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La Normativa Tecnica sistemi anticaduta I DPI UNI EN 353 354 355 360 361 DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO: UNI EN 517: Ganci di sicurezza da tetto UNI EN 795: Sistemi di ancoraggio Riproduzione Vietata 0

LA QUALIFICAZIONE La Normativa Toscana legata alla realizzazione di sistemi rivolti ad assicurare una protezione da cadute nei lavori di manutenzione delle coperture si affida alla qualificazione di vari soggetti: 1. Al tecnico (coordinatore o progettista) per l individuazione della valutazione del rischio caduta e delle soluzioni tecniche necessarie per eliminarlo 2. Alle Norme Tecniche, che individuano le caratteristiche prestazionali dei sistemi anticaduta utilizzati 3. All installatore dei sistemi in copertura (che deve dare garanzie sul montaggio) 4. Al manutentore che deve essere persona formata e addestrata all uso dei dispositivi Riproduzione Vietata 1

LA NORMATIVA TECNICA Le norme tecniche sono documenti che definiscono le caratteristiche (dimensionali, prestazionali, ambientali, di sicurezza, di organizzazione ecc.) di un prodotto, processo o servizio, ii secondo lo stato tt dell'arte. In estrema sintesi, sono documenti che specificano cioè come fare bene le cose garantendo sicurezza, rispetto per l ambiente e prestazioni certe. Hanno carattere essenzialmente volontario 1 2 3 SCOPI PRINCIPALI: fornire al mercato strumenti e metodi di prova riconosciuti. garantire la progettazione e la fabbricazione di prodotti sicuri; contribuire alla sicurezza dei lavoratori; Arch. R. Angioni Riproduzione Vietata 2

1 2 TIPOLOGIA ISO Internazionale EN Europea LEGGERE LE NORME 3 UNI Nazionale nazionale 1 UNI NAZIONALE DETTAGLIO 1. UNI EN norma europea recepita a livello nazionale 2. UNI ISO norma internazionale elaborata dall'iso adottata a livello nazionale 3. UNI EN ISO norma internazionale elaborata dall'iso, adottata dal CEN e conseguentemente recepita a livello nazionale 4. UNI CEN/TS specifica tecnica europea recepita quale specifica nazionale 5. UNI CEN ISO/TS specifica tecnica internazionale adottata dal CEN e recepita a livello nazionale 6. UNI/TR rapporto tecnico nazionale 7. UNI CEN/TR traduzione italiana di rapporto tecnico europeo 8. UNI ISO/TR traduzione italiana di rapporto tecnico internazionale. Arch. R. Angioni Riproduzione Vietata 3

Le Norme Armonizzate Le NORME TECNICHE elaborate su richiesta della Commissione Europea e citate in appositi elenchi nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee, vengono dette "ARMONIZZATE"; le norme armonizzate: 1 2 3 4 5 6 laloro loro adozione come NORME TECNICHE NAZIONALI È OBBLIGATORIA, così come il conseguente ritiro di eventuali norme locali in conflitto. presuppongono pp l esistenza di un mandato da parte della Commissione agli Enti europei di Normazione; sono emanate dai Comitati Europei di normazione; sono elencate sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee; vengono adottate come norme nazionali, senza alcuna modifica, dagli Enti di normazione nazionali; hanno carattere volontario; la loro osservanza conferisce la PRESUNZIONE DI CONFORMITÀ ai requisiti essenziali fissati dalle direttive. NB: Il marchio non deve essere apposto su tutti i prodotti, ma solo su quelli appartenenti alle categorie disciplinate da specifiche direttive UE che prevedono la marcatura CE. Riproduzione Vietata 4

Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea C 364/1 del 13.12.2013 ESO Organismo europeo di normalizzazione CEN Riferimento e titolo della norma (Documento di riferimento) Prima pubblicazione GU EN 795:1996 Protezione contro le cadute dall'alto Dispositivi di ancoraggio Requisiti e prove 12/02/2000 Riferimento della norma sostituita EN 795:1996 / A1: 2000 24/01/2001 Nota 3: Data di cessazione della presunzione di conformità della norma sostituita Nota 1: Data scaduta (30/04/2001) Avvertenza: La presente pubblicazione non riguarda i dispositividescrittidescritti nelle classi A (ancoraggi strutturali), C (dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee flessibili orizzontali) e D (dispositivi di ancoraggio che utilizzano rotaie di ancoraggio rigide orizzontali) di cui ai paragrafi 3.13.1, 3.13.3, 3.13.4, 4.3.1, 4.3.3, 4.3.4, 5.2.1, 5.2.2, 5.2.4, 5.2.5, 5.3.2 (per quanto riguarda classe A1), 5.3.3, 5.3.4, 5.3.5, 6 (per quanto riguarda le classi A, C e D), l'allegato A (paragrafi A.2, A.3, A.5 e A.6), Allegato B, e all'allegato ZA (per quanto riguarda le classi A, C e D), per i quali non vi sarà alcuna presunzione di conformità alle disposizioni della direttiva 89/686/CEE. Nota 1: Nota 3: in genere la data di cessazione della presunzione di conformità coincide con la data di ritiro ("dow"), fissata dall'organismo europeo di normalizzazione, ma l'attenzione di coloro che utilizzano queste norme sul fatto che in alcuni casi eccezionali può essere altrimenti. In caso di modifiche, la norma di riferimento è la EN CCCCC: YYYY, le sue precedenti eventuali modifiche, e la nuova modifica citata. La norma sostituita perciò consiste nella EN CCCCC: YYYY e nelle sue precedenti eventuali modifiche, ma senza la nuova modifica citata. Alla data stabilita, la norma sostituita cessa di fornire la presunzione di conformità ai requisiti essenziali o altri della pertinente normativa dell'unione. Riproduzione Vietata 5

Regolamento Prodotti da Costruzione UE N. 305/2011 Direttiva Dispositivi di Protezione Individuale 89/686/CEE Direttiva Sicurezza Generale dei Prodotti 2001/95/CEE Norme Armonizzate Benestare tecnici Specificazioni tecniche L D Norme Armonizzate I R Legislazione nazionale Norme tecniche Sistemi qualità LE DIRETTIVE E I REGOLAMENTI COMUNITARI Nessuna Marcatura Riproduzione Vietata 6

LA MARCATURA La marcatura CE garantisce il libero movimento all'interno del mercato europeo dei prodotti che rispondono alle normative previste dalla legislazione UE (ad es. in fatto di sicurezza, di salute, di protezione ambientale) e rappresenta un indicatore chiave della conformità di un prodotto a tale legislazione. Il marchio CE è apposto dai fabbricanti sui loro prodotti. Attraverso l'apposizione del marchio CE su un prodotto, i fabbricanti dichiarano sotto la propria responsabilità che il prodotto in questione è conforme a tutte le normative legali in vigore in Europa. E' responsabilità del fabbricante verificare che i prodotti che egli sta mettendo in vendita sono conformi alla legislazione di riferimento o qualora necessario di incaricare un organismo notificato di verifica della conformità di procedere con gli opportuni controlli. Non tutti i prodotti in vendita all'interno dell'ue devono apporre il marchio CE. I Dispositivi di Protezione Individuali devono essere marcati CE Riproduzione Vietata 7

R Arc ip h ro. R du.a zi n on gi e on Vi i et at a L UNI È L ENTE CHE, IN ITALIA STUDIA, ELABORA, APPROVA E PUBBLICA LE NORME TECNICHE VOLONTARIE LE COSIDDETTE NORME UNI, LE NORME UNI UNI SONO, IN ITALIA, IL RIFERIMENTO TECNICO - LE NORME TECNICHE UNI INDISPENSABILE PER INDIVIDUARE LE CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI ANCHE DEI DISPOSITIVI E SISTEMI RIVOLTI A GARANTIRE LA SICUREZZA DAL RISCHIO CADUTA. LA CORRETTA INDIVIDUAZIONE DI UNA SOLUZIONE PROGETTUALE - IN GRADO DI GARANTIRE LIVELLI ACCETTABILI DI RISCHIO IN TUTTI I LAVORI CHE ESPONGONO AD UN RISCHIO CADUTA NELLE FASI SUCCESSIVE DI MANUTENZIONE DI UNA COPERTURA PREVEDE LA CONOSCENZA DELLE CARATTERISTICHE DEI VARI DISPOSITIVI PERSONALI (DPI) CHE IL MANUTENTORE DEVE AVERE CON SE E DAI DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO O DAI DPC CHE INVECE SONO MESSI IN OPERA SULLE COPERTURE E CHE FANNO CAPO AL PROPRIETARIO DELL IMMOBILE. LA CONOSCENZA DELLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI CONSENTE DI DEFINIRE MEGLIO L APPROCCIO PROGETTUALE E NORMATIVO Arch. R.Angioni Riproduzione Vietata 8

SISTEMI INDIVIDUALI CONTRO LE CADUTE UNI EN 363 I sistemi individuali per la protezione contro le cadute proteggono l'utilizzatore contro le cadute dall'alto evitando o arrestando la caduta libera. Essi comprendono: 1. sistemi di trattenuta; 2. sistemi di posizionamento sul lavoro; 3. sistemi di accesso mediante corda; 4. SISTEMI DI ARRESTO CADUTA; 5. sistemi di salvataggio. Riproduzione Vietata 9

1 SISTEMA DI TRATTENUTA E un sistemaindividualeindividuale per la protezione contro le cadute che EVITA le cadute dall'alto limitando lo spostamento dell'utilizzatore. ESEMPIO A. Punto di ancoraggio B. Dispositivo di tenuta per il corpo C. Cordino CARATTERISTICHE Un sistema di trattenuta a) limita il movimento dell'utilizzatore in modo che questi non possa raggiungere zone dove potrebbe verificarsi una caduta dall'alto; b) non è destinato ad arrestare una caduta dall'alto; alto; c) non è destinato a situazioni di lavoro in cui l'utilizzatore necessiti di essere sostenuto dal dispositivo di tenuta del corpo (per esempio, per evitare scivolamenti o cadute). Riproduzione Vietata 10

2 SISTEMA DI POSIZIONAMENTO SUL LAVORO E un sistemaindividualeindividuale per la protezione contro le cadute che che permette all'utilizzatore di lavorare sostenuto, in tensione o in sospensione, in modo tale da evitare la caduta libera. ESEMPIO A. Punto di ancoraggio B. Dispositivo di tenuta per il corpo C. Cordino di posizionamento Caratteristiche Un sistema di posizionamento sul lavoro a) evita la caduta libera dell'utilizzatore; b) permette agli utilizzatori di posizionarsi nel luogo di lavoro, sostenuti in tensione o in sospensione. Riproduzione Vietata 11

3 SISTEMA DI ACCESSO MEDIANTE CORDA E un sistemaindividualeindividuale per la protezione contro le cadute che permette all'utilizzatore di raggiungere g e lasciare il luogo di lavoro in tensione o in sospensione, in modo tale da evitare o arrestare la caduta libera Caratteristiche Un sistema di accesso mediante corda a) consente l'accessoal al e/odal luogo di lavoroin tensione o in sospensione; b) evita o arresta la caduta libera dell'utilizzatore; c) permette all'utilizzatore di muoversi tra posizioni ESEMPIO più alte e più basse e può permettere lo A. Punto di ancoraggio spostamento laterale; B. Dispositivo di tenuta per il corpo d) utilizza un punto d'attacco basso sull'imbracatura C. Linea di Lavoro per il collegamento alla linea di lavoro; D. Linea di sicurezza e) comprende una linea di lavoro e una linea di sicurezza che sono attaccate t separatamente t alla struttura; f) può essere utilizzato per il posizionamento sul lavoro dopo che è stato raggiunto il luogo di lavoro. ATTENZIONE L operatore deve aver svolto il corso su funi Riproduzione Vietata 12

4 SISTEMA DI ARRESTO CADUTA E un sistema individuale per la protezione contro le cadute che arresta la caduta libera e limita la forza d'urto sul corpo dell'utilizzatore durante l'arresto della caduta. Un sistema di arresto caduta deve essere assemblato in modo tale da evitare la collisione dell'utilizzatore con il suolo, una struttura o un altro ostacolo. Deve essere determinata la distanza minima richiesta sotto i piedi dell'utilizzatore. A tal fine, possono essere utilizzate le informazioni fornite dal/i fabbricante/i dei componenti, in particolare tenendo conto della possibile interazione con il dispositivo di ancoraggio (dovuta per esempio alla posizione e alla deflessione del dispositivo di ancoraggio). Un'imbracatura per il corpo deve essere l'unico dispositivo di tenuta del corpo adatto in un sistema di arresto caduta. Un sistema di arresto caduta deve comprendere elementi o funzioni di assorbimento dell'energia per garantire che le forze d'urto sul corpo dell'utilizzatore durante l'arresto di una caduta libera siano limitate a un massimo di 6 kn. CARATTERISTICHE Un sistema di trattenuta a) limita il movimento dell'utilizzatore in modo che questi non possa raggiungere zone dove potrebbe verificarsi una caduta dall'alto; b) non è destinato ad arrestare una caduta dall'alto; alto; c) non è destinato a situazioni di lavoro in cui l'utilizzatore necessiti di essere sostenuto dal dispositivo di tenuta del corpo (per esempio, per evitare scivolamenti o cadute). Riproduzione Vietata 13

SISTEMA DI ARRESTO CADUTA Un sistema di arresto caduta è un sistema individuale per la protezione contro le cadute che arresta la caduta libera e limita la forza d'urto sul corpo dell'utilizzatore durante l'arresto della caduta. Tipologie dei sistemi di arresto caduta: 1. Con dispositivo anticaduta di tipo retrattile 2. Con dispositivo anticaduta dispositivo di tipo guidato su una linea di ancoraggio rigida 3. Con dispositivo anticaduta con dispositivo di tipo guidato su una linea di ancoraggio flessibile 4. Con dispositivo anticaduta con assorbimento di energia (cordino e assorbitore) Riproduzione Vietata 14

1. S 1. SISTEMA DI ARRESTO CADUTA CON RETRATTILE 1. Punto di ancoraggio 2. Dispositivo anticaduta di tipo retrattile 3. Cordino Retrattile 4. Imbracatura per il corpo RETRATTILE UNI 360 4 3 2 1 Riproduzione Vietata 15

2. SISTEMA DI ARRESTO CADUTA CON DISPOSITIVO DI TIPO GUIDATO SU SUPPORTO RIGIDO UNI EN 353.1 (ATTUALMENTE RITIRATO DALLA 1. Punto di attacco/distacco/fine corsa DALLA UNI E CERTIFICATO DAI PRODUTTORI) 2. Linea di ancoraggio rigida ad una idonea struttura rigida 3. Staffa di fissaggio ad idonea struttura rigida 4. Dispositivo di tipo guidato con eventuale dissipatore di energia 5. Cordino 6. Imbracatura per il corpo 3 4 5 2 1 6 Riproduzione Vietata 16 1

3. SISTEMA DI ARRESTO CADUTA CON DISPOSITIVO DI TIPO GUIDATO SU SUPPORTO FLESSIBILE UNI 353.2 1. Punto di ancoraggio 2. Dispositivo di tipo guidato 3. Linea di ancoraggio flessibile 4. Cordino 5. Assorbitore 6. Imbracatura per il corpo 5 6 4 1 2 3 Riproduzione Vietata 17

4. SISTEMA DI ARRESTO CADUTA CON DISPOSITIVO ANTICADUTA CON CORDINO E ASSORBIMENTO DI ENERGIA UNI 354 UNI 355 1 4 3 2 1. Punto di ancoraggio 2. Assorbitore 3. Cordino 4. Imbracatura per il corpo Riproduzione Vietata 18

SISTEMA DI SALVATAGGIO Un sistema di salvataggio è un sistema individuale per la protezione contro le cadute per mezzo del quale una persona può salvare sé stessa o altri e che evita la caduta libera. CARATTERISTICHE Un sistema di salvataggio a) evita la caduta libera sia della persona soccorsa sia del soccorritore durante l'operazione di salvataggio; b) permette di sollevare o di abbassare la persona soccorsa in un posto sicuro. Riproduzione Vietata 19

Tecnica di uscita verso il basso SISTEMA DI SALVATAGGIO Riproduzione Vietata 20

MAX= 2m. Il cordino Uni 354 è un elemento di collegamento o componente di un sistema di arresto caduta. E un elemento di collegamento tra imbracatura per il corpo e un adatto punto di ancoraggio, sia fisso che scorrevole su guide rigide o flessibili. Un cordino può essere costituito da una corda di fibra sintetica o da una fune metallica, da una cinghia o da una catena. Un insieme formato da cordino e da un assorbitore di energia serve a limitare a 6Kn la forza che agisce su una imbracaturain in un arresto caduta. La lunghezza massima di un cordino anticaduta, compreso l assorbitore di energia, i terminali e i connettori non deve superare i 2 metri. Esistono anche cordini a lunghezza variabile (sempre comunque con una lunghezza inferiore ai 2 metri) L assorbitore si allunga di 175 cm. con caduta libera massima ammissibile di 2 volte la lunghezza del cordino (4 metri) ATTENZIONE In un sistema anticaduta è sempre indispensabile che il cordino sia munito di un assorbitore Arch. R. Angioni Riproduzione Vietata 21

UNI EN 360 DISPOSITIVO ANTICADUTA DI TIPO RETRATTILE Dispositivo anticaduta dotato di funzione autobloccante e di sistema automatico di tensione e di ritorno del cordino, ovvero del cordino retrattile. Una funzione di dissipazione di energia può essere incorporata nel dispositivo stesso oppure un assorbitore di energia può essere incorporato nelcordino retrattile Riproduzione Vietata 22

DISPOSITIVI ANTICADUTA RETRATTILE UNI EN 360 (LUNGHEZZA LUNGHEZZA VARIABILE = 5 10...50M ) Dispositivo anticaduta dotato di funzione autobloccante e di sistema automatico di tensione e di ritorno del cordino, ovvero del cordino retrattile. Una funzione di dissipazione di energia può essere incorporata nel dispositivo stesso oppure un assorbitore di energia può essere incorporato nel cordino retrattile secondo le UNI 360 :IL FABBICANTE DEVE FORNIRE a) le condizioni specifiche di utilizzo del dispositivo anticaduta di tipo retrattile, per esempio verticale, orizzontale o inclinato; PERTANTO IL COORDINATORE NELL ELABORATO TECNICO DEVE INDICARE, NEL CASO DI ADOZIONE DI UN SISTEMA RETRATTILE, LE CONDIZIONI D USO AMMESSE Arch. IN R. FUNZIONE Angioni DELLA Riproduzione DISPOSIZIONE Vietata DEGLI ANCORAGGI 23 Caratteristiche: Modificano automaticamente la lunghezza del cordino di collegamento e bloccano ogni movimento che superi: 1,5 m/sec Prestazioni dinamiche 4.5. una massa di acciaio rigida di 100 kg, la forza frenante Fmax non deve essere maggiore di 6 kn e la distanza di arresto H non deve essere maggiore di 2 m. Vantaggi: consentono grande mobilità senza necessitare di operazioni di regolazione. Svantaggi : a) non bloccano una scivolata lenta verso il basso b) Hanno in taluni casi un peso maggiore di 6 kg e possono non essere tollerati da taluni dispositivi flessibili c) Necessitano di un attenzione maggiore sulle modalità operative di fissaggio al punto di ancoraggio (angolo di piena efficacia del sistema)

DISPOSITIVI ANTICADUTA GUIDATO SU SUPPORTO FLESSIBILE FLESSIBILE UNI EN 353.2 VARIABILE = 5 10 15 20.50M ) (LUNGHEZZA VARIABILE IL DISPOSITIVO ANTICADUTA DI TIPO GUIDATO SI MUOVE LUNGO UNA LINEA DI ANCORAGGIO ED È DOTATO DI FUNZIONE AUTOBLOCCANTE Caratteristiche: Spostando il dispositivo scorrevole si varia la lunghezza del cordino. Arresta una caduta dall alto, uno scivolamento sul piano o una discesa non controllata. Prestazioni dinamiche 4.5. massa di acciaio rigida di 100 kg, la forza di frenatura Fmax non deve essere maggiore di 6 kn e la distanza di arresto H deve essere H < 2 L + 1 m Vantaggi: consentono all operatore una ampia mobilità ad un costo ragionevole. Consentono con un corretto uso il posizionamento dell operatore alla distanza di sicurezza rispetto alla possibile area di caduta lavorando così in trattenuta. Svantaggi: è necessario imparare a convivere con la lunghezza di fune eccedente che può interferire con le strutture (antenne,camini,abbaini) ezza cordino Corda si sicurezza Riproduzione Vietata 24 L= lungh

DISPOSITIVI ANTICADUTA GUIDATO SU SUPPORTO FLESSIBILE FLESSIBILE UNI EN 353.2 Riproduzione Vietata 25

In un sistema anticaduta tutti i componenti rispondono a norme tecniche che definiscono lo standard prestazionale AL PRODUTTORE compete di testare, secondo la norma di riferimento, che le caratteristiche del prodotto rispondano ai requisiti minimi richiesti AL TECNICO ECNICO compete l individuazione della struttura idonea ad ospitare le sollecitazioni prodotte in caso di caduta e l individuazione della corretta soluzione di fissaggio individuando, in base alla struttura; il tipo e la dimensione ancorante L ANCORANTE 1. Individuazione delle strutture 2. Individuazione delle sollecitazioni 3. Individuazione del sistema di fissaggio TECNICO PRODUTTORE Riproduzione Vietata 26

IL DISPOSITIVO DI ANCORAGGIO UNI EN 795: 2012 Complesso di elementi che incorpora uno o più punti di ancoraggio o punti di attacco mobile che possono includere un elemento di fissaggio, destinato all'uso come parte di un sistema di protezione individuale caduta, deputato ad essere rimosso dalla struttura e di essere parte di un sistema di ancoraggi Riproduzione Vietata 27 DPGR 18 dicembre 2013, n. 75/R per dispositivo di ancoraggio, l elemento o la serie di elementi o componenti contenente uno o più punti di ancoraggio destinato ad essere utilizzato per il collegamento di componenti di un sistema di protezione individuale contro le cadute dall alto in conformità alla norma UNI EN 363 La definizione data nel Regolamento, è più estensiva della definizione contenuta nella UNI EN 795 : 2012 In quanto consente di includere anche dispositivi che possono essere fissi

IL DISPOSITIVO DI ANCORAGGIO UNI EN 795: 2012 Complesso di elementi che incorpora uno o più punti di ancoraggio o punti di attacco mobile che possono includere un elemento di fissaggio, destinato all'uso come parte di un sistema di protezione individuale caduta, deputato ad essere rimosso dalla struttura e di essere parte di un sistema di ancoraggi ANCORAGGIO STRUTTURALE (non parte di un dispositivo di ancoraggio ) FISSAGGIO PERMANENTE (es. resina legante) STRUTTURA Riproduzione Vietata 28

ANCORAGGIO STRUTTURALE Non soggetti alla Normativa UNI EN 795: 2012 1. Punto di ancoraggio 2. Struttura 3. Fissaggio permanente (per esempio borchiato, avvitato. Inchiodato, saldato, incollato con resina) 4. Ancoraggio strutturale 5. Calcestruzzo, Isolamento o altra copertura Riproduzione Vietata 29

In un sistema anticaduta un elemento che non può essere sottovalutato è la Durabilità AL PRODUTTORE compete di testare, secondo la norma di riferimento, che le caratteristiche del prodotto rispondano ai requisiti minimi richiesti AL TECNICO ECNICO compete l individuazione della struttura idonea ad ospitare le sollecitazioni prodotte in caso di caduta e l individuazione della corretta soluzione di fissaggio individuando, in base alla struttura; il tipo e la dimensione ancorante L ANCORANTE PRODUTTORE Riproduzione Vietata 30

Riproduzione Vietata 31

R Arc ip h ro. R du.a zi n on gi e on Vi i et at a - Arch. R.Angioni Riproduzione Vietata 32

UNI EN 517 Ganci di sicurezza da tetto R = 1000 dan = 1000 kg Elemento da costruzione posto sulla superficie di un tetto a falde per assicurare le persone e fissare carichi principalmente utilizzati per la manutenzione e la riparazione dei tetti Tipo A Progettato per sopportare forze di trazione nella direzione della pendenza del tetto (asse y) Tipo B Progettato per sopportare forze di trazione nella direzione della pendenza del tetto (asse y) ed in direzione perpendicolare e parallela alla superficie del tetto (asse x) A B Riproduzione Vietata 33

UNI EN 517 Ganci disicurezza datetto Istruzioni Il fabbricante deve fornire istruzioni per il montaggio, che devono includere tutte le informazioni di sicurezza pertinenti relative a conservazione e montaggio. Misure in mm GANCIO DI SICUREZZA DA TETTO 1. Fissaggio permanente (per esempio borchiato, avvitato. Inchiodato, saldato) 2. Base del gancio 3. Anello Riproduzione Vietata 34

G UNI EN 517 GANCI DI SICUREZZA DA TETTO MARCATURA I ganci di sicurezza da tetto devono essere marcati con: 1. Il numero della norma europea (517) 2. La lettera del tipo 3. Il nome o il marchio del fabbricante Riproduzione Vietata 35

UNI EN 795:2002 ritirata il 4/12/20012 CLASSE A 1 : ancoraggio strutturale (cioè elemento destinato ad essere installato in modo duraturo su una struttura e al quale è possibile attaccare un sistema di ancoraggio o un DPI) fissato su superfici verticali, orizzontali o inclinate quali muri, colonne, architrave, ecc CLASSE A2 : ancoraggi strutturali destinati ad essere installati su tetti inclinati CLASSE B : dispositivi di ancoraggio provvisori trasportabili CLASSE C : dispositivo di ancoraggio equipaggiato con un supporto di trattenuta flessibile orizzontale (non superiore a 15 rispetto all'orizzontale) CLASSE D : dispositivo di ancoraggio equipaggiato con rotaia rigida orizzontale CLASSE E : zavorre utilizzate su superfici piane (non superiore a 5 ). DISPOSITIVI ANTICADUTA UNI EN 795 UNI EN 795:2012 Valida dal 5/12/20012 TIPO A : Dispositivo di ancoraggio composto durante l'uso da uno o più punti di ancoraggio stabili con la necessità di ancoraggio/i strutturale o elemento/i di fissaggio per collegarsi ad una struttura. TIPO B : Dispositivo di ancoraggio con uno o più punti di ancoraggio stabili senza la necessità di un ancoraggio/i strutturale o elemento/i di fissaggio per fissarlo alla struttura TIPO C : Dispositivo di ancoraggio che impiega una linea di ancoraggio flessibile che devia dalla posizione orizzontale di un angolo non superiore a 15 (misurata in un qualsiasi li ipunto dll della sua lunghezza tra l'ancoraggio di estremità e quello intermedio ) TIPO D : Dispositivo di ancoraggio che impiega una linea di ancoraggio rigida che devia dalla posizione orizzontale di un angolo non superiore a 15 (misurato in un qualsiasi punto della sua lunghezza tra l'ancoraggio di estremità e quello intermedio TIPO E : Dispositivo di ancoraggio per superfici che deviano rispetto al piano orizzontale fino a 5 le cui prestazioni si basano esclusivamente sulla massa e sull' attrito tra sè e la superficie. Arch. R. Angioni Riproduzione Vietata 36

Scopo: L'ambito di applicazione è stato modificato: La presente norma europea specifica i requisiti per i metodi di prova delle prestazionirelativerelative ai dispositivi di ancoraggio per singolo utente che possono essere rimossi dalla struttura. Non è applicabile a: 1. dispositivi di ancoraggio destinati a consentire a più utenti ad essere fissati contemporaneamente in qualsiasi momento; 2. dispositivi di ancoraggio utilizzati in qualsiasi sport o attività ricreative; 3. attrezzature progettate per conformarsi alle EN 516 e alla EN 517 4. elementi o di parti di strutture che sono stati installati per usi diversi da punti di ancoraggio o dispositivi di ancoraggio, ad esempio travi, travature 5. ancoraggi strutturali. DISPOSITIVI ANTICADUTA UNI EN 795:2002/2012 MODIFICHE Metodi di Prova: Tutti i metodi di prova sono stati riscritti e rinnovati. I dispositivi di ancoraggio di tipo A, B, C e D devono essere sottoposti a prova di: deformazione, forza dinamica, integrità e resistenza statica. Il dispositivo di ancoraggio di tipo E deve essere sottoposto a prova di deformazione, prestazioni dinamiche, sospensione post arresto e resistenza statica. Prove di resistenza statiche ora richiedono ai dispositivi di ancoraggio metallici di sostenere un carico di 12 kn. Dispositivi di ancoraggio che contengono parti non metalliche portanti, per i quali la prova di durata non è previsto, devono sostenere un carico di 18 kn. Marcatura: Tutti i dispositivi di ancoraggio sono marcati per l'uso di UN SOLO UTENTE. Informazioni fornite dal produttore: Riscritte e aggiunti i requisiti supplementari. Arch. R. Angioni Riproduzione Vietata 37

Scopo: DISPOSITIVI ANTICADUTA CEN / TS 16415 :2013 La presente specifica tecnica definisce le raccomandazioni per i requisiti,apparecchi di prova, metodi di prova, la marcatura e le informazioni fornite dal fabbricante per i dispositivi di ancoraggio destinati ad essere utilizzati da più di un utente contemporaneamente. La presente specifica tecnica non è applicabile a: 1. DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO DESTINATI A CONSENTIRE SOLO AD UN UTENTE DI ESSERE ATTACCATO IN QUALSIASI MOMENTO, CHE SONO OGGETTO DELLA EN 795:2012; 2. DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO UTILIZZATI IN QUALSIASI SPORT O ATTIVITÀ RICREATIVE; 3. APPARECCHIATURE PROGETTATE PER CONFORMARSI A EN 516 O EN 517, 4. ELEMENTI O PARTI DI STRUTTURE CHE SONO STATI INSTALLATI PER USI DIVERSI PUNTI DI ANCORAGGIO O DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO, AD ESEMPIO TRAVI, TRAVI, ANCORAGGI STRUTTURALI. 5. ANCORAGGI STRUTTURALI Arch. R. Angioni Riproduzione Vietata 38

DISPOSITIVI ANTICADUTA UNI EN 795/2002 Classe A1 Possono essere utilizzati solo da una sola persona alla volta 1 Ancoraggio strutturale 2 Punto di ancoraggio Arch. R. Angioni Riproduzione Vietata 39 La classe A1 comprende ancoraggi strutturali progettati per essere fissati i a: superfici i verticali, orizzontali ed inclinate, per esempio pareti, colonne, architravi devono resistere ad una forza F applicata nella direzione in cui tale forza può essere applicata in esercizio F = 1000 dan = 1000 kgf Possono essere Fissati stabilmente o Asportabili

DISPOSITIVI ANTICADUTA UNI EN 795/2012 Tipo A Possono essere utilizzati solo da una sola persona alla volta Esempio di dispositivo ancoraggio di tipo A con ancoraggio strutturale 1. Punto di ancoraggio 2. Struttura 3. Elemento di fissaggio 4. Dispositivo di ancoraggio 5. Elemento 1. Punto di ancoraggio 2. Struttura 3. Ancoraggio strutturale 4. Dispositivo di ancoraggio 5. Fissaggio permanente Il Tipo A comprende ancoraggi strutturali progettati per essere fissati a: superfici verticali, orizzontali ed inclinate, per esempio pareti, colonne, architravi devono resistere ad una forza F applicata nella direzione in cui tale forza può essere applicata in esercizio F = 1200 dan = 1200 kgf DEVONO essere solo Asportabili Esempio di dispositivo ancoraggio di tipo A con elemento di fissaggio Arch. R. Angioni Riproduzione Vietata 40

DISPOSITIVI ANTICADUTA UNI EN 795:2002 UNI EN 795:2002 2 2 Classe A2 1 R Arc ip h ro. R du.a zi n on gi e on Vi i et at a 1 Ancoraggio strutturale 2 Punto di ancoraggio - 1 La classe A2 comprende ancoraggi strutturali progettati per essere fissati a tetti inclinati e devono resistere ad una forza F applicata nella direzione in cui tale forza può essere applicata in esercizio F = 1000 dan = 1000 kgf 1 1 2-2 2 Arch. R. Angioni Riproduzione Vietata Possono essere utilizzati solo da una persona contemporaneamente 41

DISPOSITIVI ANTICADUTA UNI EN 795:2002 Classe A2 2 1 Ancoraggio strutturale 2 Punto di ancoraggio Particolarità di ancoraggio classe A2 realizzato mediante cordino sottotetegola F = 1000 dan = 1000 kgf 2 1 Arch. R. Angioni Riproduzione Vietata Possono 42 essere utilizzati solo da una persona contemporaneamente

DISPOSITIVI ANTICADUTA UNI EN 795:2002 Classe B 2 2 Punto di ancoraggio La classe B comprende dispositivi di ancoraggio provvisori portatili a cui fissare mezzi anticaduta o recupero persone. Gli ancoraggi classe B, essendo mobili, sono considerati DPI e devono essere marcati CE devono resistere ad una forza F applicata nella direzione in cui tale forza può essere applicata in esercizio F = 1000 dan = 1000 kgf 2 2 Arch. R. Angioni Riproduzione Vietata Possono 43 essere utilizzati solo da una persona contemporaneamente

DISPOSITIVI ANTICADUTA UNI EN 795:2012 Tipo B 1. punto di ancoraggio 2. dispositivo di ancoraggio 3. struttura La Tipo B comprende dispositivi di ancoraggio provvisori portatili a cui fissare mezzi anticaduta o recupero persone. Gli ancoraggi tipo B, essendo mobili, sono considerati DPI (e dovranno essere marcati CE quando recepiti da gazzetta europea) devono resistere ad una forza F applicata nella direzione in cui tale forza può essere applicata in esercizio F = 1200 dan = 1200 kgf Arch. R. Angioni Riproduzione Vietata Possono 44 essere utilizzati solo da una persona contemporaneamente

DISPOSITIVI ANTICADUTA UNI EN 795:2002 Classe C Linee anticaduta orizzontali 1 Ancoraggio strutturale di estremità 2 Ancoraggio strutturale intermedio 3 Punto di ancoraggio mobile 4 linea di ancoraggio La classe C comprende dispositivi iti i di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili (temporanee o fisse) orizzontali 1. Le linee d ancoraggio si definiscono orizzontali sino ad una inclinazione massima di 15 2. Le linee d ancoraggio temporanee e mobili sono considerate DPI e devono essere marcate CE 3. Quelle fisse devono essere fornite con dichiarazione i di conformità 4. Carico massimo ammissibile come da istruzioni del fabbricante 5. Elementi delle linee e struttura portante devono essere in grado di sostenere carichi dinamici pari a 2 volte quelli massimi previsti dal fabbricante. 6. DEVONO ESSERE FORNITI: a) la massima flessione del punto/i di ancoraggio mobile; b) il carico massimo applicato nei punti di ancoraggio di estremità 1 2 3 4 1 Arch. R. Angioni Riproduzione Vietata Possono 45 essere utilizzati solo da una persona contemporaneamente

DISPOSITIVI ANTICADUTA UNI EN 795:2002 Classe C Linee anticaduta orizzontali Arch. R. Angioni Riproduzione Vietata 46

DISPOSITIVI ANTICADUTA UNI EN 795:2002 Classe C Linee anticaduta orizzontali Linee anticaduta orizzontali mobili (temporanee) Non sempre è possibile installare un sistema anticaduta orizzontale fisso, infatti spesso preferibile utilizzare un sistema orizzontale che, oltre a fornire le adeguate garanzie di sicurezza, sia anche facilmente installabile ed amovibile non appena terminato il lavoro. E una situazione tipica nel montaggio dei ponteggi tubolari, ove il sistema anticaduta debba essere spostato al piano superiore non appena installati i parapetti al piano inferiore. Oppure durante il montaggio delle travi in c.a. prefabbricate, ove spesso un addetto deve camminare sulla trave stessa, di larghezza ridotta e senza protezione verso il vuoto, per provvedere al suo posizionamento sui pilastri. Le linee d ancoraggio temporanee e mobili sono considerate DPI e devono essere marcate CE Arch. R. Angioni Riproduzione Vietata 47

DISPOSITIVI ANTICADUTA UNI EN 795:2012 Tipo C Linee anticaduta orizzontali 1 Ancoraggio di estremità 2 Ancoraggio intermedio 3 Punto di ancoraggio mobile 4 linea di ancoraggio La classe C comprende dispositivi iti i di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili (temporanee o fisse) orizzontali 1. Le linee d ancoraggio si definiscono orizzontali sino ad una inclinazione massima di 15 2. Dovranno essere certificate CE quando recepite da norma armonizzata 3. Elementi dll delle linee e struttura tt portante t devono essere in grado di sostenere carichi ihistatici ttiipari a 2 volte quelli massimi iprevisti itidl dal fabbricante. 4. DEVONO ESSERE FORNITI: a) la massima flessione del punto/i di ancoraggio mobile incluso l'arresto di una caduta o una trattenutata; b) il carico massimo applicato nei punti di ancoraggio di estremità e in quelli intermedi o d' angolo, considerando i raccordi allineati. In alternativa, per i dispositivi che non incorporano un ancoraggio d'estremità, il carico massimo sulla linea dell'ancoraggio. c) un avvertimento che ogni dispositivo di ancoraggio di tipo C deve essere installato in modo tale che: a) in caso di arresto di una caduta, la flessione della linea di ancoraggio non la porti in contatto con un bordo affilato o un qualsiasi altro elemento che potrebbe danneggiare la linea di ancoraggio; b) l'angolo massimo consentito dalla linea di ancoraggioper entrare o uscire dai supportiintermedi intermedi o dagli ancoraggi d'angolo; 2 2 4 1 3 1 Arch. R. Angioni Riproduzione Vietata Possono 48 essere utilizzati solo da una persona contemporaneamente

DISPOSITIVI ANTICADUTA UNI EN 795:2012 Tipo C Linee anticaduta orizzontali Tenditore Assorbitore I Morsetti a U nella nuova UNI 795 non sono più idoneii come elemento terminale di una linea Esempio corretto di montaggio della linea (crimpatura dei terminali) Arch. R. Angioni Riproduzione Possono Vietata essere utilizzati solo da 49 una persona contemporaneamente

DISPOSITIVI ANTICADUTA UNI EN 795:2002 Classe D Linee anticaduta orizzontali rigide 1 Rotaia di ancoraggio 2 Punto di ancoraggio Mobile La classe D comprende dispositivi di ancoraggio che utilizzano rotaie di ancoraggio rigide orizzontali 1. Le linee d ancoraggio si definiscono orizzontali sino ad una inclinazione massima di 15 2. Sono Fisse 3. I carrelli (2) essendo mobili sono considerati DPI e devono essere marcati CE 4. Carico massimo ammissibile indicato dal fabbricante 2 1 Arch. R. Angioni Riproduzione Vietata Possono 50 essere utilizzati solo da una persona contemporaneamente

DISPOSITIVI ANTICADUTA UNI EN 795:2012 Tipo D Linee anticaduta orizzontali rigide 1 Ancoraggio di estremità o intermedio 2 Punto di ancoraggio Mobile 3 Giunto di linea di ancoraggio Rigida 4 Rotaia rigida di ancoraggio La classe D comprende dispositivi i i i di ancoraggio che utilizzano rotaie di ancoraggio rigide id orizzontali 1. Le linee d ancoraggio si definiscono orizzontali sino ad una inclinazione massima di 15 2. Sono Asportabili 3. Sono marcati CE 4. Se la linea è inclinata tra 5 e 15 il punto di ancoraggio mobile non deve spostarsi lungo la linea di ancoraggio rigida più di 1 m. 5. DEVONO ESSERE FORNITI: a) i carichi massimi che possono essere trasmessi in servizio dal dispositivo di ancoraggio alla struttura e le direzioni di carico rilevanti per il tipo di fissaggio e per la struttura; 1 2 2 3 4 4 Arch. R. Angioni Riproduzione Vietata Possono 51 essere utilizzati solo da una persona contemporaneamente

DISPOSITIVI ANTICADUTA UNI EN 795 Classe D particolarità I sistemi rigidi devono essere installati solo dove sia presente una struttura continua che consenta di creare punti di collegamento ogni 0,90 1,50 m. Per tale ragione non è necessario esista una struttura in grado di sopportare carichi dinamici elevati, come nel caso delle linee flessibili, in quanto il carico dinamico viene applicato direttamente nel punto della caduta, sopportato dalla canalina o rotaia e dai suoi collegamenti alla struttura portante e non trasferito alle parti contigue del sistema, pertanto i carichi dinamici prevedibili sono dell'ordine di 600 dan. I sistemi rigidi sono normalmente più costosi e di complessa installazione che non i sistemi flessibili, sia per la necessità iàdi manipolare canaline/rotaie i rigide iid commercializzate ili in spezzoni da 3 6 metri in situazioni i idi pericolo, sia per il maggior costo della canalina/rotaia rigida nei confronti della fune metallica,sia per la necessità di installare punti di collegamento alla struttura portante ogni 0,90 1,50 m. Il punto d'ancoraggio mobile che scorre sulla canalina/rotaia è, normalmente dotato di ruote che consentono un movimento molto piùlibero libero, in quantol'attrito lattrito radente, tra la fune ed il dispositivo scorrevole, tipico dei sistemi a fune, viene trasformato in attrito volvente di entità molto inferiore. Per tale motivo i sistemi a rotaia devono essere preferiti quando il loro utilizzo sia continuo o molto frequente e quando vi sia la necessità di collegare alla rotaia orizzontale un sistema anticaduta retrattile. Il sistema rigido id non crea freccia di entità tale da aumentare significativamente ifi t il tirante t d'aria necessario al di sotto della zona operativa. Arch. R. Angioni Riproduzione Vietata 52

DISPOSITIVI ANTICADUTA UNI EN 795:2002 Classe E La classe E comprende ancoraggi a corpo morto da utilizzare su superfici orizzontali. Per l'uso di ancoraggi a corpo morto, una superficie si intende orizzontale se devia dall'orizzontale per non più di 5. 1 Punto di Ancoraggio 1 1 PUNTO D ANCORAGGIO IN CLASSE E Puntod ancoraggioin in classe E Punto d ancoraggio che assicura una protezione individuale temporanea su coperture piane o con un inclinazione massima di 5. Geometria a croce con zavorra in CLS da 300 kg composta da blocchi da 25 kg l uno collegati al telaio tramite viti e rivetti e dotati di una guaina in neoprene che salvaguarda l integrità del manto di copertura. Il punto d ancoraggio può essere utilizzato come ancoraggio singolo omologato per un solo operatore, oppure, in serie, come supporto di una linea vita temporanea. Materiale: CLS e alluminio con viteria inox Dimensioni: 235x235x15 cm Peso: 300 kg Conforme alla norma: EN 795 Classe E Arch. R. Angioni Riproduzione Vietata Possono 53 essere utilizzati solo da una persona contemporaneamente

DISPOSITIVI ANTICADUTA UNI EN 795:2012 Classe E Il tipo E comprende ancoraggi a corpo morto da utilizzare su superfici orizzontali. Per l'uso di ancoraggi a corpo morto, una superficie si intende orizzontale se devia dall'orizzontale per non più di 5. PUNTO D ANCORAGGIO TIPO E DEVONO ESSERE FORNITI: 1. l'angolo massimo orizzontale di ogni tipo di superficie consentita per il dispositivo di ancoraggio. 2. la distanza di sicurezza da qualsiasi rischio di caduta consigliata dal bordo, apertura o altro del dispositivo di ancoraggio; 3. che i dispositivi di ancoraggio di tipo E non devono essere posizionati nelle zone dove l'acqua può accumularsi e creare un pericolo; 4. che i dispositivi di ancoraggio di tipo E non deve essere usato in caso di pericolo di gelo, o in condizioni di gelo dove il freddo o temperature eccessivamente basse possono determinare un rischio; 5. istruzioni per l'uso del dispositivo di ancoraggio dove è presente una contaminazione della superficie e/o del dispositivo di ancoraggio causata ad esempio da olio, grasso, ecc. o dalla crescita di alghe; 6. tipo di superficie della copertura sulla quale è possibile utilizzare il dispositivo (ovvero le superfici sulle quali stato provato con esito positivo); 7. che i dispositivi di ancoraggio di tipo E non devono essere usati in combinazione con dispositivi anticaduta di tipo retrattile (EN 360), a meno che non siano stati provati insieme come sistema completo anticaduta con esito positivo; 8. i potenziali pericoli presenti quando i dispositivi di ancoraggio di tipo E sono combinati ad assorbitori di energia (EN 355), che non sono stati sottoposti a prova insieme come sistema completo anticadutata ; 9. la documentazione necessaria dopo l'installazione e l'ispezione periodica 1 Punto di ancoraggio 2 Massa 10. che, ove gli utilizzatori intendano combinare un dispositivo di protezione individuale (DPI) contro le cadute dall'alto con dispositivi di ancoraggio a corpo morto, essi dovrebbero richiedere innanzitutto la consulenza del fabbricante del dispositivo di protezione individuale contro le cadute. 11. se il dispositivo di ancoraggio a corpo morto deve essere utilizzato su un tetto coperto a pietrisco, tutte le pietre staccate devono essere rimosse (per esempio spazzando con una spazzola rigida) prima di assemblare il dispositivo di ancoraggio); 12. che il dispositivo di ancoraggio deve essere utilizzato solo per i dispositivi di protezione anticaduta e non per il sollevamento di attrezzature; 13. per i dispositivi di ancoraggio che includono un indicatore di caduta informazioni su come controllare l indicatore di caduta Arch. R. Angioni Riproduzione Vietata Possono 54 essere utilizzati solo da una persona contemporaneamente 2 3 Struttura 1 2 3

Passerella per coperture con manto fragile Passerella per coperture a SHED PERCORSI Soluzioni progettuali scaletta di accesso per coperture Riproduzione Vietata

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