La zanzara tigre. Conoscere e prevenire: Come riconoscerla La puntura La prevenzione



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Dipartimento di prevenzione medica Servizio Igiene e Sanità Pubblica La zanzara tigre Conoscere e prevenire: Come riconoscerla La puntura La prevenzione

Come riconoscerla Le zanzare sono insetti presenti in tutto il mondo in circa 3.500 specie. Appartengono alla famiglia dei Culicidi, ordine dei Ditteri. In Italia si stima che attualmente siano presenti circa 60 specie, di cui le più fastidiose sono: la cittadina Culex pipiens, le specie palustri come Aedes rusticus e Aedes caspius, che non disdegnano anche i centri urbani e l'aedes albopictus, la zanzara tigre. Fino all arrivo di quest ultima, la specie più diffusa in ambiente urbano era la Culex pipiens, la zanzara comune che eravamo abituati a sopportare e combattere con i metodi tradizionali. La zanzara tigre, che deve il suo nome all aspetto a strisce, E un insetto diffuso in tutta l'asia sudorientale dotato di una straordinaria capacità di adattamento ad ambienti diversi da quelli originari. La prima segnalazione in Italia risale al 1990. Zanzara comune Zanzara tigre

Come riconoscerla La differenza più evidente tra la zanzara comune (Culex pipiens) e la zanzara tigre (Aedes albopictus) sta nella colorazione del corpo: la prima è di colore nocciola, mentre la seconda è nera, con bande bianche su addome e zampe ed una linea bianca nella parte anteriore. Le dimensioni della zanzara comune sono leggermente più grandi di quelle della zanzara tigre. Le due specie hanno un comportamento completamente differente nella scelta dell habitat. La zanzara comune depone le uova a grappoli in raccolte d acqua di una certa estensione (come fossi,laghi, lagune, ecc.), mentre la zanzara tigre sceglie piccole pozze d acqua (tombini e acqua stagnante). A differenza della zanzara comune, la tigre predilige vivere in spazi aperti anche se talvolta non disdegna di entrare nelle nostre case. Il comportamento Un altra differenza sostanziale tra le due zanzare riguarda il comportamento: la zanzara comune punge prevalentemente di notte, la zanzara tigre invece durante le ore diurne, generalmente in tarda mattinata e all'aperto. L apparato pungitore della zanzara tigre, più robusto di quello della zanzara comune, le permette di pungere anche attraverso i vestiti. Il volo Una delle differenze più singolari tra le due specie, riguarda il sibilo emesso durante il volo: quello della zanzara comune è ben udibile, mentre quello della zanzara tigre è quasi inavvertibile L adulto vola lentamente non superando quasi mai il metro d altezza e solo in pochi casi riesce a raggiungere i piani alti dei palazzi.

Come vive La zanzara tigre è vitale, con variazioni dovute al clima, tra maggio ed ottobre. All inizio dell autunno la femmina depone delle uova dette "di resistenza", che sono in grado anche di ibernare, superando inverni rigidi con temperature inferiori a 5 C. Solo le uova sopravviveranno all inverno per schiudersi la primavera successiva non appena le condizioni saranno favorevoli: abbondanza di piogge, temperatura minima non inferiore a +10 C e circa 13 ore di luce diurna. Durante la stagione calda, le femmine depongono le uova sulle pareti verticali di contenitori di acqua anche di piccole dimensioni e queste si schiudono non appena vengono sommerse dall acqua. Dalle uova escono le larve: a temperature medie di 25 C e in acqua stagnante profonda anche solo pochi centimetri, le larve completano lo sviluppo dando origine alle pupe, dalle quali, dopo un periodo complessivo di circa tre settimane, hanno origine gli esemplari adulti. Le prime tre fasi di vita della zanzara (uova, larva e pupa) avvengono in ambiente acquatico; la quarta fase, quella della maturità sessuale, si svolge invece nell aria. Condizioni di caldo umido, tipiche delle nostre zone, rendono la proliferazione molto più intensa: l intero ciclo vitale, mediamente, si svolge in 2-3 settimane, ma nel periodo più caldo possono bastare 10 giorni. L insetto adulto è già pronto per pungere e si accoppia entro 48-72 ore. Esaurita la propria funzione riproduttiva, il maschio sopravviverà solo pochi giorni. La vita media di una zanzara tigre è di circa 3-4 settimane e si svolge in un raggio di poche centinaia di metri dal focolaio di nascita. Come sopravvive La zanzara tigre depone le uova ovunque ci sia un ristagno di acqua: sottovasi di piante ornamentali, contenitori di varia forma e grandezza come bidoni, vasche, pneumatici stipati all aperto e in qualsiasi altro recipiente contenente acqua stagnante. Preferisce luoghi freschi e bui, trovandosi particolarmente a suo agio nei tombini condominiali e stradali. Gli adulti passano parte della propria giornata nascosti tra la vegetazione, dove l umidità è più elevata, pronti ad attivarsi al passaggio di un animale a sangue caldo

La puntura A pungere è solo la zanzara femmina, che per maturare le uova contenute nel suo addome necessita di proteine presenti nel sangue umano e in quello di alcuni animali. La zanzara riconosce le sue prede dall odore di alcune sostanze emesse, come anidride carbonica, acido lattico e sudore. E inoltre particolarmente attratta dagli indumenti di colore scuro. Punge generalmente di giorno, prediligendo le ore più fresche della giornata. In presenza di infestazioni elevate si ritrova anche negli edifici e nei piani alti. Colpisce alle caviglie e alle gambe perché vola a pochi centimetri da terra. Ma non disdegna altre zone esposte. E molto aggressiva e le sue punture causano la comparsa di pomfi pruriginosi, spesso edematosi. La presenza nella nostra provincia Cosa fare dopo la puntura? Lavare e disinfettare la zona punta, fare impacchi con ghiaccio o applicare una crema cortisonica. La zanzara tigre trasmette malattie? Le zanzare tigre possono essere vettori di diverse malattie virali come la chikungunya, che si osservano frequentemente nei paesi del sud est asiatico. Fino al 2006 nei paesi occidentali, ed anche in Italia, si sono osservati rari casi di malattia da chikungunya in soggetti che avevano soggiornato all estero. Tuttavia, le modalità con le quali nel 2007 si è determinato un focolaio di malattia da chikungunya nel ravennate fa presumere che episodi analoghi potranno verificarsi nuovamente in futuro nel nostro territorio nazionale. Quali sono i sintomi della chikungunya Si tratta di una malattia con sintomi simili all influenza, quali febbre alta, brividi, mal di testa, nausea, dolori articolari. L evoluzione della malattia è generalmente benigna in tutte le età. In verde i comuni in cui ne è stata segnalata la presenza nel 2008

Prevenzione ambientale Nei mesi invernali: Tutti i cittadini: eseguire accurate pulizie di tutti i contenitori e/o recipienti esterni di qualsiasi uso e dimensione allo scopo di eliminare le eventuali uova svernanti dell insetto. Eseguire due interventi adulticidi contro le eventuali femmine svernanti, a distanza di 20 giorni l uno dall altro, utilizzando le comuni bombolette insetticide spray nei seguenti luoghi: cantine, locale caldaia, locali pompe sollevamento, solai, vasche settiche, camere ispezione della rete fognaria. Nei mesi primaverili ed estivi rimuovere oggetti e contenitori di qualsiasi natura e dimensioni nei quali possa raccogliersi l'acqua piovana ( bottiglie, barattoli, lattine, ecc.); procedere al regolare svuotamento di oggetti e contenitori situati nelle proprie aree private (giardini, cortili, terrazze, ecc.); pulire periodicamente e chiudere con teli plastici o reti antizanzare i contenitori inamovibili nei quali possa raccogliersi acqua piovana (piscinette, sabbionaie, vasche, bidoni, fusti per l irrigazione ecc.); svuotare quotidianamente i contenitori all'aperto di uso comune quali sottovasi, innaffiatoi, piccoli abbeveratoi per animali domestici, ecc; introdurre nei vasi portafiori, presenti ad esempio nei cimiteri, piccoli filamenti di rame in ragione di almeno 10-20 mg per litro (il rame a contatto con l'acqua si ossida trasformandosi in ossido di rame che è tossico per le larve di zanzara) ; pulire e trattare con prodotti larvicidi (dal 1 maggio al 30 ottobre con cadenza ogni 10-20 giorni a seconda delle condizioni meteoclimatiche) i tombini di raccolta dell acqua piovana presenti nelle proprie aree private (giardini, cortili, ecc ); Le ditte che a qualsiasi titolo detengono, anche temporaneamente, copertoni Conservare i copertoni in aree rigorosamente coperte o, in alternativa, accatastarli all aperto e coprirli con teli plastici fissi al fine di impedire che gli stessi possano raccogliere acqua piovana; Provvedere, in caso di documentata impossibilità a coprire i copertoni stoccati all aperto, ad eseguire nel periodo dal 1 maggio al 30 ottobre periodici trattamenti larvicidi e/o adulticidi (ogni 10-20 giorni a seconda delle condizioni meteoclimatiche), comunicando con 48 ore di anticipo, al Dipartimento di Prevenzione Medica, la data e l ora dell intervento Le ditte che effettuano attività di rottamazione-demolizione auto Provvedere ad eseguire nel periodo dal 1 maggio al 30 ottobre periodici trattamenti adulticidi (ogni 20-30 giorni a seconda delle condizioni meteoclimatiche), comunicando con 48 ore di anticipo, al Dipartimento di Prevenzione Medica, la data e l ora dell intervento.

Norme individuali Importanti sono le norme comportamentali che, unitamente ad opere di disinfestazione e bonifica, riducono il rischio di puntura: utilizzare repellenti, che devono essere scelti con molta cura, se del caso facendosi consigliare dal proprio farmacista o medico di fiducia; utilizzare gli zampironi e le bombolette con le dovute precauzioni indicate sulle confezioni; evitare di fare sport all'aperto in quanto nel sudore è presente l'acido butirrico che attira le zanzare; non utilizzare profumi o deodoranti ad essenze dolci che attirano le zanzare; fare spesso la doccia lavandosi preferibilmente con sapone tipo Marsiglia, molto efficace nell'eliminazione dell'acido butirrico; utilizzare capi di vestiario chiari (quelli scuri o molto colorati attirano le zanzare), in fibre naturali, con trama di tessuto fitta ed idonei a coprire la maggior parte della superficie corporea; dotare le finestre di idonee zanzariere, specie nelle camere da letto; introdurre pesci rossi nelle fontane dei giardini e negli stagni ornamentali Le Amministrazioni Comunali dovrebbero inoltre effettuare periodici interventi larvicidi delle caditoie stradali, di piazze, parchi e giardini nel periodo dal 1 maggio al 30 ottobre.

Dipartimento di prevenzione medica Servizio Igiene e Sanità Pubblica Ing. Mauro Borelli - Direttore Generale Dr. Antonio Gattinoni - Direttore del Dipartimento di prevenzione medica 23900 Lecco Corso Carlo Alberto 120 tel. 0341 482111 fax 0341 482211 e-mail: info@asl.lecco.it - sito Internet: www.asl.lecco.it