibili a seconda del colore dei tubi protettivi che possono essere in: - serie pesante (colore nero): impiegati in pavimenti e in tutte quelle applicazioni nelle quali è richiesta una particolare resistenza meccanica; - serie leggera (colore cenere): impiegati in tutte le applicazioni nelle quali non è richiesta una particolare resistenza meccanica. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.03.02.A01 Corto circuiti Corti circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. 01.03.02.A02 Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. 01.03.02.A03 Difetti di taratura Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. 01.03.02.A04 Disconnessione dell'alimentazione Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto. 01.03.02.A05 Interruzione dell'alimentazione principale Interruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore dell'energia elettrica. 01.03.02.A06 Interruzione dell'alimentazione secondaria Interruzione dell'alimentazione secondaria dovuta a guasti al circuito secondario o al gruppo elettrogeno. 01.03.02.A07 Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche. Elemento Manutenibile: 01.03.03 Contattore Unità Tecnologica: 01.03 Impianto elettrico È un apparecchio meccanico di manovra che funziona in ON/OFF ed è comandato da un elettromagnete. Il contattore si chiude quando la bobina dell'elettromagnete è alimentata e, attraverso i poli, crea il circuito tra la rete di alimentazione e il ricevitore. Le parti mobili dei poli e dei contatti ausiliari sono comandati dalla parte mobile dell'elettromagnete che si sposta nei seguenti casi: - per rotazione, ruotando su un asse; - per traslazione, scivolando parallelamente sulle parti fisse; - con un movimento di traslazione-rotazione. Quando la bobina è posta fuori tensione il circuito magnetico si smagnetizza e il contattore si apre a causa: - delle molle di pressione dei poli e della molla di ritorno del circuito magnetico mobile; - della gravità. Modalità di uso corretto: Pagina 22

Manuale d'uso Il contattore rende possibile: -interrompere grandi correnti monofase o polifase operando su un ausiliario di comando attraversato da bassa corrente; -garantire sia il servizio ad intermittenza che quello continuo; -realizzare a distanza un comando manuale o automatico per mezzo di cavi di piccola sezione; -aumentare i posti di comando collocandoli vicino all'operatore. Altri vantaggi del contattore sono: la robustezza e l'affidabilità in quanto non contiene meccanismi delicati; è adattabile velocemente e facilmente alla tensione di alimentazione del circuito di comando; in caso di interruzione della corrente assicura, attraverso un comando con pulsanti ad impulso, la sicurezza del personale contro gli avviamenti intempestivi; se non sono state prese le opportune precauzioni, agevola la distribuzione dei posti di arresto di emergenza e di asservimento impedendo la messa in moto dell'apparecchio; protegge il ricevitore dalle cadute di tensione consistenti. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.03.03.A01 Anomalie della bobina Difetti di funzionamento della bobina di avvolgimento. 01.03.03.A02 Anomalie del circuito magnetico Difetti di funzionamento del circuito magnetico mobile. 01.03.03.A03 Anomalie dell'elettromagnete Vibrazioni dell'elettromagnete del contattore dovute ad alimentazione non idonea. 01.03.03.A04 Anomalie della molla Difetti di funzionamento della molla di ritorno. 01.03.03.A05 Anomalie delle viti serrafili Difetti di tenuta delle viti serrafilo. 01.03.03.A06 Difetti dei passacavo Difetti di tenuta del coperchio passacavi. 01.03.03.A07 Rumorosità Eccessivo livello del rumore dovuto ad accumuli di polvere sulle superfici. Elemento Manutenibile: 01.03.04 Fusibili Unità Tecnologica: 01.03 Impianto elettrico I fusibili realizzano una protezione fase per fase con un grande potere di interruzione a basso volume e possono essere installati o su appositi supporti (porta-fusibili) o in sezionatori porta-fusibili al posto di manicotti o barrette. Si classificano in due categorie: - fusibili "distribuzione" tipo gg: proteggono sia contro i corto-circuiti sia contro i sovraccarichi i circuiti che non hanno picchi di corrente elevati, come i circuiti resistivi; devono avere un carico immediatamente superiore alla corrente di pieno carico del circuito protetto; - fusibili "motore" tipo am: proteggono contro i corto-circuiti i circuiti sottoposti ad elevati picchi di corrente, sono fatti in maniera tale che permettono ai fusibili am di far passare queste sovracorrenti rendendoli non adatti alla protezione contro i sovraccarichi; Pagina 23

Manuale d'uso una protezione come questa deve essere fornita di un altro dispositivo quale il relè termico; devono avere un carico immediatamente superiore alla corrente di pieno carico del circuito protetto. Modalità di uso corretto: L'utente deve verificare che i fusibili installati siano idonei rispetto all'impianto. Verificare che i fusibili siano installati correttamente in modo da evitare guasti all'impianto. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.03.04.A01 Depositi vari Accumuli di polvere all'interno delle connessioni. 01.03.04.A02 Difetti di funzionamento Anomalie nel funzionamento dei fusibili dovuti ad erronea posa degli stessi sui porta-fusibili. 01.03.04.A03 Umidità Presenza di umidità ambientale o di condensa. Elemento Manutenibile: 01.03.05 Gruppi di continuità Unità Tecnologica: 01.03 Impianto elettrico I gruppi di continuità dell'impianto elettrico consentono di alimentare circuiti utilizzatori in assenza di alimentazione da rete per le utenze che devono sempre essere garantite; l energia viene prelevata da quella raccolta in una batteria che il sistema ricarica durante la presa di energia dalla rete pubblica. Si dividono in impianti soccorritori in corrente continua e soccorritori in corrente alternata con inverter. Gli utilizzatori più comuni sono: dispositivi di sicurezza e allarme, impianti di illuminazione di emergenza, impianti di elaborazione dati. I gruppi di continuità sono formati da: - trasformatore di ingresso (isola l apparecchiatura dalla rete di alimentazione); - raddrizzatore (durante il funzionamento in rete trasforma la tensione alternata che esce dal trasformatore di ingresso in tensione continua, alimentando, quindi, il caricabatteria e l inverter); - caricabatteria (in presenza di tensione in uscita dal raddrizzatore ricarica la batteria di accumulatori dopo un ciclo di scarica parziale e/o totale); - batteria di accumulatori (forniscono, per il periodo consentito dalla sua autonomia, tensione continua all inverter nell ipotesi si verifichi un black-out); - invertitore (trasforma la tensione continua del raddrizzatore o delle batterie in tensione alternata sinusoidale di ampiezza e frequenza costanti); - commutatori (consentono di intervenire in caso siano necessarie manutenzioni senza perdere la continuità di alimentazione). Modalità di uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto tensione alla macchina, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il motore deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. ANOMALIE RISCONTRABILI Pagina 24

Manuale d'uso 01.03.05.A01 Corto circuiti Corti circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. 01.03.05.A02 Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. 01.03.05.A03 Difetti di taratura Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. 01.03.05.A04 Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche. Elemento Manutenibile: 01.03.06 Interruttori Unità Tecnologica: 01.03 Impianto elettrico Gli interruttori generalmente utilizzati sono del tipo ad interruzione in esafluoruro di zolfo con pressione relativa del SF6 di primo riempimento a 20 C uguale a 0,5 bar. Gli interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori: - comando a motore carica molle; - sganciatore di apertura; - sganciatore di chiusura; - contamanovre meccanico; - contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore. Modalità di uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Gli interruttori devono essere posizionati in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a livello maniglie porte. Il comando meccanico dell'interruttore dovrà essere garantito per almeno 10.000 manovre. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.03.06.A01 Anomalie dei contatti ausiliari Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari. 01.03.06.A02 Anomalie delle molle Difetti di funzionamento delle molle. 01.03.06.A03 Anomalie degli sganciatori Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura. Pagina 25

Manuale d'uso 01.03.06.A04 Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. 01.03.06.A05 Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. 01.03.06.A06 Difetti di taratura Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. 01.03.06.A07 Disconnessione dell'alimentazione Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto. 01.03.06.A08 Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche. Elemento Manutenibile: 01.03.07 Prese e spine Unità Tecnologica: 01.03 Impianto elettrico Le prese e le spine dell'impianto elettrico hanno il compito di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegati l'energia elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono generalmente sistemate in appositi spazi ricavati nelle pareti o a pavimento (cassette). Modalità di uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Le prese e le spine devono essere posizionate in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a livello maniglie porte. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.03.07.A01 Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. 01.03.07.A02 Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. Pagina 26

Manuale d'uso 01.03.07.A03 Difetti di taratura Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. 01.03.07.A04 Disconnessione dell'alimentazione Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto. 01.03.07.A05 Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche. Elemento Manutenibile: 01.03.08 Quadri di bassa tensione Unità Tecnologica: 01.03 Impianto elettrico Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, fori asolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette. Questi centralini si installano all'interno delle abitazioni e possono essere anche a parete. Esistono, inoltre, centralini stagni in materiale termoplastico con grado di protezione IP55 adatti per officine e industrie. Modalità di uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impianto anche i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi di estinzione incendi. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.03.08.A01 Anomalie dei contattori Difetti di funzionamento dei contattori. 01.03.08.A02 Anomalie dei fusibili Difetti di funzionamento dei fusibili. 01.03.08.A03 Anomalie dell'impianto di rifasamento Difetti di funzionamento della centralina che gestisce l'impianto di rifasamento. 01.03.08.A04 Anomalie dei magnetotermici Difetti di funzionamento degli interruttori magnetotermici. 01.03.08.A05 Anomalie dei relè Difetti di funzionamento dei relè termici. Pagina 27

Manuale d'uso 01.03.08.A06 Anomalie della resistenza Difetti di funzionamento della resistenza anticondensa. 01.03.08.A07 Anomalie delle spie di segnalazione Difetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione. 01.03.08.A08 Anomalie dei termostati Difetti di funzionamento dei termostati. 01.03.08.A09 Depositi di materiale Accumulo di polvere sui contatti che provoca malfunzionamenti. 01.03.08.A10 Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. Elemento Manutenibile: 01.03.09 Relè a sonde Unità Tecnologica: 01.03 Impianto elettrico Accertano la reale temperatura dell'elemento da proteggere. Questo sistema di protezione è formato da: - una o più sonde a termistori con coefficiente di temperatura positivo (PTC), la resistenza delle sonde (componenti statici) aumenta repentinamente quando la temperatura raggiunge una soglia definita Temperatura Nominale di Funzionamento (TNF); - un dispositivo elettronico alimentato a corrente alternata o continua che misura le resistenze delle sonde a lui connesse; un circuito a soglia rileva il brusco aumento del valore della resistenza se si raggiunge la TNF e comanda il mutamento di stati dei contatti in uscita. Scegliendo differenti tipi di sonde si può adoperare questo ultimo sistema di protezione sia per fornire un allarme senza arresto della macchina, sia per comandare l'arresto; le versioni di relè a sonde sono due: - a riarmo automatico se la temperatura delle sonde arriva ad un valore inferiore alla TNF; - a riarmo manuale locale o a distanza con interruttore di riarmo attivo fino a quando la temperatura rimane maggiore rispetto alla TNF. Modalità di uso corretto: Verificare i seguenti parametri per evitare lo sganciamento del relè: - superamento della TNF; - interruzione delle sonde o della linea sonde-relè; - corto-circuito sulle sonde o sulla linea sonde-relè; - assenza della tensione di alimentazione del relè. I relè a sonde preservano i motori dai riscaldamenti in quanto controllano direttamente la temperatura degli avvolgimenti dello statore; è opportuno sottolineare, però, che questo tipo di protezione è utilizzato soltanto se alcune delle sonde sono state incorporate agli avvolgimenti durante la fabbricazione del motore o durante un'eventuale ribobinatura. Si utilizzano i relè a sonde anche per controllare i riscaldamenti degli organi meccanici dei motori o di altri apparecchi che possono ricevere una sonda: piani, circuiti di ingrassaggio, fluidi di raffreddamento, ecc.. Il numero massimo di sonde che possono essere associate in serie su uno stesso relè dipende dal modello del relè e dal tipo di sonda. ANOMALIE RISCONTRABILI Pagina 28