L attività del Centro Gala-Don Gnocchi di Acerenza



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2005-2015: DIECI ANNI AL SERVIZIO DEI PIÙ FRAGILI L attività del Centro Gala-Don Gnocchi di Acerenza ACCANTO ALLA VITA, SEMPRE!

FONDAZIONE DON GNOCCHI Una nuova partenza, con belle pagine da scrivere insieme Monsignor Angelo Bazzari Presidente Fondazione Don Gnocchi Da dieci anni la Fondazione Don Gnocchi è felicemente presente in terra lucana: infatti è datata 1 ottobre 2005 l inaugurazione del Centro Don Michele Gala di Acerenza, dopo una lunga incubazione, una travagliata progettazione e una faticosa realizzazione. Da quel giorno siamo diventati vostri conterranei, acheruntini di adozione e lucani per appartenenza e per servizio. L idea del coinvolgimento della Fondazione Don Gnocchi nacque nel 94, complice la visita ad Acerenza dell allora arcivescovo di Milano, cardinale Carlo Maria Martini, per le celebrazioni del nono centenario della cattedrale. La proposta di accordo venne inoltrata dall arcivescovo Michele Scandiffio alla regione Basilicata, che la fece propria attraverso una decisione dell allora Giunta, presieduta da Antonio Boccia, poi portata avanti con determinazione anche dal successivo esecutivo regionale guidato da Filippo Bubbico. Parimenti l idea ottenne il consenso anche della competente Usl e dell Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza. Un esperienza allora avanzata di integrazione e collaborazione pubblicoprivato a servizio dei bisogni di salute della popolazione, frutto dell incontro del carisma del beato don Gnocchi con l eredità di don Michele Gala, figlio di questa terra e celebrato sacerdote della comunità cristiana. In questi dieci anni abbiamo messo in campo un bagaglio di competenze e professionalità e un patrimonio di valori maturati in oltre sessant anni di storia nella sanità italiana, che traggono origine dalla concezione di riabilitazione modernamente intesa da don Gnocchi come «restaurazione della persona umana». Don Gnocchi aveva concepito un progetto per incarnare il suo messaggio anche nel centro e sud d Italia, per non sradicare dalle famiglie e dai territori di provenienza i mutilatini devastati nel corpo e segnati nello spirito. Così, la Fondazione che porta il suo nome, erede del suo carisma e dinamica continuatrice del mandato affidatole, vuole oggi continuare a portare la sua attenzione e le sue cure laddove esigenze e attese sono urgenti e maggiori. La Fondazione esprime incondizionata riconoscenza e infinita gratitudine a tutte le autorità civili e religiose che si sono succedute in questi anni. Un cordiale e intenso ringraziamento va a tutti i collaboratori del Centro, che hanno contribuito con generosità e professionalità allo sviluppo di una presenza significativa nell accogliere e prendersi cura dei malati e delle loro famiglie. Nel celebrare questo temporaneo traguardo intendiamo inaugurare una nuova partenza al fine di dare continuità, futuro e slancio rinnovati a un importante storia che ancora prevede belle pagine da scrivere insieme...

Un monito costante a perseguire il bene comune Il decennale delle attività del Centro di riabilitazione Don Michele Gala di Acerenza è per noi motivo di legittimo orgoglio, perché mentre l Europa è alle prese con il dramma dei migranti si manifesta in tutta la sua attualità l insegnamento di don Gnocchi: «In un mondo come il nostro, inaridito, agitato, maniaco, è necessario mettere olio d amore sugli ingranaggi dei rapporti sociali». Negli ultimi dieci anni, ad Acerenza è accaduto esattamente questo: molto olio d amore è stato versato sulle piaghe fisiche (e non solo) di tantissimi degenti, come dimostrano i numeri diffusi in questo anniversario: oltre 4500 pazienti, più di 175 mila giornate di degenza, ben 92 mila ricoveri in day hospital... Un lavoro straordinario è stato portato a termine nei locali della villa di famiglia messa a disposizione della comunità acheruntina, attraverso un lascito ereditario, dal sacerdote e benefattore don Michele Gala. È da qui, ora, che occorre ripartire con rinnovato slancio, con quella carica di amore che è propria di medici, infermieri, personale amministrativo che opera all interno della Fondazione Don Gnocchi, per venire incontro soprattutto alle fasce più deboli della nostra comunità. Per noi uomini delle Istituzioni, l esempio di don Gnocchi e di don Gala sono certo continuerà a rappresentare anche in futuro, così come è avvenuto per il passato, un monito costante a perseguire il bene comune e a fare dell amore, come essi dicevano, la più benefica delle forze naturali. Punto di eccellenza e motivo di orgoglio per la nostra sanità La presenza della Fondazione Don Gnocchi nel territorio potentino con il Centro Don Michele Gala di Acerenza rappresenta un punto di eccellenza e un motivo di orgoglio per la nostra sanità. Come non dimenticare infatti il ruolo di primissimo piano che si è ritagliata la Don Gnocchi in Italia nel campo della riabilitazione e della ricerca scientifica ad essa correlata? Per non parlare della sua prestigiosa storia: fu proprio don Gnocchi, che pure medico non era, a dare un fortissimo impulso allo sviluppo della medicina riabilitativa modernamente intesa. La stretta collaborazione con la nostra Azienda è stata estremamente proficua in questi dieci anni di attività; la struttura di Acerenza, già attiva prima dell arrivo della Fondazione Don Gnocchi nel settore della riabilitazione psicomotoria, è cresciuta per il numero e la qualità dei casi trattati, anche complessi (penso ad esempio ai pazienti affetti da Sclerosi Multipla); pazienti che qui hanno trovato non solo professionalità, ma anche tanta umanità. L auspicio per il prossimo futuro è di una collaborazione ancora più stretta con le nostre strutture ospedaliere per un reciproco scambio di know how, ma soprattutto per rispondere insieme e con sempre migliore efficacia alla domanda di salute del nostro territorio. Professionalità, competenza e umanità a disposizione del territorio Acerenza, da dieci anni, può contare sulla presenza sul suo territorio di una delle strutture più prestigiose nel campo della riabilitazione. La Fondazione Don Gnocchi ogni anno cura e riabilita centinaia di cittadini corregionali e fuori regione. Nel sistema sanitario regionale essa rappresenta un punto di riferimento imprescindibile sopratutto per le persone che vivono in condizioni economiche svantaggiate. Gli attuali servizi ambulatoriali e riabiitativi vengono garantiti dalla professionalità e competenza di tutto il personale medico e paramedico che nel corso di questi anni ha saputo mettere in risalto l elevato livello di efficienza del centro acheruntino, nonchè dalla compontente umana, la cortesia e il rispetto per la dignità del paziente che trova evidenti riconoscimenti negli ammalati e nei familiari. Tutto ciò contribuisce ad alleviare e rendere più piacevole la degenza dei pazienti, spesso anziani, che, seppur temporaneamente, sono stati privati, magari da piccoli incidenti domenstici, della loro situazione di salute. L Amministrazione Comunale da me rappresentata si dichiara a fianco della direzione sanitaria della struttura in tutte le future ed eventuali scelte di ampliamento dei servizi ambulatoriali che si vorrà mettere a disposizione dei pazienti. Marcello Pittella Presidente Regione Basilicata Giovanni Battista Bochicchio Direttore Generale Azienda Sanitaria (ASP) di Potenza Fernando Teodoro Maria Scattone Sindaco di Acerenza

FONDAZIONE DON GNOCCHI Da 10 anni accanto ai più fragili Il Centro di riabilitazione Don Michele Gala è un punto di riferimento importante per la riabilitazione in Regione Basilicata ed opera in stretta collaborazione con la ASL di Potenza, l Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza e altri nosocomi lucani. La struttura dispone di 64 posti letto di riabilitazione specialistica ospedaliera neurologica e ortopedica (43 di riabilitazione intensiva di secondo livello; 5 in day hospital; 16 di riabilitazione estensiva di terzo livello). Destinatari sono in prevalenza pazienti che hanno superato la fase acuta della malattia, dopo interventi chirurgici (protesi, fratture, traumi), ictus o che sono affetti da sclerosi multipla. È presente inoltre un servizio di riabilitazione ambulatoriale con trattamenti individuali e un Poliambulatorio specialistico per trattamenti di fisiochinesiterapia, terapia strumentale e logoterapia. Sono garantite, in regime di solvenza, visite specialistiche fisiatriche, neurologiche e ortopediche; onde d urto; massoterapia; esame urodinamico; ionoforesi. È operativo il Servizio Informazione e Valutazione Ausili (SIVA), finalizzato alla conoscenza e individuazione degli ausili più appropriati e un servizio di consulenza neuropsicologica per il miglioramento e l integrazione dei progetti riabilitativi. 4

FONDAZIONE DON GNOCCHI In dieci anni di attività (dati al 31 dicembre 2014), il Centro ha assistito e curato 4.500 pazienti in degenza, con 175 mila giornate di ricovero. L età media dei pazienti è di 72 anni (46 per il day hospital). I trattamenti ambulatoriali (dati dal 2007) sono stati oltre 92.000. Al Centro lavorano 75 dipendenti a vario titolo, tra personale sanitario e amministrativo, in massima parte provenienti da Acerenza e dai comuni circostanti, con un età media di 39 anni. Molto attiva è la presenza dei volontari, che si occupano di sostegno alla persona nelle mansioni quotidiane e nell animazione in occasione di particolari momenti, come feste, attività ludiche e ricreative. Nelle foto, immagini d attività al Centro Gala-Don Gnocchi di Acerenza. In questi dieci anni sono stati ricoverati nella struttura oltre 4500 pazienti. I trattamenti ambulatoriali sono stati oltre 92 mila

FONDAZIONE DON GNOCCHI Struttura da sempre per malati e sofferenti Don Michele Gala, sacerdote discendente di una nobile famiglia locale, lasciò nel 1960 alla Diocesi acheruntina la villa di famiglia e un vasto terreno che avrebbero dovuto ospitare un opera per i malati e i sofferenti. Qui nacque, nel 1968, il villaggio Tabor con un Centro di riabilitazione psicomotoria. In seguito, don Canio Forenza, responsabile dell Opera Michele Gala, insieme all allora responsabile medico dott. Riviello, individuarono nella Fondazione Don Gnocchi il partner ideale per rilanciare il Centro. Un notevole impulso si ebbe nel 1994, quando l Arcivescovo, mons. Michele Scandiffio, parlò al card. Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano, dell idea di far incontrare l Opera di don Michele Gala con quella di don Carlo Gnocchi. La collaborazione venne messa a punto negli anni successivi, con il coinvolgimento della Regione Basilicata, dell USL e dell Azienda Ospedaliera S. Carlo di Potenza. Il 6 luglio 2005 venne sottoscritta la convenzione per dare il via al presidio di riabilitazione, inaugurato ufficialmente il 1 ottobre dello stesso anno. Nella foto grande, l inaugurazione del Villaggio Tabor nell 87. Si riconoscono don Canio Forenza (sullo sfondo), il senatore Emilio Colombo (al centro). Nelle altre immagini, don Michele Gala, il Villaggio Tabor nel 1987.

FONDAZIONE DON GNOCCHI La Don Gnocchi in Basilicata: il Presidio Sud Centro Don Michele Gala Fondazione Don Gnocchi (dal 2005) Acerenza (PZ) Contrada Gala Tel. 0971 74.22.00 - Fax 0971 74.22.39 E-mail: direzione.acerenza@dongnocchi.it Riabilitazione specialistica ospedaliera: Riabilitazione ambulatoriale 64 posti letto Polo specialistico riabilitativo Fondazione Don Gnocchi (dal 2006) Tricarico (MT) C/o Ospedale Civile, via delle Matine Tel. 0835524280 - Fax 0835524285 E-mail: direzione.tricarico@dongnocchi.it Il Polo Riabilitativo ha avviato l attività nel 2006, in seguito ad un apposita convenzione siglata dalla Fondazione Don Gnocchi e dall ASL di Matera. I lavori di ampliamento hanno reso possibile la realizzazione di una struttura funzionale, in grado di svolgere e gestire unitamente le attività riabilitative, assistenziali e formative. I servizi erogati comprendono la riabilitazione in regime di ricovero e ambulatoriale, l assistenza residenziale per pazienti non autosufficienti e la formazione di figure professionali sanitarie. Riabilitazione specialistica ospedaliera: Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani (RSA): Riabilitazione ambulatoriale Ambulatorio territoriale a Ferrandina 64 posti letto 20 posti letto 7

FONDAZIONE DON CARLO GNOCCHI DON GNOCCHI (1902-1956) La Fondazione oggi: a chi si rivolge Dai mutilatini di don Gnocchi ai servizi di oggi, l attività della Fondazione - in oltre sessant anni di storia nel Paese - si è costantemente ampliata per rispondere ai nuovi bisogni. Oggi nei 28 Centri della Fondazione attivi in Italia - organizzati in nove Presidi territoriali sono accolti, curati e assistiti: bambini e ragazzi portatori di handicap, affetti da complesse patologie acquisite e congenite; pazienti di ogni età che necessitano di riabilitazione neuromotoria, cardiorespiratoria e oncologica; persone con sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica, morbo di Parkinson, malattia di Alzheimer o altre patologie invalidanti; anziani non autosufficienti, malati oncologici terminali, pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite o in stato vegetativo prolungato. Condividere la sofferenza è il primo passo terapeutico. Immagini delle attività della Fondazione Don Gnocchi oggi (Don Carlo Gnocchi, da un discorso ai medici, 1954) 8

FONDAZIONE DON GNOCCHI I numeri e servizi 2 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) 23 Unità di riabilitazione polifunzionale 10 Unità di riabilitazione ospedaliera 4 Unità per le gravi cerebrolesioni acquisite (GCA) 8 Residenze per anziani non autosufficienti (RSA) 2 Nuclei specializzati nella cura del morbo di Alzheimer 3 Hospice per malati oncologici terminali 2 Case di Cura 30 Ambulatori territoriali di riabilitazione 3 Centri Diurni Integrati per anziani (CDI) 7 Centri Diurni per Disabili (CDD) 1 Comunità Socio Sanitaria (CSS) 3 Residenze Sanitarie per Disabili (RSD) 3 progetti di Custode Sociale e Socio-Sanitario 1 Casa sollievo per disabili e anziani 2 Centri di Formazione, Orientamento e Sviluppo (CeFOS) 3.696 posti letto 3.797 operatori dipendenti 1.883 collaboratori e libero professionisti Oltre 9.000 persone assistite in media ogni giorno Oltre 1.000 volontari (associati e singoli) 9

FONDAZIONE DON GNOCCHI I Centri in Italia La Fondazione Don Gnocchi svolge le proprie attività in regime di accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale ed opera in 28 Centri, raggruppati in nove Presidi territoriali in altrettante regioni, con 3.696 posti letto di degenza piena e day hospital. A questi si aggiungono una trentina di strutture ambulatoriali. Ogni giorno accedono in media ai servizi della Fondazione Don Gnocchi oltre 9.000 persone. 1949 1949 1949 S. Maria al Castello Pessano con Bornago (MI) S. Maria ai Servi Parma S. Maria alla Rotonda Inverigo (CO) S. Maria della Roma 1962 1972 S. Maria alle Fonti Salice Terme (PV) CeFOS Milano E. Bignamini Falconara Marit 1999 S. Maria delle Grazie Monza S. Maria della Provvidenza Roma 2008 2010 2003 1960 IRCCS S. Maria Nascente Milano Polo Specialistico S. Angelo dei 2010 2004 Ausiliatrice Don Gnocchi Torino Ronzoni Villa Don Gnocchi Seregno (MB) Centro Multiservizi Legnano (MI) Don Carlo Gnocchi Colle Val D Elsa (SI) IRCCS Don Carlo Firenze

PRESIDIO NORD 1 Milano: Centro IRCCS S. Maria Nascente Milano: Istituto Palazzolo-Don Gnocchi Milano: Centro Vismara Legnano (MI): Centro Multiservizi PRESIDIO NORD 2 Rovato (BS): Centro Spalenza-Don Gnocchi Pessano con Bornago (MI): Centro S. Maria al Castello Monza: Hospice S. Maria delle Grazie PRESIDIO NORD 3 Milano: Centro Girola-Don Gnocchi Seregno (MB): Centro Ronzoni Villa- Don Gnocchi Inverigo (CO): Centro S. Maria alla Rotonda PRESIDIO NORD 4 Malnate (VA): Centro S. Maria al Monte Salice Terme (PV): Centro S. Maria alle Fonti PRESIDIO NORD 5 Torino: Centro S. Maria ai Colli Torino: Presidio Ausiliatrice-Don Gnocchi PRESIDIO CENTRO 1 Firenze: Centro IRCCS Don Carlo Gnocchi Marina di Massa (MS): Centro S. Maria alla Pineta Fivizzano (MS): Polo specialistico riabilitativo Colle Val d Elsa (SI): Centro Don Gnocchi La Spezia: Polo Riabilitativo del Levante Ligure PRESIDIO CENTRO 2 Parma: Centro S. Maria ai Servi Falconara M.ma (AN): Centro Bignamini-Don Gnocchi PRESIDIO SUD PRESIDIO CENTROSUD Roma: Centro S. Maria della Pace Roma: Centro S. Maria della Provvidenza Sant Angelo dei Lombardi (AV): Polo specialistico riabilitativo Salerno: Centro S. Maria al Mare Acerenza (PZ): Centro Gala-Don Gnocchi Tricarico (MT): Polo specialistico riabilitativo 1950 Pace S. Maria alla Pineta Marina di Massa (MS) Don Gnocchi tima (AN) 2006 1989 1998 1958 S. Maria ai Colli Torino Girola Don Gnocchi Milano Palazzolo Don Gnocchi Milano 2005 2005 2006 1998 1950 S. Maria al Mare Salerno Riabilitativo Lombardi (AV) M. Gala - Don Gnocchi Acerenza (PZ) Polo Specialistico Riabilitativo Tricarico (MT) E. Spalenza Don Gnocchi Rovato (BS) 2011 1992 1951 S. Maria al Monte Malnate (VA) 2013 2014 2015 Gnocchi Peppino Vismara Milano Polo Specialistico Riabilitativo Fivizzano (MS) Polo Riabilitativo del Levante Ligure La Spezia

FONDAZIONE DON GNOCCHI Attività Sanitario- Riabilitativa 12 Riabilitazione specialistica - ortopedica - neuromotoria - cognitiva/neurologica - cardiorespiratoria - oncologica - gravi cerebrolesioni acquisite Cure Intermedie (ex RGG Riabilitazione di mantenimento Case di cura Medicina specialistica - poliambulatori specialistici - medicina di laboratorio - servizi di diagnostica per immagini

FONDAZIONE DON GNOCCHI Attività Socio- Assistenziale Assistenza ad anziani non autosufficienti Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) Nuclei specialistici per la cura dell Alzheimer Centri Diurni Integrati Ricoveri di sollievo Servizi territoriali Assistenza domiciliare integrata e progetto custodi socio-sanitari Hospice per malati terminali Assistenza a pazienti in stato vegetativo prolungato 13

FONDAZIONE DON GNOCCHI Attività Socio- Educativa 14 Centri Diurni Disabili Degenze Diurne Riabilitative Residenze Sanitarie per Disabili Comunità alloggio Casa vacanza Residenze universitarie per persone con disabilità Inserimenti lavorativi Centri di Formazione Professionale Integrazione scolastica per sezioni di scuole speciali Servizi di supporto - sollievo alle famiglie; - pronto intervento; - tempo libero...

FONDAZIONE DON GNOCCHI Attività di Ricerca Scientifica e Innovazione Tecnologica Attività di ricerca - Scienze Neuromotorie - Neuroscienze Cognitive - Neuroscienze Computazionali e interfacce uomo-computer - Medicina Molecolare e Biotecnologie - Scienze Cardiologiche e Pneumologiche - Assistive Technology e Domotica Sanitaria - Bioingegneria e Wearable Seasons - Nanotecnologie per la Medicina Collaborazione con Ospedali, Università, Centri di ricerca nazionali, Centri di ricerca internazionali 15

FONDAZIONE DON GNOCCHI Attività di Formazione e Sviluppo 16 Istruzione, formazione professionale e lavoro - obbligo formativo (per persone disabili) - formazione di base e continua per operatori del settore socio-assistenziale e sanitario - proposte per la scuola (Provider MIUR) Formazione Universitaria (6 corsi di laurea triennale) e Post-Universitaria (master e corsi di perfezionamento) Formazione continua per gli operatori (Provider ECM di livello nazionale e regionale) Progetti e Consulenze Formazione Manageriale Progetti etico-culturali

FONDAZIONE DON GNOCCHI Attività di Solidarietà Internazionale Progetti di cooperazione internazionale in corso in: - Bosnia Erzegovina - Ecuador - Bolivia - Rwanda - Burundi Progetti svolti in: - Kosovo - Georgia - Sierra Leone - Tunisia - Sri Lanka Iniziative di formazione ed educazione allo sviluppo 17

Il beato don Carlo Gnocchi Anch io ho sempre cercato le vestigia di Cristo sulla terra, con avida, insistente speranza. E mi era parso veder balenare il suo sguardo negli occhi casti e ridenti dei bimbi - lembi di cielo mattutino e ventoso di primavera - trasparire opaco, come dietro un velo di alabastro, nel pallido e stanco sorriso dei vecchi, illuminato già dalla pace di remote e dolci regioni. Avevo cercato di cogliere l accento della sua voce nel discorso dolente e uguale dei poveri e degli afflitti e mi era sembrato più volte che la sua ombra leggera mi avesse sfiorato nel crepuscolo fatale dei morenti. DON CARLO GNOCCHI da Cristo con gli alpini (1943) 18

DON CARLO GNOCCHI (1902-1956) Figlio della terra lombarda Carlo Gnocchi nasce a San Colombano al Lambro (Milano) il 25 ottobre 1902 da Enrico e Clementina Pasta. Rimasto orfano del padre all età di 5 anni, si trasferisce a Milano con la madre e i due fratelli, che di lì a poco muoiono di tubercolosi. L uomo è un pellegrino, malato di infinito, incamminato verso l eternità. La personalità è sempre in marcia, perché essa è un valore trascendente: la sua forma perfetta non si raggiunge che nell altra vita, piena e indefettibile. Purché l uomo non si lasci stancare dalla lotta, purché si opponga alla sclerosi progressiva o causata dagli anni e dalle delusioni della vita, purché dia ogni giorno un tratto alla costruzione del suo capolavoro. In vista dell eternità. (Don Carlo Gnocchi, Restaurazione della persona umana, 1946) La casa natale, a San Colombano al Lambro e un giovane don Carlo con la mamma Clementina, morta nel 1939, a cui era profondamente legato. 19

DON CARLO GNOCCHI (1902-1956) Sacerdote Ambrosiano Seminarista alla scuola del cardinale Ferrari, nel 1925 viene ordinato sacerdote dall arcivescovo di Milano, Eugenio Tosi. Celebra la sua prima Messa a Montesiro, il paesino della Brianza dove viveva la zia e dove, fin da piccolo, aveva trascorso lunghi periodi di convalescenza, lui di salute così cagionevole. Immagini di don Carlo sacerdote (a destra prete novello) e, in alto, con l amico Arcivescovo di Milano, cardinale Montini poi papa Paolo VI accanto a un mutilato Vorrei poter innalzare sulle ali possenti della poesia l umile figura dei nostri sacerdoti; di questi oscuri e ignoti fanti delle trincee di Cristo, che consumano le lampade ardenti delle loro giovinezze per far luce nel mondo a tanti giovani cuori brancolanti, che lievitano con la grandezza del loro sacrificio le generazioni del domani, ignorati e sprezzati dal mondo ma grandi dinanzi a Dio che allieta la loro giovinezza. (Don Carlo Gnocchi, Andate e insegnate, 1934) 20

DON CARLO GNOCCHI (1902-1956) Educatore dei giovani Il primo impegno apostolico del giovane don Carlo è quello di responsabile d oratorio, prima brevemente a Cernusco sul Naviglio e poi più a lungo nella popolosa parrocchia di San Pietro in Sala a Milano. Nel 1936 il cardinale Schuster lo nomina assistente spirituale di una delle scuole più prestigiose di Milano: l Istituto Gonzaga dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Non c è il giovane, ma i giovani. Non esiste il tipo umano universale, ma ogni individuo è un caso a se stante, con fenomeni propri, con sviluppi e complicanze assolutamente originali. La natura non si ripete mai. Quindi ricette pedagogiche a uso universale e medicine per tutti i mali non ve ne sono Don Carlo con un giovane alunno e, qui sopra, con alcuni studenti dell Istituto Gonzaga durante una gita in montagna (Don Carlo Gnocchi, Educazione del cuore, 1937) 21

DON CARLO GNOCCHI (1902-1956) Cappellano degli Alpini Allo scoppiare della guerra, don Carlo si arruola come cappellano volontario e parte, prima per il fronte greco-albanese e poi con gli alpini della Tridentina per la campagna di Russia. Nel gennaio del 43, durante l immane tragedia della ritirata del contingente italiano, cade stremato ai margini della pista dove passava la fiumana dei soldati: raccolto da una slitta, si salva miracolosamente. Ho veduto il Cristo! Da quel giorno, la memoria esatta dell irrevocabile incontro mi guidò d istinto a scoprire i segni caratteristici del Cristo sotto la maschera essenziale e profonda di ogni uomo percosso e denudato dal dolore, nel gregge cupo e macilento dei prigionieri di guerra, dallo sguardo vuoto e fuggitivo come di belve in cattura, sul volto sacro dei miei morti e dei miei feriti. In alto, don Gnocchi celebra Messa sul fronte greco-albanese; sopra, la partenza per la Russia e don Carlo con l altarino da campo (Don Carlo Gnocchi, Cristo con gli Alpini, 1943) 22

DON CARLO GNOCCHI (1902-1956) Eroe della solidarietà È nei giorni drammatici della ritirata di Russia, assistendo gli alpini feriti e morenti e raccogliendone le ultime volontà, che matura in don Carlo il sogno di realizzare una grande opera di carità, che troverà poi compimento, a guerra finita, nell impegno per l infanzia sofferente. Caro e buon Mario, a te lo posso dire come ad un grande amico (e sei la prima persona a cui lo confesso così esplicitamente): sogno, dopo la guerra, di potermi dedicare per sempre ad un opera di Carità, quale che sia, o meglio quale Dio me la vorrà indicare. Desidero e prego dal Signore una sola cosa: servire per tutta la vita i suoi poveri. Ecco la mia carriera. Purtroppo non so se di questa grande grazia sono degno; perché si tratta di un privilegio. Una foto con dedica inviata da don Carlo dal fronte russo. A sinistra, sulla tradotta al rientro in Italia e qui sopra nei primi anni del dopoguerra (Don Carlo Gnocchi, lettera al cugino Mario Biassoni, 1942) 23

DON CARLO GNOCCHI (1902-1956) Padre dei mutilatini Rientrato in Italia, don Carlo inizia il suo pietoso pellegrinaggio attraverso le vallate alpine, alla ricerca dei familiari dei caduti, per dare loro conforto materiale e morale: accoglie i primi orfani di guerra e i bambini mutilati, avviando così l Opera che lo porterà a guadagnare sul campo il titolo più meritorio di apostolo dell infanzia mutilata. Mi sono dato e mi do tuttora alla carità verso i reduci di guerra, i mutilati, gli orfani ed ora i bambini mutilati della guerra sempre per un superiore ed obbligante vincolo contratto con quelli che hanno fatto la guerra e ne portano duramente le conseguenze. Perché, eminenza, era molto facile e qualche volta brillante dire ai soldati: Fate il vostro dovere, in nome di Dio e la divina Provvidenza non vi abbandonerà. Ma ora quelle promesse mi impegnano, come una cambiale firmata dinanzi a Dio. Ed io cerco di pagarla come posso: con i miei invalidi, con gli orfani dei miei soldati e con i mutilatini di guerra. Don Gnocchi con alcuni mutilatini accolti nei primi collegi della Federazione Pro Infanzia Mutilata 24 (Don Carlo Gnocchi, lettera al cardinale Schuster, 1946)

DON CARLO GNOCCHI (1902-1956) Angelo dei bimbi Nel 49 l Opera di don Gnocchi ottiene il primo, importante riconoscimento: nasce la Federazione Pro Infanzia Mutilata. Uno dopo l altro, aprono nuovi collegi: Parma, Pessano con Bornago, Torino, Inverigo (dove vengono accolti anche alcuni mulattini), Roma, Salerno, Firenze... L 11 febbraio 1952 nasce ufficialmente la Fondazione Pro Juventute. Nella misteriosa economia del cristianesimo, il dolore degli innocenti è dunque permesso perché siano manifeste le opere di Dio e quelle degli uomini: l amoroso e inesausto travaglio della scienza; le opere multiformi dell umana solidarietà; i prodigi della carità soprannaturale. Don Carlo con i suoi bimbi; qui sopra, lo straordinario incontro con papa Pio XII (Don Carlo Gnocchi, Pedagogia del dolore innocente, 1956) 25

DON CARLO GNOCCHI (1902-1956) Precursore della riabilitazione Centrale, nel pensiero di don Carlo e nella organizzazione dei collegi della Fondazione, è il concetto di restaurazione della persona umana. Il progetto di rieducazione integrale dell individuo, in un percorso che pone l uomo al centro del processo terapeutico, costituisce la novità esclusiva e la straordinaria modernità dell Opera di don Gnocchi, tanto più se si considera che si colloca in anni in cui le discipline riabilitative stavano muovendo i primi passi. Terapia dell anima e del corpo, del lavoro e del gioco, dell individuo e dell ambiente: psicoterapia, fisioterapia, il tutto armonicamente convergente alla rieducazione della personalità vulnerata; medici, fisioterapisti, maestri, capi d arte ed educatori, concordemente uniti nella prodigiosa impresa di ricostruire quello che l uomo o la natura hanno distrutto, o almeno, quando questo è impossibile, di compensare con la maggior validità nei campi inesauribili dello spirito, quello che è irreparabilmente perduto nei piani limitati e inferiori della materia. Mutilatini impegnati in una partita di calcio davanti a don Gnocchi e al presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Nelle foto piccole, don Carlo con altri mutilatini (Don Carlo Gnocchi, inaugurazione Centro fisioterapico di Roma, 1954) 26

DON CARLO GNOCCHI (1902-1956) Imprenditore della carità Nel 55 don Carlo lancia la sua ultima, grande sfida: il progetto di un Centro pilota che costituisce la sintesi della sua metodologia riabilitativa. L 11 settembre, a Milano, alla presenza del Capo dello Stato Giovanni Gronchi, viene posata la prima pietra della nuova struttura che don Gnocchi, minato da una grave malattia, non riuscirà a vedere completata. Vorremmo fare una casa tipica per questi ragazzi; cioè una casa pensata al servizio di bambini non sufficienti, non autosufficienti; quindi, dove tutto, dalla sedia, al banco, al letto, al servizio, al campo da gioco, ai pavimenti, alle pareti, alle porte che devono essere larghe per il passaggio di carrozzine, sia pensato in funzione di una comunità non deambulante con i propri mezzi, non autosufficiente. (Don Carlo Gnocchi, da una registrazione radiofonica, 1955) Don Carlo e il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi alla posa della prima pietra del Centro-pilota. Sopra, don Gnocchi illustra il progetto; in alto, il complesso a lavori finiti negli anni Sessanta 27

DON CARLO GNOCCHI (1902-1956) Profeta del dono d organi Minato da un male incurabile, don Carlo muore prematuramente a Milano, il 28 febbraio 1956. L ultimo suo gesto profetico è la donazione delle cornee a due ragazzi non vedenti, quando ancora in Italia il trapianto d organi non era ancora regolato dalla legge. Mi affido alla bontà del Signore, che non lascia mai incomplete le sue opere. Altri potrà servirli meglio che io non abbia saputo e potuto fare; nessun altro, forse, amarli più che io non abbia fatto. (Don Carlo Gnocchi, dal Testamento) La generosità di don Carlo consente ancora oggi a Silvio Colagrande e Amabile Battistello di vedere con i suoi occhi. Qui sopra, un immagine dopo il trapianto e il risalto dato dai giornali 28

DON CARLO GNOCCHI (1902-1956) L addio a un santo I solenni funerali di don Carlo Gnocchi sono celebrati nel Duomo di Milano dall amico Arcivescovo Giovanni Battista Montini, il futuro papa Paolo VI. Oltre centomila persone gremiscono la piazza, la città è listata a lutto e l Italia intera piange la scomparsa di un piccolo, grande santo, come scriveva quel giorno il Corriere della Sera. Durante le esequie, prende la parola un mutilatino: «Prima ti dicevo: Ciao don Carlo. Oggi ti dico: Ciao san Carlo». È questo che ti rende e renderà sempre più vicino a Dio, perché Dio è tutto qui: nel fare del bene a quelli che soffrono ed hanno bisogno di un aiuto materiale o morale. Il cristianesimo, e il Vangelo, a quelli che lo capiscono veramente non comanda altro. Tutto il resto viene dopo e viene da sé. (Don Carlo Gnocchi, lettera al cugino Mario Biassoni, 1942) Immagini dei funerali di don Gnocchi, celebrati a Milano il 1 marzo 1956. La commossa partecipazione del Paese fu la prima attestazione della santità popolare del papà dei mutilatini 29

DON CARLO GNOCCHI (1902-1956) La sepoltura al Monumentale Nell attesa di poter esaudire il desiderio espresso nel testamento («poter riposare, se possibile, nella chiesa dei poliomielitici»), le spoglie di don Gnocchi vengono provvisoriamente tumulate nel cimitero Monumentale di Milano meta di visite di numerosi fedeli e pellegrini. Anch io ho sempre cercato le vestigia di Cristo sulla terra, con avida, insistente speranza. E mi era parso veder balenare il suo sguardo negli occhi casti e ridenti dei bimbi, nel pallido e stanco sorriso dei vecchi, nel crepuscolo fatale dei morenti. (Cristo con gli alpini, 1943) 30 Nella foto grande, la folla accorsa in piazza Duomo, a Milano, in occasione dei funerali di don Gnocchi. Qui sopra, il risalto dato dalla stampa alla scomparsa di don Carlo e la tomba provvisoria al cimitero Monumentale di Milano

DON CARLO GNOCCHI (1902-1956) La traslazione al Centro S. Maria Nascente Dieci giorni prima dell inaugurazione del Centro pilota di Milano, il 3 aprile 1960 le spoglie di don Carlo sono traslate dal cimitero Monumentale presso la cappella del Centro e deposte nel sacello in porfido, donato dai suoi alpini. Quando, nei momenti più tragici della ritirata, egli promise ai morenti che sarebbe diventato il padre dei loro orfani figli, e quando a guerra finita, egli guardò alla pietà immensa di file e file di ragazzi e di bambini, mutilati dalla cieca crudeltà della guerra, la sua anima, completamente, si rivelò: era un soldato della bontà. Darsi per il bene degli altri, consolare, sorreggere, rieducare, far vivere, questa era la sua milizia, questa la sua vocazione. Eroi eravate tutti; ma lui, per giunta, era un Santo. (Card. Giovanni Battista Montini, omelia alla traslazione delle spoglie di don Gnocchi Milano, 3 aprile 1960) Immagini della solenne cerimonia di traslazione delle spoglie di don Gnocchi al Centro S. Maria Nascente di Milano. Nella foto grande, il cardinale Giovanni Battista Montini in raccoglimento presso il sacello in porfido che per cinquant anni ha custodito le spoglie di don Carlo 31

1987 2002 L iter della beatificazione SERVO DI DIO VENERABILE Cari amici di don Gnocchi, noi ci domandiamo se don Carlo abbia esaurito il suo servizio sacerdotale alla Chiesa ambrosiana chiudendo gli occhi all esistenza terrena, oppure se egli lo continui in una forma che non sia solo quella dell efficacia della sua opera, della nostalgia della sua persona, ma in una missione permanente per la Chiesa di Dio. In altri termini: la santità proclamata è la missione che il Signore vuole per don Carlo Gnocchi? Dalla nostra domanda prende avvio la ricerca, il vaglio lungo e severo dei documenti, delle testimonianze, la necessaria analisi che dobbiamo compiere perché la Chiesa possa esprimere il suo parere. Card. Carlo Maria Martini Arcivescovo di Milano Avvio del processo di canonizzazione di don Gnocchi, Duomo di Milano, 27 febbraio 1987 32 Certamente don Carlo Gnocchi compì con totale fedeltà la sua missione sacerdotale ed esercitò le virtù cristiane con diligenza, con generosità, con perseveranza, diffondendo intorno a sé la luce e la carità di Cristo. La sua fede fu eccezionale e su di essa si fondò la sua speranza incrollabile in Dio, nella divina provvidenza, nella vita eterna e nel futuro stesso della storia dell uomo. Praticò in modo esemplare le virtù della prudenza, della giustizia, della fortezza, della temperanza. Servì Dio, la Chiesa e i bisognosi con gioia semplice e discreta, ma anche straordinariamente contagiosa. Coltivò la purezza evangelica e la castità sacerdotale in modo così cristallino, che raccolse l ammirazione di tutti coloro che vissero con lui. Don Carlo fu veramente testimone di quel Vangelo di cui era stato fatto maestro e dispensatore. Il processo al Servo di Dio don Carlo Gnocchi è stato avviato dal cardinale Carlo Maria Martini nel 1987. In sede diocesana, nell arco di 199 sessioni proseguite fino al 1991, hanno deposto 178 testi. La copiosa documentazione raccolta (15 volumi, per 4321 pagine) è stata così presentata alla Congregazione per le Cause dei Santi, in Vaticano. Nel dicembre 2002 Papa Giovanni Paolo II, riconoscendone l eroicità delle virtù, ha proclamato don Carlo Gnocchi Venerabile. Card. Josè Saraiva Martins Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi Decreto sulle Virtù di don Carlo Gnocchi Roma, 20 dicembre 2002

2004 2009 È il 17 agosto 1979. Sperandio Aldeni, artigiano elettricista di Villa d Adda (Bergamo), è al lavoro come tutte le mattine. Quel giorno si trova ad Orsenigo, nei pressi di Como. Verso le ore 16, entra nella cabina di trasformazione da 15 mila volt per collegare l interruttore primario alla linea che arriva dall Enel. Chiede ai colleghi di togliere la corrente: è tutto a posto, può procedere. Aldeni toglie la barriera che protegge la linea in tensione e prende un tondino di rame per collegarlo al gancio di sostegno. Operazione di routine, effettuata chissà quante volte. D improvviso a pochissimi centimetri dagli occhi vede un fulmine e sente un tuono. Il tuono che porta la morte, ma ormai è tardi per tentare una qualunque fuga La scarica lo investe in pieno: penetra dalle braccia, passa attraverso il corpo, scende giù fino ai piedi. Aldeni si accartoccia su se stesso e rimpicciolisce tanto quello schiaffo lo ha schiacciato. «Sentii una tremenda vibrazione in tutto il corpo - afferma nella relazione allegata agli atti del processo -, il mio corpo si è raggruppato in 40 centimetri, come una molla compressa. Rimasi lì qualche minuto, aspettando la morte, con la mente lucida. Avevo preso una scarica di 15 mila volt, mi consideravo spacciato, la sedia elettrica per la pena capitale è 6 mila volt. Ripetevo dentro di me: adesso muoio, adesso muoio. Supplicai don Gnocchi di aiutarmi...». L iter della beatificazione L ANALISI DEL MIRACOLO L ANNUNCIO DELLA BEATIFICAZIONE Nell inverno del 2004 è stata completata l istruttoria supplementare diocesana, per l analisi di un presunto evento miracoloso. Sabato 17 gennaio 2009 Benedetto XVI ha autorizzato la pubblicazione del decreto che attribuisce a don Gnocchi il miracolo che ha visto protagonista Sperandio Aldeni, artigiano elettricista e alpino di Villa d Adda (Bg), incredibilmente sopravvissuto a una mortale scarica elettrica. Domenica 1 marzo 2009 l Arcivescovo di Milano cardinale Dionigi Tettamanzi ha annunciato in Duomo la data della beatificazione di don Carlo Gnocchi: domenica 25 ottobre anniversario della sua nascita. Il cardinale Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano, e Sperandio Aldeni, miracolato da don Gnocchi, alla cerimonia di chiusura dell istruttoria supplementare del processo di beatificazione (dal libro di Stefano Zurlo L ardimento. Racconto della vita di don Gnocchi, Rizzoli, 2006)

LA BEATIFICAZIONE 25 ottobre 2009: don Noi, accogliendo il desiderio del Nostro Fratello Dionigi Cardinale Tettamanzi, Arcivescovo di Milano, di molti altri Fratelli nell episcopato e di molti fedeli, dopo aver avuto il parere della Congregazione delle Cause dei Santi, con la nostra Autorità Apostolica CONCEDIAMO che il Venerabile Servo di Dio Carlo Gnocchi, presbitero pieno di zelo pastorale tra i giovani negli oratori e nei pericoli della guerra, che coronò la sua missione dedicando le sue energie ai piccoli orfani, mutilati, poliomielitici, vittime innocenti del dolore, d ora in poi sia chiamato BEATO e che si possa celebrare la sua festa nei luoghi e secondo le regole stabilite dal Diritto ogni anno il 25 ottobre. S.E. MONS. ANGELO AMATO prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi e Legato Pontificio

LA BEATIFICAZIONE Carlo Gnocchi Beato Don Carlo ha vissuto la sua vocazione come impegno leale nel mondo, senza sminuire - anzi arricchendo - il suo essere di sacerdote. Impegno nel mondo così come si presentava al suo tempo: lontano dalle nostalgie del passato, calato cordialmente nel presente, aperto, profetico e anticipatore del futuro, mai nel segno del pessimismo o della paura. Al mondo moderno don Carlo augurava un tempo nuovo, un nuovo tipo di umanità; augurava la personalità cristiana, cioè cristianesimo e cristiani attivi, ottimisti, sereni, concreti e profondamente umani; che guardano al mondo, non più come a un nemico da abbattere o da fuggire, ma comea un figlio prodigo da conquistare e redimere con l amore Dall omelia S.E. CARD. DIONIGI TETTAMANZI Arcivescovo di Milano S.S. Benedetto XVI Rivolgo uno speciale saluto alle migliaia di fedeli radunati a Milano, in Piazza del Duomo, dove è stata celebrata la liturgia di beatificazione del sacerdote don Carlo Gnocchi. Egli fu dapprima valido educatore di ragazzi e giovani. Nella seconda guerra mondiale divenne cappellano degli alpini, con i quali fece la tragica ritirata di Russia, scampando alla morte per miracolo. Fu allora che progettò di dedicarsi interamente ad un opera di carità. Così, nella Milano in ricostruzione, don Gnocchi lavorò per restaurare la persona umana raccogliendo i ragazzi orfani e mutilati e offrendo loro assistenza e formazione. Diede tutto se stesso fino alla fine e morendo donò le cornee a due ragazzi ciechi. La sua opera ha continuato a svilupparsi ed oggi la Fondazione Don Gnocchi è all avanguardia nella cura di persone di ogni età che necessitano di terapie riabilitative. Mentre saluto il Cardinale Tettamanzi, Arcivescovo di Milano, e mi rallegro con l intera Chiesa ambrosiana, faccio mio il motto di questa beatificazione: Accanto alla vita, sempre!

DON CARLO GNOCCHI (1902-1956) Il santuario Diocesano A un anno dalla solenne cerimonia di beatificazione, la Fondazione Don Gnocchi ha voluto regalare una nuova casa al proprio indimenticato fondatore. La moderna chiesa, nell ambito del Centro IRCCS S. Maria Nascente di Milano, è stata consacrata e dedicata al beato don Gnocchi il 24 ottobre 2010, con la solenne liturgia presieduta dall allora arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi. Poche settimane dopo, il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi, ha presieduto la cerimonia di traslazione dell urna con le spoglie del beato dall ex cappella del Centro nella nuova chiesa. La chiesa è stata eretta nel 2012 dall arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, a santuario diocesano. Il santuario è aperto ai fedeli tutti i giorni, dalle ore 8 alle 18. Per visite guidate: 02 40308911. Nella foto grande, il santuario dedicato al beato don Carlo Gnocchi, a Milano. Qui sopra, un particolare del portale e la festa in occasione della consacrazione. A destra, una delle vetrine del museo alla memoria di don Carlo inaugurato nel 2012 36

DON CARLO GNOCCHI (1902-1956) Il Museo della memoria Accanto al santuario, nell area della vecchia cappella del Centro, è stato allestito un museo alla memoria del Beato don Carlo Gnocchi. Il progetto - che ha ottenuto il sostegno della Fondazione Cariplo - valorizza alcuni oggetti significativi appartenuti a don Carlo: dall altarino da campo agli scarponi e al cappello alpino, dalla corposa biblioteca ai breviari, dalla Fiat Topolino e dal motociclo Galletto della Moto Guzzi ad alcuni oggetti di vita quotidiana. I visitatori possono inoltre approfondire la vita e l opera di don Gnocchi attraverso la consultazione dell archivio storico digitale e la visione di filmati di repertorio. L inaugurazione del museo con il ministro Ornaghi e il vescovo mons. Marini e alcune vetrine con esposti oggetti appartenuti a don Carlo. Il museo è aperto tutti i giorni, dalle ore 9 alle ore 18. Per visite guidate: 02 40308911 37

Per approfondire Internet www.dongnocchi.it Libri e testi di don Carlo Gnocchi Teatro Teatro del Buratto - Milano Don Carlo Gnocchi: un prete in guerra con il cuore di pace, regia di Gabriele Calindri - Milano, 2002 Carlo Gnocchi, Gli Scritti, Ed. Ancora, 2009 Carlo Gnocchi, Cristo con gli alpini, Mursia, 2008 Carlo Gnocchi, Restaurazione della persona umana, Editrice Vaticana, 2009 C. Gnocchi e altri, Il dolore innocente, Ed. Ancora, 1999 Carlo Gnocchi, «Dio è tutto qui». Lettere di una vita, Mondadori, 2005 Libri su don Carlo Gnocchi Edoardo Bressan, Don Carlo Gnocchi. Una vita al servizio degli ultimi, Mondadori, 2009 Stefano Zurlo, L Ardimento. Racconto della vita di don Gnocchi, Rizzoli, 2006 Sergio Toppi (tavole), Don Gnocchi, una vita spesa per gli altri, San Paolo, 2010 Gaetano Agnini, Don Carlo Gnocchi. Alpino cappellano, Mursia, 2011 Roberto Parmeggiani, Don Carlo Gnocchi. Imprenditore della carità, San Paolo, 2009 Luisa Bove, Don Carlo Gnocchi. Ed. Paoline, 2009 Ennio Apeciti, Li amò sino alla fine, Centro Ambrosiano, 2009 Don Gnocchi. Il prete che cercò Dio tra gli uomini, (a cura di E. Brambilla), Centro Ambrosiano, 2009 Barbara Garavaglia, Malato d infinito, Centro Ambrosiano, 2013 G. Rumi E. Bressan, Don Carlo Gnocchi. Mondadori, 2002

1-I Copertina_02-I Copertina 01/05/2015 20:46 Pagina 1 ai collaboratori anche in Polonia Maggio 2015 Anno XIX - Numero 1 R I V I S T A D E L L A F O N D A Z I O N E D O N C A R L O G N O C C H I - O N L U S Lo strumento che restituisce il movimento ai gravi neurolesi Le gambe bioniche per far tornare a camminare gli amputati Stanze multimediali e realtà virtuale per i pazienti più piccoli Un treadmill innovativo per i pazienti con sclerosi multipla dei pazienti fragili con la tua forchetta? con deficit visivo accanto alla vita contro le distonie al Centro di Massa dopo il trauma diario dal Rwanda 0-01_Layout 1 23/02/2015 11:04 Pagina 1 LANCIANDO UNA SONDA per esplorare gli eventi sociopolitici del secolo XVI - la storia è sempre maestra di vita - ci si imbatte in due personaggi che incarnano la cultura del proprio tempo, con sensibilità e mentalità diametralmente opposte. Entrambi autorevoli: l uno notissimo, Niccolò Machiavelli, e l altro, quasi sconosciuto, Gaetano da Thiene. Hanno letto e interpretato le storie del proprio tempo con criteri sideralmente distanti, generando scuole e cattedre per discepoli e opere per bisognosi che hanno riempito pagine di storia. Nell opera immortale Il principe (1513), Machiavelli lapidariamente afferma che «il fine giustifica i mezzi»; un principio cinicamente applicato e variamente declinato nei tornanti della storia, anche attuale. Nello stesso anno Gaetano da Thiene, celebrato come il santo della provvidenza, realizza con opere e avvia con gli scritti una profonda riflessione sulla Provvidenza che guida la storia umana con una magistrale e imprevedibile regia della mano invisibile della grazia di Dio e della perspicace intelligenza degli uomini. Soprattutto quando, a partire dal tesoro evangelico della Provvidenza proclamata da Cristo, della riserva inesauribile della speranza cristiana e dei potenziali giacimenti della carità, gli uomini hanno intercettato i bisogni drammatici dei poveri e le sguarnite necessità dei deboli degli ultimi secoli fino ai giorni nostri, liberando la fantasia della carità con l impegno di testimoni coerenti e di maestri esperti di umanità. Sono i santi della Provvidenza, che nel realizzare le opere hanno confidato nel Dio previdente e provvidente, senza però trascurare di puntare fiduciosamente sulla bontà innata delle persone, sulla generosità delle famiglie benefattrici, sulla coraggiosa capacità di rischiare delle realtà aggregatrici e sulla giustizia solidale delle istituzioni. EDITORIALE (continua in ultima pagina) I PARAMETRI VITALI di Samantha Cristoforetti, monitorati durante il sonno dell astronauta italiana dalla maglietta MaGIC, frutto della ricerca in Fondazione Don Gnocchi; le braccia di Enzo, atleta paralimpico, a spingere sulla neve in una gara di sci di fondo; gli occhi di Luisa, malata di Sla, grazie ai quali la donna riesce ancora a comunicare, scrivendo un libro di ricordi; l entusiasmo di Valentina, educatrice con la passione del teatro, trasmessa in maniera contagiosa a tanti ragazzi e ragazze disabili; il coraggio di Vincenzo, ottocento chilometri in sedia a rotelle per conquistare un sogno a lungo cullato; la fatica quotidiana di tanti ricercatori tra strumenti e tecnologie d avanguardia gelosamente custodite nei laboratori; l attento e premuroso giro tra i reparti dei medici, a raccogliere preoccupazioni e infondere speranza; la dedizione generosa e sincera di infermieri, terapistiepersonale di assistenza; i gesti di gioia di volontari sempre pronti a un gesto, un sorriso e una carezza verso chi è in stato di bisogno; l abbraccio riconoscente e le strette di mano delle famiglie; l invito e lo stimolo dei sempre più numerosi benefattori a continuare, in fedeltà alla missione del beato don Gnocchi, quella missione quotidiana accanto e a sostegno della vita, sempre... Sono questi i movimenti di vita che la Fondazione Don Gnocchi ha voluto protagonisti della nuova campagna - avviata pro- Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 - (convertito in L. 27/02/2004, N 46) art. 1, comma 1, LO/MI FEB B R A I O 2015 - AN N O V - NU M E R O 1 N O T I Z I A R I O D E L L A F O N D A Z I O N E D O N C A R L O G N O C C H I CAMPAGNA. Quando un semplice gesto quotidiano può alleviare la sofferenza dei più fragili prio in queste settimane - con l intento di promuoverli, sostenerli e alimentarli, perché si moltiplichino e non si interrompano mai, quasi a liberare energia nuova, necessaria per continuare a prendersi cura dei più fragili. Una campagna declinata sulla positività dell idea stessa di movimento e sulla circolarità che questo richiama nella sua dimensione più legata al gioco e alla prossimità. Un dialogo costante con i sempre più numerosi amis attraverso il webe i social network, per comunicare sensazioni, stati d animo, azioni, immagini, eventi e quant altro possa essere utile a condividere anche il più Per seguire la Fondazione Don Gnocchi e sostenere le sue attività: www.dongnocchi.it È possibile seguire e sostenere Movimenti di Vita sul sito internet, sulla pagina Facebook o tramite twitter. La campagna con SMS solidale sarà attiva dall 1 al 29 marzo: è possibile donare 2 o 5 euro chiamando il numero 45506 profondo dei movimenti: il motus animi. L invito a tutti è quello di farsi coinvolgere: partecipare con il proprio movimento significa dedicare una parte di se stessi agli altri e avere la consapevolezza che un semplice gesto quotidiano, apparentemente privo di importanza, può alleviare la sofferenza dei più sfortunati, e farci sentire tutti parte dello stesso grande movimento: la vita. La campagna Movimenti di Vita prende il via con l SMS solidale (vedi riquadro sotto) a sostegno del progetto MecFES, brevettato dalla Don Gnocchi: un modello riabilitativo dedicato ai gravi pazienti neurolesi che si basa sull individuazione, lo stimolo e lo sviluppo del movimento residuo. Si tratta in concreto di un dispositivo, indossato dal paziente, che gli consente di recuperare il movimento di braccia e gambe sia nella riabilitazione, che nelle attività di vita quotidiana. Vai al sito www.movimentidivita.it Rivista e notiziario Missione Uomo, rivista della Fondazione Don Gnocchi Amis, notiziario della Fondazione Don Gnocchi DON GNOCCHI Le più belle lettere di don Carlo Cristo con gli alpini, un edizione Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004, n 46) art. 1, comma 1, LO/MI TECNOLOGIA E RICERCA PER LA RIABILITAZIONE SPECIALE EXPO Gli anziani in RSA: l alimentazione Gli ausili per il cibo: perchè non mangi Mappe tattili in 3D per i visitatori ATTIVITA Torino e Roma, i Centri da 65 anni Parkinson, a Parma approccio efficace Gara di solidarietà regala il Cro System Gravi cerebrolesi: la vita affettiva Solidarietà internazionale: Provvidenza o fundraising? Scattano i movimenti di vita, l energia che smuove le anime Audiovisivi Don Gnocchi. L Angelo dei bimbi, di Cinzia Th Torrini, RTI, 2004 Libri su don Carlo e la Fondazione Don Gnocchi Accanto alla vita. Sempre, doppio DVD Fondazione Don Gnocchi, 2010 «e d ora in poi sia chiamato Beato». A cura di E. Brambilla. Foto di P. Liaci e C. Novia. Mursia, 2010 Roberto Gatti, La baracca degli angeli, Mursia, 2011 Carlo Gnocchi, Poesia della vita, (a cura di A. Bazzari e O. Arzuffi), San Paolo, 2006 Vincenzo Russo, Peggio per il destino, Mursia, 2009 Giorgio Cosmacini, «La mia baracca», Storia della Fondazione Don Gnocchi, Laterza, 2004 Libri sulla storia dei Centri S. Maria Nascente, Milano S.Maria ai Colli, Torino S. Maria agli Ulivi, Firenze S. Maria alla Pineta, Marina di Massa S. Maria ai Servi, Parma S. Maria alla Pace, Roma Libri sulla storia dei Centri Mostre S. Maria al Mare, Salerno S. Maria al Castello, Pessano (Mi) Con avida e insistente speranza. L avventura del beato don Carlo Gnocchi Tre sezioni, 40 pannelli, tre punti-video Don Gnocchi ci parla Dieci totem, un punto-video Il Beato don Carlo Gnocchi. L attività della Fondazione oggi Venti pannelli modulabili